lubna ha scritto:
prova a pensare che quella melodia sia stata scritta per te.
In effetti, il pompino teorico non interessa neanche me. Deve essere..dedicato per ballare bene
Lou, indubbiamente il ricevere un sms in cui mi viene descritto un atto erotico dove mi si vorrebbe come protagonista, mi manderebbe alle stelle.
Ma qui stiamo parlando di una cosa diversa.
NO, La storia di questo racconto è esattamente questa.
Un uomo che non posso avere, ma che almeno può leggere
Interno. Penombra. Caldo. Polvere. Nessun mobile, a parte due sedie, una di fronte all'altra.
Riconosco la sensazione che resta tesa fra il sentirsi vittima sacrificale ed il desiderio di esserlo.
Appena seduta, sento sgretolarsi la mia credibilità. E quel che è peggio, so che questo si vede.
Ti fisso, cercando di non sembrare troppo spaventata. So che lo dirai. Fra poco. Pochissimo. Oppure mi farai attendere nel silenzio. Una tortura.
Da quando ho oltrepassato quella porta, non ho più nemmeno una carta vincente in mano. Io lo so, tu lo sai.
Ti siedi con calma di fronte a me. Accendi una sigaretta. Quasi non mi guardi.
"Apri le cosce".
Lo sapevo. Era inevitabile. Sento montare la rabbia.
"Ehi....." provo a dire, con un timido sussulto di dignità. Inutile. Non ci crede nessuno.
"Apri le cosce. Forza, veloce. Fammi vedere".
Sono rossa dall'umiliazione. E dal desiderio.
Una forza calda comincia a muoversi nella mia pancia, sale, arriva allo stomaco. Sto riprendendo il controllo. E' questo il gioco che vuoi fare? Va bene. Giochiamo.
Lentamente, guardandoti negli occhi, mi sollevo la gonna sui fianchi.
Voglio che non perdi neanche un millimetro delle mie gambe.
Voglio che sali su, su, con lo sguardo, fin dove finisce la calza e comincia ad intravedersi la carne sotto l'elastico del reggicalze.
E' stato fin troppo facile avere la tua attenzione. Un sorrisetto sardonico mi arriva alle labbra, ma non te ne accorgi. Il tuo sguardo è concentrato altrove....
"Apri le cosce" sussurri.
Senza fretta, ti mostro quello che vuoi vedere. E rimango ferma così, con le gambe spalancate, per permetterti di osservare ogni dettaglio.
Mutandina di pizzo chiaro, che lascia intravedere la striscia di peli scuri. Le grandi labbra ben esposte, perchè tutto il movimento fatto sulla sedia le ha fatte fuoriuscire.
Mi godo la tua espressione. Il tuo respiro. Forse ti stai anche sforzando di mantenerlo normale, ma sta cambiando.
Oh, però... detto fra noi... questo "racconti erotici: fanrasia e realtà" dove mi hanno schiaffato... mi sembra un pò loffietto come titolo... mica fa voglia.... non è che si può cambiare?
O forse almeno un "turgido" ce lo dovevo mettere..
accidenti....
lubna ha scritto:Ne ho un altro.
Se non vi annoio troppo
Flash di desiderio.
Per non perdere il vizio.
Interno. Penombra. Caldo. Polvere. Nessun mobile, a parte due sedie, una di fronte all'altra.
Riconosco la sensazione che resta tesa fra il sentirsi vittima sacrificale ed il desiderio di esserlo.
Appena seduta, sento sgretolarsi la mia credibilità. E quel che è peggio, so che questo si vede.
Ti fisso, cercando di non sembrare troppo spaventata. So che lo dirai. Fra poco. Pochissimo. Oppure mi farai attendere nel silenzio. Una tortura.
Da quando ho oltrepassato quella porta, non ho più nemmeno una carta vincente in mano. Io lo so, tu lo sai.
Ti siedi con calma di fronte a me. Accendi una sigaretta. Quasi non mi guardi.
"Apri le cosce".
Lo sapevo. Era inevitabile. Sento montare la rabbia.
"Ehi....." provo a dire, con un timido sussulto di dignità. Inutile. Non ci crede nessuno.
"Apri le cosce. Forza, veloce. Fammi vedere".
Sono rossa dall'umiliazione. E dal desiderio.
Una forza calda comincia a muoversi nella mia pancia, sale, arriva allo stomaco. Sto riprendendo il controllo. E' questo il gioco che vuoi fare? Va bene. Giochiamo.
Lentamente, guardandoti negli occhi, mi sollevo la gonna sui fianchi.
Voglio che non perdi neanche un millimetro delle mie gambe.
Voglio che sali su, su, con lo sguardo, fin dove finisce la calza e comincia ad intravedersi la carne sotto l'elastico del reggicalze.
E' stato fin troppo facile avere la tua attenzione. Un sorrisetto sardonico mi arriva alle labbra, ma non te ne accorgi. Il tuo sguardo è concentrato altrove....
"Apri le cosce" sussurri.
Senza fretta, ti mostro quello che vuoi vedere. E rimango ferma così, con le gambe spalancate, per permetterti di osservare ogni dettaglio.
Mutandina di pizzo chiaro, che lascia intravedere la striscia di peli scuri. Le grandi labbra ben esposte, perchè tutto il movimento fatto sulla sedia le ha fatte fuoriuscire.
Mi godo la tua espressione. Il tuo respiro. Forse ti stai anche sforzando di mantenerlo normale, ma sta cambiando.
Fine primo tempo
Situazione vissuta, anzi subita.
A differenza del Lui del racconto, io non dovevo chiedere niente, faceva e diceva tutto lei.
Bella prosa, Lubna, complimenti.
P.s. il Mojito in P.zza San Francesco non è certo il migliore della città.
"Chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una"(Luca 22,36)
Situazione vissuta, anzi subita.
A differenza del Lui del racconto, io non dovevo chiedere niente, faceva e diceva tutto lei.
Bella prosa, Lubna, complimenti.
P.s. il Mojito in P.zza San Francesco non è certo il migliore della città
Il luogo non era importante, tanto eravamo comunque a 500 km di distanza....
Per resto:la mia vanità ringrazia. E così ti toccherà di cicciarti anche la seconda parte
L'aria si è fatto più calda. Socchiudo gli occhi, pensando al giardino di delizie che mi aspetta.
"Va bene così?"
Non mi rispondi, continui a guardare, senza muoverti.
Ora potrei metterti in imbarazzo, potrei dire che voglio guardarti anch'io. So che non lo faresti mai e ti arrabbieresti.
Allora decido di alzarmi, la gonna ancora alta sui fianchi.
E cammino seria verso di te.
Mi fermo solo un attimo, quando sono all'altezza del tuo viso.
Poi allargo le gambe e mi siedo a calvalcioni sulle tue ginocchia.
Guardandoti negli occhi, ti intreccio le dita dietro alla nuca e comincio a baciarti.
Lentamente.
Dolcemente.
Cerco la tua lingua, con timidezza. Mi stacco, guardo le tue labbra e ricomincio.
Calore che scende dappertutto. Mi viene da trattenere il respiro. Fatico a stare ferma. Le mie coscie si stringono attorno alle tue.
Ancora non ti fidi, ancora non mi stringi, ancora non mi parli.
Comincio ad accarezzarti. Ho bisogno di sentirti sotto le dita. Ti slaccio piano piano la camicia, mentre continuo a guardarti negli occhi. E ti appoggio i palmi delle mani sul petto. Il contatto con la tua pelle mi fa l'effetto di una scossa elettrica. Vorrei già averti dentro. So che te ne sei accorto, perchè adesso mi metti le mani sui fianchi e cerchi di stringermi contro di te.
Le tue mani salgono, mi stringono il seno e lo scoprono, facendomi scivolare il vestito dalle spalle.
Posso appoggiare il mio petto contro al tuo e sentire il tuo calore, mentre continuo ad assaggiarti con la punta della lingua.
Ti guardo, sorridendo. E sorridendo mi avvicino al tuo orecchio.
Amami ancora, fallo dolcemente. Solo per un'ora, perdutamente
ti sussurro.
Sorridendo
quattro
All'improvviso, mi afferri per i capelli. Senza dire una parola, mi tiri la testa all'indietro, giù, ancora più giù, finchè mi costringi a inginocchiarmi prima a terra, poi ad inarcare la schiena.
Senza lasciare la presa e guardandomi negli occhi, mi sibili:"La vuoi smettere o no?"
"Cosa sei venuta a fare qui ? Vuoi farti scopare, è questo che vuoi? Vuoi che ti prendo con la forza, così mantieni la coscienza pulita? Che vuoi da me?"
Mi lasci a bocca aperta, sbalordita.
Non so cosa dire, torna la rabbia, tornano le lacrime.
Poi
mi baci
Un bacio vero, dolce, non mi stai prendendo in giro.
MI lasci i capelli. Ti sdrai su di me.
Ed è tutto quello che voglio.
Mi prendi il viso fra le mani, sto per parlare
"stai zitta" mi sorridi
E mi baci ancora.
E ancora.
Siamo al crepuscolo.
E' ora di fare l'amore in silenzio, guardandosi negli occhi