1) Brava Inter: la "colpa" di Husker è stata di aver sbagliato il tempo e il tono dell'intervento, l'arbitraggio è stato favorevole, ma nel dopopartita, a caldo, un complimento ti poteva uscire...poi chissene so affari tuoi
2) Balotelli troppo giovane e tonto per queste pressioni, è evidente.
3) Il video catalano è di una tristezza disarmante, un video motivazionale neanche fosse la sambenedettese, a sto punto spero venga eliminato, hanno abboffato l'ernia con la loro spocchia....ah (opinione personale) il catalano mi fa schifo.
4) se l'Udinese andava in Europa e il Napoli no, andavo sotto casa di Di Natale a rubargli i nani da giardino, bafangu a lui e alla moglie.
5) FNapoli
6) Donegal ha detto che solo i tifosi del Napoli usano le lame, quindi il tifoso giallorosso è stato aggredito da degli ultras napoletani confusi con quelli dello stesso colore laziale, io avvertirei le autorità, sospendendo il San Paolo per 6 mesi e giocando a porte chiuse nello stadio del 1930 dietro casa mia.
tiffany rayne ha scritto:Però non bisogna dimenticare che sono quasi due anni che Mourihno allena Balotelli, che ha provato sia con la carota e con il bastone ma se uno non ragiona in entrambe le maniere mi dite cosa deve fare un allenatore? dirgli prego fai pure quello che cazzo vuoi in campo e fuori?
Se io allenatore do un ordine tattico e non viene rispettato cosa devo fare? fare finta di nulla perchè il ragazzo magari ogni tanto mi segna qualche gol importante? se vedo che in allenamento batte la fiacca che devo fare? applaudirlo e magari sfottere Zanetti, Milito ed Eto'o che non sgarrano mai?
Insomma liquidare la faccenda solo con una antipatia personale di Mourinho verso il povero incompreso Mario mi sembra eccessivo. Io vedo un ragazzo giovane, presuntuoso, che ritiene che gli sia tutto dovuto solo perchè in un paio d'anni ha segnato una ventina di gol. Uno che dice di voler diventare il piu' grande calciatore del mondo e non capisce che per farlo deve in primis pensare alla squadra. Nel calcio si gioca in undici con un allenatore, da solo non sei nulla.
Questo succede all'Inter e succede anche nell'under 21 dove spesso è stato richiamato da Casiraghi. Lippi non ha intenzione di convocarlo.
Tutti coglioni tranne Mario?
quotone....Mancini lo ha lanciato ma all'epoca non era ancora SuperMario e quindi non ha avuto i problemi che si ritrova Mou...che fra l'altro ha provato pure a gestirne un altro..tal Adriano...che però aveva altri problemi. Come avete già asserito vorrei vedere un vs giocatore dire pubblicamente che tifa Inter, che va a vedere l'Inter, che indossa la maglia dell'Inter, e che in mondovisione manda a ffanculo lo stadio e getta la maglia per cui gioca e viene strapagato per terra...lo comprendereste??...non credo proprio e basta con la solfa dell'età.
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
Xisco ha scritto:ma avete letto l'intervista all'ultras romanista accoltellato alla carotide????
ROMA, 21 aprile 2010 - Sdraiato sul letto 31 del reparto di Osservazione Breve Chirurgica del Gemelli, al 7° piano dell’edificio N, un gladiatore tatuato sulla tibia e una sciarpa giallorossa sul comodino, non vorrebbe parlare. Non è per lo spavento, né per il fastidio che gli provocano i punti, ma per una questione di principio: gli ultrà non parlano con i giornalisti, nemici quanto le forze dell’ordine. E Maximiliano Ioele, 22 anni, il romanista accoltellato alla gola dopo il derby, ha il linguaggio e le convinzioni dell’ultrà. Non a caso il suo nome era già noto alla polizia. “Siamo agli antipodi - attacca -. Voi scrivete un sacco di cazzate sul nostro mondo. Non lo conoscete, ma ci date addosso”. Squilla il telefono, è il padre Enzo, gli dice che la presidentessa lo aspetta a Trigoria, quando si rimetterà. “Non me ne frega niente, lo sai che la Sensi non la sopporto”. Dieci arresti per gli scontri fuori dall’Olimpico, altri sei ieri per gli incidenti in Tevere, un arsenale trovato nell’auto di un tifoso laziale, dieci abitazioni perquisite la notte scorsa.
Maximiliano, tu sei il sopravvissuto di una notte di follia. Hai avuto paura di morire?
“Sì, per qualche minuto. Ma me la sono cavata”.
Cosa ricordi di quei momenti?
“Tutto, sono rimasto cosciente”.
Sei stato aggredito alle spalle, quanti erano?
“Non lo so, non li ho visti, è stato un attimo”.
Cosa pensi dei tuoi aggressori?
“Niente, che devo pensare?”.
Potevano ucciderti...
“Allora? Dovrei dire che sono infami, pezzi di merda? No, allo stadio le coltellate si prendono e si portano a casa”.
Perché ti trovavi a Ponte Milvio, in mezzo agli scontri?
“E lo vengo a dire a te?”.
Allo stadio ci tornerai?
“Certo, perché non dovrei?”.
Perché è stato un derby tanto violento? Non avevate firmato un patto di non belligeranza?
“Sei poco informato”.
Il problema è con il gruppo laziale “In basso a destra”?
“Questo lo dici tu”.
Ma tu appartieni a qualche gruppo?
“La conversazione è finita”.
uno cosi mi chiedo perche' lo abbiano curato.......
(e sono serio....)....
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Trez... La carriera di Boltelli è lontana dall'inter vada pure dove vuole!! milan juve real.. dove vuole lui!! Basta che ce lo paghino L'inter farà bene anche senza Balotelli.. staremo a vedere cosa farà lui a cui auguro tutto il bene del mondo perchè è davvero un talento incredibile!!! Prepariamoci a mettere in bilancio la plusvalenza più alta dell'era moratti e non se ne parli mai più
Mr. Viz ha scritto:
3) Il video catalano è di una tristezza disarmante, un video motivazionale neanche fosse la sambenedettese, a sto punto spero venga eliminato, hanno abboffato l'ernia con la loro spocchia....ah (opinione personale) il catalano mi fa schifo.
Dissento
A me il video è piaciuto. Per carità, era infarcito di retorica che la metà bastava, ma devo ammettere che un brividino dietro la schiena me lo ha fatto venire. Che ve devo dì? Sò un romantico
"Siamo tutti d'accordo che abbiamo a che fare con dei vampiri del cazzo?"
sto guardando il video dei catalani Dai.. è simpatico! è ovvio che loro ci credano!! Al ritorno dovremo fare una grande partita per passare il turno. Grande almeno quanto l'andata!!!! Di avere le armi per fargli male lo abbiamo già dimostrato.. Speriamo di usarle bene!!!
ps.. dal vivo non me n'ero quasi reso conto.. ma.. che gol ha fatto maicon??? e che azione ha fatto l'inter? palla recuperata al limite della propria aera di rigore e 14 secondi dopo era nella porta avversaria!!!! paura!!!!!!
Per chi avesse la pazienza di leggere...
Dal "Corriere della Sera" di oggi:
Mario Balotelli e Renzo Bossi
vite incrociate, maglie tradite di GIAN ANTONIO STELLA
«Orso» Balotelli e Renzo «Trota» Bossi hanno un sacco di cose in comune: sono giovani, si atteggiano a bulli, amano le macchine sportive, hanno un passato scolastico così così e sono finiti insieme sulle prime pagine, lo stesso giorno, per avere ripudiato due maglie.
Il primo nerazzurra, il secondo azzurra. Non bastasse, hanno aggravato le cose. Ciascuno, si capisce, a modo suo. Il primo incaponendosi nella convinzione d’avere ragione. Il secondo smentendo di avere mai detto certe cose e costringendo chi l'aveva intervistato a sbertucciarlo mettendo on-line la registrazione. Tié. La cosa più insopportabile dei giovani, ammiccava auto-ironico Salvador Dalì, è di non farne più parte. Occorre aver pazienza, coi ragazzi. E non è un caso che le parole più sagge sul diciannovenne fuoriclasse le abbia dette ieri Xavier Zanetti. Che prima di diventare il capitano dell'Inter e un totem del calcio planetario, fu lui pure un giovanotto con un certo temperamento. Al punto che tanti anni fa, come ricorda una foto ormai ingiallita nel 1997, durante la finale di coppa Uefa Inter- Schalke 04 arrivò a togliersi la maglietta dell'Inter in segno di rivolta contro l'allenatore di allora, l’inglese Roy Hodgson. E meno male che lo tratteneva, cingendolo per le braccia, il compagno di squadra Ciriaco Sforza. Sennò…
Il fatto è che, per tanti tifosi di calcio, «tradire la maglia» è un gesto più orrendo che ripudiare i propri natali (come Sonia Gandhi: «Non mi sento italiana neanche un po’»), ripudiare la propria religione (come Malcolm X, il figlio di un pastore battista che si fece musulmano perché convinto a torto che fosse una fede esente dal razzismo) o ripudiare il proprio nome come Cassius Clay che, dopo avere assunto quello di Muhammad Ali, massacrò di botte Ernie Terrell («Com’è che mi chiamo?», gli urlava ad ogni pugno) colpevole di averlo provocato chiamandolo col nome vecchio. Spiegava ieri Sandro Mazzola che la divisa «non è una cosa sacra ma quasi». Narra la leggenda che Roberto Baggio, nella sua villa sui colli, ne abbia conservate a decine, a centinaia, a migliaia. Che le abbia catalogate. Accatastate riempiendoci armadi su armadi. Lo scrittore argentino Osvaldo Soriano, che raccontava storie fantastiche sul calcio in Patagonia e sul figlio di Butch Cassidy che arbitrava sparando alle cosce degli stopper e di difensori «lenti come somari e pesanti come armadi» che «marcavano a uomo e gridavano come maiali», poteva scriverci un libro intero, sulle maglie. C’erano le maglie, tra i suoi ricordi di adolescente cresciuto sotto la dittatura di Juan Domingo Perón: «Nell'estate del '53 o del '54mi venne in mente di scrivergli. Evita era già morta e io mi ero messo il lutto. Erano poche righe e lui doveva ricevere così tante lettere che presto dimenticai la faccenda. Finché un giorno un camion della posta si fermò davanti a casa mia e scaricarono un pacco enorme con un biglietto breve: "Ti mando le maglie. Comportatevi bene e ricordatevi di Evita che ci guida dal cielo". E firmava Perón, di suo pugno. Nel pacco c'erano dieci maglie bianche con il colletto rosso e una gialla per il portiere». Come dimenticarle?
Per un tifoso, riassumeva anni fa sulla Gazzetta Marco Pastonesi, la maglia è un’icona: «C'è chi le bacia, chi le colleziona, chi le incornicia, che le ruba, chi le compra, chi le scambia ma solo per poterne avere un'altra. La maglia è una dichiarazione d'amore. Ma anche di odio. Dipende dal destinatario: se te la sfili, la impugni e la lanci al pubblico è amore, se te la sfili, la impugni e la lanci all’allenatore è odio». Per questo, dicono le cronache, il serbo Dejan Stankovic, che sa come purtroppo la «sacralità» delle maglie sia stata centrale perfino nel divampare delle rivalità etniche jugoslave (maledettamente centrali, si pensi al ruolo delle «Tigri» di «Arkan» Zeljko Raznjatovic, passati dal tifo per la Stella Rossa alla mattanza di Srebrenica), si è subito precipitato a raccogliere quella di Balotelli e «per nasconderla se l'è infilata nei pantaloncini». Per poi commentare: «Mario è ancora un bambino». L’aveva già combinata grossa, agli occhi degli ultras interisti, accettando lo scherzo della maglietta milanista che gli avevano fatto quelli di «Striscia la notizia». Non era il caso di ingigantire ulteriormente il caso.
Riuscirà Mario «Orso» Balotelli a vincere certe asprezze del suo carattere e ricucire con i «suoi» tifosi che l’altra sera sono arrivati a urlargli insulti di ogni genere ma su tutti «sporco milanista»? Si vedrà. E anche da questo, forse, si capirà se passerà dal ruolo di ragazzone scontroso dallo straripante talento a quello di campione. È quello che sperano quanti in questi mesi si sono schierati senza mai incertezze al suo fianco contro quei teppisti razzisti che dovrebbero essere buttati fuori da tutti gli stadi. Così come solo il futuro dirà se il suo involontario compagno di sparate, Renzo «Trota» Bossi (il copyright è del padre, Umberto: «Se è il mio delfino? Per ora è una trota»), riuscirà a mettersi nel solco del padre. Del quale ha una tale venerazione («È sempre stato il mio modello. Quando lo vedevi passare a Gemonio, dietro c’ero sempre io, con le mani in tasca come lui») da averlo imitato, per ora, nel percorso scolastico (tre bocciature alla maturità lui, tre feste di laurea senza laurearsi il babbo) accidentato.
Certo, se è vero che i vecchi marpioni della politica raccomandano di negare sempre come i mariti fedifraghi (il capolavoro lo fece anni fa Gennaro Acquaviva, il braccio destro di Bettino Craxi, con un comunicato al «País»: « Me veo forzado a desmentir porque, de lo contrario, me linchan ») il debuttante Renzo è sulla buona strada. Manco il tempo che scoppiassero le polemiche sul suo annuncio a Sara Faillaci di Vanity Fair che ai Mondiali in Sudafrica non farà il tifo per l’Italia e si è precipitato a smentire: «Non ho mai detto che non tiferò per la Nazionale ai Mondiali. Dico semplicemente che il calcio non èmai stata la mia priorità. Tiferò sicuramente Italia, ma non sarò attaccato alla televisione a guardare le partite». Non bastasse (massì, esageriamo…) il neoconsigliere regionale ha aggiunto una bottarella alla stampa: «I giornalisti, si sa, interpretano spesso il senso di certe dichiarazioni». Mezz’ora dopo, la rivista metteva online la registrazione dell’intervista. Ahi ahi…
Eppure, anche il culto della maglia può essere violato. Lo fece, anni fa, un portiere dal nome strambo, Astutillo Malgioglio. Che aveva un cuore grande e dedicava il tempo libero ai bambini disabili. Certi tifosi non glielo perdonavano. «Dopo due anni in giallorosso, passai alla Lazio, in serie B. Fu una stagione tormentata in cui vissi l'episodio più triste della mia carriera. In casa col Vicenza perdemmo 4-3 e il pubblico si scatenò. Fischi continui a ogni mio intervento, fino a quando comparve uno striscione in curva: "Tornatene dai tuoi mostri". A fine partita mi sfilai la maglia, la calpestai, ci sputai sopra e la tirai ai tifosi. Sono un uomo anch’io. La società chiese la mia radiazione. Dello striscione invece non parlò nessuno». Saputa la cosa, lo chiamò Giovanni Trapattoni: «Non è giusto che uno come te lasci il calcio». Firmò in bianco e restò all’Inter cinque anni. Vincendo, in panchina, anche uno scudetto. Mai tanto meritato.
"Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare un'intera via crucis con una semplice stretta di mano, od una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore..." (Andrea Pazienza)
"Se fai la tua scelta, cerca di perdere" (Lou Reed)
"Bisogna diventare ossessionati, e poi rimanerlo tutta la vita" (John Irving)
Sorry krystal, ma qui la situazione per me è molto peggiore! Qui c'è qualcuno che spinge il giocatore a fare cazzate in continuo per farsi cacciare via a meno soldi possibile!!! Peggio ancora dell'affare moggi/cannavaro!! E poi leggi sulla gazzetta termini come mobbing.. e lui che vuole diventare il miglior giocatore al mondo.. e ste baggianate qui
Mourinho ha ragione al 200%!!! L'inter è un grande gruppo!! e balotelli con questo gruppo non c'entra più nulla!!! Io aggiungo che ciò non toglie che vada svenduto:-) se berlusca lo vorrà dovrà pagare.. e caro anche per fortuna le pretendenti non mancano.. arsenal e manchester city in primis
KrystalClub ha scritto:
Eppure, anche il culto della maglia può essere violato. Lo fece, anni fa, un portiere dal nome strambo, Astutillo Malgioglio. Che aveva un cuore grande e dedicava il tempo libero ai bambini disabili. Certi tifosi non glielo perdonavano. «Dopo due anni in giallorosso, passai alla Lazio, in serie B. Fu una stagione tormentata in cui vissi l'episodio più triste della mia carriera. In casa col Vicenza perdemmo 4-3 e il pubblico si scatenò. Fischi continui a ogni mio intervento, fino a quando comparve uno striscione in curva: "Tornatene dai tuoi mostri". A fine partita mi sfilai la maglia, la calpestai, ci sputai sopra e la tirai ai tifosi. Sono un uomo anch’io. La società chiese la mia radiazione. Dello striscione invece non parlò nessuno». Saputa la cosa, lo chiamò Giovanni Trapattoni: «Non è giusto che uno come te lasci il calcio». Firmò in bianco e restò all’Inter cinque anni. Vincendo, in panchina, anche uno scudetto. Mai tanto meritato.
ribadisco
non curateli..
anzi fornite coltelli gratis...ci fan pure in favore...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Moratti: "Balotelli? Mi sa che c'è dietro il Milan"
22.04.2010 09.30
Fonte: Gazzetta dello Sport
Nella giornata di ieri, in occasione della presentazione del libro di Stefano Borgonovo presso la sede della Gazzetta, Massimo Moratti ha parlato della vicenda Balotelli. Dopo aver spiegato che l'attaccante sarà punito per il suo atteggiamento, definito un "suicidio pubblico", aggiunge: "E poi c'è anche il Milan dietro, mi pare di capire...". In ogni caso il presidente dell'Inter si è detto ottimista, nonostante le difficoltà, e ha ribadito che la sua "volontà è continuare con questo ragazzo perché ha il talento e il carattere per superare gli ostacoli, anche questo tipo di ostacoli" e che non intende vendere il giocatore.
Ma con che soldi vorrebbero comprarlo?
"La regola d'oro : cazzo in tiro non c'ha coscienza."
(I. Welsh)
" Ti ho appena fatto un pompino, non è che puoi fare tanto il sostenuto." (cit.)
"What did you touch? You made me make a mess all over..." (cit.)
Parla l'agente di Balotelli: "Mario preso a calci da Materazzi"
22.04.2010 09.15
Fonte: fcinternews.it
A margine della conferenza stampa per la presentazione del libro di Borgonovo, il procuratore di Balotelli Mino Raiola, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Telelombardia. Impossibile non parlare di quello che è successo a Balotelli nel match di Champions contro il Barca, in campo e negli spogliatoi: "Tu come reagiresti se ti prendessero a calci? Materazzi lo ha letteralmente aggredito. Chieda un po' ai compagni com'è il rapporto con Mario... - ha risposto Raiola -. Mario non vuole essere sempre sotto la lente d'ingrandimento", ha aggiunto l'agente, che ha poi parlato del gesto di Balotelli nella partita di ieri sera contro il Barcellona: "Sì, ha sbagliato sicuramente, però non può essere fischiato sempre, è solo un ragazzo. Ieri poi ha iniziato bene e all'unico errore è stato subito sommerso di fischi. Quello che fa Mario è continuamente ingigantito - prosegue Raiola -. Ricordo a tutti che Mario ha iniziato bene, con un bel numero, poi ha sbagliato il passaggio che poteva portare al 4-1 ma comunque è stato l'unico errore, i fischi erano ingiusti, ha mostato grande attaccamento". Alla domanda se Balotelli debba scusarsi con i tifosi, Raiola risponde: "Non l'ha fatto già l'altra volta?". Infine parla della possibile presenza del giocatore nella partita di sabato: "Non so se giocherà... dipende dall'allenatore".
"La regola d'oro : cazzo in tiro non c'ha coscienza."
(I. Welsh)
" Ti ho appena fatto un pompino, non è che puoi fare tanto il sostenuto." (cit.)
"What did you touch? You made me make a mess all over..." (cit.)
1) Brava Inter: la "colpa" di Husker è stata di aver sbagliato il tempo e il tono dell'intervento, l'arbitraggio è stato favorevole, ma nel dopopartita, a caldo, un complimento ti poteva uscire...poi chissene so affari tuoi
Una ventina di pagine fa, subito dopo la partita:
Husker_Du ha scritto:
L'inter ha giocato con grandissima intensita' ed il barcellona sicuramente non ha giocato la sua partita migliore. Ma senza l'arbitro l'inter 3 goal non li faceva e il barcellona un altro goal lo faceva.
Come vedi un complimento mi e' pure uscito. Ma se ne sono accorti in pochi.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
Mr. Viz ha scritto:
6) Donegal ha detto che solo i tifosi del Napoli usano le lame, quindi il tifoso giallorosso è stato aggredito da degli ultras napoletani confusi con quelli dello stesso colore laziale, io avvertirei le autorità, sospendendo il San Paolo per 6 mesi e giocando a porte chiuse nello stadio del 1930 dietro casa mia.
Mr. Viz ricorda male.
Donegal scrisse che anche ormai gli unici a usare le lame fuori dagli stadi fossero tifosi napoletani o giallorossi, ma aggiunse che il fenomeno -nella capitale- fosse addirittura in forte diminuzione.
Donegal si scusa con i tifosi laziali per non averli citati, in quanto da tanto tempo non più protagonisti di ferite con lame.
Donegal si scusa con i tifosi giallorossi, per avere detto che il fenomeno fosse in forte calo.
Donegal si scuserà anche con tutte quelle tifoserie che, in controtendenza, avranno tifosi che riprenderanno a usare le lame.
Ovviamente Donegal sa benissimo che Ciro Lamaiuolo e Totò O'sfreggiatore non rappresentano assolutamente i centosettantaseimila tifosi festanti, passionali e corretti che riempiono il San Paolo con il loro affetto e colore e ci tiene a ribadirlo, prima che Mr. Viz cerchi ancora di fare passare Donegal come un polentone cattivo e razzista
Per testimoniare che non ho alcun pregiudizio etnicalcistico verso chi scrive a sud di Grosseto, sono pronto a gridare a squarciagola "Forza Salernitana!"
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