[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
helmut, mi sa che funari l'aveva copiata da ennio flaiano
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Helmuttone scusa la polemica ma Funari faceva meglio ad occuparsiHelmut ha scritto:Ti cito una massima di uno dei più grandi pensatori del XXI secolo:bocha ha scritto: te però sei fascista allora!!!!
"Me stava a ddì mì padre, che aveva visto du' guere.'A Gianfra', ce stanno 'du tipi dde fascisti: li fascisti dde destra eli fascisti dde sinistra.
Ma li fascisti dde sinistra 'so molto più pericolosi de li fascisti dde destra...!!!"
(Gianfranco Funari, 1932-2008)
delle sue feci.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Scusa ma questo aumento e' un caso particolare:Helmut ha scritto:Sono brutte cose il pregiudizio ideologico e la disinformazione.Dario83 ha scritto:autostrada Roma-L'Aquila: 60 Km d'autostrada passati da 4.10 euro a 5.30 euro!
non venite a dirmi che Silvio non centra nulla!
quando c'è lui...sarà un caso ma sono già 2 volte che aumentano l'autostrada...![]()
Gli aumenti autostradali sono prefissati a scadenze fisse, secondo il Contratto stipulato tra l'Anas e il concessionario, che nel caso di Autostrade Spa, è un privato.
Leggi qui:
http://www.autostrade.it/faq.html#3
finora il raccordo anulare era gratis e basta;
d'ora in poi invece:
A) per il traffico urbano resta gratis
B) a chi usa l'autostrada, gli fanno pagare anche un tot di km del raccordo che ha usati per arrivare all'autostrada (un forfait, per non stare a mettere caselli che rallenterebbero il traffico)
In linea di giustizia, anche far pagare il raccordo per il traffico urbano non sarebbe sbagliato: i fiorentini usano l'A1 per il traffico urbano... pagano 50 cent e zitti.
Ultima modifica di Barabino il 19/07/2010, 17:33, modificato 1 volta in totale.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
L'A1 è un'autostrada, per entrarci si paga come in tutte le autostrade d'Italia. Non ha senso parlare del motivo per cui una persona la usa. In alternativa c'è la statale ( molto più scomoda ovviamente )gratis. Far pagare il raccordo è l'ennesima mossa per spillare i soldi a chi non li ha.Barabino ha scritto:
In linea di giustizia, anche far pagare il raccordo per il traffico urbano non sarebbe sbagliato: i fiorentini usano l'A1 per il traffico urbano... pagano e zitti.
E' ovviamente colpa di Prodi.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
http://www.corriere.it/politica/10_lugl ... aabe.shtml
sempre le stesse battute da anni......pag.101 del televideo salvami tu !!..........speriamo tra luglio e ad agosto
sempre le stesse battute da anni......pag.101 del televideo salvami tu !!..........speriamo tra luglio e ad agosto
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
No.Drogato_ di_porno ha scritto:helmut, mi sa che funari l'aveva copiata da ennio flaiano
Flaiano dixit:
"In Italia ci sono due tipi di fascisti: i fascisti e gli antifascisti."
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Barabino, non capisco perchè ti rivolgi a me.Barabino ha scritto:Scusa ma questo aumento e' un caso particolare:Helmut ha scritto: Gli aumenti autostradali sono prefissati a scadenze fisse, secondo il Contratto stipulato tra l'Anas e il concessionario, che nel caso di Autostrade Spa, è un privato.
Leggi qui:
http://www.autostrade.it/faq.html#3
finora il raccordo anulare era gratis e basta;
d'ora in poi invece:
A) per il traffico urbano resta gratis
B) a chi usa l'autostrada, gli fanno pagare anche un tot di km del raccordo che ha usati per arrivare all'autostrada (un forfait, per non stare a mettere caselli che rallenterebbero il traffico)
Ripeto, c'è un Contratto di concessione tra l'ANAS (ente pubblico) e il privato concessionario.
Vai dentro un negozio Benetton, compra uno dei suoi orrendi maglioni fatti dove la manodopera costa 1€ l'ora e incazzati di brutto perchè ti fanno pagare il raccordo anulare.

Poi incazzati anche con chi gli ha venduto la concessione per un tozzo di pane secco.

"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
la riunione era a porte chiuse e il premier avrebbe detto......giusto per la precisioneGerda ha scritto:http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... o-5676564/
Como, Berlusconi all'università telematica
"Che belle laureate, non siete come la Bindi"
Il premier ha incontrato gli studenti dell'ateneo telematico Ecampus. Nel mirino anche Di Pietro
Ironico sulla laurea di Antonio Di Pietro, senza risparmiare una battuta sulla presenza di "belle ragazze laureate con il massimo dei voti, che non assomigliano certo a Rosy Bindi...". Il premier Silvio Berlusconi, in visita all'università telematica E-campus di Novedrate, in provincia di Como, si sarebbe espresso così secondo il racconto di alcuni studenti che hanno partecipato all'incontro.
"Quando studiavo io, lo sapeva tutto il condominio - avrebbe detto il premier, secondo quanto riferito sempre dagli studenti - Quando si è laureato Di Pietro, invece, nessuno ne sapeva niente". Berlusconi avrebbe poi fatto una battuta sarcastica sull'esponente pd Rosy Bindi, facendo riferimento ad alcune ex allieve dell'università presenti alla cerimonia: "Mi accusano sempre di circondarmi di belle ragazze senza cervello - avrebbe detto il premier, sempre secondo quanto riportato dagli studenti - Ecco invece qui delle belle ragazze che si sono laureate con il massimo dei voti e che non assomigliano certo a Rosy Bindi..."
che tristezza d'uomo..
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Helmut ha scritto:Sono brutte cose il pregiudizio ideologico e la disinformazione.Dario83 ha scritto:autostrada Roma-L'Aquila: 60 Km d'autostrada passati da 4.10 euro a 5.30 euro!
non venite a dirmi che Silvio non centra nulla!
quando c'è lui...sarà un caso ma sono già 2 volte che aumentano l'autostrada...![]()
Gli aumenti autostradali sono prefissati a scadenze fisse, secondo il Contratto stipulato tra l'Anas e il concessionario, che nel caso di Autostrade Spa, è un privato.
Leggi qui:
http://www.autostrade.it/faq.html#3
Ti dirò di più: la privatizzazione di Autostrade Spa, era programmata con il governo Prodi1 (1996) ed è stata fatta dal governo D'Alema nel 2000.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... etton.html
Praticamente è stata venduta alla famiglia Benetton per un tozzo di pane. Lo stesso Gilberto Benetton, è stato senatore dell'Ulivo dal 1994 al 1996.
Anche a SX esistono le famiglie di affaristi.
Ecco, quindi informiamoci...
http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/ ... 5342842525
In particolare soffermiamoci sull'art. 15 che è stato saggiamente inserito nel capo iv del d.l..
Tecnicamente, quindi, non si tratta di un aumento delle tasse, di fatto lo è...
E' sempre l'ultimo degli stronzi che vi parla, ovvero io!
scic
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Il fantastico M.I.U.R. ne ha combinata un'altra delle sue: ieri avrebbe dovuto pubblicare le graduatorie ad esaurimento delle scuole ripulite dai docenti entrati in ruolo e con le nuove posizioni dei vari ricorsisti... beh, il software che hanno usato ha per errore cancellato migliaia di docenti che lo scorso hanno non hanno accettato una supplenza a settembre.
Complimentissimi! E' la prima volta da quando si ha memoria in cui ci sono casini sulle graduatorie in un anno intermedio (non di riapertura).
Se tutti i comparti dello stato sono gestiti in questo modo prepariamoci a trovarci multe di migliaia di euro per infrazioni mai commesse oppure ad essere cancellati dall'anagrafe.
Ma quando se ne vanno a casa questi dilettanti allo sbaraglio?
P.s.: a proposito di aumenti delle tasse, l'università di Reggio Emilia e Modena dal prossimo anno aggiunge un 200 euro di media alle rette degli studenti causa "tagli della finanziaria"... ma le tasse non aumentano mica..
Complimentissimi! E' la prima volta da quando si ha memoria in cui ci sono casini sulle graduatorie in un anno intermedio (non di riapertura).
Se tutti i comparti dello stato sono gestiti in questo modo prepariamoci a trovarci multe di migliaia di euro per infrazioni mai commesse oppure ad essere cancellati dall'anagrafe.
Ma quando se ne vanno a casa questi dilettanti allo sbaraglio?
P.s.: a proposito di aumenti delle tasse, l'università di Reggio Emilia e Modena dal prossimo anno aggiunge un 200 euro di media alle rette degli studenti causa "tagli della finanziaria"... ma le tasse non aumentano mica..
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
già, quindi oggi uscirà la solita smentita..bocha ha scritto:la riunione era a porte chiuse e il premier avrebbe detto......giusto per la precisione
"sono stato frainteso, non volevo dire rosi bindi ma mork e mindy.."
ripeto: che tristezza d'uomo..
"Gli amici del campetto
passati dalle Marlboro direttamente all'eroina
alla faccia delle droghe leggere"
passati dalle Marlboro direttamente all'eroina
alla faccia delle droghe leggere"
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
...secondo me nascerà un amore tra Silvio e Rosy...Gerda ha scritto:http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... o-5676564/
Como, Berlusconi all'università telematica
"Che belle laureate, non siete come la Bindi"
Il premier ha incontrato gli studenti dell'ateneo telematico Ecampus. Nel mirino anche Di Pietro
Ironico sulla laurea di Antonio Di Pietro, senza risparmiare una battuta sulla presenza di "belle ragazze laureate con il massimo dei voti, che non assomigliano certo a Rosy Bindi...". Il premier Silvio Berlusconi, in visita all'università telematica E-campus di Novedrate, in provincia di Como, si sarebbe espresso così secondo il racconto di alcuni studenti che hanno partecipato all'incontro.
"Quando studiavo io, lo sapeva tutto il condominio - avrebbe detto il premier, secondo quanto riferito sempre dagli studenti - Quando si è laureato Di Pietro, invece, nessuno ne sapeva niente". Berlusconi avrebbe poi fatto una battuta sarcastica sull'esponente pd Rosy Bindi, facendo riferimento ad alcune ex allieve dell'università presenti alla cerimonia: "Mi accusano sempre di circondarmi di belle ragazze senza cervello - avrebbe detto il premier, sempre secondo quanto riportato dagli studenti - Ecco invece qui delle belle ragazze che si sono laureate con il massimo dei voti e che non assomigliano certo a Rosy Bindi..."
La donna, solo il diavolo sa cos'è.
Fëdor Dostoevskij
Fëdor Dostoevskij
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Barabino, non capisco perchè ti rivolgi a me.Helmut ha scritto:
Ripeto, c'è un Contratto di concessione tra l'ANAS (ente pubblico) e il privato concessionario.
Vai dentro un negozio Benetton, compra uno dei suoi orrendi maglioni fatti dove la manodopera costa 1€ l'ora e incazzati di brutto perchè ti fanno pagare il raccordo anulare.

Poi incazzati anche con chi gli ha venduto la concessione per un tozzo di pane secco.

Decreto legge 31.05.2010, n. 78
Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica. (G.U. 31.05.2010, n. 125 - S.O. 114)
Capo IV - Entrate non fiscali
Art. 15 - Pedaggiamento rete autostradale ANAS e canoni di concessione
1. Entro quarantacinque giorni dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono stabiliti criteri e modalità per l'applicazione del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di ANAS SpA, in relazione ai costi di investimento e di manutenzione straordinaria oltre che quelli relativi alla gestione, nonché l'elenco delle tratte da sottoporre a pedaggio.
2. In fase transitoria, a decorrere dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di entrata in vigore del presente decreto e fino alla data di applicazione dei pedaggi di cui al comma 1, comunque non oltre il 31 dicembre 2011, ANAS S.p.A. è autorizzata ad applicare una maggiorazione tariffaria forfettaria di un euro per le classi di pedaggio A e B e di due euro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5, presso le stazioni di esazione delle autostrade a pedaggio assentite in concessione che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta ANAS. Le stazioni di cui al precedente periodo sono individuate con il medesimo DPCM di cui al comma 1. Gli importi delle maggiorazioni sono da intendersi IVA esclusa. Le maggiorazioni tariffarie di cui al presente comma non potranno comunque comportare un incremento superiore al 25% del pedaggio altrimenti dovuto.
3. Le entrate derivanti dall'attuazione dei commi 1 e 2 vanno a riduzione dei contributi annui dovuti dallo Stato per investimenti relativi a opere e interventi di manutenzione straordinaria anche in corso di esecuzione.
4. La misura del canone annuo corrisposto direttamente ad ANAS S.p.A. ai sensi del comma 1020 dell'art. 1 della legge 27 dicembre 2006 n. 296 e del comma 9 bis dell'art. 19 del decreto-legge 1 luglio 2009 n. 78 convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2009 n. 102, è integrata di un importo, calcolato sulla percorrenza chilometrica, pari a:
a) 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e a 3 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5 a decorrere dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di entrata in vigore del presente comma;
b) 2 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e a 6 millesimi di curo a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5 a decorrere dal 1 gennaio 2011.
5. I pagamenti dovuti ad ANAS SpA a titolo di corrispettivo del contratto di programma-parte servizi sono ridotti in misura corrispondente alle maggiori entrate derivanti dall'applicazione del comma 4.
6. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, è stabilito a decorrere dall'anno 2010 un canone aggiuntivo annuale, finalizzato alla tutela ambientale, che i soggetti titolari di una concessione di grande derivazione d'acqua per uso idroelettrico versano all'entrata dello Stato. Con il medesimo decreto è determinato, in relazione alla potenza nominale media degli impianti, l'ammontare del canone aggiuntivo in misura non superiore al canone vigente per ciascuna concessione, nonché il termine e le modalità di versamento.
Da Dove cazzo vieni comunque soldato? Signore Texas Signore!
Strano io ho sempre saputo che nel Texas ci nascono solo tori e checche soldato cow-boy. Tu l'aria del toro non ce l'hai neanche un po' quindi il cerchio si restringe.
PS: ma quanto è bello SuperZeta con i server nuovi di zecca.
Strano io ho sempre saputo che nel Texas ci nascono solo tori e checche soldato cow-boy. Tu l'aria del toro non ce l'hai neanche un po' quindi il cerchio si restringe.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
razor ha gia\ rispostoHelmut ha scritto:Barabino, non capisco perchè ti rivolgi a me.Barabino ha scritto: B) a chi usa l'autostrada, gli fanno pagare anche un tot di km del raccordo che ha usati per arrivare all'autostrada (un forfait, per non stare a mettere caselli che rallenterebbero il traffico)
Ripeto, c'è un Contratto di concessione tra l'ANAS (ente pubblico) e il privato concessionario.

1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
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4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
La fonte e' quella che e'......cmq interessante:
(repubblica.it)
Il sogno: "Meno tasse per tutti". La realtà: nel 2000 le entrate complessive dello Stato rappresentavano il 45,4% cento del Pil, nel 2009, alla fine del "decennio berlusconiano", questa percentuale è salita al 47,2%, il valore più alto mai raggiunto. In termini assoluti, nello stesso periodo le entrate sono cresciute del 33%, un valore superiore di ben 12 punti percentuali rispetto alla crescita dei prezzi, ferma al 20,6%.
Degli slogan elettorali di Berlusconi quello sulle tasse che diminuiscono, liberando risorse per famiglie e imprese, è certamente il più riuscito. Non c'è dubbio: nell'immaginario collettivo di moltissimi italiani i suoi governi si sono caratterizzati come quelli che non hanno "messo le mani nelle tasche della gente". Al contrario, gli stessi slogan del centrodestra e dei media di Berlusconi (tv e giornali) hanno accreditato i governi di centro sinistra come quelli che hanno sempre puntato ad alzare le tasse. Al punto che negli ultimi giorni della campagna elettorale del 2006 Prodi perse terreno sulla base della martellante campagna mediatica di Berlusconi. Con il risultato che quella che fino a poche settimane prima sembrava per il centro sinistra una marcia trionfale si trasformò invece in una risicata vittoria, per non dire una mezza deblacle, come si vide meglio un anno e mezzo dopo.
Chi ha creduto a quest'abile costruzione propagandistica di Berlusconi potrà trovare sorprendenti i dati contenuti nelle relazioni annuali della Banca d'Italia. Dati che smentiscono in toto le roboanti affermazioni che il nostro premier ci ha regalato in tutti questi anni.
In estrema sintesi, i numeri evidenziano con chiarezza due circostanze: 1) le entrate dello Stato nel "decennio berlusconiano" non soltanto non sono diminuite ma sono addirittura aumentate, in relazione sia all'inflazione, sia al prodotto interno lordo. Non soltanto non c'è quindi stata la promessa riduzione delle tasse, ma al contrario è aumentata la voracità dello Stato. 2) L'incremento delle entrate dello Stato non è stato però causato da un incremento omogeneo delle principali fonti di gettito, ossia imposte dirette (quelle sul reddito), imposte indirette (Iva e accise) e contributi previdenziali (essenzialmente Inps e Inpdap).
In effetti, analizzando le principali componenti delle entrate dello Stato, vediamo che le imposte dirette sono cresciute tra il 2000 ed il 2009 del 33 per cento, una percentuale più alta di quasi 12 punti percentuali rispetto al 20,6 dell'inflazione, ma in relazione alla crescita del Pil sono rimaste sostanzialmente immutate (soltanto 0,2 punti percentuali in più nello stesso periodo).
È quindi corretto ammettere che il gettito delle imposte che si pagano con la busta paga (lavoratori dipendenti) o con la dichiarazione dei redditi (autonomi) non è aumentato, ma questo risultato può dipendere anche dal diverso livello di evasione fiscale. Infatti, confrontando le aliquote Irpef per gli anni 2000, 2005 e 2009, non si riscontra una palese riduzione delle stesse, che anzi tendono ad aumentare per i redditi più bassi, sebbene tale incremento possa risultare neutralizzato da maggiori detrazioni. In conclusione, le imposte dirette non sono aumentate, ma neppure diminuite, ed in ogni caso non vi sono state "meno tasse per tutti".
È invece leggermente diminuito il gettito delle imposte indirette, ossia Iva e accise, se lo si rapporta all'andamento dell'inflazione (meno 2,3 per cento nel periodo considerato), ed in particolare, se lo si confronta con il Pil: da un 14,7 per cento del 2000 si è scesi ad un 13,6 del 2009. In particolare, c'è da notare che la riduzione più accentuata è avvenuta negli ultimi due anni, e cioè nel 2008 e nel 2009 (nel 2007 era ancora uguale a quella del 2000).
Questo spostamento dal prelievo indiretto a quello diretto viene in genere considerato nei testi di Scienza delle Finanze come un fatto equitativo: infatti con le imposte dirette si paga in maniera progressiva a seconda del reddito (più è alto più si versa al fisco). In altre parole, i più "poveri" pagano meno tasse in proporzione al proprio reddito. Al contrario, sempre nella dottrina classica, il minore peso delle imposte indirette può essere considerato un fatto positivo dal punto di vista sociale, in quanto le imposte indirette non hanno natura progressiva, e quindi rappresentano un fardello evidentemente più pesante per i percettori di redditi più bassi.
Calando questi argomenti nella situazione italiana, caratterizzata da un'evasione fiscale impressionante (si stimano ormai 120 miliardi di euro di imposte non pagate), la riduzione del gettito delle imposte indirette che si è verificato, ad aliquote Iva e importi delle accise invariati, potrebbe segnalare una maggiore evasione, che si realizza essenzialmente con le attività in nero e con il meccanismo delle cartiere, ossia delle società create per emettere fatture false.
Quindi, non ci sono state complessivamente meno tasse per tutti. Anzi sono cresciute le imposte dirette - che colpiscono particolarmente coloro che, come i dipendenti (ma anche molti autonomi) non possono evadere - e questo non è in Italia e nelle attuali circostanze un fatto positivo: dice soltanto che si accresciuto l'obolo che lo Stato pretende sui redditi effettivamente dichiarati. Ovvero, come ha detto di recente il Governatore della Banca d'Italia, sostanzialmente sulle stesse persone. Mentre non ci sono stati nel decennio berlusconiano segnali di un recupero dell'evasione, altrimenti si sarebbe visto anche un aumento delle imposte indirette.
Va comunque detto che il calo delle imposte indirette negli ultimi due anni è certamente da mettere in relazione anche con la crisi economica. Da notare, tuttavia, che nel decennio considerato l'anno in cui il gettito delle imposte indirette è stato più alto in assoluto è il 2007, al tempo del secondo governo Prodi: 227 miliardi, poi scesi 216 nel 2008 e a 207 nel 2009. Insomma, comunque la si voglia vedere, di certo i governi di Berlusconi non si sono caratterizzati per una lotta all'ultimo sangue contro l'evasione e l'elusione. Anzi.
Un altro dato molto interessante viene dalla voce contributi sociali, che è in assoluto la componente della pressione fiscale cresciuta di più (+46,6% in 9 anni), sia rispetto all'aumento del costo della vita (+26 punti), sia in relazione al Pil (dal 12,4% del 2000 al 14,1% del 2009). In altre parole è aumentata di molto la pressione fiscale sul fattore lavoro, in particolare su quello dipendente.
Abbiamo visto fin qui i trend decennali, dal 2000 al 2009. Ma qual è l'esatto contributo anno per anno degli esecutivi Berlusconi, visto che quest'ultimo ha governato per 6 anni e mezzo su 10 (di cui 5 in modo esclusivo)? Riconoscendo che gli incrementi più significativi della pressione fiscale si sono realizzati nel 2006, anno di transizione dal terzo Governo Berlusconi al secondo Governo Prodi, è interessante comunque fare un confronto tra i 5 anni di completa responsabilità dei governi di centrodestra (2002, 2003, 2004, 2005, 2009) con i due anni gestiti dal governo di centrosinistra (2000 e 2007).
Considerando solo l'andamento del gettito in funzione del Pil, ovvero in altri termini i valori della pressione fiscale, vediamo che nei cinque anni di governo continuativo di centrodestra la pressione fiscale è leggermente diminuita nel complesso di 0,6 punti rispetto al Pil, ossia 0,12 punti l'anno, mentre nei due anni di centrosinistra è cresciuta di mezzo punto del Pil, ovvero 0,25 punti l'anno. Non c'è dubbio, ma non è una sorpresa, che i governi di Berlusconi abbiano effettivamente prodotto un'esigua riduzione del gettito fiscale rispetto al Pil in questo primo periodo, anche se è difficile dire se questo risultato dipenda più da leggi tributarie più favorevoli che da una maggiore evasione fiscale o dall'abbondante ricorso alla risorsa "condoni" che premiamo soprattutto quelli che di solito non pagano le tasse. Tuttavia, dopo la crescita del 2006-2007, la pressione fiscale negli ultimi due anni di governo Berlusconi è rimasta sostanzialmente invariata intorno al 43 per cento. Anzi, a voler essere precisi, nel 2009 la pressione fiscale ha raggiunto il picco massimo del decennio: 43,2 per cento.
Andando ad analizzare le varie componenti della tassazione, scopriamo che sul fronte delle imposte dirette, i primi cinque anni di governo del Cavaliere hanno contribuito ad una riduzione di gettito pari a 2,1 punti del Pil (0,42 l'anno), mentre il centrosinistra ha contribuito ad una crescita: nei 2 anni di suo governo ad un aumento di 0,3 punti di Pil (0,15 l'anno). Tuttavia, nel 2009, il peso delle imposte dirette sul Pil era maggiore di quello che c'era nell'ultimo anno "pieno" del precedente ciclo del centro sinistra, ovvero il 2000: 14,6 contro 14,4. Un decennio inutilmente trascorso in attesa che le promesse di Berlusconi si concretassero sulle buste paga e sui redditi.
Il contributo del centrodestra alla riduzione del gettito delle imposte indirette è di soli 0,2 punti di Pil in cinque anni, la stessa misura del centrosinistra (ma in soli 2 anni). Anche l'incremento dei contributi sociali, in termini di gettito rapportato al Pil è opera in misura simile degli esecutivi di centrodestra e di centrosinistra, visto che i primi hanno portato ad un incremento di 0,8 punti del Pil (0,16 l'anno), ed i secondi di mezzo punto in 2 anni (0,25%) l'anno.
Cosa si desume dai numeri sopra indicati? Innanzitutto che, al di là degli altisonanti proclami su una loro riduzione, le tasse non sono complessivamente calate. Né potevano esserlo per via dell'enorme, e crescente finora, spesa pubblica (vedi nostra inchiesta del 31 maggio 2010) e di un debito pubblico (vedi nostra inchiesta del 1° febbraio 2010) che ha continuato la sua ascesa. È vero però che sul fronte delle imposte dirette gli esecutivi di Berlusconi hanno prodotto una sia pur leggerissima riduzione del gettito. Sostanzialmente compensata però da maggiori contributi sociali. In altre parole, è possibile che soprattutto i lavoratori autonomi siano stati avvantaggiati dai governi di Berlusconi, a scapito dei lavoratori dipendenti.
Non solo, ma il maggior gettito dei contributi sociali, riverberandosi sul costo del lavoro, può aver contribuito alla riduzione della competitività del nostro sistema produttivo, che molto dipende, com'è noto, da questo fattore. Certamente i dati nudi e crudi non dicono che agli italiani sia convenuto avere Berlusconi al governo: neppure per le tasse.
(repubblica.it)
Il sogno: "Meno tasse per tutti". La realtà: nel 2000 le entrate complessive dello Stato rappresentavano il 45,4% cento del Pil, nel 2009, alla fine del "decennio berlusconiano", questa percentuale è salita al 47,2%, il valore più alto mai raggiunto. In termini assoluti, nello stesso periodo le entrate sono cresciute del 33%, un valore superiore di ben 12 punti percentuali rispetto alla crescita dei prezzi, ferma al 20,6%.
Degli slogan elettorali di Berlusconi quello sulle tasse che diminuiscono, liberando risorse per famiglie e imprese, è certamente il più riuscito. Non c'è dubbio: nell'immaginario collettivo di moltissimi italiani i suoi governi si sono caratterizzati come quelli che non hanno "messo le mani nelle tasche della gente". Al contrario, gli stessi slogan del centrodestra e dei media di Berlusconi (tv e giornali) hanno accreditato i governi di centro sinistra come quelli che hanno sempre puntato ad alzare le tasse. Al punto che negli ultimi giorni della campagna elettorale del 2006 Prodi perse terreno sulla base della martellante campagna mediatica di Berlusconi. Con il risultato che quella che fino a poche settimane prima sembrava per il centro sinistra una marcia trionfale si trasformò invece in una risicata vittoria, per non dire una mezza deblacle, come si vide meglio un anno e mezzo dopo.
Chi ha creduto a quest'abile costruzione propagandistica di Berlusconi potrà trovare sorprendenti i dati contenuti nelle relazioni annuali della Banca d'Italia. Dati che smentiscono in toto le roboanti affermazioni che il nostro premier ci ha regalato in tutti questi anni.
In estrema sintesi, i numeri evidenziano con chiarezza due circostanze: 1) le entrate dello Stato nel "decennio berlusconiano" non soltanto non sono diminuite ma sono addirittura aumentate, in relazione sia all'inflazione, sia al prodotto interno lordo. Non soltanto non c'è quindi stata la promessa riduzione delle tasse, ma al contrario è aumentata la voracità dello Stato. 2) L'incremento delle entrate dello Stato non è stato però causato da un incremento omogeneo delle principali fonti di gettito, ossia imposte dirette (quelle sul reddito), imposte indirette (Iva e accise) e contributi previdenziali (essenzialmente Inps e Inpdap).
In effetti, analizzando le principali componenti delle entrate dello Stato, vediamo che le imposte dirette sono cresciute tra il 2000 ed il 2009 del 33 per cento, una percentuale più alta di quasi 12 punti percentuali rispetto al 20,6 dell'inflazione, ma in relazione alla crescita del Pil sono rimaste sostanzialmente immutate (soltanto 0,2 punti percentuali in più nello stesso periodo).
È quindi corretto ammettere che il gettito delle imposte che si pagano con la busta paga (lavoratori dipendenti) o con la dichiarazione dei redditi (autonomi) non è aumentato, ma questo risultato può dipendere anche dal diverso livello di evasione fiscale. Infatti, confrontando le aliquote Irpef per gli anni 2000, 2005 e 2009, non si riscontra una palese riduzione delle stesse, che anzi tendono ad aumentare per i redditi più bassi, sebbene tale incremento possa risultare neutralizzato da maggiori detrazioni. In conclusione, le imposte dirette non sono aumentate, ma neppure diminuite, ed in ogni caso non vi sono state "meno tasse per tutti".
È invece leggermente diminuito il gettito delle imposte indirette, ossia Iva e accise, se lo si rapporta all'andamento dell'inflazione (meno 2,3 per cento nel periodo considerato), ed in particolare, se lo si confronta con il Pil: da un 14,7 per cento del 2000 si è scesi ad un 13,6 del 2009. In particolare, c'è da notare che la riduzione più accentuata è avvenuta negli ultimi due anni, e cioè nel 2008 e nel 2009 (nel 2007 era ancora uguale a quella del 2000).
Questo spostamento dal prelievo indiretto a quello diretto viene in genere considerato nei testi di Scienza delle Finanze come un fatto equitativo: infatti con le imposte dirette si paga in maniera progressiva a seconda del reddito (più è alto più si versa al fisco). In altre parole, i più "poveri" pagano meno tasse in proporzione al proprio reddito. Al contrario, sempre nella dottrina classica, il minore peso delle imposte indirette può essere considerato un fatto positivo dal punto di vista sociale, in quanto le imposte indirette non hanno natura progressiva, e quindi rappresentano un fardello evidentemente più pesante per i percettori di redditi più bassi.
Calando questi argomenti nella situazione italiana, caratterizzata da un'evasione fiscale impressionante (si stimano ormai 120 miliardi di euro di imposte non pagate), la riduzione del gettito delle imposte indirette che si è verificato, ad aliquote Iva e importi delle accise invariati, potrebbe segnalare una maggiore evasione, che si realizza essenzialmente con le attività in nero e con il meccanismo delle cartiere, ossia delle società create per emettere fatture false.
Quindi, non ci sono state complessivamente meno tasse per tutti. Anzi sono cresciute le imposte dirette - che colpiscono particolarmente coloro che, come i dipendenti (ma anche molti autonomi) non possono evadere - e questo non è in Italia e nelle attuali circostanze un fatto positivo: dice soltanto che si accresciuto l'obolo che lo Stato pretende sui redditi effettivamente dichiarati. Ovvero, come ha detto di recente il Governatore della Banca d'Italia, sostanzialmente sulle stesse persone. Mentre non ci sono stati nel decennio berlusconiano segnali di un recupero dell'evasione, altrimenti si sarebbe visto anche un aumento delle imposte indirette.
Va comunque detto che il calo delle imposte indirette negli ultimi due anni è certamente da mettere in relazione anche con la crisi economica. Da notare, tuttavia, che nel decennio considerato l'anno in cui il gettito delle imposte indirette è stato più alto in assoluto è il 2007, al tempo del secondo governo Prodi: 227 miliardi, poi scesi 216 nel 2008 e a 207 nel 2009. Insomma, comunque la si voglia vedere, di certo i governi di Berlusconi non si sono caratterizzati per una lotta all'ultimo sangue contro l'evasione e l'elusione. Anzi.
Un altro dato molto interessante viene dalla voce contributi sociali, che è in assoluto la componente della pressione fiscale cresciuta di più (+46,6% in 9 anni), sia rispetto all'aumento del costo della vita (+26 punti), sia in relazione al Pil (dal 12,4% del 2000 al 14,1% del 2009). In altre parole è aumentata di molto la pressione fiscale sul fattore lavoro, in particolare su quello dipendente.
Abbiamo visto fin qui i trend decennali, dal 2000 al 2009. Ma qual è l'esatto contributo anno per anno degli esecutivi Berlusconi, visto che quest'ultimo ha governato per 6 anni e mezzo su 10 (di cui 5 in modo esclusivo)? Riconoscendo che gli incrementi più significativi della pressione fiscale si sono realizzati nel 2006, anno di transizione dal terzo Governo Berlusconi al secondo Governo Prodi, è interessante comunque fare un confronto tra i 5 anni di completa responsabilità dei governi di centrodestra (2002, 2003, 2004, 2005, 2009) con i due anni gestiti dal governo di centrosinistra (2000 e 2007).
Considerando solo l'andamento del gettito in funzione del Pil, ovvero in altri termini i valori della pressione fiscale, vediamo che nei cinque anni di governo continuativo di centrodestra la pressione fiscale è leggermente diminuita nel complesso di 0,6 punti rispetto al Pil, ossia 0,12 punti l'anno, mentre nei due anni di centrosinistra è cresciuta di mezzo punto del Pil, ovvero 0,25 punti l'anno. Non c'è dubbio, ma non è una sorpresa, che i governi di Berlusconi abbiano effettivamente prodotto un'esigua riduzione del gettito fiscale rispetto al Pil in questo primo periodo, anche se è difficile dire se questo risultato dipenda più da leggi tributarie più favorevoli che da una maggiore evasione fiscale o dall'abbondante ricorso alla risorsa "condoni" che premiamo soprattutto quelli che di solito non pagano le tasse. Tuttavia, dopo la crescita del 2006-2007, la pressione fiscale negli ultimi due anni di governo Berlusconi è rimasta sostanzialmente invariata intorno al 43 per cento. Anzi, a voler essere precisi, nel 2009 la pressione fiscale ha raggiunto il picco massimo del decennio: 43,2 per cento.
Andando ad analizzare le varie componenti della tassazione, scopriamo che sul fronte delle imposte dirette, i primi cinque anni di governo del Cavaliere hanno contribuito ad una riduzione di gettito pari a 2,1 punti del Pil (0,42 l'anno), mentre il centrosinistra ha contribuito ad una crescita: nei 2 anni di suo governo ad un aumento di 0,3 punti di Pil (0,15 l'anno). Tuttavia, nel 2009, il peso delle imposte dirette sul Pil era maggiore di quello che c'era nell'ultimo anno "pieno" del precedente ciclo del centro sinistra, ovvero il 2000: 14,6 contro 14,4. Un decennio inutilmente trascorso in attesa che le promesse di Berlusconi si concretassero sulle buste paga e sui redditi.
Il contributo del centrodestra alla riduzione del gettito delle imposte indirette è di soli 0,2 punti di Pil in cinque anni, la stessa misura del centrosinistra (ma in soli 2 anni). Anche l'incremento dei contributi sociali, in termini di gettito rapportato al Pil è opera in misura simile degli esecutivi di centrodestra e di centrosinistra, visto che i primi hanno portato ad un incremento di 0,8 punti del Pil (0,16 l'anno), ed i secondi di mezzo punto in 2 anni (0,25%) l'anno.
Cosa si desume dai numeri sopra indicati? Innanzitutto che, al di là degli altisonanti proclami su una loro riduzione, le tasse non sono complessivamente calate. Né potevano esserlo per via dell'enorme, e crescente finora, spesa pubblica (vedi nostra inchiesta del 31 maggio 2010) e di un debito pubblico (vedi nostra inchiesta del 1° febbraio 2010) che ha continuato la sua ascesa. È vero però che sul fronte delle imposte dirette gli esecutivi di Berlusconi hanno prodotto una sia pur leggerissima riduzione del gettito. Sostanzialmente compensata però da maggiori contributi sociali. In altre parole, è possibile che soprattutto i lavoratori autonomi siano stati avvantaggiati dai governi di Berlusconi, a scapito dei lavoratori dipendenti.
Non solo, ma il maggior gettito dei contributi sociali, riverberandosi sul costo del lavoro, può aver contribuito alla riduzione della competitività del nostro sistema produttivo, che molto dipende, com'è noto, da questo fattore. Certamente i dati nudi e crudi non dicono che agli italiani sia convenuto avere Berlusconi al governo: neppure per le tasse.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”