E' una faccia della medaglia. Fintanto che il Gay Pride rompe i coglioni a qualcuno ( e ancora qualcuno come vedi si lamenta ) vuol dire che a suo modo funziona. Per il resto siamo tutti d'accordo che a livello di diritti effettivi serve a poco.jhonnybuccia ha scritto:fede a un tuo parere (qualificato) ci tengo.
al di là della forma non sei un minimo minimo d'accordo con me nel merito?
cazzo questi sono controproducenti per la categoria.
IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
- Antonchik
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
dipende, si punta il dito contro un peccato manifesto per creare dei mostri mediatici. E' una sorta di terrorismo "spirituale".jhonnybuccia ha scritto:imho i papisti perdurano nell'errore di dare risalto a queste manifestazioni.
a latere confesso anche che la froceria italica sta seriamente cominciando a fracassarmi il cazzo.
cristo ma è così difficile?
MENO CHECCHE ISTERICHE IMPASTICCATE A VEDERE LADY CAGA E PIU' INCRAVATTATI IN PARLAMENTO.
Il gay pride gioca a loro favore, hanno qualcosa da proporre come ennesima nemesi e loro lo sfruttano.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
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- OSCAR VENEZIA
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
CITTÀ DEL VATICANO - La linea della Chiesa pare chiara: evitiamo di ricorrere al nucleare. Ieri in un discorso dai contenuti del tutto inattesi - e con singolare coincidenza con il dibattito italiano in vista del referendum di domenica - Benedetto XVI ha detto che gli Stati devono scegliere «energie pulite, rispettose del patrimonio della creazione e senza pericoli per l'uomo»: questa dev'essere una «priorità politica ed economica».
Ennesima intromissione in affari che non lo riguardano e nessuno gli dice niente.
Molti cattolici faranno quello che gli dice questo tizio: la paura dell'aldilà fa brutti scherzi.
Mica tutti possono essere belli e strafottenti come me
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Oscar, ma stai facendo a gara con zio per chi dice più stuppidaggini?
La medaglia vi verrà assegnata ex aequo! No problem!
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« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Rodomonte ha scritto:Oscar, ma stai facendo a gara con zio per chi dice più stuppidaggini?
La medaglia vi verrà assegnata ex aequo! No problem!
lo stupido voleva ricordare all'altro stupido (non te la prendere), al neopapista Rodomonte (ma vieni fuori dal Lord of Rings?) e agli altri neoentusiasti di Benedetto XVI come Di Pietro, che legge solo i titoli, che il papa ieri ha parlato di tutt'altro e non ha mai citato nè il nucleare, nè Fukushima.
qui il testo del discorso. http://www.vatican.va/holy_father/bened ... rs_it.html
si sa mai ci sia qualcuno che va alle fonti, stante questo stato dell'informazione.
d'altra parte se sbagliano le date dei referendum figuriamoci il resto.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
La considerazione sul Vaticano non cambia. Anche se a S. Pietro sono contro il nucleare o tutto quello che vi pare non fa di loro persone migliori. Ma poi, ci mettiamo anche a dar ragione al Papa che dice di rispettare l'ambiente? Ci vuole Papa Benedetto per ricordarlo?
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
la chiesa arriva tardi, troppo tardiOSCAR VENEZIA ha scritto:CITTÀ DEL VATICANO - La linea della Chiesa pare chiara: evitiamo di ricorrere al nucleare. Ieri in un discorso dai contenuti del tutto inattesi - e con singolare coincidenza con il dibattito italiano in vista del referendum di domenica - Benedetto XVI ha detto che gli Stati devono scegliere «energie pulite, rispettose del patrimonio della creazione e senza pericoli per l'uomo»: questa dev'essere una «priorità politica ed economica».
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
bastardi!
Avessero messo lo stesso impegno per i referendum sulla fecondazione assistita!!
Avessero messo lo stesso impegno per i referendum sulla fecondazione assistita!!
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
la metto qui tanto credo vada bene visto che parla del vaticano
A Roma la parata dell'orgoglio gay
Europride, tanti i cartelli e gli slogan contro il Vaticano

22:40 - In un milione, secondo gli organizzatori, hanno sfilato per le vie del centro di Roma per la "gay parade" dell'Europride 2011, tra carri allegorici, palloncini, bandiere arcobaleno e tanta allegria. Il corteo è partito intorno alle 16 da piazza della Repubblica e si è concluso al Circo Massimo dove si è svolto il concerto di Lady Gaga.
L'orgoglio gay ha invaso la capitale con tutti i suoi colori e la richiesta di "uguali diritti". In tantissimi sono arrivati da tutta Europa per rivendicare i diritti della comunità non solo gay ma anche lesbo, bisex e transgender: per le unioni civili e contro la discriminazione, per la laicità e contro le violenze.
Una marcia colorata, a tratti eccessiva, trasgressiva e sulle note della madrina, l'istrionica Lady Gaga, con l'obiettivo di superare il "gap antistorico" che discrimina i gay. Proprio la popstar alla fine della sfilata e prima di un medley al piano delle sue canzoni ha rivendicato "piena uguaglianza" e sollecitato ''una rivoluzione dell'amore''.
E il segretario di Stato americano Hillary Clinton in un messaggio ha sottolineato come "i diritti dei gay sono diritti umani, i diritti umani sono diritti dei gay". Roma ha accolto la comunità rainbow che ha invaso le strade del centro con i costumi delle drag queen, i manifesti di Amnesty International, i genitori di figli gay, i figli di genitori dello stesso sesso, il composito mondo dei trans, gli attivisti omosessuali insieme a quegli etero venuti a sostenere una "giusta causa".
Il tutto nello stile inconfondibile dei pride, reso più speciale quest'anno dalla partecipazione di un ospite d'eccezione: la pop star Lady Gaga, volata in Italia per sostenere l'iniziativa. Tanto che qualcuno dei manifestanti osa una corona di spine come il protagonista del controverso video "Judas". A lei sono dedicate musiche, costumi e manifesti della mega parata: parrucche bionde, t-shirt con su scritto "Habemus Gaga", fan in fibrillazione sin dal primo pomeriggio per l'apparizione della diva.
Ma in piazza i temi veri sono altri. Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e Libertà, dalla testa del corteo interviene sulle unioni civili e auspica che "al centro, a sinistra e a destra, tutti condividano la necessità di rendere alle coppie di fatto un riconoscimento giuridico". Al suo fianco, la deputata del Pd Paola Concia affonda: in tema di diritti Lgbt "veniamo considerati dall'estero un Paese bisognoso". Tra i volti della politica locale presente alla parata anche la governatrice del Lazio, Renata Polverini, che raggiunge i manifestanti a piazza della Repubblica e, seppur contestata da un piccolo gruppo di persone, ribadisce il suo "impegno contro l'omofobia".
Tra i quaranta carri allegorici e le maestose drag queen, spuntano i cartelli di chi ha fatto un lungo viaggio per sostenere la battaglia italiana. Un gruppo di attivisti inglese marcia rivendicando 'equality and human rights for all' e alcune ragazze giunte dal Portogallo spiegano: "Per i diritti bisogna essere uniti". Poi le provocazioni, anche forti. Su alcuni cartelli campeggia l'immagine ritoccata di Benedetto XVI con la frase "Veste Prada, ma è amica di Satana", altri manifesti condannano episodi di pedofilia clericale.
Mentre la grande, colorata parata percorre Roma, da Piazza della Repubblica a Circo Massimo, a San Giovanni vanno in scena i 'nemici' giurati dell'Europride. "No al gay pride, sì alla famiglia", si legge su alcuni cartelli di Militia Christi. Sei persone sono state denunciate per manifestazione non autorizzata: cinque per avere srotolato uno striscione sul Colosseo su scritto "Roma capoccia della tradizione", uno faceva parte di un gruppo di 15 che con i caschi voleva raggiunger il Circo Massimo.
Episodi isolati che, comunque, non turbano il fluire della parata, tant'è che il sindaco Gianni Alemanno sottolinea: "Abbiamo smentito ogni illazione di Roma come città intollerante". E infatti i romani hanno sfoderato tolleranza e curiosità. Molti hanno fotografato o si sono fatti fotografare con le drag queen. Alcune famiglie si sono uniti al pride con figli al seguito, persino nei passeggini. Questa forse l'immagine più vera di un Paese civile che dice che è giunta l'ora di "pari diritti per tutti".
Carfagna: "Parlamento saprà cogliere appello"
"Ancora una volta, oggi, il nostro Paese ha dato dimostrazione di essere un luogo accogliente, sicuro, in cui tutte le voci trovano spazio, le idee vengono rispettate. Spiace che la manifestazione odierna, a differenza delle iniziative di Europride dei giorni scorsi, sia stata funestata da qualche provocazione isolata, ma non per questo meno grave e censurabile, con la quale si è mancato di rispetto alla Chiesa ed alla religione. Questi atteggiamenti non aiutano certo il dialogo". Così Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità, commenta la manifestazione.
"Sono altrettanto convinta, però, che queste provocazioni di poche persone - precisa il ministro - non faranno passare in secondo piano la richiesta di attenzione che migliaia di manifestanti scesi in piazza oggi a Roma e provenienti da tutta Europa, hanno rivolto al mondo della politica e alle istituzioni italiane. Una domanda che il Parlamento, impegnato nella discussione di una importante legge contro l'omofobia e tutte le discriminazioni, saprà certamente cogliere, che aiuterà i parlamentari ancora in dubbio a prendere la decisione giusta".
Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/ar ... -gay.shtml
A Roma la parata dell'orgoglio gay
Europride, tanti i cartelli e gli slogan contro il Vaticano

22:40 - In un milione, secondo gli organizzatori, hanno sfilato per le vie del centro di Roma per la "gay parade" dell'Europride 2011, tra carri allegorici, palloncini, bandiere arcobaleno e tanta allegria. Il corteo è partito intorno alle 16 da piazza della Repubblica e si è concluso al Circo Massimo dove si è svolto il concerto di Lady Gaga.
L'orgoglio gay ha invaso la capitale con tutti i suoi colori e la richiesta di "uguali diritti". In tantissimi sono arrivati da tutta Europa per rivendicare i diritti della comunità non solo gay ma anche lesbo, bisex e transgender: per le unioni civili e contro la discriminazione, per la laicità e contro le violenze.
Una marcia colorata, a tratti eccessiva, trasgressiva e sulle note della madrina, l'istrionica Lady Gaga, con l'obiettivo di superare il "gap antistorico" che discrimina i gay. Proprio la popstar alla fine della sfilata e prima di un medley al piano delle sue canzoni ha rivendicato "piena uguaglianza" e sollecitato ''una rivoluzione dell'amore''.
E il segretario di Stato americano Hillary Clinton in un messaggio ha sottolineato come "i diritti dei gay sono diritti umani, i diritti umani sono diritti dei gay". Roma ha accolto la comunità rainbow che ha invaso le strade del centro con i costumi delle drag queen, i manifesti di Amnesty International, i genitori di figli gay, i figli di genitori dello stesso sesso, il composito mondo dei trans, gli attivisti omosessuali insieme a quegli etero venuti a sostenere una "giusta causa".
Il tutto nello stile inconfondibile dei pride, reso più speciale quest'anno dalla partecipazione di un ospite d'eccezione: la pop star Lady Gaga, volata in Italia per sostenere l'iniziativa. Tanto che qualcuno dei manifestanti osa una corona di spine come il protagonista del controverso video "Judas". A lei sono dedicate musiche, costumi e manifesti della mega parata: parrucche bionde, t-shirt con su scritto "Habemus Gaga", fan in fibrillazione sin dal primo pomeriggio per l'apparizione della diva.
Ma in piazza i temi veri sono altri. Nichi Vendola, leader di Sinistra Ecologia e Libertà, dalla testa del corteo interviene sulle unioni civili e auspica che "al centro, a sinistra e a destra, tutti condividano la necessità di rendere alle coppie di fatto un riconoscimento giuridico". Al suo fianco, la deputata del Pd Paola Concia affonda: in tema di diritti Lgbt "veniamo considerati dall'estero un Paese bisognoso". Tra i volti della politica locale presente alla parata anche la governatrice del Lazio, Renata Polverini, che raggiunge i manifestanti a piazza della Repubblica e, seppur contestata da un piccolo gruppo di persone, ribadisce il suo "impegno contro l'omofobia".
Tra i quaranta carri allegorici e le maestose drag queen, spuntano i cartelli di chi ha fatto un lungo viaggio per sostenere la battaglia italiana. Un gruppo di attivisti inglese marcia rivendicando 'equality and human rights for all' e alcune ragazze giunte dal Portogallo spiegano: "Per i diritti bisogna essere uniti". Poi le provocazioni, anche forti. Su alcuni cartelli campeggia l'immagine ritoccata di Benedetto XVI con la frase "Veste Prada, ma è amica di Satana", altri manifesti condannano episodi di pedofilia clericale.
Mentre la grande, colorata parata percorre Roma, da Piazza della Repubblica a Circo Massimo, a San Giovanni vanno in scena i 'nemici' giurati dell'Europride. "No al gay pride, sì alla famiglia", si legge su alcuni cartelli di Militia Christi. Sei persone sono state denunciate per manifestazione non autorizzata: cinque per avere srotolato uno striscione sul Colosseo su scritto "Roma capoccia della tradizione", uno faceva parte di un gruppo di 15 che con i caschi voleva raggiunger il Circo Massimo.
Episodi isolati che, comunque, non turbano il fluire della parata, tant'è che il sindaco Gianni Alemanno sottolinea: "Abbiamo smentito ogni illazione di Roma come città intollerante". E infatti i romani hanno sfoderato tolleranza e curiosità. Molti hanno fotografato o si sono fatti fotografare con le drag queen. Alcune famiglie si sono uniti al pride con figli al seguito, persino nei passeggini. Questa forse l'immagine più vera di un Paese civile che dice che è giunta l'ora di "pari diritti per tutti".
Carfagna: "Parlamento saprà cogliere appello"
"Ancora una volta, oggi, il nostro Paese ha dato dimostrazione di essere un luogo accogliente, sicuro, in cui tutte le voci trovano spazio, le idee vengono rispettate. Spiace che la manifestazione odierna, a differenza delle iniziative di Europride dei giorni scorsi, sia stata funestata da qualche provocazione isolata, ma non per questo meno grave e censurabile, con la quale si è mancato di rispetto alla Chiesa ed alla religione. Questi atteggiamenti non aiutano certo il dialogo". Così Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità, commenta la manifestazione.
"Sono altrettanto convinta, però, che queste provocazioni di poche persone - precisa il ministro - non faranno passare in secondo piano la richiesta di attenzione che migliaia di manifestanti scesi in piazza oggi a Roma e provenienti da tutta Europa, hanno rivolto al mondo della politica e alle istituzioni italiane. Una domanda che il Parlamento, impegnato nella discussione di una importante legge contro l'omofobia e tutte le discriminazioni, saprà certamente cogliere, che aiuterà i parlamentari ancora in dubbio a prendere la decisione giusta".
Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/ar ... -gay.shtml
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Da Larry Levan a Lady Gaga, tempi bui anche per i gay!crackpot ha scritto:la metto qui tanto credo vada bene visto che parla del vaticano
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22:40 - In un milione, secondo gli organizzatori, hanno sfilato per le vie del centro di Roma per la "gay parade" dell'Europride 2011, tra carri allegorici, palloncini, bandiere arcobaleno e tanta allegria. Il corteo è partito intorno alle 16 da piazza della Repubblica e si è concluso al Circo Massimo dove si è svolto il concerto di Lady Gaga.
L'orgoglio gay ha invaso la capitale con tutti i suoi colori e la richiesta di "uguali diritti". In tantissimi sono arrivati da tutta Europa per rivendicare i diritti della comunità non solo gay ma anche lesbo, bisex e transgender: per le unioni civili e contro la discriminazione, per la laicità e contro le violenze.
Una marcia colorata, a tratti eccessiva, trasgressiva e sulle note della madrina, l'istrionica Lady Gaga, con l'obiettivo di superare il "gap antistorico" che discrimina i gay. Proprio la popstar alla fine della sfilata e prima di un medley al piano delle sue canzoni ha rivendicato "piena uguaglianza" e sollecitato ''una rivoluzione dell'amore''.
E il segretario di Stato americano Hillary Clinton in un messaggio ha sottolineato come "i diritti dei gay sono diritti umani, i diritti umani sono diritti dei gay". Roma ha accolto la comunità rainbow che ha invaso le strade del centro con i costumi delle drag queen, i manifesti di Amnesty International, i genitori di figli gay, i figli di genitori dello stesso sesso, il composito mondo dei trans, gli attivisti omosessuali insieme a quegli etero venuti a sostenere una "giusta causa".
Il tutto nello stile inconfondibile dei pride, reso più speciale quest'anno dalla partecipazione di un ospite d'eccezione: la pop star Lady Gaga, volata in Italia per sostenere l'iniziativa. Tanto che qualcuno dei manifestanti osa una corona di spine come il protagonista del controverso video "Judas". A lei sono dedicate musiche, costumi e manifesti della mega parata: parrucche bionde, t-shirt con su scritto "Habemus Gaga", fan in fibrillazione sin dal primo pomeriggio per l'apparizione della diva.
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Tra i quaranta carri allegorici e le maestose drag queen, spuntano i cartelli di chi ha fatto un lungo viaggio per sostenere la battaglia italiana. Un gruppo di attivisti inglese marcia rivendicando 'equality and human rights for all' e alcune ragazze giunte dal Portogallo spiegano: "Per i diritti bisogna essere uniti". Poi le provocazioni, anche forti. Su alcuni cartelli campeggia l'immagine ritoccata di Benedetto XVI con la frase "Veste Prada, ma è amica di Satana", altri manifesti condannano episodi di pedofilia clericale.
Mentre la grande, colorata parata percorre Roma, da Piazza della Repubblica a Circo Massimo, a San Giovanni vanno in scena i 'nemici' giurati dell'Europride. "No al gay pride, sì alla famiglia", si legge su alcuni cartelli di Militia Christi. Sei persone sono state denunciate per manifestazione non autorizzata: cinque per avere srotolato uno striscione sul Colosseo su scritto "Roma capoccia della tradizione", uno faceva parte di un gruppo di 15 che con i caschi voleva raggiunger il Circo Massimo.
Episodi isolati che, comunque, non turbano il fluire della parata, tant'è che il sindaco Gianni Alemanno sottolinea: "Abbiamo smentito ogni illazione di Roma come città intollerante". E infatti i romani hanno sfoderato tolleranza e curiosità. Molti hanno fotografato o si sono fatti fotografare con le drag queen. Alcune famiglie si sono uniti al pride con figli al seguito, persino nei passeggini. Questa forse l'immagine più vera di un Paese civile che dice che è giunta l'ora di "pari diritti per tutti".
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"Ancora una volta, oggi, il nostro Paese ha dato dimostrazione di essere un luogo accogliente, sicuro, in cui tutte le voci trovano spazio, le idee vengono rispettate. Spiace che la manifestazione odierna, a differenza delle iniziative di Europride dei giorni scorsi, sia stata funestata da qualche provocazione isolata, ma non per questo meno grave e censurabile, con la quale si è mancato di rispetto alla Chiesa ed alla religione. Questi atteggiamenti non aiutano certo il dialogo". Così Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità, commenta la manifestazione.
"Sono altrettanto convinta, però, che queste provocazioni di poche persone - precisa il ministro - non faranno passare in secondo piano la richiesta di attenzione che migliaia di manifestanti scesi in piazza oggi a Roma e provenienti da tutta Europa, hanno rivolto al mondo della politica e alle istituzioni italiane. Una domanda che il Parlamento, impegnato nella discussione di una importante legge contro l'omofobia e tutte le discriminazioni, saprà certamente cogliere, che aiuterà i parlamentari ancora in dubbio a prendere la decisione giusta".
Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/ar ... -gay.shtml
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Per i diritti omosex io mi domando quando avremo gente come Harvey Milk in itaglia invece di lady caga e carnevalate varie. Ok, il pride solleva quesiti... ok, un pugno in un occhio ai benpensanti con lustrini, paillettes e lingue in bocca tra barbuti è sempre un piacere da vedere...meno ok la politicizzazione della manifestazione, che non fa altro che ribadire lo stereotipo zecca-gay-drogato nelle menti bacate dell'itaglia moderata...però sarebbe anche ora di passare ad una fase 2, iniziare ad entrare nelle istituzioni, iniziare ad avere gente a livello locale apertamente omosex che facesse bene e che catalizzasse le energie di tutto il movimento GLBT (non un Vendola, che un gay liberal o di dx non voterà mai, e che moltissimi vedono come un radical chic snob e basta).
I risultati li ottieni quando il tema diventa di tutti, ovvero quando chiunque si domanda "Dare un diritto x a qualcuno aumenta in effetti la libertà di tutti?". Finché avremo Pride, anche con 10 milioni di persone, nella testa della (fottutissima) maggioranza silenziosa la domanda sarà "Perché dobbiamo dare diritti ad una ben precisa categoria di persone quando a noi non ce ne frega niente, anzi ci sfidano pure (e forse ci minacciano, come dice la chiesa)?" L'itagliano medio (s)ragiona così, e finché siamo in democrazia è lui che va convinto, anche se è difficile. Chi non è omofobo non lo è, punto, e non c'è bisogno di Pride per rafforzargli questa idea: quando sfilavano in pochi aveva senso secondo me, ma ora bisognerebbe appunto rivedere un'attimo tutta la faccenda per, come dire, andare a punto.
I risultati li ottieni quando il tema diventa di tutti, ovvero quando chiunque si domanda "Dare un diritto x a qualcuno aumenta in effetti la libertà di tutti?". Finché avremo Pride, anche con 10 milioni di persone, nella testa della (fottutissima) maggioranza silenziosa la domanda sarà "Perché dobbiamo dare diritti ad una ben precisa categoria di persone quando a noi non ce ne frega niente, anzi ci sfidano pure (e forse ci minacciano, come dice la chiesa)?" L'itagliano medio (s)ragiona così, e finché siamo in democrazia è lui che va convinto, anche se è difficile. Chi non è omofobo non lo è, punto, e non c'è bisogno di Pride per rafforzargli questa idea: quando sfilavano in pochi aveva senso secondo me, ma ora bisognerebbe appunto rivedere un'attimo tutta la faccenda per, come dire, andare a punto.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Giusta integrazione!Blif ha scritto:Appoggio Plo Style.Antonchik ha scritto:Approfondiresti il punto della dottrina della trinità? Te ne prego
Aggiungo che, ovviamente, in ambito giudaico figlio di Dio indica una figliolanza adottiva
(parecchio azzardata e dirompente, riferendosi niente meno che al santo e benedetto),
cioè l'esser degno di rappresentare il padre e di ereditare da lui i suoi beni,
mentre d'altra parte spirito è la traduzione di ruach, che sarebbe il fiato, l'alito,
insomma il legame vitale con Dio.
Ricordiamoci che, da quelle parti, meno si nomina Dio e meglio è, tant'è che si preferisce dire
che si è incontrato un angelo, cioè un messaggero, per non dire che Dio è intervenuto.
Se però usi questi giri di frase parlando con dei pagani (di ieri o di oggi, cambia poco),
abituàti a pensare che a ogni idea corrisponde una sostanza e che la natura pullula di dei,
è chiaro che quelli, poveretti, fraintendono, e cominciano a pensare a dei che si generano
e promanano gli uni dagli altri, a figure mitologiche alate e bestie di ogni genere e forma.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
ehhh... quando si dice: "la parola si e' fatta carne" 

1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate