OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Assomiglia alla mia amica marocchina, gran fighe le arabe
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Siria, in diretta tv attacca Al Jazeera
"Cospirazione interna ed esterna"
Diretta tv
Il presidente siriano in Parlamento fa appello all'unità del Paese e attacca Al Jazeera: "Notizie falsificate, divisioni fomentate da canali satellitari". E sugli scontri a Daraa: "La gente non ha responsabilità. Ho dato disposizioni di non ferire i cittadini"
"Cospirazione interna ed esterna"
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- pan
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Tra le frasi recentemente udite la peggiore non è certamente Fora d'i ball, ma Il cappio si sta stringendo intorno al collo del raìs del presidente più vile e meschino della storia degli States.
Certo che con questa sinistra che fa fare un figurone a Porro a Ballarò stiamo freschi ...
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Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Libia, Puzza di Complotto : Finalmente un Giornalista che Dice la Verità
http://www.rischiocalcolato.it/2011/03/ ... lotto.html
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Sempre illuminante il buon Massimo Fini, uno dei miei intellettuali preferiti
L’Occidente protegge se stesso
È bastato seguire per pochi minuti i talk-show, conditi di analisti politici, esperti militari e a vario titolo, giornalisti, che si sono succeduti sabato pomeriggio dopo la notizia che i Mirage francesi avevano preso il volo verso la Libia, per capire che l’attacco dei Paesi occidentali aveva poco o nulla a che fare con la salvaguardia dei civili colpiti dalla furia del dittatore di Tripoli. Vi si parlava dell’obiettivo della Francia di affermare una propria primazia nel Mediterraneo, degli Stati Uniti che, sorpresi dall’anticipo alle operazioni dato da Sarkozy, hanno lanciato poco dopo dalle loro navi 110 missili Tomahawk per far capire che rimangono comunque loro ad avere il bastone del comando, dell’interesse della Gran Bretagna a recuperare le posizioni perdute nel 1970 quando Gheddafi cacciò, oltre a 20 mila italiani che facevano, in genere, i ristoratori o i negozianti, anche le aziende petrolifere inglesi, della necessità che l’Italia assumesse “una parte attiva” nell’attacco per poi avere pari titolo a partecipare con gli altri al business della ricostruzione (che è il nuovo sport occidentale: distruggere un Paese per poi lucrare sugli affari che ne seguono, come è avvenuto in Afghanistan e in Iraq).
Dei civili libici si erano dimenticati tutti. Ogni tanto qualcuno, in un residuo di pudore, ne faceva cenno, ma si passava subito oltre. Le questioni interessanti erano altre. Uno scenario disgustoso che peraltro rifletteva quanto stava accadendo sul terreno. Una “no-fly zone”, ammesso che sia legittima, prevede che i caccia pattuglino il cielo per impedire che gli aerei militari del Paese colpito da questa sanzione si alzino in volo (che è quanto hanno fatto, finora, correttamente, i nostri Tornado e che, se dobbiamo dar credito a Berlusconi, e questa volta glielo vogliamo dare, continueranno a fare), non che vengano colpiti con dei missili mezzi di terra e tantomeno edifici militari o paramilitari. In Libia è in atto una guerra civile. Da una parte non c’è un dittatore isolato e dall’altra la stragrande maggioranza della popolazione. Da una parte c’è un dittatore che non ha solo aerei e tank ma evidentemente gode ancora di un vasto consenso e, dall’altra, c’è invece una parte della popolazione che non ne vuole più sapere di lui dopo 41 anni di regime. Nessuno ha l’autorità e il diritto di decidere come debba andare a finire questa partita. Deve essere il verdetto del campo di battaglia. E c’è anche il sospetto, non infondato, che su un indubbio malcontento popolare, soprattutto in Cirenaica, si siano inseriti degli agent provocateur occidentali, inglesi e francesi, per soffiare sul fuoco.
In Occidente molti intellettuali in buona fede sostengono che i rivoltosi libici vanno sostenuti “a prescindere” con le armi, anche rischiando di fare più vittime civili di quante ne abbia fatte e ne farebbe il raìs di Tripoli, perché Gheddafi è un dittatore e le dittature, prima o poi, vanno spazzate via, anche con la forza, per sostituirle con la democrazia. Un liberale che pretende che tutti siano liberali non è un liberale: è un fascista. Un Occidente che si dice democratico che pretende che tutti i Paesi lo siano non è, almeno verso l’esterno, democratico: è un sistema totalizzante e totalitario. Che non riesce più nemmeno a concepire un “altro da sé”, che possano esistere popoli che hanno storie, tradizioni, culture, valori, istituzioni diverse dalle sue. Spiace constatarlo ma le democrazie, dopo aver battuto i totalitarismi nazifascista e comunista, si stanno comportando più o meno come gli sconfitti. Dal 1990, cioè dal crollo dell’Urss, la Nato, sia pur con mascherature varie, ha inanellato cinque guerre d’aggressione: Iraq 1990, Serbia 1999, Afghanistan 2001, Iraq 2003 e, ora, la Libia. Tanto che se oggi si esita ad affidare il comando della missione libica alla base Nato di Capodichino, come vorrebbe Berlusconi, è perché si teme l’ostilità non solo della galassia arabo-musulmana, ma del mondo intero. Perché la Nato da sistema difensivo, quale era stata concepita alle sue origini, è diventata sinonimo di aggressione.
E questo, oltre a fomentare l’integralismo islamico, spingerà parecchi Paesi, fra cui l’Iran, a dotarsi davvero dell’Atomica per non essere completamente inermi davanti alle pretese e alle prepotenze occidentali. Non è un caso che la Corea del Nord, dove c’è un regime a paragone del quale quello di Gheddafi è una viola mammola, non venga toccata.
Infine in questa crisi la sinistra italiana ha dato la dimostrazione scientifica di essere cretina. Nella Commissione Esteri e Difesa la Lega si è astenuta sul voto che doveva dare il là alla partecipazione dell’Italia alla missione contro la Libia. Non lo ha fatto solo per il gretto timore di un’invasione di “migranti”. È una sua posizione storica nei confronti delle aggressioni della Nato. Nel 1999, mentre la Nato bombardava la Serbia facendo 5.500 vittime civili (di cui 500 fra gli albanesi che voleva proteggere), alcuni parlamentari leghisti si recarono a Belgrado a fare gli “scudi umani”, per protesta. E la Lega è stata sempre molto tiepida, od ostile, sulla missione in Afghanistan. Una rottura così clamorosa in un dibattito in cui non si decideva il destino della “sora Lella” ma una questione di fondamentale importanza avrebbe potuto provocare una grave crisi nella maggioranza e forse la caduta del governo. E che cosa fa invece il Pd, erede di un pacifismo a volte stomachevole (“meglio rossi che morti”)? Si improvvisa in un muscolare quanto improbabile guerriero, e corre in soccorso del Cavaliere. E allora, se siete così deficienti, vi meritate Berlusconi in saecula saeculorum.
Il Fatto Quotidiano, 23 marzo 2011
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Bell'articolo. Fini lucido come sempre.
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Quando B. diceva: “Qui avrete casa e lavoro”
Era il 18 agosto 2009 quando il premier italiano si presentava agli spettatori della neonata Nessma tv, rete tunisina in cui vanta una partecipazione insieme all’amico Tarak Ben Ammar, sfoderando un francese très charmant.
In apertura la prima confessione: quand’ero pianista sulle navi da crociera mi capitava di fare pure la guida turistica, e a Tunisi mi misero in mano un libretto dove sbirciavo le informazioni che rivendevo ai gitanti. Applausi al bricconcello. Segue domanda seria del conduttore: lei ha chiesto scusa per il passato coloniale dell’Italia, un gesto storico? Risposta con voce commossa: “Ho chinato la testa davanti a Gheddafi e baciato l’anello. Un’emozione che porterò nel mio cuore tutta la vita”. Lacrime incipienti nella gentile intervistatrice che subito ottiene soddisfazione, perché il trait d’union tra gli amici Silvio e Tarak è “l’amore per l’altra metà del cielo. Anzi, vuole lasciarmi il suo numero di telefono?”. Ma il meglio è per i migranti, perché “dopo anni di scuola dai Salesiani ho imparato il valore del dono”. Infine, l’appello: “Venite in Italia: troverete casa, lavoro e scuola. Questa è la politica del mio governo. Avec totale ouverture du coeur”.
Vatti a fidare dei sentimenti.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03 ... ro/101200/
Era il 18 agosto 2009 quando il premier italiano si presentava agli spettatori della neonata Nessma tv, rete tunisina in cui vanta una partecipazione insieme all’amico Tarak Ben Ammar, sfoderando un francese très charmant.
In apertura la prima confessione: quand’ero pianista sulle navi da crociera mi capitava di fare pure la guida turistica, e a Tunisi mi misero in mano un libretto dove sbirciavo le informazioni che rivendevo ai gitanti. Applausi al bricconcello. Segue domanda seria del conduttore: lei ha chiesto scusa per il passato coloniale dell’Italia, un gesto storico? Risposta con voce commossa: “Ho chinato la testa davanti a Gheddafi e baciato l’anello. Un’emozione che porterò nel mio cuore tutta la vita”. Lacrime incipienti nella gentile intervistatrice che subito ottiene soddisfazione, perché il trait d’union tra gli amici Silvio e Tarak è “l’amore per l’altra metà del cielo. Anzi, vuole lasciarmi il suo numero di telefono?”. Ma il meglio è per i migranti, perché “dopo anni di scuola dai Salesiani ho imparato il valore del dono”. Infine, l’appello: “Venite in Italia: troverete casa, lavoro e scuola. Questa è la politica del mio governo. Avec totale ouverture du coeur”.
Vatti a fidare dei sentimenti.
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- The Dark Knight
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
sto rivalutando Gheddafi....
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
come sospettavo la scommessa di appoggiare i rivoltosi si e' rivelata sbagliata...
sempre di piu un'armata brancaleone senza capo ne coda che ora inizia a prenderle di santa ragione...
siamo sicuro che gheddafi abbia tutti questi oppositori???
sempre di piu un'armata brancaleone senza capo ne coda che ora inizia a prenderle di santa ragione...
siamo sicuro che gheddafi abbia tutti questi oppositori???
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
dal Foglio,anche in una situazione atroce come quella odierna non mancano aspetti grotteschi.The Dark Knight ha scritto:sto rivalutando Gheddafi....
Quanto è difficile vincere una guerra con i ribelli che si sparano sui piedi
Le forze contro Gheddafi sono divise e inesperte, l’addestramento richiede tempo. La copertura dall’alto e i “tutor”
La grande cavalcata dei ribelli verso la roccaforte tattica e simbolica di Muammar Gheddfi, Sirte, si è ripiegata sulla sua stessa impreparazione e ieri i ribelli sono stati respinti dal professionismo militare dei lealisti; in mattinata hanno rinculato malamente da Ras Lanuf – conquistata solo qualche giorno fa – e si sono rifugiati nell’hub petrolifero di Brega, dove i combattimenti sono proseguiti sino a sera, a dimostrazione del fatto che anche la migliore copertura aerea va obbligatoriamente accompagnata con la destrezza sul campo, altrimenti addio rivoluzione. Perso il primo avamposto, i ribelli hanno parlato di “ritirata tattica” per far uscire allo scoperto le truppe regolari di Tripoli sulla strada che porta a Brega, dove sarebbero diventate un obiettivo facile per gli aerei della coalizione. Ma anziché rimanere atterriti sulla strada, gli uomini di Gheddafi si sono messi in marcia e hanno ripreso la città senza aggiungere altro.
Nella ritirata scomposta, i portavoce della rivoluzione hanno chiesto a ripetizione all’occidente di fornire le armi che mancano per scoperchiare il regime, ma fino a questo momento i ribelli non hanno dato nessuna prova di saperle usare, le armi. Chi siano davvero questi giovani avventurosi e dotati di coraggio e quanto siano influenti le “ombre” di al Qaida e Hezbollah di cui ha parlato martedì al Congresso il comandante militare della Nato, l’ammiraglio James Stavridis, sono alcune delle grandi domande inevase di questa guerra; quel che è certo, invece, è che i ribelli libici non brillano per capacità militari. Per usare un eufemismo.
Fonti sul campo dicono che se la situazione non fosse tremendamente grave, vedere all’opera questa resistenza cucita alla meno peggio metterebbe voglia di ridere. Le competenze strategiche degli insorti sono rudimentali e al fronte non c’è traccia dei famosi “capi militari” che i ribelli dicevano di aver inviato per mettere a sistema l’abbrivio disordinato della rivolta. Nelle ultime ventiquattr’ore le linee si sono rotte e gli insorti si sono dispersi in ogni dove, senza nemmeno riuscire a ritirarsi in modo compatto, offrendo così una solenne dimostrazione di fragilità.
Già due settimane fa, prima della “no fly zone”, il giornalista del New York Times Anthony Shadid raccontava i limiti dell’apparato della resistenza: a Ras Lanuf, di fronte a un ospedale dei ribelli, due ambulanze si sono scontrate fra loro a tutta velocità mentre cercavano di portare in salvo i feriti della guerriglia; sempre sul fronte un giovane ha perso una gamba per il rinculo di un cannone con il quale avrebbe dovuto danneggiare il nemico. Episodi di inettitudine militare come questi sono la regola nella banda trasversale che ha saputo fare una grandiosa opera diplomatica ma non riesce a ripetersi con i fucili in mano, mentre i professionisti arruolati da Gheddafi non soltanto dalla Libia sono fatti di tutt’altra stoffa.
“Ci serve una ‘no fly zone’ per neutralizzare gli aerei di Gheddafi, al resto ci pensiamo noi”, dicevano prima della risoluzione dell’Onu 1.973, ma senza tener conto dei valori in campo. Anche per questo l’occidente è diviso sul da farsi: armare o non armare i ribelli? Ma anche: a chi davvero stiamo dando le chiavi dell’arsenale? Francia e Gran Bretagna spingono perché i ribelli siano dotati di armi occidentali, anche se, ha detto il primo ministro, David Cameron, “una decisione non è ancora stata presa”. Il presidente americano, Barack Obama, non esclude quest’ipotesi – che Hillary Clinton ha ricordato essere “legittimamente consentita” dalla risoluzione dell’Onu – ma alla Casa Bianca il dibattito fra le fazioni si sta facendo aspro.
Non soltanto la scelta di mettere in mano bombe e fucili a una resistenza eroica e nebulosa aggraverebbe la posizione diplomatica dell’America – Russia, Cina e Lega araba sono contrarie – ma il rischio è quello di riempire di armi chi non sa usarle. Con un paradosso finale: gli unici che potrebbero essere davvero in grado di far fruttare i doni bellici sono gli uomini che hanno combattuto in passato con al Qaida e ora si confondono fra le file dei rivoluzionari.

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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- OSCAR VENEZIA
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Ci sono stati giorni in cui il solo palesare il sospetto che questa guerra fosse contro i nostri interessi significava andare contro il bene, la ragione ed il progresso.
Quelli che non sono favorevoli alla guerra vengono etichettati come "pacifisti" e questo spiega molte cose ( si ragiona in termini di buono /cattivo e bene/male non avendo ancora introiettato e focalizzato il concetto di interesse nazionale ).
Non mi piace parlare di poltica interna in queste circostanze , ma la sinistra è in testa in questo gioco autolesionistico, all'inizio veniva addirittura esaltato Sarkozy che aveva iniziato i bombardamenti senza chiedere il permesso al suo parlamento (non è necessario nel suo ordinamento) Io potrei farlo perchè sono presidenzialista da sempre ma che lo faccia un seguace di Di Pietro o Rosy Bindi è paradossale. Per una vita ti scassano le palle con la pace universale ed i valori della nostra Costituzione e poi si accodano ad uno che sfrutta un sistema che loro aborriscono per fare una guerra a totale svantaggio dell'Italia
infarcendola di buone intenzioni che puzzano lontano un miglio.
Ci vuole tutta l'irresponsabilità, il conformismo, la demagogia e l'immaturità della sinistra italiana per comportarsi in questo modo.
Quelli che non sono favorevoli alla guerra vengono etichettati come "pacifisti" e questo spiega molte cose ( si ragiona in termini di buono /cattivo e bene/male non avendo ancora introiettato e focalizzato il concetto di interesse nazionale ).
Non mi piace parlare di poltica interna in queste circostanze , ma la sinistra è in testa in questo gioco autolesionistico, all'inizio veniva addirittura esaltato Sarkozy che aveva iniziato i bombardamenti senza chiedere il permesso al suo parlamento (non è necessario nel suo ordinamento) Io potrei farlo perchè sono presidenzialista da sempre ma che lo faccia un seguace di Di Pietro o Rosy Bindi è paradossale. Per una vita ti scassano le palle con la pace universale ed i valori della nostra Costituzione e poi si accodano ad uno che sfrutta un sistema che loro aborriscono per fare una guerra a totale svantaggio dell'Italia
infarcendola di buone intenzioni che puzzano lontano un miglio.
Ci vuole tutta l'irresponsabilità, il conformismo, la demagogia e l'immaturità della sinistra italiana per comportarsi in questo modo.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Scusa Oscar nella tua ansia di attaccare la sinistra ti dimentichi che forse Di Pietro e Bindi non sono proprio di sinistra. Sono degli alleati (di cui farei volentieri a meno) di questa sinistra. Un pò come l'anti italiano Bossi alleato al nazionalista La Russa. Tipico italiano.OSCAR VENEZIA ha scritto:Ci sono stati giorni in cui il solo palesare il sospetto che questa guerra fosse contro i nostri interessi significava andare contro il bene, la ragione ed il progresso.
Quelli che non sono favorevoli alla guerra vengono etichettati come "pacifisti" e questo spiega molte cose ( si ragiona in termini di buono /cattivo e bene/male non avendo ancora introiettato e focalizzato il concetto di interesse nazionale ).
Non mi piace parlare di poltica interna in queste circostanze , ma la sinistra è in testa in questo gioco autolesionistico, all'inizio veniva addirittura esaltato Sarkozy che aveva iniziato i bombardamenti senza chiedere il permesso al suo parlamento (non è necessario nel suo ordinamento) Io potrei farlo perchè sono presidenzialista da sempre ma che lo faccia un seguace di Di Pietro o Rosy Bindi è paradossale. Per una vita ti scassano le palle con la pace universale ed i valori della nostra Costituzione e poi si accodano ad uno che sfrutta un sistema che loro aborriscono per fare una guerra a totale svantaggio dell'Italia
infarcendola di buone intenzioni che puzzano lontano un miglio.
Ci vuole tutta l'irresponsabilità, il conformismo, la demagogia e l'immaturità della sinistra italiana per comportarsi in questo modo.
Di Pietro poi un tempo era l'idolo della Lega e di AN. Senza Berlusconi oggi sarebbe l'idolo della destra italiana che ha sempre bisogno "dell'uomo della provvidenza"
- OSCAR VENEZIA
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Non volevo tanto buttarla in politica interna e relative polemiche, perchè abbiamo un problema generalizzato.
Se vuoi ti dico che La Russa mi sembra pessimo per pressapochismo, incompetenza, impulsività.
Rosi Bindi e Di Pietro sono di sinistra (quello che avrebbero potuto essere e non sono mai stati non conta).
Comunque se la sinistra è allucinante in questa storia, la destra non è che brilli . Bossi e la lega non li calcolo nemmeno li subisco come un male necessario.
Secondo me all'estero lo sanno che siamo paralizzati ed in perenne polemica su tutto e se ne approfittano.
Se vuoi ti dico che La Russa mi sembra pessimo per pressapochismo, incompetenza, impulsività.
Rosi Bindi e Di Pietro sono di sinistra (quello che avrebbero potuto essere e non sono mai stati non conta).
Comunque se la sinistra è allucinante in questa storia, la destra non è che brilli . Bossi e la lega non li calcolo nemmeno li subisco come un male necessario.
Secondo me all'estero lo sanno che siamo paralizzati ed in perenne polemica su tutto e se ne approfittano.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Questo mi pare assodato, in politica estera ci sono sempre stati dei distingui in tutti i governi italiani. Al tempo di Prodi non è che Bertinotti e Diliberto fossero cosi diligenti nel sostenere sempre le azioni del governo e non solo in politica estera.
Ora la Lega fa la stessa cosa, una sinistra meno rincoglionita ne avrebbe approfittato per fare cadere il governo.
Comunque Di Pietro non è di sinistra, votava missino. L'IDV non è un partito di sinistra.
Ora la Lega fa la stessa cosa, una sinistra meno rincoglionita ne avrebbe approfittato per fare cadere il governo.
Comunque Di Pietro non è di sinistra, votava missino. L'IDV non è un partito di sinistra.
- OSCAR VENEZIA
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Tu pensi a far cadere il governo. Io ti dico che lo Stato, non conta più un cazzo: tutti hanno il diritto di farsi i cazzi loro comuni, regioni, paesi europei, l'unico che non alza mai la voce con nessuno è lo stato centrale perchè lo hanno educato a prenderlo nel culo. Ci stiamo liquefacendo e non ce ne rendiamo conto e tu pensi a metterci Vendola.tiffany rayne ha scritto:Ora la Lega fa la stessa cosa, una sinistra meno rincoglionita ne avrebbe approfittato per fare cadere il governo.