[O.T.] Quando ti uccide lo Stato

Scatta il fluido erotico...

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1

Messaggio
Autore
Avatar utente
Mavco Pizellonio
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 10827
Iscritto il: 04/03/2007, 19:19
Località: Fortezza Bastiani

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#586 Messaggio da Mavco Pizellonio »

CianBellano ha scritto:Spostando le "}}" da prima a dopo "Tristan" credo sia possibile disinnescarlo.

p.s. non ti arrabbiare, sono tuo foroamico, inoltre questo non è un temibilissimo monorigo.
p.p.s. }}
Voci insistenti sostengono che sia possibile imprigionarlo dentro un campo di forza "{}".

Purtroppo non siamo abbastanza potenti per padroneggiare campi di energia di questa portata.

Possiamo usare le parentesi tonde e quadre, ma questo sarebbe inutile, perché come ci hanno insegnato a scuola in previsione di casi come questo le parentesi graffe sono infinitamente più potenti della altre.

Ci sarebbe un'ulteriore, rischiosissima possiblità: incrociare i flussi.
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore

SkullBoy
Nuovi Impulsi
Nuovi Impulsi
Messaggi: 156
Iscritto il: 05/01/2008, 1:30
Località: casa mia

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#587 Messaggio da SkullBoy »

Processo Aldrovandi bis: tentarono di depistare le indagini per coprire i colleghi poliziotti


Il capo dell’ufficio volanti indusse in errore la pm di turno. Le disse, più o meno, che era il solito drogato e che c’avrebbe pensato lui. Non era il caso di alzarsi a quell’ora dell’alba di domenica. Invece, davanti ai suoi piedi c’era Federico Aldrovandi, ovvero il corpo di un diciottenne che, poco prima, s’era imbattuto in un violentissimo e misterioso controllo di polizia. Certi giornali lo chiamarono fermo di polizia, il Viminale intervenne a precisare: dovete dire controllo. Ma intanto il ragazzino era morto. L’ufficiale di polizia giudiziaria non fece cenno alla pm della violenta colluttazione, né dei timbri di manganello sul viso del giovanotto. La pm lo leggerà su Liberazione e, poco prima, sul blog della mamma, che Federico era stato ammazzato di botte, che se non avesse incontrato le Pantere della polizia che lo sbranarono sarebbe ancora vivo. Ma intanto erano passati tre mesi, s’era fatto Natale.
Pubblicate le motivazioni della sentenza che, sessanta giorni fa, aveva condannato tre dei poliziotti implicati nella cosiddetta inchiesta bis sul caso Aldrovandi, quella sui depistaggi.
L’assistente Capo della Polizia di Stato, quella mattina, era responsabile e addetto della centrale operativa. Parlava con un collega che era in Via Ippodromo che gli spiegava per filo e per segno. Ma prima staccò la registrazione della telefonata. Ha negato di averlo fatto, e non è stato creduto.
Hanno aiutato i quattro delle volanti a eludere le indagini. L’ispettore di polizia giudiziaria non ha consegnato il registro delle chiamate di quella mattina. Il primo s’è preso un anno per omissione di atti d’ufficio. Quello che staccò la spina, dieci mesi per lo stesso reato più favoreggiamento. L’ultimo 8 mesi per omissione anche lui degli atti d’ufficio. Resta il quarto, responsabile il 25 settembre 2005 dell’ufficio denunce, che non ha scelto il rito abbreviato, e che è stato rinviato a giudizio per falsa testimonianza, omissione di atti d’ufficio e favoreggiamento. L’ennesimo capitolo del caso Aldrovandi si aprirà il 21 aprile al tribunale di Ferrara. Intanto, la pm di quella notte potrebbe fare altre mosse, come querelare altri funzionari della questura, per continuare a scoperchiare la macchina del depistaggio. Perché questa macchina ha operato per mesi. Ha intimidito i testimoni, ha imbavagliato i giornalisti, ha ingannato inquirenti e genitori. Ha truccato brogliacci, nascosto prove, detto bugie e pronunciato minacce. E forse agisce ancora. Sul blog, i genitori di Aldro ricordano «l’azione di alcune pattuglie che, prima della grande manifestazione pacifica per chiedere Verità e Giustizia ad un anno dalla morte di Federico, raccomandavano (contro le disposizioni del questore, ndr) a bar e negozi di abbassare le serrande per il pericolo di devastazione. Questo clima ostile era avvallato delle parole di taluni sindacalisti che difendevano ad oltranza i colpevoli. Il clima diffuso non è un reato che si possa giudicare in tribunale, ma gli appellativi di “sciacalli” li abbiamo subiti noi da parte di un sindacalista del sap, e molti agenti hanno sottoscritto la solidarietà ai colleghi quando il processo era ancora lontano». Ma ci sono altri capitoli: un amico di Aldro, una redattrice del manifesto e un mediattivista sono sotto processo per aver detto che il verbale redatto il 25 settembre era diverso dalle sue dichiarazioni e per aver divulgato la notizia dei “pre-colloqui” di dell’ispettore di pg con i testimoni prima che parlassero con la pm. E ventuno frequentatori del blog sono stati denunciati dal questore dell’epoca troppo preso a spulciare il blog per dare impulso alle indagini sull’omicidio.
Alle condanne del 5 marzo scorso si aggiungono le provvisionali di 10mila euro che tutti e tre dovranno pagare a ognuna delle parti civili (il padre, la madre e il fratello di Federico). Le pene sono inferiori a quelle chieste dal pm Nicola Proto, colui che ereditò le indagini dalla pm di turno, quella che fu ingannata ma che, prima che il blog squarciasse il velo del silenzio, non parve aver impresso il dinamismo necessario all’inchiesta. Proto aveva previsto 1 anno e 4 mesi per l’ufficiale di pg, 2 anni e mezzo per il “centralinista” e 1 anno e mezzo per l’ispettore di pg. “Sconti” che non diminuiscono la soddisfazione dei genitori di Federico e del pm per la tenuta dell’impianto accusatorio che ora dovrà reggere il secondo grado di giudizio anche per il capitolo dell’omicidio (in primo grado i quattro agenti sono stati condannati a 3 anni e mezzo).

- di Francesco Ruggeri -
"da tutti quelli che inquinano il campo io mi libereró perchè ora sono stanco"

Avatar utente
balkan wolf
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 32697
Iscritto il: 07/07/2003, 23:26
Località: Balkan caverna
Contatta:

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#588 Messaggio da balkan wolf »

ma poi che palle tutto sto casino ogni volta per delle spine del cazzo ... proprio cameratismo mafioso da merdoni

se in un altro settore l'ultimo pirla fa una cazzata salta subito o no?
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke

Avatar utente
sigile
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 2125
Iscritto il: 22/03/2008, 21:49

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#589 Messaggio da sigile »

BW mi pare elementare dedurre che (ahimè) siano pochi, troppo pochi, quelli che possono puntare il dito, il resto è una prassi criminale e vergonosa, per loro e le loro divise.

N.B. Eccezion fatta per il nostro Maresciallo Pontremoli che, sulle tracce di Ibist, ci legge con affetto e a cui vanno i nostri migliori saluti :P
"Ciak Sigile" (Danny)

Avatar utente
sigile
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 2125
Iscritto il: 22/03/2008, 21:49

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#590 Messaggio da sigile »

A uccidere Stefano Cucchi sono state le conseguenze delle lesioni trovate sul suo corpo.

"Precisamente un «edema polmonare da insufficienza cardiaca in un soggetto con bradicardia intimamente correlata all'evento traumatico e all'immobilizzazione susseguente al trauma», ultimo anello di una «catena di eventi» che ha la sua origine in una «frattura lombare L3 recentissima, come prova l'assenza di callo osseo», avvenuta tra le 13 e le 14,05 del 16 ottobre 2009. Quando cioè il geometra romano, arrestato per droga e morto una settimana dopo all'ospedale Pertini di Roma, si trovava in Tribunale."
"Ciak Sigile" (Danny)

Avatar utente
Drogato_ di_porno
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 77943
Iscritto il: 20/06/2002, 2:00

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#591 Messaggio da Drogato_ di_porno »

avevo seguito su "un giorno in pretura" tutta la vicenda aldrovandi. la cosa più terribile è che i poliziotti andarono casa per casa a MINACCIARE i testimoni di tenere la bocca chiusa. è vero, puro stile MAFIOSO. decisiva fu la testimonianza di una tabaccaia che ricevuta questa confidenza da una cliente non esitò a denunciare...così facendo perse tutto amici, clienti ecc. ma lei fece intendere che rispondeva soltanto alla sua coscienza, ne allo stato ne alla legge. vivere con quel peso inconfessato era peggio che fare una brutta fine. i MODERNI EROI di cui non si sa nulla.

adesso mi chiedo, nel caso di Gugliotta faranno lo stesso coi vicini? andranno a MINACCIARLI uno ad uno???
Pestaggi, allarme per condizioni Gugliotta

di Jolanda Bufalini
Ha un dente in meno, una ferita alla testa suturata con sei punti, ematomi e gonfiori sulla parte sinistra del corpo, soprattutto è molto scosso e ha difficoltà a dormire. La mamma, Raimonda, è andata a trovarlo ieri mattina presto e «questo l’ha un poco rassicurato». «Sono preoccupata», dice, «soprattutto della condizione psicologica». Il pubblico ministero Francesco Polino della Procura di Roma ha acquisito il filmato sul pestaggio girato con il videofonino. E il capo della Polizia Manganelli ha affidato un’ispezione al questore e al responsabile dei reparti mobili.

La condizione di Stefano Gugliotta, arrestato il 5 maggio dopo Roma-Inter allo stadio Olimpico, ce la racconta anche Mario Staderini, il segretario radicale che con Sergio D’Elia e la deputata Elisabetta Zamporetti ieri mattina ha visitato a Regina Coeli Stefano Gugliotta, 25 anni, e gli altri arrestati il 5 maggio dopo la partita di Coppa Italia. Le accuse verso Gugliotta, conferma il suo avvocato, Cesare Piraino, sono molto pesanti e prevedono l’oltraggio e le lesioni aggravate. «Mi sembra - dice Staderini - che prima di tutto andrebbe stabilito da un’indagine come mai è stato ridotto così, poiché è certo che è arrivato in quelle condizioni a Regina Coeli». Il garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni chiede che il giovane non sia lasciato solo, proprio in ragione delle condizioni psicologiche. E l’avvocato Piraino cita quattordici persone, fra parenti, amici e abitanti del quartiere, pronti a testimoniare sul pestaggio subito dal giovane che, d’altra parte, appare con grande evidenza nel video mostrato dai genitori martedì sera a «Chi l’ha visto». Stefano ha precedenti, di cui uno per rapina, a 15 anni, ma le immagini mostrano l’arrivo di molti uomini delle forze dell’ordine a dare manforte al collega che ha fermato il ragazzo in motorino. L’avvocato Piraino ricostruisce così i fatti: «Gugliotta non è andato allo stadio, ha visto la partita a casa con i genitori e, quando è stato bloccato stava andando al compleanno di un cugino». Con lui sullo scooter c’era un altro ragazzo, con un tutore alla gamba e una stampella che, però, è scappato di corsa.

Un altro giovane, Luca Daniele, è rimasto gravemente ferito, mentre cercava di fuggire, il 5 maggio: «ha subito l’impatto di un’auto e ha riportato la frattura dell’ottava costola cervicale e un trauma cranico». La cosa incredibile, denuncia Staderini, «è che al pronto soccorso dell’Olimpico hanno ritenuto che non vi fosse necessità di portare il ferito in ospedale. Un video del Tg2 mostra un’auto bianca che si muove proprio verso il ragazzo che fugge». «È in una zona pedonale - dice l’avvocato Lorenzo Contucci - dove non possono esserci auto private, è una “civetta” delle forze dell’ordine». I radicali chiedono che le forze dell’ordine siano fornite di più moderne attrezzature a loro tutela e di un numero identificativo. E celerità nella decisione sulla custodia cautelare. La questura avverte che «procederà a verificare, con scrupolo e massima trasparenza, l'esatta dinamica degli eventi non potendosi tollerare eccessi ed abusi che, qualora commessi, saranno anche disciplinarmente sanzionati». Il ministro Maroni conferma, rispondendo alle interrogazioni (Emanuele Fiano per il Pd): «Se ci sono responsabili saranno puniti». Il segretario nazionale del Silp Cgil Claudio Giardullo chiede tempestività «nell’interesse della stragrande maggioranza che, nella polizia, fa il suo difficile dovere nel rispetto delle leggi». Per il segretario della Uilps, Nicodemo De Franco, la legge, che prevede da parte delle società l’impiego degli stewards, è applicata solo a metà.

11 maggio 2010
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

Avatar utente
donegal
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 11750
Iscritto il: 03/07/2002, 2:00
Località: Torino, neh !
Contatta:

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#592 Messaggio da donegal »

Avrete senz'altro preso visione del pestaggio di un giovane romano, reo di abitare vicino allo stadio, ad opera dei carabinieri.

Eccolo, nel caso.

http://tv.repubblica.it/copertina/scamb ... 6794?video

Il tizio, tra l'altro, e' sempre in galera (come se avesse fatto qualcosa), dove ha ricevuto, pare, un'altra valanga di botte.
Hanno inventato precedenti penali (inesistenti) per giustificare (agli occhi dei telespettatori) la sua detenzione. Tra l'altro, hanno avuto la simpatia di tirar fuori storie di droga, come per Cucchi.

Ma non e' questo il punto.
Il punto e' che la giustificazione data dai tutori dell'ordine e' stata che "il tizio pare vittima di uno scambio di persona". Pensavano, i tutori, che fosse un ultra'.

Ora, io mi sarei anche rotto i coglioni del fatto che in Italia l'uomo della strada pensi che un ultra' lo puoi anche gonfiare di botte senza motivo (il tizio non stava facendo resistenza, era in sella a un motorino e fermo). Mi sono rotto i coglioni che esistano categorie di persone (ultra', extracomunitari, capelloni, militanti politici di base, punkabbestia, gente con precedenti per droga) che se li pesti (in strada e in carcere) e magari li ammazzi, pazienza.

Lo so che ho scoperto l'acqua calda. Pero' oggi ho i coglioni girati, mi andava di condividere con voi.
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza

misha71
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 3784
Iscritto il: 10/06/2007, 8:34
Località: Roma

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#593 Messaggio da misha71 »

ma son scomparsi i geni, quelli che mesi fa animavano sto 3d con opinioni diverse dalla mia, che manco mi pare inteerssante riportare in quanto aderenti a quella attribuibile a un radical chic del cazzo che non sa come è dura la vita del pulotto cocato (e così pace per tutti)?

giusto per sentire quali perle tirerebbero fuori per staltra storia del cazzo successa dopo il derby.

e cmq voi e sto pallone del cazzo...che paese di rincoglioniti (si lo so, il calcio in sé non c'entra un cazzo in questo caso ma è possibile che ci sia merda a palate attorno a sto mondo e ancora tutti a fare i beoti, mah che deficienza!).
misha71

"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità  nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline

Avatar utente
}}Tristan
Bannato
Bannato
Messaggi: 4924
Iscritto il: 19/04/2007, 21:39
Località: Trinacria

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#594 Messaggio da }}Tristan »

Drogato_ di_porno ha scritto:avevo seguito su "un giorno in pretura" tutta la vicenda aldrovandi. la cosa più terribile è che i poliziotti andarono casa per casa a MINACCIARE i testimoni di tenere la bocca chiusa. è vero, puro stile MAFIOSO. decisiva fu la testimonianza di una tabaccaia che ricevuta questa confidenza da una cliente non esitò a denunciare...così facendo perse tutto amici, clienti ecc. ma lei fece intendere che rispondeva soltanto alla sua coscienza, ne allo stato ne alla legge. vivere con quel peso inconfessato era peggio che fare una brutta fine. i MODERNI EROI di cui non si sa nulla.

adesso mi chiedo, nel caso di Gugliotta faranno lo stesso coi vicini? andranno a MINACCIARLI uno ad uno???


quali vicini, la gente che urlava di smettere mentre lo bastonavano a dovere?

Pestaggio Gugliotta, gente urla disperata: "basta"
il video
http://www.youreporter.it/video_Pestagg ... ta_basta_1
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill

Avatar utente
El Diablo
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 26707
Iscritto il: 26/10/2007, 1:16
Località: Abruzzo,Texas,Inferno
Contatta:

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#595 Messaggio da El Diablo »

Cucchi, sarebbe bastato un cucchiaio di zucchero per salvarlo
Accusa passa da omicidio colposo ad abbandono di incapace

ROMA - Il medico di turno nella struttura protetta dell'ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre, Flaminia Bruno, nel certificato di morte di Stefano Cucchi ''avrebbe falsamente attestato che si trattava di morte naturale, pur essendo a conoscenza delle patologie di cui era affetto, perché ricoverato nel reparto nei cinque giorni precedenti, ricollegabili a un traumatismo fratturativo di origine violenta, che imponeva la messa a disposizione della salma all'autorita' giudiziaria''.
Sarebbe bastato somministrare un semplice cucchiaino di zucchero a Cucchi per evitargli la morte. Il particolare emerge dal capo di imputazione dei pm romani che indagano sulla morte del giovane geometra avvenuta il 22 ottobre scorso.
PM: GUARDIE PENITENZIARIE LO PRESERO A CALCI - Le tre guardie carcerarie accusate di lesioni e abuso di autorita', aggredirono Stefano Cucchi mentre si trovava in una cella di sicurezza del tribunale di Roma il 16 ottobre scorso, dove si trovava in attesa dell'udienza di convalida, prendendolo a calci e spingendolo. E' quanto affermano i magistrati capitolini nel capo di imputazione. I tre agenti di polizia penitenziaria (Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenica), lo ''fecero cadere a terra'' causandogli un ''politrauma'' nella zona ''sopracilliare sinistra'', ferite alle mani e lesioni al gluteo destro e alla gamba sinistra nonche' ''l'infrazione della quarta vertebra sacrale''. Inoltre, i tre, ''allo scopo di far desistere Cucchi'' dalle ''reiterate richieste di farmaci e alle continue lamentele lo sottoponevano a misure di rigore non consentite dalla legge''. Per quanto concerne il funzionario del Prap, Claudio Marchiandi, e' accusato di aver istigato uno dei medici indagati che il 17 ottobre era di turno in servizio presso la struttura protetta del Pertini ''a indicare falsamente nell'esame obiettivo riportato nella cartella clinica redatta all'ingresso del paziente i seguenti dati in ordine alle condizioni generali dello stesso che le condizioni generali di Cucchi erano 'buone'''. Dati che sarebbero stati invece ''in contrasto con quanto indicato nella cartella infermieristica redatta presso lo stesso reparto e con i rilievi obiettivi dei sanitari di Regina Coeli e di quelli del Fatebenefratelli''.
ALTRI QUATTRO INDAGATI, 13 IN TUTTO - Lesioni e abuso di autorità per i tre agenti penitenziari accusati del presunto pestaggio di Stefano Cucchi; favoreggiamento, abbandono di incapace, abuso d'ufficio e falsità ideologica, a seconda delle singole posizioni, per dieci tra funzionari della pubblica amministrazione, medici ed infermieri dell'ospedale Sandro Pertini in cui il geometra romano morì il 22 ottobre scorso, una settimana dopo il suo arresto per possesso di droga: sono queste le accuse formulate dalla procura di Roma ai 13 indagati per la morte di Stefano Cucchi.
I pubblici ministeri Vincenzo Barba e Francesca Loi hanno depositato oggi gli atti del procedimento in base a quanto previsto dall'art. 415 bis del codice di procedura penale. Si tratta della procedura che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati. I magistrati, alla luce delle risultanze peritali, hanno modificato le originarie ipotesi di accusa che erano di omicidio preterintenzionale per gli agenti ritenuti responsabili del presunto pestaggio avvenuto il 16 ottobre in una cella di sicurezza del Tribunale di Roma, e di omicidio colposo per i medici del reparto penitenziario del Sandro Pertini in cui fu ricoverato Stefano Cucchi.
Sono tre infermieri dell'ospedale Pertini di Roma e un funzionario del provveditorato regionale amministrazione penitenziaria (Prap) i quattro nuovi indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, i cui atti di fine indagine sono stati depositati oggi dai pm Vincenzo Barba e Francesca Loi. In totale gli indagati sono quindi 13: si tratta di sei medici del Pertini (Aldo Fierro, Silvia Di Carlo, Bruno Flaminia, Stefania Corbi, Luigi De Marchis Preite, Rosita Caponetti), 3 infermieri (Giuseppe Fluato, Elvira Martelli e Domenico Pepe), 3 guardie carcerarie (Minichini Nicola, Corrado Santantonio e Antonio Domenici , e un funzionario del provveditorato regionale amministrazione penitenziaria (Claudio Marchiandi).
PM, ABBANDONO INCAPACE E' REATO GRAVE E SERIO - "L'abbandono di persona incapace aggravato dalla morte è un reato doloso di competenza della corte D'assise: una fattispecie ben più grave e seria dell'omicidio colposo che, in quanto tale, è di competenza del Tribunale. Abbiamo contestato ad alcuni degli indagati, un reato che è punito dai tre agli 8 anni di reclusione". Lo ha affermato il procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrari, che insieme ai pm ha firmato l'atto di conclusione delle indagini sulla morte di Stefano Cucchi. Secondo i magistrati della procura di Roma, la morte di Stefano Cucchi sarebbe conseguente all'"abbandono di persona incapace": questo profilerebbe una accusa nei confronti dei medici e infermieri del Pertini, più grave dell'omicidio colposo, sanzionabile fino ad 8 anni di reclusione mentre il colposo è cinque anni. Nel capo di imputazione i pm scrivono che i medici e gli infermieri in servizio dal 18 ottobre al 22 ottobre dello scorso anno "abbandonavano Stefano Cucchi del quale dovevano avere cura" in quanto "incapace di provvedere a se stesso". In particolare il giovane "era affetto da politraumatismo acuto, con bradicardia grave e marcata, alterazione dei parametri epatici" e "segni di insufficienza renale". Una situazione, secondo i magistrati, che lo poneva "in uno stato di pericolo di vita" e che quindi "esigeva il pieno attivarsi dei sanitari" che invece "omettevano di adottare i più elementari presidi terapeutici e di assistenza che nel caso di specie apparivano doverosi e tecnicamente di semplice esecuzione e adottabilità e non comportavano particolari difficoltà di attuazione essendo peraltro certamente idonei a evitare il decesso del paziente".
FAMIGLIA, MEDICI SI VERGOGNINO - "Esprimiamo soddisfazione per il grande lavoro svolto dai pm. Quando è stato arrestato Stefano stava bene ed è morto in condizioni terribili perché stava male dopo essere stato picchiato dagli agenti di polizia penitenziaria. Stefano è stato picchiato perché si lamentava e chiedeva farmaci. Questa è la tremenda verità che emerge chiaramente dal capo d'imputazione particolarmente articolato. Non dimentichiamo che senza quelle botte Stefano non sarebbe morto. I medici si devono vergognare e non sono più degni di indossare un camice". Lo si legge in una nota della famiglia Cucchi
IL LEGALE DELLA FAMIGLIA: ACCUSE SONO GRAVISSIME, SIAMO SODDISFATTI - "Noi siamo molto soddisfatti dell'attività investigativa dei pm: il reato di abbandono di incapace è terribile, peggio dell'omicidio colposo". L'avvocato della famiglia Cucchi Fabio Anselmo commenta così a CnRmedia la chiusura delle indagini sulla morte di Stefano Cucchi. "Siamo molto soddisfatti - aggiunge - a prescindere dalla qualificazione giuridica del ruolo delle guardie carcerarie sulla quale noi argomenteremo in seguito, perché riteniamo che Stefano non sarebbe morto se non fosse stato picchiato. Il quadro che emerge dal capo di imputazione questo: Stefano è morto dopo essere stato pestato ed è morto in una condizione terribile: il capo di imputazione è terribile". Il fatto che siano sparite le accuse di omicidio per il legale dei Cucchi non è un problema fondamentale: "Così è anche peggio, non è vero che l'omicidio cade. L'omicidio c'é e in conseguenza dell'abbandono totale di una persona che era sotto custodia".
http://www.ansa.it/web/notizie/collecti ... 46880.html
"Più le cose cambiano, più restano le stesse"
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo

Avatar utente
Vasco Rossi
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 2910
Iscritto il: 12/12/2007, 12:13
Località: sono meglio che voi

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#596 Messaggio da Vasco Rossi »

anche questo è stato gonfiato, pure troppo :( :cry:


Lecco, denuncia contro i Carabinieri
"Mi hanno preso a calci e torturato"
Isidro Diaz, di origini argentine ma da 23 anni in Italia: timpani perforati e distacco della retina. Viene difeso dagli stessi legali delle famiglie Cucchi e Aldrovandi
di CATERINA PASOLINI
Diaz mostra le lesioni sulla schiena
ROMA - "Vengo dall'Argentina dove la mia generazione è stata massacrata. Qui pensavo di vivere in un paese civile. Invece mi sono ritrovato ammanettato, preso a calci e pugni in testa dai carabinieri, trascinato sull'asfalto, torturato e sbattuto contro i muri della caserma senza poter vedere un medico. Insultato, con i militari che mi puntavano la pistola addosso. E ancora non so perché". Isidro Luciano Diaz ha 41 anni, dei quali 23 vissuti in Italia dove, nel lecchese, gestisce l'allevamento di cavalli "Dal Gaucho". Da quando il 5 aprile dell'anno scorso è stato fermato dai carabinieri vicino a Voghera, è stato operato agli occhi 6 volte per distacco della retina e ha i timpani perforati. Ferite "compatibili" col suo racconto da incubo, scrive il medico legale nella relazione che riporta alla memoria le vicende di Federico Aldrovandi, di Giuseppe Uva, Stefano Cucchi. Di giovani morti dopo essere stati malmenati da uomini in divisa, entrati vivi in caserma o in carcere e mai usciti, tragedie di cui si è occupato lo stesso studio legale, Anselmo di Ferrara, che ora difende Diaz.
"Una storia assurda. Qualunque sia l'imputazione uno deve avere tutte le garanzie, pena la rinuncia dello Stato ad essere uno stato di diritto, perché la legittimità giuridica e morale dello stato è affidata alla capacità di garantire l'incolumità delle persone affidategli", dice sociologo Luigi Manconi che con il suo lavoro come sottosegretario alla Giustizia e poi come presidente dell'associazione a Buon diritto ha avuto una parte importante nel far emergere tutte queste vicende.

Una storia inquietante, quella raccontata da Diaz, che rischia di finire nel nulla perché la sua denuncia contro i carabinieri è a pochi passi dall'archiviazione nonostante agli atti ci sia il riconoscimento fotografico da parte dell'argentino dei militari che l'hanno aggredito. Il giudice dovrà decidere in questi giorni. Diaz, infatti, condannato a un anno poi commutato in due di libertà controllata per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni (8 giorni di prognosi ai militari), solo dopo aver patteggiato la pena ha presentato la denuncia per percosse, allegando le immagini del suo volto stravolto dalle botte, della schiena martoriata.

Ma andiamo con ordine. Il 5 aprile di ritorno da una gara di monta di vitelli mentre è alla guida della sua Mercedes, un suv nero, Diaz viene fermato dai carabinieri sulla Torino-Piacenza. Al termine di un lungo inseguimento a folle velocità, scrivono i militari. Senza motivo, ribatte l'argentino. "Vedo che hanno le pistole in pugno, ho in macchina il coltello che mi serve per i cavalli glielo mostro per consegnarglielo. Mi sono addosso, mi ammanettano e poi calci e pugni in testa, mi trascinano sull'asfalto". Portato in caserma continua il pestaggio, "mi trattavano come un pallone, buttandomi contro il muro. Mi dicevano: devi morire. Provo a chiamare un amico, mi strappano il cellulare. Alla fine ho firmato qualsiasi carta anche perché non mi chiamavano un medico".
ho un' appendice di dimensioni sopra la media

Avatar utente
wolf.55
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 2657
Iscritto il: 14/09/2003, 17:01
Località: Roma

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#597 Messaggio da wolf.55 »

L'intervento è limitato al caso di Isidro Luciano Diaz.
Di questa storia conosco solo quello che è stato postato da Vasco Rossi. Facciamo attenzione, quì ci troviamo di fronte ad una persona accusata di essere fuggito ad un posto di blocco, fermato viene trovato in possesso di un coltello che dichiara di usare per i cavalli (per sbucciare le carrubbe? Per recidere la giugulare se azzoppati?), di aver avuto una colluttazione per la quale i CC intervenuti riportano lesioni guaribili in otto giorni, di aver subito un processo per il quale ha patteggiato una condanna (= ha riconosciuto la sua colpevolezza). Prima di far passare questo signore per una vittima, ci penserei un attimo...

pirandello
Nuovi Impulsi
Nuovi Impulsi
Messaggi: 109
Iscritto il: 13/02/2006, 10:38

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#598 Messaggio da pirandello »

wolf.55 ha scritto:L'intervento è limitato al caso di Isidro Luciano Diaz.
Di questa storia conosco solo quello che è stato postato da Vasco Rossi. Facciamo attenzione, quì ci troviamo di fronte ad una persona accusata di essere fuggito ad un posto di blocco, fermato viene trovato in possesso di un coltello che dichiara di usare per i cavalli (per sbucciare le carrubbe? Per recidere la giugulare se azzoppati?), di aver avuto una colluttazione per la quale i CC intervenuti riportano lesioni guaribili in otto giorni, di aver subito un processo per il quale ha patteggiato una condanna (= ha riconosciuto la sua colpevolezza). Prima di far passare questo signore per una vittima, ci penserei un attimo...
Non sapevo che per questi reati il codice penale prevedesse una quasi-esecuzione capitale sul posto, con tanto di tortura. Da quando è prevista?

Avatar utente
wolf.55
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 2657
Iscritto il: 14/09/2003, 17:01
Località: Roma

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#599 Messaggio da wolf.55 »

Non facciamo umorismo scontato...
Della vicenda del sig. Diaz conosco quello che ho letto nel forum, cioè che due o più carabinieri lo hanno accusato di essere fuggito in auto a forte velocità ad un posto di blocco, di averlo inseguito che al momento di fermarsi il Diaz aveva un coltellaccio che gli è stato tolto dopo una violenta colluttazione, violenta al punto che i militari intervenuti hanno riportato lesioni guaribili in 8 giorni.
Delle due l'una: (A) quanto riportato è tutto vero, dato che il Diaz ha ammesso l'accaduto in processo e ha patteggiato la pena. (B) Diaz dice la verità, allora dovrebbe spiegare (1) dato che è stato denunciato a piede libero (altrimenti il processo sarebbe stato con rito immediato), perché all'uscita della caserma dei carabinieri non è andato a farsi refertare segnalando quanto accaduto al posto di polizia dell'ospedale; (2) per quale ragione non ha denunciato i carabinieri che lo hanno arrestato prima del processo; (3) per quale motivo ha accettato un patteggiamento della pena.
Del tutto singolare un altro punto: chi lo ha arrestato ha firmato un verbale, ha comunicato il suo arresto al PM, ha firmato una denuncia, ha deposto in tribunale. A cosa serve il riconoscimento fotografico fatto dal Diaz? Nota che non ci troviamo di fronte ad un povero immigrato ma ad un imprenditore che gira con un Suv Mercedes, quindi uno che un avvocato poteva pagarselo.
La vicenda di Cucchi è una tragedia, quella di Diaz non mi pare che lo sia, dato che si tratta di reo confesso, giudicato, condannato, che facendo denunce di questo tipo non rischia nulla.

pirandello
Nuovi Impulsi
Nuovi Impulsi
Messaggi: 109
Iscritto il: 13/02/2006, 10:38

Re: [O.T.] Assassini in divisa

#600 Messaggio da pirandello »

Non mi pare affatto umorismo. Siccome mi risulta che (almeno ufficialmente) non sia in vigore qualcosa tipo la legge della giungla ma bensì il codice penale, uno - anche se colpevole di qualsivoglia reato - paga le proprie colpe con delle pene inflitte da un giudice, che siano pecuniarie, detentive o non so che altro, in rapporto alla gravità del reato commesso. Non vedo traccia da nessuna parte di punizioni corporali, torture cilene, abusi, soprusi, violenza selvaggia, gratuita e sproporzionatissima.

Rispondi

Torna a “Ifix Tcen Tcen”