[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
regolarizzare l'intero settore dell'intrattenimento per adulti (porno, camgirl, lap dance ecc) e prostituzione con una bella flat rate al 28%, via le province ed un po di enti carrozzoni,40 anni di galera per gli evasori dai 15.000 euro in su, multe in base al reddito dichiarato, dimezzare senatori e parlamentaari e una 50 di miliardi l'anno saltano fuori.
ah gia', delegare la difesa ad un governo federale europeo cosi' si spende meno in esercito, si uniforma e standardizza tutto ulteriormente abbassando i costi e si ragiona finalmente con le eccelleze di reparto come dovrebbe essere.
che sia il momento di fare una europa politica e non solo economca in mano ai cazzi di banchieri.
ah gia', delegare la difesa ad un governo federale europeo cosi' si spende meno in esercito, si uniforma e standardizza tutto ulteriormente abbassando i costi e si ragiona finalmente con le eccelleze di reparto come dovrebbe essere.
che sia il momento di fare una europa politica e non solo economca in mano ai cazzi di banchieri.
Ultima modifica di Kronos il 16/06/2011, 17:11, modificato 1 volta in totale.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
Re: [O.T.] Crisi economica
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
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Re: [O.T.] Crisi economica
Fiamme da Atene, fuochi a Pontida. Lo strabico week-end italiano
ROMA-Fiamme ad Atene che guizzano fin quasi a bruciarci il sedere. Ma nessuno o quasi si impressiona, nessuno o quasi almeno sposta le terga, anzi molti, moltissimi esigono ed invitano a incollarsi più stretti alla sedia che scotta. E fuochi d’artificio a Pontida, spettacolo pirotecnico annunciato su cui tutti puntano gli occhi, più o meno a bocca aperta. Fuochi che fanno rumore e subito si spengono, fuochi di scena. Ma attesi e narrati come fossero insieme l’Apocalisse e la Palingenesi. E’ lo strabico week-end italiano, il fine settimana dei fischi per fiaschi.
Fiamme ad Atene, fiamme che possono bruciare i soldi. I nostri soldi, anche a volersene fregare dei greci. La Grecia ha una crisi di “debito”, cioè non ha i soldi per pagare i suoi creditori. Disinteressiamoci pure dell’eventualità non possa pagare stipendi e pensioni e servizi sociali ai greci, caliamo sulla sorte dei greci ancor più del ghiaccio di Berlino, lasciamoli in ipotesi al loro destino di bancarotta finanziaria e sociale. Se vi va, aggiungiamoci pure un “ben gli sta”. Evadono il fisco, sfondano e truccano i conti pubblici, hanno un’economia sommersa pari a un quarto del Pil, una Pubblica Amministrazione inefficiente e dipendenti inamovibili nella Pubblica Amministrazione, salari medi sganciati dalla produttività, privatizzano aziende senza liberalizzare l’economia, esportano i soldi all’estero? Anche se ricorda qualcosa, facciamo finta di non ricordare, peggio per loro, peggio per i greci. Però quelli che hanno in tasca i titoli di Stato greci, quegli impegni a pagare che rischiano grosso di diventar carta straccia, sono le banche tedesche, francesi e anche, in misura minore, le banche italiane.
E che succede se le banche europee si ritrovano con decine di miliardi di carta straccia in bilancio? Nessuno lo sa. E comunque affari loro, affari delle banche. Se non fosse che le banche europee, l’intero sistema finanziario è tutt’uno con gli Stati europei. Per chi se ne fosse scordato l’ha ricordato appena ieri la Bce. Se vanno a bagno le banche, sono gli Stati che “devono” coprire se non vogliono trovarsi con la gente che corre a ritirare i conti correnti. L’ultima volta che è fallita una banca, Lehmann Brothers negli Usa, l’effetto onda, il contagio è costato tre anni di crisi economica, milioni di disoccupati, cadute del reddito e del Pil. Negli Usa e in tutta Europa. Che succede se fallisce la “banca” greca? Nessuno lo sa.
Fiamme che scoppiettano e avanzano già quasi sull’uscio di casa. Dovremmo preparare i secchi, studiare quali “secchi” e chi e come li getta sul fuoco. La Bce ci dice che banche e Stati sono “non stabili”. E’ come se dicesse che “non stabili” sono le banconote che hai nel portafoglio. A noi italiani, al nostro governo la Bce chiede subito la manovra da quaranta miliardi entro il 2014. Ci chiede come e dove taglieremo quel 2,3 per cento di spesa pubblica. E’ il nostro “secchio”, la nostra acqua per spegnere, la nostra linea e porta tagliafuoco. Ce lo chiede mentre il nostro premier si gingilla con l’idea di lasciar perdere e avanzare l’incendio fino al 2016. Non sa quel che dice Berlusconi. Queste sono le fiamme, concrete e vivide.
Ma noi attendiamo i fuochi d’artificio. A Pontida la Lega di Bossi chiederà i Ministeri al Nord, la fine dei bombardamenti sulla Libia in poche settimane, la libertà per i Comuni di spendere anche fuori e oltre il patto di stabilità. Guardiamo a Pontida, ai suoi effetti speciali, al tono di Bossi se e quando dirà di Berlusconi, al mugugno o al fischio o all’estasi plaudente del pubblico del pratone padano. Guardiamo al “botto finale”, alla Lega che forse chiede di annunciare la riforma fiscale, cioè il meno tasse oggi e subito, a giugno. E poi, solo poi e casomai, la manovra di taglio alla spesa ad ottobre. Non solo guardiamo l’albero e non vediamo la foresta, la foresta cammina, ci viene addosso e noi siamo ipnotizzati a guardare che brezza spira tra i rami dell’albero del giardino di casa.
Dovremmo mettere in piedi una riforma fiscale mai vista, qualcosa che tocca le esenzioni e le relative lobby. Qualcosa che taglia le leggi che qua e là hanno reso legale l’evasione. E ci inventiamo si possa fare in un Parlamento dove il governo si regge sui “Responsabili” che sono gli angeli tutelari delle corporazioni. Si possa fare con un premier disperato alla caccia di voti. Con una opposizione premiata dal voto che promette e sogna tutto si risolverà colpendo i “grandi patrimoni”.
Fuochi d’artificio che subito svaniscono non solo a Pontida. Bossi che “molla” Berlusconi. E per far cosa, andar dove: sostenere un governo del rigore dei conti pubblici insieme alla sinistra senza Vendola e Di Pietro? Fuoco finto, se mai si è acceso. Tassazione della rendita finanziaria! Se escludi i titoli di Stato, il risparmio delle famiglie, ne tiri fuori neanche un miliardo di gettito. Ma molto più in là la proposta della sinistra non va. Fuoco d’artificio lo schifo che Brunetta prova per il precario della Pubblica Amministrazione che si fa militante organizzato della protesta. Schifo che assume la forma della malmostosità da zitella della politica più che della chiacchiera da bar: “Vadano a scaricar cassette al mercato…è gente romana”. Il collega di partito Stracquadanio fa partire altra luminaria: “La sinistra è forte sul web perché i dipendenti pubblici fancazzisti stanno sempre al computer invece di lavorare”. Fuochi d’artificio di rimando, da Vendola arriva non solo il legittimo e scorato stupore per queste performance, arriva anche la stella filante nel cielo del posto sicuro e subito per tutti i precari.
Delle fiamme, quelle vere, ce ne freghiamo pensando siano fuochi di cartapesta. Dei fuochi d’artificio viviamo, sobbalzando perfino in hoo di ammirazione, sorpresa, stupore, attesa. Uno strabico week-end italiano, uno dei tanti, uno dei peggio.
ROMA-Fiamme ad Atene che guizzano fin quasi a bruciarci il sedere. Ma nessuno o quasi si impressiona, nessuno o quasi almeno sposta le terga, anzi molti, moltissimi esigono ed invitano a incollarsi più stretti alla sedia che scotta. E fuochi d’artificio a Pontida, spettacolo pirotecnico annunciato su cui tutti puntano gli occhi, più o meno a bocca aperta. Fuochi che fanno rumore e subito si spengono, fuochi di scena. Ma attesi e narrati come fossero insieme l’Apocalisse e la Palingenesi. E’ lo strabico week-end italiano, il fine settimana dei fischi per fiaschi.
Fiamme ad Atene, fiamme che possono bruciare i soldi. I nostri soldi, anche a volersene fregare dei greci. La Grecia ha una crisi di “debito”, cioè non ha i soldi per pagare i suoi creditori. Disinteressiamoci pure dell’eventualità non possa pagare stipendi e pensioni e servizi sociali ai greci, caliamo sulla sorte dei greci ancor più del ghiaccio di Berlino, lasciamoli in ipotesi al loro destino di bancarotta finanziaria e sociale. Se vi va, aggiungiamoci pure un “ben gli sta”. Evadono il fisco, sfondano e truccano i conti pubblici, hanno un’economia sommersa pari a un quarto del Pil, una Pubblica Amministrazione inefficiente e dipendenti inamovibili nella Pubblica Amministrazione, salari medi sganciati dalla produttività, privatizzano aziende senza liberalizzare l’economia, esportano i soldi all’estero? Anche se ricorda qualcosa, facciamo finta di non ricordare, peggio per loro, peggio per i greci. Però quelli che hanno in tasca i titoli di Stato greci, quegli impegni a pagare che rischiano grosso di diventar carta straccia, sono le banche tedesche, francesi e anche, in misura minore, le banche italiane.
E che succede se le banche europee si ritrovano con decine di miliardi di carta straccia in bilancio? Nessuno lo sa. E comunque affari loro, affari delle banche. Se non fosse che le banche europee, l’intero sistema finanziario è tutt’uno con gli Stati europei. Per chi se ne fosse scordato l’ha ricordato appena ieri la Bce. Se vanno a bagno le banche, sono gli Stati che “devono” coprire se non vogliono trovarsi con la gente che corre a ritirare i conti correnti. L’ultima volta che è fallita una banca, Lehmann Brothers negli Usa, l’effetto onda, il contagio è costato tre anni di crisi economica, milioni di disoccupati, cadute del reddito e del Pil. Negli Usa e in tutta Europa. Che succede se fallisce la “banca” greca? Nessuno lo sa.
Fiamme che scoppiettano e avanzano già quasi sull’uscio di casa. Dovremmo preparare i secchi, studiare quali “secchi” e chi e come li getta sul fuoco. La Bce ci dice che banche e Stati sono “non stabili”. E’ come se dicesse che “non stabili” sono le banconote che hai nel portafoglio. A noi italiani, al nostro governo la Bce chiede subito la manovra da quaranta miliardi entro il 2014. Ci chiede come e dove taglieremo quel 2,3 per cento di spesa pubblica. E’ il nostro “secchio”, la nostra acqua per spegnere, la nostra linea e porta tagliafuoco. Ce lo chiede mentre il nostro premier si gingilla con l’idea di lasciar perdere e avanzare l’incendio fino al 2016. Non sa quel che dice Berlusconi. Queste sono le fiamme, concrete e vivide.
Ma noi attendiamo i fuochi d’artificio. A Pontida la Lega di Bossi chiederà i Ministeri al Nord, la fine dei bombardamenti sulla Libia in poche settimane, la libertà per i Comuni di spendere anche fuori e oltre il patto di stabilità. Guardiamo a Pontida, ai suoi effetti speciali, al tono di Bossi se e quando dirà di Berlusconi, al mugugno o al fischio o all’estasi plaudente del pubblico del pratone padano. Guardiamo al “botto finale”, alla Lega che forse chiede di annunciare la riforma fiscale, cioè il meno tasse oggi e subito, a giugno. E poi, solo poi e casomai, la manovra di taglio alla spesa ad ottobre. Non solo guardiamo l’albero e non vediamo la foresta, la foresta cammina, ci viene addosso e noi siamo ipnotizzati a guardare che brezza spira tra i rami dell’albero del giardino di casa.
Dovremmo mettere in piedi una riforma fiscale mai vista, qualcosa che tocca le esenzioni e le relative lobby. Qualcosa che taglia le leggi che qua e là hanno reso legale l’evasione. E ci inventiamo si possa fare in un Parlamento dove il governo si regge sui “Responsabili” che sono gli angeli tutelari delle corporazioni. Si possa fare con un premier disperato alla caccia di voti. Con una opposizione premiata dal voto che promette e sogna tutto si risolverà colpendo i “grandi patrimoni”.
Fuochi d’artificio che subito svaniscono non solo a Pontida. Bossi che “molla” Berlusconi. E per far cosa, andar dove: sostenere un governo del rigore dei conti pubblici insieme alla sinistra senza Vendola e Di Pietro? Fuoco finto, se mai si è acceso. Tassazione della rendita finanziaria! Se escludi i titoli di Stato, il risparmio delle famiglie, ne tiri fuori neanche un miliardo di gettito. Ma molto più in là la proposta della sinistra non va. Fuoco d’artificio lo schifo che Brunetta prova per il precario della Pubblica Amministrazione che si fa militante organizzato della protesta. Schifo che assume la forma della malmostosità da zitella della politica più che della chiacchiera da bar: “Vadano a scaricar cassette al mercato…è gente romana”. Il collega di partito Stracquadanio fa partire altra luminaria: “La sinistra è forte sul web perché i dipendenti pubblici fancazzisti stanno sempre al computer invece di lavorare”. Fuochi d’artificio di rimando, da Vendola arriva non solo il legittimo e scorato stupore per queste performance, arriva anche la stella filante nel cielo del posto sicuro e subito per tutti i precari.
Delle fiamme, quelle vere, ce ne freghiamo pensando siano fuochi di cartapesta. Dei fuochi d’artificio viviamo, sobbalzando perfino in hoo di ammirazione, sorpresa, stupore, attesa. Uno strabico week-end italiano, uno dei tanti, uno dei peggio.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
Scusami Helmuttone ma il concetto di Rivoluzione Mondiale (o permanente?) mi sembra lontano anni luce semmai la contrapposizione è tra paesi produttori (India,Cina,Vietnam etc....) , quelli detentori di materie prime e paesi consumatori USA,UE etc................Helmut ha scritto:Non posso dirtelo, non possiedo il dono della profezia (cit.)red8man ha scritto:Helmut, Husker cosa accadrà entro il 2 agosto?
Dai dati storici che abbiamo in mano posso dirti che nel 1711 l'Inghilterra, allora prima potenza mondiale paragonabile agli Usa adesso, aveva un debito pari al 300% del suo prodotto.
La Francia, seconda potenza mondiale, tra il 1730 e il 1750, aveva un bilancio pubblico di 150 mln di franchi e un debito di 1.6 mld di franchi...!!!
In Inghilterra l'enorme debito fu distribuito tra banche e investitori privati che se ne accollarono una grossa parte, in Francia il debito venne nazionalizzato durante la Rivoluzione.
Quindi, come sognano i rivoluzionari da tastieradel forum, siamo agli albori di una bellissima Rivoluzione Mondiale...???
Io dico di no. Ancora sufficiente ricchezza in mano alle famiglie, e Paesi emergenti che crescono al ritmo del 6% annuo.
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.] Crisi economica
C'é un grosso ecquivoco.repeat ha scritto:E' la mia idea.
Non ti piace?
Rispettala lo stesso, senza tacciarmi di essere un "rivoluzionario da tastiera" o un ingenuo idealista o un cattocomunista o un anti-berlusconiano in servizio permanente effettivo
Mi spieghi quando mai ti ho tacciato, rivolgendomi personalmente a te, di quanto scritto sopra...???

"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Re: [O.T.] Crisi economica
Hai detto bene, caro dostum..."anni luce"...ti voglio ricordare che i Paesi produttori sono a loro volta consumatori...e per crescere devono vendere le loro merci, non sperare che gli altri stati falliscano...dostum ha scritto:Scusami Helmuttone ma il concetto di Rivoluzione Mondiale (o permanente?) mi sembra lontano anni luce semmai la contrapposizione è tra paesi produttori (India,Cina,Vietnam etc....) , quelli detentori di materie prime e paesi consumatori USA,UE etc...
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Re: [O.T.] Crisi economica
Personalmente ritengo che si, il limite all'indebitamento aumentera', ma semplicemente perche' occorre farlo per venire in contro alle spese correnti. Buona parte del debito e' anche costituita da assets in imprese che hanno avuto problemi nel credit crunch.red8man ha scritto:Helmut, Husker cosa accadrà entro il 2 agosto? Riuscirà Obama a convincere il Congresso ad accettare un innalzamento del limite d'indebitamento di altri 2 trilioni di dollari? Credete nel default del biglietto verde e, quindi, in un declassamento del debito sovrano ienghiiis? Quali saranno le contropartite che il nigga dovrà pagare perchè l'accordo passi?
Il default parziale americano non avverra', o comunque non presto. I mercati non lo vedono e i mercati sbagliano ogni tanto ma spesso ci pigliano.
I repubblicani otterrano sicuramente qualcosa di sostanzioso, ma non so quali saranno i termini di un eventuale accordo. E' anche vero che la minaccia repubblicana di dire no alla richiesta non e' credibile, in quanto anche ai repubblicani conviene dire si. Quindi non e' detto che Obama dovra' dare poi tanto in cambio di un si.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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Re: [O.T.] Crisi economica
Il dafault, almeno parziale, greco credo sia inevitabile. Anche i mercati non vedono alternative e lo spread con i bund decennali tedeschi e' ora a livelli veramente alti per i greci.Capitanvideo ha scritto:Mi sa che ci siamo davvero stavolta. C'e' la volontà a lasciarli nell'insolvenza. Il primo default europeo presto nelle vostre case!
Giulio e Husker, che ne pensate?
Guerriglia in strada e soldi in fuga: caos Grecia. E la Ue è ancora nel tunnel
ATENE – In strada è allarme rosso e i conti pubblici sono in profondo rosso: la crisi greca torna a far rumore e paura all’Europa. Non di semplice rigurgito si tratta: anche quando i giornali (italiani) ne hanno parlato meno la Grecia è rimasta là, sull’orlo del baratro tra proteste e scioperi che la paralizzano ogni giorno, discussioni su una presunta ristrutturazione del debito che secondo la Bce farebbe più danni che benefici, e debolezza di un governo che vorrebbe ma non può.
Giovedì 15 giugno l’allarme suona quasi contemporaneamente in quattro zone diverse e la giornata greca (ed europea) si trasforma in un calvario. Ci si mettono, contemporaneamente o quasi, la piazza, la Banca centrale Europea, il governo e soprattutto l’agenzia di rating Standard & Poor’s. L’ultimo allarme, quello meno visibile, è quello che fa più paura. A vederlo distrattamente è solo l’ennesimo taglio di rating (da “B” a “CCC”) quello di quattro banche, la National Bank of Greece, Efg Eurobank Ergasias, Alpha Bank e Piraeus Bank. A leggere con attenzione il perché invece viene da riflettere: “Pesano – spiega l’agenzia di rating - i deflussi dei depositi bancari da parte dei correntisti greci, che potrebbero intensificarsi”. Significa che in Grecia chi ha i soldi sui conti correnti li sta facendo andare all’estero e che le banche locali hanno un debito definito “altamente speculativo”. I soldi, insomma, scappano dalla Grecia e le banche rischiano di chiudere da un momento all’altro. Con conseguenze, al momento, ancora tutte da prevedere.
La cronaca della giornata greca racconta invece di un’Atene paralizzata dall’ennesima giornata di sciopero scontri: sassi e yogurt contro la polizia, sassi lanciati da chi non vuole in nessun caso la macelleria sociale. L’alternativa è la bancarotta ma ricordare cosa sta succedendo ai greci giova: tredicesima e quattordicesima cancellate dalla busta paga dei dipendenti pubblici, e “gentile” decurtazione dello stipendio. Non solo: assunzioni bloccate nella pubblica amministrazione, liberalizzazioni sfrenate in diversi settori e aumento della pressione fiscale (Iva dal 21 al 23% lo scorso luglio), anche sui ceti più deboli. Cura da cavallo che può forse far sopravvivere il malato Grecia ma che promette di ridurre in miseria o quasi decine di migliaia di greci.
Nel pomeriggio il premier socialista George Papandreou sbotta e si dice pronto a dimettersi. Serve un governo di unità nazionale e Papandreou ha detto che in caso di governo che appoggi il piano di aiuti Ue sarebbe pronto a un passo indietro. Neppure questa strada, però, è agevole. Parte dell’opposizione greca, infatti, vuole trattare con Europa e Bce, negoziare condizioni diverse e meno dure, per ottenere gli aiuti. Strada utopistica perché la Bce ha fatto chiaramente capire che da questa strada non si passa. L’Europa sugli aiuti alla Grecia rimane sostanzialmente divisa: da un lato c’è la Germania che apre alla ristrutturazione del debito, dall’altra parte c’è la Bce che insiste per la linea dura, quello dello stringere la cinghia perché ristrutturare oggi comporterebbe più rischi che benefici.
Per completare il quadro, come se non bastasse, la Bce proprio giovedì diffonde il suo bollettino semestrale, bollettino inquietante in cui parla di stabilità finanziaria della Ue a rischio. Nel mirino dell’Istituto finisce la “stretta interconnessione” fra i il settore pubblico e le banche. Queste ultime, infatti, hanno ampie fette di titoli di Stato periferici in portafoglio: per la Bce si tratta di una situazione che rappresenta il rischio principale per la stabilità finanziaria nell’area euro e che ha ”il potenziale percreare effetti di contagio”. Secondo il rapporto, che la Bce pubblica ogni sei mesi, le difficoltà per la messa in pratica del risanamento della Grecia sono aumentate rispetto all’ultima Financial Stability Review dello scorso dicembre. Tuttavia c’è anche uno sviluppo positivo dato dal rafforzamento della fiducia in ”altri Paesi dell’area euro che avevano mostrato alti rendimenti dei titoli governativi”, grazie non solo agli sforzi di risanamento bancario ma anche al rafforzamento dei fondamentali economici e di bilancio.
La BCE continua ad avere paura dell'effetto di contagio e quindi continua nella sua battaglia di dare tutto il sostegno possibile alla grecia.
Il contagio e' sicuramente un problema, tuttavia, lo e' solo nel caso in cui la Spagna o l'Itaglia venissero coinvolte (il portogallo e' troppo piccolo per creare grossi problemi). La Spagna in effetti e' un problema, ma la politica fiscale spagnola mi sembra di tutt'altra pasta rispetto a quella grecia. Tanto che a fronte di una disoccupazione elevata, la spesa pubblica e' stata comunque tagliata. Se la Spagna riuscira' a resistere a fronte di stagnazione economica, allora credo che il pericolo gontagio sia abbastanza limitato.
L'itaglia e' un altro discorso. Tremonti non facendo nulla si e' mantenuto nei limiti, ma senza riforme strutturali l'itaglia restera' sempre un paese in bilico.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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Re: [O.T.] Crisi economica
Helmuttò cè limite a tutto pretendere che i cinesi lavorino per finanziare le guerricciole obbamiane è intollerabile.Se il debitore rompe continuamente le scatole al creditore non si comporta saggiamente,se lo paga con moneta svalutata si sta scavando la fossa da solo.Helmut ha scritto:Hai detto bene, caro dostum..."anni luce"...ti voglio ricordare che i Paesi produttori sono a loro volta consumatori...e per crescere devono vendere le loro merci, non sperare che gli altri stati falliscano...dostum ha scritto:Scusami Helmuttone ma il concetto di Rivoluzione Mondiale (o permanente?) mi sembra lontano anni luce semmai la contrapposizione è tra paesi produttori (India,Cina,Vietnam etc....) , quelli detentori di materie prime e paesi consumatori USA,UE etc...
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Re: [O.T.] Crisi economica
lo scrivo qua..scusate la fonte
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/ar ... enti.shtml
in tempi non sospetti PREDISSI che Katia era un enorme bidone... apriva troppi punti vendita in un bacino ristretto e con troppa,troppa rapidità (come MC donalds qualche lustro fa )... dopo aiazzone ecco un nuovo bidone!
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in tempi non sospetti PREDISSI che Katia era un enorme bidone... apriva troppi punti vendita in un bacino ristretto e con troppa,troppa rapidità (come MC donalds qualche lustro fa )... dopo aiazzone ecco un nuovo bidone!
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Re: [O.T.] Crisi economica
Gli enti carrozzoni sono la caratteristica essenziale della politica, utili a parcheggiare, in attesa di tempi migliori, vecchi e giovani tromboni trombati e ad alimentare il clientelismo. Per essere sicuri di eliminarli bisognerebbe forse eliminare la politica.
Regolarizzare la prostituzione anche ai soli fini fiscali significherebbe legalizzarla quantomeno implicitamente e mi sembra che la volontà politica ufficiale la pensi diversamente.
La CED è già fallita una volta nel 1954 e da allora mi sembra che nessuno voglia realmente rinunciare ad una parte o a tutta la propria sovranità nazionale per una vera unione o confederazione politica europea.
Regolarizzare la prostituzione anche ai soli fini fiscali significherebbe legalizzarla quantomeno implicitamente e mi sembra che la volontà politica ufficiale la pensi diversamente.
La CED è già fallita una volta nel 1954 e da allora mi sembra che nessuno voglia realmente rinunciare ad una parte o a tutta la propria sovranità nazionale per una vera unione o confederazione politica europea.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]
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Re: [O.T.] Crisi economica
prossima settimana
vado a togliere quei 2 soldi
che ho vincolato

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"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: [O.T.] Crisi economica
Ne ho anch'io vincolati. Quanto perderai?dboon ha scritto:prossima settimana
vado a togliere quei 2 soldi
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“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
ci rimetto poco
vista la cifra bassa
ma temo l'effetto Grecia

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“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: [O.T.] Crisi economica
Domanda teorica (ma non troppo).
Se un paese va in default e ristruttura il debito, i vari BOT, BTP e compagnia cantante di solito vengono congelati a scadenze lunghissime.
Ma quelli che hanno già scadenze lunghe, di solito che fine fanno?
Se un paese va in default e ristruttura il debito, i vari BOT, BTP e compagnia cantante di solito vengono congelati a scadenze lunghissime.
Ma quelli che hanno già scadenze lunghe, di solito che fine fanno?
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)