Capitanvideo ha scritto:Bonaventura ha scritto:
Uno dei motivi per cui spero che questo governo vada a casa al più presto è per invertire la rotta delle politiche scolastiche (e di tutto cià che ruota intorno al mondo del sapere, della ricerca e della cultura viste le ultime evoluzioni...) prima che sia troppo tardi sul serio.
Una buona politica scolastica sarebbe eliminare la politica dalla scuola.
Senza il controllo della classe politica, forse non cambieremmo i libri ogni anno, forse
sceglierebbero gli insegnanti per capacità e non per conoscenza, forse ci sarebbe
competizione sulla qualità e non il menefreghismo di chi ha il culo al caldo. Forse eh, in fondo siamo in Italia.
Una scuola pubblica non deve necessariamente essere statale.
Anche perche' la favola della scuola pubblica-statale e' appunto una favola.
Se sei un poveraccio l'accesso alle migliori università e' un'impresa praticamente impossibile.
Le pari opportunità sullo studio le hai a Cuba, non qui.
Bonaventura, le mie sono impressioni ed esperienze sul campo, ma tu dici che sei molto vicino all'ambiente.
Sarei felice se riuscissi a farmi cambiare la pessima opinione che ne ho.
Non e' difficile, cambio idea continuamente

Capitan sollevi varie questioni:
1) Il menefreghismo di chi ha il culo al caldo: l'attuale ministro ha voluto spaccare il mondo della scuola pubblica in ogni modo: insegnanti di ruolo vs precari - Insegnanti del nord VS insegnanti del sud - dirigenti scolastici vs insegnanti - insegnanti meritevoli vs fannulloni (brunetta docet) etc.etc... per poter meglio gestire i tagli abnormi che sta attuando. Divide et impera dando un contentino un giorno ad uno un giorno all'altro. Il risultato sono classi sempre più numerose, sempre più ingestibili e un corpo docente da un lato sempre più menefreghista (chi andrà in pensione a breve, chi ha il ruolo) e dall'altro sempre più sotto pressione (precari), quindi la qualità dell'offerta formativa sta avvicinandosi sempre più allo zero assoluto.
2) Eliminare la politica dalla scuola: di fatto è quello che si sta tentando di fare, ma nel modo più sporco, ovvero mettendo i sindacati gli uni contro gli altri (non si quanto tu sia addentro, non so se conosci tutta la storia dell'ANIEF, troppo lunga e complessa per essere riportata qui...). L'immagine di una scuola politicizzata è sempre più un luogo comune (come quello sulla magistratura per intenderci...), pur essendo vero che negli anni 70,80 e primi 90 un dominio di una certa cultura di sinistra (per altro neanche la parte più nobile..) sulla scuola c'è stato.
3) La scuola pubblica deve essere per definizione statale, se lo stato rappresenta tutti noi. Dovrebbe essere scevra da interessi di qualsiasi tipo, o per lo meno, da quelli economici (mentre è altamente utopistico pensare che lo sia da quelli politici...) Oggi ruotano intorno al mondo scuola-università-ricerca interessi molto grossi di lobbies che hanno forse anche come scopo secondario il rendere l'istruzione qualcosa di non accessibile a tutti, ma primariamente tendono a voler creare un mondo fatto di scuole-fondazioni per averne un ritorno economico.
Ovviamente quando dici che l'accesso alle migliori università per tutti è utopistico se sei un poveraccio hai ragione, ma un sistema almeno minimamente aperto all'accesso meritocratico è possibile mantenerlo (borse di studio per i più meritevoli etc.). L'idea di questo governo è creare una scuola ed una università accessibile esclusivamente in base al censo, e ciò non può far altro che indebolire il sistema nel medio-lungo termine (il trota anche se lo fai studiare a Cambridge perchè te lo puoi permettere sempre trota resta...e se hai tutte trote alla fine il sistema crolla).
Ultimo: sulla capacità degli insegnanti il discorso sarebbe infinito, bisognerebbe definire cos'è la capacità degli insegnanti innanzitutto... ma prima di questo vorrei solo far notare che l'unico "incentivo al merito" che il ministro si è preoccupato di proporre è stato il vuoto slogan del "premio ai più meritevoli" con 300 milioni di euro da suddividere in base a non si sa bene quali criteri. Per far capire il grado di dilettantismo che regna al MIUR oggi, posso dire che questo annuncio è stato fatto:
1) Senza stabilire cos'è "il merito"
2) Senza tener conto dell'impossibilità di bypassare il ccnl attulamente in vigore pena una serie infinita di ricorsi da parte dei non aventi diritto a questo "premio"
3) Senza tener conto della copertura finanziaria, tanto che alla fine non hanno neppure rinnovato ordinariamente il ccnl ed il corpo docente sta continuando a percepire l'indennità di vacanza contrattuale
Più incapaci di così...e questo è solo un esempio tra mille che ho riportato perché di più facile comprensione anche per i non addentro alle questioni "scuola" (vedi inserimento a pettine, spostamento punti in graduatoria, sostegno , mobilità etc.etc..)