PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
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- MauroG
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
vabbè poi vedremo cosa fare nel caso sia persa, già una volta me la son giocata a tressette...
Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non é cosi. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler Durden, Fight Club)
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
la "finta" redenzione di Luana Borgia può far parte di questo topic? 

Grande uccellata e festa del pesce offerta da quattro donzelli ghotti e golosi a tre gioconde fanciulle in dodici porcate. (Ugo)
Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
direi che se n'è ricordata un pò tardi però...
Questo demone mi sta pian piano uccidendo...ma per poterci convivere bisogna imparare ad "amarlo"
- Drogato_ di_porno
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
regalo per mauroG: come puoi notare, anche senza gli strumenti di Belzebù che sono il fondotinta e il photoshop, non riesce a mortificare la propria bellezza. Per essere veramente virtuosa dovrebbe girare col burqua integrale.














































"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
Non è tra le mie preferite ma non c'è che dire, oltre a un bel seno ha anche un gran bel sedere, cosa che non rammentavo.
- MauroG
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
mi sono quasi innamorato... per lei potrei andare a messa ogni domenica, rispettare le feste comandate e smettere di bestemmiare...
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
Eppure tra il porno e dio ce ne sarebbero di cose da fare...
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
e perchè vuoi mettere il burqa a tanta grazia ????
- Drogato_ di_porno
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
Perchè altrimenti chi la guarda sarà spinto verso un uso sbagliato e impazzito della sessualità, ridotta a bene di consumo da usare e gettare. E ciò potrebbe provocare la collera divina. Il Catechismo della Chiesa cattolica sintetizza la dottrina cattolica al n. 2352:sensibilmente ha scritto:e perchè vuoi mettere il burqa a tanta grazia ????
Per masturbazione si deve intendere l'eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un piacere venereo. «Sia il Magistero della Chiesa – nella linea di una tradizione costante – sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato». «Qualunque ne sia il motivo, l'uso deliberato della facoltà sessuale al di fuori dei rapporti coniugali normali contraddice essenzialmente la sua finalità» (Congregazione per la dottrina della fede, Dichiarazione Persona humana, 9: AAS 68 (1976) 86). Il godimento sessuale vi è ricercato al di fuori della «relazione sessuale richiesta dall'ordine morale, quella che realizza, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana».
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
Tutto perfetto, Drogy: la metà dei canoni penitenziari cattolici riguarda peccati inerenti la sessualità, ma le pene per i trasgressori non sono pesanti, perché l'istinto sessuale è considerato potentissimo e un cedimento allo stesso il meno grave tra i peccati di incontinenza. Questo si traduce in altissime probabilità di Purgatorio e, solo per i più incalliti (nella mani, ovviamente), nel secondo cerchio infernale.
Sei pronto per segarti volando intorno a Francesca da Rimini mentre anche lei svolazza nella tempesta infernale? Io mi sto allenando, non è facilissimo !
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- Drogato_ di_porno
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
Le pene per i trasgressori non sono pesanti perchè la Chiesa si è rammollita! Nel Medioevo eravamo più rigorosi.
LA SESSUALITA’ NEL MEDIOEVO
Nel Medioevo il corpo umano era considerato sotto due fondamentali punti di vista: da un lato abbiamo il culto e l’esaltazione del corpo di Cristo martoriato, dall’altro il tentativo da parte della stessa Chiesa di mortificare e limitare i desideri della carne. I teologi del tempo arrivarono a far coincidere il “peccato” sessuale con il peccato originale, fonte di ogni male per l’uomo. In verità questa dottrina così rigida riguardo i costumi sessuali serviva a dare alla Chiesa un controllo sempre maggiore sulla popolazione.
Addirittura nel corso dell’anno vi erano tre periodi della durata di quaranta giorni durante i quali, secondo i precetti della Chiesa, ci si doveva astenere dall’avere rapporti sessuali. Questo è un dei motivi per cui le nascite erano più o meno concentrate sempre negli stessi lassi di tempo; partorire nove mesi dopo una di queste “quaresime” era molto disdicevole e, anzi, era considerato un vero e proprio peccato. Inoltre l’attività sessuale era consentita solo dopo il calar del sole, in quanto il giorno doveva essere interamente dedicato al lavoro, che aveva la specifica funzione di purificare il corpo. Anche la domenica era giorno di astinenza, poiché consacrata al Signore. Era poi diffusa la credenza che fare l’amore mentre la donna aveva le mestruazioni avrebbe portato alla nascita di un bambino malato di peste e si vietava (o comunque si sconsigliava) l’attività sessuale durante le gravidanze e l’allattamento, per non recare danni al figlio. Dunque in verità le coppie sposate e totalmente fedeli avevano poco spazio per vivere serenamente la loro sessualità.
Ovviamente l’atto sessuale nel momento in cui lo si poteva portato a termine doveva essere moderato sotto ogni aspetto: una delle funzioni più importanti era la riproduzione, ma il sesso coniugale aveva soprattutto lo scopo di “arginare” l’uomo (e anche la donna), soddisfacendo i suoi bisogni carnali così che non fosse indotto a trovare soddisfazione in altri rapporti non controllati ed istituzionalizzati. Non si poteva assolutamente dare libero sfogo alla lussuria: le donne in particolare dovevano essere totalmente passive; inoltre san Bernardino dice che un dei pochi motivi per una moglie di non ubbidire al marito è quando questo le chiede di unirsi “come animali”. Ingoiare lo sperma era considerata una pratica di stregoneria: per purificarsi da questo peccato si sarebbero dovuti passare sette anni a pane ed acqua.
L’omosessualità era ovviamente uno dei peccati più gravi, paragonabile addirittura al cannibalismo. Chi fosse stato accusato di avere rapporti sessuali con persone del proprio sesso (in particolare si trattava di uomini, in quanto l’omosessualità femminile era poco diffusa) era condannato a morte: veniva arso vivo come un eretico, su pire di legno e finocchio (a quest’ultimo, utilizzato per “addolcire” l’odore della carne bruciata, si deve l’appellativo utilizzato in maniera dispregiativa nei confronti degli omosessuali ancora oggi).
La donna era considerata impura, poiché colpevole di indurre l’uomo in tentazione ed in quanto causa prima del peccato originale. Soltanto le vergini e le vedove sono considerate meno “sporche”, poiché in qualche maniera controllano la loro sessualità. La colpevolizzazione della donna arriva davvero a livelli estremi. Ad esempio sant’Agostino scrive queste parole molto crude:
“ed ecco che siamo nati tra le feci e l’urina ed è nel peccato che mia madre mi ha concepito”.
Egli afferma dunque che la donna nel momento in cui si è concessa all’uomo nell’atto sessuale ha commesso peccato. In effetti già san Paolo definiva l’istinto che porta uomini e donne ad unirsi carnalmente come frutto dell’intervento di Satana. Il demonio era allora descritto molto dettagliatamente, soprattutto per quanto riguarda la sua anatomia sessuale: il pene era lungo, rigido e rivestito di pezzi di ferro o squame; il suo sperma era gelido (dunque non utile alla procreazione, ciò a simboleggiare che l’atto era fine a se stesso). Molte donne furono in questo periodo accusate di aver avuto rapporti con il demonio: si tratta delle cosiddette streghe, perseguitate dall’Inquisizione durante tutto il Medioevo. Inoltre Satana era considerato il diretto ispiratore di ogni genere di sogno erotico. Chi faceva quel genere di pensieri durante il sonno doveva poi fare penitenza, poiché era come aver commesso un peccato.
Vi erano però donne che, più o meno volontariamente, erano tenute a restare sempre fedeli ai mariti, anche quando questi partivano per lungo tempo (ad esempio per affrontare una Crociata). Infatti in questo periodo fu inventato uno strano e inquietante strumento di controllo: la cintura di castità. Comparsa per la prima volta in Italia nel XIV secolo, aveva inizialmente lo scopo di proteggere giovani vergini dalle violenze sessuali. Presto però la sua funzione principale divenne quella di impedire alle mogli di tradire il marito. Francesco da Carraia, nobile fiorentino, regalò una di queste cinture alla moglie infedele. Oggi è conservata presso il palazzo del Dogi a Venezia. Queste cinture erano formate da una struttura in metallo con due piccole aperture (ornate con spunzoni affilati) le quali permettevano le normali funzioni fisiologiche ma impedivano ogni tipo di rapporto sessuale. Spesso quando i mariti partivano si diceva che lasciavano le mogli “sotto chiave”: rinchiuse in casa e con addosso la cintura di castità, della quale l’uomo si teneva la chiave. Molte donne accettavano questa condizione, ritenendola una prova di fedeltà assoluta. Spesso però riuscivano a procurarsi in qualche modo una copia delle chiavi, se non altro per evitare le infezione che potevano risultare anche mortali. Esisteva anche un modello maschile di cintura di castità: in questo caso non per evitare l’adulterio ma per impedire la masturbazione, che secondo le credenze del tempo portava alla cecità e alla pazzia.
Nonostante le opposizioni della Chiesa, in questo periodo era necessario utilizzare metodi per il controllo delle nascite, poiché le famiglie potevano mantenere solo un certo numero di figli. In verità qualcuno utilizzava come perfetto metodo contraccettivo l’astinenza, ma si trattava di pochi virtuosi. Già allora vi erano infatti delle tecniche per limitare il rischio di gravidanza: oltre alla pratica del coito interrotto (osteggiata da sant’Agostino e san Tommaso), abbiamo l’utilizzo di diaframmi fatti con cera d’api o di pezze di lino per bloccare lo sperma. Inoltre vi erano le solite superstizioni: bere bevande fredde, rimanere passive durante l’atto sessuale, trattenere il fiato al momento dell’eiaculazione dell’uomo, saltare violentemente dopo il rapporto, erano considerati metodi per evitare una gravidanza indesiderata. Quando questi metodi non funzionavano, spesso si ricorreva all’aborto, fortemente condannato dalla Chiesa. Esso veniva praticato con modalità che mescolavano credenze popolari con un poco di scienza medica (ma giusto un poco…). Ad esempio si facevano lavande interne o si utilizzavano varie sostanze quali catrame, piombo, succo di menta, semi di cavolo e addirittura urina animale. Anche così però non si era certi di interrompere la gravidanza: in tal caso il neonato veniva abbandonato presso una chiesa (in questi anni nascono anche i primi orfanotrofi).
In realtà la dottrina cattolica (che veniva comunque ribadita, in modo alquanto ipocrita ) considerava la verginità come lo stato di massima elevazione morale. Dunque gli ecclesiastici, in quanto votati alla castità, erano superiori rispetto a tutti gli altri uomini che non erano cappaci di dominare l’istinto. Come già detto, in realtà il matrimonio non era imposto per consentire la procreazione: quella poteva avvenire in qualsiasi genere di rapporto. Il vero motivo era la necessità di un controllo degli istinti, che rendesse gli uomini che non erano abbastanza forti da rimanere casti almeno in condizione di non dare libero sfogo alla lussuria, peccato molto grave agli occhi di Dio. Sant’Agostino afferma che il matrimonio non è un male, in quanto “stringe una società naturale tra due sessi”, caratterizzata dalla reciproca fedeltà e dalla procreazione; ma, nonostante ciò, l’astensione da qualunque rapporto era comunque preferibile, poiché se tutta l’umanità riuscisse ad astenersi “molto più presto si adempierebbe la città di Dio e si aprirebbe la fine dei tempi”.
Differente è invece la visione luterana della sessualità: infatti la svalutazione delle opere dell’uomo porta a non considerare la verginità come un elemento che migliora la posizione di questo davanti a Dio. Inoltre gli esseri umani, proprio in quanto tali, non sono in grado di resistere agli istinti, poiché non è nella loro natura. Dunque la miglior condizione di vita non è più il celibato, bensì il matrimonio. Nonostante ciò, questo non è considerato dai protestanti come un sacramento, bensì come un semplice contratto tra due persone, il quale può anche essere sciolto. Sono comunque riprese da Lutero delle ideologie di base del cattolicesimo: la condanna totale dell’adulterio e l’obbligo da parte i entrambi i coniugi di saldare il “debito coniugale”, ovvero di concedersi al marito o alla moglie ogni qualvolta venga richiesto (sempre nei tempi stabiliti ovviamente). Addirittura il monaco tedesco arriva ad affermare che una donna che rifiuta il suo uomo deve essere condannata a morte.
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- pan
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in Drogato_di_porno.
Immanuel Pant (pant-pant)
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
Immanuel CUNT, tanto si pronuncia come Kant.pan ha scritto:Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in Drogato_di_porno.
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
Ma se siamo creature di Dio, e Dio ci ha dato abbondanza di gnocca, e di pulsioni sessuali, non è contronatura resistervi?!?!? Io preferisco guardare alla creazione di Dio che alle leggi dell'uomo
- Drogato_ di_porno
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Re: PORNOSTAR REDENTE DAL PECCATO CARNALE
esattamente, a questo proposito va ricordato il monologo di al pacino ispirato all'opera di john milton. guardare ma non toccare, toccare ma non gustare, gustare ma non inghiottire. perchè avere gli istinti se non possiamo usarli? in fondo mica ho chiesto io di averli.genomakiller ha scritto:Ma se siamo creature di Dio, e Dio ci ha dato abbondanza di gnocca, e di pulsioni sessuali, non è contronatura resistervi?!?!? Io preferisco guardare alla creazione di Dio che alle leggi dell'uomo
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