belnudo ha scritto:
apple non è merda in sè, è cacca perché limita le LIBERTA' DEGLI UTENTI
Beh, quello è scontato...ma anche perchè vende hardware obsoleto ad un prezzo esorbitante... MI viene ribrezzo vedere certe persone che si prendono un macbook ORA...hardware di 2 anni fa...
ma avere MAC fa figo...
leggi di MARKETING
pensa che in RAI i digerenti usano Mac perché pensano di dimostrarsi tecnologicamente avanzati
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
belnudo ha scritto:
apple non è merda in sè, è cacca perché limita le LIBERTA' DEGLI UTENTI
Beh, quello è scontato...ma anche perchè vende hardware obsoleto ad un prezzo esorbitante... MI viene ribrezzo vedere certe persone che si prendono un macbook ORA...hardware di 2 anni fa...
ma avere MAC fa figo...
leggi di MARKETING
pensa che in RAI i digerenti usano Mac perché pensano di dimostrarsi tecnologicamente avanzati
Ah be, la questione in rai non so nulla....
So per certo che tra gli utonti gira la solita frase... Eh si sono passato a mac "perchè non ho i virus"
...........sta bene in salotto e lo usano per iDIIIIIIIV U DIIIIIIIIIIIII !!!!!!
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
ma io non sto dicendo che è una merda assoluta... sto semplicemente sostenendo che fanno pagare oro un qualcosa che oro non lo vale... come per l'iphone... è figo averlo.
Leggevo una intervista di quando steve jobs è tornato in apple... beh quando gli portarono dei prototipi di "non mi ricordo cosa" s'incazzo come una belva e disse: < NON E' SEXY>...
Cumlegend ha scritto:ma io non sto dicendo che è una merda assoluta... sto semplicemente sostenendo che fanno pagare oro un qualcosa che oro non lo vale... come per l'iphone... è figo averlo.
Leggevo una intervista di quando steve jobs è tornato in apple... beh quando gli portarono dei prototipi di "non mi ricordo cosa" s'incazzo come una belva e disse: < NON E' SEXY>...
infatti Steve Jobs è uomo di marketing fin da quando iniziò nel garage col suo compagno steve wozniak, tecnico sopraffino http://it.wikipedia.org/wiki/Steve_Wozniak .
Per far soldi non basta saper fare ma occorre anche saper vendere
PS Piersilvio Berlusconi a Mediaset ha anche lui il Mac sulla scrivania, senza tastiera però
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belnudo ha scritto: PS Piersilvio Berlusconi a Mediaset ha anche lui il Mac sulla scrivania, senza tastiera però
non stupirti, osserva in TV quando intervistano mega dirigenti o direttori di giornali, hanno tutti sulla loro scrivania il monitor ma spesso la tastiera e mouse non ci sono
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belnudo ha scritto: PS Piersilvio Berlusconi a Mediaset ha anche lui il Mac sulla scrivania, senza tastiera però
non stupirti, osserva in TV quando intervistano mega dirigenti o direttori di giornali, hanno tutti sulla loro scrivania il monitor ma spesso la tastiera e mouse non ci sono
Ciò significa che li usano come elementi di arredo?
belnudo ha scritto: PS Piersilvio Berlusconi a Mediaset ha anche lui il Mac sulla scrivania, senza tastiera però
non stupirti, osserva in TV quando intervistano mega dirigenti o direttori di giornali, hanno tutti sulla loro scrivania il monitor ma spesso la tastiera e mouse non ci sono
Ciò significa che li usano come elementi di arredo?
lo tengono sulla scrivania per fare i "moderni", l'elemento di arredo va da sè, se hanno un mac
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Jobs attacca, Adobe risponde. Esplode il caso Flash
di Luca Figini
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30 APRILE 2010
È molto più di un litigio tra innamorati, anzi conviventi per non dire sposati. Il confronto nemmeno tanto a distanza tra Adobe e Apple è un vero caso politico e commerciale nel mondo dell'informatica. Per varie ragioni. Le due aziende sono sempre state solidali e si sono sostenute a vicenda, soprattutto nei momenti difficili. "Abbiamo adottato il loro linguaggio Postscript per le stampanti. Apple ha investito in Adobe e ne ha controllato il 20% della compagnia per diversi anni. Siamo stati fianco a fianco nella diffusione del desktop publishing (…). Oggi il 50% delle Creative Suite sono per OS X", spiega Steve Jobs in una lunga lettera sul sito di Apple dal titolo "Pensieri su flash".
Ma come tutte le storie che durano per anni, inevitabilmente si consuma il dramma nel momento in cui le parti iniziano ad avere interessi contrapposti. Nella fattispecie: Adobe vorrebbe una diffusione ubiqua su pc e smartphone della sua tecnologia Flash; Apple vuole mantenere il controllo e la predominanza sulla sua piattaforma per iPhone, iPod e iPad, eventualmente abbracciando standard aperti. E qui si inserisce il famoso terzo incomodo: l'Html 5, supportato dalla società della Mela morsicata, da Microsoft, da Google e da tante aziende del settore. La pietra della discordia non è nient'altro che la versione più recente del linguaggio di programmazione del Web; solo che questa nuova release, tra le tante novità che offre, supporta i contenuti multimediali in modo nativo. Se ciò non fosse ancora sufficiente a giustificare la zizzania tra Apple e Adobe, si consideri che il codec H.264 sta rapidamente prendendo piede per i video in Internet. Ce n'è abbastanza per una versione di Beautiful in salsa hi-tech, se non fosse che in gioco ci sono due aziende che si stanno battagliando a colpi di botta e risposta. Dopo alcune schermaglie di poco conto, alimentate soprattutto da voci e supposizioni, Steve Jobs ha deciso di affrontare la vicenda calando gli armamenti pesanti.
Cioè una lettera in cui spiega i motivi che hanno spinto la sua azienda a non supportare il Flash player all'interno dei suoi dispositivi mobili. Li elenca punto per punto, in modo prolisso. Sintetizzando, il Ceo spiega che per quanto riguarda Internet sono preferiti standard "aperti. Piuttosto che usare Flash, Apple ha adottato Html 5, Css e Javascript. I nostri dispositivi dispongono di implementazioni ad alta efficienza e basso consumo di queste tecnologie". E proprio in tema di consumi, Jobs non la manda certo a dire. "L'obiettivo è fornire un'elevata autonomia della batteria. Molti dei chip integrati nei dispositivi mobili supportano in hardware la decodifica dello standard H.264. La differenza è schiacciante: con un iPhone, per esempio, è possibile guardare 10 ore di filmati in H.264 e 5 ore di video decodificati in software" (e qui è chiaro il riferimento a Flash).
Ad "aggravare" la situazione di Adobe c'è il fatto certificato da Symantec, ma non solo, che la sua piattaforma multimediale espone a rischi il sistema su cui è installata. "Flash è la prima ragione dei blocchi sui Mac", ci tiene a sottolineare Steve, che poi non si fa scrupoli a sottolineare che Apple non è interessata a mettere rischio le prestazioni e la sicurezza dei suoi apparecchi. Non è finita qui. Le altre due ragioni esposte da Jobs sono feroci. Innanzi tutto, sottolinea che Flash non è ancora adatto alle interfacce touch perché si è sviluppato nell'era in cui i pc si controllavano con tastiera e mouse. Poi spiega che la sua azienda vuole fornire le massime prestazioni possibili agli sviluppatori e, di conseguenza, agli utenti. Non vuole lasciare la sua piattaforma alla mercé di terze parti che non hanno la stessa rapidità nell'ottimizzare il supporto ai developer. Insomma, sono tanti i "pensieri" che Steve Jobs adduce per giustificare l'assenza di Flash da iPod, iPhone e iPad, tutti esposti con dovizia di particolari nella sua lettera.
Ma la risposta di Adobe non si è fatta attendere. Ci ha pensato Shantanu Narayen, Ceo dell'azienda, sostenendo che quelle del suo parigrado sono solo "fumo negli occhi" per nascondere le vere ragioni. "Abbiamo una diversa visione del mondo", spiega Narayen che precisa "il nostro è un approccio multipiattaforma, e siamo convinti di questo". Che continua: "La nostra tecnologia non si adatta ad Apple, questo è il motivo per cui vedete la reazione" di Jobs. La quale "è chiaro che non ha nulla a che vedere con la tecnologia", dice il Ceo di Adobe. Una chiave di lettura sulla vicenda è fornita da Jeffrey Hammond, analista di Forrester Research. "E' tutta una questione di controllo. Stanno (cioè Apple, ndr) cercando di controllare il loro ecosistema".
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
bella notizia, certo che Jobs fa la figura del bue che dà del cornuto all'asino
FLASH tecnologia proprietaria purtroppo supportata da Youtube, quando youtube si deciderà a dare pieno supporto a formati liberi come .ogg, flash tornerà nelle fogne dove merita di restare.
Non usate flash player, non fatevi fare siti con flash, flash limita la vostra LIBERTA'
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
Svelati i segreti più reconditi delle comunicazioni Skype
I "segreti" di Skype sarebbero adesso di pubblico dominio. Sean O'Neill, famoso nel campo della crittografia, ha rilasciato il codice sorgente di una libreria che "emula" la versione modificata dell'algoritmo di cifratura RC4 impiegato da Skype. Gli sviluppatori del client VoIP hanno scelto di modificare la procedura di generazione del flusso di dati pseudocasuali (keystream) di RC4 in modo tale da mantere Skype un sistema "chiuso".
Skype non ha mai reso noti i dettagli sulle procedure crittografiche utilizzate nel suo prodotto: per anni vari ricercatori hanno tentato, fallendo, di effettuare un'attività di "reverse engineering" dei meccanismi di cifratura usati dall'azienda. Ciò che si sa è che Skype fa uso di più algoritmi differenti: AES-256, ad esempio, per le operazioni di login con i server della società oltre che per altre finalità accessorie. Le comunicazioni tra i cosiddetti "supernodi" (funzionando con la logica peer-to-peer, Skype assegna dinamicamente ad alcune macchine il ruolo di "supernodo" in modo da poter sfruttare la banda Internet a loro disposizione) e i sistemi client sfruttano invece una versione modificata dell'algoritmo RC4, quella che O'Neill avrebbe svelato.
O'Neill contesta la decisione di Skype di aver voluto puntare sulla sicurezza per segretezza ossia mantenere sicuro il sistema di comunicazione conservando i "segreti" relativi al funzionamento dell'algoritmo impiegato.
Per Skype il codice reso pubblico da O'Neill non avrà alcun impatto negativo. "Da tempo ci siamo impegnati per mettere in atto misure capaci di contrastare l'invio e la ricezione di messaggi di spam. Abbiamo rilevato una riduzione del volume dei messaggi indesiderati diretti ai nostri clienti", si osserva dalla società che contesta l'operato di O'Neill, che sarebbe solamente teso solo a mettere i bastoni tra le ruote facilitando l'incremento del fenomeno spam. "Skype rimane un metodo sicuro ed efficiente per scambiarsi comunicazioni". L'azienda starebbe valutando anche l'avvio di azioni legali nei confronti di O'Neill. http://www.ilsoftware.it/articoli.asp?id=6403
"Più le cose cambiano, più restano le stesse"
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo
La vita di Windows XP appare ancora più lunga
Con una mossa inusuale, nel giorno dell'abbandono del supporto per Windows XP SP2 (la società garantirà il rilascio di aggiornamenti e patch di sicurezza per Windows XP Service Pack 3 fino al 2014; a tal proposito, suggeriamo di consultare questa precedente notizia http://www.ilsoftware.it/articoli.asp?id=6401 ), Microsoft ha rivelato che gli utenti di alcune versioni di Windows 7 potranno richiedere il "downgrade" ad XP addirittura sino al 2020.
La manovra è senza dubbio curiosa perché in passato Microsoft aveva cancellato i diritti di "downgrade" (operazione che consente ai clienti di tornare ad una precedente versione del sistema operativo senza versare alcun importo) alcuni mesi dopo il lancio di un nuovo Windows.
Sebbene siano pochi gli utenti consumer oggi interessati a passare da Windows 7 al vecchio Windows XP (completamente diversa la situazione che si verificò dopo la presentazione di Vista, tre anni fa), le realtà aziendali spesso desiderano installare sulle macchine client il medesimo sistema operativo in modo da semplificare la gestione delle workstation.
Inizialmente, Microsoft aveva limitato il "downgrade" da Windows 7 a Windows XP ad un semestre dopo il lancio del sistema operativo. Successivamente, il colosso di Remond estese la possibilità di fruire del "downgrade" ad un periodo pari a 18 mesi o comunque entro il rilascio del Service Pack 1 per "Seven". In questo scenario, gli utenti avrebbero avuto titolo per effettuare il "downgrade" più o meno entro il mese di aprile 2011.
Oggi, invece, Microsoft sposta ancora in avanti il cursore: "i nostri clienti aziendali ci hanno segnalato che la rimozione dei diritti di downgrade potrebbe generare confusione", ha commentato il portavoce della società Brandon LeBlanc.
La possibilità sarà riservata, comunque, solamente ai possessori di una copia di Windows 7 Professional o di Windows 7 Ultimate che risulti preinstallata sul personal computer (OEM) e resterà in vigore per tutto il ciclo di vita di "Seven". http://www.ilsoftware.it/articoli.asp?ID=6412
"Più le cose cambiano, più restano le stesse"
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo
ecco una cattiva notizia dalla SICILIA, la regione si lega mani e piedi a microsoft, altro che gli appalti di Bertolaso, qui unico appalto ad unico concorrente: