
[O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
grazie 

Ezechiele 25,17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dall'iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e distruggere i miei fratelli e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farà calare la mia vendetta sopra di te."
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Non meritiamo la A, la merita il Brescia... sicuro...
Ma, menebattoilculo, ora la serie A... LA VOGLIO...
Mi rieclisso, volevo solo aggiornarvi che, almeno per questa sera, mi sto grassamente segando...
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Nell'arco dell'anno il Brescia si e' dimostrata squadra piu' forte e regolare, con una qualità tecnica superiore al Toro, sopratutto al Toro di gennaio in poi. (che pero' ha fatto molti piu' punti del primo toro, a furia di scarpate e sportellateUrbano Cairo ha scritto:Non meritiamo la A, la merita il Brescia... sicuro...
Ma, menebattoilculo, ora la serie A... LA VOGLIO...
Mi rieclisso, volevo solo aggiornarvi che, almeno per questa sera, mi sto grassamente segando...

Cmq con i titolari non siamo male. Ogbonna e' mostruoso, peccato per le amnesie cmq sempre piu' rare. Garofalo mi ha impressionato stasera, ha fatto un recupero preso in contropiede da 100metrista.
Ho un po paura di D'ambrosio, anche lui buon giocatore ma che ogni tanto si disconnette. Cmq gran parte del merito del secondo gol e' suo. Ha fatto un'azione da giocatore di alta serie A.
Cmq ce la giochiamo, a sto punto tutto e' possibile. Anche rubando e giocando di merda va bene lo stesso, in serie A ci portiamo in saccoccia quasi 50 milioni. Con Petrachi e' possibile si possa fare una stagione dignitosa.
Se passerà il Brescia amen, c'e' cmq una ottima base per la prossima stagione, anche se perderemo sicuramente Bianchi.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
il solo fatto che "mourinhiano" sia praticamente un neologismo dovrebbe dirla lunga..
Vorrrei tanto aver avuto un passato tragico, giustificherebbe il mio presente
..
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Vanessa Jordin, Brittney Banxxx, Lezley Zen..
..
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Krasic il nuovo Nedved? Certo che su Tuttospor ne scrivono di cazzate. Col CSKA contro l'inter non fece assolutamente niente, sto gran fenomeno. Anzi se non ricordo male si fece ammonire e saltò il ritorno.
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
Evil eye - Twisted smile - Laughing as you cry
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Tornato stanotte a casuccia.
E' stato uno spettacolo da rozzi selvaggi, 5.000 trogloditi che urlavano e si agitavano come gorilla infoiati.. BUT I LIKE IT

Si, lo so che il Brescia è più forte (anzi : è fortissimo), che continua ad essere favorito nonostante il presidente abbia apostrofato come coglione l'allenatore, che i pronostici siano dalla parte delle rondinelle nonostante lo si ridica da ormai 9 mesi, sono conscio che il Barcellona della Lombardia ha più chances, nonostante i suoi tifosi facciano a botte tra di loro, lo so che siamo spacciati di fronte a questo squadrone che da sessantatremila anni lotta per salire, anche se in questo momento a Torino c'è l'ideale mix tra entusiasmo e piedi saldamente incollati per terra, sapendo di essere in svantaggio.
Per voi che non saprete per chi tifare mercoledì e domenica sera : il solo evitare un altro "editoriale" del gobbo Tiffany (che di serie A è gran esperto, ma disquisendo di cadetteria si lascia andare a trombonismi evitabili, visto che non ha seguito il campionato) è motivo sufficiente per simpatizzare per i granata
Vada come deve andare, non pensavo affatto saremmo arrivati alla finale playoff dopo la rifondazione invernale (ma ci ho sempre sperato con ardore) : ricordo ben 7 ex giocatori di serie A mandati via a gennaio e rimpiazzati da colleghi scaricati dalle loro squadre e desiderosi di riscatto e giovani promesse della Lega Pro, dodicesimo posto in classifica a Natale....
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
meno male che il toro era in B quest'anno perchè avremmo perso anche i due derby.
e non ci saremmo qualificati per i preliminari europaleague.
cazzo.
e non ci saremmo qualificati per i preliminari europaleague.
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"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Il povero Donegal soffre da matti nel leggere un gobbo che non scrive male del Toro augurandogli di restare in serie B e magari di finire tra i dilettanti.
Comunque sono in primis un appassionato di calcio che non ha mai nascosto la sua ammirazione tecnica per l'Inter di questi anni, figuriamoci se mi faccio problemi a commentare le partite del Torino senza pensare da tifoso juventino. Poi sarò anche disinformato ma baso la mia opinione su quello che vedo. Ieri ho visto le due parite dei playoff e ho scritto le mie solite banalità magari del tutto sbagliate. Mica pretendo di essere la bibbia del calcio.
Donegal rassegnati, mi guarderò anche le due finali e non mancherà adeguato commento. Non aprire piu' questo topic.

Comunque sono in primis un appassionato di calcio che non ha mai nascosto la sua ammirazione tecnica per l'Inter di questi anni, figuriamoci se mi faccio problemi a commentare le partite del Torino senza pensare da tifoso juventino. Poi sarò anche disinformato ma baso la mia opinione su quello che vedo. Ieri ho visto le due parite dei playoff e ho scritto le mie solite banalità magari del tutto sbagliate. Mica pretendo di essere la bibbia del calcio.
Donegal rassegnati, mi guarderò anche le due finali e non mancherà adeguato commento. Non aprire piu' questo topic.

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
tiffany rayne ha scritto: Donegal rassegnati, mi guarderò anche le due finali e non mancherà adeguato commento. Non aprire piu' questo topic.
Ti voglio bene, sarai l'unico qua dentro che verrà ai miei funerali (tra una cinquantina d'anni, spero)

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
"Nasce al telefono l'Inter targata Benitez"
titolo del corriere di carta oggi.
cazzo....ancora?
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cazzo....ancora?
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
zio ha scritto:"Nasce al telefono l'Inter targata Benitez"
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"La regola d'oro : cazzo in tiro non c'ha coscienza."
(I. Welsh)
" Ti ho appena fatto un pompino, non è che puoi fare tanto il sostenuto." (cit.)
"What did you touch? You made me make a mess all over..." (cit.)
(I. Welsh)
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"What did you touch? You made me make a mess all over..." (cit.)
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
le vostre squadre saranno anche piene di gente farabutta.. ma voi siete decisamente simpaticiLonewolf ha scritto:zio ha scritto:"Nasce al telefono l'Inter targata Benitez"
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cazzo....ancora?



Rico
Stoya Doll champion of FWP 3.0!!!!!!!!!
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Altro che Mourinho, Pesaola era di un'altra categoria.
Intervista rilasciata nel dicembre del 1975.
BRUNO PESAOLA ha annunciato ufficialmente che a fine campionato lascerà il Bologna. Perché? Il cronista amico cerca di scoprirne le cause...
«Me ne vado perché sono stufo di essere insultato da sei deficienti».
- Chi sono?
«Due vanno in tribuna, due di fronte alla tribuna e due nei laterali».
- Sei deficienti ci sono in qualsiasi stadio.
«Ma a Bologna si vanno a mettere nei punti strategici e influenzano gli altri. Cosi da sei diventano dodici, poi ventiquattro e così via».
— Quando si vince poco, la contestazione diventa inevitabile.
«Ma il Bologna ha gli stessi punti dell'anno scorso. E abbiamo sbagliato due partite in casa: contro il Como e contro il Perugia».
— Come mai?
«Contro il Como abbiamo giocato bene e alla fine del primo tempo potevamo vincere per 4-0. Con il Perugia la colpa è del campo che non è più un campo. Su una risaia del genere sono avvantaggiate le squadre che devono difendersi. Quindi i tifosi non dovevano prendersela con noi, bensì con i responsabili del Comunale».
— Tifosi contestatori ci sono dappertutto.
«Ma a Bologna è diverso. E' ritenuto critico anche il pubblico di Firenze, perché i fiorentini sono chiacchieroni come tutti i toscani. Ma le polemiche iniziano quando finisce la partita. Sino al 90' il pubblico fiorentino incita la squadra».
— Ma poi al Chioschetto...
«Quello che succede dopo la partita all'allenatore non interessa. A Bologna invece è impossibile lavorare perché si contesta proprio nei momenti in cui si dovrebbe incitare la squadra».
— Alludi a Massimelli?
«Non se la pigliano solo con Massimelli. Hanno già cominciato a pigliarsela con Clerici. Siccome ho solo 17 giocatori, ridurranno la mia scelta a 11 obbligandomi a far giocare quelli che vogliono loro. Ma a questo punto io dico: signori, non ci sto».
— Eppure il pubblico di Bologna ha fama di sportivo...
«Certo, ma è una fama che gli hanno fatto gli altri. Anch'io venendo a Bologna da avversario, sarei contento di trovare un pubblico così. Ma è un pubblico che stronca i propri giocatori. E' come se noi giocassimo sempre in trasferta, anzi è peggio».
— Perché?
«Perché in trasferta i fischi degli avversari ti danno la carica. Sono i fischi del tuo pubblico, che ti smontano. I ragazzi vanno in campo con le gambe di pastafrolla. Fuori casa siamo «più uno» in media inglese, abbiamo perso senza attenuanti solo una partita, a Verona».
— Radice sostiene che contro il Torino avete rubato la vittoria perché loro hanno attaccato per ottanta minuti.
«Se Radice dice così è un allenatore presuntuoso e stronzo. Non abbiamo rubato proprio nulla».
— Dicevamo del pubblico. Eppure i bolognesi hanno fama di buongustai.
«Forse per via dei tortellini e delle donne. E fuori dal calcio sono senz'altro delle persone adorabili».
— Per i tortellini o per le donne?
«Io sono uno che mangio per vivere, non sono uno di quelli che vivono per mangiare».
— E le ragassole?
«Sembrerà strano ma io sono sempre innamorato di mia moglie è quindi l'affare non mi riguarda... Mio figlio invece adora Bologna».
— Ma se Roberto vuole rimanere a Bologna, potresti anche cambiare idea.
«Mio figlio ha già compiuto 22 anni e va per i 23. Cosa vuoi che mi importi di quello che vuole fare mio figlio».
— Ma da cosa è stata provocata questa tua rottura con Bologna?
«Vuoi che te lo dica? E' tutta colpa di quello... del tuo direttore».
— Cucci mi ha autorizzato a scrivere tutto quello che dici di lui, non censurerà nemmeno una parola.
«Mi ha presentato male quando sono arrivato a Bologna e queste sono ancora le conseguenze di questo suo atteggiamento».
— Eppure a Firenze eravate molto amici...
«Si fingeva mio amico perché gli conveniva. Ti dimentichi che ero l'allenatore dello scudetto».
— Non molto tempo fa all'Hotel Hilton di Roma abbiamo mangiato tutti assieme. E tu a tavola eri seduto vicino a lui.
«Perché se mi fossi messo di fronte avrei potuto dargli una coltellata nella pancia».
— Hai sempre voglia di scherzare...
«Da quando Cucci è passato al Guerino il clima con la stampa bolognese è diventato idilliaco. Ma tre anni di polemiche hanno lasciato il segno».
— Cucci ha sempre detto che ilo fai più potente di quanto non sia.
«Non è potente lui, ma è potente il giornale. E so io cosa ha vomitato contro di me il "Resto del Carlino " quando era comandato da Cucci».
— Non ti conoscevo così cattivo...
«Se ho resistito quattro anni in un ambiente simile e ad attacchi simili, significa che ho dei maroni grossi così. Ma adesso me li hanno rotti».
— Il Guerino ti ha sempre difeso...
«Dopo la partita con il Perugia hanno fatto dire al dottor Dalmastri che Cresci non aveva nulla. C'è qui il dottor Dalmastri, vai a sentirlo e ti smentirà tutto quanto gli è stato attribuito. A questo punto bisogna parlare per forza di mala fede». (In realtà però persone hanno udito ila dichiarazione di Dalmastri e sono pronte a sottoscriverle; n.d.r.).
— Era stato fatto un assurdo can-can anche per quell'articolo pubblicato quando eravate in ritiro...
«Perché qualcuno aveva creduto di vedere in certe allusioni la cosiddetta voce del padrone. Ma io sapevo benissimo che il presidente non c'entrava, che era un'iniziativa personale del tuo direttore. Io quando parlo di Luciano Conti non posso che parlarne bene e se dipendesse da lui rimarrei a Bologna per chissà quanto tempo ancora».
— Il tuo contratto quando scade?
«Avevo firmato un impegno-triennale, e dopo questo ci sarebbe ancora un anno. Ma non ho nessuna voglia di rimanere in panchina del Bologna così il tuo direttore potrà far assumere qualche allenatore più redditizio».
— Anche tu hai le tue colpe. Ricordo quando facesti menare Oddone Nordio dal pugile Duran.
«Per menare un peso piuma come Nordio non c'era bisogno che ricorressi a Duran. Con Nordio adesso siamo amici, perchè non deve più scrivere quello che doveva scrivere ai tempi di Cucci. Ora, ripeto con la stampa va tutto bene, quelli di "Stadio" poi sono sempre stati amici. Ma la gente ha sempre in testa quello che per anni hanno scritto Cucci e Company sul "Carlino". Se uno è stato presentato male, l'etichetta gli resta».
- Si era detto che appena arrivato a Bologna avevi perso mezzo ingaggio a teresina...
«Io a teresina non ho giocato, ma se avessi giocato difficilmente avrei perso. Perché è difficile che mi si possa battere alle carte».
- Sei più forte al tavolo verde che in panchina?
«Ho vissuto 18 anni a Napoli e a Napoli si impara tutto, anche il gioco delle tre tavolette. 18 anni a Napoli rappresentano un'esperienza ineguagliabile».
- E a Bologna cos'hai imparato?
«Ho imparato a conoscere le persone».
— Non hai da rimproverarti proprio nulla?
«Credo di avere la coscienza a posto. Ho lanciato 15 giovani che rappresentano il futuro della società e con me la società ha pure sistemato il bilancio. Il Bologna esiste dal 1909, ma per sistemare il bilancio hanno aspettato che arrivassi io».
— E' vero che ti eri opposto alla cessione di Savoldi?
«Io non potevo certo avallare tecnicamente la cessione di Savoldi. Ma se la società ha deciso così, per me sta bene; a patto però che non si pretenda da me la luna».
— I tifosi ricordano con nostalgia lo scudetto di Bernardini...
«Ma come è arrivato quello scudetto? Si sono allevati alcuni giovani in casa, i vari Bulgarelli, Perani, Fogli e Pascutti e siccome erano aperte le frontiere si è completato la squadra con Haller e Nielsen».
— Era un Bologna che giocava come si gioca in paradiso...
«Ma i tifosi rivanno persino ai tempi di Schiavio. Fatti raccontare da Bulgarelli quanti insulti ha dovuto subire in vita sua. E' come se il Bologna giocasse sempre in trasferta».
— Il pubblico è esigente...
«Ma io questo pubblico non l'ho mai ingannato. Ricordo il dibattito all'"Antoniano" organizzato da "Il Nuovo Quotidiano" di Enzo Tortora. A un certo punto si alzò Cucci e fu lui a parlare di scudetto. Ma lo scudetto l'aveva promesso lui, non l'avevo certo promesso io».
— Lasciamo stare Savoldi, che ha fruttato due miliardi. Però con gli 800 milioni ricevuti dal Torino per Pecci è poi stato acquistato dal Brescia Bertuzzo che è finito presto tra le riserve.
«Bertuzzo sta migliorando, deve solo imparare ad accorciare le distanze, perché tra la B e la A c'è una certa differenza. Ma io sono contento di lui».
— Pecci con la maglia del Torino è già arrivato alla Nazionale.
«Se Pecci è stato ceduto ci sono delle ragioni. Non andiamo a cercare quali sono queste ragioni. Ormai è una cosa che non riguarda più il Bologna».
— Qualcuno ti rimprovera di avere distrutto Bob Vieri...
«E' facile rispondere che Vieri si è distrutto da solo con la sua testa. Io lo chiamo l'"ultimo dei moicani" perché con il pallone non ha nulla da imparare, anzi potrebbe essere lui a insegnare qualcosa agli altri. Comunque Vieri non l'ho acquistato io, ma l'ho ricevuto in eredità da Pugliese, che tra parentesi è veramente un Oronzo..».
— Ce l'ha proprio con tutti...
«Io ce l'ho soltanto con il tuo direttore che ora ti ha mandato a sfruculiarmi. L'altra volta aveva mandato Claudio Sabattini, e poi è stato abilissimo a cambiare le carte in tavola».
— Cosa intendi dire?
«Intendo dire che come giornalista Cucci è bravissimo e io lo ammiro (come uomo, invece, lo ammiro un po' meno). Lo ammiro perché sa deformare abilmente la realtà, in modo da rigirarla come gli fa comodo».
— Spiegati meglio.
«L'altra volta sul Guerino si è fatto l'articolo da solo, ma a me non mi sta bene. Perché io avevo proposto un dibattito a botta e risposta, arbitrato da un giornalista neutrale. Invece il faccia a faccia non c'è stato. Ha fatto tutto lui».
— Credi di non meritare nessuna critica? C'è chi sostiene che continui a far giocare il Bologna all'antica, che non ti sei convertito al calcio totale.
«II calcio totale non esiste, 1'avete inventato voi. Il calcio è stato inventato tanti anni fa, c'è poi stata un'evoluzione come in tutti i campi della vita ( anche le automobili adesso vanno a una velocità diversa).
Ma il calcio è sempre Io stesso anche se si vuol far credere il contrario».
— Quando sei arrivato a Bologna...
«Sentivo dire che a Bologna il calcio sarebbe finito assieme a Bulgarelli e Perani, invece continua.
Ho già lanciato Chiodi, Trevisanello, Grop. Colomba, Paris e Ferrara sono in prestito e torneranno a Bologna maturati. Anche Buso al Cagliari è solo in prestito. Non andava d'accordo con Adani, uno dei due doveva cambiare aria».
— Non sembra più il Buso di una volta...
«Ma tutti i portieri dopo un esordio strepitoso, hanno una fase calante. Era capitato anche a Superchi nella Fiorentina e, prima ancora, a Zoff nell'Udinese».
— Hai svalorizzato Rimbano...
«L'ho prelevato dal Napoli e a Bologna si è sposato con una bella ragazza che a quanto mi dicono è pure miliardaria e secondo te l'ho svalorizzato? Secondo me Rimbano si è valorizzato e molto».
— In compenso hai riportato Bellugi in Nazionale...
«Bellugi in Nazionale ci si è riportato da solo perché è il miglior stopper del campionato».
— Se non ci fossero tutte queste polemiche...
«Ma io certe cose dovevo dirle proprio nell'interesse dei giocatori. L'altra domenica ho detto a Massimelli: si scaldi. Ha cominciato a scaldarsi e hanno cominciato a fischiarlo.
Non si può fischiare un giocatore prima ancora che scenda in campo».
— E secondo te perché succede questo?
«Perché a certa gente hanno fatto il lavaggio del cervello».
— Nello sport o in politica?
«Parlo dello sport, la politica non mi interessa. Mi dicono però che il mestiere dei politici è più difficile di quello di noi allenatori».
— Tu hai provato a fare altri mestieri: i garofani di Napoli, la vetreria di Siena...
«Poi mi sono accorto che questo è il miglior mestiere. Difatti nessuno smette di fare l'allenatore. Semmai ti mandano via».
— Lasciando il Bologna dove pensi di andare?
«A me va bene qualsiasi posto dove ci sia da lavorare, magari la Sanremese».
— Così sei vicino al Casinò...
«Io non ho mai messo piede nel Casinò di Sanremo. Semmai vado a giocare in Costa Azzurra dove trovo spesso l'amico di Cucci e anche mio, Luis Canepa Carniglia».
— Se te ne vai, porti via anche il tuo fratello siamese Carlo Montanari?
«Montanari è un grande general manager e l'ha dimostrato anche a Bologna».
— Non hai risposto alla domanda.
«Prima di pormi tanti problemi devo trovare una squadra».
— Ma te ne andrai davvero?
«Io ho detto quello che dovevo dire. Adesso tocca agli altri decidere. Il presidente potrebbe anche dirmi che quello che ho fatto è tutto valido. Come potrebbe dirmi: caro Pesaola lei vuole andarsene via alla fine del campionato ma io la mando via prima. Il mondo del calcio è fatto così».
http://www.storiedicalcio.altervista.org/pesaola1.html

Intervista rilasciata nel dicembre del 1975.
BRUNO PESAOLA ha annunciato ufficialmente che a fine campionato lascerà il Bologna. Perché? Il cronista amico cerca di scoprirne le cause...
«Me ne vado perché sono stufo di essere insultato da sei deficienti».
- Chi sono?
«Due vanno in tribuna, due di fronte alla tribuna e due nei laterali».
- Sei deficienti ci sono in qualsiasi stadio.
«Ma a Bologna si vanno a mettere nei punti strategici e influenzano gli altri. Cosi da sei diventano dodici, poi ventiquattro e così via».
— Quando si vince poco, la contestazione diventa inevitabile.
«Ma il Bologna ha gli stessi punti dell'anno scorso. E abbiamo sbagliato due partite in casa: contro il Como e contro il Perugia».
— Come mai?
«Contro il Como abbiamo giocato bene e alla fine del primo tempo potevamo vincere per 4-0. Con il Perugia la colpa è del campo che non è più un campo. Su una risaia del genere sono avvantaggiate le squadre che devono difendersi. Quindi i tifosi non dovevano prendersela con noi, bensì con i responsabili del Comunale».
— Tifosi contestatori ci sono dappertutto.
«Ma a Bologna è diverso. E' ritenuto critico anche il pubblico di Firenze, perché i fiorentini sono chiacchieroni come tutti i toscani. Ma le polemiche iniziano quando finisce la partita. Sino al 90' il pubblico fiorentino incita la squadra».
— Ma poi al Chioschetto...
«Quello che succede dopo la partita all'allenatore non interessa. A Bologna invece è impossibile lavorare perché si contesta proprio nei momenti in cui si dovrebbe incitare la squadra».
— Alludi a Massimelli?
«Non se la pigliano solo con Massimelli. Hanno già cominciato a pigliarsela con Clerici. Siccome ho solo 17 giocatori, ridurranno la mia scelta a 11 obbligandomi a far giocare quelli che vogliono loro. Ma a questo punto io dico: signori, non ci sto».
— Eppure il pubblico di Bologna ha fama di sportivo...
«Certo, ma è una fama che gli hanno fatto gli altri. Anch'io venendo a Bologna da avversario, sarei contento di trovare un pubblico così. Ma è un pubblico che stronca i propri giocatori. E' come se noi giocassimo sempre in trasferta, anzi è peggio».
— Perché?
«Perché in trasferta i fischi degli avversari ti danno la carica. Sono i fischi del tuo pubblico, che ti smontano. I ragazzi vanno in campo con le gambe di pastafrolla. Fuori casa siamo «più uno» in media inglese, abbiamo perso senza attenuanti solo una partita, a Verona».
— Radice sostiene che contro il Torino avete rubato la vittoria perché loro hanno attaccato per ottanta minuti.
«Se Radice dice così è un allenatore presuntuoso e stronzo. Non abbiamo rubato proprio nulla».
— Dicevamo del pubblico. Eppure i bolognesi hanno fama di buongustai.
«Forse per via dei tortellini e delle donne. E fuori dal calcio sono senz'altro delle persone adorabili».
— Per i tortellini o per le donne?
«Io sono uno che mangio per vivere, non sono uno di quelli che vivono per mangiare».
— E le ragassole?
«Sembrerà strano ma io sono sempre innamorato di mia moglie è quindi l'affare non mi riguarda... Mio figlio invece adora Bologna».
— Ma se Roberto vuole rimanere a Bologna, potresti anche cambiare idea.
«Mio figlio ha già compiuto 22 anni e va per i 23. Cosa vuoi che mi importi di quello che vuole fare mio figlio».
— Ma da cosa è stata provocata questa tua rottura con Bologna?
«Vuoi che te lo dica? E' tutta colpa di quello... del tuo direttore».
— Cucci mi ha autorizzato a scrivere tutto quello che dici di lui, non censurerà nemmeno una parola.
«Mi ha presentato male quando sono arrivato a Bologna e queste sono ancora le conseguenze di questo suo atteggiamento».
— Eppure a Firenze eravate molto amici...
«Si fingeva mio amico perché gli conveniva. Ti dimentichi che ero l'allenatore dello scudetto».
— Non molto tempo fa all'Hotel Hilton di Roma abbiamo mangiato tutti assieme. E tu a tavola eri seduto vicino a lui.
«Perché se mi fossi messo di fronte avrei potuto dargli una coltellata nella pancia».
— Hai sempre voglia di scherzare...
«Da quando Cucci è passato al Guerino il clima con la stampa bolognese è diventato idilliaco. Ma tre anni di polemiche hanno lasciato il segno».
— Cucci ha sempre detto che ilo fai più potente di quanto non sia.
«Non è potente lui, ma è potente il giornale. E so io cosa ha vomitato contro di me il "Resto del Carlino " quando era comandato da Cucci».
— Non ti conoscevo così cattivo...
«Se ho resistito quattro anni in un ambiente simile e ad attacchi simili, significa che ho dei maroni grossi così. Ma adesso me li hanno rotti».
— Il Guerino ti ha sempre difeso...
«Dopo la partita con il Perugia hanno fatto dire al dottor Dalmastri che Cresci non aveva nulla. C'è qui il dottor Dalmastri, vai a sentirlo e ti smentirà tutto quanto gli è stato attribuito. A questo punto bisogna parlare per forza di mala fede». (In realtà però persone hanno udito ila dichiarazione di Dalmastri e sono pronte a sottoscriverle; n.d.r.).
— Era stato fatto un assurdo can-can anche per quell'articolo pubblicato quando eravate in ritiro...
«Perché qualcuno aveva creduto di vedere in certe allusioni la cosiddetta voce del padrone. Ma io sapevo benissimo che il presidente non c'entrava, che era un'iniziativa personale del tuo direttore. Io quando parlo di Luciano Conti non posso che parlarne bene e se dipendesse da lui rimarrei a Bologna per chissà quanto tempo ancora».
— Il tuo contratto quando scade?
«Avevo firmato un impegno-triennale, e dopo questo ci sarebbe ancora un anno. Ma non ho nessuna voglia di rimanere in panchina del Bologna così il tuo direttore potrà far assumere qualche allenatore più redditizio».
— Anche tu hai le tue colpe. Ricordo quando facesti menare Oddone Nordio dal pugile Duran.
«Per menare un peso piuma come Nordio non c'era bisogno che ricorressi a Duran. Con Nordio adesso siamo amici, perchè non deve più scrivere quello che doveva scrivere ai tempi di Cucci. Ora, ripeto con la stampa va tutto bene, quelli di "Stadio" poi sono sempre stati amici. Ma la gente ha sempre in testa quello che per anni hanno scritto Cucci e Company sul "Carlino". Se uno è stato presentato male, l'etichetta gli resta».
- Si era detto che appena arrivato a Bologna avevi perso mezzo ingaggio a teresina...
«Io a teresina non ho giocato, ma se avessi giocato difficilmente avrei perso. Perché è difficile che mi si possa battere alle carte».
- Sei più forte al tavolo verde che in panchina?
«Ho vissuto 18 anni a Napoli e a Napoli si impara tutto, anche il gioco delle tre tavolette. 18 anni a Napoli rappresentano un'esperienza ineguagliabile».
- E a Bologna cos'hai imparato?
«Ho imparato a conoscere le persone».
— Non hai da rimproverarti proprio nulla?
«Credo di avere la coscienza a posto. Ho lanciato 15 giovani che rappresentano il futuro della società e con me la società ha pure sistemato il bilancio. Il Bologna esiste dal 1909, ma per sistemare il bilancio hanno aspettato che arrivassi io».
— E' vero che ti eri opposto alla cessione di Savoldi?
«Io non potevo certo avallare tecnicamente la cessione di Savoldi. Ma se la società ha deciso così, per me sta bene; a patto però che non si pretenda da me la luna».
— I tifosi ricordano con nostalgia lo scudetto di Bernardini...
«Ma come è arrivato quello scudetto? Si sono allevati alcuni giovani in casa, i vari Bulgarelli, Perani, Fogli e Pascutti e siccome erano aperte le frontiere si è completato la squadra con Haller e Nielsen».
— Era un Bologna che giocava come si gioca in paradiso...
«Ma i tifosi rivanno persino ai tempi di Schiavio. Fatti raccontare da Bulgarelli quanti insulti ha dovuto subire in vita sua. E' come se il Bologna giocasse sempre in trasferta».
— Il pubblico è esigente...
«Ma io questo pubblico non l'ho mai ingannato. Ricordo il dibattito all'"Antoniano" organizzato da "Il Nuovo Quotidiano" di Enzo Tortora. A un certo punto si alzò Cucci e fu lui a parlare di scudetto. Ma lo scudetto l'aveva promesso lui, non l'avevo certo promesso io».
— Lasciamo stare Savoldi, che ha fruttato due miliardi. Però con gli 800 milioni ricevuti dal Torino per Pecci è poi stato acquistato dal Brescia Bertuzzo che è finito presto tra le riserve.
«Bertuzzo sta migliorando, deve solo imparare ad accorciare le distanze, perché tra la B e la A c'è una certa differenza. Ma io sono contento di lui».
— Pecci con la maglia del Torino è già arrivato alla Nazionale.
«Se Pecci è stato ceduto ci sono delle ragioni. Non andiamo a cercare quali sono queste ragioni. Ormai è una cosa che non riguarda più il Bologna».
— Qualcuno ti rimprovera di avere distrutto Bob Vieri...
«E' facile rispondere che Vieri si è distrutto da solo con la sua testa. Io lo chiamo l'"ultimo dei moicani" perché con il pallone non ha nulla da imparare, anzi potrebbe essere lui a insegnare qualcosa agli altri. Comunque Vieri non l'ho acquistato io, ma l'ho ricevuto in eredità da Pugliese, che tra parentesi è veramente un Oronzo..».
— Ce l'ha proprio con tutti...
«Io ce l'ho soltanto con il tuo direttore che ora ti ha mandato a sfruculiarmi. L'altra volta aveva mandato Claudio Sabattini, e poi è stato abilissimo a cambiare le carte in tavola».
— Cosa intendi dire?
«Intendo dire che come giornalista Cucci è bravissimo e io lo ammiro (come uomo, invece, lo ammiro un po' meno). Lo ammiro perché sa deformare abilmente la realtà, in modo da rigirarla come gli fa comodo».
— Spiegati meglio.
«L'altra volta sul Guerino si è fatto l'articolo da solo, ma a me non mi sta bene. Perché io avevo proposto un dibattito a botta e risposta, arbitrato da un giornalista neutrale. Invece il faccia a faccia non c'è stato. Ha fatto tutto lui».
— Credi di non meritare nessuna critica? C'è chi sostiene che continui a far giocare il Bologna all'antica, che non ti sei convertito al calcio totale.
«II calcio totale non esiste, 1'avete inventato voi. Il calcio è stato inventato tanti anni fa, c'è poi stata un'evoluzione come in tutti i campi della vita ( anche le automobili adesso vanno a una velocità diversa).
Ma il calcio è sempre Io stesso anche se si vuol far credere il contrario».
— Quando sei arrivato a Bologna...
«Sentivo dire che a Bologna il calcio sarebbe finito assieme a Bulgarelli e Perani, invece continua.
Ho già lanciato Chiodi, Trevisanello, Grop. Colomba, Paris e Ferrara sono in prestito e torneranno a Bologna maturati. Anche Buso al Cagliari è solo in prestito. Non andava d'accordo con Adani, uno dei due doveva cambiare aria».
— Non sembra più il Buso di una volta...
«Ma tutti i portieri dopo un esordio strepitoso, hanno una fase calante. Era capitato anche a Superchi nella Fiorentina e, prima ancora, a Zoff nell'Udinese».
— Hai svalorizzato Rimbano...
«L'ho prelevato dal Napoli e a Bologna si è sposato con una bella ragazza che a quanto mi dicono è pure miliardaria e secondo te l'ho svalorizzato? Secondo me Rimbano si è valorizzato e molto».
— In compenso hai riportato Bellugi in Nazionale...
«Bellugi in Nazionale ci si è riportato da solo perché è il miglior stopper del campionato».
— Se non ci fossero tutte queste polemiche...
«Ma io certe cose dovevo dirle proprio nell'interesse dei giocatori. L'altra domenica ho detto a Massimelli: si scaldi. Ha cominciato a scaldarsi e hanno cominciato a fischiarlo.
Non si può fischiare un giocatore prima ancora che scenda in campo».
— E secondo te perché succede questo?
«Perché a certa gente hanno fatto il lavaggio del cervello».
— Nello sport o in politica?
«Parlo dello sport, la politica non mi interessa. Mi dicono però che il mestiere dei politici è più difficile di quello di noi allenatori».
— Tu hai provato a fare altri mestieri: i garofani di Napoli, la vetreria di Siena...
«Poi mi sono accorto che questo è il miglior mestiere. Difatti nessuno smette di fare l'allenatore. Semmai ti mandano via».
— Lasciando il Bologna dove pensi di andare?
«A me va bene qualsiasi posto dove ci sia da lavorare, magari la Sanremese».
— Così sei vicino al Casinò...
«Io non ho mai messo piede nel Casinò di Sanremo. Semmai vado a giocare in Costa Azzurra dove trovo spesso l'amico di Cucci e anche mio, Luis Canepa Carniglia».
— Se te ne vai, porti via anche il tuo fratello siamese Carlo Montanari?
«Montanari è un grande general manager e l'ha dimostrato anche a Bologna».
— Non hai risposto alla domanda.
«Prima di pormi tanti problemi devo trovare una squadra».
— Ma te ne andrai davvero?
«Io ho detto quello che dovevo dire. Adesso tocca agli altri decidere. Il presidente potrebbe anche dirmi che quello che ho fatto è tutto valido. Come potrebbe dirmi: caro Pesaola lei vuole andarsene via alla fine del campionato ma io la mando via prima. Il mondo del calcio è fatto così».
http://www.storiedicalcio.altervista.org/pesaola1.html
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Auguri al toro, siete fortizzimi e bellizzimi!
e che vinca il migliore (voi ovviamente).

e che vinca il migliore (voi ovviamente).