L'ANGOLO DELLA POESIA
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
IL GATTO
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere
la tua testa e il tuo dorso elastico
e la mia mano s'inebria del piacere
di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna.
Il suo sguardo, profondo
e freddo come il tuo,
amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo,
e dai piedi alla testa
un'aria sottile,
un temibile profumo ondeggiano
intorno al suo corpo bruno.
(Charles Baudelaire)
Col pensiero fisso al mio gatto, che in queste ore sta affrontando la sua prova più difficile. Ti vogliamo bene; vedi di non morire, bestiolina.
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere
la tua testa e il tuo dorso elastico
e la mia mano s'inebria del piacere
di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna.
Il suo sguardo, profondo
e freddo come il tuo,
amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo,
e dai piedi alla testa
un'aria sottile,
un temibile profumo ondeggiano
intorno al suo corpo bruno.
(Charles Baudelaire)
Col pensiero fisso al mio gatto, che in queste ore sta affrontando la sua prova più difficile. Ti vogliamo bene; vedi di non morire, bestiolina.
Pensiero Dominante, forumista temporaneamente de-gnokkizzato
La gioventù resiste a tutto, ai re e alle poesie e all'amore. A tutto, ma non al tempo
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Sono con te, PD.Pensiero Dominante ha scritto:IL GATTO
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
ritira le unghie nelle zampe,
lasciami sprofondare nei tuoi occhi
in cui l'agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere
la tua testa e il tuo dorso elastico
e la mia mano s'inebria del piacere
di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in ispirito la mia donna.
Il suo sguardo, profondo
e freddo come il tuo,
amabile bestia,
taglia e fende simile a un dardo,
e dai piedi alla testa
un'aria sottile,
un temibile profumo ondeggiano
intorno al suo corpo bruno.
(Charles Baudelaire)
Col pensiero fisso al mio gatto, che in queste ore sta affrontando la sua prova più difficile. Ti vogliamo bene; vedi di non morire, bestiolina.
Da Guida al Cinema:
Dboon - mi interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare
Cianbellano - ti interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare?
Dboon - mi interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare
Cianbellano - ti interessava l'argomento visto che narra di un gruppo di ragazze minorenni che decidono di farsi ingravidare?
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Grazie Shirley; sembra che la bestietta ce la stia facendo... Ma non vorrei cantare vittoria troppo presto. Incrociamo le dita.
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Per chi pratica il portoghese:
AS MULHERES GULOSAS
As mulheres gulosas
que chupam picolé
- diz um sábio que sabe -
são mulheres carentes
e o chupam lentamente
qual se vara chupassem,
e ao chupá-lo já sabem
que presto se desfaz
na falácia do gozo
o picolé fuginte
como se esfaz na mente
o imaginário pênis.
(Carlos Drummond De Andrade)

AS MULHERES GULOSAS
As mulheres gulosas
que chupam picolé
- diz um sábio que sabe -
são mulheres carentes
e o chupam lentamente
qual se vara chupassem,
e ao chupá-lo já sabem
que presto se desfaz
na falácia do gozo
o picolé fuginte
como se esfaz na mente
o imaginário pênis.
(Carlos Drummond De Andrade)

"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
The Bustle in a House
The Morning after Death
Is solemnest of industries
Enacted upon Earth -
The Sweeping up the Heart
And putting Love away
We shall not want to use again
Until Eternity -
Il trambusto in una casa
il mattino che segue la morte
è l'attività più solenne
che si svolga sulla terra-
Si spazzano i cocci del cuore
con cura si ripone l'amore
che non vorremmo più usare
fino all'eternità.
(Emily Dickinson -Silenzi- trad. Lanati)
The Morning after Death
Is solemnest of industries
Enacted upon Earth -
The Sweeping up the Heart
And putting Love away
We shall not want to use again
Until Eternity -
Il trambusto in una casa
il mattino che segue la morte
è l'attività più solenne
che si svolga sulla terra-
Si spazzano i cocci del cuore
con cura si ripone l'amore
che non vorremmo più usare
fino all'eternità.
(Emily Dickinson -Silenzi- trad. Lanati)
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
- pan
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Helmut ha scritto:Per chi pratica il portoghese:
AS MULHERES GULOSAS
As mulheres gulosas
que chupam picolé
- diz um sábio que sabe -
são mulheres carentes
e o chupam lentamente
qual se vara chupassem,
e ao chupá-lo já sabem
que presto se desfaz
na falácia do gozo
o picolé fuginte
como se esfaz na mente
o imaginário pênis.
(Carlos Drummond De Andrade)
L'inno dei culomani
A bunda, que engraçada
A bunda, que engraçada.
Está sempre sorrindo, nunca é trágica.
Não lhe importa o que vai
pela frente do corpo. A bunda basta-se.
Existe algo mais? Talvez os seios.
Ora - murmura a bunda - esses garotos
ainda lhes falta muito que estudar.
A bunda são duas luas gêmeas
em rotundo meneio. Anda por si
na cadência mimosa, no milagre
de ser duas em uma, plenamente.
A bunda se diverte
por conta própria. E ama.
Na cama agita-se. Montanhas
avolumam-se, descem. Ondas batendo
numa praia infinita.
Lá vai sorrindo a bunda. Vai feliz
na carícia de ser e balançar
Esferas harmoniosas sobre o caos.
A bunda é a bunda
redunda.
Carlos Drummond de Andrade
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Ora che son pioggia e come il mare vado via,
che la lunga strada del tempo, io l'ho vissuta,
che ho accettato il principio fino a capire me stesso,
che ho odiato ed amato, come tutti del resto, la mia vita:
no, proprio non si può dire che sono stato un modello di fedeltà,
di coerenza, di donna candida e smarrita;
non sono mai stato io il tipo di accettare ordini e compromessi
con uomini, con donne e coi santi stessi.
Io ho accettato di dare e dare con molta sincerità
ma i sentimenti e le cose portano in sé contraddizioni.
Poteva essere amore per te, per te e per te
ma l'amore ha molte facce,
scusami adesso se non te l'ho saputo dare
ed anche nel lavoro molte volte ho mentito,
ho giocato per pigrizia, per soldi o per paura;
ma ora che son pioggia e come il mare vado via,
quella cosa che resta la vedo: è solo amore
che la lunga strada del tempo, io l'ho vissuta,
che ho accettato il principio fino a capire me stesso,
che ho odiato ed amato, come tutti del resto, la mia vita:
no, proprio non si può dire che sono stato un modello di fedeltà,
di coerenza, di donna candida e smarrita;
non sono mai stato io il tipo di accettare ordini e compromessi
con uomini, con donne e coi santi stessi.
Io ho accettato di dare e dare con molta sincerità
ma i sentimenti e le cose portano in sé contraddizioni.
Poteva essere amore per te, per te e per te
ma l'amore ha molte facce,
scusami adesso se non te l'ho saputo dare
ed anche nel lavoro molte volte ho mentito,
ho giocato per pigrizia, per soldi o per paura;
ma ora che son pioggia e come il mare vado via,
quella cosa che resta la vedo: è solo amore
La generosità, roba rara, è ormai un evento "perturbante", che stupisce, spiazza, cerca un equilibrio, che poi si riassume in una unica parola: grazie (CanellaBruneri)
L'intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. (Rudyard Kipling)
L'intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. (Rudyard Kipling)
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Non capirsi è terribile -
non capirsi e abbracciarsi,
ma benchè sembri strano,
è altrettanto terribile
capirsi totalmente.
In un modo o nell'altro ci feriamo:
Ed io, precocemente illuminato,
la tenera tua anima non voglio
mortificare con l'incomprensione,
nè con la comprensione uccidere.
E. Evtushenko
- casta diva
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
We are on the vibe...Lilith ha scritto:
E. Evtushenko
viewtopic.php?f=2&t=9756&start=15
(post a fine pagina)
"Cantare è di chi ama"
Sant'Agostino
"Lo smalto non mi piace, in compenso dovresti curare un po' le mani, iniziano a vedersi troppo i segni del tempo..." (cit.)
Sant'Agostino
"Lo smalto non mi piace, in compenso dovresti curare un po' le mani, iniziano a vedersi troppo i segni del tempo..." (cit.)
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Mi cospargo il capo di cenere, mi prostro e mi inginocchio. Cercherò di rimediare con questa, se è già stata postata mi taglierò le vene

Tu non hai affatto capito,
mia coscienza esigente, che è solo per debolezza
se adesso ho bisticciato con te.
E non hai affatto capito,
quando con disprezzo ti sei vendicata,
che causa di debolezza
non impudenza fu - stanchezza.
E non mi hai capito,
e forse io non ho capito te,
quando ti ho porto la mano
e tu non mi hai porto la tua.
Ma molto bene hai capito
che è la disperazione a portarci
alla perdita del confine, fatale,
tra le forze del bene e del male...
E. Evtushenko
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Mi cospargo il capo di cenere, mi prostro e mi inginocchio. Cercherò di rimediare con questa, se è già stata postata mi taglierò le veneLilith ha scritto:

Ma guarda l'aspetto positivo : almeno hai una che legge le poesie che posti

La generosità, roba rara, è ormai un evento "perturbante", che stupisce, spiazza, cerca un equilibrio, che poi si riassume in una unica parola: grazie (CanellaBruneri)
L'intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. (Rudyard Kipling)
L'intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. (Rudyard Kipling)
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
un evergreen (buon viaggio)
LE BATEAU IVRE - IL BATTELLO EBBRO
Comme je descendais des Fleuves impassibles,
Je ne me sentis plus guidé par les haleurs:
Des Peaux-Rouges criards les avaient pris pour cibles,
Les ayant cloués nus aux poteaux de couleurs.
Mentre scendevo per fiumi impassibili,
non mi sentii più guidato dagli alatori:
urlanti Pellirosse li avevan presi per bersagli,
inchiodàtili nudi ai pali multicolori.
J'étais insoucieux de tous les équipages,
Porteur de blés flamands ou de cotons anglais.
Quand avec mes haleurs ont fini ces tapages,
Les Fleuves m'ont laissé descendre où je voulais.
Non mi davo pensiero di nessun equipaggio,
portatore di grani fiamminghi o di cotoni inglesi.
Quando con gli alatori finirono quegli strepiti,
i fiumi mi lasciarono scendere dove volessi.
Dans les clapotements furieux des marées,
Moi, l'autre hiver, plus sourd que les cerveaux d'enfants,
Je courus! Et les Péninsules démarrées
N'ont pas subi tohu-bohus plus triomphants.
Negli sciacquii furiosi delle maree,
l'altro inverno, più sordo che cervelli di bimbi,
io corsi! E le penisole disormeggiate
non subirono mai gazzarre più trionfali.
La tempête a béni mes éveils maritimes.
Plus léger qu'un bouchon j'ai dansé sur les flots
Qu'on appelle rouleurs éternels de victimes,
Dix nuits, sans regretter l'oeil niais des falots!
La tempesta ha benedetto i miei risvegli marittimi.
Più leggero d'un sughero ho danzato sui flutti
- che dicono eterni voltolatori di vittime-
dieci notti, senza rimpiangere l'occhio èbete dei fari.
Plus douce qu'aux enfants la chair des pommes sures,
L'eau verte pénétra ma coque de sapin
Et des taches de vins bleus et des vomissures
Me lava, dispersant gouvernail et grappin.
Più dolce che ai fanciulli la polpa delle mele acerbe,
l'acqua verde penetrò il mio scafo d'abete
e dalle macchie di vini bluastri e dai vomiti
mi lavò, disperdendo timone ed ancorotto.
Et dès lors, je me suis baigné dans le Poème
De la Mer, infusé d'astres, et lactescent,
Dévorant les azurs verts; où, flottaison blême
Et ravie, un noyé pensif parfois descend;
E da allora mi son bagnato nel poema
Del mare infuso d'astri e lattescente,
divorando i verdi azzurri dove, fluttuazione livida
ed estatica, un annegato pensoso talora discende;
Où, teignant tout à coup les bleuités, délires
Et rhythmes lents sous les rutilements du jour,
Plus fortes que l'alcool, plus vastes que nos lyres,
Fermentent les roussers amères de l'amour!
dove, tingendo a un tratto le azzurrrità, deliri
e ritmi lenti sotto il rutilar della luce,
più forti dell'alcool, più vasti delle nostre lire,
fermentano gli amari rossori dell'amore!
Je sais les cieux crevant en élairs, et les trômbes
Et les ressacs et les courants: je sais le soir,
L'Aube exaltée ainsi qu'un peuple de colombes,
Et j'ai vu quelquefois ce que l'homme a cru voir!
Io so i cieli scoppianti in lampi e le trombe
E le risacche e le correnti; so la sera,
l'alba esaltata come un popolo di colombe,
e ho visto talvolta ciò che l'uomo credette di vedere.
J'ai vu le soleil bas, taché d'horreurs mystiques,
Illuminant de longs figements violets,
Pareils à des acteurs de drames très antiques
Les flots roulant au loin leurs frissons de volets!
Ho visto il sole basso, maculato di mistici orrori,
illuminare di lunghe coagulazioni violette,
simili ad attori di drammi antichissimi,
i flutti rotolanti lontano i loro brividi d'imposte.
J'ai rêvé la nuit verte aux neiges éblouies,
Baiser montant aux yeux des mers avec lenteurs,
La circulation des sèves inouïes,
Et l'éveil jaune et bleu des phosphores chanteurs!
Ho sognato la notte verde dalle nevi abbagliate,
bacio che lentamente saliva agli occhi dei mari,
la circolazione delle linfe inaudite
e il gialloazzurro risveglio dei fòsfori canori.
J'ai suivi, des mois pleins, pareille aux vacheries
Hystériques, la houle à l'assaut des récifs,
Sans songer que les pieds lumineux des Maries
Pussent forcer le mufle aux Océans poussifs!
Per mesi ho seguito, simile a mandre di vacche
Isteriche, il maroso all'assalto degli scogli,
senza pensare che i piedi luminosi delle Marie
potessero forzare il muso agli oceani bolsi.
J'ai heurté, savez-vous, d'incroyables Florides
Mêlant aux fleurs des yeux de panthères à peaux
D'hommes! Des arcs-en-ciel tendus comme des brides
Sous l'horizon des mers, à de glauques troupeaux!
Ho urtato, sapete? Contro incredibili Floride
Che mischiano ai fiori occhi di pantere dalla pelle
Umana! Arcobaleni tesi come briglie,
sotto l'orizzonte dei mari, a glauchi armenti.
J'ai vu fermenter les marais énormes, nasses
Où pourrit dans les joncs tout un Léviathan!
Des écroulements d'eaux au milieu des bonaces,
Et les lointains vers les gouffres cataractant!
Ho visto fermentare le paludi enormi, nasse
Dove imputridisce tra i giunchi tutto un Leviatano!
Crolli d'acque in mezzo alle bonacce
E le lontananze sprofondanti verso gli abissi!
Glaciers, soleils d'argent, flots nacreux, cieux de braises!
Échouages hideux au fond des golfes bruns
Où les serpents géants dévorés des punaises
Choient, des arbres tordus, avec de noirs parfums!
Ghiacciai, soli d'argento, onde madreperlàcee, cieli di bragia,
orridi incagli in fondo ai golfi bruni
dove serpenti giganti divorati da cimici
cadon dagli alberi contorti con neri profumi!
J'aurais voulu montrer aux enfants ces dorades
Du flot bleu, ces poissons d'or, ces poissons chantants.
- Des écumes de fleurs ont bercé mes dérades
Et d'ineffables vents m'ont ailé par instants.
Avrei voluto mostrare ai fanciulli quelle orate
Del flutto azzurro, quei pesci d'oro, quei pesci canori.
- Schiume di fiori han benedetto le mie fughe
E venti ineffabili m'han dato, a tratti, le ali.
Parfois, martyr lassé des pôles et des zones,
La mer dont le sanglot faisait mon roulis doux
Montait vers moi ses fleurs d'ombre aux ventouses jaunes
Et je restais, ainsi qu'une femme à genoux...
Talora, martire stanco dei poli e delle zone,
il mare, il cui singhiozzo addolciva il mio rullio,
alzava verso di me i suoi fiori d'ombra dalle ventose gialle
e io restavo come una donna in ginocchio,
Presque ile, ballottant sur mes bords les querelles
Et les fientes d'oiseaux clabaudeurs aux yeux blonds.
Et je voguais, lorsqu'à travers mes liens frêles
Des noyés descendaient dormir, à reculons!
penisola sballottante sui miei bordi i litigi
e gli escrementi d'uccelli chiassosi dagli occhi biondi,
e vogavo, mentre attraverso i miei fragili cavi
annegati scendevano, a ritroso, a dormire...
Or moi, bateau perdu sous les cheveux des anses,
Jeté par l'ouragan dans l'éther sans oiseau,
Moi dont les Monitors et les voiliers des Hanses
N'auraient pas repêché la carcasse ivre d'eau;
ora io, battello perduto sotto i capelli delle anse,
scagliato dall'uragano nell'etere senza uccelli,
io, di cui i Monitori e i velieri delle Anse
non avrebbero ripescata la carcassa ebbra d'acqua;
Libre, fumant, monté de brumes violettes,
Moi qui trouais le ciel rougeoyant comme un mur
Qui porte, confiture exquise aux bons poètes,
Des lichens de soleil et des morves d'azur;
libero, fumante, montato da nebbie violàcee,
io che foravo il cielo rosseggiante come un muro
che porti, confettura squisita per i buoni poeti,
licheni di sole e mocci d'azzurro;
Qui courais, taché de lunules électriques,
Planche folle, escorté des hippocampes noirs
Quand les juillets faisaient crouler à coups de triques
Les cieux ultramarins aux ardents entonnoirs;
io che correvo macchiato di lùnule elettriche,
tavola folle, scortato dai neri ippocampi,
quando i lugli facevano crollare a randellate
i cieli oltremarini nelle pévere ardenti;
Moi qui tremblais, sentant geindre à cinquante lieues
Le rut des Béhémots et les Maelstroms épais,
Fileur éternel des immobilités bleues,
Je regrette l'Europe aux anciens parapets!
io che tremavo, sentendo gemere a cinquanta leghe
la foia dei Béhemot e dei Maelstrom densi,
eterno scorridore delle immobilità azzurre,
io rimpiango l'Europa dai vecchi parapetti.
J'ai vu des archipels sidéraux! et des îles
Dont les cieux délirants sont ouverts au vogueur:
- Est-ce en ces nuits sans fonds que tu dors et t'exiles,
Milion d'oiseaux d'or, ô future Vigueur?
Ho visto arcipelaghi siderali! E isole
I cui deliranti cieli sono aperti al vogatore:
- forse in quelle notti senza fondo tu dormi e t'esilii,
milione d'uccelli d'oro, o futuro Vigore?-
Mais, vrai, j'ai trop pleuré! Les Aubes sont navrantes.
Toute lune est atroce et tout soleil amer:
L'âcre amour m'a gonflé de torpeurs enivrantes.
O que ma quille éclate! O qué j'aille à la mer!
Ma, davvero, ho troppo pianto. Le albe sono strazianti,
ogni luna è atroce ed ogni sole amaro.
L'acre amore m'ha gonfiato di torpori inebrianti.
Oh, esploda la mia chiglia! Oh, ch'io m'inabissi nel mare!
Si je désire une eau d'Europe, c'est la flache
Noire et froide où vers le crépuscule embaumé
Un enfant accroupi plein de tristesses, lâche
Un bateau frêle comme un papillon de mai.
Se desidero un'acqua d'Europa, è la pozzanghera
Nera e fredda dove, verso il crepuscolo aulente,
un bimbo accoccolato, pieno di tristezza, vara
una barchetta fragile come una farfalla di maggio.
Je ne puis plus, baigné de vos langueurs, ô lames,
Enlever leur sillage aux porteurs de cotons,
Ni traverser l'orgueil des drapeaux et des flammes,
Ni nager sous les yeux horribles des pontons.
Non posso più, o onde, bagnato dai vostri languori,
rapir la scia ai legni che portano cotoni,
né traversar l'orgoglio delle bandiere e delle fiamme,
né nuotar sotto gli occhi orribili dei pontoni.
LE BATEAU IVRE - IL BATTELLO EBBRO
Comme je descendais des Fleuves impassibles,
Je ne me sentis plus guidé par les haleurs:
Des Peaux-Rouges criards les avaient pris pour cibles,
Les ayant cloués nus aux poteaux de couleurs.
Mentre scendevo per fiumi impassibili,
non mi sentii più guidato dagli alatori:
urlanti Pellirosse li avevan presi per bersagli,
inchiodàtili nudi ai pali multicolori.
J'étais insoucieux de tous les équipages,
Porteur de blés flamands ou de cotons anglais.
Quand avec mes haleurs ont fini ces tapages,
Les Fleuves m'ont laissé descendre où je voulais.
Non mi davo pensiero di nessun equipaggio,
portatore di grani fiamminghi o di cotoni inglesi.
Quando con gli alatori finirono quegli strepiti,
i fiumi mi lasciarono scendere dove volessi.
Dans les clapotements furieux des marées,
Moi, l'autre hiver, plus sourd que les cerveaux d'enfants,
Je courus! Et les Péninsules démarrées
N'ont pas subi tohu-bohus plus triomphants.
Negli sciacquii furiosi delle maree,
l'altro inverno, più sordo che cervelli di bimbi,
io corsi! E le penisole disormeggiate
non subirono mai gazzarre più trionfali.
La tempête a béni mes éveils maritimes.
Plus léger qu'un bouchon j'ai dansé sur les flots
Qu'on appelle rouleurs éternels de victimes,
Dix nuits, sans regretter l'oeil niais des falots!
La tempesta ha benedetto i miei risvegli marittimi.
Più leggero d'un sughero ho danzato sui flutti
- che dicono eterni voltolatori di vittime-
dieci notti, senza rimpiangere l'occhio èbete dei fari.
Plus douce qu'aux enfants la chair des pommes sures,
L'eau verte pénétra ma coque de sapin
Et des taches de vins bleus et des vomissures
Me lava, dispersant gouvernail et grappin.
Più dolce che ai fanciulli la polpa delle mele acerbe,
l'acqua verde penetrò il mio scafo d'abete
e dalle macchie di vini bluastri e dai vomiti
mi lavò, disperdendo timone ed ancorotto.
Et dès lors, je me suis baigné dans le Poème
De la Mer, infusé d'astres, et lactescent,
Dévorant les azurs verts; où, flottaison blême
Et ravie, un noyé pensif parfois descend;
E da allora mi son bagnato nel poema
Del mare infuso d'astri e lattescente,
divorando i verdi azzurri dove, fluttuazione livida
ed estatica, un annegato pensoso talora discende;
Où, teignant tout à coup les bleuités, délires
Et rhythmes lents sous les rutilements du jour,
Plus fortes que l'alcool, plus vastes que nos lyres,
Fermentent les roussers amères de l'amour!
dove, tingendo a un tratto le azzurrrità, deliri
e ritmi lenti sotto il rutilar della luce,
più forti dell'alcool, più vasti delle nostre lire,
fermentano gli amari rossori dell'amore!
Je sais les cieux crevant en élairs, et les trômbes
Et les ressacs et les courants: je sais le soir,
L'Aube exaltée ainsi qu'un peuple de colombes,
Et j'ai vu quelquefois ce que l'homme a cru voir!
Io so i cieli scoppianti in lampi e le trombe
E le risacche e le correnti; so la sera,
l'alba esaltata come un popolo di colombe,
e ho visto talvolta ciò che l'uomo credette di vedere.
J'ai vu le soleil bas, taché d'horreurs mystiques,
Illuminant de longs figements violets,
Pareils à des acteurs de drames très antiques
Les flots roulant au loin leurs frissons de volets!
Ho visto il sole basso, maculato di mistici orrori,
illuminare di lunghe coagulazioni violette,
simili ad attori di drammi antichissimi,
i flutti rotolanti lontano i loro brividi d'imposte.
J'ai rêvé la nuit verte aux neiges éblouies,
Baiser montant aux yeux des mers avec lenteurs,
La circulation des sèves inouïes,
Et l'éveil jaune et bleu des phosphores chanteurs!
Ho sognato la notte verde dalle nevi abbagliate,
bacio che lentamente saliva agli occhi dei mari,
la circolazione delle linfe inaudite
e il gialloazzurro risveglio dei fòsfori canori.
J'ai suivi, des mois pleins, pareille aux vacheries
Hystériques, la houle à l'assaut des récifs,
Sans songer que les pieds lumineux des Maries
Pussent forcer le mufle aux Océans poussifs!
Per mesi ho seguito, simile a mandre di vacche
Isteriche, il maroso all'assalto degli scogli,
senza pensare che i piedi luminosi delle Marie
potessero forzare il muso agli oceani bolsi.
J'ai heurté, savez-vous, d'incroyables Florides
Mêlant aux fleurs des yeux de panthères à peaux
D'hommes! Des arcs-en-ciel tendus comme des brides
Sous l'horizon des mers, à de glauques troupeaux!
Ho urtato, sapete? Contro incredibili Floride
Che mischiano ai fiori occhi di pantere dalla pelle
Umana! Arcobaleni tesi come briglie,
sotto l'orizzonte dei mari, a glauchi armenti.
J'ai vu fermenter les marais énormes, nasses
Où pourrit dans les joncs tout un Léviathan!
Des écroulements d'eaux au milieu des bonaces,
Et les lointains vers les gouffres cataractant!
Ho visto fermentare le paludi enormi, nasse
Dove imputridisce tra i giunchi tutto un Leviatano!
Crolli d'acque in mezzo alle bonacce
E le lontananze sprofondanti verso gli abissi!
Glaciers, soleils d'argent, flots nacreux, cieux de braises!
Échouages hideux au fond des golfes bruns
Où les serpents géants dévorés des punaises
Choient, des arbres tordus, avec de noirs parfums!
Ghiacciai, soli d'argento, onde madreperlàcee, cieli di bragia,
orridi incagli in fondo ai golfi bruni
dove serpenti giganti divorati da cimici
cadon dagli alberi contorti con neri profumi!
J'aurais voulu montrer aux enfants ces dorades
Du flot bleu, ces poissons d'or, ces poissons chantants.
- Des écumes de fleurs ont bercé mes dérades
Et d'ineffables vents m'ont ailé par instants.
Avrei voluto mostrare ai fanciulli quelle orate
Del flutto azzurro, quei pesci d'oro, quei pesci canori.
- Schiume di fiori han benedetto le mie fughe
E venti ineffabili m'han dato, a tratti, le ali.
Parfois, martyr lassé des pôles et des zones,
La mer dont le sanglot faisait mon roulis doux
Montait vers moi ses fleurs d'ombre aux ventouses jaunes
Et je restais, ainsi qu'une femme à genoux...
Talora, martire stanco dei poli e delle zone,
il mare, il cui singhiozzo addolciva il mio rullio,
alzava verso di me i suoi fiori d'ombra dalle ventose gialle
e io restavo come una donna in ginocchio,
Presque ile, ballottant sur mes bords les querelles
Et les fientes d'oiseaux clabaudeurs aux yeux blonds.
Et je voguais, lorsqu'à travers mes liens frêles
Des noyés descendaient dormir, à reculons!
penisola sballottante sui miei bordi i litigi
e gli escrementi d'uccelli chiassosi dagli occhi biondi,
e vogavo, mentre attraverso i miei fragili cavi
annegati scendevano, a ritroso, a dormire...
Or moi, bateau perdu sous les cheveux des anses,
Jeté par l'ouragan dans l'éther sans oiseau,
Moi dont les Monitors et les voiliers des Hanses
N'auraient pas repêché la carcasse ivre d'eau;
ora io, battello perduto sotto i capelli delle anse,
scagliato dall'uragano nell'etere senza uccelli,
io, di cui i Monitori e i velieri delle Anse
non avrebbero ripescata la carcassa ebbra d'acqua;
Libre, fumant, monté de brumes violettes,
Moi qui trouais le ciel rougeoyant comme un mur
Qui porte, confiture exquise aux bons poètes,
Des lichens de soleil et des morves d'azur;
libero, fumante, montato da nebbie violàcee,
io che foravo il cielo rosseggiante come un muro
che porti, confettura squisita per i buoni poeti,
licheni di sole e mocci d'azzurro;
Qui courais, taché de lunules électriques,
Planche folle, escorté des hippocampes noirs
Quand les juillets faisaient crouler à coups de triques
Les cieux ultramarins aux ardents entonnoirs;
io che correvo macchiato di lùnule elettriche,
tavola folle, scortato dai neri ippocampi,
quando i lugli facevano crollare a randellate
i cieli oltremarini nelle pévere ardenti;
Moi qui tremblais, sentant geindre à cinquante lieues
Le rut des Béhémots et les Maelstroms épais,
Fileur éternel des immobilités bleues,
Je regrette l'Europe aux anciens parapets!
io che tremavo, sentendo gemere a cinquanta leghe
la foia dei Béhemot e dei Maelstrom densi,
eterno scorridore delle immobilità azzurre,
io rimpiango l'Europa dai vecchi parapetti.
J'ai vu des archipels sidéraux! et des îles
Dont les cieux délirants sont ouverts au vogueur:
- Est-ce en ces nuits sans fonds que tu dors et t'exiles,
Milion d'oiseaux d'or, ô future Vigueur?
Ho visto arcipelaghi siderali! E isole
I cui deliranti cieli sono aperti al vogatore:
- forse in quelle notti senza fondo tu dormi e t'esilii,
milione d'uccelli d'oro, o futuro Vigore?-
Mais, vrai, j'ai trop pleuré! Les Aubes sont navrantes.
Toute lune est atroce et tout soleil amer:
L'âcre amour m'a gonflé de torpeurs enivrantes.
O que ma quille éclate! O qué j'aille à la mer!
Ma, davvero, ho troppo pianto. Le albe sono strazianti,
ogni luna è atroce ed ogni sole amaro.
L'acre amore m'ha gonfiato di torpori inebrianti.
Oh, esploda la mia chiglia! Oh, ch'io m'inabissi nel mare!
Si je désire une eau d'Europe, c'est la flache
Noire et froide où vers le crépuscule embaumé
Un enfant accroupi plein de tristesses, lâche
Un bateau frêle comme un papillon de mai.
Se desidero un'acqua d'Europa, è la pozzanghera
Nera e fredda dove, verso il crepuscolo aulente,
un bimbo accoccolato, pieno di tristezza, vara
una barchetta fragile come una farfalla di maggio.
Je ne puis plus, baigné de vos langueurs, ô lames,
Enlever leur sillage aux porteurs de cotons,
Ni traverser l'orgueil des drapeaux et des flammes,
Ni nager sous les yeux horribles des pontons.
Non posso più, o onde, bagnato dai vostri languori,
rapir la scia ai legni che portano cotoni,
né traversar l'orgoglio delle bandiere e delle fiamme,
né nuotar sotto gli occhi orribili dei pontoni.
"Dietro ogni italiano si nasconde un cretino"
Ennio Flaiano.
Ennio Flaiano.
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
chiaramente il trip di cui sopra è by arthur rimbaud
"Dietro ogni italiano si nasconde un cretino"
Ennio Flaiano.
Ennio Flaiano.
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Quando, come un coperchio, il cielo pesa greve
Sull'anima gemente in preda a lunghi affanni,
E in un unico cerchio stringendo l'orizzonte
Riversa un giorno nero più triste dell notti;
5 Quando la terra cambia in un'umida cella,
Entro cui la Speranza va, come un pipistrello,
Sbattendo la sua timida ala contro i muri
E picchiando la testa sul fradicio soffitto;
Quando la pioggia stende le sue immense strisce
10 Imitando le sbarre di una vasta prigione,
E, muto e ripugnante, un popolo di ragni
Tende le proprie reti dentro i nostri cervelli;
Delle campane a un tratto esplodono con furia
Lanciando verso il cielo un urlo spaventoso,
15 Che fa pensare a spiriti erranti e senza patria
Che si mettano a gemere in maniera ostinata.
- E lunghi funerali, senza tamburi o musica,
Sfilano lentamente nel cuore; la Speranza,
Vinta, piange, e l'Angoscia, dispotica ed atroce,
Infilza sul mio cranio la sua bandiera nera.

Sull'anima gemente in preda a lunghi affanni,
E in un unico cerchio stringendo l'orizzonte
Riversa un giorno nero più triste dell notti;
5 Quando la terra cambia in un'umida cella,
Entro cui la Speranza va, come un pipistrello,
Sbattendo la sua timida ala contro i muri
E picchiando la testa sul fradicio soffitto;
Quando la pioggia stende le sue immense strisce
10 Imitando le sbarre di una vasta prigione,
E, muto e ripugnante, un popolo di ragni
Tende le proprie reti dentro i nostri cervelli;
Delle campane a un tratto esplodono con furia
Lanciando verso il cielo un urlo spaventoso,
15 Che fa pensare a spiriti erranti e senza patria
Che si mettano a gemere in maniera ostinata.
- E lunghi funerali, senza tamburi o musica,
Sfilano lentamente nel cuore; la Speranza,
Vinta, piange, e l'Angoscia, dispotica ed atroce,
Infilza sul mio cranio la sua bandiera nera.

"Dietro ogni italiano si nasconde un cretino"
Ennio Flaiano.
Ennio Flaiano.
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Un uomo e una donna
non si sono mai visti.
Vivono ben lontani l’uno dall’altro
in diverse città.
Un giorno leggono
la stessa pagina
in uno stesso libro
nel medesimo tempo
e medesimo tempo
del primo minuto
della loro ultima ora
esattamente.
J. Prevert