Ecchecazzo...Lonewolf ha scritto:Ricordo che un giorno rimasi colpito da una frase sentita in un film..."la vita non è altro che un'immensa lotteria di inutili tragedie e di scampati pericoli". Per anni me la sono usata a mio piacimento quando volevo fare il figo e recitare la parte del nichilista...faceva colpo con le sbarbate, mi dava quell'aria da dannato e tenebroso. Mi sono sempre chiesto che cazzo volesse veramente dire quella frase. Ieri è stata una domenica da incorniciare : la telefonata che desideravo ricevere con la notizia del nuovo lavoro che mi farà guadagnare un bel botto, la Ferrari che se lo prende nel culo, il Milan che vince il derby... Me ne sono andato a dormire col sorriso sulle labbra, contento e felice, sdraiandomi nel letto abbracciato alla mia ragazza...e ho pensato "che bella la vita". Avevo la netta percezione che finalmente stesse girando... La percezione opposta deve avere avuto Fabio ieri sera. Chi è Fabio? Fabio è il mio amico d'infanzia, quell'amico con cui durante l'adolescenza passi tutto il giorno, dalla mattina alla sera, giocando in strada. Quell'amico con cui ti basta avere una palla e una saracinesca di un garage per divertirti e far diventare il cortile San Siro o l'Olimpico. Con Fabio mi parlavo da una finestra all'altra,perchè non eravamo mai stufi di vederci e passare tempo insieme. Tutto il vicinato mi sentiva chiamarlo alla mattina presto per andare a scuola insieme. Con Fabio abbiamo condiviso tutto, perchè se cresci insieme condividi tutto. Nei pomeriggi d'estate ricordo che salivamo fino alla terrazza condominiale del suo caseggiato...era altissimo da lì...avevamo le nostre belle cerbottane con lo stucco rosso...un bel panetto di stucco rosso tutto avvolto attorno al nostro fucile da cecchini e da lì bersagliavamo la gente nelle case, che con le finestre aperte per il caldo si sentiva pizzicare dalle nostre caccolette rosse. Quanti pomeriggi abbiamo passato su quella terrazza a 6 piani d'altezza. Chissà se anche ieri sera, Fabio, su quella terrazza ha ripensato a quei pomeriggi di quasi trent'anni fa...chissà se lo ha fatto prima di lanciarsi nel vuoto e decidere che la vita non valeva più la pena di essere vissuta. Ora forse ho capito cosa significa quella frase...

Sarà che pure io ho vissuto in infanzia e in prima adolescenza momenti di amicizia molto simili ai tuoi (gironzolare o appostarsi con l'amico inseparabile in cerca di "prede", le cerbottane caricate a stucco grigio o rosso, gli autobus o le finestre del vicinato punteggiate dai nostri "centri", quanti ricordi...) ma ci son rimasto davvero male. Capitasse ad uno dei miei più cari amici, credo che ne porterei il segno per tutto il resto della vita.