[O.T.] USA mass murder boy
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- GaiusBaltar
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Beh questo era un pó stagionatello
STATI UNITI
Washington, spari nel museo dell'Olocausto: due feriti
Un anziano filonazista apre il fuoco contro un addetto alla sicurezza e viene colpito da una guardia giurata
WASHINGTON - Due persone sono rimaste ferite dopo una sparatoria al museo dell'Olocausto di Washington. Un portavoce della polizia ha riferito che un uomo armato è entrato nel museo ed ha aperto il fuoco: le guardie hanno risposto al fuoco. L'aggressore e uno degli addetti alla sicurezza sarebbero rimasti colpiti.
FILONAZISTA - L'autore della sparatoria sarebbe un uomo di 89 anni, James Von Brunn, noto per le proprie prese di posizione razziali e filonaziste.
IL MUSEO - Situato a due passi dal Mall, sul lato opposto rispetto alla Casa Bianca, il museo dell'Olocausto è stato aperto nell'aprile del 1993 e il Dalai Lama è stato il suo primo visitatore. La costruzione, alta 27 metri e lunga 40, ospita nei suoi tre piani l'esposizione permanente, una sorta di narrazione storica della Shoah, attraverso più di 900 tra reperti e documenti, 70 monitor video e quattro cinema in cui è possibile vedere filmati d'epoca, girati dalle truppe americane che sono entrate nei capi di concentramento nel '45, oltre a interviste dei sopravvissuti. Il museo è diviso in tre parti: la prima descrive «l'assalto nazista», la seconda la «soluzione finale», la terza «l'ultimo capitolo».
STATI UNITI
Washington, spari nel museo dell'Olocausto: due feriti
Un anziano filonazista apre il fuoco contro un addetto alla sicurezza e viene colpito da una guardia giurata
WASHINGTON - Due persone sono rimaste ferite dopo una sparatoria al museo dell'Olocausto di Washington. Un portavoce della polizia ha riferito che un uomo armato è entrato nel museo ed ha aperto il fuoco: le guardie hanno risposto al fuoco. L'aggressore e uno degli addetti alla sicurezza sarebbero rimasti colpiti.
FILONAZISTA - L'autore della sparatoria sarebbe un uomo di 89 anni, James Von Brunn, noto per le proprie prese di posizione razziali e filonaziste.
IL MUSEO - Situato a due passi dal Mall, sul lato opposto rispetto alla Casa Bianca, il museo dell'Olocausto è stato aperto nell'aprile del 1993 e il Dalai Lama è stato il suo primo visitatore. La costruzione, alta 27 metri e lunga 40, ospita nei suoi tre piani l'esposizione permanente, una sorta di narrazione storica della Shoah, attraverso più di 900 tra reperti e documenti, 70 monitor video e quattro cinema in cui è possibile vedere filmati d'epoca, girati dalle truppe americane che sono entrate nei capi di concentramento nel '45, oltre a interviste dei sopravvissuti. Il museo è diviso in tre parti: la prima descrive «l'assalto nazista», la seconda la «soluzione finale», la terza «l'ultimo capitolo».
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
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- GaiusBaltar
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per collegandosi col peodbear...di queste cose, per me, si puo ANCHE ridere...Barabino ha scritto:
basta farlo pensando anche al resto..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Mi riquoto perche ho riletto la discussione trovando qualche spunto di riflessione.Paperinik ha scritto:Colpirne uno per educarne 100.
In questo caso peró colpirne 32 per risvegliare le coscienze dei milioni di fighetti del mondo intero stereortipati e pronti a bollarti come perdente, checca, debole, asociale del cazzo eccetera.
Mi vien a mente il testo e il video di quel popó di gioiello di Thoughtless dei korn...tornerebbe attuale visto che parla di bullismo
http://www.youtube.com/watch?v=qvb_IkMmYFY
Approfondendo quello scritto nel post quotato, l'obiettivo del MM è la ribellione a un sistema da lui non voluto, nel quale si è ritrovato a dover fare anche i conti con un sistema competitivo che comporta l'emarginazione di coloro meno indicati a conviverci, con aggettivi vari da "senzapalle" a "idota". Con emarginazione non parlo solo di quella comportata dagli altri, ma anche voluta a seguito dell'incapacità di essere al pari degli altri, a seguire la loro dissolutezza, l'apparenza e le macchine, come il coreano ha lasciato detto in video, visto che agli altri siamo irrimediabilmente esposti ed attraverso l'altro percepiamo il nostro valore.
A questo punto il MM capisce che non c'è limbo in terra poiche o subisci o ti butti in mezzo. Percependo il prossimo nient'altro che come rompipalle a causa di rapporti frustranti o molestie, bullismo eccetera, il nostro eroe capisce che non vale la pena avere a che fare con l'umanità (a scuola il mondo è piccolo quando manca esperienze e un qualcosa che dia senso di identità ), e allora l'unica soluzione è imbracciare il fucile e spedire in un sacchetto di plastica più gente possibile.
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
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Dopo scuole e centri commerciali, individuato il nuovo luogo di aggregazione di mediocrità
Sparatoria in palestra, cinque morti
Folle entra in un fitness center di Pittsburgh, in Pennsylvania, e fa fuoco: dieci le persone ferite
PITTSBURGH (Pennsylvania) - Cinque persone sono state uccise in una palestra di Bridgeville, alla periferia di Pittsburgh, in Pennsylvania, da un uomo che ha sparato all'impazzata durante una lezione di aerobica. L'uomo che ha sparato, un bianco di circa 50 anni, è tra le persone uccise: si sarebbe suicidato dopo il folle gesto. Lo hanno reso noto le televisioni locali. Alle quattro persone decedute in palestra si è aggiunta una donna morta in ospedale per le ferite subite nella sparatoria.
FITNESS CENTER - La polizia della contea di Allegheny ha confermato che una decina di persone sono rimaste ferite al Fitness Center L.A., martedì sera, secondo quanto ha riportato l'emittente televisiva Kdka. Lo sparatore sarebbe entrato dalla porta sul retro durante un corso di ginnastica. L'uomo ha sparato da 12 a 15 volte, secondo un testimone citato dal giornale Pittsburgh Post-Gazette.
05 agosto 2009
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Islamic PSYCHO
ucciso 12 persone e ne ha ferite altre 31
Texas, strage nella base militare
il responsabile è sopravvissuto
Ancora da chiarire le motivazioni della carneficina
A quanto pare l'omicida non voleva partire per l'Iraq
NEW YORK - Malik Nidal Hasan, maggiore dell'esercito degli Stati Uniti d'America, professione psichiatra, non partirà più per l'Iraq. E non partiranno più neppure quella decina di ragazzi finiti sotto i suoi colpi: uccisi, sterminati nel Soldier Readiness Facility, il centro medico di Fort Hood, Texas. Ma a differenza di quei ragazzi, Malik, l'autore della strage che ha fatto ripiombare l'America nell'incubo del terrorismo, non morirà . Non per ora. "La sua morte non è imminente": ha detto proprio così il generale Bob Cone, "non è imminente", nell'ultima, incredibile conferenza stampa di una giornata d'inferno. L'ultimo colpo di scena.
Il killer di Fort Hoods non è morto. La rivelazione arriva più di sei ore dopo la strage, nella notte americana, quando tutti i giornali del mondo hanno già mandato in stampa la notizia dello psichiatra-killer ucciso. Invece Malik è vivo e nelle mani della polizia. Ma ormai c'è poco da scoprire. "Non voleva partire per l'Iraq", dicono i suoi amici alla base. Il colonnello Terry Lee, che ha lavorato con lui, racconta che il maggiore sarebbe stato spedito in Iraq. E che per quell'ex ragazzo single di 39 anni, musulmano religiosissimo, americano di origine giordana, ormai era diventata un'ossessione: Barack Obama ci porterà fuori da qui, il presidente ci porterà fuori dalla guerra.
Il maggiore che non voleva andare al fronte ha fatto una strage impugnando due pistole: fuoco sui soldati, fuoco sui civili, fuoco sui poliziotti. Quando un agente riesce a colpirlo è la fine dell'incubo, di quella "terrificante esplosione di violenza", come la definisce il Comandante in Capo dell'esercito Usa, il presidente Barack Obama. La Casa Bianca in contatto con il Pentagono, mobilitato l'antiterrorismo. Allarme altissimo in tutte le basi militari Usa. Si ferma il Congresso in un minuto di silenzio. Il governatore del Texas, Dick Perry, ordina bandiere a mezz'asta. Tutta l'America paralizzata davanti alle tv.
Dodici vittime, 31 feriti: una carneficina. Fort Hood è una delle basi militari più grandi del mondo, la casa dei soldati che stanno per partire per l'Afghanistan e per l'Iraq. "Questa è un'esecuzione, un'azione deliberata, predeterminata" dice il generale Robert Scales, l'esperto militare della Fox. Ha ragione: ma non ci sono complici, non c'è il commando.
L'Fbi prima esclude la pista del terrorismo, poi la notizia del nome dell'attentatore riapre scenari inquietanti. C'è chi fa circolare il sospetto che si tratti di un americano che avrebbe cambiato il suo nome dopo essersi convertito all'Islam. Era uno psichiatra. Era stato riassegnato al Forte recentemente. Sarebbe dovuto partire per l'Iraq. Aveva passato sei anni al Walter Reed, l'ospedale militare più famoso d'America. Le ultime valutazioni non erano per niente buone, anzi.
La sparatoria si scatena nel centro medico dove vengono svolti gli ultimi accertamenti prima della partenza. A poca distanza c'è l'Hozwe, il teatro della base: c'è una cerimonia di fine corso. Nel Forte scatta lo stato di assedio. Il presidente viene avvisato, interviene in una conferenza stampa: "Non conosciamo ancora i dettagli, c'è stata una sparatoria, molti uomini in uniforme sono stati uccisi, altri feriti: è sconvolgente sapere che uomini e donne in uniforme muoiono in territori di guerra, ma è ancora più sconvolgente quando avviene sul territorio americano"
La base di Fort Hood è un pezzo di storia d'America, una struttura che risale alla seconda guerra mondiale trasformatasi in una vera e propria città militare, più di 30mila le persone ospitate tra soldati e familiari, centri commerciali, un teatro, un campo di softball. Fort Hood si trova a metà strada, cento chilometri, tra Austin e Waco, la città tragicamente famosa per il suicidio di massa della setta dei davidiani. Faizul Khan, l'ex imam della moschea di Silver Spring, se lo ricorda bene quel ragazzo che si lamentava di non trovare una moglie. Ma nessuno - come sempre in questi casi - avrebbe mai sospettato questo orrore

ucciso 12 persone e ne ha ferite altre 31
Texas, strage nella base militare
il responsabile è sopravvissuto
Ancora da chiarire le motivazioni della carneficina
A quanto pare l'omicida non voleva partire per l'Iraq
NEW YORK - Malik Nidal Hasan, maggiore dell'esercito degli Stati Uniti d'America, professione psichiatra, non partirà più per l'Iraq. E non partiranno più neppure quella decina di ragazzi finiti sotto i suoi colpi: uccisi, sterminati nel Soldier Readiness Facility, il centro medico di Fort Hood, Texas. Ma a differenza di quei ragazzi, Malik, l'autore della strage che ha fatto ripiombare l'America nell'incubo del terrorismo, non morirà . Non per ora. "La sua morte non è imminente": ha detto proprio così il generale Bob Cone, "non è imminente", nell'ultima, incredibile conferenza stampa di una giornata d'inferno. L'ultimo colpo di scena.
Il killer di Fort Hoods non è morto. La rivelazione arriva più di sei ore dopo la strage, nella notte americana, quando tutti i giornali del mondo hanno già mandato in stampa la notizia dello psichiatra-killer ucciso. Invece Malik è vivo e nelle mani della polizia. Ma ormai c'è poco da scoprire. "Non voleva partire per l'Iraq", dicono i suoi amici alla base. Il colonnello Terry Lee, che ha lavorato con lui, racconta che il maggiore sarebbe stato spedito in Iraq. E che per quell'ex ragazzo single di 39 anni, musulmano religiosissimo, americano di origine giordana, ormai era diventata un'ossessione: Barack Obama ci porterà fuori da qui, il presidente ci porterà fuori dalla guerra.
Il maggiore che non voleva andare al fronte ha fatto una strage impugnando due pistole: fuoco sui soldati, fuoco sui civili, fuoco sui poliziotti. Quando un agente riesce a colpirlo è la fine dell'incubo, di quella "terrificante esplosione di violenza", come la definisce il Comandante in Capo dell'esercito Usa, il presidente Barack Obama. La Casa Bianca in contatto con il Pentagono, mobilitato l'antiterrorismo. Allarme altissimo in tutte le basi militari Usa. Si ferma il Congresso in un minuto di silenzio. Il governatore del Texas, Dick Perry, ordina bandiere a mezz'asta. Tutta l'America paralizzata davanti alle tv.
Dodici vittime, 31 feriti: una carneficina. Fort Hood è una delle basi militari più grandi del mondo, la casa dei soldati che stanno per partire per l'Afghanistan e per l'Iraq. "Questa è un'esecuzione, un'azione deliberata, predeterminata" dice il generale Robert Scales, l'esperto militare della Fox. Ha ragione: ma non ci sono complici, non c'è il commando.
L'Fbi prima esclude la pista del terrorismo, poi la notizia del nome dell'attentatore riapre scenari inquietanti. C'è chi fa circolare il sospetto che si tratti di un americano che avrebbe cambiato il suo nome dopo essersi convertito all'Islam. Era uno psichiatra. Era stato riassegnato al Forte recentemente. Sarebbe dovuto partire per l'Iraq. Aveva passato sei anni al Walter Reed, l'ospedale militare più famoso d'America. Le ultime valutazioni non erano per niente buone, anzi.
La sparatoria si scatena nel centro medico dove vengono svolti gli ultimi accertamenti prima della partenza. A poca distanza c'è l'Hozwe, il teatro della base: c'è una cerimonia di fine corso. Nel Forte scatta lo stato di assedio. Il presidente viene avvisato, interviene in una conferenza stampa: "Non conosciamo ancora i dettagli, c'è stata una sparatoria, molti uomini in uniforme sono stati uccisi, altri feriti: è sconvolgente sapere che uomini e donne in uniforme muoiono in territori di guerra, ma è ancora più sconvolgente quando avviene sul territorio americano"
La base di Fort Hood è un pezzo di storia d'America, una struttura che risale alla seconda guerra mondiale trasformatasi in una vera e propria città militare, più di 30mila le persone ospitate tra soldati e familiari, centri commerciali, un teatro, un campo di softball. Fort Hood si trova a metà strada, cento chilometri, tra Austin e Waco, la città tragicamente famosa per il suicidio di massa della setta dei davidiani. Faizul Khan, l'ex imam della moschea di Silver Spring, se lo ricorda bene quel ragazzo che si lamentava di non trovare una moglie. Ma nessuno - come sempre in questi casi - avrebbe mai sospettato questo orrore

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.] USA mass murder boy
NEURO-scienze
(ANSA) - NEW YORK, 13 FEB - Le hanno rifiutato la cattedra di biologia e la professoressa Amy Bishop ha provocato una strage all'Universita dell'Alabama. La brillante specialista in neurologia, laureata al prestigioso ateneo di Harvard, ha preso un fucile e ha sparato contro i suoi colleghi uccidendone tre, ferendone due gravemente e colpendo, ma in maniera meno grave, anche un dipendente dell'Ateneo. E' successo a Huntville. La docente, quasi 40 anni, e' stata arrestata e rischia ora la sedia elettrica.

http://en.wikipedia.org/wiki/2010_Unive ... e_shooting

(ANSA) - NEW YORK, 13 FEB - Le hanno rifiutato la cattedra di biologia e la professoressa Amy Bishop ha provocato una strage all'Universita dell'Alabama. La brillante specialista in neurologia, laureata al prestigioso ateneo di Harvard, ha preso un fucile e ha sparato contro i suoi colleghi uccidendone tre, ferendone due gravemente e colpendo, ma in maniera meno grave, anche un dipendente dell'Ateneo. E' successo a Huntville. La docente, quasi 40 anni, e' stata arrestata e rischia ora la sedia elettrica.

http://en.wikipedia.org/wiki/2010_Unive ... e_shooting
Re: [O.T.] USA mass murder boy
il serial killer del "gioco delle coppie" (partecipò negli anni '70 al gioco, guarda il tubo sotto)
Serial killer Usa, le vittime potrebbero essere 130
Gia' condannato a morte per uccisione di una ragazzina, ha confessato l'assassinio di 30
02 aprile, 09:36
di Marcello Campo

WASHINGTON - Rodney Alcala, uno dei più feroci serial killer d'America, ha confessato l'uccisione di trenta ragazze, ma la Polizia sospetta che ne abbia ammazzate molte di piu, forse anche 130.
Per scoprirlo, gli agenti di Los Angeles hanno deciso di pubblicare sul web un centinaio di foto di ragazze che questo mostro col pallino della fotografia, conservava a casa, nel suo archivio personale. Si tratta di immagini di giovani donne e ragazzine ancora non identificate che potrebbero essere state vittime di Rodney, meglio conosciuto negli State con il nomignolo "Dating Game Killer", per aver vinto nel 1970 una puntata di un gioco televisivo della Abc molto popolare negli States, che si chiamava appunto 'Dating game', la versione Usa di un format nato in Inghilterra.
La speranza è che il pubblico possa riconoscere queste persone e identificare la loro identità, in modo da fornire alla Polizia maggiori informazioni sull' attività omicida di Alcala. Gli inquirenti sospettano infatti che la mente malata di Rodney lo abbia spinto a fotografare le ragazze prima di ammazzarle e conservare le loro foto come tragici souvenir.
"Ora il nostro obiettivo - ha annunciato il procuratore generale Matt Murphy - è dare un nome a questi volti nelle foto e scoprire se hanno solo posato per Rodney o sono state vittime di questo sadico assassino, capace di inaudibili atti di orrore". Nel frattempo, questo sessantaseienne dai lunghi capelli grigi e gli occhialini da professore, ha ricevuto oggi l'ennesima sentenza di condanna a morte, la terza, dalla Corte di Orange County, per l'assassinio nel 1979 di una dodicenne e di quattro ragazze uccise tra il '77 e il '78 nella zona di Seattle e di New York. Lo hanno inchiodato, anche stavolta, le sue tracce di Dna e le impronte digitali trovate sui corpi delle vittime. Anche stavolta, come accaduto negli altri processi, Alcala, vantandosi di un quoziente d'intelligenza 160 degno di un genio, non s'é affidato a un avvocato ma ha preferito difendersi da solo. Rivolgendosi ai giurati ha chiesto loro di salvarlo dall'ennesima condanna alla pena capitale. Se mi condannerete a morte, ha detto Rodney, diventerete anche voi dei killer.
Serial killer Usa, le vittime potrebbero essere 130
Gia' condannato a morte per uccisione di una ragazzina, ha confessato l'assassinio di 30
02 aprile, 09:36
di Marcello Campo

WASHINGTON - Rodney Alcala, uno dei più feroci serial killer d'America, ha confessato l'uccisione di trenta ragazze, ma la Polizia sospetta che ne abbia ammazzate molte di piu, forse anche 130.
Per scoprirlo, gli agenti di Los Angeles hanno deciso di pubblicare sul web un centinaio di foto di ragazze che questo mostro col pallino della fotografia, conservava a casa, nel suo archivio personale. Si tratta di immagini di giovani donne e ragazzine ancora non identificate che potrebbero essere state vittime di Rodney, meglio conosciuto negli State con il nomignolo "Dating Game Killer", per aver vinto nel 1970 una puntata di un gioco televisivo della Abc molto popolare negli States, che si chiamava appunto 'Dating game', la versione Usa di un format nato in Inghilterra.
La speranza è che il pubblico possa riconoscere queste persone e identificare la loro identità, in modo da fornire alla Polizia maggiori informazioni sull' attività omicida di Alcala. Gli inquirenti sospettano infatti che la mente malata di Rodney lo abbia spinto a fotografare le ragazze prima di ammazzarle e conservare le loro foto come tragici souvenir.
"Ora il nostro obiettivo - ha annunciato il procuratore generale Matt Murphy - è dare un nome a questi volti nelle foto e scoprire se hanno solo posato per Rodney o sono state vittime di questo sadico assassino, capace di inaudibili atti di orrore". Nel frattempo, questo sessantaseienne dai lunghi capelli grigi e gli occhialini da professore, ha ricevuto oggi l'ennesima sentenza di condanna a morte, la terza, dalla Corte di Orange County, per l'assassinio nel 1979 di una dodicenne e di quattro ragazze uccise tra il '77 e il '78 nella zona di Seattle e di New York. Lo hanno inchiodato, anche stavolta, le sue tracce di Dna e le impronte digitali trovate sui corpi delle vittime. Anche stavolta, come accaduto negli altri processi, Alcala, vantandosi di un quoziente d'intelligenza 160 degno di un genio, non s'é affidato a un avvocato ma ha preferito difendersi da solo. Rivolgendosi ai giurati ha chiesto loro di salvarlo dall'ennesima condanna alla pena capitale. Se mi condannerete a morte, ha detto Rodney, diventerete anche voi dei killer.
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Re:
Alè, ci risiamo:Drogato_ di_porno ha scritto:STRAGE A LOS ANGELES: VESTITO
DA BABBO NATALE UCCIDE 3 PERSONE
Un uomo vestito da Babbo Natale ha fatto irruzione in una casa a Covina, sobborgo di Los Angeles, dove erano in corso i festeggiamenti per la vigilia di Natale e ha aperto il fuoco uccidendo tre persone e ferendone altre tre, tra cui una ventenne e una bambina di 8 anni. Lo riferisce la polizia locale citata dal servizio online della Cnn. Quando la polizia è arrivata ha trovato anche un principio di incendio che ha causato alla casa a due piani «danni significativi». La polizia - dopo aver interrogato alcuni testimoni - è ora alla ricerca di Bruce Jeffrey Pardo, 45 anni, ex marito di una donna che era al cenone
Strage di Natale in Texas: sette vittime. Killer era vestito da Babbo Natale
Roma, 26 dic. (Ign) - Vestito da Babbo Natale ha fatto una strage in una casetta in Texas e poi si è suicidato. Strage di Natale a Grapevine dove sette persone, molto probabilmente imparentate tra di loro, sono state trovate morte tra i regali di Natale appena scartati. Le vittime, secondo le autorità, sono 4 donne e 3 uomini tra i 18 e i 60 anni. I cadaveri - si legge sulla versione on line di 'Usa Today' - sono stati trovati in una cucina e in una sala adiacente. Accanto a due corpi c'erano due pistole. "Sembra avessero appena celebrato il Natale. Avevano aperto i loro doni", ha detto il sergente Robert Eberling secondo il quale tutte le vittime - non ancora identificate - sono tutte morte per ferite da arma da fuoco. La polizia, ha aggiunto il sergente Dearing, è in cerca di altri membri della famiglia per ottenere ulteriori informazioni. L'appartamento si trova in un quartiere tranquillo, ma molte case nella zona sono vuote e nessun vicino ha sentito gli spari.
Una volante è giunta sul posto dopo che una chiamata d'emergenza, durante la quale nessuno ha parlato, è partita dall'appartmento.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: [O.T.] USA mass murder boy
grande classico caro drogato.
tra l'altro oggi ho visto per la prima volta uno zingaro elemosinante vestito da babbo natale.
creativo.

tra l'altro oggi ho visto per la prima volta uno zingaro elemosinante vestito da babbo natale.
creativo.

incerto al 76%.
- Barabino
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Re:
Gli ho telefonato per natale e "casualmente" gli ho chiesto in quale clinica fa l'OSSmr. brownstone ha scritto:i veri assassini sono precisi, calcolatori, freddi e spietati (serial killer o hired assassin che siano)
i mass murder sono frustrati e privi di genio
cosi', meglio essere sicuri

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Re: [O.T.] USA mass murder boy
Batman 3, sparatoria a Denver alla prima del film, killer mascherato da Flagello
Si bagna di sangue la prima del film “Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno”, che si è tenuta a Denver. Un maniaco travestito come il cattivo Bane, entra in sala, lancia un fumogeno e spara all’impazzata. Sono morte 14 persone tra le quali anche bambini, e rimastene ferite altre 60.
La peggiore pubblicità che poteva farsi il nuovo film di Christopher Nolan è diventata realtà. Durante la proiezione del terzo capitolo di Batman, in uscita oggi negli Stati Uniti, un killer è entrato in sala accedendo dall’uscita di emergenza. Indossava una maschera ed un costume simili a quelle del personaggio Bane, da noi conosciuto come Flagello, presente come cattivo nel film.
Il primo, e più accreditato, testimone del massacro, è un cronista di una emittente radiofonica, che ha riferito di come l’assassino indossasse una maschera anti-gas (simile a quella di Bane) e degli strani indumenti. Agghiaccianti le altre testimonianze dei presenti, molti dei quali pensavano che gli spari reali fossero gli stessi del film.
Sicuramente questa notizia sarà molto speculata da parte dei mass media. “Il Cavaliere Oscuro”, il precedente capitolo della saga di Batman diretta da Christopher Nolan, è stato il film più visto della storia del cinema. Questo sequel sembrava promettere bene, ma nessuno avrebbe mai immaginato avesse una forza suggestiva così “maniacale”. Resta da capire (parleranno gli psicologi) se la strage è stata compiuta per motivi legati al film o se il film fosse il pretesto per compiere la strage.

Si bagna di sangue la prima del film “Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno”, che si è tenuta a Denver. Un maniaco travestito come il cattivo Bane, entra in sala, lancia un fumogeno e spara all’impazzata. Sono morte 14 persone tra le quali anche bambini, e rimastene ferite altre 60.
La peggiore pubblicità che poteva farsi il nuovo film di Christopher Nolan è diventata realtà. Durante la proiezione del terzo capitolo di Batman, in uscita oggi negli Stati Uniti, un killer è entrato in sala accedendo dall’uscita di emergenza. Indossava una maschera ed un costume simili a quelle del personaggio Bane, da noi conosciuto come Flagello, presente come cattivo nel film.
Il primo, e più accreditato, testimone del massacro, è un cronista di una emittente radiofonica, che ha riferito di come l’assassino indossasse una maschera anti-gas (simile a quella di Bane) e degli strani indumenti. Agghiaccianti le altre testimonianze dei presenti, molti dei quali pensavano che gli spari reali fossero gli stessi del film.
Sicuramente questa notizia sarà molto speculata da parte dei mass media. “Il Cavaliere Oscuro”, il precedente capitolo della saga di Batman diretta da Christopher Nolan, è stato il film più visto della storia del cinema. Questo sequel sembrava promettere bene, ma nessuno avrebbe mai immaginato avesse una forza suggestiva così “maniacale”. Resta da capire (parleranno gli psicologi) se la strage è stata compiuta per motivi legati al film o se il film fosse il pretesto per compiere la strage.

“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”