sulla 1 perdonami ma dato che il topic è sul tea party vedi tu
quanto all'autogoal non volevo assolutamente darti dell'ignorante figuriamoci anzi anche qui hai risposto con cognizione di causa ... ma dell'ideologizzato sicuramente si ( ad esempio affermi che proclamarsi cristiano è negativo )
ovviamente non c'è nulla di male ad avere una precisa visione del mondo basta esserne saperlo
"credo che la visione tradizionale sia la miglore in assoluto per semplice fatto che è la mia"
Julius Evola
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
secondo me Obama non avrebbe mai vinto le elezioni se non fosse scoppiata la più grave crisi economica dal 1929 ad oggi. per portare un black alla white house occorreva un evento epocale, in condizioni normali non sarebbe mai successo. quando ha vinto le elezioni nel 2008 si era in pieno panico incontrollato coi colossi che fallivano a ripetizione (le borse perdevano il 10% al giorno)
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
secondo me dopo 8 anni di giorgino bush vinceva pure nonna papera per i democratici
ma poi quella del negro è la banza del secolo dai ... è un mulatto superlusso
il latino alla presidenza quello si che sarebbe satato tosto
cmq. come dico sempre quando ci sarà un presidente POVERO gli yankee potranno parlare ... l'itaglietta del cazzo ha visto per 7 volte un piccolissimo borghese presidente del consiglio in usa è sempre e solo un affare tra milionari
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
Drogato_ di_porno ha scritto:secondo me Obama non avrebbe mai vinto le elezioni se non fosse scoppiata la più grave crisi economica dal 1929 ad oggi. per portare un black alla white house occorreva un evento epocale, in condizioni normali non sarebbe mai successo. quando ha vinto le elezioni nel 2008 si era in pieno panico incontrollato coi colossi che fallivano a ripetizione (le borse perdevano il 10% al giorno)
Barak farebbe bene a guardare questo prima di andare a letto, invece di Shaft:
In USA le elezioni sono pilotate dalle lobby (soprattutto quella delle armi). Vince chi sta bene a loro (e invia militari in giro per il mondo). Tea party, repubblicani, democratici... tutta la stessa fottuta pasta.
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
Evil eye - Twisted smile - Laughing as you cry
Pasko ha scritto:In USA le elezioni sono pilotate dalle lobby (soprattutto quella delle armi). Vince chi sta bene a loro (e invia militari in giro per il mondo). Tea party, repubblicani, democratici... tutta la stessa fottuta pasta.
quoto cmq grande disprezzo in generale per i movimenti conservatori da parte mia
sinceramente mi pare che dire che vincono le lobby è talmente ovvio che non serve a niente dirlo.
piuttosto è gustoso registrare la nostra stampa che avendo preso per il culo bush per le scelte sia in politica interna che estera, per le guerre, per gli interessi ed altro, ed avendo osannato Obama per la novità, etc., oggi davanti ad una sostanziale invariante del nuovo governo usa rispetto al precedente, glissa.
per esempio sapete quanti bombardamenti ha autorizzato obama in pakistan? in un anno due di più di bush.
ma si sa, le bombe intelligenti di bush uccidevano i civili, quelle di obama per la stampa italiana colpiscono i cattivi.
come al solito siamo talmente ideologizzati da risultare sostanzialmente dei dilettanti.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
balkan wolf ha scritto:
sulla 1 perdonami ma dato che il topic è sul tea party vedi tu
Ovvio, si parla dei rappresentanti del tea party e io dico che molti sono ignoranti ideologizzati. Si fosse parlato dei neri d'america che dicono: "Obama e' il miglior presidente del mondo perche' e' nero e lo mettera' al culo della razza bianca dominante", avrei detto che sono ignoranti ideologizzati. Ma in quel caso dubito che te la saresti presa.
balkan wolf ha scritto:
quanto all'autogoal non volevo assolutamente darti dell'ignorante figuriamoci anzi anche qui hai risposto con cognizione di causa ... ma dell'ideologizzato sicuramente si ( ad esempio affermi che proclamarsi cristiano è negativo )
Attenzione, questi non si sono proclamati semplici cristiani (e non c'e' nulla di male nel farlo), ma "born-again Christian", che e' una sorta di evangelismo integralista. Personalmento non sopporto i fondamentalismi religiosi e quindi si, ritengo che proclamarsi un fondamentalista del vangelo e' qualcosa di sicuramente negativo.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
Posto un articolo tratto dal mensile "Lotta comunista" del Settembre 2010.
E' lungo, ma vale la pena di leggerlo. Sottolineate le sezioni nelle quali si analizza la debolezza elettorale di Obamba (cpy BW) e del Partito Democratico.
II voto del cuore industriale
Da anni negli Stati Uniti è in corso un dibattito sul deterioramento delle condizioni di vita della cosiddetta "middle class", delle sue possibili cause e dei suoi riflessi nella sfera politica.
La definizione di "middle class" non è scientifica, perché si basa solo sul livello di reddito e non sulle relazioni di classe. Nella terminologia sociologica americana comprende, oltre alla maggioranza dei salariati, anche la piccola borghesia artigianale, commerciale e agricola. Poiché negli USA la forma di lavoro salariato è preponderante e il lavoro indipendente riguarda solo il 7% del totale degli occupati, a grandi linee l'espressione "middle class" finisce con l'indicare la grande maggioranza del lavoro salariato.
II voto della "middle class"
Ross Douthat e Reihan Salam, nel libro "Grand New Party: come i repubblicani possono conquistare la classe operaia e salvare il sogno americano", scrivono che dagli anni '70 la classe operaia americana bianca ha abbandonato il Partito democratico; ma il Partito repubblicano non l'ha conquistata. David Callahan, in "Fortunes of change: the rise of the liberal rích and the remaking of America", descrive come i «professional superistruiti», gli imprenditori dell'industria dei media, i banchieri d'investimento, le élite super-ricche sono diventati i principali finanziatori del Partito democratico.
All'interno delle grandi componenti dell'elettorato americano negli ultimi quattro decenni sono avvenuti due processi simmetrici: una parte dei salariati bianchi, anche se con forti oscillazioni, è passata dal Partito democratico a quello repubblicano; gli strati sociali di reddito superiore hanno seguito il percorso opposto. Questi spostamenti hanno una dimensione regionale.
La "middle class" dell’"heartland"
Più che di crisi della "middle class" occorrerebbe parlare di crisi della "middle class" dell'heartland, il "cuore" degli USA, Da decenni gli Stati motore dell'industrializzazione americana dal 1850 al 1970 attraversano una profonda crisi.
Dalla crisi petrolifera del 1973 gli Stati dell'heartland che gravitano sui Grandi Laghi - Pennsylvania, Ohio, Michigan, Indiana, Illinois, Wisconsin, West Virginia, Kentucky, Tennessee, Missouri e Kansas - sono entrati in un doloroso processo economico: l'industria chimica pesante, la siderurgica, la metallurgica, la metalmeccanica e la mineraria sono state ridimensionate senza che i posti di lavoro persi siano stati sostituiti con lo sviluppo di altri settori con un livello salariale corrispondente. Nei distretti industriali dell'heartland alla prosperità industriale è subentrata la desolazione e il declino. Ciò riguarda una regione di circa 80 milioni di persone, pari alla popolazione della Germania e a un quarto di quella americana.
Se questa regione è in profonda crisi, altre sono in espansione. E la legge dello sviluppo ineguale che agisce all'interno degli Stati Uniti. Emblematica è Detroit. La crisi di General Motors, Ford e Chrysler non ha significato la fine dell'industria automobilistica statunitense, perché al di fuori del Michigan le compagnie automobilistiche giapponesi, coreane ed europee hanno aperto impianti e assunto operai. Nel capitalismo le stratificazioni delle classi sociali non sono rigide: ogni posizione conquistata è sempre minacciata dallo sviluppo di nuovi settori, di nuove regioni, di nuovi paesi e, se nuove leve di salariati accedono a livelli di consumo e salario superiori, su altre incombe la minaccia del declassamento.
L'incertezza dei salariati
L'incertezza è la condizione permanente dei salariati: nessun risultato è mai acquisito. Dal 1972 al 2005 l'occupazione manifatturiera dell'heartland è scesa da 7,4 a 5,2 milioni, con una riduzione netta di 2,2 milioni; negli Stati del Sud e dell'Ovest è salita da 6,7 a 7,7 milioni, con un aumento di un milione. Lo sviluppo del Sud non ha compensato il ridimensionamento industriale del Nord e nel 2008 il deficit commerciale manifatturiero statunitense ha raggiunto 578 miliardi di dollari, cifra superiore ai 415 miliardi del deficit di prodotti minerari e petroliferi. L'import di prodotti manufatti finanziato con il debito estero ha contribuito alla crisi economica attuale. Gli Stati Uniti hanno un problema industriale oltre che energetico.
Negli Stati costieri bagnati dall'Atlantico, dalla Virginia al Massachusetts, l'occupazione manifatturiera è scesa da 4,1 a 2,1 milioni, con una riduzione di 2 milioni: in questa regione il reddito medio delle famiglie è aumentato perché la perdita di posti di lavoro nella manifattura è stata in parte compensata con lo sviluppo di servizi ad alto reddito, quali le società legali, le banche d'investimento, le società di consulenza, l'industria dei media e della pubblicità, le università prestigiose, gli impieghi dell'amministrazione federale. Ma come Londra non è la Gran Bretagna, e Parigi non è la Francia, così New York e Boston non sono gli Stati Uniti. E comunque anche a New York ci sono distretti elettorali, come il sedicesimo, dove il reddito medio di una famiglia è del 56% inferiore alla media nazionale ed è il più povero di tutti gli USA. A differenza degli Stati atlantici, nel cuore degli Stati Uniti, nell'heartland compresa tra la catena degli Appalachi e il fiume Mississippi, la perdita di posti di lavoro manifatturieri ha portato negli ultimi quattro decenni a un impoverimento relativo rispetto al resto degli USA. L'industria è la fonte della ricchezza: affinché ci siano i servizi è necessario il prodotto. Senza l'automobile non esisterebbero il credito al consumo dell'auto, le assicurazioni sulle automobili, la pubblicità sulle automobili, le autostrade, i distributori di benzina, i concessionari, le corse di Formula Uno e la loro trasmissione televisiva. È una verità indiscutibile: senza la produzione industriale non esisterebbero i servizi. Per fare consulenza sull'organizzazione del lavoro in fabbrica, ci vuole la fabbrica.
Cleveland, Detroit, Pittsburgh, Cincinnati, Akton non sono Boston o New York. La popolazione di Detroit è caduta da 1,8 milioni nel 1950 a 950.000 nel 2000 e, se nel 1970 le famiglie del Michigan avevano un reddito del 26% superiore alla media nazionale, oggi è del 3% inferiore. Le famiglie dei salariati degli Stati dell'heartland negli ultimi quarant'anni hanno perso la propria posizione privilegiata. La perdita di posti di lavoro industriali è stata sostituita da posti di lavoro nei servizi di bassa qualità a basso salario, dalla disoccupazione, dal lavoro part-time mal retribuito, dal pre-pensionamento con la pensione decurtata.
La debolezza di Obama
Nel 1970 non c'era nessun distretto elettorale dell'heartland le cui famiglie avessero un reddito inferiore ai venti distretti più poveri degli Stati Uniti; nel 2008 ce n'erano cinque. Ci sono distretti, come il tredicesimo del Michigan, il cui reddito familiare è del 37% inferiore alla media nazionale. In molti distretti a popolazione bianca dell'heartland si è creata una situazione sociale simile ai distretti poveri dell'Alabama o del Mississippi, e nello stesso tempo molti distretti del Sud, in Georgia, South Carolina e Notth Carolina, hanno raggiunto un reddito familiare superiore alla media nazionale.
La crisi industriale dell'heartland colpisce sia í salariati bianchi che neri ma, se per i salariati neri Obama nel 2008 ha rappresentato la speranza di uscire dalle proprie condizioni d'inferiorità sociale ed economica, ciò non è vero per i salariati bianchi. Per la famiglia media dell'heartland, Obama e il Partito democratico rappresentano le ricche élite della costa atlantica. È il contrasto tra la desolazione di molti ex distretti industriali di Detroit o Pittsburgh, dove la chiusura delle fabbriche ha lasciato amarezza, rancore e miseria nella classe operaia, e l'opulenza della Quinta Avenue a New York, una delle strade più ricche del mondo.
Nei distretti degli Stati dell'heartland con una quota di popolazione bianca superiore all'85% e un reddito famigliare sotto la media nazionale, Obama ha vinto solo in 5 contro i 38 andati a McCain; di questi, 15 hanno eletto un deputato democratico. Colpisce l'omogeneità di comportamento: anche nell'Illinois, lo Stato dove Obama è stato eletto senatore, due distretti bianchi su tre con reddito inferiore alla media nazionale hanno votato McCain.
Per la sua storia e le sue dimensioni l'arca industriale e agricola dell'heartland è una componente fondamentale della politica statunitense. Nel 2008 non ha votato maggioritariamente Obama: è una debolezza del presidente americano.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Quello dei tea party è un movimento pieno di contraddizioni. Si definiscono libertari ma guardano con sospetto ciò che sta fuori dagli Usa, soprattutto i capitali. Sono fautori della right nation, moralisti, antiabortisti, sostenitori della famiglia naturale.
Liberisti ma socialmente autoritari, non mi piace.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
Già che il giornale si chiami "Lotta Comunista" fa sottoindere il punto di vista distaccato e obiettivo dell'articolo...
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
Evil eye - Twisted smile - Laughing as you cry
non condivido na sega ma da buoni marxisti-lreninisti retrò sono stradocumentati per dare a tutto un aria di immanenza materialista
quanto al tea party ormai ci si è buttato dentro il grosso capitale anti obama ( obama è media-farmaceutica-green economy-banche ma la vecchia guardia industriale è contro di lui )
quindi si trasforma ancora
riassumendo
1 no tax movement del ceto medio
2 innesto valori reazionari
3 appoggio capitale conservatore
si può dire tutto ma non certo che la destra americana sia statica e fossilizzata
un "work in regress"
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
Drogato_ di_porno ha scritto:secondo me Obama non avrebbe mai vinto le elezioni se non fosse scoppiata la più grave crisi economica dal 1929 ad oggi. per portare un black alla white house occorreva un evento epocale, in condizioni normali non sarebbe mai successo. quando ha vinto le elezioni nel 2008 si era in pieno panico incontrollato coi colossi che fallivano a ripetizione (le borse perdevano il 10% al giorno)
Barak farebbe bene a guardare questo prima di andare a letto, invece di Shaft: http://www.usdebtclock.org/
Tra la riforma sanitaria e le guerre che continuano sono stracazzi amari.
allora confronto tra stati ALABAMA debito per abitante $ 8560 NEW YORK debito per abitante $ 16456
qui il sud dà lezioni al nord
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
balkan wolf ha scritto:
1 no tax movement del ceto medio
2 innesto valori reazionari
3 appoggio capitale conservatore
un "work in regress"
Mi sembra un'analisi forzata dall'ideologia, caro BW.
Il problema, per le classi dirigenti USA, è evitare il lento declino. Al momento la tendenza di entrambi gli schieramenti è quella di indebitarsi ulteriormente per rilanciare la crescita economica e le spese militari per mantenere la supremazia.
Dubito molto che con questo tipo di politica economica possano davvero ridurre le tasse ai ceti medi.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."