SoTTO di nove ha scritto: ↑21/11/2025, 16:22
Stamattina leggevo un intervento di una ricercatrice dell'Ipsi (istituto per gli studi di politica internazionale) che per commentare il piano Trump faceva presente che ormai la "pace giusta" è un miraggio.
Al che gli hanno chiesto cosa intende per "pace giusta".
La suddetta la descrive così:
1) Ritiro delle truppe russe.
2) Pagamento dei danni di guerra
3) Rispondere per i crimini di guerra
e qui mi sono cascate le braccia. Se una che lo fa di mestiere (non sto a citare Checco Zalone) considera quei 3 punti la base di una "pace giusta" devo rivalutare qualche forumista di SZ, almeno qui non sono imparati.
Cazzo, quei 3 punti sono la base per un eventuale processo in stile Norimberga. Hai vinto la guerra e detti le condizioni.
Tra l'altro la prima viene di conseguenza, il nemico si ritira (costretto o meno) e stiamo apposto. Le altre due presuppongono che oltre ad aver costretto il nemico a ritirarsi l'hai di fatto costretto alla resa in stile Germania nazista altrimenti con quale autorità li costringi poi a pagare i danni e farsi processare? Pensano che ci sia Tafazzi dall'altra parte del tavolo?
Ma a parte questa intemerata quei 3 punti sono condizioni che poni al nemico sconfitto non una "pace giusta".
La pace giusta è semplicemente un accordo che tiene conto delle posizioni sul campo e delle analisi militari sull'eventuale fallimento degli accordi e quindi sul proseguimento del conflitto. Su queste basi stili un piano di pace il più equilibrato possibile. (che appunto non è altro che una pace giusta in termini di suddivisioni)
Quella immaginata dalla ricercatrice e da molti soloni più che pace giusta è una pace ideale.
Quella di Trump è una pace giusta? Dipende da cosa si è disposti a fare. Se si pensa di rilanciare le ostilità è troppo sbilanciata sulle pretese russe e va rifiutata se invece gli USA si vogliono sfilare qualcuno DEVE decidere ADESSO cosa vuol fare. (non tergiversare per fare una inutile controproposta a parole ma decidere se scendere in campo o sul campo come direbbe Est)
Invece i propagandisti politici, gli analisti di sta cippa ecc. ecc. trasformano un tentativo di mettere fine alla guerra facendo le concessioni in base alla volontà di continuarla o meno in un qualcosa che non va bene perchè non è una "pace giusta".
In realtà più che una pace giusta cercano "quello che vuole Alice nel paese delle meraviglie" perchè quei 3 punti non sono altro che sogni ad occhi aperti.
Non esiste una cosiddetta “pace giusta”. I politicanti europei starnazzano come oche giulive, ma non hanno alcuna voce in capitolo. Si sono seduti al tavolo della crisi puntando tutto, un vero e proprio all-in sulla vittoria ucraina, alimentata per anni dalla narrativa dell’amministrazione dems americana.
Le carte che avevamo in mano erano pessime, la partita è stata persa, e ora l’Europa si alza dal tavolo nuda, con una mano davanti e una dietro, questo è il simbolo dell’Europa di oggi.
Gli Stati Uniti, al contrario, si alzano dal tavolo portando via almeno metà delle risorse ucraine, la parte meno ricca, certo, ma comunque “meglio di niente”. Come dicevo giorni fa, la nuova amministrazione Trump sa bene che la linea fortificata del Donbass è quasi completamente smantellata e che dopo ci saranno vere e proprie praterie militari; inoltre, l’esercito ucraino non è in grado di sostenere un altro anno a questi ritmi, soprattutto senza più la linea difensiva fortificata che li aveva protetti anche in inferiorità numerica. Il rischio che se temporeggiano troppo la Russia si prende anche di più di quello che si sta prendendo adesso intaccando la poca roba che gli USA si erano assicurati con gli accordi sulle terre rare.
Per Washington, quindi, raggiungere un accordo ora significa almeno alzarsi dal tavolo con le mutande addosso e di questi tempi è oro.