LA RELAZIONE ANNUALE
Antitrust, l'allarme di Catricalà
"Liberalizzazioni ferme, rischio vitalità"
Il presidente: "Sparite dall'agenda politica" con conseguenze gravi per il sistema economico. "Ritardo grave, fa perdere fiducia agli imprenditori". Sempre gli stessi i punti critici: ferrovie, autostrade, aeroporti, governance bancaria e assicurativa. Codacons: "grave danno per i cittadini"
ROMA - Riforme bloccate e liberalizzazioni accantonate, con rischi pesanti sulla ripresa economica. L'allarme viene dal presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, che, nel corso della relazione annuale al Parlamento denuncia: "Nell'ultimo periodo il processo riformatore si è arrestato e le liberalizzazioni sono scivolate via dalle priorità dell'agenda politica". Ma senza concorrenza, prosegue, "è a rischio la vitalità, già compromessa, del sistema economico".
L'Autorità, continua Catricalà, "ha dovuto denunciare pericolosi tentativi di chiusura dei mercati dettati dagli interessi particolari in settori come le farmacie, le assicurazioni, alcune professioni, i trasporti". Inoltre, "il primo disegno di legge sulla concorrenza non ha mai visto la luce". Questo ritardo, ha insistito il Garante, "è grave; rallenta il processo di ammodernamento del Paese; fa perdere fiducia agli imprenditori che vogliono sfidare i monopolisti e agli stessi controllori. Deve essere recuperato il tempo perduto".
I colli di bottiglia sono tradizionalmente ormai sempre gli stessi: "ferrovie, gestioni autostradali e aeroportuali, governance bancaria e assicurativa", ha sollecitato Catricalà, "restano i settori sui quali è prioritario introdurre assetti di mercato realmente competitivi che possano agevolare la ripresa della crescita". L'Antitrust ha sottolineato i rischi di una tale situazione per la vitalità già compromessa del sistema economico. "Troppo spesso le nostre richieste di intervento legislativo vengono ignorate, come è accaduto in sei anni di applicazione della legge sul conflitto di interessi", ricorda il garante.
Tracciando un bilancio dell'operato dell'autorità fra il 2006 ed il 2010, gli interventi in quattro settori - farmaci da banco, pasta, latte in polvere e inchiesta sul gasdotto tunisino - hanno permesso risparmi per oltre un miliardo di euro, comunica il presidente.
Rc, aumenti per l'auto fino al 25 per cento, moto 35 per cento. Passando ad analizzare settori specifici, Catricalà rileva che nel 2010 i premi Rc auto sono aumentati "anche del 25 per cento" per gli autoveicoli e "di oltre il 35 per cento" per i motocicli. "Le compagnie riversano sui consumatori le maggiori spese derivanti dall'inefficienza": in sintesi, "il meccanismo dell'indennizzo diretto non ha funzionato e occorre intervenire con una riforma di sistema che rilanci la competizione tra le imprese".
Banche nel mirino. Altro settore sotto analisi è quello dei mutui: l'Autorità sta indagando su istituti bancari "sospettati di subordinare nei fatti la concessione dei mutui alla sottoscrizione di polizze vita particolarmente costose", ha annunciato Catricalà.
Fs, Poste e Telecom devono aprire maggiormente alla concorrenza. "Ancora attuale è il tema delle reti. Su chi le possiede in esclusiva grava una speciale responsabilità ma i monopolisti danno l'impressione di volerla eludere: un presunto abuso di posizione dominante è stato contestato al Gruppo Ferrovie, due a Telecom, due a Poste", ha evidenziato la relazione dell'Antitrust.
No occupazione politica dei servizi pubblici locali. Un altro monito è riservato ai servizi pubblici: "il referendum sulla privatizzazione del servizio idrico ha portato via con sè anche la liberalizzazione degli altri servizi pubblici locali, l'unica riforma pro mercato della legislatura", sottolinea il presidente. "Ciò - prosegue - non può interpretarsi come una legittimazione del potere politico locale a occupare definitivamente con le aziende municipalizzate tutte le aree economiche: i principi di buon andamento ed efficacia dell'azione amministrativa non sono stati messi in discussione." A quelle regole, continua Catricalà, si devono attenere le aziende pubbliche. "In caso di inefficienze e sprechi la via obbligata resta il ricorso al mercato e vigono ancora le norme del Trattato europeo sulle gare per la scelta del miglior affidatario", conclude.
Codacons: "grave danno per i cittadini". In Italia la concorrenza è "ridotta ai minimi storici in ogni settore", commenta il Codacons, "con grave danno per i cittadini, che subiscono rincari di prezzi e tariffe e un abbassamento generale della qualità dei servizi". Di fronte all'allarme sulle liberalizzazioni e ai rincari esorbitanti per carburanti e Rc auto, sottolinea il presidente Carlo Rienzi in una nota, "non resta che un ritorno ai prezzi amministrati in questi due settori, unica strada percorribile per ottenere una riduzione dei listini e delle polizze".
(21 giugno 2011)