InformaticHard NEWS!!!
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Non aprite topic per ogni sciocchezza, usate quelli già presenti!
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Re: InformaticHard NEWS!!!
appello a NICHI VENDOLA
"Nichi ripensaci”
Parte l’appello! Per firmare andate su
Facebook
oppure se non ce l’avete mandate una mail a: guido.iodice(chiocciola)gmail(punto)com!
L’appello è firmato da diverse associazioni importanti che da anni si battono per il software libero, come l’Associazione Software Libero, il Partito Pirata e Linux Club.
Appello al presidente Vendola a non dare seguito al protocollo d’intesa tra Microsoft e la Regione Puglia e invece promuovere un accordo con le aziende e le realtà sociali promotrici del software libero.
Caro Presidente, caro Nichi,
siamo programmatori, sostenitori, e semplici utenti del Software Libero, di GNU/Linux, di Firefox, di OpenOffice.org, di LibreOffice, di Wikipedia; insomma, di tutto quell’universo che si muove intorno alla condivisione del sapere e alla libertà di poterne usufruire come bene comune e patrimonio collettivo dell’Umanità.
Tra noi ci sono persone che fanno impresa con il Software Libero, contribuendo così alla crescita economica del nostro Paese.
Altri lavorano con il software libero nei più svariati settori, godendo dei suoi benefici.
Sappiamo che questi temi ti sono familiari.
Sappiamo anche che la Regione Puglia ha in programma un disegno di legge per l’adozione di Software Libero nella Pubblica Amministrazione. Abbiamo salutato positivamente, nel tuo programma elettorale, l’attenzione a questo tema.
Per tutti questi motivi siamo rimasti stupiti del Protocollo d’Intesa da te siglato con Microsoft, il principale produttore di software proprietario del mondo.
Non c’è in noi alcun pregiudizio verso quell’azienda o altre.
C’è invece la consapevolezza che la lunga storia e i recenti comportamenti di Microsoft – come, ad esempio, l’uso pretestuoso dei brevetti come minaccia per ostacolare lo sviluppo e l’adozione di Software Libero – sono in aperto contrasto con la filosofia e la pratica di apertura, libertà e condivisione che caratterizza il Software Libero.
Non siamo contro una specifica impresa, siamo contro il software proprietario, contro la soggezione tecnologica che esso impone al Paese.
Come affermato anche in sede di Unione Europea e confermato da recenti pronunciamenti della Consulta, neutralità tecnologica non può significare “equidistanza” tra software libero e software proprietario, ma deve significare invece libertà di sviluppare tecnologie aperte e interoperabili senza dover chiedere permessi, senza dover firmare contratti di non-divulgazione, senza dover essere sotto la spada di Damocle di una causa per violazione di brevetto, senza dover sottostare all’uso di una determinata piattaforma, senza dover essere limitati nell’applicazione delle tecnologie a certi mercati o certi tipi di dispositivi. In poche parole, senza dover sottostare al modello che i produttori di software proprietario (in questo Microsoft è in prima linea) propongono da sempre.
Un modello fatto di uso distorto dei brevetti come strumenti per rafforzare la propria egemonia nel mercato, anziché come strumenti di innovazione. Un modello che ricorre a formati chiusi e protocolli proprietari per vincolare a sé gli utenti ed i loro dati.
Un modello animato da pratiche concorrenziali scorrette, frequentemente oggetto di multe milionarie inflitte dalle autorità antitrust dell’Unione Europea.
Software Libero, invece, significa esattamente l’opposto.
Significa cioè la possibilità per le imprese, la Pubblica Amministrazione, il mondo della formazione, le famiglie, i singoli cittadini, di non avere porte chiuse, stanze segrete, lucchetti che troppo spesso cancellano la libertà di conoscere e interagire.
Software Libero significa anche condivisione, messa in comune di saperi ed esperienze.
Significa creazione di opportunità di lavoro.
Significa indipendenza – per il pubblico come per il privato – dal singolo fornitore, ma soprattutto autonomia nel determinare i propri strumenti informatici e non solo.
Autonomia nel senso più autentico: capacità di decidere di se stessi.
Questo è fondamentale per la Pubblica Amministrazione, che deve garantire a se stessa e ai cittadini che i dati siano elaborati con software controllabili, per poter assicurare la trasparenza, e conservati in formati liberi e documentati, per non ritrovarsi nella dipendenza da un software o da un singolo produttore.
Siamo preoccupati quindi delle ricadute che questa scelta della Regione Puglia può avere sia sull’Amministrazione Pubblica che sul tessuto produttivo Promuovere il software proprietario, le soluzioni informatiche di Microsoft in questo caso, significa infatti mettere una seria ipoteca sulla autonomia e sulla libertà della P.A., dei cittadini e delle imprese, non solo per l’oggi ma per il futuro, perché sappiamo bene di fronte a quali difficoltà e costi è posto chi voglia finalmente fare la scelta del Software Libero dopo anni di utilizzo del software proprietario.
Sappiamo quanto insegnare solo o prevalentemente l’uso del software proprietario nelle scuole e nei corsi di formazione professionale contribuisca a perpetuare il monopolio e deprima la piena autodeterminazione di organizzazioni e singoli.
Sappiamo come il “software segreto” tolga agli studenti – soprattutto quelli di materie legate all’informatica – la possibilità di soddisfare il proprio diritto alla conoscenza, essendo impenetrabile allo studio e alla modifica.
Sappiamo, soprattutto, quanto questo insegni a tutti costoro ad essere consumatori passivi, sudditi di tecnologie che non possono conoscere e manipolare.
La scuola deve invece formare cittadini consapevoli, anche nell’ambito delle tecnologie.
Abbiamo letto con attenzione il testo del Protocollo e le tue repliche.
Pur avendo apprezzato la decisione di rispondere prontamente e personalmente, non possiamo che mantenere le nostre preoccupazioni, poiché resta incomprensibile la scelta di Microsoft quale partner per la promozione dell’innovazione e dell’eccellenza, in un quadro dove invece potrebbero esserci partner in linea con quanto abbiamo sinora esposto.
Ti chiediamo quindi di fare una scelta differente: invece di dare seguito al protocollo con Microsoft, riunisci le imprese locali, nazionali e multinazionali e i soggetti associativi che hanno scelto di promuovere prioritariamente il Software Libero.
Progetta con questi soggetti la vera innovazione della Puglia, sulla base di un’idea diversa di sviluppo in cui il sapere sia condiviso e non costretto dentro scatole chiuse.
Se vorranno, le imprese che sviluppano software proprietario potranno unirsi accettando di rilasciare i loro contributi sotto licenze libere, e garantendo l’utilizzo gratuito e senza vincoli dei brevetti eventualmente coinvolti.
In questo modo, il contributo della Regione potrà davvero essere a favore del sapere pubblico e liberamente disponibile a chiunque per la crescita della Puglia, libera da vincoli tecnologici.
Insomma, caro Nichi, ti proponiamo una Puglia libera.
Libera dal software proprietario, che la lingua spagnola definisce con adeguata e significativa espressione “software privativo”: quel software che ti priva della libertà di apprendere, di intraprendere, di condividere e lavorare insieme ad altri.
Il Software Libero non è solo prodotto da “un esercito di volenterosi supertecnici che lavorano di notte negli scantinati”, ma da sempre gode del supporto di aziende, governi, enti di ricerca, università.
Certamente però negli ultimi anni abbiamo assistito ad una straordinaria evoluzione.
Anche grazie a quella idea che tu definisci “romantica” è sorta una grande rivoluzione tecnologica.
Oggi sono tante le multinazionali che lavorano con il Software Libero.
Sono numerosi gli enti pubblici e le istituzioni scientifiche che non solo usano, ma producono Software Libero.
Sono tante le imprese italiane che hanno sposato questa innovazione e creano posti di lavoro e ricchezza nel nostro Paese.
E’ a nome di questo variegato e pulsante mondo di aziende, ricercatori, programmatori, semplici appassionati che ti chiediamo di aderire convintamente al nostro progetto di libertà e di studiare insieme una exit strategy dal software proprietario.
Siamo pronti ad aiutarti con indicazioni concrete a realizzare questo obiettivo.
Con stima,
Guido Iodice, blogger, staff linuxqualityhelp.it
Domenico De Santis, resp. organizzazione PD Puglia
Pietro Folena, presentatore del Progetto di Legge per il Software Libero alla Camera dei Deputati nella XV legistaltura
Fiorello Cortiana, Condividi la Conoscenza, presentatore del Progetto di Legge per il Software Libero al Senato nella XV legislatura
Flavia Marzano, Presidente UnaRete
Dario Ginefra, deputato PD
Renzo Davoli, presidente Associazione Software Libero
Athos Gullazzi, Presidente Partito Piratae Alessandro Bottoni, segretario Partito Pirata
Roberto Tupone, vice-presidente dell’Associazione Linux Club Italia
Lorenzo De Tomasi, coordinatore Isotype.org
Fabio Viola, presidente SaLUG (GNU/Linux User Group Salento)
Giuseppe Puopolo, presidente dell’associazione Panharmonikon Orchestra
Sara Bertoli, Fabrizio Parlingieri, Martina Della Valle, staff LinuxQualityHelp.it
Maurizio Graffio Mazzoneschi, Lynx
Salvatore Agrosì, Arci/Biblioteca di Sarajevo, Maglie (LE)
Fabbrica di Nichi Maglie
Alessio Treglia, Debian e Ubuntu Developer
Edoardo Batini, Linux System Administrator
Giuseppe Guerrazio, Linux System Admnistrator
Elisa Mariano, centro studi CGIL PUGLIA
Francesco Putignano, ex assessore politiche giovanili comune di Santeramo in Colle
Vito Danese, informatico
Donato Fiorentino, laureando in Ingegneria Informatica, Bari
Domenico Lofù, laureando informatica, Bari
http://guiodic.wordpress.com/2010/12/01 ... re-libero/
http://www.softwarelibero.it/lettera_aperta_Vendola
"Nichi ripensaci”
Parte l’appello! Per firmare andate su
oppure se non ce l’avete mandate una mail a: guido.iodice(chiocciola)gmail(punto)com!
L’appello è firmato da diverse associazioni importanti che da anni si battono per il software libero, come l’Associazione Software Libero, il Partito Pirata e Linux Club.
Appello al presidente Vendola a non dare seguito al protocollo d’intesa tra Microsoft e la Regione Puglia e invece promuovere un accordo con le aziende e le realtà sociali promotrici del software libero.
Caro Presidente, caro Nichi,
siamo programmatori, sostenitori, e semplici utenti del Software Libero, di GNU/Linux, di Firefox, di OpenOffice.org, di LibreOffice, di Wikipedia; insomma, di tutto quell’universo che si muove intorno alla condivisione del sapere e alla libertà di poterne usufruire come bene comune e patrimonio collettivo dell’Umanità.
Tra noi ci sono persone che fanno impresa con il Software Libero, contribuendo così alla crescita economica del nostro Paese.
Altri lavorano con il software libero nei più svariati settori, godendo dei suoi benefici.
Sappiamo che questi temi ti sono familiari.
Sappiamo anche che la Regione Puglia ha in programma un disegno di legge per l’adozione di Software Libero nella Pubblica Amministrazione. Abbiamo salutato positivamente, nel tuo programma elettorale, l’attenzione a questo tema.
Per tutti questi motivi siamo rimasti stupiti del Protocollo d’Intesa da te siglato con Microsoft, il principale produttore di software proprietario del mondo.
Non c’è in noi alcun pregiudizio verso quell’azienda o altre.
C’è invece la consapevolezza che la lunga storia e i recenti comportamenti di Microsoft – come, ad esempio, l’uso pretestuoso dei brevetti come minaccia per ostacolare lo sviluppo e l’adozione di Software Libero – sono in aperto contrasto con la filosofia e la pratica di apertura, libertà e condivisione che caratterizza il Software Libero.
Non siamo contro una specifica impresa, siamo contro il software proprietario, contro la soggezione tecnologica che esso impone al Paese.
Come affermato anche in sede di Unione Europea e confermato da recenti pronunciamenti della Consulta, neutralità tecnologica non può significare “equidistanza” tra software libero e software proprietario, ma deve significare invece libertà di sviluppare tecnologie aperte e interoperabili senza dover chiedere permessi, senza dover firmare contratti di non-divulgazione, senza dover essere sotto la spada di Damocle di una causa per violazione di brevetto, senza dover sottostare all’uso di una determinata piattaforma, senza dover essere limitati nell’applicazione delle tecnologie a certi mercati o certi tipi di dispositivi. In poche parole, senza dover sottostare al modello che i produttori di software proprietario (in questo Microsoft è in prima linea) propongono da sempre.
Un modello fatto di uso distorto dei brevetti come strumenti per rafforzare la propria egemonia nel mercato, anziché come strumenti di innovazione. Un modello che ricorre a formati chiusi e protocolli proprietari per vincolare a sé gli utenti ed i loro dati.
Un modello animato da pratiche concorrenziali scorrette, frequentemente oggetto di multe milionarie inflitte dalle autorità antitrust dell’Unione Europea.
Software Libero, invece, significa esattamente l’opposto.
Significa cioè la possibilità per le imprese, la Pubblica Amministrazione, il mondo della formazione, le famiglie, i singoli cittadini, di non avere porte chiuse, stanze segrete, lucchetti che troppo spesso cancellano la libertà di conoscere e interagire.
Software Libero significa anche condivisione, messa in comune di saperi ed esperienze.
Significa creazione di opportunità di lavoro.
Significa indipendenza – per il pubblico come per il privato – dal singolo fornitore, ma soprattutto autonomia nel determinare i propri strumenti informatici e non solo.
Autonomia nel senso più autentico: capacità di decidere di se stessi.
Questo è fondamentale per la Pubblica Amministrazione, che deve garantire a se stessa e ai cittadini che i dati siano elaborati con software controllabili, per poter assicurare la trasparenza, e conservati in formati liberi e documentati, per non ritrovarsi nella dipendenza da un software o da un singolo produttore.
Siamo preoccupati quindi delle ricadute che questa scelta della Regione Puglia può avere sia sull’Amministrazione Pubblica che sul tessuto produttivo Promuovere il software proprietario, le soluzioni informatiche di Microsoft in questo caso, significa infatti mettere una seria ipoteca sulla autonomia e sulla libertà della P.A., dei cittadini e delle imprese, non solo per l’oggi ma per il futuro, perché sappiamo bene di fronte a quali difficoltà e costi è posto chi voglia finalmente fare la scelta del Software Libero dopo anni di utilizzo del software proprietario.
Sappiamo quanto insegnare solo o prevalentemente l’uso del software proprietario nelle scuole e nei corsi di formazione professionale contribuisca a perpetuare il monopolio e deprima la piena autodeterminazione di organizzazioni e singoli.
Sappiamo come il “software segreto” tolga agli studenti – soprattutto quelli di materie legate all’informatica – la possibilità di soddisfare il proprio diritto alla conoscenza, essendo impenetrabile allo studio e alla modifica.
Sappiamo, soprattutto, quanto questo insegni a tutti costoro ad essere consumatori passivi, sudditi di tecnologie che non possono conoscere e manipolare.
La scuola deve invece formare cittadini consapevoli, anche nell’ambito delle tecnologie.
Abbiamo letto con attenzione il testo del Protocollo e le tue repliche.
Pur avendo apprezzato la decisione di rispondere prontamente e personalmente, non possiamo che mantenere le nostre preoccupazioni, poiché resta incomprensibile la scelta di Microsoft quale partner per la promozione dell’innovazione e dell’eccellenza, in un quadro dove invece potrebbero esserci partner in linea con quanto abbiamo sinora esposto.
Ti chiediamo quindi di fare una scelta differente: invece di dare seguito al protocollo con Microsoft, riunisci le imprese locali, nazionali e multinazionali e i soggetti associativi che hanno scelto di promuovere prioritariamente il Software Libero.
Progetta con questi soggetti la vera innovazione della Puglia, sulla base di un’idea diversa di sviluppo in cui il sapere sia condiviso e non costretto dentro scatole chiuse.
Se vorranno, le imprese che sviluppano software proprietario potranno unirsi accettando di rilasciare i loro contributi sotto licenze libere, e garantendo l’utilizzo gratuito e senza vincoli dei brevetti eventualmente coinvolti.
In questo modo, il contributo della Regione potrà davvero essere a favore del sapere pubblico e liberamente disponibile a chiunque per la crescita della Puglia, libera da vincoli tecnologici.
Insomma, caro Nichi, ti proponiamo una Puglia libera.
Libera dal software proprietario, che la lingua spagnola definisce con adeguata e significativa espressione “software privativo”: quel software che ti priva della libertà di apprendere, di intraprendere, di condividere e lavorare insieme ad altri.
Il Software Libero non è solo prodotto da “un esercito di volenterosi supertecnici che lavorano di notte negli scantinati”, ma da sempre gode del supporto di aziende, governi, enti di ricerca, università.
Certamente però negli ultimi anni abbiamo assistito ad una straordinaria evoluzione.
Anche grazie a quella idea che tu definisci “romantica” è sorta una grande rivoluzione tecnologica.
Oggi sono tante le multinazionali che lavorano con il Software Libero.
Sono numerosi gli enti pubblici e le istituzioni scientifiche che non solo usano, ma producono Software Libero.
Sono tante le imprese italiane che hanno sposato questa innovazione e creano posti di lavoro e ricchezza nel nostro Paese.
E’ a nome di questo variegato e pulsante mondo di aziende, ricercatori, programmatori, semplici appassionati che ti chiediamo di aderire convintamente al nostro progetto di libertà e di studiare insieme una exit strategy dal software proprietario.
Siamo pronti ad aiutarti con indicazioni concrete a realizzare questo obiettivo.
Con stima,
Guido Iodice, blogger, staff linuxqualityhelp.it
Domenico De Santis, resp. organizzazione PD Puglia
Pietro Folena, presentatore del Progetto di Legge per il Software Libero alla Camera dei Deputati nella XV legistaltura
Fiorello Cortiana, Condividi la Conoscenza, presentatore del Progetto di Legge per il Software Libero al Senato nella XV legislatura
Flavia Marzano, Presidente UnaRete
Dario Ginefra, deputato PD
Renzo Davoli, presidente Associazione Software Libero
Athos Gullazzi, Presidente Partito Piratae Alessandro Bottoni, segretario Partito Pirata
Roberto Tupone, vice-presidente dell’Associazione Linux Club Italia
Lorenzo De Tomasi, coordinatore Isotype.org
Fabio Viola, presidente SaLUG (GNU/Linux User Group Salento)
Giuseppe Puopolo, presidente dell’associazione Panharmonikon Orchestra
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Domenico Lofù, laureando informatica, Bari
http://guiodic.wordpress.com/2010/12/01 ... re-libero/
http://www.softwarelibero.it/lettera_aperta_Vendola
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: InformaticHard NEWS!!!
Ok scrivo anch' io..ma, posso elidere " Caro Nichi " ?
gia' Vendola mi fa impressione...
se poi devo anche scrivere caro.... 
gia' Vendola mi fa impressione...


Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
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sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
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Re: InformaticHard NEWS!!!
Quando il sito è un guardone
Uno studio californiano mette in evidenza la diffusa pratica di ficcare il naso nella cronologia di navigazione, con l'intento di analizzare i percorsi di browsing e fornire advertising sempre più pertinente agli interessi dell'utente
Roma - I ricercatori della University of California, San Diego hanno redatto quello che è il primo studio compiuto sulla pervasività di un baco dei browser web noto da anni: usando un opportuno codice JavaScript è possibile individuare i siti web visitati in precedenza dall'utente, avendo in sostanza accesso a tutta la cronologia di navigazione del browser. Il baco, dicono i ricercatori, viene sfruttato da decine di siti ad altro traffico sebbene con finalità diverse.
Dopo aver analizzato il comportamento di 50mila siti tra i più popolari, il team della UCSD ha scoperto che almeno 47 di questi sfruttano codice JavaScript (anche offuscato) per ficcanasare nella cronologia del browser. Il più prominente dei "ficcanasi" è YouPorn, ma non mancano servizi web di ogni genere inclusi i siti di news, di finanza e sport.
La messa in atto dello sniffing di informazioni varia da sito a sito: alcuni - come il succitato YouPorn - usano codice offuscato fatto in casa che risiede sui server dello stesso sito, altri generano in maniera dinamica il codice per evitare l'identificazione, mentre altri ancora si limitano a deputare questa particolare caratteristica ai network che gestiscono la somministrazione di advertising.
Diverse anche le motivazioni: YouPorn scava nella cronologia per identificare quali altri servizi di streaming pornografico siano stati visitati dall'utente, mentre i pubblicitari sono interessati a raffinare la fornitura di ad in relazione agli interessi connessi ai portali visitati in passato.
E le legittime esigenze di riservatezza? Qualcuno dei siti colti a frugare nella cronologia prova a difendersi parlando di "esperimenti" di sniffing conclusi nel giro di pochi mesi, che hanno per di più dimostrato l'inefficacia della tecnologia nell'ottica dell'advertising mirato.
Come difendersi da un baco ben noto e che - suggerisce la ricerca della UCSD - viene ampiamente sfruttato per violare impunemente la privacy dell'utente? Le versioni più recenti di Google Chrome e Apple Safari sono immuni dal problema, mentre per Mozilla Firefox e Internet Explorer occorrerà attendere la distribuzione delle prossime main release.
http://punto-informatico.it/3051469/PI/ ... rdone.aspx
Uno studio californiano mette in evidenza la diffusa pratica di ficcare il naso nella cronologia di navigazione, con l'intento di analizzare i percorsi di browsing e fornire advertising sempre più pertinente agli interessi dell'utente
Roma - I ricercatori della University of California, San Diego hanno redatto quello che è il primo studio compiuto sulla pervasività di un baco dei browser web noto da anni: usando un opportuno codice JavaScript è possibile individuare i siti web visitati in precedenza dall'utente, avendo in sostanza accesso a tutta la cronologia di navigazione del browser. Il baco, dicono i ricercatori, viene sfruttato da decine di siti ad altro traffico sebbene con finalità diverse.
Dopo aver analizzato il comportamento di 50mila siti tra i più popolari, il team della UCSD ha scoperto che almeno 47 di questi sfruttano codice JavaScript (anche offuscato) per ficcanasare nella cronologia del browser. Il più prominente dei "ficcanasi" è YouPorn, ma non mancano servizi web di ogni genere inclusi i siti di news, di finanza e sport.
La messa in atto dello sniffing di informazioni varia da sito a sito: alcuni - come il succitato YouPorn - usano codice offuscato fatto in casa che risiede sui server dello stesso sito, altri generano in maniera dinamica il codice per evitare l'identificazione, mentre altri ancora si limitano a deputare questa particolare caratteristica ai network che gestiscono la somministrazione di advertising.
Diverse anche le motivazioni: YouPorn scava nella cronologia per identificare quali altri servizi di streaming pornografico siano stati visitati dall'utente, mentre i pubblicitari sono interessati a raffinare la fornitura di ad in relazione agli interessi connessi ai portali visitati in passato.
E le legittime esigenze di riservatezza? Qualcuno dei siti colti a frugare nella cronologia prova a difendersi parlando di "esperimenti" di sniffing conclusi nel giro di pochi mesi, che hanno per di più dimostrato l'inefficacia della tecnologia nell'ottica dell'advertising mirato.
Come difendersi da un baco ben noto e che - suggerisce la ricerca della UCSD - viene ampiamente sfruttato per violare impunemente la privacy dell'utente? Le versioni più recenti di Google Chrome e Apple Safari sono immuni dal problema, mentre per Mozilla Firefox e Internet Explorer occorrerà attendere la distribuzione delle prossime main release.
http://punto-informatico.it/3051469/PI/ ... rdone.aspx
"Più le cose cambiano, più restano le stesse"
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo
android
10 Dicembre 2010
"Ogni giorno vengono attivati 300.000 smartphone Android".
Pubblicato da Andy Rubin, responsabile dello sviluppo del sistema operativo Android e uno degli ingegneri di Google.
Jobs aveva dichiarato come "qualcuno" ricomprendesse, nei propri dati statistici, anche gli aggiornamenti applicati ai singoli smartphone e non soltanto le "nuove attivazioni" (la prima accensione di un dispositivo appena acquistato).
Google: "i numeri resi pubblici non includono gli upgrade.
Ed infatti, sono rappresentativi di una porzione dei device Android presenti sul mercato ossia quelli ove sono installati i Google services".
Appele ha commercializzato, nel corso dell'ultimo trimestre, 14,1 milioni di iPlhonne con un computo giornaliero, calcolatrice alla mano, che dovrebbe oscillare intorno alle 157.000 unità (che non includono ovviamente device quali iPriad ed iProd Toukch).
Android può contare, invece, sul supporto di molteplici produttori differenti (è installato sul molti device, in molteplici versioni).
Da qui la crescita esponenziale che il sistema operativo di Google ha fatto registrato nel corso degli ultimi mesi.
Secondo i dati pubblicati da Comscore, RIM (con il suo Blackoberry) sarebbe ancora in testa con il 35,8% del mercato mentre itOS (sistema operativo utilizzato dai dispositivi mobili targati Appele) ed Android sarebbero ormai appaiati.
Apprele itOS godrebbe del 24,6% delle quote di mercato mentre Android sarebbe ormai sempre più vicino (23,5%).
Sarebbero bastati solo i 31 giorni di ottobre, ad Android, per passare dal 17% al 23,5% in termini di market share.
Microloft, segue, più staccata, con il 9,7%.
Nell'indagine di Comscore manca all'appello Symbrian OS che, nonostante le novità che lo hanno recentemente visto coinvolto resta ad oggi il sistema operativo più usato al mondo in ambito "mobile".
Lo stesso Rubin ha auspicato, dandone conto proprio questa settimana, un passaggio di Nokia alla piattaforma Android.
E secondo alcuni analisti, primi tra tutti quelli di Gartner, la società finlandese potrebbe iniziare a valutare tale possibilità, almeno per il mercato statunitense.
"Ogni giorno vengono attivati 300.000 smartphone Android".
Pubblicato da Andy Rubin, responsabile dello sviluppo del sistema operativo Android e uno degli ingegneri di Google.
Jobs aveva dichiarato come "qualcuno" ricomprendesse, nei propri dati statistici, anche gli aggiornamenti applicati ai singoli smartphone e non soltanto le "nuove attivazioni" (la prima accensione di un dispositivo appena acquistato).
Google: "i numeri resi pubblici non includono gli upgrade.
Ed infatti, sono rappresentativi di una porzione dei device Android presenti sul mercato ossia quelli ove sono installati i Google services".
Appele ha commercializzato, nel corso dell'ultimo trimestre, 14,1 milioni di iPlhonne con un computo giornaliero, calcolatrice alla mano, che dovrebbe oscillare intorno alle 157.000 unità (che non includono ovviamente device quali iPriad ed iProd Toukch).
Android può contare, invece, sul supporto di molteplici produttori differenti (è installato sul molti device, in molteplici versioni).
Da qui la crescita esponenziale che il sistema operativo di Google ha fatto registrato nel corso degli ultimi mesi.
Secondo i dati pubblicati da Comscore, RIM (con il suo Blackoberry) sarebbe ancora in testa con il 35,8% del mercato mentre itOS (sistema operativo utilizzato dai dispositivi mobili targati Appele) ed Android sarebbero ormai appaiati.
Apprele itOS godrebbe del 24,6% delle quote di mercato mentre Android sarebbe ormai sempre più vicino (23,5%).
Sarebbero bastati solo i 31 giorni di ottobre, ad Android, per passare dal 17% al 23,5% in termini di market share.
Microloft, segue, più staccata, con il 9,7%.
Nell'indagine di Comscore manca all'appello Symbrian OS che, nonostante le novità che lo hanno recentemente visto coinvolto resta ad oggi il sistema operativo più usato al mondo in ambito "mobile".
Lo stesso Rubin ha auspicato, dandone conto proprio questa settimana, un passaggio di Nokia alla piattaforma Android.
E secondo alcuni analisti, primi tra tutti quelli di Gartner, la società finlandese potrebbe iniziare a valutare tale possibilità, almeno per il mercato statunitense.
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: InformaticHard NEWS!!!
Apple acquisirà TomTom –
Apple è rivale di Google, soprattutto nel mondo mobile, ma è costretta a “dipendere” dal colosso di Mountain View per avere Google Maps su iPhone. Nel 2011 questo stato di soggezione potrebbe terminare con l’acquisizione di TomTom da parte del gruppo di Steve Jobs, che a quel punto potrebbe realizzare nuovi servizi di geo-localizzazione, mappe, pubblicità localizzata, ecc. senza pagare dazio a “big G
Apple è rivale di Google, soprattutto nel mondo mobile, ma è costretta a “dipendere” dal colosso di Mountain View per avere Google Maps su iPhone. Nel 2011 questo stato di soggezione potrebbe terminare con l’acquisizione di TomTom da parte del gruppo di Steve Jobs, che a quel punto potrebbe realizzare nuovi servizi di geo-localizzazione, mappe, pubblicità localizzata, ecc. senza pagare dazio a “big G
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
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stallman
Richard Stallman
in Italia
“Just Digital Society”
21 Dicembre 2010 indicativamente ore 14,30
Accademia Carrara di Belle Arti
Piazza Giacomo Carrara, 82/d
24121 Bergamo
INGRESSO LIBERO

Richard Stallman è uno dei padri fondatori dei nuovi media, hacker, filosofo e programmatore informatico.
Nel 1983 lanciò il progetto GNU (GNU NOT UNIX) per creare un sistema operativo libero simile a Unix, egli è il principale organizzatore e creatore.
Con il lancio del Progetto GNU, il movimento del Software Libero prese vita e nell’Ottobre del 1985 fondò la Free Software Foundation (FSF).
E’ il pioniere del concetto di copyleft (l’opposto di copyright) ed è il maggiore autore di molte licenze copyleft compresa la GNU General Public License (GPL), la licenza per software libero più diffusa.
Dalla metà degli anni ’90 spende molto del suo tempo sostenendo il software libero.
Il software libero si può studiare modificare, usare, condividere.
E’ fra le persone più influenti al mondo, nel dibattito della cultura digitale internazionale.
Il progetto GNU e la Free Software Foundation lavorano per abbattere il divario digitale fra i paesi industrializzati e quelli in fase di sviluppo, hanno come fine di unire le persone anziché dividerle, lavorando sul concetto di collaborazione, libertà e accessibilità per tutti.
http://www.ualuba.org/?p=1564&lang=itt
http://www.accademiabellearti.bg.it/inc ... lman-.html
in Italia
“Just Digital Society”
21 Dicembre 2010 indicativamente ore 14,30
Accademia Carrara di Belle Arti
Piazza Giacomo Carrara, 82/d
24121 Bergamo
INGRESSO LIBERO

Richard Stallman è uno dei padri fondatori dei nuovi media, hacker, filosofo e programmatore informatico.
Nel 1983 lanciò il progetto GNU (GNU NOT UNIX) per creare un sistema operativo libero simile a Unix, egli è il principale organizzatore e creatore.
Con il lancio del Progetto GNU, il movimento del Software Libero prese vita e nell’Ottobre del 1985 fondò la Free Software Foundation (FSF).
E’ il pioniere del concetto di copyleft (l’opposto di copyright) ed è il maggiore autore di molte licenze copyleft compresa la GNU General Public License (GPL), la licenza per software libero più diffusa.
Dalla metà degli anni ’90 spende molto del suo tempo sostenendo il software libero.
Il software libero si può studiare modificare, usare, condividere.
E’ fra le persone più influenti al mondo, nel dibattito della cultura digitale internazionale.
Il progetto GNU e la Free Software Foundation lavorano per abbattere il divario digitale fra i paesi industrializzati e quelli in fase di sviluppo, hanno come fine di unire le persone anziché dividerle, lavorando sul concetto di collaborazione, libertà e accessibilità per tutti.
http://www.ualuba.org/?p=1564&lang=itt
http://www.accademiabellearti.bg.it/inc ... lman-.html
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: InformaticHard NEWS!!!
si chiude il 2010 e la situazione italiana è veramente questa dalla prima all'ultima riga:
Un 2010 in rosso per l’Italia in digitale
http://www.digital2b.com/category/news-ed-eventi
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Re: InformaticHard NEWS!!!
non c'è limite al peggio
Re: InformaticHard NEWS!!!
Richard Stallman
sarà a Lecce il 18 febbraio 2011 dalle 10:30 alle 12:30.
Facoltà di Ingegneria, Complesso Ecotekne, Aula Y1, Plesso "Angelo Rizzo," Lecce
"Copyright vs. Community".
http://www.fsf.org/events/20110218-cvc-lecce
sarà a Lecce il 18 febbraio 2011 dalle 10:30 alle 12:30.
Facoltà di Ingegneria, Complesso Ecotekne, Aula Y1, Plesso "Angelo Rizzo," Lecce
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Re: InformaticHard NEWS!!!
Siglato oggi accordo tra Nokia e Microzozz
In chiusura alla Borsa di oslo Nokia ha perso il 10% ed a Milano ben il 14%
un accordo tra 2 colossi ha causato crollo del titolo Nokia...come mai?
1- Nokia non ha dato dati su ricavi futuri limitandosi a dire che il 2011 - 2012 saranno anni di transizione
2- Microzozz sta perdendo considerevoli quote di mercato ( grazie anche alla pubblicita' di Belnudo )
a seguire analisi di settore piu' seria della mia ( che seppur stringata e' indicativa)
L’accordo tra Nokia e Microsoft segna l’inizio di una nuova grande avventura, ma implica per il gruppo finlandese anche un conto molto salato da pagare. Dopo la mattinata di giubilo, infatti, tutti i nodi vengono al pettine ed il gruppo si trova ad affrontare la dura realtà del mercato finanziario scontando in borsa 48 ore di pieno tracollo. Ma le cattive notizie non finiscono qui.
Nokia ha confermato tramite il proprio CEO Stephen Elop che la strategia prevede anche con una serie di licenziamenti necessari al fine di contenere i costi del gruppo. Riordinare i conti in un periodo di forte investimento significa anzitutto tagliare il personale: i tagli non sono ancora stati né annunciati, né quantificati, ma è presumibile prevedere un forte ridimensionamento di tutto quel che è il comparto Symbian/MeeGo. Nokia ha infatti delegato lo sviluppo a Microsoft, concentrandosi sui servizi propri del gruppo e sull’hardware. L’unione delle forze consente infatti forti sinergie, ma al costo di un forzato ridimensionamento della forza lavoro (che nei giorni scorsi era già stata valutata come sovradimensionata rispetto a gruppi quali Apple o Google che operano ormai in diretta concorrenza).
Stephen Elop ha confermato però che il gruppo è e rimarrà finlandese: sebbene il mercato nutrisse dubbi in proposito, temendo uno spostamento del baricentro Nokia verso la Silicon Vallery, il nuovo CEO ha frenato ogni rumor ed ha asserito che, nonostante il sicuro ridimensionamento, la Finlandia rimarrà la casa madre dell’azienda.
Migliaia di dipendenti vedono ora a rischio il loro ruolo nel gruppo ed il Ministro per l’Economia finlandese Mauri Pekkarinen ha immediatamente affermato di voler prendere a cuore la questione per trovare immediatamente una nuova destinazione per coloro i quali dovranno pagare in prima persona il cambio di strategia imposto all’azienda leader della telefonia internazionale.
La borsa nel frattempo porta le azioni del gruppo europeo a perdere 13 punti percentuali dopo i 7 perduti già nella giornata di ieri. Trattasi comunque di un ridimensionamento relativo se visto in un’ottica di lungo periodo poiché soltanto fino a pochi mesi or solo il titolo gravitava su orbite ben più basse e con prospettive ben più nebulose. Stephen Elop del resto lo aveva detto con estrema franchezza: o ci si brucia, o ci si tuffa nell’oceano per salvar la pelle. Nessuna delle due prospettive è gradita in borsa, ma una delle due potrà probabilmente regalare nuove soddisfazioni ad un gruppo altrimenti destinato a giorni molto tristi.
A questo punto della storia manca soltanto un dettaglio, quello principale: i Nokia Windows Phone, quelli che l’utenza dovrà valutare, giudicare e, se graditi, acquistare. Definito il contesto, si dovrà ora scendere nel concreto.
In chiusura alla Borsa di oslo Nokia ha perso il 10% ed a Milano ben il 14%
un accordo tra 2 colossi ha causato crollo del titolo Nokia...come mai?
1- Nokia non ha dato dati su ricavi futuri limitandosi a dire che il 2011 - 2012 saranno anni di transizione
2- Microzozz sta perdendo considerevoli quote di mercato ( grazie anche alla pubblicita' di Belnudo )
a seguire analisi di settore piu' seria della mia ( che seppur stringata e' indicativa)
L’accordo tra Nokia e Microsoft segna l’inizio di una nuova grande avventura, ma implica per il gruppo finlandese anche un conto molto salato da pagare. Dopo la mattinata di giubilo, infatti, tutti i nodi vengono al pettine ed il gruppo si trova ad affrontare la dura realtà del mercato finanziario scontando in borsa 48 ore di pieno tracollo. Ma le cattive notizie non finiscono qui.
Nokia ha confermato tramite il proprio CEO Stephen Elop che la strategia prevede anche con una serie di licenziamenti necessari al fine di contenere i costi del gruppo. Riordinare i conti in un periodo di forte investimento significa anzitutto tagliare il personale: i tagli non sono ancora stati né annunciati, né quantificati, ma è presumibile prevedere un forte ridimensionamento di tutto quel che è il comparto Symbian/MeeGo. Nokia ha infatti delegato lo sviluppo a Microsoft, concentrandosi sui servizi propri del gruppo e sull’hardware. L’unione delle forze consente infatti forti sinergie, ma al costo di un forzato ridimensionamento della forza lavoro (che nei giorni scorsi era già stata valutata come sovradimensionata rispetto a gruppi quali Apple o Google che operano ormai in diretta concorrenza).
Stephen Elop ha confermato però che il gruppo è e rimarrà finlandese: sebbene il mercato nutrisse dubbi in proposito, temendo uno spostamento del baricentro Nokia verso la Silicon Vallery, il nuovo CEO ha frenato ogni rumor ed ha asserito che, nonostante il sicuro ridimensionamento, la Finlandia rimarrà la casa madre dell’azienda.
Migliaia di dipendenti vedono ora a rischio il loro ruolo nel gruppo ed il Ministro per l’Economia finlandese Mauri Pekkarinen ha immediatamente affermato di voler prendere a cuore la questione per trovare immediatamente una nuova destinazione per coloro i quali dovranno pagare in prima persona il cambio di strategia imposto all’azienda leader della telefonia internazionale.
La borsa nel frattempo porta le azioni del gruppo europeo a perdere 13 punti percentuali dopo i 7 perduti già nella giornata di ieri. Trattasi comunque di un ridimensionamento relativo se visto in un’ottica di lungo periodo poiché soltanto fino a pochi mesi or solo il titolo gravitava su orbite ben più basse e con prospettive ben più nebulose. Stephen Elop del resto lo aveva detto con estrema franchezza: o ci si brucia, o ci si tuffa nell’oceano per salvar la pelle. Nessuna delle due prospettive è gradita in borsa, ma una delle due potrà probabilmente regalare nuove soddisfazioni ad un gruppo altrimenti destinato a giorni molto tristi.
A questo punto della storia manca soltanto un dettaglio, quello principale: i Nokia Windows Phone, quelli che l’utenza dovrà valutare, giudicare e, se graditi, acquistare. Definito il contesto, si dovrà ora scendere nel concreto.
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
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nokia
da affezionato cliente Nokia,
comunico ufficialmente che non comprerò gli smartphone targati windtroft.
Di sicuro Samsung scegliendo Android ha fatto la mossa giusta e mi vedrà probabilmente suo prossimo cliente.
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Di sicuro Samsung scegliendo Android ha fatto la mossa giusta e mi vedrà probabilmente suo prossimo cliente.
STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: InformaticHard NEWS!!!
saresti coerente con cio' che di solito scrivi, ma....
i cellulari Samsung, Lg, Sony, fan cacare...
sia per software, per problemi batteria, per poca immediatezza ed usability....
Android ha comunque fururo roseo ed ha gia' moltissime applicazioni interessanti e free
Nonostanze comunicato stampa di Nokia che afferma: " spazzeremo via la concorrenza
di Google " nella mia sfera magica non vedo bene quest' alleanza...
anzi.......
ma vedremo...
i cellulari Samsung, Lg, Sony, fan cacare...
sia per software, per problemi batteria, per poca immediatezza ed usability....
Android ha comunque fururo roseo ed ha gia' moltissime applicazioni interessanti e free
Nonostanze comunicato stampa di Nokia che afferma: " spazzeremo via la concorrenza
di Google " nella mia sfera magica non vedo bene quest' alleanza...
anzi.......
ma vedremo...
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
Re: InformaticHard NEWS!!!
Telecom ha comunicato l'introduzione di filtri per la restrizione della banda ADSL verso chi fa uso di programmi per il file sharing.
Telecom Italia salta sul carro degli operatori che applicano filtri al peer to peer, limitando la banda verso chi ne fa un uso ritenuto eccessivo, in modo da garantire la continuità del servizio ADSL, a un livello accettabile, per tutti i clienti della propria rete. L'azienda ha comunicato questa decisione con il seguente comunicato stampa:
"Allo scopo di garantire l'integrità della rete e il diritto da parte della generalità degli utenti di accedere ai servizi di connettività ad internet anche nelle fasce orarie in cui il traffico dati è particolarmente elevato, Telecom Italia, nel rispetto del principio di parità di trattamento e ove necessario, si riserva la facoltà di introdurre per tutte le offerte e/o i profili commerciali che prevedono traffico dati su tecnologia ADSL, meccanismi temporanei e non discriminatori di limitazione all’uso delle risorse di rete disponibili".
"A tal fine Telecom Italia potrà limitare la velocità di connessione ad Internet, intervenendo sulle applicazioni che determinano un maggior consumo di banda (peer to peer, file sharing ecc.), limitando la banda destinata a tali applicazioni a un valore massimo proporzionale alla banda complessiva disponibile sul singolo DSLAM".
"Maggiori dettagli sulla tipologia dei possibili interventi e le informazioni aggiornate sulle fasce orarie e sulle località che potrebbero essere interessate dagli interventi sono disponibili su questo sito (quello di Telecom Italia, NdR) in corrispondenza delle sezioni dedicate alle offerte commerciali e ai piani tariffari.
"Di conseguenza è prevista, in un'ottica di maggiore trasparenza verso la clientela, anche un aggiornamento delle Condizioni Generali di Contratto dell'offerta ADSL di Telecom Italia a partire dal 1° marzo (in particolare nuova numerazione degli articoli per variazione dell’articolo 6)".
La scelta di Telecom potrebbe "smuovere le acque", portando alcuni gestori italiani con rete d'accesso in unbundling (ULL, Unbundling Local Loop) a fare altrettanto. Alcuni, però, potrebbero continuare a non applicare filtri P2P, rendendo così la loro offerta più appetitosa.
come si risolverà il problema?
Telecom Italia salta sul carro degli operatori che applicano filtri al peer to peer, limitando la banda verso chi ne fa un uso ritenuto eccessivo, in modo da garantire la continuità del servizio ADSL, a un livello accettabile, per tutti i clienti della propria rete. L'azienda ha comunicato questa decisione con il seguente comunicato stampa:
"Allo scopo di garantire l'integrità della rete e il diritto da parte della generalità degli utenti di accedere ai servizi di connettività ad internet anche nelle fasce orarie in cui il traffico dati è particolarmente elevato, Telecom Italia, nel rispetto del principio di parità di trattamento e ove necessario, si riserva la facoltà di introdurre per tutte le offerte e/o i profili commerciali che prevedono traffico dati su tecnologia ADSL, meccanismi temporanei e non discriminatori di limitazione all’uso delle risorse di rete disponibili".
"A tal fine Telecom Italia potrà limitare la velocità di connessione ad Internet, intervenendo sulle applicazioni che determinano un maggior consumo di banda (peer to peer, file sharing ecc.), limitando la banda destinata a tali applicazioni a un valore massimo proporzionale alla banda complessiva disponibile sul singolo DSLAM".
"Maggiori dettagli sulla tipologia dei possibili interventi e le informazioni aggiornate sulle fasce orarie e sulle località che potrebbero essere interessate dagli interventi sono disponibili su questo sito (quello di Telecom Italia, NdR) in corrispondenza delle sezioni dedicate alle offerte commerciali e ai piani tariffari.
"Di conseguenza è prevista, in un'ottica di maggiore trasparenza verso la clientela, anche un aggiornamento delle Condizioni Generali di Contratto dell'offerta ADSL di Telecom Italia a partire dal 1° marzo (in particolare nuova numerazione degli articoli per variazione dell’articolo 6)".
La scelta di Telecom potrebbe "smuovere le acque", portando alcuni gestori italiani con rete d'accesso in unbundling (ULL, Unbundling Local Loop) a fare altrettanto. Alcuni, però, potrebbero continuare a non applicare filtri P2P, rendendo così la loro offerta più appetitosa.
come si risolverà il problema?
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Re: InformaticHard NEWS!!!
tutti quelli che hanno alice adsl migreranno verso Tele2, Tiscali ( che gia' costan meno ) e magari anche vodafone...
o fastweb che viaggia anche piu' spedito
telecom...ma vaffanculo !!
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- El Diablo
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Re: InformaticHard NEWS!!!
Tele2 filtra il p2p da anni.
"Più le cose cambiano, più restano le stesse"
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo
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