OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Ai tempi della crisi tra Svizzera e Libia tutti i paesi europei, l'italiota Frattini in prima linea, hanno cazziato gli Svizzeri per aver inserito Gheddafi e famiglia in una black list di persone indesiderate. Adesso che il burino della Sirte sembra essere in difficoltà tutti a dargli addosso. All'improvviso il grande amico dell'occidente, l'interlocutore privilegiato, è diventato un cattivone, un dittatore sanguinario. Forti con i deboli. Deboli con i forti. Codardi.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Bardamu ha scritto:Vorrei un minuto di silenzio per la prima vittima degli attachi:
Emilio Fede,
che sta passando un sabato sera a fare un'edizione straordinaria del TG4 invece che a farsi succhiare il pistolino da una mignotta.

"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Libia, Gheddafi minaccia: "Ora Nordafrica e Mediterraneo sono un campo di battaglia"
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Qualcuno ha un rifugio antiatomico?
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Antiatomico no, ma antiaereo sì. Se qualcuno ne vuole approfittare.......Paperinik ha scritto:Qualcuno ha un rifugio antiatomico?
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Bossi: “La sinistra dice sì alla guerra in Libia perchè spera nel voto degli immigrati”
Il leader della Lega Umberto Bossi si schiera contro l’intervento bellico in Libia, attaccando la sinistra che auspica l’arrivo degli immigrati, l’unico modo per poter vincere le elezioni. Il leader leghista ha anche attaccato duramente il presidente della Francia Sarkozy, desideroso di rubare il gas e il petrolio libico agli italiani.
LA SINISTRA SPERA NELL’ARRIVO DEGLI IMMIGRATI - Per Umberto Bossi, “la sinistra sara’ d’accordo” ad un intervento militare in Libia, “perche’ basta che ci portino qui un sacco di immigrati e gli sia dato loro il voto e sono contenti: e’ l’unico modo per loro di vincere le elezioni”Umberto Bossi ha evocato il rischio di infiltrazioni terroristiche in Italia come conseguenza della situazione in Libia. “Io spero che alla fine si trovi un equilibrio per mettere pace in nord Africa anche perche’ a pagare siamo solo noi come in Afghanistan: siamo li’ a fare la guerra con tanti uomini… Poi ci arriva Al-Qaida a casa nostra”, ha sostenuto il leader leghista intervenendo ad un convegno sul federalismo a Erba in provincia di Como. (A
BOSSI CONTRO SARKOZY - “Il mondo è pieno di famosi democratici che sono abilissimi a fare i loro interessi, noi invece siamo abilissimi a prenderla in quel posto. I famosi democratici da Napoleone in poi li conosciamo”. Così il leader della Lega Umberto Bossi ha commentato a Erba in occasione dei vent’anni della sede locale del partito, l’atteggiamento proattivo della Francia nella questione Libica. ”Non si capisce cosa sia la no fly zone – ha aggiunto Bossi – che sarebbe tener giù gli altri però poi si sono alzati in volo i francesi e noi rischiamo di perdere petrolio e gas”. In generale ha continuato il leader del Carroccio “io spero si trovi equilibrio per mettere in pace il Nord Africa perchè se no alla fine a pagare siamo noi, come in Afghanistan dove siamo andati a combattere Al Qaeda con tanti uomini e poi ci ritroviamo Al Quaeda in casa”.
ALLEIAMOCI CON GLI SVIZZERI – “Se dovessi fare degli accordi non li farei con la Francia o con gli americani ma con un popolo amico che parla la nostra lingua come quello della Svizzera perche’ fare accordi con Paesi troppo forti non conviene basta vedere quanto sta accadendo con l’invasione di prodotti e supermercati francesi nel nostro Paese”. Lo ha sostenuto il ministro delle Riforme Umberto Bossi parlando ad Erba ad un convegno sul federalismo.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Niente, stasera bunga bunga. Anche Fede chiude la diretta, ha da fare
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Svizzera popolo amico??












"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Spero che sia possibile riportare quest'articolo di Piergiorgio Odifreddi tratto dal sito di Repubblica il 19 marzo 2011
"E’ significativo e appropriato che, nel momento delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, gli italiani, o almeno i rappresentanti istituzionali da loro liberamente eletti, soffino sulle candeline della torta confermando una delle nostre doti più caratteristiche: la capacità di fare i peggiori voltafaccia a cuor sereno, adducendo le motivazioni più false.
Il più vergognoso di questi voltafaccia è forse quello nei confronti di Gheddafi e della Libia. Un anno fa abbiamo dovuto assistere all’accoglienza da terzo mondo riservata al colonnello, col quale Berlusconi aveva addirittura firmato un trattato d’amicizia fra i popoli libico e italico. Durante lo scoppio della crisi, silenzio. E ora siamo pronti non solo ad assistere silenti all’invasione del paese, ma a parteciparvi attivamente, fornendo basi e truppe.
Forse che Gheddafi è diverso oggi, da com’era un anno fa? Ovviamente no. Il voltafaccia ha motivazioni molto terra terra, benchè il ministro della Difesa abbia coraggiosamente assicurato che nelle operazioni i nostri non metteranno piede sull’ex paese amico. Queste motivazioni sono che gli Stati Uniti e la Francia hanno deciso di intervenire, e c’è il rischio che ci sostituiscano nello sfruttamento commerciale del paese.
Naturalmente, le motivazioni di Obama e Sarkozy non sono molto più elevate. In fondo, presiedono entrambi paesi che sono ancora letteralmente coloniali: nel senso di possedere letterali colonie, che vanno da Puerto Rico alla Nuova Caledonia. E si tratta di paesi che hanno sempre avuto interessi in generale nel Nord Africa, e in particolare in Libia: ad esempio, il primo intervento armato che gli Stati Uniti effettuarono al di fuori del continente americano fu appunto un bombardamento su Tripoli, nel … 1804!
Ma restiamo ai nostri voltafaccia. Un altro è seguìto agli incidenti nucleari causati dal terremoto del Giappone. Mentre tutto il mondo faceva un esame di coscienza e meditava sull’energia atomica, il governo italiano continuava a dichiarare imperterrito che avrebbe mantenuto in vita il programma di costruzione delle centrali nucleari. Salvo accorgersi che la cosa poteva danneggiarlo dal punto di vista elettorale, come si è lasciata scappare “fuori onda” l’ineffabile ministro per l’Ambiente. E allora, marcia indietro, senza nessun problema.
Naturalmente, non possiamo dimenticare che è proprio grazie a questa nostra dote naturale che siamo risultati i veri vincitori della Seconda Guerra Mondiale. Gli unici, cioè, che sono sempre stati dalla parte dei vincitori, per tutto il conflitto: prima con l’asse, e poi con gli alleati. All’epoca si diceva che eravamo il doppio di quanti sembravamo, cioè 90 milioni: 45 milioni di fascisti prima della guerra, e 45 milioni di antifascisti dopo.
D’altronde, a proposito di fascisti, cos’altro era il Concordato del 1929, se non un altro storico voltafaccia? Personale, dell’ateo Mussolini. E nazionale, dell’Italia risorgimentale che aveva sconfitto lo Stato Pontificio ed era sorta sulle sue ceneri. Per 68 anni, dal 1861 al 1929, appunto, quell’Italia era rimasta laica e libera, e da un giorno all’altro si era ritrovata clericale e coatta.
Eppure, nelle celebrazioni di questi giorni quell’Italia è assente. Perchè dovunque, in prima fila tra le autorità alle cerimonie, si vedono vescovi e cardinali. Quando non avviene il contrario, e ad essere in prima fila sono invece le autorità alle celebrazioni religiose. Addirittura, il 17 marzo, alla solenne messa celebrata dal Segretario di Stato e conclusa con il canto del Te Deum: che i preti, naturalmente, hanno ragione a cantare, per ringraziare Dio di aver reso così malleabili e generosi i governanti italiani.
Naturalmente, tra i cantanti del coro ce n’erano molti che stavano facendo anch’essi il loro bel voltafaccia. A partire dal presidente della Repubblica, (ex) comunista e ateo come il miglior Togliatti: responsabile, quest’ultimo, dello storico voltafaccia alla Costituente che causò il recepimento del Concordato clerico-fascista nell’articolo 7 della Costituzione laico-repubblicana.
Noi italiani siamo fatti così. E questo ci infonde speranza, perchè presto o tardi faremo un nuovo voltafaccia, e gireremo le spalle anche a Berlusconi. Non si troverà più uno che ammetterà che l’aveva votato, così come una volta non si trovava uno che ammettesse di aver votato la Democrazia Cristiana, che pure era il partito di maggioranza relativa. A festeggiare l’Italia dei voltafaccia, io aspetterò quel momento, anche se sarà ormai troppo tardi per gioire."
Come non condividere....
"E’ significativo e appropriato che, nel momento delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, gli italiani, o almeno i rappresentanti istituzionali da loro liberamente eletti, soffino sulle candeline della torta confermando una delle nostre doti più caratteristiche: la capacità di fare i peggiori voltafaccia a cuor sereno, adducendo le motivazioni più false.
Il più vergognoso di questi voltafaccia è forse quello nei confronti di Gheddafi e della Libia. Un anno fa abbiamo dovuto assistere all’accoglienza da terzo mondo riservata al colonnello, col quale Berlusconi aveva addirittura firmato un trattato d’amicizia fra i popoli libico e italico. Durante lo scoppio della crisi, silenzio. E ora siamo pronti non solo ad assistere silenti all’invasione del paese, ma a parteciparvi attivamente, fornendo basi e truppe.
Forse che Gheddafi è diverso oggi, da com’era un anno fa? Ovviamente no. Il voltafaccia ha motivazioni molto terra terra, benchè il ministro della Difesa abbia coraggiosamente assicurato che nelle operazioni i nostri non metteranno piede sull’ex paese amico. Queste motivazioni sono che gli Stati Uniti e la Francia hanno deciso di intervenire, e c’è il rischio che ci sostituiscano nello sfruttamento commerciale del paese.
Naturalmente, le motivazioni di Obama e Sarkozy non sono molto più elevate. In fondo, presiedono entrambi paesi che sono ancora letteralmente coloniali: nel senso di possedere letterali colonie, che vanno da Puerto Rico alla Nuova Caledonia. E si tratta di paesi che hanno sempre avuto interessi in generale nel Nord Africa, e in particolare in Libia: ad esempio, il primo intervento armato che gli Stati Uniti effettuarono al di fuori del continente americano fu appunto un bombardamento su Tripoli, nel … 1804!
Ma restiamo ai nostri voltafaccia. Un altro è seguìto agli incidenti nucleari causati dal terremoto del Giappone. Mentre tutto il mondo faceva un esame di coscienza e meditava sull’energia atomica, il governo italiano continuava a dichiarare imperterrito che avrebbe mantenuto in vita il programma di costruzione delle centrali nucleari. Salvo accorgersi che la cosa poteva danneggiarlo dal punto di vista elettorale, come si è lasciata scappare “fuori onda” l’ineffabile ministro per l’Ambiente. E allora, marcia indietro, senza nessun problema.
Naturalmente, non possiamo dimenticare che è proprio grazie a questa nostra dote naturale che siamo risultati i veri vincitori della Seconda Guerra Mondiale. Gli unici, cioè, che sono sempre stati dalla parte dei vincitori, per tutto il conflitto: prima con l’asse, e poi con gli alleati. All’epoca si diceva che eravamo il doppio di quanti sembravamo, cioè 90 milioni: 45 milioni di fascisti prima della guerra, e 45 milioni di antifascisti dopo.
D’altronde, a proposito di fascisti, cos’altro era il Concordato del 1929, se non un altro storico voltafaccia? Personale, dell’ateo Mussolini. E nazionale, dell’Italia risorgimentale che aveva sconfitto lo Stato Pontificio ed era sorta sulle sue ceneri. Per 68 anni, dal 1861 al 1929, appunto, quell’Italia era rimasta laica e libera, e da un giorno all’altro si era ritrovata clericale e coatta.
Eppure, nelle celebrazioni di questi giorni quell’Italia è assente. Perchè dovunque, in prima fila tra le autorità alle cerimonie, si vedono vescovi e cardinali. Quando non avviene il contrario, e ad essere in prima fila sono invece le autorità alle celebrazioni religiose. Addirittura, il 17 marzo, alla solenne messa celebrata dal Segretario di Stato e conclusa con il canto del Te Deum: che i preti, naturalmente, hanno ragione a cantare, per ringraziare Dio di aver reso così malleabili e generosi i governanti italiani.
Naturalmente, tra i cantanti del coro ce n’erano molti che stavano facendo anch’essi il loro bel voltafaccia. A partire dal presidente della Repubblica, (ex) comunista e ateo come il miglior Togliatti: responsabile, quest’ultimo, dello storico voltafaccia alla Costituente che causò il recepimento del Concordato clerico-fascista nell’articolo 7 della Costituzione laico-repubblicana.
Noi italiani siamo fatti così. E questo ci infonde speranza, perchè presto o tardi faremo un nuovo voltafaccia, e gireremo le spalle anche a Berlusconi. Non si troverà più uno che ammetterà che l’aveva votato, così come una volta non si trovava uno che ammettesse di aver votato la Democrazia Cristiana, che pure era il partito di maggioranza relativa. A festeggiare l’Italia dei voltafaccia, io aspetterò quel momento, anche se sarà ormai troppo tardi per gioire."
Come non condividere....
Se non potremo colpire qui colpiremo quo o qua.
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Paziente: perchè?
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Qualcuno ha un rifugio anatomico?Paperinik ha scritto:Qualcuno ha un rifugio antiatomico?

"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Paperinik ha scritto:Svizzera popolo amico??![]()
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Gli svizzeri meriterebbero di essere bombardati sempre....

Se non potremo colpire qui colpiremo quo o qua.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Si tratta proprio di un pazzo omicida
Libia, Sarkozy: “pronti ad intervenire con tutti i mezzi contro pazzia omicida di Gheddafi” Esteri|Ultima modifica: 19 marzo 2011 - 15:53 |Visite: 312 PARIGI / Sarkozy annuncia l’attacco militare. In una conferenza stampa dopo il vertice di Parigi, il leader francese ha spiegato che gli “aerei francesi pronti ad intervenire contro i carri armati e contro gli uomini armati che minacciano i civili.”
“Queste popolazioni – ha detto Sarkozy – hanno bisogno del nostro aiuto. La popolazione libica è in pericolo. E’ nostro compito rispondere a questa richiesta d’aiuto. Non cerchiamo di decidere per loro. La loro lotta per la libertà appartiene solo a loro. Oggi interverremo in Libia sotto mandato dell’Onu insieme ai partner arabi. Lo facciamo contro la pazzia omicida di un regime che ha perso la ragione e la legittimità. C’è stato il tempo per Gheddafi di evitare il peggio.”
“La nostra determinazione – ha detto Sarkozy -, lo dico solennemente, è totale. E’ una decisione difficile quella che abbiamo preso, ma la Francia vuole svolgere il proprio ruolo davanti alla storia.”

Libia, Sarkozy: “pronti ad intervenire con tutti i mezzi contro pazzia omicida di Gheddafi” Esteri|Ultima modifica: 19 marzo 2011 - 15:53 |Visite: 312 PARIGI / Sarkozy annuncia l’attacco militare. In una conferenza stampa dopo il vertice di Parigi, il leader francese ha spiegato che gli “aerei francesi pronti ad intervenire contro i carri armati e contro gli uomini armati che minacciano i civili.”
“Queste popolazioni – ha detto Sarkozy – hanno bisogno del nostro aiuto. La popolazione libica è in pericolo. E’ nostro compito rispondere a questa richiesta d’aiuto. Non cerchiamo di decidere per loro. La loro lotta per la libertà appartiene solo a loro. Oggi interverremo in Libia sotto mandato dell’Onu insieme ai partner arabi. Lo facciamo contro la pazzia omicida di un regime che ha perso la ragione e la legittimità. C’è stato il tempo per Gheddafi di evitare il peggio.”
“La nostra determinazione – ha detto Sarkozy -, lo dico solennemente, è totale. E’ una decisione difficile quella che abbiamo preso, ma la Francia vuole svolgere il proprio ruolo davanti alla storia.”

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Dai che i Francesi vogliono predere quel poco che abbiamo all'estero anche per sfregio 
Parmalat, è crisi fra Italia e Francia
"Una legge per difendere le nostre imprese"
Palazzo Chigi "convoca" l'ambasciatore di Parigi e annuncia: il governo varerà interventi legislativi per fermare l'offensiva dei gruppi finanziari stranieri, soprattutto transalpini, all'industria strategica nazionale. La scalata di Lactlalis all'alimentare la goccia dopo i casi Bulgari ed Edison
ROMA - Una dichiarazione di guerra "economica" a tutti gli effetti. Il governo prepara un provvedimento che renderà più difficili le scalate delle multinazionali straniere ai gruppi industriali italiani. Provvedimento che riguarderà tutti indipendentemente dalla nazionalità di provenienza della scalata ostile, ma che in questo momento ha un obiettivo preciso: fermare la discesa delle società francesi nel nostro paese.
Non a caso, il decreto del governo - annunciato ieri dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante la riunione del consiglio dei ministri - arriva all'indomani dell'annuncio dei francesi di Lactalis, saliti all'11,4 per cento di Parmalat. E a dieci giorni dal clamoroso intervento dello stesso Tremonti che ha, di fatto, bloccato il passaggio del controllo di Edison - il secondo operatore italiano nel gas e nell'elettricità - ai "soliti" francesi di Edf, che in quanto a posizione in classifica occupano il primo posto del podio in Europa.
E proprio Parmalat e Edison sono stati i casi citati da Tremonti e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, durante un incontro che i due esponenti di governo hanno avuto con l'ambasciatore francese Jean-Marc de La Sabliere. Un passo formale, dunque, che è indice di quanto sia intenzionato il governo a tutelare "l'italianità" delle sue imprese strategiche.
Del resto, l'intervento legislativo protezionistico arriva quasi a tempo scaduto. Negli ultimi anni, più di
gruppo nazionale di rilievo è passato in mano francese. Dalla moda (Gucci, Fendi, Bulgari) alle banche (Bnl) fino ai trasporti (Alitalia). E nell'energia la stessa Edison, dal punto di vista azionario, è più francese che italiana, visto che Edf può contare sul 50% delle quote, anche se i patti di sindacato che governano la società milanese ne attribuiscono il controllo a metà con un gruppo di utility italiane.
A tutto ciò, va aggiunto il tentativo del gruppo assicurativo Groupama di inserirsi nell'azionariato delle società di Salvatore Ligresti (in particolare di Fonsai, la seconda società italiana del settore), Ma in questo caso, a stoppare i transalpini ci ha pensato la Consob, imponendo una doppia Opa che i francesi non hanno intenzione di finanziare. E guarda caso, da pochi mesi alla presidenza di Consob siede quel Giuseppe Vegas che è stato a lungo sottosegretario di Tremonti.
Ma non è stata solo una reazione protezionista a spingere il governo ad annunciare il decreto anti-scalate. Tra le motivazioni c'è anche la mancanza di reciprocità da parte francese: da noi fino a oggi ha trovato le porte aperte, mentre in Francia gli italiani le hanno sempre trovate sbarrate. Basti ricordare i tentativi di Enel per conquistare Suez, quelli delle Ferrovie per sfondare nel settore dell'alta velocità o di Autostrade per partecipare alla privatizzazione della rete transalpina. Tutti tentativi respinti con perdite.
Immediate le reazioni politiche all'annuncio del provvedimento. Ironico il commento del segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "Faccia in fretta il ministro Tremonti, perché ogni giorno che passa l'elenco delle aziende strategiche si accorcia sempre di più. Si sbrighi altrimenti per l'elenco gli basterà un foglietto piccolo". Molto critico anche l'intervento del segretario della Cgil, Susanna Camusso: "Siamo di fronte a una serie di disattenzioni della politica industriale del governo. Da Bulgari a Parmalat i punti di eccellenza della nostra attività produttivi e, nel caso di Parmalat, anche dei risparmiatori, vengono venduti all'estero".
Più complesso il giudizio di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, che non può certo attaccare direttamente le scelte di altre imprese per quanto straniere: "Se vogliamo un sistema paese che ha capacità di attrarre investimenti non dobbiamo stupirci se poi arrivano i capitali stranieri. Il problema non è essere solo prede". Come mai allora siamo così poco cacciatori? E qui Marcegaglia, anche in nome della libertà di impresa, prende le distanze dal governo: "Non bisogna creare artificialmente campioni nazionali, ma puntare ad aumentare la dimensione delle aziende e avere accesso ai capitali finanziari".
http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... -13783963/

Parmalat, è crisi fra Italia e Francia
"Una legge per difendere le nostre imprese"
Palazzo Chigi "convoca" l'ambasciatore di Parigi e annuncia: il governo varerà interventi legislativi per fermare l'offensiva dei gruppi finanziari stranieri, soprattutto transalpini, all'industria strategica nazionale. La scalata di Lactlalis all'alimentare la goccia dopo i casi Bulgari ed Edison
ROMA - Una dichiarazione di guerra "economica" a tutti gli effetti. Il governo prepara un provvedimento che renderà più difficili le scalate delle multinazionali straniere ai gruppi industriali italiani. Provvedimento che riguarderà tutti indipendentemente dalla nazionalità di provenienza della scalata ostile, ma che in questo momento ha un obiettivo preciso: fermare la discesa delle società francesi nel nostro paese.
Non a caso, il decreto del governo - annunciato ieri dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante la riunione del consiglio dei ministri - arriva all'indomani dell'annuncio dei francesi di Lactalis, saliti all'11,4 per cento di Parmalat. E a dieci giorni dal clamoroso intervento dello stesso Tremonti che ha, di fatto, bloccato il passaggio del controllo di Edison - il secondo operatore italiano nel gas e nell'elettricità - ai "soliti" francesi di Edf, che in quanto a posizione in classifica occupano il primo posto del podio in Europa.
E proprio Parmalat e Edison sono stati i casi citati da Tremonti e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, durante un incontro che i due esponenti di governo hanno avuto con l'ambasciatore francese Jean-Marc de La Sabliere. Un passo formale, dunque, che è indice di quanto sia intenzionato il governo a tutelare "l'italianità" delle sue imprese strategiche.
Del resto, l'intervento legislativo protezionistico arriva quasi a tempo scaduto. Negli ultimi anni, più di
gruppo nazionale di rilievo è passato in mano francese. Dalla moda (Gucci, Fendi, Bulgari) alle banche (Bnl) fino ai trasporti (Alitalia). E nell'energia la stessa Edison, dal punto di vista azionario, è più francese che italiana, visto che Edf può contare sul 50% delle quote, anche se i patti di sindacato che governano la società milanese ne attribuiscono il controllo a metà con un gruppo di utility italiane.
A tutto ciò, va aggiunto il tentativo del gruppo assicurativo Groupama di inserirsi nell'azionariato delle società di Salvatore Ligresti (in particolare di Fonsai, la seconda società italiana del settore), Ma in questo caso, a stoppare i transalpini ci ha pensato la Consob, imponendo una doppia Opa che i francesi non hanno intenzione di finanziare. E guarda caso, da pochi mesi alla presidenza di Consob siede quel Giuseppe Vegas che è stato a lungo sottosegretario di Tremonti.
Ma non è stata solo una reazione protezionista a spingere il governo ad annunciare il decreto anti-scalate. Tra le motivazioni c'è anche la mancanza di reciprocità da parte francese: da noi fino a oggi ha trovato le porte aperte, mentre in Francia gli italiani le hanno sempre trovate sbarrate. Basti ricordare i tentativi di Enel per conquistare Suez, quelli delle Ferrovie per sfondare nel settore dell'alta velocità o di Autostrade per partecipare alla privatizzazione della rete transalpina. Tutti tentativi respinti con perdite.
Immediate le reazioni politiche all'annuncio del provvedimento. Ironico il commento del segretario del Pd, Pierluigi Bersani: "Faccia in fretta il ministro Tremonti, perché ogni giorno che passa l'elenco delle aziende strategiche si accorcia sempre di più. Si sbrighi altrimenti per l'elenco gli basterà un foglietto piccolo". Molto critico anche l'intervento del segretario della Cgil, Susanna Camusso: "Siamo di fronte a una serie di disattenzioni della politica industriale del governo. Da Bulgari a Parmalat i punti di eccellenza della nostra attività produttivi e, nel caso di Parmalat, anche dei risparmiatori, vengono venduti all'estero".
Più complesso il giudizio di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, che non può certo attaccare direttamente le scelte di altre imprese per quanto straniere: "Se vogliamo un sistema paese che ha capacità di attrarre investimenti non dobbiamo stupirci se poi arrivano i capitali stranieri. Il problema non è essere solo prede". Come mai allora siamo così poco cacciatori? E qui Marcegaglia, anche in nome della libertà di impresa, prende le distanze dal governo: "Non bisogna creare artificialmente campioni nazionali, ma puntare ad aumentare la dimensione delle aziende e avere accesso ai capitali finanziari".
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Quando sarà pienamente operativa la pace e la stabilità del Medio
Oriente saranno a portata di mano confesso di aver pensato per un pò che un Iran nucleare potesse costituire un pericolo adesso mi rendo conto che è l'unico vero deterrente contro le aggressioni.
SISMA GIAPPONE: LAVROV, CENTRALE BUSHEHR SICURA; IN LINEA CON AIEA
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(AGI) - Parigi, 15 mar. - La Centrale nucleare russo-iraniana di Bushehr, nel territorio della Repubblica islamica, e' sicura secondo i protocolli dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Lo ha detto Serghei Lavrov. L'infrastruttura, ha spiegato il ministro degli Esteri russo nel corso della conferenza stampa del vertice ministeriale del G8 che si e' tenuto a Parigi, "e' stata costruita basandosi sulle norme di sicurezza stabilite dall'Aiea. Il sito -ha aggiunto- e' sottoposto pienamente al controllo Aiea, anche per quel che riguarda resistenza sismologica". La centrale di Busher ha cominciato a operare alla fine dello scorso novembre ma alla fine di febbraio si e' fermata per un guaio tecnico. Essa e', attualmente, l'unica centrale nucleare presente in Iran. Vi sono quattro reattori, ma solo uno, quello fornito dalla Russia, e' funzionante. (AGI) .
Oriente saranno a portata di mano confesso di aver pensato per un pò che un Iran nucleare potesse costituire un pericolo adesso mi rendo conto che è l'unico vero deterrente contro le aggressioni.
SISMA GIAPPONE: LAVROV, CENTRALE BUSHEHR SICURA; IN LINEA CON AIEA
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(AGI) - Parigi, 15 mar. - La Centrale nucleare russo-iraniana di Bushehr, nel territorio della Repubblica islamica, e' sicura secondo i protocolli dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Lo ha detto Serghei Lavrov. L'infrastruttura, ha spiegato il ministro degli Esteri russo nel corso della conferenza stampa del vertice ministeriale del G8 che si e' tenuto a Parigi, "e' stata costruita basandosi sulle norme di sicurezza stabilite dall'Aiea. Il sito -ha aggiunto- e' sottoposto pienamente al controllo Aiea, anche per quel che riguarda resistenza sismologica". La centrale di Busher ha cominciato a operare alla fine dello scorso novembre ma alla fine di febbraio si e' fermata per un guaio tecnico. Essa e', attualmente, l'unica centrale nucleare presente in Iran. Vi sono quattro reattori, ma solo uno, quello fornito dalla Russia, e' funzionante. (AGI) .
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)