Strappo' cosi' tanto che nel 1979 voto' contro il "serpente monetario" europeo (i primi tentativi dell'euro) e contro gli Euromissili nel 1981, di fatto sostenendo la politica estera di Mosca.tiffany rayne ha scritto:Negli anni '70 ci fu lo strappo di Berlinguer e le critiche al PCUS non sono mancate e anche l'autocritica per certe prese di posizione del passato
[O.T.] La peggiore sinistra del mondo
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Mi scuso a nome di Berlinguer perchè non seguiva la linea Almirante.Helmut ha scritto:Strappo' cosi' tanto che nel 1979 voto' contro il "serpente monetario" europeo (i primi tentativi dell'euro) e contro gli Euromissili nel 1981, di fatto sostenendo la politica estera di Mosca.tiffany rayne ha scritto:Negli anni '70 ci fu lo strappo di Berlinguer e le critiche al PCUS non sono mancate e anche l'autocritica per certe prese di posizione del passato

Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Piano, piano...come ho gia' scritto, e sono passati ben 22 anni...una generazione!repeat ha scritto:Però, stanno cercando di attraversare il guado. Piano, piano
Quanto tempo ancora di confusione, di chiacchere, di leader bruciati, di mediocrita'...???
E dimmi sinceramente, che futuro puo' avere un partito nato dalla fusione a freddo tra l'ex-PCI e la DC di sinistra...??? Costretto, per governare, a venire a patti con tutti...???
Copione gia' visto...

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Non era la linea Almirante, era la linea di tutti i partiti di sinistra dell'Europa Occidentale.tiffany rayne ha scritto:Mi scuso a nome di Berlinguer perchè non seguiva la linea Almirante
(esclusi ovviamente il PCI, poi quello francese e spagnolo, che insieme non arrivavano al 10%)

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Ultimamente i libertari sono piu' identificati con gli anarchici-capitalisti.repeat ha scritto: Però esiste un generico popolo "di sinistra"... libertario, socialista (anche se i più non sanno d'esserlo), liberale, populista, anti-capitalista, anti-modernista, anti-affarista, ambientalista, buonista, benepubblicista, cattolico sociale, legalitarista... e questo popolo deve essere rappresentato e "istituzionalizzato", se non vogliamo correre il rischio di trovarci di nuovo nel pantano delle rivendicazioni (queste sì, estremiste) dell'extra-parlamentarismo violento.
Rappresentarlo tutto questo diversificato popolo in un unico partito è impossibile. Per quanto pensi di aver detto tutto, ci sarà sempre qualcuno più a sinistra, più puro o più idealista di te.
Ci sono ritardi storici. Ci sono anche colpe storiche.
... ma non possono pesare in eterno, e soprattutto non su una generazione che con quei fatti non ha nulla a che fare.
http://www.movimentolibertario.com/
Lo chiamerei piu' un anarchismo collettivista. (Bakuniano insomma).
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Il PCF è arrivato a superare il 20% dei voti, non mi pare che fosse un partito minore.Helmut ha scritto:Non era la linea Almirante, era la linea di tutti i partiti di sinistra dell'Europa Occidentale.tiffany rayne ha scritto:Mi scuso a nome di Berlinguer perchè non seguiva la linea Almirante
(esclusi ovviamente il PCI, poi quello francese e spagnolo, che insieme non arrivavano al 10%)
Poi scusa il PCI non poteva avere una idea diversa rispetto alla sinistra dell'Europa Occidentale senza essere accusato di essere servo di Mosca?
Comunque trovo ben strana la tua pretesa che il PCI degli anni '70 nel giro di pochi anni doveva cambiare totalmente faccia e diventare un partito anticomunista che doveva dichiarare guerra all'URSS.
L'URSS in quegli anni in molti militanti di sinistra era ancora una speranza importante per provare a cambiare la società. Pensavano che risolte le storture del comunismo d'oltre cortina si potesse realizzare finalmente il socialismo che loro sognavano. La storia ha detto diversamente ma all'epoca quelli che speravano in questo non lo potevano ancora sapere. Quindi il PCI non poteva tagliare del tutto le relazioni con Mosca.
Insomma parlare col senno di poi è facile, altra cosa vivere in quegli anni.
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Ritengo semplicemente che dove il socialismo è al potere abbia DOVERE di difendersi. Facciamo esempio concreto in Siria è minacciato da una coalizione di fanatici religiosi pagati dallo stato + reazionario del mondo l'Arabia Saudita teppisti al soldo della Cia e dal regime islamofascista di Erdogan perchè si dovrebbe lasciargli campo libero?tiffany rayne ha scritto:Dostum è per la dittatura del proletariato. Una delle tante anime, ormai minoritaria, della sinistra. Altro che blocco unico.
Debbo dire che ogni tanto persino Frattini ha barlumi di raziocinio.
http://notizie.virgilio.it/notizie/este ... 91404.html
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Per quel che mi riguarda, io aspetto solo un segnale da parte del Grande Vecchio (cioè Canella, lo dico così i servizi segreti capiscono che LUI è il capo e io sono un mero strumento).
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
I cosidetti Euromissili (falso pure il nome si trattava dei Pershing II USA) erano chiaramente una mossa aggressiva dell'amministrazioneHelmut ha scritto:Strappo' cosi' tanto che nel 1979 voto' contro il "serpente monetario" europeo (i primi tentativi dell'euro) e contro gli Euromissili nel 1981, di fatto sostenendo la politica estera di Mosca.tiffany rayne ha scritto:Negli anni '70 ci fu lo strappo di Berlinguer e le critiche al PCUS non sono mancate e anche l'autocritica per certe prese di posizione del passato
Carter contro Mosca,sul "serpente monetario" che con successive evoluzioni avrebbe condotto agli euri è meglio stendere alla luce delle odierne vicende un velo pietoso.Cmq fu solo pretesto di Andreotti per decretare la fine del governo di "unità nazionale".
Aggiungo 2 cose quella di Andreotti era tuttosommato una scelta corretta perchè non chiudeva la strada a collaborazioni future ed i generosi finaziamenti di Brezhnev bisognava ripagarli in qualche modo.
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

Così quando domani Helmut apre 'sto thread si becca un infarto.
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Logica esigenza di bilanciamento, dal momento che -sempre nel 1981- si era esaurita la spinta propulsiva d'oltre cortina.Helmut ha scritto:tiffany rayne ha scritto:
Strappo' cosi' tanto che nel 1979 voto' contro il "serpente monetario" europeo (i primi tentativi dell'euro) e contro gli Euromissili nel 1981, di fatto sostenendo la politica estera di Mosca.

http://www.youtube.com/watch?v=6VmW8smf ... ature=fvwp
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
L'interpretazione di Stefano Folli:
Il nuovo Di Pietro adesso piace più a Berlusconi che a Bersani
Se n'erano accorti quasi tutti: da tempo Antonio Di Pietro aveva corretto e aggiornato la sua linea politica. Del resto l'ex magistrato è piuttosto rapido di riflessi. Ha dimostrato di esserlo anche in questa occasione, quando ha colto i due fenomeni in atto: da un lato il lento, ma inevitabile declino di Berlusconi; dall'altro l'ascesa dei movimenti iper-giustizialisti legati a Beppe Grillo, cui si accompagna la crescita impetuosa della sinistra di Vendola.
Di Pietro ha compreso che non ha senso restare immobili in un mondo che cambia. Anche perché l'Italia dei Valori non ha motivo d'essere soddisfatta dei risultati delle amministrative. De Magistris, è vero, ha vinto a Napoli: ma non è un amico del leader. Altrove il treno dipietresco arranca, segno che soffre i nuovi concorrenti. Eppure l'uomo di Tangentopoli si è preso una rivincita straordinaria con i risultati del referendum, perché senza dubbio è lui l'autentico ideatore e paladino dei quesiti. Preparati e messi in campo quando nessuno credeva al successo finale. Poi, certo, è arrivato il disastro in Giappone...
Sta di fatto che ieri Di Pietro è riuscito a prendersi i riflettori di Montecitorio con una mossa di notevole astuzia. Nelle ore in cui i capi del centrosinistra snocciolavano la consueta geremiade sulle colpe di Berlusconi, lui ha attaccato l'assenza di una proposta alternativa da parte del centrosinistra. Da notare che da due giorni il premier batte, pour cause, sullo stesso tasto: l'opposizione non riesce a essere coerente, è divisa in fazioni, non è forza di governo, eccetera. Di Pietro non si è spaventato per la coincidenza e ha affondato il colpo.
Ha fatto di più, come è noto: qualche minuto di colloquio a tu per tu con il diavolo in persona, ossia il presidente del Consiglio. Abbastanza per lasciare allibiti via internet i militanti dell'Idv e per irritare non poco Pier Luigi Bersani. L'attacco infatti era rivolto tutto contro di lui, il segretario del Pd, accusato di inerzia circa il programma e le alleanze, tutte da definire, del centrosinistra. Qui Di Pietro coglie senza dubbio un punto di debolezza. Ma cosa vuole ottenere, in realtà? È possibile azzardare un'ipotesi. L'ex magistrato intende sciogliere due nodi politici a breve termine e un traguardo strategico a scadenza più lunga.
Vuole in primo luogo contare di più perché ritiene - non a torto - di aver interpretato il paese referendario meglio di altri. Osserva perciò con sospetto la tendenza di Bersani a discutere e magari litigare quasi in esclusiva con Vendola, considerando l'Idv già acquisita all'alleanza (e in forme marginali). Poi è molto diffidente verso i segnali che s'incrociano fra Lega e centrosinistra a proposito della legge elettorale. Dunque, obiettivo numero uno: obbligare Bersani a negoziare con lui. Obiettivo numero due, sottinteso: negare allo stesso Bersani il lasciapassare per emergere fra qualche tempo come il candidato premier del centrosinistra.
È evidente che in questo giro tattico Berlusconi resta un avversario, ma non è più un nemico con cui è impossibile prendere il caffé. Tanto è vero che i due hanno picchiato su Bersani con toni non così dissonanti. Quanto alla strategia a lungo termine, Di Pietro guarda all'oceano dei voti di centrodestra ibernati da Berlusconi. Il giorno che il premier uscirà di scena si aprirà una partita con molti giocatori. Il capo dell'Idv si prepara a essere uno di loro. E non in una posizione secondaria.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Scusate...
... ma è stato Di Pietro ad andarsi a sedere accanto a Berlusconi per scambiare due chiacchiere, o è accaduto esattamente il contrario?
Cioè, cosa avrebbe dovuto fare Di Pietro: alzarsi sdegnosamente e andarsene?
E per quale motivo, se Di Pietro parla con Berlusconi è sbagliato e, invece, se Silvio parla con Di Pietro nessuno, a destra, si scandalizza. Ma non era, l'ex-magistrato, il campione del giustizialismo e il peggior nemico del cavaliere?
E a parte questo, non capisco questo procedere per dietrologie e misurando i fatti con due metri diversi.
Dunque, se Di Pietro fa l''opposizione dura e pura... è un "estremista", il campione di quella "sinistra radicale" che rende poco credibile l'alternativa al berlusconismo.
Se, invece, si preoccupa di costruire l'alternativa, senza star lì ad urlare "dimissioni! dimissioni!", invitando Bersani ad assumersi questo onere/onore... allora vuole inciuciare con Berlusconi, nella speranza di ereditare, in futuro, parte del suo elettorato.
Mi vien da pensare che l'inciucismo e il politichese, anche quando non c'è, bisogna inventarselo... altrimenti i nostri cari giornalisti non saprebbero cosa scrivere.
... ma è stato Di Pietro ad andarsi a sedere accanto a Berlusconi per scambiare due chiacchiere, o è accaduto esattamente il contrario?

Cioè, cosa avrebbe dovuto fare Di Pietro: alzarsi sdegnosamente e andarsene?
E per quale motivo, se Di Pietro parla con Berlusconi è sbagliato e, invece, se Silvio parla con Di Pietro nessuno, a destra, si scandalizza. Ma non era, l'ex-magistrato, il campione del giustizialismo e il peggior nemico del cavaliere?

E a parte questo, non capisco questo procedere per dietrologie e misurando i fatti con due metri diversi.
Dunque, se Di Pietro fa l''opposizione dura e pura... è un "estremista", il campione di quella "sinistra radicale" che rende poco credibile l'alternativa al berlusconismo.
Se, invece, si preoccupa di costruire l'alternativa, senza star lì ad urlare "dimissioni! dimissioni!", invitando Bersani ad assumersi questo onere/onore... allora vuole inciuciare con Berlusconi, nella speranza di ereditare, in futuro, parte del suo elettorato.
Mi vien da pensare che l'inciucismo e il politichese, anche quando non c'è, bisogna inventarselo... altrimenti i nostri cari giornalisti non saprebbero cosa scrivere.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
1-questo negli anni '70, negli anni '80 il PCF fu mangiato dai socialisti di Miterrand, il quale fece parte della Repubblica di Vichy collaborazionista (questo non per polemica, ma per ricordare di togliersi gli occhiali appannati dell'ideologia)tiffany rayne ha scritto: 1-Il PCF è arrivato a superare il 20% dei voti, non mi pare che fosse un partito minore.
2-Poi scusa il PCI non poteva avere una idea diversa rispetto alla sinistra dell'Europa Occidentale senza essere accusato di essere servo di Mosca?
3-comunque trovo ben strana la tua pretesa che il PCI degli anni '70 nel giro di pochi anni doveva cambiare totalmente faccia e diventare un partito anticomunista che doveva dichiarare guerra all'URSS
2-il PCI era servo di Mosca, almeno fino agli anni '70, é un dato di fatto
3-come al solito, per sostenere le tue tesi, fai delle iperbole. Chi ha mai scritto che pretendevo che il PCI cambiasse faccia in poco tempo?
Non sarebbe riuscito a farlo, pena terribili scissioni interne, come accaduto dopo il Crollo del Muro.
E' questa la sua pesante responsabilita' storica, fattene una ragione, invece di guardare continuamente al passato con nostalgia (com' eravamo belli e buoni una volta)

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