Tiffany, a confronto di quello che si produce in rete da Brazzers/Naugfhty America solo un piccola percentuale si ritrova eventualmente su DVD. Per loro e' una vetrina di vendita niente piu. Se ci possono ricavare qualche soldino in piu' sulle vendite DVD tanto meglio. Ma vogliono che ti abboni al loro sito e farci i soldi.tiffany rayne ha scritto:Però di questa serie Brazzers (la mia preferita) e di tante altre sono usciti diversi numeri, gran parte delle scene escono poi in dvd, non sono cosi poche. Vuol dire che vendono.Len801 ha scritto:Tiffany, pochissime delle scene girate esclusivamente per questi siti si ritrovano piu' tardi in DVD.tiffany rayne ha scritto:Non va dimenticato che Brazzers, Reality King e Naughty America realizzano con le loro scene anche dei dvd, quindi vuol dire che ancora il mercato per questo supporto regge.
Insomma io non mi attendo a breve la dipartita del Dvd, ci sarà ancora per molti anni.
Lo fanno/faranno per mettere in "mostra" il loro prodotto (marketing), per quelli che non conoscono i loro siti o i loro prodotti. Un "assaggio" piu' o meno.
Dopo tutto, quei siti sono stati sviluppati per contenuto internet ed e' li che vogliono farci i soldi. I DVD che escono di tanto in tanto e' come una vetrina di vendita (window display).
facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Comunque io delle lamentele degli addetti ai lavori non supportate da cifre vere non mi fido, Da quando seguo il porno si lamentano sempre, si vive una sorta di crisi permanente.
Col solito luogo comune che una volta si incassava di piu'. Non credete troppo a quello che dice Rocco, non sono ridotti alla fame.
Col solito luogo comune che una volta si incassava di piu'. Non credete troppo a quello che dice Rocco, non sono ridotti alla fame.
Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Sono d'accordissimo con te. E anche quando ho chiesto le cifre, quelli li non hanno risposto.tiffany rayne ha scritto:Comunque io delle lamentele degli addetti ai lavori non supportate da cifre vere non mi fido, Da quando seguo il porno si lamentano sempre, si vive una sorta di crisi permanente.
Col solito luogo comune che una volta si incassava di piu'. Non credete troppo a quello che dice Rocco, non sono ridotti alla fame.
Rispondono a tutto altro all'infuori di fornire le cifre. Si lamentano questi ultimi tempi che il "download" torrent/P2P sta rovinando/ha rovinato l'industria porno, ma rifiutano di fornire cifre di vendite anche per gli anni quando il P2P non era tanto conosciuto.
D'accordo anche per quello che e' stato attribuito a Rocco fino a uin certo punto. Dopo tutto aveva annunciato il ritiro ed e' ritornato. Mi piacerebbe sapere quante copie sono state venduti dei i suoi ultimi film a confronto delle vendite dei suoi film negli anni 90 e anni 2000. Al massimpo Rocco ti potra dire che non sono allo stesso livello, ma non ti fornira' i dati precisi, e poi se vende di meno, chi ti dira (o lui vorra' ammettere le ragioni piu evidenti): P2P download, la sua eta', il contenuto meno interessante, scene di mucchio/rozze).
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
purtroppo nessuna vostra considerazione è realistica.
peccato.
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"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Cavoli, pero' non e' giusto. Ci smonti ma non metti sul piatto nessuna informazione.giorgiograndi ha scritto:purtroppo nessuna vostra considerazione è realistica.
peccato.
Almeno un vago discorso sull'orientamento generale del mercato potresti farlo.

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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Oggi son proprio stanco:Capitanvideo ha scritto:Cavoli, pero' non e' giusto. Ci smonti ma non metti sul piatto nessuna informazione.giorgiograndi ha scritto:purtroppo nessuna vostra considerazione è realistica.
peccato.
Almeno un vago discorso sull'orientamento generale del mercato potresti farlo.
scena 1 - omar, vadim io e 2 donne che fanno entrambe doppia anale (per norestfortheass)
scena 2 - girl/girl (per 21s)
scena 3 - boy/girl (per C17)
scena 4 - solo (per C17)
E il ritmo è questo per 5 giorni alla settimana (Mr.Z. può confermare), perchè su internet MANCANO contenuti.
Nel fine settimana vi illuminerò...
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
attendiamo allora, visto che sei stato uno dei primi a sancire la fine del dvd come principale prodotto
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Credo che il DVD continuera' piu' o meno come e' anche se lo si vuole chiamare con alri nomi (blu-ray e chissa' cos'altro sara' inventato) a causa che l'industria del cinema tradizionale non ha altri modi di distribuzione che sarebbe alla stessa altessa e sviluppo.Trez ha scritto:attendiamo allora, visto che sei stato uno dei primi a sancire la fine del dvd come principale prodotto
Per il porno, il DVD zoppica e zoppichera' siccome la preferenza del pubblico/consumatori e' orientato nelle scene individue e offerte dai vari siti internet. Nessuno conosce il futuro, ma almeno le indicazioni si vedono gia'.
Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
La mia personale opinione è che il porno attuale è semplicemente noioso e stupidamente ripetitivo e che la gente alla fine si stufa.
Andate sul un qualsiasi tubo è vedrete migliaia di video (e set fotografici, compresi i miei che per mia sfortuna non siono migliaia) uno uguale all'altro, anche nelle cosidette nicchie che una volta facevano parte del desiderio di liberare e documentare l'interezza del desidero erotico e adesso sono solo covi di questo o quell'altro maniaco.
Se Grandi (tanto per fare un esempio a caso) gira 5 B/G alla settimana vorrei ben capire cosa mi dovrebbe far preferire quello girato la 20^ settimana piuttosto che quello girato alla 42^. E mica è colpa sua. Quello li chiedono i distributori.
Penso che al contrario il porno avrà un futuro se tornerà alle origini avvero se troverà qualcosa da raccontare che possa interessare il pubblico medio e possibilmente coinvolgere le coppie e non solo i segaioli impenitenti.
A me diceva un grande appassionato che il cinema deve raccontare storie. Nel porno medio attuale quali storie vengono raccontate?
Andate sul un qualsiasi tubo è vedrete migliaia di video (e set fotografici, compresi i miei che per mia sfortuna non siono migliaia) uno uguale all'altro, anche nelle cosidette nicchie che una volta facevano parte del desiderio di liberare e documentare l'interezza del desidero erotico e adesso sono solo covi di questo o quell'altro maniaco.
Se Grandi (tanto per fare un esempio a caso) gira 5 B/G alla settimana vorrei ben capire cosa mi dovrebbe far preferire quello girato la 20^ settimana piuttosto che quello girato alla 42^. E mica è colpa sua. Quello li chiedono i distributori.
Penso che al contrario il porno avrà un futuro se tornerà alle origini avvero se troverà qualcosa da raccontare che possa interessare il pubblico medio e possibilmente coinvolgere le coppie e non solo i segaioli impenitenti.
A me diceva un grande appassionato che il cinema deve raccontare storie. Nel porno medio attuale quali storie vengono raccontate?
Ciaoooo
Gongolo
Il mio sito
http://www.gongolo.com
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
il porno è semplicemente uno dei settori del mercato dei media
che è stato non solo colpito dalla crisi, ma p2p ed il web in generale hanno dato una mazzata mostruosa al sistema economico classico di tutte le entità produttrici e/o distributrici di contenuti
quello che vale per il porno vale per la musica, i film, e prossimamente anche i libri, visto che la produzione di e-book è ormai partita e tra torrent e mulo si trova già di tutto, oltre a tutto con dimensioni irrisorie ripetto a quelle di un film
A medio-breve anche scaricare i 50gb di una immagine ISO di un bluray sarà non solo possibile, ma quasi ragionevole, così come ormai è banale farlo per i DVD.
A questa considerazione di massima affianco però quella che questo mercato paradossalmente non ha problemi di "domanda" in quanto tale, visto che nessuno può pensare di fare a meno della musica e di vedere film porno o meno che siano: è il modello di business che è stato minato alla base da internet, e difficilmente potrà essere rimesso in movimento così come lo conoscevamo.
Pertanto è difficile pensare alla scomparsa della "produzione" dei contenuti, ma più probabilmente a un profondo ripensamento del meccanismo di distribuzione e soprattutto di (sacrosanta) remunerazione. In altre parole autori & editori considereranno sempre più come una commodity quasi promozionale il contenuto stesso (quindi il brano musicale, il film o la gang bang), e si rassegneranno ad una remunerazione sempre più relativa da questa fonte, indipendentemente dal mezzo (fisico come un divd, o più digitale come download e streaming, e i due aspetti continueranno a coesistere ancora per un pò). Per contro saranno sempre più portate agli estremi altre fonti di revenue. Concerti live, eventi, merchandising, contributi speciali, accessi premium a siti web, accordi con i canali di pubblicazione, eccetera diventeranno vici economiche PRIMARIE e non accessorie come oggi.
Probabilmente quindi pagheremo di meno i pornazzi e la musica, ma di più accessi al web e sky eccetera. In più saremo bombardati da offerte incessanti per magliette, accessori, prodotti complementari (il profumo di Tori Black ad esempio potrebbe essere interessante soprattutto se proverrà dalla sua figa) eccetera. La musica RAP sta già funzionando così, ed è forse il modello più evidente.
Probabilmente inoltre tenderà a scomparire (come in molti atri settori) il concetto di intermediario: la casa di produzione o quella discografica in certi casi (non tutti) potrebbe diventare inutile, ricordo che i Pooh sono miliardari e non hanno mai avuto una casa discografica, e lo steso per gli Elii.
That's my opinion.
che è stato non solo colpito dalla crisi, ma p2p ed il web in generale hanno dato una mazzata mostruosa al sistema economico classico di tutte le entità produttrici e/o distributrici di contenuti
quello che vale per il porno vale per la musica, i film, e prossimamente anche i libri, visto che la produzione di e-book è ormai partita e tra torrent e mulo si trova già di tutto, oltre a tutto con dimensioni irrisorie ripetto a quelle di un film
A medio-breve anche scaricare i 50gb di una immagine ISO di un bluray sarà non solo possibile, ma quasi ragionevole, così come ormai è banale farlo per i DVD.
A questa considerazione di massima affianco però quella che questo mercato paradossalmente non ha problemi di "domanda" in quanto tale, visto che nessuno può pensare di fare a meno della musica e di vedere film porno o meno che siano: è il modello di business che è stato minato alla base da internet, e difficilmente potrà essere rimesso in movimento così come lo conoscevamo.
Pertanto è difficile pensare alla scomparsa della "produzione" dei contenuti, ma più probabilmente a un profondo ripensamento del meccanismo di distribuzione e soprattutto di (sacrosanta) remunerazione. In altre parole autori & editori considereranno sempre più come una commodity quasi promozionale il contenuto stesso (quindi il brano musicale, il film o la gang bang), e si rassegneranno ad una remunerazione sempre più relativa da questa fonte, indipendentemente dal mezzo (fisico come un divd, o più digitale come download e streaming, e i due aspetti continueranno a coesistere ancora per un pò). Per contro saranno sempre più portate agli estremi altre fonti di revenue. Concerti live, eventi, merchandising, contributi speciali, accessi premium a siti web, accordi con i canali di pubblicazione, eccetera diventeranno vici economiche PRIMARIE e non accessorie come oggi.
Probabilmente quindi pagheremo di meno i pornazzi e la musica, ma di più accessi al web e sky eccetera. In più saremo bombardati da offerte incessanti per magliette, accessori, prodotti complementari (il profumo di Tori Black ad esempio potrebbe essere interessante soprattutto se proverrà dalla sua figa) eccetera. La musica RAP sta già funzionando così, ed è forse il modello più evidente.
Probabilmente inoltre tenderà a scomparire (come in molti atri settori) il concetto di intermediario: la casa di produzione o quella discografica in certi casi (non tutti) potrebbe diventare inutile, ricordo che i Pooh sono miliardari e non hanno mai avuto una casa discografica, e lo steso per gli Elii.
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Pippole dalla russia.
Attualmente giro 15 scene a settimana e quello che fa la differenza è, ed è sempre stata la fregna nuova, e non tratto con i distributori, quelli non hanno mai capito un cazzo.
Il cliente finale vuole FREGNA NUOVA, io tratto con il cliente finale. I distrubutori hanno sempre richiesto quello che li faceva contenti, non quello che faceva contenti i pippaioli.
E' ripetitivo contenuare a girare Mandy Bright con cento maschi diversi, non is soliti 5 maschi con 100 fighe diverse.
Tutto gratis sui tubi?? Grazie a chi li ha inventati, ha fatto la nostra fortuna!
Storia nel porno?? Cosa inventata per mancanza di performers.
Blu-ray?? Stronzata, il futuro di tutto quello che passa in TV o PC è il 3D che costa anche di meno.
Siete proprio lontani dalla realtà. Prometto che nel fine settimana vi apro gli occhi.
Attualmente giro 15 scene a settimana e quello che fa la differenza è, ed è sempre stata la fregna nuova, e non tratto con i distributori, quelli non hanno mai capito un cazzo.
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E' ripetitivo contenuare a girare Mandy Bright con cento maschi diversi, non is soliti 5 maschi con 100 fighe diverse.
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Non mi pare che la gente sia stufa, la gente guarda piu' porno che in passato. Cambiano semplicemente i modi di fruizione.gongolo ha scritto:La mia personale opinione è che il porno attuale è semplicemente noioso e stupidamente ripetitivo e che la gente alla fine si stufa.
Non confondiamo l'eventuale scomparsa dei dvd porno con la scomparsa del porno. Non scomparirà mai.
Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Non ho mai detto questo e nemmeno suggerito. Si tratta di come il prodotto sara' distribuito/trasmesso ai consumatori.tiffany rayne ha scritto:Non mi pare che la gente sia stufa, la gente guarda piu' porno che in passato. Cambiano semplicemente i modi di fruizione.gongolo ha scritto:La mia personale opinione è che il porno attuale è semplicemente noioso e stupidamente ripetitivo e che la gente alla fine si stufa.
Non confondiamo l'eventuale scomparsa dei dvd porno con la scomparsa del porno. Non scomparirà mai.
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Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Alcuni ragionamenti li trovo logici e li pensavo anche prima, altri francamente non riesco a elaborarli.giorgiograndi ha scritto:Pippole dalla russia.
Attualmente giro 15 scene a settimana e quello che fa la differenza è, ed è sempre stata la fregna nuova, e non tratto con i distributori, quelli non hanno mai capito un cazzo.
Il cliente finale vuole FREGNA NUOVA, io tratto con il cliente finale. I distrubutori hanno sempre richiesto quello che li faceva contenti, non quello che faceva contenti i pippaioli.
E' ripetitivo contenuare a girare Mandy Bright con cento maschi diversi, non is soliti 5 maschi con 100 fighe diverse.
Tutto gratis sui tubi?? Grazie a chi li ha inventati, ha fatto la nostra fortuna!
Storia nel porno?? Cosa inventata per mancanza di performers.
Blu-ray?? Stronzata, il futuro di tutto quello che passa in TV o PC è il 3D che costa anche di meno.
Siete proprio lontani dalla realtà. Prometto che nel fine settimana vi apro gli occhi.
Aspetto con curiosità un tuo resoconto piu' dettagliato e ti ringrazio per il prezioso contributo.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: facciamo il punto della situazione della porno industry 2010
Innanzitutto, topic interessante. Devo confessare che sarebbe stato proprio il thread con cui avrei esordito su questo forum, anche ex nihilo.cimmeno ha scritto: secondo una ricerca
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... niversale/
il porno su internet vale 92 miliardi di dollari nel mondo.
e gli stati uniti da soli ne spendono 12
un ricavo di 12 miliardi di dollari ( più una grossa fetta dle resto, visto che il grosso del porno è fatto sempre dagli americani) non mi pare il dato di un'attività destinata a bassi numeri.
è il modo di fare porno che cambia. si gira di più, ci si specializza di più si lavora più a contatto con provider e banche.
invece che 100 case che fanno del porno di qualità ma di genere vario ( ovvero nello stasso film di tutto un pò) avremo 20 milf 10 anal 15 estremo 20 interracial 30 cuckold 10 che fanno solo gangbang 15 gay 15 lesbo e così via
in tutto muoveranno più soldi ,prendendo soldi da persone che per vedere concetta licata non avrebbero pagato, ma per vedere scene di 30 minuti dalla serie "mamme italiane alla riscossa" 2 euro li tirano fuori volentieri...
Quanto alle cifre di cui sopra, riportate da Cimmeno, di riporto da quella "ricerca", mi si permetta di dire, quasi à la Gorgio Grandi che sono "fregne" (aprutino?), anzi "fregnacce" (barese?). Insomma, 92 miliardi di dollari, ma de che (rumeno di sicuro)?
L'ordine di grandezza reale è quello che ci viene porto in quest'articolo del 2001 di Forbes:
HOW BIG IS PORN?
http://www.forbes.com/2001/05/25/0524porn.html
[Adult Video $500 million to $1.8 billion
Internet $1 billion
Pay-Per-View $128 million
Magazines $1 billion
Total $2.6 billion to $3.9 billion
"What pornography lacks is cultural resonance, it also lacks in financial clout. The industry is tiny next to broadcast television ($32.3 billion in 1999 revenue, according to Veronis Suhler), cable television ($45.5 billion), the newspaper business ($27.5 billion), Hollywood ($31 billion), even to professional and educational publishing ($14.8 billion)".