Timidezza: La vera storia di Barbablu'
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... ragionare. Il povero marito sopportò le sofferenze più crudeli. Per dimenticarle, andò a caccia con rabbia, spossando cani, cavalli e bracchieri. Ma, quando rientrava, stanco, sfinito nel suo castello, bastava la vista della signorina di Pontalcin, per risvegliare ogni volta le sue forze e i suoi tormenti. Infine non potendovi riuscire, domandò a Roma l'annullamento del suo matrimonio che non era che un inganno, e l'ottenne secondo il diritto canonico e mediante un bel regalo al Santo Padre. Se M. de Montragoux congedò la signorina di Pontalcin con i segni del rispetto che si deve a una donna e senza romperle il bastone sul dorso, è perché aveva un animo forte e il cuore grande. Èche era maestro di sé come di Guillettes. Ma egli giurò che nessun'altra donna sarebbe entrata d'ora innanzi nei suoi appartamenti. Felice se fino in fondo avesse mantenuto il suo giuramento.
III
Diversi anni erano passati da quando M. de Montragoux aveva congedato la sua sesta donna, e non si aveva più nella contrada che un ricordo confuso delle calamità domestiche che si erano abbattute sulla casa di questo buon signore.
Non si sapeva ciò che queste donne erano diventate, e se ne facevano, la sera, al villaggio, dei racconti da far drizzare i capelli sulla testa; alcuni vi credevano altri no. A quell'epoca una vedova, in procinto d'invecchiare, la signora Sidonie de Lespoisse, venne a stabilirsi con i suoi figli nel
III
Diversi anni erano passati da quando M. de Montragoux aveva congedato la sua sesta donna, e non si aveva più nella contrada che un ricordo confuso delle calamità domestiche che si erano abbattute sulla casa di questo buon signore.
Non si sapeva ciò che queste donne erano diventate, e se ne facevano, la sera, al villaggio, dei racconti da far drizzare i capelli sulla testa; alcuni vi credevano altri no. A quell'epoca una vedova, in procinto d'invecchiare, la signora Sidonie de Lespoisse, venne a stabilirsi con i suoi figli nel
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... suoi figli nel castello della Motte-Giron, a due leghe, a volo d'uccello, dal castello delle Guillettes. Tutti ignoravano da dove ella venisse e cosa fosse stato suo marito. Alcuni pensavano, per averlo sentito dire, che egli avesse tenuto certi impieghi in Savoia o in Spagna; altri dicevano che egli era morto nelle Indie; moltissimi s'immaginavano che la sua vedova possedeva immense terre; qualcun altro ne dubitava molto. Tuttavia conduceva una vita di gran lusso e invitava alla Motte-Giron tutti i nobili della contrada. Ella aveva due figlie, di cui la maggiore, Anna, prossima a compiere i 25 anni senza essere sposata, era un volpone. Gianna, la più giovane, in età da matrimonio, nascondeva sotto le apparenze dell'ingenuità una precoce esperienza del mondo. La signora di Lespoisse aveva anche due figli di venti e ventidue anni, molto belli e ben fatti, di cui l'uno era un dragone (è un rango militare) e l'altro moschettiere. Direi, per aver visto il loro brevetto, che quest'ultimo era un moschettiere nero. Non lo sembrava quando andava a piedi, perché il moschettiere nero si distingueva dai moschettieri grigi, non per il colore del loro abito, ma per l'abito del loro cavallo. Essi portavano gli uni come gli altri, la sopravveste di stoffa blu, gallonata d'oro. Quanto ai dragoni, essi si riconoscevano da una specie di berretto di pelliccia la cui coda cadeva galantemente sull'orecchio. I dragoni avevano la
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... dragoni avevano la reputazione di cattivi scapestrati, testimone la canzone: questi sono i dragoni che vengono: Mamma, salviamoci!
Ma si sarebbe cercato invano nei due reggimenti dei dragoni di Sua Maestà un così grande dissoluto, un così grande scroccone e un così basso furfante come il Cosimo di Lespoisse. Suo fratello, vicino a lui, era un ragazzo onesto. Ubriacone e giocatore, Pierre de Lespoisse piaceva alle dame e vinceva alle carte; quelli erano i soli mezzi per vivere che lui conosceva.
La signora di Lespoisse, loro madre, non conduceva una vita lussuosa, alla Motte-Giron, se non per fare degli inganni. In realtà ella non aveva niente e aveva molti debiti. I suoi panni, i suoi mobili, le sue carrozze, i suoi cavalli e le persone gli erano stati prestati dagli usurai di Parigi, che minacciavano di toglierglieli se non avesse sposato ben presto una delle sue figlie a qualche ricco signore. L'onesta Sidonie attendeva da un momento all'altro di vedersi nuda nella sua casa vuota.
Tormentata dal pensiero di trovare un genero, aveva subito messo gli occhi su M. de Montragoux che ella immaginava semplice, facile da ingannare, molto dolce e disposto ad amare, nonostante l'apparenza rude e poco socievole. Le sue figlie entravano nei suoi progetti e, a ciascun incontro, crivellavano il povero Barbablù di occhiate che lo penetravano fino al fondo del suo cuore. Cedette ben presto agli incantesimi pressanti delle due signorine di Lespoisse. Dimentico dei
Ma si sarebbe cercato invano nei due reggimenti dei dragoni di Sua Maestà un così grande dissoluto, un così grande scroccone e un così basso furfante come il Cosimo di Lespoisse. Suo fratello, vicino a lui, era un ragazzo onesto. Ubriacone e giocatore, Pierre de Lespoisse piaceva alle dame e vinceva alle carte; quelli erano i soli mezzi per vivere che lui conosceva.
La signora di Lespoisse, loro madre, non conduceva una vita lussuosa, alla Motte-Giron, se non per fare degli inganni. In realtà ella non aveva niente e aveva molti debiti. I suoi panni, i suoi mobili, le sue carrozze, i suoi cavalli e le persone gli erano stati prestati dagli usurai di Parigi, che minacciavano di toglierglieli se non avesse sposato ben presto una delle sue figlie a qualche ricco signore. L'onesta Sidonie attendeva da un momento all'altro di vedersi nuda nella sua casa vuota.
Tormentata dal pensiero di trovare un genero, aveva subito messo gli occhi su M. de Montragoux che ella immaginava semplice, facile da ingannare, molto dolce e disposto ad amare, nonostante l'apparenza rude e poco socievole. Le sue figlie entravano nei suoi progetti e, a ciascun incontro, crivellavano il povero Barbablù di occhiate che lo penetravano fino al fondo del suo cuore. Cedette ben presto agli incantesimi pressanti delle due signorine di Lespoisse. Dimentico dei
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... Lespoisse. Dimentico dei suoi giuramenti, non sognò più che di sposare l'una o l'altra, trovandole tutte e due ugualmente belle. Dopo alcuni indugi, causati meno dalla sua esitazione che dalla sua timidezza, si recò con grande sfarzo alla Motte-Giron e fece la sua domanda di matrimonio alla signora Lespoisse, lasciandole la scelta di quella delle sue figlie che ella volesse dargli. La signora Sidonie gli rispose cortesemente che ella lo teneva in alta considerazione e che lo autorizzava a corteggiare quella delle 2 ragazze che egli avrebbe scelto e distinto.
- Sappiate piacere, signore, - gli disse lei; applaudirò per prima ai vostri successi -.
Per fare conoscenza, Barbablù invitò Anna e Gianna di Lespoisse con la madre, i loro fratelli e una moltitudine di dame e gentiluomini a passare quindici giorni al castello di Guillettes. Non furono che passeggiate, partite di caccia e di pesca, che danze e festini, colazioni e divertimenti di tutti i tipi.
Un giovane signore che le dame di Lespoisse avevano portato con sé, il cavaliere della Merlus, organizzava le battute. Barbablù possedeva le più belle mute e i migliori equipaggi della contrada. Le dame gareggiavano con ardore con i gentiluomini ad inseguire il cervo. Non si forzava sempre la bestia, ma i cacciatori e le cacciatrici, si perdevano in coppia, si ritrovavano e si perdevano ancora nei boschi. Il cavaliere della Merlus si perdeva di preferenza con Jeanne de Lespoisse, e ciascuno rientrava la notte al castello,
- Sappiate piacere, signore, - gli disse lei; applaudirò per prima ai vostri successi -.
Per fare conoscenza, Barbablù invitò Anna e Gianna di Lespoisse con la madre, i loro fratelli e una moltitudine di dame e gentiluomini a passare quindici giorni al castello di Guillettes. Non furono che passeggiate, partite di caccia e di pesca, che danze e festini, colazioni e divertimenti di tutti i tipi.
Un giovane signore che le dame di Lespoisse avevano portato con sé, il cavaliere della Merlus, organizzava le battute. Barbablù possedeva le più belle mute e i migliori equipaggi della contrada. Le dame gareggiavano con ardore con i gentiluomini ad inseguire il cervo. Non si forzava sempre la bestia, ma i cacciatori e le cacciatrici, si perdevano in coppia, si ritrovavano e si perdevano ancora nei boschi. Il cavaliere della Merlus si perdeva di preferenza con Jeanne de Lespoisse, e ciascuno rientrava la notte al castello,
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... notte al castello, commosso dalle sue avventure e felice della sua giornata. Dopo alcuni giorni di osservazione il buon signore di Montragoux preferì decisamente alla più anziana delle sorelle, Jeanne, la minore che era più fresca, il che non vuol dire che fosse la più pura. Egli lasciava trapelare la sua preferenza, che non aveva motivo di nascondere, perché era onesta; e d'altronde senza svolte. Faceva la corte alla giovane ragazza, meglio che poteva, parlandole poco, mancando di esperienza: ma la guardava ruotando occhi terribili e tirando dal fondo delle viscere dei sospiri da capovolgere una quercia. Talvolta si metteva a ridere, e il vasellame ne tremava e i vetri ne risuonavano. Era l'unico di tutto il seguito a non notare le assiduità del cavaliere della Merlus verso la più giovane delle Lespoisse e, se lo notava, non ci vedeva nulla di male. La sua esperienza delle donne non gli era bastata a renderlo sospettoso e non dubitava di quella che egli amava.
Mia nonna diceva che l'esperienza, nella vita, non serve a niente e che si resta ciò che si era. Io credo che ella avesse ragione e la storia vera che descrivo qui non è fatta per darle torto.
Barbablù, in quelle feste mostrava una rara magnificenza. Venuta la notte, mille fiaccole illuminavano il prato davanti al castello, e le mense servite da servitori e da ragazze vestiti di fauni e di driadi portavano tutto ciò che le
Mia nonna diceva che l'esperienza, nella vita, non serve a niente e che si resta ciò che si era. Io credo che ella avesse ragione e la storia vera che descrivo qui non è fatta per darle torto.
Barbablù, in quelle feste mostrava una rara magnificenza. Venuta la notte, mille fiaccole illuminavano il prato davanti al castello, e le mense servite da servitori e da ragazze vestiti di fauni e di driadi portavano tutto ciò che le
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... ciò che le campagne e le foreste producevano di più gradevole per la bocca. I musicisti non smettevano di far ascoltare belle sinfonie. Verso la fine del pasto, i maestri di scuola, seguiti dai ragazzi e dalle ragazze del villaggio, venivano a presentarsi davanti ai commensali e leggevano un ossequio al M. de Montragoux ed ai suoi ospiti. Un astrologo col berretto a punta si avvicinava alle signore e annunciava loro gli amori futuri sulla vista delle linee della loro mano. Barbablù faceva offrire da bere a tutti i suoi vassalli e distribuiva egli stesso del pane e della carne alle famiglie povere.
Alle dieci di sera, per paura della rugiada, la compagnia si ritirava negli appartamenti illuminati da una moltitudine di candele e dove si trovavano dei tavoli per tutti i tipi di gioco: lanzichenecco, biliardo, rovescina, buco-madame, rullo, portico, bestia, oca, tris, scacco, tric-trac, dadi, bassotto e calbas. Barbablù era costantemente sfortunato in quei diversi giochi, dove perdeva tutte le notti delle grosse somme. Ciò che poteva consolarlo di una sfortuna così ostinata, era vedere le tre signore di Lespoisse vincere molti soldi. Jeanne, la minore, che scommetteva costantemente nel gioco del cavaliere di Merlus, vi accumulava montagne d'oro. Le due figlie della signora di Lespoisse facevano così dei buoni guadagni al beneficio del rovescina e del bassotto, ed erano i giochi più rischiosi che gli mantenevano il beneficio più invariabile. Questi giochi continuavano molto avanti nella notte.
Alle dieci di sera, per paura della rugiada, la compagnia si ritirava negli appartamenti illuminati da una moltitudine di candele e dove si trovavano dei tavoli per tutti i tipi di gioco: lanzichenecco, biliardo, rovescina, buco-madame, rullo, portico, bestia, oca, tris, scacco, tric-trac, dadi, bassotto e calbas. Barbablù era costantemente sfortunato in quei diversi giochi, dove perdeva tutte le notti delle grosse somme. Ciò che poteva consolarlo di una sfortuna così ostinata, era vedere le tre signore di Lespoisse vincere molti soldi. Jeanne, la minore, che scommetteva costantemente nel gioco del cavaliere di Merlus, vi accumulava montagne d'oro. Le due figlie della signora di Lespoisse facevano così dei buoni guadagni al beneficio del rovescina e del bassotto, ed erano i giochi più rischiosi che gli mantenevano il beneficio più invariabile. Questi giochi continuavano molto avanti nella notte.
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
Paperinik ha scritto:Ma che cazzo è 'sta roba?
temo semplice frustrazione sessuale, papero....
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...
FATE POMPINI!!!!
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... avanti nella notte. Non si dormiva affatto durante queste meravigliose gioie e, come dice l'autore della più antica storia di Barbablù, "si trascorreva tutta la notte a farsi delle astuzie gli uni con gli altri". Quelle ore erano per molti le più dolci della giornata, perché, sotto l'apparenza della burla, al favore dell'ombra, quelli che avevano inclinazioni l'uno per l'altro, si nascondevano insieme, al fondo di un'alcova. Il cavaliere di Merlus si mascherò una volta da diavolo, un'altra da fantasma o da lupo-mannaro, per spaventare i dormienti, ma finiva sempre per scivolare nella stanza della signorina Jeanne di Lespoisse. Il buon signore di Montragoux non era dimenticato in quei giochi. Le due figlie della signora Lespoisse mettevano nel suo letto polvere per il prurito e bruciavano nella sua stanza sostanze che diffondevano un fetido odore. O meglio ancora piazzavano sulla sua porta un orcio pieno d'acqua, di modo che il buon signore non potesse tirare la porta senza riversarsi tutta l'acqua sulla testa. Infine, gli giocavano tutti i tipi di buoni raggiri con i quali la compagnia si divertiva e che Barbablù tollerava con la sua dolcezza naturale.
Egli fece la sua richiesta, che la signora di Lespoisse gradì, benché il suo cuore si straziava, diceva lei, al pensiero di maritare le sue figlie. Il matrimonio fu celebrato alla Motte-Giron, con uno sfarzo straordinario. La signorina Jeanne, di una bellezza sorprendente, era
Egli fece la sua richiesta, che la signora di Lespoisse gradì, benché il suo cuore si straziava, diceva lei, al pensiero di maritare le sue figlie. Il matrimonio fu celebrato alla Motte-Giron, con uno sfarzo straordinario. La signorina Jeanne, di una bellezza sorprendente, era
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... bellezza sorprendente, era tutta abbigliata nello stile francese e pettinata con mille boccoli. Sua sorella Anna portava un vestito di velluto verde, bordato d'oro. L'abito della signora loro madre era d'oro accotonato, con delle ciniglie nere e un completo di perle e di diamanti. M.de Montragoux aveva indossato su un abito di velluto nero tutti i suoi grossi diamanti; aveva proprio l'aria per bene e un'espressione d'innocenza e di timidezza che facevano un piacevole contrasto con il suo mento blu e la sua forte quadratura di spalle. Senza dubbio, i fratelli della moglie erano galantemente agghindati, ma il cavaliere di Merlus, in abito di velluto rosa, bordato di perle, diffondeva uno splendore senza pari.
Appena dopo la cerimonia, gli ebrei che avevano noleggiato alla famiglia e all'amante del cuore della moglie quei bei vestiti e quei ricchi gioielli, li ripresero e li spedirono per posta a Parigi.
IV
Per un mese, M. de Montragoux fu il più felice degli uomini. Adorava sua moglie, e la guardava come un angelo di purezza. Ella era tutt'altra cosa; ma altri molto più abili del povero Barbablù, si sarebbero ingannati come lui, tanto questa persona aveva di scaltrezza e d'astuzia, e si lasciava docilmente governare dalla signora sua madre, la più abile furfante di tutto il regno di Francia. Questa donna si stabilì alle Guillettes con Anne, sua figlia maggiore, i suoi due figli, Pierre e Cosme,
Appena dopo la cerimonia, gli ebrei che avevano noleggiato alla famiglia e all'amante del cuore della moglie quei bei vestiti e quei ricchi gioielli, li ripresero e li spedirono per posta a Parigi.
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Per un mese, M. de Montragoux fu il più felice degli uomini. Adorava sua moglie, e la guardava come un angelo di purezza. Ella era tutt'altra cosa; ma altri molto più abili del povero Barbablù, si sarebbero ingannati come lui, tanto questa persona aveva di scaltrezza e d'astuzia, e si lasciava docilmente governare dalla signora sua madre, la più abile furfante di tutto il regno di Francia. Questa donna si stabilì alle Guillettes con Anne, sua figlia maggiore, i suoi due figli, Pierre e Cosme,
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... Pierre e Cosme, e il cavaliere di Merlus che non lasciava più la signora di Montragoux, come se fosse stata la sua ombra. Ciò indispettiva un po' il suo buon marito, che avrebbe voluto serbare costantemente sua moglie solo per sé, ma che non si offendeva per l'amicizia che ella provava per quel gentiluomo e perché ella gli aveva detto che era suo fratello di latte.
Charles Perrault dice che un mese dopo aver contratto l'unione, Barbablù fu costretto a fare un viaggio di sei settimane per un affare importante; ma sembra ignorare i motivi del viaggio, e si è sospettato che fosse una finta alla quale ricorresse, secondo l'usanza, un marito geloso per sorprendere la moglie. La verità è tutt'altra: M. de Montragoux si recò in Perche per prendere l'eredità di suo cugino d'Outarde, ucciso gloriosamente da un colpo di cannone nella battaglia di Dunes, mentre giocava a dadi su un tamburo.
Prima di partire, M.de Montragoux pregò sua moglie di prendere tutte le distrazioni possibili durante la sua assenza.
- Fate venire le vostre buone amiche, signora - le disse - e portatele a passeggio; divertitevi e mangiate bene -.
Egli le consegnò le chiavi di casa, sottolineando anche che, in sua mancanza, ella diventava unica e sovrana padrona su tutta la signoria delle Guillettes.
- Ecco - disse - le chiavi dei due grandi guardaroba; ecco quella del vasellame d'oro e d'argento, che non serve tutti i giorni,
Charles Perrault dice che un mese dopo aver contratto l'unione, Barbablù fu costretto a fare un viaggio di sei settimane per un affare importante; ma sembra ignorare i motivi del viaggio, e si è sospettato che fosse una finta alla quale ricorresse, secondo l'usanza, un marito geloso per sorprendere la moglie. La verità è tutt'altra: M. de Montragoux si recò in Perche per prendere l'eredità di suo cugino d'Outarde, ucciso gloriosamente da un colpo di cannone nella battaglia di Dunes, mentre giocava a dadi su un tamburo.
Prima di partire, M.de Montragoux pregò sua moglie di prendere tutte le distrazioni possibili durante la sua assenza.
- Fate venire le vostre buone amiche, signora - le disse - e portatele a passeggio; divertitevi e mangiate bene -.
Egli le consegnò le chiavi di casa, sottolineando anche che, in sua mancanza, ella diventava unica e sovrana padrona su tutta la signoria delle Guillettes.
- Ecco - disse - le chiavi dei due grandi guardaroba; ecco quella del vasellame d'oro e d'argento, che non serve tutti i giorni,
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... tutti i giorni, ecco quella dei miei forzieri, dov'è il mio oro e il mio denaro, quella dei cassetti dove sono le mie pietre preziose, ed ecco la chiave che apre le porte di tutti gli appartamenti. Per questa piccola chiave, c'è quella della piccola stanza, al fondo della grande galleria dell'appartamento basso; aprite tutto, andate dappertutto.
Charles Perrault sostiene che M.de Montragoux aggiungesse:
- Ma per quella piccola stanza, vi proibisco di entrarvi, e ve lo proibisco in modo che, se vi succede di aprirla, non vi è nulla che non dovete attendervi dalla mia collera.
Lo storico di Barbablù, riferendo le sue parole, ha il torto di adottare, senza controllo la versione prodotta, dopo l'avvenimento, dalle signore di Lespoisse.
M. de Montragoux si espresse in tutt'altro modo. Quando diede alla sua sposa la chiave della piccola stanza, che non era altro che la camera delle principesse sventurate di cui abbiamo avuto modo già di parlare molte volte, egli testimoniò alla sua cara Jeanne il desiderio che ella non entrasse affatto in una parte dell'appartamento che riteneva funesto per la sua felicità domestica. È per questo, in effetti, che la prima moglie, e di tutte le precedenti la migliore, era uscita per fuggire con il suo orso: era là che Blanche de Gibeaumex l'aveva più volte tradito con diversi gentiluomini. Questo pavimentato di porfido infine era stato macchiato del sangue di una criminale adorata. Non
Charles Perrault sostiene che M.de Montragoux aggiungesse:
- Ma per quella piccola stanza, vi proibisco di entrarvi, e ve lo proibisco in modo che, se vi succede di aprirla, non vi è nulla che non dovete attendervi dalla mia collera.
Lo storico di Barbablù, riferendo le sue parole, ha il torto di adottare, senza controllo la versione prodotta, dopo l'avvenimento, dalle signore di Lespoisse.
M. de Montragoux si espresse in tutt'altro modo. Quando diede alla sua sposa la chiave della piccola stanza, che non era altro che la camera delle principesse sventurate di cui abbiamo avuto modo già di parlare molte volte, egli testimoniò alla sua cara Jeanne il desiderio che ella non entrasse affatto in una parte dell'appartamento che riteneva funesto per la sua felicità domestica. È per questo, in effetti, che la prima moglie, e di tutte le precedenti la migliore, era uscita per fuggire con il suo orso: era là che Blanche de Gibeaumex l'aveva più volte tradito con diversi gentiluomini. Questo pavimentato di porfido infine era stato macchiato del sangue di una criminale adorata. Non
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... criminale adorata. Non era abbastanza perchè M. de Montragoux legasse all'idea di quella stanza dei crudeli ricordi e di funesti presentimenti?
Le parole che egli rivolse a Jeanne de Lespoisse tradussero le impressioni e i desideri che agitavano il suo animo. Eccoli testualmente:
- Non ho nulla da nascondere per voi, signora e crederei di offendervi non dandovi tutte le chiavi di una dimora che vi appartiene. Voi potete dunque entrare in quella piccola stanza come in tutte le altre stanze di questo alloggio; ma se mi credete, non farete niente, per obbligarmi e in considerazione di queste idee dolorose che vi collego e dei cattivi presagi che queste idee fanno nascere, mio malgrado, nel mio spirito. Sarei desolato se vi arrivasse dell'infelicità o che io possa incorrere nella vostra disgrazia, e scuserete, signora, questi timori, fortunatamente senza ragione, come l'effetto della mia tenerezza inquieta e del mio vigile amore.
Su queste parole, il buon signore baciò la sua sposa e partì per la Perche.
"Le vicine e le buone amiche, dice Charles Perrault non attesero che le si invitasse per andare a casa della giovane sposa, tanto esse erano impazienti di vedere tutte le ricchezze della sua casa. Eccole subito a percorrere le stanze, gli stanzini, i guardaroba, tutte le une più belle e più ricche delle altre; esse non smettevano di esagerare e di invidiare la felicità della loro amica".
Tutti gli storici che hanno trattato questo argomento aggiungono
Le parole che egli rivolse a Jeanne de Lespoisse tradussero le impressioni e i desideri che agitavano il suo animo. Eccoli testualmente:
- Non ho nulla da nascondere per voi, signora e crederei di offendervi non dandovi tutte le chiavi di una dimora che vi appartiene. Voi potete dunque entrare in quella piccola stanza come in tutte le altre stanze di questo alloggio; ma se mi credete, non farete niente, per obbligarmi e in considerazione di queste idee dolorose che vi collego e dei cattivi presagi che queste idee fanno nascere, mio malgrado, nel mio spirito. Sarei desolato se vi arrivasse dell'infelicità o che io possa incorrere nella vostra disgrazia, e scuserete, signora, questi timori, fortunatamente senza ragione, come l'effetto della mia tenerezza inquieta e del mio vigile amore.
Su queste parole, il buon signore baciò la sua sposa e partì per la Perche.
"Le vicine e le buone amiche, dice Charles Perrault non attesero che le si invitasse per andare a casa della giovane sposa, tanto esse erano impazienti di vedere tutte le ricchezze della sua casa. Eccole subito a percorrere le stanze, gli stanzini, i guardaroba, tutte le une più belle e più ricche delle altre; esse non smettevano di esagerare e di invidiare la felicità della loro amica".
Tutti gli storici che hanno trattato questo argomento aggiungono
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... questo argomento aggiungono che la signora di Montragoux non si divertiva affatto a vedere tutte le sue ricchezze, a causa dell'impazienza che aveva di andare ad aprire la piccola stanza. Niente è più vero, come ha detto Perrault, " ella fu così tormentata dalla sua curiosità che, senza considerare che era maleducato abbandonare la compagnia, vi discese per una piccola scala nascosta, e con tanta precipitazione che pensò di rompersi l'osso del collo due o tre volte". L'avvenimento non è da mettere in dubbio. Ma ciò che nessuno ha detto, è che ella era così impaziente di penetrare in quel luogo solo perché lì l'attendeva il cavaliere di Merlus.
Da quando si era stabilita nel castello di Guillettes ella raggiungeva nella piccola stanza questo giovane gentiluomo, tutti i giorni e piuttosto due volte che una sola, senza stancarsi di questi incontri così poco convenienti a una giovane sposa. È impossibile tentennare sulla natura delle relazioni avviate tra Jeanne e il cavaliere: esse non erano affatto oneste e per nulla innocenti.
Ahimé! Se la signora di Montragoux non avesse attentato che all'onore del suo sposo, senza dubbio, ella sarebbe andata incontro alla disapprovazione dei posteri: ma il moralista più severo le avrebbe trovato delle attenuanti, avrebbe addotto in favore di una così giovane donna i costumi del secolo, gli esempi della città e della Corte, gli effetti troppo sicuri di una cattiva educazione, i consigli di una madre perversa, perché
Da quando si era stabilita nel castello di Guillettes ella raggiungeva nella piccola stanza questo giovane gentiluomo, tutti i giorni e piuttosto due volte che una sola, senza stancarsi di questi incontri così poco convenienti a una giovane sposa. È impossibile tentennare sulla natura delle relazioni avviate tra Jeanne e il cavaliere: esse non erano affatto oneste e per nulla innocenti.
Ahimé! Se la signora di Montragoux non avesse attentato che all'onore del suo sposo, senza dubbio, ella sarebbe andata incontro alla disapprovazione dei posteri: ma il moralista più severo le avrebbe trovato delle attenuanti, avrebbe addotto in favore di una così giovane donna i costumi del secolo, gli esempi della città e della Corte, gli effetti troppo sicuri di una cattiva educazione, i consigli di una madre perversa, perché
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... madre perversa, perché la signora Sidonie de Lespoisse favoreggiava gli intrighi di sua figlia. I savi le avrebbero perdonato uno sbaglio troppo mite per meritare i loro rigori; i suoi torti sarebbero sembrati troppo comuni per essere dei grandi torti e tutti avrebbero pensato che ella avesse fatto come gli altri. Ma Jeanne de Lespoisse, non soddisfatta di attentare all'onore del marito, non temeva affatto di attentare alla sua vita.
È nella piccola stanza, altrimenti detta stanza delle principesse sventurate, che Jeanne de Lespoisse, signora di Montragoux, concertò con il cavaliere di Merlus la morte del suo sposo fedele e tenero. Ella dichiarò più tardi che, entrandovi, vi vide sospesi i corpi di sei donne assassinate, il cui sangue rappreso copriva le lastre, e che, riconoscendo in quelle sventurate le sei prime mogli di Barbablù, aveva previsto la sorte che attendeva lei stessa. Sarebbero, in tal caso, le immagini dei muri che ella avrebbe colto per cadaveri mutilati e bisognerebbe paragonare le sue allucinazioni a quelle della signora di Macbeth. Ma è estremamente probabile che Jeanne immaginò tale spettacolo orrendo per narrarlo in seguito e giustificare gli assassini del suo sposo calunniando la loro vittima. La fine di M. di Montragoux fu decisa. Certe lettere che ho sotto i miei occhi mi obbligano a credere che la signora Sidonie di Lespoisse partecipò al complotto. Quanto alla sua figlia primogenita si può dire che ne fu l'anima. Anne de Lespoisse era la
È nella piccola stanza, altrimenti detta stanza delle principesse sventurate, che Jeanne de Lespoisse, signora di Montragoux, concertò con il cavaliere di Merlus la morte del suo sposo fedele e tenero. Ella dichiarò più tardi che, entrandovi, vi vide sospesi i corpi di sei donne assassinate, il cui sangue rappreso copriva le lastre, e che, riconoscendo in quelle sventurate le sei prime mogli di Barbablù, aveva previsto la sorte che attendeva lei stessa. Sarebbero, in tal caso, le immagini dei muri che ella avrebbe colto per cadaveri mutilati e bisognerebbe paragonare le sue allucinazioni a quelle della signora di Macbeth. Ma è estremamente probabile che Jeanne immaginò tale spettacolo orrendo per narrarlo in seguito e giustificare gli assassini del suo sposo calunniando la loro vittima. La fine di M. di Montragoux fu decisa. Certe lettere che ho sotto i miei occhi mi obbligano a credere che la signora Sidonie di Lespoisse partecipò al complotto. Quanto alla sua figlia primogenita si può dire che ne fu l'anima. Anne de Lespoisse era la
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... Lespoisse era la più cattiva della famiglia. Ella era straniera alle debolezze dei sensi e restava casta nel mezzo delle dissolutezze della sua famiglia, non che ella si privasse dei diletti che giudicava indegni per lei, ma perché non provava piacere che nella crudeltà. Ella obbligò i suoi due fratelli, Pierre e Cosme, all'impresa, con la promessa di una carriera militare.
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Non ci resta che raccontare, dai documenti autentici e da sicure testimonianze, il più atroce, il più perfido e il più vile dei crimini familiari, il cui ricordo sia giunto fino a noi. L'assassinio di cui noi andiamo ad esporre le circostanze, non potrebbe essere raffrontato che all'omicidio commesso nella notte del 9 marzo 1449 sulla persona di Guillaume di Flavy, da Blanche di Overbreuc, sua moglie, che era giovane e minuta, il bastardo di Orbandas e il barbiere Gianni di Bocquillon. Essi soffocarono Guillaume sotto il guanciale, lo finirono a colpi di ceppo e lo sgozzarono al collo come un vitello. Bianca di Oveurbreuc dimostrò che suo marito aveva deciso di farla annegare, mentre Jeanne di Lespoisse abbandonò ad infami scellerati uno sposo che l'amava. Riferiremo i fatti più sobriamente possibile. Barbablù ritornò un po' più presto di quando lo si attendeva. È ciò che ha fatto credere, molto falsamente, che in preda a sospetti di un'oscura gelosia, egli volesse sorprendere sua moglie. Felice e fiducioso, se pensava di farle una sorpresa, era una sorpresa
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Non ci resta che raccontare, dai documenti autentici e da sicure testimonianze, il più atroce, il più perfido e il più vile dei crimini familiari, il cui ricordo sia giunto fino a noi. L'assassinio di cui noi andiamo ad esporre le circostanze, non potrebbe essere raffrontato che all'omicidio commesso nella notte del 9 marzo 1449 sulla persona di Guillaume di Flavy, da Blanche di Overbreuc, sua moglie, che era giovane e minuta, il bastardo di Orbandas e il barbiere Gianni di Bocquillon. Essi soffocarono Guillaume sotto il guanciale, lo finirono a colpi di ceppo e lo sgozzarono al collo come un vitello. Bianca di Oveurbreuc dimostrò che suo marito aveva deciso di farla annegare, mentre Jeanne di Lespoisse abbandonò ad infami scellerati uno sposo che l'amava. Riferiremo i fatti più sobriamente possibile. Barbablù ritornò un po' più presto di quando lo si attendeva. È ciò che ha fatto credere, molto falsamente, che in preda a sospetti di un'oscura gelosia, egli volesse sorprendere sua moglie. Felice e fiducioso, se pensava di farle una sorpresa, era una sorpresa
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate