cinico ha scritto:Drogato_ di_porno ha scritto:cinico ha scritto:la sinistra perdìo.
la sinistra però è in minoranza nel paese. l'appoggio dei "moderati" (o chiamali come preferisci) mi pare imprescindibile, se non altro dal punto di vista meramente numerico.
non credo che facendo la "sinistra" dura e pura si abbia i numeri per vincere.
cmq il problema più grosso (purtroppo o per fortuna) è il fallimento del bipolarismo. i cattolici (di dx e sx ) sommati sono la maggioranza.
che il "pentapartito" (l'ammucchiata, il consociativismo) sia l'unica via per l'Italia?
Un certo moderatismo può andarmi bene, Drugat, ma che sia di stampo liberale e laico (no politiche securitarie, no leggi pro Vaticano) ok? Comunque a sx va recuperata anzitutto una grossa fetta di astensionismo e magari i numeri ci sono.
Il problema della sinistra italiana, a mio avviso, è che non è stata mai, o quasi mai, salvo per alcune frange assolutamente minoritarie e insignificanti nel grande mare del voto di sinistra,
liberale e libertaria. Laica, nemmeno a parlarne: inginocchiata al Vaticano come e peggio della DC!
Una sinistra figlia del comunismo - che, però, rinnega - che è approdata tardi alla socialdemocrazia, quando questa era già in fin di vita e largamente perdente in Europa sul piano economico e politico... Questo sul piano ideologico... sempre che ancora di ideologia si possa parlare in questa sinistra indecifrabile.
Ad esempio, Di Pietro è di sinistra?
Cioè, se lui è di sinistra... io rifondo subito il Partito Nazionale dei Fasci!!!
Le tre "L" che mi sono sempre state a cuore: Liberale, Libertaria, Laica.
Così dovrebbe essere la sinistra.
Dove e quali sono le grandi battaglie "liberali" della sinistra?
Se non metti al centro del tuo interesse politico il cittadino, con i suoi diritti e i suoi doveri, e l'idea di uno Stato non invasivo e meno onnipresente o pretenzioso, la tua liberalità si traduce in una bolla di sapone che puzza ancora di socialismo e di statalismo. L'idea che i problemi della Nazione si possano interpretare e risolvere ancora attraverso le categorie sociali e lo scontro che ne proviene appartiene all'ottocento. Oggi c'è il cittadino.... non l'operaio. E' di lui che ti devi interessare. E' lui che devi mettere al centro della tua politica. E' in suo conto e nel suo interesse che devi fare le leggi e devi dare il buon esempio. L'operaio, al nord, si vota la LEGA. Al sud di operai non ce n'è. Le elite della intellighentia mondana a votare manco ci va. La "liberalità" consiste oggi nel "liberare" il cittadino - tutti i cittadini: artigiani, industriali, operai, impiegati, disoccupati, giovani, pensionati, colti, ignoranti, ricchi e poveri - dalla presenza di uno Stato che pretende di far passare gran parte della sua vita attraverso le maglie della sue inutili leggi e delle sua agghiacciante burocrazia. La struttura pubblica non deve più essere un feticcio o un dogma. Bisogna assistere i più deboli e bisognosi, avendo il coraggio di trovare le risorse dove effettivamente ci sono... non attraverso i carrozzoni pubblici.
Quali sono le battaglie "libertarie" della sinistra?
Non me ne viene in mente nessuna. Sulla droga... niente. Sull'eutanasia... giusto qualche vago accenno, poi appena parla un Cardinale qualunque si inginocchiano, chiedono scusa e si adeguano subito. Tra un po', spaventati come sono dal populismo e dallla conservazione ben incarnate da questa destraccia fetente, metteranno in discussione persino l'aborto.
Del "laicismo" è persino inutile parlare. Oramai sembra che si ispirino ai Papi e ai Cardinali.
Il Berlusconismo è "vincente" perché punta tutte le sue carte su questa sinistra irrisolta e deficitaria.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.