confermo che erica campell è tutta femmina, ha viso, poppe e chiappe da "fimmena". anche nelle foto amatoriali, dove appare acqua e sapone è belizzimizzima.
dice che vuole fare del bene: ma lo ha già fatto, chissà i morti che ha resuscitato.
Che colpa abbiamo noi maschi se la donna è Vascello del Demonio, condannata alla lussuria? La colpa è solo di Erica se ci ha indotto in tentazione, rivendico il diritto di continuare a spipparmi selvaggiamente sulle sue foto e i suoi video!
E per questo la trappola più amara e più pericolosa non è quella dei cacciatori ma quella delle donne; gli uomini non sono solo catturati per i loro desideri carnali vedendole e udendole, perché il loro volto è un vento che brucia e la loro voce è il sibilo di un serpente. Inoltre attirano innumerevoli uomini e animali con stregonerie. Il loro cuore è una rete, cioè imperscrutabile è la malvagità che regna nel loro cuore. E le mani sono vincoli che imprigionano perché, dove mettono la mano per stregare una creatura, con la complicità del diavolo ottengono quello che vogliono. In conclusione, tutte queste cose provengono dalla concupiscenza carnale che in loro è insaziabile. Secondo i Proverbi tre sono, infatti, le cose insaziabili, e ce n’è una quarta, che non dice mai basta: la bocca della vulva, per cui esse si agitano con i diavoli per soddisfare la loro libidine. Si potrebbe dire di più, ma per chi comprende appare con sufficiente chiarezza che non c’è da stupirsi se tra coloro che sono infetti dall’eresia delle streghe ci sono più donne che uomini. E, di conseguenza, bisogna chiamare questa eresia non degli stregoni ma delle streghe, perché la denominazione risulti ancor più giustificata. E sia benedetto l’Altissimo che finora ha preservato il sesso maschile da un così grande flagello. Egli ha infatti voluto nascere e soffrire per noi in questo sesso, e perciò lo ha privilegiato. (Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer – Malleus maleficarum, parte I)

"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)