io ho risolto con un bel ignore...scb ha scritto:Propongo di rinominare questo topic:
Le prostitue cinesi: dostum-notiziario
le prostitute cinesi-prima esperienza
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
Evil eye - Twisted smile - Laughing as you cry
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
scb ha scritto:Propongo di rinominare questo topic:
Le prostitue cinesi: dostum-notiziario
in effetti...

E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
NIKKONE non sono io è la cronaca.nik978 ha scritto:scb ha scritto:Propongo di rinominare questo topic:
Le prostitue cinesi: dostum-notiziario
in effetti...
Prostituzione: chiusi due centri massaggi cinesi ad Aosta
Titolari denunciati per sfruttamento della prostituzione
18 marzo, 12:46
()(ANSA) - AOSTA, 18 MAR - La squadra mobile della Questura di Aosta hanno posto sotto sequestro preventivo questa mattina due centri di massaggi cinesi nel capoluogo regionale. Dalle indagini e' emerso che nei locali si svolgeva una ''significativa attivita' di prostituzione''. I titolari dei due centri Xiang Yue, in via Chavanne e in Via Monte Vodice, nella periferia ovest della citta', sono stati denunciati per il reato di sfruttamento della prostituzione. (ANSA).
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Chissà se Silviotto farà una cosa buona una volta e per salvare: mora, fede e minetti, abolirà questo reato assurdo di sfruttamento della prostituzione 
Starà calcolando i costi/benefici: se me li arrestano le troie chi cazzo me le porta più a casa? Deve mettermi a girare io come un sircana qualsiasi.
Però il Vaticano non gradirebbe la cosa.
Dai Silvio, fai qualcosa di utile prima di crepare cazzo

Starà calcolando i costi/benefici: se me li arrestano le troie chi cazzo me le porta più a casa? Deve mettermi a girare io come un sircana qualsiasi.
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Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Sarà vero?
Favori in cambio di sesso
Commerciante cinese offriva prostitute a ufficiale della Finanza
Prostitute gratis in cambio di una rete di copertura.È quanto avrebbe offerto a un ufficiale della Guardia di Finanza un commerciante cinese di 44 anni, Jianjie Zhou, arrestato a Roma per sfruttamento della prostituzione. L'ufficiale delle Fiamme gialle che smentisce il coinvolgimento e annuncia che fornirà le prove di svolgere servizio in un'altra città, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura per corruzione. L'ordinanza di custodia cautelare, su richiesta del pm Paolo Ielo, è stata emessa dal gip Valerio Savio. Secondo l'accusa, il cinese, già indagato per la falsificazione di borse, avrebbe fornito giovani connazionali prostitute e pagato anche le stanze di albergo in cui sarebbero avvenuti gli incontri con il militare. La circostanza è emersa da alcune intercettazioni. Il sospetto degli inquirenti è che analoghe iniziative siano state adottate da Zhou, personaggio particolarmente influente nella comunità cinese romana, anche nei confronti di pubblici ufficiali appartenenti ad altri corpi. Gli accertamenti hanno preso spunto dalla vicenda di due agenti di polizia, del commissariato Prenestino, finiti agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione per aver preteso regali e denaro da un commerciante extracomunitario dietro la prospettiva di possibili noie amministrative.
Favori in cambio di sesso
Commerciante cinese offriva prostitute a ufficiale della Finanza
Prostitute gratis in cambio di una rete di copertura.È quanto avrebbe offerto a un ufficiale della Guardia di Finanza un commerciante cinese di 44 anni, Jianjie Zhou, arrestato a Roma per sfruttamento della prostituzione. L'ufficiale delle Fiamme gialle che smentisce il coinvolgimento e annuncia che fornirà le prove di svolgere servizio in un'altra città, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura per corruzione. L'ordinanza di custodia cautelare, su richiesta del pm Paolo Ielo, è stata emessa dal gip Valerio Savio. Secondo l'accusa, il cinese, già indagato per la falsificazione di borse, avrebbe fornito giovani connazionali prostitute e pagato anche le stanze di albergo in cui sarebbero avvenuti gli incontri con il militare. La circostanza è emersa da alcune intercettazioni. Il sospetto degli inquirenti è che analoghe iniziative siano state adottate da Zhou, personaggio particolarmente influente nella comunità cinese romana, anche nei confronti di pubblici ufficiali appartenenti ad altri corpi. Gli accertamenti hanno preso spunto dalla vicenda di due agenti di polizia, del commissariato Prenestino, finiti agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione per aver preteso regali e denaro da un commerciante extracomunitario dietro la prospettiva di possibili noie amministrative.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
certo che sti qua hanno introdotto il low cost anche nel sesso....ehm... "sesso"..sempre che non parli con l amica mentre ti smanetta meccanicamente...bah..voto - 5 alle chinesi 

Come disse la moglie di Matusalemme a Matusalemme dopo una suntuosa scopata: "puoi ripetere prego?" [cit.]
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Niente Happy End
Novara: arrestata madame cinese e chiuso centro massaggi
NOVARA, 30 MAR – Era considerato un centro massaggi “happy ending” quello chiuso dalla Squadra Mobile di Novara la scorsa settimana nell’ambito dell’attività di contrasto del fenomeno della prostituzione in abitazione o all’interno di locali.
Il centro “Shangai”, ubicato in un alloggio di corso Vercelli, doveva il suo soprannome al fatto che gli avventori, all’interno, potevano contare su un extra al termine del massaggio: una prestazione sessuale.
A dirigere l’attività di meretricio c’era la locataria dell’appartamento, L.J., nata in Cina nel 1965, in regola con il permesso di soggiorno.
La madame, che parla bene l’italiano, stando alla Polizia, contrattava con i clienti il costo della prestazione, massaggio e eventuale extra, indirizzandoli presso le dipendenti in una delle due stanze del centro.
A operare, all’interno dell’esercizio, c’erano almeno due connazionali che cambiavano con rapida turnazione.
Alle donne la madame forniva il vitto, alloggio e, ovviamente, il necessario per il lavoro.
Le donne, fa sapere la Polizia, venivano contattate tramite inserzioni pubblicate su giornali diffusi nella comunità cinese per effettuare massaggi che, nell’ambiente, includono, notoriamente, anche il cosidetto “happy ending”.
La madame, però, in caso di resistenze, non avrebbe esitato a esortare le lavoranti a consumare rapporti sessuali con gli avventori in modo più sbrigativo: minacce, di regola, ma anche violenti pugni o schiaffi.
Proprio a causa di uno di questi pugni, una “dipendente”, colpita al volto perché non aveva voluto consumare un rapporto sessuale completo con un cliente, era stata accompagnata dalla madame in ospedale.
Qui la vittima, che non parla italiano, era stata medicata, mentre la madame si era premurata di giustificare le lesioni al viso con un incidente d’auto.
Il comportamento delle due, però, ha insospettito il personale medico che, con una scusa, ha fatto allontanare la madame e, con l’ausilio di un interprete, hanno raccolto i racconti della donna.
La vittima è stata poi affidata all’associazione “Liberazione e Speranza”, che ha contattato il personale della Questura.
La donna sfruttata, però, impaurita dalle possibili ritorsioni che la comunità cinese avrebbe potuto cagionarle per aver rivelato la vera origine delle lesioni e per aver denunciato la sua ex datrice di lavoro, si è allontanata dall’associazione senza lasciare recapiti.
La Squadra Mobile, raccolte le prime confidenze fatte al personale ospedaliero, è riuscita a rintracciare la vittima e, dopo averla tranquillizzata, a verbalizzarne la triste esperienza.
Il personale investigativo, nel contempo, ha avviato un’incessante attività di ricerca volta al rintraccio della “madame”, che, allarmata dalla fuga della propria “dipendente”, aveva abbandonato frettolosamente il centro massaggi e la propria abitazione.
Seguendo un affezionato cliente del centro, però, gli investigatori della Questura sono riusciti a rintracciare la “madame” in un’abitazione alla periferia di Novara.
La donna aveva trovato rifugio momentaneo in questo alloggio in cui aveva trasportato un lettino e dove aveva verosimilmente ripreso in prima persona l’attività di massaggi con “happy ending”.
La madame è stata quindi sottoposta a fermo di Polizia Giudiziaria e associata al carcere di Vercelli, a disposizione dell’Autorità giudiziaria che, dopo aver convalidato il fermo, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
Le indagini proseguono al fine di verificare se la madame si avvalesse della complicità di altri soggetti che la coadiuvavano nella ricerca delle ragazze, nella loro sistemazione e trasporto.
Novara: arrestata madame cinese e chiuso centro massaggi
NOVARA, 30 MAR – Era considerato un centro massaggi “happy ending” quello chiuso dalla Squadra Mobile di Novara la scorsa settimana nell’ambito dell’attività di contrasto del fenomeno della prostituzione in abitazione o all’interno di locali.
Il centro “Shangai”, ubicato in un alloggio di corso Vercelli, doveva il suo soprannome al fatto che gli avventori, all’interno, potevano contare su un extra al termine del massaggio: una prestazione sessuale.
A dirigere l’attività di meretricio c’era la locataria dell’appartamento, L.J., nata in Cina nel 1965, in regola con il permesso di soggiorno.
La madame, che parla bene l’italiano, stando alla Polizia, contrattava con i clienti il costo della prestazione, massaggio e eventuale extra, indirizzandoli presso le dipendenti in una delle due stanze del centro.
A operare, all’interno dell’esercizio, c’erano almeno due connazionali che cambiavano con rapida turnazione.
Alle donne la madame forniva il vitto, alloggio e, ovviamente, il necessario per il lavoro.
Le donne, fa sapere la Polizia, venivano contattate tramite inserzioni pubblicate su giornali diffusi nella comunità cinese per effettuare massaggi che, nell’ambiente, includono, notoriamente, anche il cosidetto “happy ending”.
La madame, però, in caso di resistenze, non avrebbe esitato a esortare le lavoranti a consumare rapporti sessuali con gli avventori in modo più sbrigativo: minacce, di regola, ma anche violenti pugni o schiaffi.
Proprio a causa di uno di questi pugni, una “dipendente”, colpita al volto perché non aveva voluto consumare un rapporto sessuale completo con un cliente, era stata accompagnata dalla madame in ospedale.
Qui la vittima, che non parla italiano, era stata medicata, mentre la madame si era premurata di giustificare le lesioni al viso con un incidente d’auto.
Il comportamento delle due, però, ha insospettito il personale medico che, con una scusa, ha fatto allontanare la madame e, con l’ausilio di un interprete, hanno raccolto i racconti della donna.
La vittima è stata poi affidata all’associazione “Liberazione e Speranza”, che ha contattato il personale della Questura.
La donna sfruttata, però, impaurita dalle possibili ritorsioni che la comunità cinese avrebbe potuto cagionarle per aver rivelato la vera origine delle lesioni e per aver denunciato la sua ex datrice di lavoro, si è allontanata dall’associazione senza lasciare recapiti.
La Squadra Mobile, raccolte le prime confidenze fatte al personale ospedaliero, è riuscita a rintracciare la vittima e, dopo averla tranquillizzata, a verbalizzarne la triste esperienza.
Il personale investigativo, nel contempo, ha avviato un’incessante attività di ricerca volta al rintraccio della “madame”, che, allarmata dalla fuga della propria “dipendente”, aveva abbandonato frettolosamente il centro massaggi e la propria abitazione.
Seguendo un affezionato cliente del centro, però, gli investigatori della Questura sono riusciti a rintracciare la “madame” in un’abitazione alla periferia di Novara.
La donna aveva trovato rifugio momentaneo in questo alloggio in cui aveva trasportato un lettino e dove aveva verosimilmente ripreso in prima persona l’attività di massaggi con “happy ending”.
La madame è stata quindi sottoposta a fermo di Polizia Giudiziaria e associata al carcere di Vercelli, a disposizione dell’Autorità giudiziaria che, dopo aver convalidato il fermo, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
Le indagini proseguono al fine di verificare se la madame si avvalesse della complicità di altri soggetti che la coadiuvavano nella ricerca delle ragazze, nella loro sistemazione e trasporto.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
La Vendetta di Marco Polo
Prostituzione a Mestre: due case gestite da cinesi pubblicizzate come centri per massaggi
Mestre
Ancora prostituzione a Mestre. Questa volta gli agenti della Squadra Mobile lagunare sono arrivati agli obiettivi svolgendo una serie di mirati servizi, monitorando i cosiddetti "centri massaggi" pubblicizzati con gli annunci sui giornali ed in internet.
Le attenzioni investigative si sono accentrate su due appartamenti in centro a Mestre, situati in via Carducci e in via Rovereto. Chiamando alcuni numeri telefonici pubblicati sulle inserzioni agli agenti rispondevano ragazze che indicavano la via alla quale recarsi, ed una volta raggiunta, con una seconda telefonata, la ragazza indicava il numero civico e l’interno a cui suonare. Un avvicinamento a tappe finalizzato a controllare il cliente e rendere discreta l’attività di prostituzione.
Gli agenti hanno quindi identificato alcuni uomini appena usciti dagli appartamenti riscontrando che oltre ad un massaggio, si poteva fruire di prestazioni sessuali definite “extra”con un tariffario che partiva dai 50 euro sino ai 100 euro.
Gli orari erano gli stessi degli uffici, venendo i clienti ricevuti dalle 9 del mattino sino al pomeriggio inoltrato.
Accertata l’attività di prostituzione, gli agenti della Squadra Mobile sono intervenuti in flagranza sorprendendo due ragazze cinesi, irregolari sul territorio nazionale, nei due appartamenti di Mestre, rinvenendo e sequestrando materiale tipicamente attinente l’attività di prostituzione.
[15 aprile 2011]
Prostituzione a Mestre: due case gestite da cinesi pubblicizzate come centri per massaggi
Mestre
Ancora prostituzione a Mestre. Questa volta gli agenti della Squadra Mobile lagunare sono arrivati agli obiettivi svolgendo una serie di mirati servizi, monitorando i cosiddetti "centri massaggi" pubblicizzati con gli annunci sui giornali ed in internet.
Le attenzioni investigative si sono accentrate su due appartamenti in centro a Mestre, situati in via Carducci e in via Rovereto. Chiamando alcuni numeri telefonici pubblicati sulle inserzioni agli agenti rispondevano ragazze che indicavano la via alla quale recarsi, ed una volta raggiunta, con una seconda telefonata, la ragazza indicava il numero civico e l’interno a cui suonare. Un avvicinamento a tappe finalizzato a controllare il cliente e rendere discreta l’attività di prostituzione.
Gli agenti hanno quindi identificato alcuni uomini appena usciti dagli appartamenti riscontrando che oltre ad un massaggio, si poteva fruire di prestazioni sessuali definite “extra”con un tariffario che partiva dai 50 euro sino ai 100 euro.
Gli orari erano gli stessi degli uffici, venendo i clienti ricevuti dalle 9 del mattino sino al pomeriggio inoltrato.
Accertata l’attività di prostituzione, gli agenti della Squadra Mobile sono intervenuti in flagranza sorprendendo due ragazze cinesi, irregolari sul territorio nazionale, nei due appartamenti di Mestre, rinvenendo e sequestrando materiale tipicamente attinente l’attività di prostituzione.
[15 aprile 2011]
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
dostum ha scritto: rinvenendo e sequestrando materiale tipicamente attinente l’attività di prostituzione.
[15 aprile 2011]

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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
R
oma, 11 mag. - (Adnkronos) - In tre anni hanno gestito una decina di case di appuntamenti e circa 200 ragazze cinesi, reclutate con la promessa di regolarizzazione, i membri dell'associazione dedita allo sfruttamento della prostituzione sgominata dalla II Sezione della Squadra mobile di Roma. La banda si procurava i clienti attraverso inserzioni di massaggi orientali su un noto quotidiano romano.
Tra i sei arrestati anche un commercialista 39enne di Sassari che faceva figurare le ragazze cinesi come colf e badanti assunte dai suoi clienti, in alcuni casi inconsapevoli. Per ottenere i permessi di soggiorno i prezzi variavano dai 5 ai 10mila euro quando i datori di lavoro venivano informati. Al vertice dell'organizzazione due italiani che si servivano di due cinesi, una ancora ricercata, che gestivano la contabilita' e procuravano le ragazze da avviare alla prostituzione.
Le cinesi venivano fatte prostituire all'interno di appartamenti in varie zone della Capitale e a Latina. Non appena si verificavano lamentele dei condomini gli organizzatori provvedevano a cambiare location alle ragazze, che prendevano dai 50 agli 80 euro a prestazione. Il giro d'affari per i membri della banda ammontava a circa 50.000 euro mensili.
oma, 11 mag. - (Adnkronos) - In tre anni hanno gestito una decina di case di appuntamenti e circa 200 ragazze cinesi, reclutate con la promessa di regolarizzazione, i membri dell'associazione dedita allo sfruttamento della prostituzione sgominata dalla II Sezione della Squadra mobile di Roma. La banda si procurava i clienti attraverso inserzioni di massaggi orientali su un noto quotidiano romano.
Tra i sei arrestati anche un commercialista 39enne di Sassari che faceva figurare le ragazze cinesi come colf e badanti assunte dai suoi clienti, in alcuni casi inconsapevoli. Per ottenere i permessi di soggiorno i prezzi variavano dai 5 ai 10mila euro quando i datori di lavoro venivano informati. Al vertice dell'organizzazione due italiani che si servivano di due cinesi, una ancora ricercata, che gestivano la contabilita' e procuravano le ragazze da avviare alla prostituzione.
Le cinesi venivano fatte prostituire all'interno di appartamenti in varie zone della Capitale e a Latina. Non appena si verificavano lamentele dei condomini gli organizzatori provvedevano a cambiare location alle ragazze, che prendevano dai 50 agli 80 euro a prestazione. Il giro d'affari per i membri della banda ammontava a circa 50.000 euro mensili.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Coccaglio, chiuso centro di massaggi 'a luci rosse'
sabato 21 maggio 2011
(red.) Erano messaggi particolari quelli che venivano effettuati in un centro, gestito da cinesi, in via Vittorio Emanuele II a Coccaglio, nel Bresciano.
A mettere i sigilli all’attività, aperta da solo una settimana, la Polizia locale, dopo alcune segnalazioni sul tipo di prestazioni a luci rosse erogate.
Gli agenti della municipale si sono presentati in borghese e, una volta appurata la vera natura dei ‘massaggi’, sono stati raggiunti da altri sei colleghi da Palazzolo. I due gestori, marito e moglie di 47 e 38anni sono stati arrestati per il presunto giro di prostituzione.
sabato 21 maggio 2011
(red.) Erano messaggi particolari quelli che venivano effettuati in un centro, gestito da cinesi, in via Vittorio Emanuele II a Coccaglio, nel Bresciano.
A mettere i sigilli all’attività, aperta da solo una settimana, la Polizia locale, dopo alcune segnalazioni sul tipo di prestazioni a luci rosse erogate.
Gli agenti della municipale si sono presentati in borghese e, una volta appurata la vera natura dei ‘massaggi’, sono stati raggiunti da altri sei colleghi da Palazzolo. I due gestori, marito e moglie di 47 e 38anni sono stati arrestati per il presunto giro di prostituzione.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Chissà fino a che punto hanno voluto appurare la natura dei massaggidostum ha scritto: Gli agenti della municipale si sono presentati in borghese e, una volta appurata la vera natura dei ‘massaggi’,

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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Tecnicamente, finchè non eiaculi è ancora un massaggio...bellavista ha scritto:Chissà fino a che punto hanno voluto appurare la natura dei massaggidostum ha scritto: Gli agenti della municipale si sono presentati in borghese e, una volta appurata la vera natura dei ‘massaggi’,
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Mi immagino il "poliziotto locale" che si fa fare una pippa, e poi quando la cinese vuole i 20 euro tira fuori il distintivoBardamu ha scritto:Tecnicamente, finchè non eiaculi è ancora un massaggio...bellavista ha scritto:Chissà fino a che punto hanno voluto appurare la natura dei massaggidostum ha scritto: Gli agenti della municipale si sono presentati in borghese e, una volta appurata la vera natura dei ‘massaggi’,

Che razza di barboni

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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Prostituzione nel pieno centro di Lecco. Una cittadina cinese era dedita alla prostituzione nel pieno centro di Lecco con clienti dall'età compresa tra i 18 ed i 70 anni.
Da alcuni giorni la Questura di Lecco stava controllando la zona oggetto di un viavai di persone alquanto sostenuto. L'attività veniva esercitata su appuntamento dove i clienti chiamavano un numero telefonico e venivano indirizzati all'appartamento della cinese.
A darne l'annuncio sono intervenuti il Viceispettore Antonio Verbicaro, il Capo di Gabinetto Giuseppe Vozza ed il Questore di Lecco Fabrizio Bocci.
I costo della "prestazione" variava dai 50 agli 80 euro, avveniva per una decina di clienti circa al giorno. A ritirare gli incassi dell'attività vi provvedeva ogni 2/3 giorni circa un suo connazionale, con regolare permesso di soggiorno del 1986, mentre la ragazza del 1974 risulta essere clandestina.
L'uomo era residente a Genova, ma aveva preso il locale con regolare contratto di affitto, e prestava particolare attenzione nel ritirare gli incassi per non destare sospetti. Infatti il ritiro avveniva solitamente in altro luogo rispetto all'appartamento.
Tuttavia avendo sospettato di essere sotto controllo da parte degli inquirenti, forse anche a causa di notizie rivenienti da quotidiani locali, il protettore si è reso irreperibile senza più passare a ritirare gli incassi.
Infatti oltre a non aver riscontrato la sua presenza gli agenti hanno rinvenuto 1700 euro, frutto del "lavoro" di alcuni giorni della prostituta cinese, somma considerevole in quanto le somme ritirate relative agli incassi solitamente si aggiravano intorno ai 300 euro. Inoltre il numero di telefono con cui venivano presi gli appuntamenti risultava staccato da alcuni giorni.
La ragazza è stata denunciata per reato di clandestinità con relativo decreto di espulsione, mentre per quanto riguarda il protettore, resosi irreperibile prima dell'operazione, è stato denunciato in base alla Legge 75 del 20 febbraio 1958 (Legge Merlin) per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. In ogni caso trattasi di prestanome solitamente disponibile a prendere in affitto un locale per collocarvi una ragazza.
Gli agenti hanno potuto usufruire della collaborazione di alcuni clienti che hanno confermato che vi si recavano per fruire dei "servizi" della prostituta. Gli stessi inquirenti hanno tuttavia raccontato di un episodio curioso allorquando, durante l'operazione, si è presentata presso detto appartamento una persona in buona fede di circa 70 anni, con relative cartelle cliniche, per farsi fare dei massaggi terapeutici. Questa volta si trattava di persona con intenzioni serie, gabbata dal falso annuncio di massaggiatrice.
Da alcuni giorni la Questura di Lecco stava controllando la zona oggetto di un viavai di persone alquanto sostenuto. L'attività veniva esercitata su appuntamento dove i clienti chiamavano un numero telefonico e venivano indirizzati all'appartamento della cinese.
A darne l'annuncio sono intervenuti il Viceispettore Antonio Verbicaro, il Capo di Gabinetto Giuseppe Vozza ed il Questore di Lecco Fabrizio Bocci.
I costo della "prestazione" variava dai 50 agli 80 euro, avveniva per una decina di clienti circa al giorno. A ritirare gli incassi dell'attività vi provvedeva ogni 2/3 giorni circa un suo connazionale, con regolare permesso di soggiorno del 1986, mentre la ragazza del 1974 risulta essere clandestina.
L'uomo era residente a Genova, ma aveva preso il locale con regolare contratto di affitto, e prestava particolare attenzione nel ritirare gli incassi per non destare sospetti. Infatti il ritiro avveniva solitamente in altro luogo rispetto all'appartamento.
Tuttavia avendo sospettato di essere sotto controllo da parte degli inquirenti, forse anche a causa di notizie rivenienti da quotidiani locali, il protettore si è reso irreperibile senza più passare a ritirare gli incassi.
Infatti oltre a non aver riscontrato la sua presenza gli agenti hanno rinvenuto 1700 euro, frutto del "lavoro" di alcuni giorni della prostituta cinese, somma considerevole in quanto le somme ritirate relative agli incassi solitamente si aggiravano intorno ai 300 euro. Inoltre il numero di telefono con cui venivano presi gli appuntamenti risultava staccato da alcuni giorni.
La ragazza è stata denunciata per reato di clandestinità con relativo decreto di espulsione, mentre per quanto riguarda il protettore, resosi irreperibile prima dell'operazione, è stato denunciato in base alla Legge 75 del 20 febbraio 1958 (Legge Merlin) per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. In ogni caso trattasi di prestanome solitamente disponibile a prendere in affitto un locale per collocarvi una ragazza.
Gli agenti hanno potuto usufruire della collaborazione di alcuni clienti che hanno confermato che vi si recavano per fruire dei "servizi" della prostituta. Gli stessi inquirenti hanno tuttavia raccontato di un episodio curioso allorquando, durante l'operazione, si è presentata presso detto appartamento una persona in buona fede di circa 70 anni, con relative cartelle cliniche, per farsi fare dei massaggi terapeutici. Questa volta si trattava di persona con intenzioni serie, gabbata dal falso annuncio di massaggiatrice.
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