Marine fa violentare la ex fidanzata
con un falso annuncio su internet
Il marine Jebidiah Stipe: ha pianificato di far violentare la sua ex
MILANO - Quando tra gli annunci di Craigslist è apparsa, corredata di fotografia, la richiesta di «Sara» di incontrare un «uomo davvero aggressivo» che potesse soddisfare la sua fantasia di essere violentata nella sua abitazione, uno dei primi a rispondere è stato il ventiseienne Ty McDowell, che si è detto disponibile a recitare il ruolo richiesto. Dopo una serie di scambi di messaggi e-mail, McDowell ha ricevuto l'indirizzo di casa della donna e dettagliate istruzioni su come eseguire la presunta fantasia della violenza sessuale. Nel dicembre scorso McDowell si è presentato nella casa della donna a Casper (Wyoming), l'ha imbavagliata, legata, violentata e poi se ne è tranquillamente tornato a casa, seguendo alla lettera le istruzioni ricevute. Ma l'indagine sullo stupro ha fatto scoprire alla polizia che il crimine era stato architettato dal marine Jebidiah Stipe, 27 anni, che in precedenza aveva avuto una breve relazione con la vittima: era stato lui a mettere il falso annuncio, a totale insaputa della donna, e a dare allo stupratore le istruzioni per sorprenderla e violentarla. Entrambi gli uomini sono stati incriminati per violenza sessuale. McDowell si proclama innocente e afferma di avere agito in buona fede: era convinto di soddisfare la fantasia della donna.
Ty Oliver McDowell, lo stupratore
LA TRAPPOLA SU INTERNET - Alla fine del 2009 Jebidiah Stipe aveva avuto una breve relazione con «Sara» (nome di fantasia); poi lei l'aveva lasciato per un altro. Nella mente malata dell'uomo è maturato il progetto di una vendetta atroce. Ha preso la fotografia della ragazza, che lei stessa gli aveva inviato, e il 5 dicembre l'ha inserita tra gli annunci gratuiti sul sito di Craigslist, con questo testo: «Ho bisogno di un uomo davvero aggressivo che non si faccia scrupoli con le donne». L'annuncio ha attirato la curiosità di un altro pervertito, Ty Oliver McDowell, 26 anni, che ha cominciato uno scambio di email con «Sara» (in realtà, con il marine Stipe). Nelle email, ora all'esame degli investigatori, il marine fingeva di essere la ragazza e chiedeva apertamente «umiliazione», «abuso fisico» e «abuso sessuale». L'annuncio su internet fu visto dalla ragazza stessa, alcuni giorni prima dello stupro. Lei scrisse più volte al webmaster di Craigslist chiedendo di rimuoverlo, ma era troppo tardi: la trappola diabolica era già scattata.
LO STUPRO - L'11 dicembre 2009 «Sara» accompagnò il suo nuovo ragazzo al lavoro e poi fece ritorno nella sua abitazione. Mentre apriva la porta d'ingresso McDowell, che l'aspettava in agguato come gli era stato spiegato via email, la aggredì alle spalle e la spinse dentro casa, scaraventandola sul pavimento della cucina. La ragazza si difese con tutte le sue forze, scagliandogli contro una rastrelliera per le bottiglie. Lui, che secondo le dichiarazioni raccolte era convinto che lei «recitasse», non si lasciò intimorire e la atterrò con un pugno in pieno viso, poi la trascinò nel soggiorno e le legò le mani dietro la schiena con una corda che aveva portato con sé. Quindi estrasse un bavaglio e cercò di tappare la bocca della ragazza; lei gli diede un morso alla mano, ma non riuscì a fermare l'aggressore e fu bendata e imbavagliata. «A quel punto ho avuto davvero paura di morire», ha raccontato. Lo stupro, perpetrato anche con un oggetto appuntito trovato in casa, avvenne sotto la minaccia di un coltello da cucina puntato alla gola. Coltello che poi l'aggressore sistemò ordinatamente nella lavastoviglie, prima di andarsene chiudendo a chiave la porta.
LA DENUNCIA - La ragazza chiamò il 911 in lacrime: «Mi hanno stuprato. Ha cercato di tagliarmi la gola. Vi prego, aiutatemi». I soccorritori la trovarono nuda e con le mani legate in salotto. I nodi erano così stretti che dovettero tagliare la corda in tre punti per liberarla. La ragazza aveva ferite e abrasioni su tutto il corpo. Particolare agghiacciante: anche dopo lo stupro, il marine continuò a corrispondere con McDowell via email, chiedendogli un resoconto dettagliato di quanto era avvenuto. McDowell si è difeso sostenendo di non aver mai avuto alcun dubbio sul fatto che la donna fosse consenziente. «Volevi un uomo aggressivo? Adesso ti faccio vedere io», le urlava durante lo stupro.
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Re: Dai saloni di Montezuma




Doppia evirazione

Re: Dai saloni di Montezuma
Semper Fidelis
Un Marine di 27 anni, Joshua Tabor, è stato arrestato a Tacoma, nello stato di Washington, dopo aver torturato la figlia di appena 4 anni con il “Waterboarding”, tecnica definita di “interrogatorio professionale”, che simula l’annegamento. Non è ancora ben chiaro se Tabor sia reduce da missioni in Afghanistan o Iraq.
I vicini di casa hanno chiamato la polizia dopo aver notato che il Marine si aggirava ubriaco per il quartiere con un elmetto in testa, minacciando di rompere i vetri delle finestre. Giunti sul luogo gli agenti hanno trovato il soldato su tutte le furie e, subito dopo aver perquisito la casa, hanno scoperto la bambina che nel frattempo si era nascosta in un armadio. Sul corpo aveva graffi e lividi.
L’uomo ha ammesso di aver scelto questa tecnica, ampiamente usata dalla CIA negli interrogatori durante il governo Bush, e dichiarata fuori legge dall’attuale presidente, Barack Obama, perché era molto arrabbiato con sua figlia e perché la piccola ha il terrore dell’acqua. Il motivo era che la piccola non recitava a memoria l’alfabeto.
Così Tabor ha pensato bene di forzare la piccola a modo suo, portandola vicino al lavandino e immergendo la faccia nell’acqua fino a che non le scivolasse sulla fronte e sulla gola. L’uomo, separato dalla madre della bambina, aveva ottenuto l’affidamento da sole quattro settimane. Ora la piccola è stata affidata ai servizi sociali.
Un Marine di 27 anni, Joshua Tabor, è stato arrestato a Tacoma, nello stato di Washington, dopo aver torturato la figlia di appena 4 anni con il “Waterboarding”, tecnica definita di “interrogatorio professionale”, che simula l’annegamento. Non è ancora ben chiaro se Tabor sia reduce da missioni in Afghanistan o Iraq.
I vicini di casa hanno chiamato la polizia dopo aver notato che il Marine si aggirava ubriaco per il quartiere con un elmetto in testa, minacciando di rompere i vetri delle finestre. Giunti sul luogo gli agenti hanno trovato il soldato su tutte le furie e, subito dopo aver perquisito la casa, hanno scoperto la bambina che nel frattempo si era nascosta in un armadio. Sul corpo aveva graffi e lividi.
L’uomo ha ammesso di aver scelto questa tecnica, ampiamente usata dalla CIA negli interrogatori durante il governo Bush, e dichiarata fuori legge dall’attuale presidente, Barack Obama, perché era molto arrabbiato con sua figlia e perché la piccola ha il terrore dell’acqua. Il motivo era che la piccola non recitava a memoria l’alfabeto.
Così Tabor ha pensato bene di forzare la piccola a modo suo, portandola vicino al lavandino e immergendo la faccia nell’acqua fino a che non le scivolasse sulla fronte e sulla gola. L’uomo, separato dalla madre della bambina, aveva ottenuto l’affidamento da sole quattro settimane. Ora la piccola è stata affidata ai servizi sociali.
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- amoidoors69
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 17923
- Iscritto il: 26/11/2008, 14:20
Re: Dai saloni di Montezuma
bastardi
Re: Dai saloni di Montezuma
agghiacciante
Ezechiele 25,17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dall'iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e distruggere i miei fratelli e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farà calare la mia vendetta sopra di te."
Re: Dai saloni di Montezuma
Usa: i marine non vogliono soldati gay in camera
Il generale dei Marine James Conway ha detto pubblicamente che la stragrande maggioranza dei suoi soldati non vuole condividere la propria camerata con soldati dichiaratamente gay o lesbiche. Convay, da sempre fermo oppositore dell'ammissione nell'esercito americano di soldati dichiaratamente omosessuali, parlando al Pentagono con alcuni giornalisti ha ribadito le sue posizioni contrarie al provvedimento (il divieto dovrebbe essere formalmente rimosso dal Congresso). Il presidente americano, Barack Obama, si era esplicitamente espresso contro la politica finora seguita dal Pentagono del cosiddetto "don't ask don't tell', che consente ai gay di prestare servizio nelle forze armate a patto che non dichiarino apertamente la loro omosessualità. "A volte chiediamo ai marines quali siano le loro preferenze e vi posso garantire che la stragrande maggioranza preferisce non condividere la stessa camerata con una persona apertamente omosessuale", ha detto il generale Conway, suggerendo che "forse" le nuove regole dovrebbero entrare in vigore "su base volontaria, in modo da non urtare il senso morale di nessuno".
"In ogni caso, rispetteremo la legge, qualsiasi cosa prescriva", ha rassicurato Conway escludendo un ammutinamento dei suoi uomini e donne .
Mercoledì 25 agosto 2010 00.57
Il generale dei Marine James Conway ha detto pubblicamente che la stragrande maggioranza dei suoi soldati non vuole condividere la propria camerata con soldati dichiaratamente gay o lesbiche. Convay, da sempre fermo oppositore dell'ammissione nell'esercito americano di soldati dichiaratamente omosessuali, parlando al Pentagono con alcuni giornalisti ha ribadito le sue posizioni contrarie al provvedimento (il divieto dovrebbe essere formalmente rimosso dal Congresso). Il presidente americano, Barack Obama, si era esplicitamente espresso contro la politica finora seguita dal Pentagono del cosiddetto "don't ask don't tell', che consente ai gay di prestare servizio nelle forze armate a patto che non dichiarino apertamente la loro omosessualità. "A volte chiediamo ai marines quali siano le loro preferenze e vi posso garantire che la stragrande maggioranza preferisce non condividere la stessa camerata con una persona apertamente omosessuale", ha detto il generale Conway, suggerendo che "forse" le nuove regole dovrebbero entrare in vigore "su base volontaria, in modo da non urtare il senso morale di nessuno".
"In ogni caso, rispetteremo la legge, qualsiasi cosa prescriva", ha rassicurato Conway escludendo un ammutinamento dei suoi uomini e donne .
Mercoledì 25 agosto 2010 00.57
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