superpippa ha scritto:cinico ha scritto:
Vorrei prendere un po' dell'uno e un po' dell'altro. Concordo con nessuno0 quando dice che la vita va presa come un gioco.
Ancora mi mordo le mani per quanto sono stato cazzone in gioventù, riempiendomi la testa di seghe mentali e godendomi solo il 20% di quanto avrei potuto. Però è anche vero che molte seghe mentali derivavano dal voler prevenire la sofferenza e anestetizzare il dolore, e ciò mi ha condotto all'apatia, alla mancanza di coraggio e di voglia di rischiare.
Ora sto meglio, ma certe cose me le porto ancora dietro.
E ora tutti a vedere Shrek

sento queste parole in continuazione, ma non ha mai capito concretamente di cosa si tratti.
nel tuo caso specifico, rimpianti? scelte sbagliate? fuga dalle responsabilità?
Sai, super, come carattere sono sempre stato portato a sminuire quello che facevo, a mettermi un passo indietro agli altri, a evitare il confronto e la competizione. Come dice nessuno0, non erano cose per cui valeva la pena scontrarsi, litigare e stare male. Però questo atteggiamento rinunciatario l'ho pagato, perché non mi sono mai imposto e messo in gioco al momento opportuno.
Es. a 18 anni parlavo abbastanza bene inglese e mi piaceva scrivere canzoni e poesie. Magari, allora, partire per l'Inghilterra e starci un annetto sarebbe stata un'esperienza da provare. E invece no, manco ho immaginato di dirlo ai miei, mi ero già cassato per conto mio.
"Non ti azzardare. Non con Campanellino!"
Charles Bukowski, Pulp