Timidezza: La vera storia di Barbablu'
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Timidezza: La vera storia di Barbablu'
Anatole France
Le sette donne di Barbablù
tratto da documenti autentici
(1902)
Sul famoso personaggio, volgarmente chiamato Barbablù, sono state formulate le più diverse, false e strane opinioni. Non possono essere forse meno sostenibili di quella che fa di questo gentiluomo una personificazione del sole.
È a questo che si è riferita, una quarantina di anni fa, una certa scuola di mitologia comparata.
Ivi si insegnava che le sette mogli di Barbablù erano delle aurore e i loro due cognati i due crepuscoli del mattino e della sera, identici ai Dioscuri che liberarono Elena, rapita da Teseo.
A coloro che sarebbero tentati di crederci, bisogna ricordare che un saggio bibliotecario d'Agen, Jean-Baptiste Pérès dimostrò, nel 1817, in modo molto inconsistente, che Napoleone non era mai esistito e che la storia di tale ipotetico grande capitano non era che un mito solare. A dispetto dei più ingegnosi giochi di spirito, non si saprebbe dubitare che Barbablù e Napoleone non siano realmente esistiti.
Un'ipotesi che non è meglio fondata consiste nell'identificare questo Barbablù con il maresciallo di Rais, che fu condannato alla forca, sotto il ponte di Nantes il 26 ottobre 1440.
Senza ricercare con M. Salomon Reinach se il maresciallo commise tutti i crimini per i quali fu condannato o se le sue ricchezze, desiderate da un principe avido, non contribuirono affatto alla sua rovina,
Le sette donne di Barbablù
tratto da documenti autentici
(1902)
Sul famoso personaggio, volgarmente chiamato Barbablù, sono state formulate le più diverse, false e strane opinioni. Non possono essere forse meno sostenibili di quella che fa di questo gentiluomo una personificazione del sole.
È a questo che si è riferita, una quarantina di anni fa, una certa scuola di mitologia comparata.
Ivi si insegnava che le sette mogli di Barbablù erano delle aurore e i loro due cognati i due crepuscoli del mattino e della sera, identici ai Dioscuri che liberarono Elena, rapita da Teseo.
A coloro che sarebbero tentati di crederci, bisogna ricordare che un saggio bibliotecario d'Agen, Jean-Baptiste Pérès dimostrò, nel 1817, in modo molto inconsistente, che Napoleone non era mai esistito e che la storia di tale ipotetico grande capitano non era che un mito solare. A dispetto dei più ingegnosi giochi di spirito, non si saprebbe dubitare che Barbablù e Napoleone non siano realmente esistiti.
Un'ipotesi che non è meglio fondata consiste nell'identificare questo Barbablù con il maresciallo di Rais, che fu condannato alla forca, sotto il ponte di Nantes il 26 ottobre 1440.
Senza ricercare con M. Salomon Reinach se il maresciallo commise tutti i crimini per i quali fu condannato o se le sue ricchezze, desiderate da un principe avido, non contribuirono affatto alla sua rovina,
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... alla sua rovina, nulla nella sua vita rassomiglia a quanto si trova in quella di Barbablù. È sufficiente, per non confonderli e fare dell'uno e dell'altro un solo personaggio.
Charles Perrault che, verso il 1660, ebbe il merito di comporre la prima biografia di questo signore giustamente notevole per aver sposato 7 donne, ne fece un emerito scellerato e il più perfetto modello di crudeltà che vi fosse al mondo.
Ma si è autorizzati a dubitare se non della sua buona fede, almeno della certezza delle informazioni. Egli ha potuto essere prevenuto contro il suo personaggio. Ciò non sarebbe il primo esempio di uno storico o di un poeta cui piace oscurare i suoi capolavori. Se noi abbiamo di Tito un ritratto che sembra lusinghiero, appare, al contrario che Tacito ha offuscato molto Tiberio.
Macbeth, che la leggenda e Shakespeare caricano di crimini, era in realtà un re giusto e saggio. Egli non assassinò affatto a tradimento il vecchio re Duncan. Questi, ancora giovane, fu sconfitto in una grande battaglia e trovato morto il giorno dopo in un posto chiamato la bottega dell'Armaiolo. Quel re aveva fatto morire parecchi congiunti di Gruchno, moglie di Macbeth. Costui rese prospera la Scozia; egli favorì il commercio e fu considerato il difensore dei borghesi, il vero re delle città. La nobiltà dei clan non gli perdonò né di aver vinto Duncan, né di aver protetto gli artigiani: essa distrusse e disonorò la sua
Charles Perrault che, verso il 1660, ebbe il merito di comporre la prima biografia di questo signore giustamente notevole per aver sposato 7 donne, ne fece un emerito scellerato e il più perfetto modello di crudeltà che vi fosse al mondo.
Ma si è autorizzati a dubitare se non della sua buona fede, almeno della certezza delle informazioni. Egli ha potuto essere prevenuto contro il suo personaggio. Ciò non sarebbe il primo esempio di uno storico o di un poeta cui piace oscurare i suoi capolavori. Se noi abbiamo di Tito un ritratto che sembra lusinghiero, appare, al contrario che Tacito ha offuscato molto Tiberio.
Macbeth, che la leggenda e Shakespeare caricano di crimini, era in realtà un re giusto e saggio. Egli non assassinò affatto a tradimento il vecchio re Duncan. Questi, ancora giovane, fu sconfitto in una grande battaglia e trovato morto il giorno dopo in un posto chiamato la bottega dell'Armaiolo. Quel re aveva fatto morire parecchi congiunti di Gruchno, moglie di Macbeth. Costui rese prospera la Scozia; egli favorì il commercio e fu considerato il difensore dei borghesi, il vero re delle città. La nobiltà dei clan non gli perdonò né di aver vinto Duncan, né di aver protetto gli artigiani: essa distrusse e disonorò la sua
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... disonorò la sua memoria. Dopo la sua morte il buon re Macbeth non fu più conosciuto che per i racconti dei suoi nemici. Il genio di Shakeaspeare impose le loro menzogne alla coscienza umana. Da molto tempo io sospettavo che Barbablù fosse vittima di una fatalità analoga. Tutte le circostanze della sua vita, così come le ho trovate riferite, erano lontane dall'appagare il mio spirito e dal soddisfare quel bisogno di logica e di chiarezza che incessantemente mi divora. Io vi scoprivo, riflettendo, delle difficoltà insormontabili. Si voleva troppo lasciarmi credere alla crudeltà di quest'uomo per non farmene dubitare.
Tali presentimenti non mi ingannavano affatto. Le mie intuizioni, che derivavano da una certa conoscenza della natura umana, dovevano presto trasformarsi in una certezza fondata su prove irrefutabili. Scoprii presso uno scalpellino di San-Jean-des-Bois diversi documenti riguardanti il Barbablù; fra l'altro il suo diario, (livre de raion: diario tenuto dal capofamiglia) e una querela anonima contro i suoi omicidi, alla quale per motivi che io ignoro, non fu mai dato seguito. Questi documenti mi lasciarono fermo nell'idea che egli fosse buono e sventurato e che il suo ricordo morì sotto indegne calunnie. Da allora, consideravo un dovere scrivere la sua vera storia, senza farmi alcuna illusione sul successo di una tale impresa. Tale tentativo di riabilitazione è destinato, lo so, a cadere nel silenzio e nel dimenticatoio.
Cosa può la fredda e nuda verità contro il prestigio
Tali presentimenti non mi ingannavano affatto. Le mie intuizioni, che derivavano da una certa conoscenza della natura umana, dovevano presto trasformarsi in una certezza fondata su prove irrefutabili. Scoprii presso uno scalpellino di San-Jean-des-Bois diversi documenti riguardanti il Barbablù; fra l'altro il suo diario, (livre de raion: diario tenuto dal capofamiglia) e una querela anonima contro i suoi omicidi, alla quale per motivi che io ignoro, non fu mai dato seguito. Questi documenti mi lasciarono fermo nell'idea che egli fosse buono e sventurato e che il suo ricordo morì sotto indegne calunnie. Da allora, consideravo un dovere scrivere la sua vera storia, senza farmi alcuna illusione sul successo di una tale impresa. Tale tentativo di riabilitazione è destinato, lo so, a cadere nel silenzio e nel dimenticatoio.
Cosa può la fredda e nuda verità contro il prestigio
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... contro il prestigio prodigioso della menzogna?
II
Verso il 1650 risiedeva sulle sue terre, tra Compiègne e Pierrefonds, un ricco gentiluomo, chiamato Bernard de Montragoux i cui antenati avevano occupato le più grandi cariche del regno; ma egli viveva alienato dalla Corte, in quella tranquilla oscurità, che nascondeva allora tutto ciò che non incontrava l'approvazione del re. Il suo castello di Guillettes abbondava di mobili preziosi, di vasellame d'oro e d'argento, di tappezzerie, di ricami che egli teneva nascosti in magazzini. Non che egli nascondesse i suoi tesori per timore di danneggiarli con l'uso; era, al contrario, liberale e magnifico. Ma a quei tempi i signori conducevano correntemente, in provincia, un'esistenza molto semplice, facendo mangiare le genti alla loro tavola e danzando la domenica con le ragazze del villaggio. Tuttavia, davano, in certe occasioni, splendide feste che risaltavano sulla mediocrità dell'ordinaria esistenza. Perciò era necessario che tenessero molti dei bei mobili e delle belle tappezzerie in riserva. Era ciò che faceva M. de Montragoux.
Il suo castello, costruito nell'età gotica, ne possedeva la severità. All'esterno si mostrava assai rozzo e tetro, con i tronconi delle sue grosse torri abbattute al momento dei disordini del regno, ai tempi del defunto re Luigi. All'interno esso offriva un aspetto più gradevole. Le camere erano decorate all'italiana, e la grande galleria del pianterreno, tutta carica di modelli di ornamento, di tappezzerie e di indorature.
A una delle
II
Verso il 1650 risiedeva sulle sue terre, tra Compiègne e Pierrefonds, un ricco gentiluomo, chiamato Bernard de Montragoux i cui antenati avevano occupato le più grandi cariche del regno; ma egli viveva alienato dalla Corte, in quella tranquilla oscurità, che nascondeva allora tutto ciò che non incontrava l'approvazione del re. Il suo castello di Guillettes abbondava di mobili preziosi, di vasellame d'oro e d'argento, di tappezzerie, di ricami che egli teneva nascosti in magazzini. Non che egli nascondesse i suoi tesori per timore di danneggiarli con l'uso; era, al contrario, liberale e magnifico. Ma a quei tempi i signori conducevano correntemente, in provincia, un'esistenza molto semplice, facendo mangiare le genti alla loro tavola e danzando la domenica con le ragazze del villaggio. Tuttavia, davano, in certe occasioni, splendide feste che risaltavano sulla mediocrità dell'ordinaria esistenza. Perciò era necessario che tenessero molti dei bei mobili e delle belle tappezzerie in riserva. Era ciò che faceva M. de Montragoux.
Il suo castello, costruito nell'età gotica, ne possedeva la severità. All'esterno si mostrava assai rozzo e tetro, con i tronconi delle sue grosse torri abbattute al momento dei disordini del regno, ai tempi del defunto re Luigi. All'interno esso offriva un aspetto più gradevole. Le camere erano decorate all'italiana, e la grande galleria del pianterreno, tutta carica di modelli di ornamento, di tappezzerie e di indorature.
A una delle
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... A una delle estremità di questa galleria si trovava uno stanzino che si chiamava ordinariamente "il piccolo studio". È l'unico nome con il quale Charles Perrault lo designa. Non è inutile sapere che egli la nominò anche la stanza delle principesse sventurate, perché un pittore di Firenze aveva rappresentato sulle mura le tragiche storie di Dircé, figlia del Sole, attaccata dai figli di Antiope, alle corna di un toro; di Niobe che piange sul monte Sipyle i suoi bambini trafitti dalle saette divine; di Procris che chiama sul suo seno il giavellotto di Céphalé. I volti, apparentemente vivi e le lastre di porfido del quale la stanza era lastricata sembravano sporche del sangue di quelle donne sfortunate. Una delle porte di quella stanza dava sul fossato, che non aveva acqua.
Le scuderie formavano un sontuoso fabbricato, situato a qualche distanza dal castello. Esse contenevano delle lettiere per sessanta cavalli e delle rimesse per dodici carrozze dorate. Ma ciò che faceva delle Guillettes una dimora incantevole, erano i canali e i boschi che si estendevano tutt'intorno e dove ci si poteva abbandonare ai piaceri della pesca e della caccia.
Molti abitanti della contrada non conoscevano M. de Montragoux che sotto il nome di Barbablù, perché era il solo che la gente gli dava. In effetti, la sua barba era blu, ma non era blu se non perché era nera, ed era proprio a forza di essere nera che era blu. Non ci
Le scuderie formavano un sontuoso fabbricato, situato a qualche distanza dal castello. Esse contenevano delle lettiere per sessanta cavalli e delle rimesse per dodici carrozze dorate. Ma ciò che faceva delle Guillettes una dimora incantevole, erano i canali e i boschi che si estendevano tutt'intorno e dove ci si poteva abbandonare ai piaceri della pesca e della caccia.
Molti abitanti della contrada non conoscevano M. de Montragoux che sotto il nome di Barbablù, perché era il solo che la gente gli dava. In effetti, la sua barba era blu, ma non era blu se non perché era nera, ed era proprio a forza di essere nera che era blu. Non ci
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... blu. Non ci si deve rappresentare M.de Montragoux sotto l'aspetto mostruoso del triplice Tifone che si vede ad Atene, ridente nella sua triplice barba indaco. Noi ci avvicineremo maggiormente alla realtà paragonando il signor delle Guillettes a quegli attori o a quei sacerdoti le cui gote recentemente rasate hanno dei riflessi di azzurro. M. di Montragoux non portava la barba a punta come suo nonno alla corte del re Enrico II; egli non la portava a ventaglio come il suo bisavolo, che fu ucciso nella battaglia di Marignan. Così come M. de Turenne, non aveva che un po' di baffi e la mosca - ciuffo di baffi sotto il labbro inferiore - le sue gote sembravano blu, ma ciò che si deve dire, questo buon signore non era affatto sfigurato, e non metteva paura per questo. Egli non appariva che più maschio, e, se ne assumeva un'aria un po' rozza, non era affatto per farsi odiare dalle donne. Bernard de Montragoux era un gran bell'uomo, alto, largo di spalle, di forte corpulenza e di buon aspetto; sebbene rozzo e profumato più di foreste che di vicoli e di saloni. Tuttavia, è vero che egli non piaceva alle signore tanto quanto avrebbe dovuto piacere loro, fatto in questo modo e ricco. La sua timidezza ne era la causa; la sua timidezza e non certo la barba. Le donne esercitavano su di lui un'invincibile attrazione e gli incutevano una paura insuperabile. Egli
Ultima modifica di Barabino il 02/08/2010, 13:42, modificato 1 volta in totale.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... paura insuperabile. Egli le temeva così come le amava. Ecco l'origine e la causa iniziale di tutte le sue disgrazie. Vedendo una donna per la prima volta, avrebbe desiderato morire piuttosto che rivolgerle la parola, e, qualunque gradimento ne deducesse, le restava davanti in un oscuro silenzio; i suoi sentimenti non si facevano spazio se non attraverso i suoi occhi, che ruotavano in maniera spaventosa. Questa timidezza l'esponeva a ogni sorta di disgrazie, e soprattutto gli impediva di legarsi in un legame onesto con delle donne modeste e riservate, e lo rimetteva senza difese in imprese, le più ardite e le più audaci. Ciò fu la sfortuna della sua vita.
Orfanello fin dalla giovane età, dopo aver rifiutato per quella sorta di vergogna e di spavento, che egli non sapeva vincere, i partiti vantaggiosi e onorevolissimi che si presentavano, sposò una signorina Colette Passage, recentemente stabilitasi nel paese, dopo aver guadagnato qualche soldo nel fare danzare un orso nelle città e nei villaggi del reame. Egli l'amava con tutte le sue facoltà e le sue forze. E, per dire il vero, ella aveva di cosa piacere, così come era, robusta, il petto abbondante, la carnagione ancora assai fresca benchè abbronzata dall'aria aperta. La sua sorpresa e la sua gioia furono grandi prima di essere una dama di qualità; il suo cuore, che non era affatto malvagio, si lasciava toccare dalla bontà d'un marito d'una così alta condizione
Orfanello fin dalla giovane età, dopo aver rifiutato per quella sorta di vergogna e di spavento, che egli non sapeva vincere, i partiti vantaggiosi e onorevolissimi che si presentavano, sposò una signorina Colette Passage, recentemente stabilitasi nel paese, dopo aver guadagnato qualche soldo nel fare danzare un orso nelle città e nei villaggi del reame. Egli l'amava con tutte le sue facoltà e le sue forze. E, per dire il vero, ella aveva di cosa piacere, così come era, robusta, il petto abbondante, la carnagione ancora assai fresca benchè abbronzata dall'aria aperta. La sua sorpresa e la sua gioia furono grandi prima di essere una dama di qualità; il suo cuore, che non era affatto malvagio, si lasciava toccare dalla bontà d'un marito d'una così alta condizione
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
Ma che cazzo è 'sta roba?
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... così alta condizione e da una così forte corpulenza. Egli si mostrava nei suoi confronti il più ubbidiente dei servitori e il più innamorato degli amanti. Ma, nel giro di qualche mese, ella si annoiò di non correre più per il mondo. Proprio nel mezzo dell'abbondanza, appagata di premure e d'amore, ella non godeva d'altro piacere che di andare a trovare il compagno della sua vita fieraiola (da luna-park) nella caverna nel quale egli languiva, una catena al collo e un anello nel naso, e di baciarlo piangente sugli occhi. M. de Montragoux, vedendola pensierosa, ne divenne preoccupato lui stesso e la sua tristezza non faceva che aumentare quella della sua compagna. Le gentilezze e le premure di cui egli la colmava rivoltavano il cuore della povera donna. Un mattino, al suo risveglio, M. de Montragoux non ritrovò più Colette al suo fianco. La cercò inutilmente per tutto il castello. La porta della stanza delle principesse sventurate era aperta. Era attraverso quella che ella era passata per svignarsela con il suo orso. Il dolore del Barbablù faceva pena a vedersi. Malgrado innumerevoli corrieri inviati alla sua ricerca, non ebbe giammai notizie di Colette Passage.
M.de Montragoux la rimpiangeva ancora quando gli capitò di dansare alla festa dei Guillettes, con Jeanne de la Cloche, figlia del luogotenente criminale di Compiègne, che gli ispirò l'amore. La chiese in moglie e l'ottenne subito. Ella amava il vino e ne
M.de Montragoux la rimpiangeva ancora quando gli capitò di dansare alla festa dei Guillettes, con Jeanne de la Cloche, figlia del luogotenente criminale di Compiègne, che gli ispirò l'amore. La chiese in moglie e l'ottenne subito. Ella amava il vino e ne
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... vino e ne beveva in eccesso. Tale gusto aumentò talmente che, in pochi mesi, ebbe l'aria di una faccia rubiconda in un'otre. Il peggio è che quest'otre, diventata furiosa, rotolava perpetuamente per le sale e le scale, con delle crisi, delle imprecazioni, dei singhiozzi e vomitando ingiurie e vino su tutto quello che incontrava. M. de Montragoux ne restò stordito di disgusto e di orrore.
Ma ben presto recuperò il suo coraggio e si sforzò con tanta fermezza quanta pazienza, di guarire la sua sposa da un vizio così ripugnante. Preghiere, rimproveri, suppliche, minacce, impiegò tutti i suoi mezzi. Non ci fu nulla che non fece. Rifiutò il vino della sua cantina; ella se ne procurò da fuori e questo la inebriò in modo ancora più abominevole.
Per toglierle il gusto di una bevanda troppo amata, mise dell'erba per gatti nelle bottiglie. Ella credette che volesse avvelenarla, balzò su di lui e gli piantò tre colpi di un coltello da cucina nel ventre. Egli pensò di morire, ma non si allontanò affatto dalla sua dolcezza abituale. "Ella è - lui diceva - più da compatire che da biasimare". Un giorno che si era dimenticato di chiudere la stanza delle principesse sventurate, Jeanne de La Cloche vi entrò tutta sconvolta, come sua abitudine, e, vedendo le figure dipinte sul muro in atteggiamento di dolore e vicine alla morte, le prese per donne vere e fuggì spaventata nella campagna, gridando all'omicidio.
Sentendo
Ma ben presto recuperò il suo coraggio e si sforzò con tanta fermezza quanta pazienza, di guarire la sua sposa da un vizio così ripugnante. Preghiere, rimproveri, suppliche, minacce, impiegò tutti i suoi mezzi. Non ci fu nulla che non fece. Rifiutò il vino della sua cantina; ella se ne procurò da fuori e questo la inebriò in modo ancora più abominevole.
Per toglierle il gusto di una bevanda troppo amata, mise dell'erba per gatti nelle bottiglie. Ella credette che volesse avvelenarla, balzò su di lui e gli piantò tre colpi di un coltello da cucina nel ventre. Egli pensò di morire, ma non si allontanò affatto dalla sua dolcezza abituale. "Ella è - lui diceva - più da compatire che da biasimare". Un giorno che si era dimenticato di chiudere la stanza delle principesse sventurate, Jeanne de La Cloche vi entrò tutta sconvolta, come sua abitudine, e, vedendo le figure dipinte sul muro in atteggiamento di dolore e vicine alla morte, le prese per donne vere e fuggì spaventata nella campagna, gridando all'omicidio.
Sentendo
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
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4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... all'omicidio.
Sentendo Barbablù, che la chiamava e correva al suo inseguimento, si gettò folle di terrore, nel laghetto e vi annegò. Cosa difficile da credere e pertanto sicura, il suo sposo fu afflitto da quella morte, tanto egli aveva l'animo pietoso.
Sei settimane dopo l'incidente, egli sposò senza cerimonia Gigonne, figlia del suo fattore Traignel. Ella camminava sugli zoccoli e sapeva di cipolle. Assai bella ragazza tolto il fatto che guardava con un solo occhio e zoppicava da un piede. Non appena fu sposata, questa guardiana d'oche, presa da una folle ambizione, non sognò più che grandi novità e insoliti splendori. Ella non trovava affatto i suoi vestiti di broccato abbastanza ricchi, le sue collane abbastanza belle, i suoi rubini sufficientemente grossi, le sue carrozze sufficientemente dorate, i suoi stagni, i suoi boschi, le sue terre abbastanza vasti. Barbablù, che non si era mai sentito ambizioso, gemeva per l'umore altero della sua sposa; non sapendo, nel suo candore, se il torto era di pensare gloriosamente come lei o modestamente come lui. Egli si accusava quasi d'una mediocrità di spirito che contrariava i nobili desideri della sua compagna, e, pieno d'incertezza, talvolta la esortava a gustare con moderazione i beni di questo mondo e talaltra si stimolava a perseguire la fortuna sull'orlo del precipizio. Era saggio, ma per lui l'amore coniugale aveva il sopravvento sulla saggezza. Gigonne non pensava più che ad apparire nel mondo,
Sentendo Barbablù, che la chiamava e correva al suo inseguimento, si gettò folle di terrore, nel laghetto e vi annegò. Cosa difficile da credere e pertanto sicura, il suo sposo fu afflitto da quella morte, tanto egli aveva l'animo pietoso.
Sei settimane dopo l'incidente, egli sposò senza cerimonia Gigonne, figlia del suo fattore Traignel. Ella camminava sugli zoccoli e sapeva di cipolle. Assai bella ragazza tolto il fatto che guardava con un solo occhio e zoppicava da un piede. Non appena fu sposata, questa guardiana d'oche, presa da una folle ambizione, non sognò più che grandi novità e insoliti splendori. Ella non trovava affatto i suoi vestiti di broccato abbastanza ricchi, le sue collane abbastanza belle, i suoi rubini sufficientemente grossi, le sue carrozze sufficientemente dorate, i suoi stagni, i suoi boschi, le sue terre abbastanza vasti. Barbablù, che non si era mai sentito ambizioso, gemeva per l'umore altero della sua sposa; non sapendo, nel suo candore, se il torto era di pensare gloriosamente come lei o modestamente come lui. Egli si accusava quasi d'una mediocrità di spirito che contrariava i nobili desideri della sua compagna, e, pieno d'incertezza, talvolta la esortava a gustare con moderazione i beni di questo mondo e talaltra si stimolava a perseguire la fortuna sull'orlo del precipizio. Era saggio, ma per lui l'amore coniugale aveva il sopravvento sulla saggezza. Gigonne non pensava più che ad apparire nel mondo,
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... apparire nel mondo, a farsi ricevere a Corte e a diventare l'amante del re. Non potendovi arrivare, ella inaridì di stizza, e ne prese un'itterizia della quale morì. Barbablù, estremamente sofferente, le costruì una tomba magnifica. Questo buon signore, avvilito da una così costante avversità domestica, non avrebbe forse più scelto spose; ma fu lui stesso scelto per marito dalla signorina Blanche de Gibemaux, figlia di un ufficiale di cavalleria che non aveva che un orecchio; diceva aver perso l'altro al servizio del re. Ella aveva molto spirito di cui si servì per ingannare suo marito. Lo tradiva con tutti i gentiluomini dei dintorni. Vi metteva tanta abilità da ingannarlo nel suo stesso castello e fin sotto i suoi occhi, senza che lui se ne accorgesse. Il povero Barbablù dubitò bene di qualcosa, senza sapere esattamente di cosa. Sfortunatamente per lei, impiegando tutte le sue energie nel tradire il marito, non era abbastanza attenta ad ingannare i suoi amanti, voglio dire a nascondere loro che li ingannava gli uni con gli altri. Un giorno fu sorpresa nella stanza delle principesse sfortunate, in compagnia di un gentiluomo che amava, da un gentiluomo che ella aveva amato e questi, in un impeto di gelosia, la trafisse con la sua spada. Alcune ore dopo, la sfortunata signora vi fu trovata morta da un servitore del castello e il terrore che ispirava questa stanza si accrebbe. Il povero Barbablù, apprendendo d'improvviso il suo
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... improvviso il suo grande disonore e la fine tragica della sua donna, non si confortò della sua seconda sfortuna in considerazione della prima. Amava Blanche de Gibeaumex d'un ardore singolare e più affettuosamente che non avesse amato Jeanne de la Cloche, Gigonne Traignel e la stessa Colette Passage. Alla notizia che ella lo aveva ingannato con costanza e che non lo avrebbe giammai più fatto, provò un dolore e un turbamento che, lungi dal quietarsi, raddoppiava ogni giorno con violenza. Le sue sofferenze erano diventate intollerabili e ne contrasse una malattia che fece temere per la sua vita.
I medici, avendo impiegato diversi farmaci senza effetto, lo avvertirono che il solo rimedio conveniente per il suo male era quello di prendere una giovane sposa. Allora pensò alla sua piccola cugina Angèle de la Garandine, che credeva si sarebbe volentieri accordata con lui, perché non aveva più beni. Ciò che lo incoraggiava a prenderla in moglie, è che lei passava per modesta e senza cultura. Era stato ingannato da una donna di spirito; una sciocca lo rassicurava. Sposò la signorina Garandine e s'accorse della falsità delle sue previsioni. Angela era dolce, Angela era buona, Angela l'amava; ella non era per se stessa portata verso il male, ma i meno furbi la inducevano facilmente in ogni momento. Bastava dirle: - Fate ciò per paura degli orpelli; entrate qui per timore che il lupo mannaro vi mangi - o meglio ancora: - Chiudete gli occhi e
I medici, avendo impiegato diversi farmaci senza effetto, lo avvertirono che il solo rimedio conveniente per il suo male era quello di prendere una giovane sposa. Allora pensò alla sua piccola cugina Angèle de la Garandine, che credeva si sarebbe volentieri accordata con lui, perché non aveva più beni. Ciò che lo incoraggiava a prenderla in moglie, è che lei passava per modesta e senza cultura. Era stato ingannato da una donna di spirito; una sciocca lo rassicurava. Sposò la signorina Garandine e s'accorse della falsità delle sue previsioni. Angela era dolce, Angela era buona, Angela l'amava; ella non era per se stessa portata verso il male, ma i meno furbi la inducevano facilmente in ogni momento. Bastava dirle: - Fate ciò per paura degli orpelli; entrate qui per timore che il lupo mannaro vi mangi - o meglio ancora: - Chiudete gli occhi e
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... gli occhi e prendete questa piccola medicina - e ben presto l'innocente, faceva, in balia dei furbi che la volevano, quello che era ben naturale volerne, perché ella era carina. M. de Montragoux, ingannato e offeso da questa innocente tanto e più che egli non lo fosse stato per Blanche de Gibeaumex, aveva inoltre la sfortuna di saperlo, perché Angela era fin troppo ingenua per nascondergli qualcosa. Ella gli diceva: - Signore, mi hanno detto questo; mi hanno fatto quest'altro; mi hanno preso questo; ho visto questo; ho sentito quest'altro -. E, per la sua ingenuità, faceva soffrire questo povero signore di tormenti inimmaginabili. Egli soffriva con costanza. Intanto arrivò a dire a questa semplice creatura: - Voi siete una sciocca! - e le diede degli schiaffi. Questa cosa gli procurò una fama di crudeltà che non doveva più estinguersi. Un monaco accattone, che passava per le Guilletes, mentre M. de Montragoux cacciava beccacce, trovò la signora Angela che cuciva una sottana per bambole. Il buon religioso, accorgendosi che ella era così ingenua quanto bella, la portò via sul suo asino, facendole credere che l'angelo Gabriele l'attendesse nel folto del bosco per metterle le giarrettiere di perle. Tutti pensarono che il lupo l'avesse mangiata perché non la si vide mai più.
Dopo una sì funesta esperienza, come Barbablù si risolse a contrarre una nuova unione? È ciò che non si poteva comprendere se non si conosceva il potere di begli occhi sul
Dopo una sì funesta esperienza, come Barbablù si risolse a contrarre una nuova unione? È ciò che non si poteva comprendere se non si conosceva il potere di begli occhi sul
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Timidezza: La vera storia di Barbablu'
... begli occhi sul suo cuore bennato. Quell'onesto gentiluomo incontrò in un castello del vicinato, che egli frequentava, una giovane orfana, di qualità, di nome Alix de Pontalcin, che, privata di tutti i suoi beni da un tutore avido, non sognava che andarsi a chiudere in un convento. Degli amici compiacenti, si intromisero per cambiare la sua risoluzione e deciderla ad accettare la mano di M. de Montragoux. Ella era certamente bella. Barbablù, che si prometteva di gustare tra le sue braccia una felicità infinita, fu una volta di più ingannato nelle sue speranze, e questa volta provò una delusione che, per effetto del suo temperamento, gli doveva costare ancora di più di tutti i dispiaceri che aveva sofferto nei precedenti matrimoni. Alix de Pontalcin rifiutò ostinatamente di dare una forma concreta all'unione alla quale ella aveva tuttavia acconsentito. Invano M.de Montragoux la incalzò a diventare la sua donna; ella resisteva alle preghiere, alle lacrime, alle suppliche, si rifiutava alle carezze più leggere del suo sposo e correva a chiudersi nella stanza delle principesse sventurate, dove dimorava sola e poco socievole per notti intere. Non si seppe mai la causa di una resistenza così contraria alla legge divina e umana; la si attribuì al fatto che M. de Montragoux aveva la barba blu, ma ciò che noi abbiamo detto ora di questa barba, rende una tale supposizione poco verosimile. Del resto è un tema sul quale è difficile ragionare. Il povero
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
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3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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