[O.T.] I cazzi dei forumisti
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
post doppio sorry
Ultima modifica di nik978 il 27/12/2010, 12:07, modificato 1 volta in totale.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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- Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
hehe...ma qui ne avrei da raccontare. io mi sono sempre chiuso a chiave nel cesso (fin da piccolo) per evitare rotture di coglioni. naturalmente mia madre s'incazzava come una iena ("ti ho detto di non chiudere!!!!"). poi a 14 anni durante un pasto mi puntò il dito contro (rivolgendosi a mio padre) "lo so cosa fai in bagno!".Mavco Pizellonio ha scritto:Le due volte della mia vita in cui ho provato a chiudermi a chiave mi sono sentito urlare "Mavco! Perché ti chiudi a chiave... CHE STAI FACENDO?".
il bello è che all'epoca in bagno non facevo proprio niente, le seghe al cesso ho iniziato a farmele a 15 anni, dopo che la mia vicina iniziò a passarci le riviste usate. oltre al'immancabile famiglia cristiana, una discreta scorta di novella2000 (e novella all'epoca era molto più spinto di adesso, equiparabile ad un pornosoft). mettevo l'accappatoio nella vasca da bagno e giù pippe sulle fotò osè di Antonella Elia ad inizio carriera. così quel giorno a tavola la guardai stranito senza capire che cazzo dicesse. era il periodo in cui si era messa in testa di farmi da educatrice sessuale. mi aveva rifornito, nell'ordine: a)un libro sull'educazione sessuale lasciatole da una sua amica testimone di Geova, nel quale c'erano frasi tipo: "L'uomo introduce il pene nel canale vaginale della donna e la cosa gli procura piacere"; b)un intervento sulla masturbazione di Giovanni Paolo II che voleva leggessi a voce alta a tavola; c)la "Summa Sexualis" in 2 tomi poderosi del sessuologo tedesco Johannes Kaleb Ezana Von Fritzlaer (ma che cazzo di nome), in cui c'erano frasi tipo "a quel punto la donna prende in bocca il pene del partner e comincia la fellazione con un moviemnto avvolgente e rotatorio della lingua" (peraltro un libro interessante, con disegni porno a corredo stile arancia meccanica)
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
CARUSO PASCOSKI (DI PADRE POLACCO) (1988): Da segnalare la sequenza salumi/partiti politici (“la mortadella è buonissima, non c’è niente da fare è proprio bona. La mortadella è comunista. [...] Il prosciutto cotto è fascista“.). E poi il “toccati, toccati” della mamma ormai rassegnata fuori la porta del bagno mentre gira l’intro di Mi ritorni in mente. Una scena che ritorna, negli anni, fino all’età adulta, con Caruso che si decide ad uscire e a consegnare nelle mani materne la rivista oscena (e intanto va “Questo piccolo grande amore”).
drugat io adoro quel film soprattutto per quella scena..(che a molti passa un po inessorvata tra le perle di quel film)
drugat io adoro quel film soprattutto per quella scena..(che a molti passa un po inessorvata tra le perle di quel film)
coi miei mai affrontato l'argomento sesso..mai mai mai..non so perche' sinceramente.Drogato_ di_porno ha scritto: era il periodo in cui si era messa in testa di farmi da educatrice sessuale. mi aveva rifornito, nell'ordine: a)un libro sull'educazione sessuale lasciatole da una sua amica testimone di Geova, nel quale c'erano frasi tipo: "L'uomo introduce il pene nel canale vaginale della donna e la cosa gli procura piacere"; b)un intervento sulla masturbazione di Giovanni Paolo II che voleva leggessi a voce alta a tavola; c)la "Summa Sexualis" in 2 tomi poderosi del sessuologo tedesco Johannes Kaleb Ezana Von Fritzlaer (ma che cazzo di nome), in cui c'erano frasi tipo "a quel punto la donna prende in bocca il pene del partner e comincia la fellazione con un moviemnto avvolgente e rotatorio della lingua" (peraltro un libro interessante, con disegni porno a corredo stile arancia meccanica)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Il mio ragazzo è il solito diplomatico, mi ha consigliato di accontentarla e se mi fanno storie lascio tutto in aeroporto.
Santa pazienza
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Drogato_ di_porno ha scritto:hehe...ma qui ne avrei da raccontare. io mi sono sempre chiuso a chiave nel cesso (fin da piccolo) per evitare rotture di coglioni. naturalmente mia madre s'incazzava come una iena ("ti ho detto di non chiudere!!!!"). poi a 14 anni durante un pasto mi puntò il dito contro (rivolgendosi a mio padre) "lo so cosa fai in bagno!".Mavco Pizellonio ha scritto:Le due volte della mia vita in cui ho provato a chiudermi a chiave mi sono sentito urlare "Mavco! Perché ti chiudi a chiave... CHE STAI FACENDO?".

No, vabbè, hai vinto. Hai tutta la mia comprensione.
E' chiaro però che "tutto questo" non poteva che portarci a tifare inter.
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Rileggi gli interventi...Mavco Pizellonio ha scritto:Un attimo però: rileggo il tuo intervento e mi rendo conto che quel "vezzo di schierarsi con i più forti" è riferito a Sciascia.
Anch'io lo faccio. Sia i miei che quelli altrui, se ho il dubbio di non averli capiti, o se voglio assaporare un concetto o - più spesso - un modo di scrivere.
Pensa che buona parte delle persone che scrive in rete sembra considerare finito un testo dal momento in cui solleva le dita dalla tastiera!
Mi piace che tu non sia tra questi.
Ho letto diversi libri di Sciascia, che come autore apprezzo molto, ma non ho mai avuto modo di formarmi un'idea sulla sua persona, sulle sue idee, per meglio dire.Mavco Pizellonio ha scritto:Se è possibile che Sciascia abbia preso delle cantonate in vita sua, è fuori questione che possa averlo fatto per interesse o per una qualche tendenza a seguire la scia del più forte: posso affermarlo con sicurezza.
Se qualche volta gli capitò di sbagliare - laddove lo sbaglio fu palese e in qualche modo da lui riconosciuto - fu proprio per l'automatica tendenza a criticare l'opinione più diffusa e l'asfissiante retorica che quasi sempre accompagna i momenti di comune sentire, anche i meglio ispirati.
Tutto quel che so di lui è quel che ti ho citato, poiché non l'ho mai seguito sulla carta stampata dei giornali.
Ieri sera, in un attimo di follia, ho pensato di scrivergli. A Nando Dalla Chiesa.Mavco Pizellonio ha scritto:Nella vicenda Dalla Chiesa molti elementi erano in gioco: una certa concezione della situazione politica del momento, una certa concezione del diritto, una certa concezione di cosa fosse la mafia in quel momento, una certa concezione della figura di Dalla Chiesa. Sarebbe lungo rievocare il tutto ma mi permetto di consigliarti più lunghi tempi di elaborazione su questa vicenda e su Sciascia in particolare.
Ha un blog, e volevo mandargli un'email, chiedendogli se, a tanti anni di distanza, si sentisse di rettificare o confermare quanto aveva scritto sulla condotta di Sciascia nel suo libro.
Ma sarebbe stato un gesto indelicato, e non me la sono sentita.
Toccare senza una più che lecita ragione il ricordo di giorni pieni di dolore?
No, grazie. Non io.
Perché volevo scrivergli? Per quello che tu aggiungi, ovvero:
Vedi, io non sono così certa che fu solo l'emotività a spingere Nando dalla Chiesa a scrivere quel che scrisse...Mavco Pizellonio ha scritto:Mentre finisco di scrivere questo post leggo il tuo secondo intervento ("Sciascia odioso - figlio affranto"). Ribadisco quanto scritto sopra. E con maggior forza ti invito a ricostruire, se ne hai voglia, i tasselli della vicenda: Nando Dalla Chiesa agì in maniera sconsiderata. E, ricordo, rappresentava l'opinione della maggioranza, numerica ed emotiva, dell'italia di allora.
Ho riletto le pag. 245, 246, 247 e oltre, perché non mi andava di parlare di una cosa letta molti anni fa, con il rischio di essere imprecisa, e ho piacere di riportarti questo pezzo:
"Nel suo articolo, Sciascia parla anche dei superpoteri che il prefetto dalla Chiesa avrebbe chiesto...
<<Nell'articolo di Sciascia, ci sono grossolane falsità. Lui vorrebbe far credere che mio padre chiedeva poteri speciali come la deportazione, la decimazione e il coprifuoco.
E' una polemica che mi ha anche stancato. Ma lo ripeto ancora: mio padre chiedeva molto meno di quello che, dopo la sua morte, ha ottenuto De Francesco. Per giunta, senza essere il capo dei servizi segreti.
Su questa concentrazione di poteri, Sciascia non dice una parola, mentre vuol far passare mio padre per un aspirante dittatore, lui che invece cercò fin dall'inizio il consenso della gente.>>"
Il pezzo che ti ho estrapolato è parte di un'intervista di risposta fatta a Nando dalla Chiesa, successiva alla risposta di Sciascia, che seguiva una lettera aperta di Nando dalla Chiesa sul silenzio degli intellettuali dinnanzi al fragore delle azioni mafiose.
Sciascia rispose e ne scrisse... Di cotte e di crude.
Spiega persino una cosa che - a mio parere - avrebbe dovuto tacere: per eleganza, se non altro. Spiega - dopo la morte di dalla Chiesa - perché prima egli abbia lasciato credere a tutti che proprio a dalla Chiesa si fosse ispirato per il personaggio principale de "Il giorno della civetta" e poi, dopo la morte del Generale, abbia sentito il bisogno di rettificare la diffusa convinzione.
Io ci vedo un veleno, in queste parole che rilette poc'anzi mi hanno fatto lo stesso effetto di allora, che mi sorprende tu non veda, tu che senz'altro sei una persona pulita.
Mi piacerebbe regalarti una copia di questo libro, Mavco. Non sono sicura sia ancora in commercio, ma se lo é lo cerco - e se avrai la gentilezza di darmi un tuo recapito - la compro e te la spedisco.
Che siano accuse gravi concordo, se siano proprio tanto infondate, sinceramente non lo so. Non ti pare però strano che Sciascia si alleò con [Sarò paranoica, ma preferisco evitare di finire nei guai, quindi mi sono autocensurata togliendo il nome che avevo scritto.]? Voglio dire: se tu sei persona di specchiata onestà e indipendenza mentale, non ti allei per parlar male di un morto proprio con colui (no, qui mi fermo, non voglio certo rischiare di prendermi una querela).Mavco Pizellonio ha scritto:Nando Dalla Chiesa lo accusò di fare il gioco della mafia, e di aver avuto contatti con dei mafiosi. Accuse infondate e gravissime.
Mavco... E' esattamente quel che fece Sciascia.Mavco Pizellonio ha scritto:Precisamente ciò che Sciascia temeva, e che denuncerà anche in seguito: l'accusa di mafia come arma retorica, come arma politica.
Leggi il libro e te ne accorgerai: fu un insieme di piccole cose, che vanno guardate nel loro insieme, non limitatamente a una lettera - quella in cui Sciascia da una parte sembra difendere la legalità e osteggiare un qualsiasi oltrepassamento dei limiti, e dall'altra gronda veleno sulla figura del Generale e ne insinua una peggio dell'altra... L'arma politica della retorica la utilizzò lui, non Nando, schierandosi - in maniera molto melliflua, devo dire - con i vertici Dc e con chi, nella carriera nelle forze armate del Generale, gli fu nemico in vita e pure dopo.
Mi piacerebbe proprio fartelo leggere, questo libro, così - se per caso restassimo di posizioni diverse - potremmo confrontarci alla pari.
Scrivo per vivere,
scrivo per sognare,
scrivo per vivere quello che ora posso solo sognare,
ed anche ciò che un giorno tornerò a vivere.
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Sceneggiato che si dipana vieppiù avvincente di post in post...
ora però rimango col dubbio: ma con chi mminchia si alleò Sciascia?
I nomi non si fanno
ora però rimango col dubbio: ma con chi mminchia si alleò Sciascia?

I nomi non si fanno
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Sil, mi metti in difficoltà: non sono d'accordo con niente di quello che dici!
Dovrei stare qui un pomeriggio intero per cercare di risponderti, ma per molti versi ripeterei cose che ho già scritto, e alle quali hai dato qui risposta.
Aggiungo qui solo un appunto, una questione di metodo, forse: non condivido (nel senso che non fa parte di me, non che intendo proibirlo ad altri) questo pudore nel parlare della morte, dei morti, degli eroi e dei figli degli eroi. Nando Dalla Chiesa non scoppierebbe in lacrime, qualora tu gli scrivessi. Il Generale Dalla Chiesa fu personaggio di grande coraggio ed onestà. Potrebbe anche essere stata la persona migliore del mondo, ma è un personaggio della nostra storia recente, un personaggio pubblico: se ne DEVE parlare senza retorica. Tu non sopporti che si possa "parlar male di un morto": questa per me è retorica. E' retorica come quella degli eroi morti in guerra, usata per impedire che si critichi questa o quest'altra guerra. E' retorica come quella dell'olocausto, usata per giustificare la politica di Israele (Primo Levi si beccò dell'antisemita - altra parola emotivamente carica e quindi politicamente letale - quando osò riflettere liberamente sull'argomento: sosteneva, giustamente, che si dovesse "sospendere il legame emotivo" - parole sue - con la storia recente del popolo ebraico per giudicare seriamente i fatti a lui contemporanei - si parlava allora di scontri col Libano).
Ora, non è possibile che tu ti ponga ancor oggi il problema di porre una semplice domanda al buon Nando Dalla Chiesa, e financo il problema di esprimerti liberamente tu stessa su queste pagine, perché "è il figlio di una persona morta".
Sciascia ha ritenuto di dover criticare l'operato di Dalla Chiesa, che è quanto dire che si pose il problema di analizzare l'operato dello Stato nella lotta alla mafia. Al di là del fatto che avesse ragione o torto nel merito delle questioni sollevate, è sbagliato e pericoloso affermare che non avesse il diritto di farlo per rispetto al dolore del figlio o di chicchessia. Peraltro, la critica non era al Dalla Chiesa uomo, ma, ripeto, alla strategia dello Stato che del Dalla Chiesa ufficiale decise di servirsi. Ora, Dalla Chiesa fu mandato in Sicilia a morire. Non chiedermi di approfondire qui questo argomento, può farlo chiunque senza il mio contributo. Lo Stato mandò Dalla Chiesa in Sicilia a morire. Siamo costretti, all'indomani della morte dei Dalla Chiesa di turno, a fare il gioco dello Stato (cioè del governo di turno) e piangere a comando e ad annegare il nostro senso critico in un mare di schifosissima retorica, o possiamo continuare a ragionare nonostante i pochi applausi che questo potrebbe guadagnarci in un talk show?
Scrivi: "L'arma politica della retorica la utilizzò lui, non Nando, schierandosi - in maniera molto melliflua, devo dire - con i vertici Dc".
Non ce la faccio a risponderti Sil, è un'affermazione fuori dal mondo. Vorrei tanto che Canella potesse intervenire, saprebbe meglio di me che parole usare.
Dovrei stare qui un pomeriggio intero per cercare di risponderti, ma per molti versi ripeterei cose che ho già scritto, e alle quali hai dato qui risposta.
Aggiungo qui solo un appunto, una questione di metodo, forse: non condivido (nel senso che non fa parte di me, non che intendo proibirlo ad altri) questo pudore nel parlare della morte, dei morti, degli eroi e dei figli degli eroi. Nando Dalla Chiesa non scoppierebbe in lacrime, qualora tu gli scrivessi. Il Generale Dalla Chiesa fu personaggio di grande coraggio ed onestà. Potrebbe anche essere stata la persona migliore del mondo, ma è un personaggio della nostra storia recente, un personaggio pubblico: se ne DEVE parlare senza retorica. Tu non sopporti che si possa "parlar male di un morto": questa per me è retorica. E' retorica come quella degli eroi morti in guerra, usata per impedire che si critichi questa o quest'altra guerra. E' retorica come quella dell'olocausto, usata per giustificare la politica di Israele (Primo Levi si beccò dell'antisemita - altra parola emotivamente carica e quindi politicamente letale - quando osò riflettere liberamente sull'argomento: sosteneva, giustamente, che si dovesse "sospendere il legame emotivo" - parole sue - con la storia recente del popolo ebraico per giudicare seriamente i fatti a lui contemporanei - si parlava allora di scontri col Libano).
Ora, non è possibile che tu ti ponga ancor oggi il problema di porre una semplice domanda al buon Nando Dalla Chiesa, e financo il problema di esprimerti liberamente tu stessa su queste pagine, perché "è il figlio di una persona morta".
Sciascia ha ritenuto di dover criticare l'operato di Dalla Chiesa, che è quanto dire che si pose il problema di analizzare l'operato dello Stato nella lotta alla mafia. Al di là del fatto che avesse ragione o torto nel merito delle questioni sollevate, è sbagliato e pericoloso affermare che non avesse il diritto di farlo per rispetto al dolore del figlio o di chicchessia. Peraltro, la critica non era al Dalla Chiesa uomo, ma, ripeto, alla strategia dello Stato che del Dalla Chiesa ufficiale decise di servirsi. Ora, Dalla Chiesa fu mandato in Sicilia a morire. Non chiedermi di approfondire qui questo argomento, può farlo chiunque senza il mio contributo. Lo Stato mandò Dalla Chiesa in Sicilia a morire. Siamo costretti, all'indomani della morte dei Dalla Chiesa di turno, a fare il gioco dello Stato (cioè del governo di turno) e piangere a comando e ad annegare il nostro senso critico in un mare di schifosissima retorica, o possiamo continuare a ragionare nonostante i pochi applausi che questo potrebbe guadagnarci in un talk show?
Scrivi: "L'arma politica della retorica la utilizzò lui, non Nando, schierandosi - in maniera molto melliflua, devo dire - con i vertici Dc".
Non ce la faccio a risponderti Sil, è un'affermazione fuori dal mondo. Vorrei tanto che Canella potesse intervenire, saprebbe meglio di me che parole usare.
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Mavco Pizellonio ha scritto: Mamma, porco ççç, cosa farà mai tuo figlio sedicenne che non esce praticamente mai di casa chiuso in camera sua alle cinque di un pomeriggio di agosto? Non lo sai? Te lo dico io: la settima.


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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Accidenti, Mavco...
Risponderti punto per punto, come meriteresti, allagherebbe il forum con le mie idee e tu, probabilmente, per rispondermi scriveresti un altrettanto lungo post, e altrettanto probabilmente arriverebbe un cartellino giallo di ammonimento a uno dei due, se non a tutti e due...
Proverò dunque ad essere estremamente sintetica, per quel che io riesco.
1 - Non è la questione del non parlar male dei morti. Quello non è mai stato un tabù per me, e te lo dimostro: mio padre era un bastardo, e non scherzo neanche un po'.
Il mio pudore nella scelta sul non scrivere a Nando - mi si perdoni questa confidenzialità, da nulla giustificata, se non da esigenze di brevità - è dovuta solo al fatto, come ho scritto, che non vorrei riportare - per una bega da forum - la sua memoria a giorni dolorosi. Non sento di averne il diritto, ecco. Tanto più che NON ERA per parlare della figura di suo padre, ma di Sciascia e di quel che Sciascia scrisse.
Qui m'interesserebbe tanto - ancora una volta, sono molto seria - infilarci un confronto tra il pudore come tu lo intendi e il pudore come io lo intendo, tra il modo in cui la gente del Sud si rapporta con vicende private e su come lo facciamo noialtri, e credo che sarebbe molto interessante, perché né tu né io cascheremmo nella tentazione di dire, del nostro modo, che sia il migliore.
Va ben, passiamo oltre che già mi sto dilungando.
Anzi peggio: sto anche divagando!
2 - Dici che Sciascia non attaccò il Generale sul piano personale? Va bene, allora vediamo un po'...
(Ho preso il libro per citarti le esatte parole di Sciascia, e volentieri te le avrei riportate una per una, ma le velenosità di cui parlo sono abilmente gettate qua e là, in un discorso prolisso a dir poco, tanto che impiega una pagina intera solo per dare una definizione, la sua, di quel che l'intellettuale sarebbe o non sarebbe, in un discorso in cui certo non era quello il punto di cui parlare con tanto impegno.
Ma non mi piace citare a pezzetti, con il rischio di sentirmi dire che una frase va sempre contestualizzata, concetto che peraltro penso anch'io!
Mi piacerebbe dirti: e dire che il Generale - lo chiamo con la sua carica giusto per non stare a scrivere il "dalla Chiesa padre" - fu un ingenuo, come se fosse un idiota, ad andarsene senza la macchina blindata in giro con la moglie, che cosa sarebbe, una frasetta da persona incredibilmente miope, cosa che non credo Sciascia fosse, o una frase malevola che strizzava l'occhio a quelle dette, giusto poco prima, dal generale Cappuzzo? Il Generale, e questo gli deve essere riconosciuto, scelse di mostrare alla gente - come già aveva fatto negli anni del terrorismo a Milano - che egli, il bersaglio numero uno, rappresentante della legalità contro la mafia, non si rinchiudeva nella paura, e, grazie a quella paura, si allontava dal cittadino, al contrario: egli era lì con loro, era uno di loro, e se poteva farlo lui, bersaglio numero uno, di girare quasi come un cittadino comune, libero tra i liberi, allora potevano farlo anche loro.
La grandezza di quest'uomo - consentimi questa disquisizione del tutto personale* - per me sta proprio nella sua semplicità. Nel modo dignitoso con cui annunciò ai figli quel che sentiva crescere intorno a sé, perché non fu un omicidio improvviso, ma una serie di porte che si chiusero, una dietro l'altra, sì ch'egli non trovasse più né rifugi né alleanze degne di tal nome, e infine fu solo.
*Non mi prendere per una sorta di fan sfegatata della legge e dell'ordine: non potresti essere più lontano dal vero. Se io fossi nata, e per mia fortuna non è successo, negli anni in cui iniziò la lotta armata, con ogni probabilità sarei finita come Mara Cagol.
Dunque non è che io stia schierata dalla parte del Generale (mi dirai: non c'é bisogno di questa divisione in opposte fazioni, ma o si sta dalla parte dello stato - ovvero, da chi mandò la prima corona di fiori!!! E non m'insegni forse che è tradizione mafiosa che la prima corona di fiori arrivi dal mandante? Ora non ricordo nemmeno se fu Nando o Rita a rimuovere quella corona oscena, comunque fu rimossa, e fu un gesto giusto. Dicevo, e so che può apparire paradossale, che o si sta dalla parte dello stato - con cui Sciascia si schierò, piaccia o non piaccia, o si sta dalla parte del Generale.
Hai citato Canella: l'unico forumista che, ogni volta che scrivevo la parola Padrone - e perdonatemi, e qui son sarcastica - se mi son permessa di mostrarmi sul forum con il mio ruolo, come se la mia diversità fosse normale... - sentiva il bisogno di intervenire, e scrivere qualcosa di *simpatico*. Così che alla fine, ogni volta che correggevo un mio post, omettevo o cancellavo quel che pensavo potesse dare fastidio, senza rendermi conto che quell'autocensura che sentivo di dovermi imporre era semplicemente ingiusta, perché anch'io avevo il diritto di parlare e raccontarmi come tutti gli altri.
L'unico forumista che, quando parlai con entusiasmo del mio libro, scrisse che meritavo di essere sgasata, e fu PRIMA che Lord Pinceton perdesse la testa... E non è che io avessi scritto di essere la nuova "Scrittora" che avrebbe rivoluzionato la letteratura, eh! Avevo solo condiviso la mia gioia per quel piccolo evento.
E' ancora tutto qui, nero su bianco.
Lui fu anche l'unico forumista a cercare di farmi parlare, a più riprese, del tema del sadomaso. Io ne ho parlato su riviste del settore, sul web e sui libri, ma non sono mai stata tanto stolta da esporre la parte di me più privata a chi mi aspettava armato di un fucile pieno di parole.
Avrei difficoltà, per come si comportò con me questa persona che un tempo mi piaceva, a parlare di insalata, figuriamoci d'altro.
Rileggo e...
Beh, meno male che non volevo divagare né dilungarmi!
La mia offerta di regalarti un libro era seria, mi spiace che tu non abbia neppure detto un "No grazie". Resto convinta che la nostra visione delle cose sia identica, ma che il limite di questo tipo di comunicazione, su una tematica che abbiamo - forse - approfondito in modi diversi, non ci consenta di vederlo. (D'accordo, quel ci era pura diplomazia.)
Risponderti punto per punto, come meriteresti, allagherebbe il forum con le mie idee e tu, probabilmente, per rispondermi scriveresti un altrettanto lungo post, e altrettanto probabilmente arriverebbe un cartellino giallo di ammonimento a uno dei due, se non a tutti e due...
Proverò dunque ad essere estremamente sintetica, per quel che io riesco.
1 - Non è la questione del non parlar male dei morti. Quello non è mai stato un tabù per me, e te lo dimostro: mio padre era un bastardo, e non scherzo neanche un po'.
Il mio pudore nella scelta sul non scrivere a Nando - mi si perdoni questa confidenzialità, da nulla giustificata, se non da esigenze di brevità - è dovuta solo al fatto, come ho scritto, che non vorrei riportare - per una bega da forum - la sua memoria a giorni dolorosi. Non sento di averne il diritto, ecco. Tanto più che NON ERA per parlare della figura di suo padre, ma di Sciascia e di quel che Sciascia scrisse.
Qui m'interesserebbe tanto - ancora una volta, sono molto seria - infilarci un confronto tra il pudore come tu lo intendi e il pudore come io lo intendo, tra il modo in cui la gente del Sud si rapporta con vicende private e su come lo facciamo noialtri, e credo che sarebbe molto interessante, perché né tu né io cascheremmo nella tentazione di dire, del nostro modo, che sia il migliore.
Va ben, passiamo oltre che già mi sto dilungando.
Anzi peggio: sto anche divagando!

2 - Dici che Sciascia non attaccò il Generale sul piano personale? Va bene, allora vediamo un po'...
(Ho preso il libro per citarti le esatte parole di Sciascia, e volentieri te le avrei riportate una per una, ma le velenosità di cui parlo sono abilmente gettate qua e là, in un discorso prolisso a dir poco, tanto che impiega una pagina intera solo per dare una definizione, la sua, di quel che l'intellettuale sarebbe o non sarebbe, in un discorso in cui certo non era quello il punto di cui parlare con tanto impegno.
Ma non mi piace citare a pezzetti, con il rischio di sentirmi dire che una frase va sempre contestualizzata, concetto che peraltro penso anch'io!
Mi piacerebbe dirti: e dire che il Generale - lo chiamo con la sua carica giusto per non stare a scrivere il "dalla Chiesa padre" - fu un ingenuo, come se fosse un idiota, ad andarsene senza la macchina blindata in giro con la moglie, che cosa sarebbe, una frasetta da persona incredibilmente miope, cosa che non credo Sciascia fosse, o una frase malevola che strizzava l'occhio a quelle dette, giusto poco prima, dal generale Cappuzzo? Il Generale, e questo gli deve essere riconosciuto, scelse di mostrare alla gente - come già aveva fatto negli anni del terrorismo a Milano - che egli, il bersaglio numero uno, rappresentante della legalità contro la mafia, non si rinchiudeva nella paura, e, grazie a quella paura, si allontava dal cittadino, al contrario: egli era lì con loro, era uno di loro, e se poteva farlo lui, bersaglio numero uno, di girare quasi come un cittadino comune, libero tra i liberi, allora potevano farlo anche loro.
La grandezza di quest'uomo - consentimi questa disquisizione del tutto personale* - per me sta proprio nella sua semplicità. Nel modo dignitoso con cui annunciò ai figli quel che sentiva crescere intorno a sé, perché non fu un omicidio improvviso, ma una serie di porte che si chiusero, una dietro l'altra, sì ch'egli non trovasse più né rifugi né alleanze degne di tal nome, e infine fu solo.
*Non mi prendere per una sorta di fan sfegatata della legge e dell'ordine: non potresti essere più lontano dal vero. Se io fossi nata, e per mia fortuna non è successo, negli anni in cui iniziò la lotta armata, con ogni probabilità sarei finita come Mara Cagol.
Dunque non è che io stia schierata dalla parte del Generale (mi dirai: non c'é bisogno di questa divisione in opposte fazioni, ma o si sta dalla parte dello stato - ovvero, da chi mandò la prima corona di fiori!!! E non m'insegni forse che è tradizione mafiosa che la prima corona di fiori arrivi dal mandante? Ora non ricordo nemmeno se fu Nando o Rita a rimuovere quella corona oscena, comunque fu rimossa, e fu un gesto giusto. Dicevo, e so che può apparire paradossale, che o si sta dalla parte dello stato - con cui Sciascia si schierò, piaccia o non piaccia, o si sta dalla parte del Generale.
Hai citato Canella: l'unico forumista che, ogni volta che scrivevo la parola Padrone - e perdonatemi, e qui son sarcastica - se mi son permessa di mostrarmi sul forum con il mio ruolo, come se la mia diversità fosse normale... - sentiva il bisogno di intervenire, e scrivere qualcosa di *simpatico*. Così che alla fine, ogni volta che correggevo un mio post, omettevo o cancellavo quel che pensavo potesse dare fastidio, senza rendermi conto che quell'autocensura che sentivo di dovermi imporre era semplicemente ingiusta, perché anch'io avevo il diritto di parlare e raccontarmi come tutti gli altri.
L'unico forumista che, quando parlai con entusiasmo del mio libro, scrisse che meritavo di essere sgasata, e fu PRIMA che Lord Pinceton perdesse la testa... E non è che io avessi scritto di essere la nuova "Scrittora" che avrebbe rivoluzionato la letteratura, eh! Avevo solo condiviso la mia gioia per quel piccolo evento.
E' ancora tutto qui, nero su bianco.
Lui fu anche l'unico forumista a cercare di farmi parlare, a più riprese, del tema del sadomaso. Io ne ho parlato su riviste del settore, sul web e sui libri, ma non sono mai stata tanto stolta da esporre la parte di me più privata a chi mi aspettava armato di un fucile pieno di parole.
Avrei difficoltà, per come si comportò con me questa persona che un tempo mi piaceva, a parlare di insalata, figuriamoci d'altro.
Rileggo e...
Beh, meno male che non volevo divagare né dilungarmi!
La mia offerta di regalarti un libro era seria, mi spiace che tu non abbia neppure detto un "No grazie". Resto convinta che la nostra visione delle cose sia identica, ma che il limite di questo tipo di comunicazione, su una tematica che abbiamo - forse - approfondito in modi diversi, non ci consenta di vederlo. (D'accordo, quel ci era pura diplomazia.)
Scrivo per vivere,
scrivo per sognare,
scrivo per vivere quello che ora posso solo sognare,
ed anche ciò che un giorno tornerò a vivere.
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Speriamo che passerò una bella notte in aeroporto[si perchè parto il 29 alle 6 di mattina perchè non ci sono collegamenti per Trapani quindi mi tocca partire domani],speriamo di nn avere storie per il bagaglio, di partire e di arrivare senza problemi, e poi di divertirmi e ubriacarmi di sangria
XD
Buon An(n)o ragazzi : *******************
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Buon Anno Greata, se sei a Barca fammi sapere com'è il tempo
Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non é cosi. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler Durden, Fight Club)
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Possibile che non digerisco mai una semplice scatoletta di tonno? Dannati tonni, adesso devo prendere il Brioschi per fare i ruttini...
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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"Provaci!", sussurrò il cuore.
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06/06/2019 FIRENZE LIBERA
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Buon anno gre, bevi anche per me che sono astemio!!!
- MauroG
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Il tonno è pesante, anche io ho problemi a digerirlo, invece del brioschi ti consiglio il bicarbonato in polvere con limonePaperinik ha scritto:Possibile che non digerisco mai una semplice scatoletta di tonno? Dannati tonni, adesso devo prendere il Brioschi per fare i ruttini...

Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non é cosi. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler Durden, Fight Club)