perche' in USA chi va a votare e' la classe media e non i poveri
in europa vale esattamente il contrario "se piove, i borghesi stanno a casa, ma i comunisti vanno a votare lo stesso"
quindi il ragionamento esplicato e': "nella fiammata di entusiasmo per obama i poveri sono andati a votare per avere la sanita' gratis, ma adesso, ottenuto quello che volevano, restano a casa a guardare la tv"
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
paracarro.... la riforma sanitaria è un passo notevole per gli states ma non è decisivo questo.
quel che invece è stato in maniera definitiva (per ora) bocciata è l'idea che ha fatto la fortuna di Obama alle ultime elezioni contro i repubblicani:
e cioè che l'america potesse stare in questo mondo come una nazione normale e non essere l'america, quella che fa le guerre, quella che va nel mondo a cercare ricchezze, quella che porta la libertà con il capitalismo. insomma l'america che non fa l'america.
e per raggiungere questo risultato ha continuato le guerre decise da bush, ha bombardato più di bush, ha determinato stragi quanto bush e sotto di lui si sono verificati disastri ecologici come con bush e per di più anche una crisi incredibile.
niente di cui lui abbia la reale colpa. ma l'america tornerà a fare l'america.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
Le elezioni di meta mandato presidenziale vengono quasi sempre perse dal partito del presidente in carica, non ci vedo niente di epocale. Un modo per bilanciare i poteri e tenere sulla corda il presidente in carica.
L'America ha fatto sempre l'America sia con un presidente repubblicano che con un presidente democratico. Obama non è certo un novello Fidel Castro. Come invece pensano quelli ossessionati dal "pericolo comunista" che devo dire non mancano neanche in America.
I repubblicani hanno perso nel 2008 perchè in America fisiologicamente si alternano alla presidenza i rappresentanti dei due maggiori partiti e dopo otto anni di Bush era inevitabile una vittoria di Obama che in soli due anni non poteva radicalmente cambiare la politica estera americana.
Per farlo gli occorrerebbe almeno un secondo mandato.
tiffany rayne ha scritto:Le elezioni di meta mandato presidenziale vengono quasi sempre perse dal partito del presidente in carica, non ci vedo niente di epocale. Un modo per bilanciare i poteri e tenere sulla corda il presidente in carica.
Per farlo gli occorrerebbe almeno un secondo mandato.
Ma guarda Dostum che in una democrazia questo è normale, che ci sta a fare allora una opposizione?
Chi arriva al potere deve sempre scendere a compromessi, il che è sempre meglio di una dittatura. Mica è detto che i puri e duri alla fine non combinino piu' guai di chi in certi casi in politica cerca il compromesso.
D'accordo che le midterm sono statisticamente avverse ma questa è stata una batosta epica.
In questi due anni cos'ha combinato BO?
ha continuato le guerre di Bush, non ha chiuso Guantanamo come aveva promesso, la riforma della Sanità promessa si è tradotta in un grande favore alle compagnie assicurative che non ha gradito nessuno. Doveva far piazza pulita a Wall Street (chissà cosa volesse dire, poi) e non l'ha fatto, ha finanziato con soldi pubblici società decotte per salvarle dal fallimento, banche d'affari in primis.
Non dimentichiamoci che si presentava a queste elezioni come premio Nobel per la pace (sic).
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
Giulio Tremonti ha scritto:D'accordo che le midterm sono statisticamente avverse ma questa è stata una batosta epica.
In questi due anni cos'ha combinato BO?
ha continuato le guerre di Bush, non ha chiuso Guantanamo come aveva promesso, la riforma della Sanità promessa si è tradotta in un grande favore alle compagnie assicurative che non ha gradito nessuno. Doveva far piazza pulita a Wall Street (chissà cosa volesse dire, poi) e non l'ha fatto, ha finanziato con soldi pubblici società decotte per salvarle dal fallimento, banche d'affari in primis.
Non dimentichiamoci che si presentava a queste elezioni come premio Nobel per la pace (sic).
Guarda caso non avendo mantenuto le promesse è stato bastonato perbene in queste elezioni. In democrazia di solito funziona cosi, per carità di patria evitiamo paragoni con l'Italia.
I democratici gli hanno mandato un bel segnale, sta a lui raccoglierlo e cambiare marcia se ambisce a un altro mandato presidenziale. Ma ho i miei dubbi che possa riuscirci con i repubblicani cosi forti in parlamento.
Comunque vi ricordate cosa diceva quel genio di Gasparri dopo il successo di Obama del 2008?
"Ora i terroristi saranno piu' contenti", bene almeno quelli come Gasparri, che nella destra italiana non mancano, non potranno dire che Obama è un amico di Bin Laden visto che ha continuato le guerre di Bush.
La Palin fa un reality in Alaska immersa nella natura, mi pare che il programma si chiami "Mamma orsa" (come il suo soprannome). la Palin va a caccia col fucile o a pesca portandosi dietro i figli e sovente s'imbatte nelle femmine di orse che cacciano coi cuccioli. il concept è che lei si comporti esattamente come le femmine di Grizzly, la metafora è quella della forza femminile, capace di competere con l'uomo su tutti i fronti: "Mamma Orsa che insegna ai cuccioli a badare a se stessi, nessun altro può farlo" o "Mamma orso non soltanto fa provviste per sé in attesa dell'inverno: va anche a caccia del salmone per i suoi cuccioli." Durante una puntata, a bordo di una canoa vicino a un'orsa che prendeva pesci per i cuccioli, ha detto ai figli: "Per uscire dalla crisi dovremmo fare come loro che si arrangiano a risolvere i problemi senza aspettare l'aiuto di nessuno."
Non possono scambiarlo come la Maschera di Ferro? Potrebbe riuscire
meglio come presidente:
Vi presento Ilham Anas. È indonesiano e di lavoro fa il sosia di Barack Obama. Il Time ha raccontato la sua storia attraverso quest’intervista. Grazie all’incredibile somiglianza e ad una manciata di spot pubblicitari, Ilham Anas è diventato una star nel suo paese nonostante la diffusa ostilità del popolo indonesiano nei confronti degli Stati Uniti.
Tanto ostile che Ilham teme che qualche fondamentalista musulmano lo prenda di mira; in un paese con più di 200 milioni di seguaci di Maometto, il rischio di incontrare qualche mela marcia c’è sempre. Gli auguriamo di non avere problemi del genere e che il motto di Obama (’Yes, we can!’) gli porti fortuna.
Obama ferito in una partita di basket:
dodici punti al labbro per una gomitata
ROMA (26 novembre) - Si è ferito al labbro giocando a basket il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e la ferita è stata suturata con 12 punti. Nella partita amichevole organizzata il giorno dopo il Thanksgiving, Obama è «stato inavvertitamente colpito da una gomitata» ha spiegato il capo ufficio stampa della Casa bianca Robert Gibbs.
può sempre convertirsi
NEW YORK — Quand’era bambino gli raccontava di quel nonno così impaziente di fuggire dal suo villaggio da avere «le formiche fin sopra il sedere». L’espressione originale era ancora più colorita ma il suo Kenya non era certo un posto per damigelle. E “Granny Ogwell” coi suoi racconti riempiva anzi d’orgoglio il piccolo Barack. Mica come adesso che la Casa Bianca deve fare di tutto per distrarre gli americani da quella confessione firmata da laggiù: «Ho tanto pregato perché il mio Barack si convertisse all’Islam». L’annuncio di nonna sta facendo il giro del mondo e regalo più inopportuno il presidente degli Stati Uniti non poteva ricevere nel giorno in cui l’America si ferma per il giorno del Ringraziamento e si ritrova intorno alla tavola per ammazzarsi di tacchino. Barack aveva già dovuto smentire pubblicamente quella diceria che solo la beata ignoranza dell’America profonda ha potuto diffondere: che fosse, cioè, musulmano. E adesso si trova ad arginare l’attacco basso, anche se involontario, che gli arriva dalla famiglia. Il sondaggio secondo cui un americano su cinque è convinto che lui sia musulmano era piombato nell’arena politica americana proprio nei giorni delle polemiche sulla costruzione della moschea vicino a Ground Zero — che il presidente aveva difeso. Un tormentone che aveva preso il posto di quello ancora più ridicolo secondo cui Obama sarebbe ineleggibile perché nato non alle Hawaii ma proprio in Kenya. Il presidente era dovuto andare in tv per dire che lui è — figlio di un musulmano e di una cristiana laici e poi cresciuto nell’Indonesia islamica — è invece «cristiano convinto»: motivando la sua scelta con i concetti della salvezza e dell’amore reciproco. Adesso l’ingenua confessione di quell’amore di nonna rischia di creare altro imbarazzo. Anche perché ingenui non sono probabilmente stati i giornalisti di Al Watan che hanno intervistato l’anziana signora — 88 primavere sulle spalle — nei giorni del pellegrinaggio alla Mecca. È la seconda volta che nonna Ogwell fa l’haji, il pellegrinaggio che ogni buon musulmano dovrebbe fare almeno una volta nella vita, scortata da quattro nipoti e dal figlio Saeed Hussein Obama, uno dei tanti zii di Barack. Ed è la seconda volta — altro elemento imbarazzante — che l’anziana signora lo fa a spese del governo saudita che la ospita