[O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Quotone ad Husker : basta con sta beatificazione di Facchetti. Adesso non è che uno perchè è morto non possa essere toccato... Che poi ad indignarsi sono solo quelli là. Vorrei vederli davanti ad una santificazione di qualche gobbo o milanista,cosa sarebbero in grado di vomitare...
"La regola d'oro : cazzo in tiro non c'ha coscienza."
(I. Welsh)
" Ti ho appena fatto un pompino, non è che puoi fare tanto il sostenuto." (cit.)
"What did you touch? You made me make a mess all over..." (cit.)
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Non si tratta di beatificazione, semplicemente si tratta di non insultare i morti.Lonewolf ha scritto:Quotone ad Husker : basta con sta beatificazione di Facchetti. Adesso non è che uno perchè è morto non possa essere toccato... Che poi ad indignarsi sono solo quelli là. Vorrei vederli davanti ad una santificazione di qualche gobbo o milanista,cosa sarebbero in grado di vomitare...
Non mi pare cosi difficile da capire, che siano interisti, juventini o milanisti.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Non mi pare che il signor facchetti sia stato insultato (ovviamente nel calcio ci sono sempre i tifosi, che sono di solito dei beceri ignoranti, vedi morti dell'Heysel, lo striscione Campione brucia per noi in un Spal-Prato del 94/95, etc. etc.).
Ma da qui a dire che non si possono tirare fuori le intercettazioni di Facchetti per non infangare la sua memoria mi sembra francamente una cazzata.
Ma da qui a dire che non si possono tirare fuori le intercettazioni di Facchetti per non infangare la sua memoria mi sembra francamente una cazzata.
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se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Beh augurare agli interisti di finire come Facchetti non mi pare tutta questa gran bella cosa.Husker_Du ha scritto:Non mi pare che il signor facchetti sia stato insultato (ovviamente nel calcio ci sono sempre i tifosi, che sono di solito dei beceri ignoranti, vedi morti dell'Heysel, lo striscione Campione brucia per noi in un Spal-Prato del 94/95, etc. etc.).
Ma da qui a dire che non si possono tirare fuori le intercettazioni di Facchetti per non infangare la sua memoria mi sembra francamente una cazzata.
Sulle intercettazioni nulla da dire, se ci sono vanno fatte conoscere. Non ho detto che facendole conoscere si insulta Facchetti.
Si dimostra che la prassi di telefonare ai designatori era comune da parte di tutto il calcio italiano, ma questo io lo sapevo da sempre.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Tiffany,non mi riferivo nello specifico agli insulti,odiosi sempre,ma alla reazione della società "F.C. Quelli Là" alle intercettazioni delle conversazioni (di per sè comunque di poco peso,imho). L'indignazione di Merdatti e Cazzillo la trovo quanto meno fuori luogo.tiffany rayne ha scritto:Non si tratta di beatificazione, semplicemente si tratta di non insultare i morti.Lonewolf ha scritto:Quotone ad Husker : basta con sta beatificazione di Facchetti. Adesso non è che uno perchè è morto non possa essere toccato... Che poi ad indignarsi sono solo quelli là. Vorrei vederli davanti ad una santificazione di qualche gobbo o milanista,cosa sarebbero in grado di vomitare...
Non mi pare cosi difficile da capire, che siano interisti, juventini o milanisti.
Penso che adesso sia stato chiarito il fraintendimento.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Allora potevi dirlo prima....tiffany rayne ha scritto: Si dimostra che la prassi di telefonare ai designatori era comune da parte di tutto il calcio italiano, ma questo io lo sapevo da sempre.

Comunque ti capisco, anch'io sapevo benissimo che i socialisti pigliavano tangenti ben prima che scoppiasse tangentopoli.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
E' un insulto (becero e tipico dei tifosi del giuoco del pallone) agli interisti e non certo a Facchetti.tiffany rayne ha scritto: Beh augurare agli interisti di finire come Facchetti non mi pare tutta questa gran bella cosa.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Nel calcio non esistono compartimenti stagni, tutti si conoscono e tutti si mantengono in contatto con tutti. Questo è sempre successo e ancora succederà.Husker_Du ha scritto:Allora potevi dirlo prima....tiffany rayne ha scritto: Si dimostra che la prassi di telefonare ai designatori era comune da parte di tutto il calcio italiano, ma questo io lo sapevo da sempre.![]()
Comunque ti capisco, anch'io sapevo benissimo che i socialisti pigliavano tangenti ben prima che scoppiasse tangentopoli.
Davvero qualcuno pensa che a Collina non telefoni nessuno? i comportamenti illeciti (insomma comprare le partite) non avvengono certo per via telefonica, ci si accorda in ben altra maniera.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Nel calcio????tiffany rayne ha scritto: Nel calcio non esistono compartimenti stagni, tutti si conoscono e tutti si mantengono in contatto con tutti. Questo è sempre successo e ancora succederà.
Potevi dire tranquillamente in ogni business nel mondo.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Ma in questo mondo bisognerebbe migliorare, le cose becere e tipiche del mondo calcistico mi fanno sempre piu' schifo. Colpa mia, sono fatto male.Husker_Du ha scritto:E' un insulto (becero e tipico dei tifosi del giuoco del pallone) agli interisti e non certo a Facchetti.tiffany rayne ha scritto: Beh augurare agli interisti di finire come Facchetti non mi pare tutta questa gran bella cosa.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
cominciamo col mandare affanculo Pirlo...tiffany rayne ha scritto:Ma in questo mondo bisognerebbe migliorare, le cose becere e tipiche del mondo calcistico mi fanno sempre piu' schifo. Colpa mia, sono fatto male.Husker_Du ha scritto:E' un insulto (becero e tipico dei tifosi del giuoco del pallone) agli interisti e non certo a Facchetti.tiffany rayne ha scritto: Beh augurare agli interisti di finire come Facchetti non mi pare tutta questa gran bella cosa.

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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Per curiosità riporto le pagelle della gazzetta per Inter-Juventus. Io ho Chiellini al fantacalcio e gli hanno dato 5.
Julio Cesar 6
Lucio 6.5
Maicon 7.5
Samuel 6.5
Cambiasso 6.5
Stankovic 6
Motta 6
Zanetti 6.5
Sneijder 5.5
Pandev 5
Milito 5
Eto'o 6
Balotelli 6.5
Buffon 6.5
Cannavaro 7
Chiellini 5
Zebina 5
Grosso 5.5
Melo 6
Marchisio 6
Sissoko 4
Diego 6.5
Del Piero 6
Iaquinta 5.5
Poulsen 6

Julio Cesar 6
Lucio 6.5
Maicon 7.5
Samuel 6.5
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Stankovic 6
Motta 6
Zanetti 6.5
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Pandev 5
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Eto'o 6
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Buffon 6.5
Cannavaro 7
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Zebina 5
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Ué, Kat, leggi che capolavoro ho trovato...

A me piace giudicare con l'oggettività dei numeri e dei fatti, non con il cuore per quanto possa stimare o meno una persona. Ho dedicato un po' di tempo a quest'analisi e ringrazio chi me la pubblicherà e chi avrà la pazienza di leggersela tutta.
Secondo me Prandelli è da sostituire, non perché non sia un buon allenatore, ma perché a Firenze ormai ha giocato tutte le sue carte e, non solo non ha vinto niente in 5 anni, ma ha sperperato parte degli investimenti della società. Analizziamo questi 5 anni prandelliani.
Capitolo acquisti. Prandelli già trovava alcuni elementi nel giro delle rispettive nazionali maggiori o under 21 come Jorgensen, Ujfalusi, Pazzini, Bojinov, Maggio, Donadel e Dainelli.
1° anno 42 milioni: Toni (10) Frey (8) Montolivo (7) Pasqual (3) Gamberini (4) Fiore (-) Brocchi (-) Pazienza (4) Pancaro (-) Kroldrup (5) Jimenez (2)
2° anno 26 milioni: Mutu (8) Santana (5) Liverani (-) Blasi (4) Gobbi (5) Kuz (3) Lupoli (-) Mazuch (1)
3° anno 23 milioni: Balzaretti (5) Vanden Borre (2) Osvaldo (5) Semioli (7) Vieri (-) Papa Waigo (2) Cacia (4) Da Costa (5)
4° anno 49 milioni: Felipe Melo (8) Jovetic (8) Gilardino (15) Vargas (13) Comotto (5) Zauri (-) Almiron (-) Storari (-)
5° anno 37 milioni: Marchionni (4) Zanetti (2) Natali (2) De Silvestri (6) Castillo (1) Savio (-) Ljajc (6) Bolatti (7) Felipe (9)
Totale investimenti nei 5 anni di Prandelli circa 185 milioni con ben 40 giocatori nel giro delle rispettive nazionali maggiori o Under 21. Tra gli acquisti, molti espressamente voluti dal mister come: Frey, Mutu, Gilardino, Marchionni, Donadel, Semioli, Felipe Melo (visto in tv insieme a Pin, parole sue) e Felipe. Facilmente riconoscibili perché promossi subito titolari o per ammissione dello stesso Prandelli (come per Felipe). Se si eccettuano le partenze di Toni e Felipe Melo, giocatori che non sposavano più il progetto viola e che sono partiti per guadagnare più soldi, tutti gli altri giocatori sono stati venduti non tanto per la necessità di far cassa da parte della società, ma perché non soddisfatti di come venivano impiegati. Tra questi mi preme ricordare qualche giovane:
-Maggio (panchinaro con Prandelli e POI grande rendimento e in nazionale a Genova e Napoli)
-Pazzini (servito come se fosse Toni nello schema prandelliano, raggiunge la nazionale a Genova a suon di gol, quasi 30 in un anno e mezzo)
-Kuzmanovic (quarta scelta per Prandelli dopo Donadel, titolare nello Stoccarda con 5 gol tra campionato e champions league)
-Osvaldo (panchinaro con Prandelli, 6 gol in 11 partite nella Liga, soprannominato Cristiano Rosvaldo)
-Balzaretti (panchinaro con Prandelli, autore di una splendida stagione con Delio Rossi con possibilità di chiamata in azzurro)
-Mazuch (una sola apparizione in coppa italia, titolare nell'Anderlecht con cui ha raggiunto i quarti di Europa League ed è in testa al campionato) -Da Costa (titolare nel West Ham in Premier League, con 2 gol all'attivo).
-Bojinov (dopo diversi infortuni, alla prima stagione con il Parma segna 7 gol partendo spesso dalla panchina).
Analizzando il mercato italiano degli ultimi 5 anni, se si eccettuano le folli spese interiste, nessun altra squadra italiana credo abbia investito di più. Forse la Juventus ha speso altrettanto, ma la pessima qualità dei giocatori acquistati è sotto gli occhi di tutti. Roma e Milan hanno guardato al bilancio, la prima ha comprato spesso a parametro zero (Cassetti, Tonetto, Brighi, Taddei, Juan) o per pochi milioni di euro (Vucinic, Pizarro, Perrotta, Julio Sergio, Doni) e ha ceduto fior di campioni (Samuel, Chivu, Mancini, Aquilani), la seconda ha ceduto Kakà ed è piena zeppa di ultratrentenni, se si eccettuano gli acquisti di Pato, Thiago Silva e Huntelaar o giocatori del vivaio come Abate, Antonini o Borriello. Come tetto ingaggi e fatturato siamo stabilmente al quinto posto dopo la Roma e davanti a tutte le altre. La conquista delle famose 4 qualificazioni in Champions League, alla luce di questi investimenti, non sembra una traguardo inarrivabile ma solo la giusta collocazione, niente miracoli quindi se Roma e Milan hanno segnato il passo e noi ne abbiamo approfittato facendo il nostro.
I due anni con Toni sono l'essenza del gioco prandelliano, Toni incarna il centravanti ideale per il gioco di Cesare, la boa che difende palla e fa salire la squadra e che finalizza ogni cross in arrivo dalle fasce. Un tipo di centravanti che Prandelli non riavrà più, se non con un Vieri a fine carriera. Prandelli mette il suo centravanti-boa nel mezzo all'area e tutta la squadra a semicerchio intorno a lui dietro la palla pronta a fare possesso e alla fase difensiva. I risultati si vedono, primo anno Toni scarpa d'oro e meno di 40 gol subìti. Mentre il secondo anno, con Toni spesso infortunato, per il vero cambio di marcia ci vuole un infortunio di Donadel; Montolivo, fino a quel momento inspiegabilmente panchinaro, diventa titolare e con Liverani trascina la Fiorentina in uno splendido finale fatto di qualità a centrocampo e di dominio nel possesso palla. Già dal terzo anno si avvertono i primi scricchiolii. Parte Toni ammaliato dalle sirene degli euro tedeschi e viene promosso Pazzini titolare. Purtroppo Pazzini non è Toni, ha qualità diverse, ma Cesare insiste con il suo gioco fatto di tante palle alte e la Fiorentina fa fatica. Paradossalmente fa la sua figura Vieri, giocatore a fine carriera ma ideale per lo schema prandelliano. Con Pazzini si arriva al muro contro muro con l'allenatore, incapace quest'ultimo di assecondare le esigenze di Giampaolo, con un tipo di gioco adatto alle sue caratteristiche. La semifinale con i Rangers Glasgow è un concentrato dei problemi che affliggono il gioco dei viola, 210 minuti di cross in area, spesso dalla tre quarti, senza impensierire la retroguardia scozzese. Poche tringolazione o sfondamenti centrali, poche palle giocate a terra e pochi uomini davanti la palla per non rischiare in fase difensiva. Risultato: fuori dalla finale per mano di una squadra modesta. Durante tutta la stagione ci pensa spesso Mutu a togliere le castagne dal fuoco, giocatore spesso egoista e poco incline al gioco corale, ma micidiale in fase realizzativa. L'anno successivo arriva Gilardino, una via di mezzo tra Toni e Pazzini e le cose sembrano migliorare in fase realizzativa, purtroppo due clamorose topiche a centrocampo e in difesa rompono gli equilibri della squadra. Vargas schierato in difesa e Melo in cabina di regia al posto di Liverani, fanno perdere non poche partite compresa un'indegna doppia eliminazione in Champions e in Uefa, ma soprattutto la Fiorentina non riesce più a far gioco. Cesare si accorgerà molto tardi degli errori (che nom ammetterà mai) e solo da gennaio/febbraio vi porrà rimedio, avanzando Vargas nella posizione di esterno offensivo e affiancando Montolivo a Melo con compiti di costruzione della manovra, con il brasiliano puro interditore come in Nazionale accanto a Gilberto Silva. (Io preferivo comunque il duo Liverani-Montolivo). Con questi accorgimenti riusciamo a recuperare terreno e al fotofinish battiamo il Genoa nella corsa al 4° posto e anche se l'ottimo Gila sfiora i 20 gol, non sembra adatto a giostrare come faceva Toni in mezzo all'aerea.
Ed arriviamo a quest'anno, il quinto, quello forse più deludente sul piano del gioco e dei risultati in campionato. Ormai sembra che tutti sappiano come gioca Prandelli, ci fanno sfogare con il posessso palla, costruiscono la gabbia intorno a Gila e prendiamo gol fotocopia, con l'attaccante che buca la difesa imbeccato dal fantasista di turno e si presenta solo davanti a Frey. Paradossalmente facciamo miglior figura in Champions dove ci affrontano a viso aperto e facciamo valere individualità come Jovetic, micidiale negli spazi. Riusciamo solo a fare risultato quando le squadre non si arroccano e ci concedono gli spazi (Genoa, Udinese). Anche le grandi ci aspettano e ci colpiscono in contropiede, sembra il remake dell'ultima Roma di Spalletti, grande gioco corale e vittoria dell'avversario. La cosa grave è che si è insistito tutto l'anno con una testardaggine incredibile con lo stesso tipo di gioco, senza porvi rimedio. Certo, le attenuanti c'erano, ci sono stati gli infortuni, gli errori arbitrali, ma va detto che troppo spesso a fronte di un possesso palla del 60% a volte non abbiamo neanche centrato lo specchio della porta, ordinati ma prevedibili. Prandelli porta pochi giocatori davanti la palla, perché in caso di palla persa la squadra è coperta bene per la fase difensiva. Quindi il portatore di palla solitamente o lancia per la punta o fa partire l'azione sull'esterno giocando sulle sovrapposizioni. I giocatori viola sono abbastanza statici, attenti a ricoprire la zona loro assegnata, si corre meno di altre squadre senza palla e i giocatori sono spesso lontani tra di loro, con la conseguenza che diventa più difficile servire un assist o anche un semplice passaggio. Il movimento lo facciamo solo sugli esterni. Altre squadre come Palermo o Samp ad esempio (o come il Barcellona, i numeri uno in questo tipo di gioco) corrono molto senza palla e cercano di tenere i giocatori molto vicini in modo da semplificare il passaggio anche per il giocatore più scarpone in rosa. Altre squadre come Roma o Inter, avendo giocatori abili negli spazi ti aspettano e ti colpiscono in velocità rischiando pochissimo in difesa. Mentre noi in difesa, sia che giochino Ufo-Dainelli-Gamberini-Pasqual, sia che giochino De Silvestri-Natali-Kroldrup-Felipe prendiamo gol sempre alla stessa maniera, una difesa a zona pura ed una tattica del fuorigioco suicida di sacchiana memoria, che ormai non adotta quasi più nessuno. A questo va aggiunta una gestione della rosa alquanto discutibile con Gilardino che, squalifiche a parte, fa il suo primo turn over ad Aprile ed è un Gilardino stremato. I vari Castillo, Keirrison e Babacar nemmeno degni di una chance da titolari neanche con Livorno, Siena, Atalanta o Bologna. Per non parlare di un Donadel, dalle qualità molto discutibili, pedina fondamentale, preferito a Kuzmanovic in estate e ad un Bolatti nazionale argentino da gennaio in poi. Questo per chiudere l'analisi tattico-tecnica dei 5 anni.
Dal punto di vista della gestione della rosa mi limito a citare alcuni episodi, ognuno tragga le proprie conclusioni.
Cessione di Mutu: Prandelli si oppone fermamente, con un Corvino pronto a prendere Pandev o Arshavin. Alla luce di cosa è successo dopo, tra multa e squalifica per doping, una scelta sciagurata.
Fascia di capitano: Prandelli se ne esce in piena estate di due anni fa che vuole toglierla a Dainelli per darla a Montolivo, salvo essere sconfessato dall'intero spogliatoio che riconosce il Daino come unico capitano, fino a che non verrà ceduto.
Rosa corta, rosa lunga: dopo la sconfitta in semifinale con i Rangers Prandelli si appella alla rosa ristretta, viene accontentato d'estate, salvo fare marcia indietro dopo qualche mese per sua incapacità a mandare la gente in tribuna (vendita di Pazzini e Osvaldo).
Gestione giovani: giusto non bruciarli, ma forse un po' di coraggio in più ci vorrebbe, alla luce di quello che di buono vediamo all'estero (Barcellona, Arsenal, Manchester) o in Italia (Palermo) e che i nostri giovani ci hanno fatto vedere (senza la sqaulifica del Gila e i problemi di Mutu, Jovetic avrebbe segnato 5 gol in Champions ?).
Autocritica: non ho mai sentito Cesare assumersi responsabilità per una sconfitta, anche con l'Inter in semifinale di Coppa Italia abbiamo perso per colpa dei centrali che non hanno saputo fare un fuorigioco (Natali e Kroldrup, partiti come riserve, hanno fatto partite eccellenti e vengono ringraziati così) e per Vargas che non faceva la fase difensiva (Mutu che rientrava mai e sgridava i compagni invece andava bene). Se forse avesse ascoltato alcune critiche che gli sono state mosse, forse si sarebbe scrollato di dosso i difetti che lo affliggono, purtroppo la sua testardaggine e permalosità sono il fardello che non gli fa fare il salto di qualità necessario.
Pupilli e dintorni: ci sono giocatori che si possono permettere di tutto senza subire mai una critica (Frey, Mutu, Gila, Santana, Donadel, Marchionni ...) e altri che se sbagliano una palla vengono richiamati subito in panchina o costretti a pubblica ammenda (Jovetic, Vargas, Ljajic, Bolatti, Osvaldo, Pazzini, Semioli, Kuz ...).
Tirando le somme credo quindi che sia giunto il momento di stringere la mano a Prandelli e ringraziarlo per quanto di buono ha fatto in questi anni, consapevoli del fatto che però ha fallito nel far fare il salto di qualità a questo gruppo, un gruppo troppo attento ad essere ordinato e poco incline alla lotta. Facendosi sfuggire giovani importanti per questioni di ripicche personali e insistendo troppo su giocatori di dubbio livello. Ovviamente lasciando andare Prandelli la società si prende qualche rischio, Prandelli è comunque la garanzia di un risultato buono, un nuovo allenatore rappresenterebbe un'incognita nel bene o nel male. Ma è un rischio che dopo 5 anni vale la pena di correre, ormai Cesare lo conosciamo come le nostre tasche (conosciamo come gioca, che cambi farà, cosa dice prima e dopo la partita ...) e il rischio noia, specialmente quando i risultati non arrivano, esiste. Vorremmo tutti un Cesare più coraggioso, spregiudicato e imprevedibile ma dopo 5 anni sto perdendo la speranza.
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Paperinik ha scritto:Ué, Kat, leggi che capolavoro ho trovato...![]()
A me piace giudicare con l'oggettività dei numeri e dei fatti, non con il cuore per quanto possa stimare o meno una persona. Ho dedicato un po' di tempo a quest'analisi e ringrazio chi me la pubblicherà e chi avrà la pazienza di leggersela tutta.
Secondo me Prandelli è da sostituire, non perché non sia un buon allenatore, ma perché a Firenze ormai ha giocato tutte le sue carte e, non solo non ha vinto niente in 5 anni, ma ha sperperato parte degli investimenti della società. Analizziamo questi 5 anni prandelliani.
Capitolo acquisti. Prandelli già trovava alcuni elementi nel giro delle rispettive nazionali maggiori o under 21 come Jorgensen, Ujfalusi, Pazzini, Bojinov, Maggio, Donadel e Dainelli.
1° anno 42 milioni: Toni (10) Frey (8) Montolivo (7) Pasqual (3) Gamberini (4) Fiore (-) Brocchi (-) Pazienza (4) Pancaro (-) Kroldrup (5) Jimenez (2)
2° anno 26 milioni: Mutu (8) Santana (5) Liverani (-) Blasi (4) Gobbi (5) Kuz (3) Lupoli (-) Mazuch (1)
3° anno 23 milioni: Balzaretti (5) Vanden Borre (2) Osvaldo (5) Semioli (7) Vieri (-) Papa Waigo (2) Cacia (4) Da Costa (5)
4° anno 49 milioni: Felipe Melo (8) Jovetic (8) Gilardino (15) Vargas (13) Comotto (5) Zauri (-) Almiron (-) Storari (-)
5° anno 37 milioni: Marchionni (4) Zanetti (2) Natali (2) De Silvestri (6) Castillo (1) Savio (-) Ljajc (6) Bolatti (7) Felipe (9)
Totale investimenti nei 5 anni di Prandelli circa 185 milioni con ben 40 giocatori nel giro delle rispettive nazionali maggiori o Under 21. Tra gli acquisti, molti espressamente voluti dal mister come: Frey, Mutu, Gilardino, Marchionni, Donadel, Semioli, Felipe Melo (visto in tv insieme a Pin, parole sue) e Felipe. Facilmente riconoscibili perché promossi subito titolari o per ammissione dello stesso Prandelli (come per Felipe). Se si eccettuano le partenze di Toni e Felipe Melo, giocatori che non sposavano più il progetto viola e che sono partiti per guadagnare più soldi, tutti gli altri giocatori sono stati venduti non tanto per la necessità di far cassa da parte della società, ma perché non soddisfatti di come venivano impiegati. Tra questi mi preme ricordare qualche giovane:
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-Pazzini (servito come se fosse Toni nello schema prandelliano, raggiunge la nazionale a Genova a suon di gol, quasi 30 in un anno e mezzo)
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-Mazuch (una sola apparizione in coppa italia, titolare nell'Anderlecht con cui ha raggiunto i quarti di Europa League ed è in testa al campionato) -Da Costa (titolare nel West Ham in Premier League, con 2 gol all'attivo).
-Bojinov (dopo diversi infortuni, alla prima stagione con il Parma segna 7 gol partendo spesso dalla panchina).
Analizzando il mercato italiano degli ultimi 5 anni, se si eccettuano le folli spese interiste, nessun altra squadra italiana credo abbia investito di più. Forse la Juventus ha speso altrettanto, ma la pessima qualità dei giocatori acquistati è sotto gli occhi di tutti. Roma e Milan hanno guardato al bilancio, la prima ha comprato spesso a parametro zero (Cassetti, Tonetto, Brighi, Taddei, Juan) o per pochi milioni di euro (Vucinic, Pizarro, Perrotta, Julio Sergio, Doni) e ha ceduto fior di campioni (Samuel, Chivu, Mancini, Aquilani), la seconda ha ceduto Kakà ed è piena zeppa di ultratrentenni, se si eccettuano gli acquisti di Pato, Thiago Silva e Huntelaar o giocatori del vivaio come Abate, Antonini o Borriello. Come tetto ingaggi e fatturato siamo stabilmente al quinto posto dopo la Roma e davanti a tutte le altre. La conquista delle famose 4 qualificazioni in Champions League, alla luce di questi investimenti, non sembra una traguardo inarrivabile ma solo la giusta collocazione, niente miracoli quindi se Roma e Milan hanno segnato il passo e noi ne abbiamo approfittato facendo il nostro.
I due anni con Toni sono l'essenza del gioco prandelliano, Toni incarna il centravanti ideale per il gioco di Cesare, la boa che difende palla e fa salire la squadra e che finalizza ogni cross in arrivo dalle fasce. Un tipo di centravanti che Prandelli non riavrà più, se non con un Vieri a fine carriera. Prandelli mette il suo centravanti-boa nel mezzo all'area e tutta la squadra a semicerchio intorno a lui dietro la palla pronta a fare possesso e alla fase difensiva. I risultati si vedono, primo anno Toni scarpa d'oro e meno di 40 gol subìti. Mentre il secondo anno, con Toni spesso infortunato, per il vero cambio di marcia ci vuole un infortunio di Donadel; Montolivo, fino a quel momento inspiegabilmente panchinaro, diventa titolare e con Liverani trascina la Fiorentina in uno splendido finale fatto di qualità a centrocampo e di dominio nel possesso palla. Già dal terzo anno si avvertono i primi scricchiolii. Parte Toni ammaliato dalle sirene degli euro tedeschi e viene promosso Pazzini titolare. Purtroppo Pazzini non è Toni, ha qualità diverse, ma Cesare insiste con il suo gioco fatto di tante palle alte e la Fiorentina fa fatica. Paradossalmente fa la sua figura Vieri, giocatore a fine carriera ma ideale per lo schema prandelliano. Con Pazzini si arriva al muro contro muro con l'allenatore, incapace quest'ultimo di assecondare le esigenze di Giampaolo, con un tipo di gioco adatto alle sue caratteristiche. La semifinale con i Rangers Glasgow è un concentrato dei problemi che affliggono il gioco dei viola, 210 minuti di cross in area, spesso dalla tre quarti, senza impensierire la retroguardia scozzese. Poche tringolazione o sfondamenti centrali, poche palle giocate a terra e pochi uomini davanti la palla per non rischiare in fase difensiva. Risultato: fuori dalla finale per mano di una squadra modesta. Durante tutta la stagione ci pensa spesso Mutu a togliere le castagne dal fuoco, giocatore spesso egoista e poco incline al gioco corale, ma micidiale in fase realizzativa. L'anno successivo arriva Gilardino, una via di mezzo tra Toni e Pazzini e le cose sembrano migliorare in fase realizzativa, purtroppo due clamorose topiche a centrocampo e in difesa rompono gli equilibri della squadra. Vargas schierato in difesa e Melo in cabina di regia al posto di Liverani, fanno perdere non poche partite compresa un'indegna doppia eliminazione in Champions e in Uefa, ma soprattutto la Fiorentina non riesce più a far gioco. Cesare si accorgerà molto tardi degli errori (che nom ammetterà mai) e solo da gennaio/febbraio vi porrà rimedio, avanzando Vargas nella posizione di esterno offensivo e affiancando Montolivo a Melo con compiti di costruzione della manovra, con il brasiliano puro interditore come in Nazionale accanto a Gilberto Silva. (Io preferivo comunque il duo Liverani-Montolivo). Con questi accorgimenti riusciamo a recuperare terreno e al fotofinish battiamo il Genoa nella corsa al 4° posto e anche se l'ottimo Gila sfiora i 20 gol, non sembra adatto a giostrare come faceva Toni in mezzo all'aerea.
Ed arriviamo a quest'anno, il quinto, quello forse più deludente sul piano del gioco e dei risultati in campionato. Ormai sembra che tutti sappiano come gioca Prandelli, ci fanno sfogare con il posessso palla, costruiscono la gabbia intorno a Gila e prendiamo gol fotocopia, con l'attaccante che buca la difesa imbeccato dal fantasista di turno e si presenta solo davanti a Frey. Paradossalmente facciamo miglior figura in Champions dove ci affrontano a viso aperto e facciamo valere individualità come Jovetic, micidiale negli spazi. Riusciamo solo a fare risultato quando le squadre non si arroccano e ci concedono gli spazi (Genoa, Udinese). Anche le grandi ci aspettano e ci colpiscono in contropiede, sembra il remake dell'ultima Roma di Spalletti, grande gioco corale e vittoria dell'avversario. La cosa grave è che si è insistito tutto l'anno con una testardaggine incredibile con lo stesso tipo di gioco, senza porvi rimedio. Certo, le attenuanti c'erano, ci sono stati gli infortuni, gli errori arbitrali, ma va detto che troppo spesso a fronte di un possesso palla del 60% a volte non abbiamo neanche centrato lo specchio della porta, ordinati ma prevedibili. Prandelli porta pochi giocatori davanti la palla, perché in caso di palla persa la squadra è coperta bene per la fase difensiva. Quindi il portatore di palla solitamente o lancia per la punta o fa partire l'azione sull'esterno giocando sulle sovrapposizioni. I giocatori viola sono abbastanza statici, attenti a ricoprire la zona loro assegnata, si corre meno di altre squadre senza palla e i giocatori sono spesso lontani tra di loro, con la conseguenza che diventa più difficile servire un assist o anche un semplice passaggio. Il movimento lo facciamo solo sugli esterni. Altre squadre come Palermo o Samp ad esempio (o come il Barcellona, i numeri uno in questo tipo di gioco) corrono molto senza palla e cercano di tenere i giocatori molto vicini in modo da semplificare il passaggio anche per il giocatore più scarpone in rosa. Altre squadre come Roma o Inter, avendo giocatori abili negli spazi ti aspettano e ti colpiscono in velocità rischiando pochissimo in difesa. Mentre noi in difesa, sia che giochino Ufo-Dainelli-Gamberini-Pasqual, sia che giochino De Silvestri-Natali-Kroldrup-Felipe prendiamo gol sempre alla stessa maniera, una difesa a zona pura ed una tattica del fuorigioco suicida di sacchiana memoria, che ormai non adotta quasi più nessuno. A questo va aggiunta una gestione della rosa alquanto discutibile con Gilardino che, squalifiche a parte, fa il suo primo turn over ad Aprile ed è un Gilardino stremato. I vari Castillo, Keirrison e Babacar nemmeno degni di una chance da titolari neanche con Livorno, Siena, Atalanta o Bologna. Per non parlare di un Donadel, dalle qualità molto discutibili, pedina fondamentale, preferito a Kuzmanovic in estate e ad un Bolatti nazionale argentino da gennaio in poi. Questo per chiudere l'analisi tattico-tecnica dei 5 anni.
Dal punto di vista della gestione della rosa mi limito a citare alcuni episodi, ognuno tragga le proprie conclusioni.
Cessione di Mutu: Prandelli si oppone fermamente, con un Corvino pronto a prendere Pandev o Arshavin. Alla luce di cosa è successo dopo, tra multa e squalifica per doping, una scelta sciagurata.
Fascia di capitano: Prandelli se ne esce in piena estate di due anni fa che vuole toglierla a Dainelli per darla a Montolivo, salvo essere sconfessato dall'intero spogliatoio che riconosce il Daino come unico capitano, fino a che non verrà ceduto.
Rosa corta, rosa lunga: dopo la sconfitta in semifinale con i Rangers Prandelli si appella alla rosa ristretta, viene accontentato d'estate, salvo fare marcia indietro dopo qualche mese per sua incapacità a mandare la gente in tribuna (vendita di Pazzini e Osvaldo).
Gestione giovani: giusto non bruciarli, ma forse un po' di coraggio in più ci vorrebbe, alla luce di quello che di buono vediamo all'estero (Barcellona, Arsenal, Manchester) o in Italia (Palermo) e che i nostri giovani ci hanno fatto vedere (senza la sqaulifica del Gila e i problemi di Mutu, Jovetic avrebbe segnato 5 gol in Champions ?).
Autocritica: non ho mai sentito Cesare assumersi responsabilità per una sconfitta, anche con l'Inter in semifinale di Coppa Italia abbiamo perso per colpa dei centrali che non hanno saputo fare un fuorigioco (Natali e Kroldrup, partiti come riserve, hanno fatto partite eccellenti e vengono ringraziati così) e per Vargas che non faceva la fase difensiva (Mutu che rientrava mai e sgridava i compagni invece andava bene). Se forse avesse ascoltato alcune critiche che gli sono state mosse, forse si sarebbe scrollato di dosso i difetti che lo affliggono, purtroppo la sua testardaggine e permalosità sono il fardello che non gli fa fare il salto di qualità necessario.
Pupilli e dintorni: ci sono giocatori che si possono permettere di tutto senza subire mai una critica (Frey, Mutu, Gila, Santana, Donadel, Marchionni ...) e altri che se sbagliano una palla vengono richiamati subito in panchina o costretti a pubblica ammenda (Jovetic, Vargas, Ljajic, Bolatti, Osvaldo, Pazzini, Semioli, Kuz ...).
Tirando le somme credo quindi che sia giunto il momento di stringere la mano a Prandelli e ringraziarlo per quanto di buono ha fatto in questi anni, consapevoli del fatto che però ha fallito nel far fare il salto di qualità a questo gruppo, un gruppo troppo attento ad essere ordinato e poco incline alla lotta. Facendosi sfuggire giovani importanti per questioni di ripicche personali e insistendo troppo su giocatori di dubbio livello. Ovviamente lasciando andare Prandelli la società si prende qualche rischio, Prandelli è comunque la garanzia di un risultato buono, un nuovo allenatore rappresenterebbe un'incognita nel bene o nel male. Ma è un rischio che dopo 5 anni vale la pena di correre, ormai Cesare lo conosciamo come le nostre tasche (conosciamo come gioca, che cambi farà, cosa dice prima e dopo la partita ...) e il rischio noia, specialmente quando i risultati non arrivano, esiste. Vorremmo tutti un Cesare più coraggioso, spregiudicato e imprevedibile ma dopo 5 anni sto perdendo la speranza.
da oscar papero....grazie!

ha analizzato alla perfezione i difetti del nostro santone,che molti pero qui a firenze non vogliono vedere..tanti scambiano il fatto che sia una brava persona con un bravo allenatore...
vediamo domani come va a finire...l'atalanta e' gia in b,non so se hai visto il suo calendario...riusciremo nell'impresa di perdere?

il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Sono d'accordo, ormai Prandelli ha fatto il suo tempo alla Fiorentina. Però bisogna che la società dichiari cosa vuole fare da grande, se vuole vincere qualcosa di importante deve agire di conseguenza, non basta solo cambiare allenatore.
incominci a tenersi i calciatori di un certo livello come Vargas che pare sul piede di partenza per andare al Real Madrid. La società Fiorentina è in grado di fare concorrenza economica alle grandi squadre europee? perchè ormai nel calcio se ci fate caso vincono sempre le solite squadre e non solo in Italia, anche in Spagna e Inghilterra. Quelle che hanno i soldi e li sanno spendere.
Stipendi Fiorentina (in milioni di euro)
Frey 2
Mutu 2
Gilardino 2
Zanetti 1.5
Marchionni 1.4
Vargas 1.2
Gamberini 1.1
Montolivo 1.1
Pasqual 0.95
Donadel 0.8
Inter
Eto'o 10.5
Lucio 4.5
Maicon 4.5
Julio Cesar 4
Stankovic 4
Sneijder 4
Chivu 3.5
Quaresma 3.5
Samuel 3.5
Zanetti 3.5
Juventus
Buffon 5.5
Del Piero 4.5
Trezeguet 4.5
Diego 3.9
Amauri 3.6
Poulsen 3.3
Camoranesi 3.1
Melo 2.8
Zebina 2.5
Sissoko 2.5
Milan
Ronanldinho 7.5
Pirlo 5
Dida 4
Flamini 4
Gattuso 4
Nesta 4
Seedorf 4
Zambrotta 3.5
Borriello 3
Huntellar 3
Roma
Totti 4.9
De Rossi 3.6
Julio Baptista 2.25
Juan 2.25
Mexes 2.25
Vucinic 2
Doni 1.9
Pizarro 1.6
Perotta 1.55
Toni 1.55
Fonte Guerin Sportivo.
incominci a tenersi i calciatori di un certo livello come Vargas che pare sul piede di partenza per andare al Real Madrid. La società Fiorentina è in grado di fare concorrenza economica alle grandi squadre europee? perchè ormai nel calcio se ci fate caso vincono sempre le solite squadre e non solo in Italia, anche in Spagna e Inghilterra. Quelle che hanno i soldi e li sanno spendere.
Stipendi Fiorentina (in milioni di euro)
Frey 2
Mutu 2
Gilardino 2
Zanetti 1.5
Marchionni 1.4
Vargas 1.2
Gamberini 1.1
Montolivo 1.1
Pasqual 0.95
Donadel 0.8
Inter
Eto'o 10.5
Lucio 4.5
Maicon 4.5
Julio Cesar 4
Stankovic 4
Sneijder 4
Chivu 3.5
Quaresma 3.5
Samuel 3.5
Zanetti 3.5
Juventus
Buffon 5.5
Del Piero 4.5
Trezeguet 4.5
Diego 3.9
Amauri 3.6
Poulsen 3.3
Camoranesi 3.1
Melo 2.8
Zebina 2.5
Sissoko 2.5
Milan
Ronanldinho 7.5
Pirlo 5
Dida 4
Flamini 4
Gattuso 4
Nesta 4
Seedorf 4
Zambrotta 3.5
Borriello 3
Huntellar 3
Roma
Totti 4.9
De Rossi 3.6
Julio Baptista 2.25
Juan 2.25
Mexes 2.25
Vucinic 2
Doni 1.9
Pizarro 1.6
Perotta 1.55
Toni 1.55
Fonte Guerin Sportivo.