DIARIO DI GUERRA
Aprile 2008
CAPITOLO PRIMO (IN CULO AL VIET)
Una recluta.
Un giovane soldatino fresco d'addestramento.
Uno di quelli che piombano quaggiù convinti di trovarci l'
Invincibile Armata di Dio e la dovuta segnaletica per ammazzare un po' di viet e tornare a casa.
Uno di quelli che hanno scambiato la guerra per un campeggio.
Una recluta.
E un cuoco vietnamita impiegato alla mensa della truppa.
A volte, certe cose accadono e basta.
"
Si chiama Cash," ci ha informati il tenente
Berlino, gettando sul tavolo la scheda personale della recluta, "
E' arrivato da meno di una settimana. Non ha ancora sparato un colpo...Sapete cosa significa,questo?"
"
Che è utile quanto un uomo con una gamba sola a una gara di calci in culo" ho risposto.
Il tenente si è stretto nelle spalle."
Più o meno è così. Soprattutto,significa che abbiamo un soldato in meno. E che questo soldato ci costa comunque vitto e alloggio".
"L'ordine è già arrivato?" ha chiesto
dada.
"
No, ma non credo che manchi ancora molto".
Abbiamo una prigione, qui al campo.
Una baracca di mattoni divisa in due blocchi per un totale di otto celle. Sono quasi sempre vuote.
Ubriachezza, mancato rientro, lievi episodi d'insubordinazione, di solito sono queste le cose che ti sbattono là dentro per un giorno o due. Ma come ho detto,normalmente sono vuote.
Per i reati gravi la prigione non serve: è sufficiente la giungla e una missione suicida.
Per i reati più gravi è semplicemente prevista la pena di morte.
O pensavi che guerra e barbarie qui dentro non mettessero piede?
Siamo entrati nella prigione.
La recluta
Cash era sdraiata sulla branda, le braccia raccolte dietro la testa.
Al di qua delle sbarre, a montare la guardia al prigioniero, c'era
SuSer. Anche se ad essere onesti era seduto su uno sgabello con una sigaretta tra le mani, mentre la radiolina di Cash trasmetteva musica in sottofondo:
http://it.youtube.com/watch?v=9hGlYT38DZY
"
Certo, fottere è una delle meraviglie della vita," stava dicendo
Cash, "
Io stesso non riuscirei a starne senza. Peró non se ne puó parlare come di una cosa sola"
"
Cosa intendi dire?" ha domandato
SuSer.
La recluta si è tirata su, mettendosi a sedere con la schiena appoggiata al muro. "
Ognuno scopa a modo suo, no? E secondo il sottoscritto, ogni scopata dovrebbe essere diversa dall'altra. E' una questione di umore, certo, ma anche di tecnica, di partner e di fantasia. Io certe cose le so...Tu ad esempio come lo fai? Lentamente? Prolungandolo il più possibile? O ci dai dentro come una bestia infuriata? Insomma, di solito come sei?"
SuSer ci ha riflettuto un istante."
Abbastanza veloce da finire prima che lei cambi idea"
viewtopic.php?t=25317&postdays=0&postor ... &&start=15
Una recluta e un cuoco vietnamita.
Uno non ha mai sparato neanche un colpo.
L'altro non ha mai imparato che il cibo va cotto, non cremato.
"
Siamo qui per darti il cambio," ha annunciato
dada.
SuSer ha spento la sigaretta, ha salutato il prigioniero e se n'è andato.
Dada ha preso il suo posto sullo sgabello. Si è tolto l'elmetto, ha appoggiato il fucile sul pavimento, ha tirato fuori un pacchetto di sigarette dal quale ci siamo serviti tutti e tre.
"
Allora come butta, ragazzi?" ha chiesto
Cash, sorridente come un bambino che sta per toccare le orecchie di Topolino a Disneyland.
"
Charlie è come un'enorme emorroide," ho risposto standomene appoggiato alle sbarre, "
Grattarci il culo è diventato quasi impossibile"
"
Un'emorroide che blocca la mia strada verso casa" ha aggiunto
dada.
La recluta ha annuito. "
Vuoi dire che sei vicino al congedo?"
"
Così credevo. Ma dev'essersi perso in quella cazzo di giungla là fuori"
"
Non riesco nemmeno ad immaginarmerla, quella giungla"
"
Ti credo," ho detto
io, "
Probabilmente non hai neppure fatto in tempo a visitare le latrine"
Cash ha sospirato, ma non sembrava aver perso il suo buonumore. "
A dire il vero, non ci sarei nemmeno dovuto lontanamente capitare, da queste parti. Non so che cazzo mi è preso, il giorno in cui ho deciso di arruolarmi. Vallo a capire...A casa stavo come un Papa: avevo un'auto, un po' di soldi, e tutte le donne che volevo...Mi basta guardarle in un certo modo, perchè le loro mutandine comincino a fumare..."
Dada mi ha lanciato una rapida occhiata,ma nessuno dei due ha detto niente.
"
Quella sì ch'era vita!" ha continuato
Cash, "
Niente orari, niente ordini, e tutta quella fica calda a disposizione...Io mica ci so stare, senza quella robina lì. E a casa ne ho davvero un mucchio, non mi credete? Dico davvero. E' una questione di stile. Bisogna saperci fare. Sapete una cosa? Io davvero potrei scrivere una guida per aspiranti conquistatori...Saprei già , quel che ci scriverei..."
viewtopic.php?t=25367
Eravamo là dentro da oltre due ore, quando è arrivato l'ordine.
A consegnarlo c'ha pensato il tenente
Balkan Wolf.
Prima ha insultato il prigioniero, quindi gli ha comunicato che entro 24 ore sarebbe stato rimpatriato per essere processato davanti alla Corte Marziale.
Sarebbe finito in un altro carcere.
Più grande, di questo.
Affollato.
E per qualche anno, questa volta.
"
Non ho fatto in tempo a conoscere molti di voi, ma quello proprio non lo sopporto," ci ha confessato dopo che il tenente era uscito, "
Saranno mica tutti così, i vostri ufficiali?!"
Ho guardato l'orologio appeso al muro. Tra poco ci avrebbero dato il cambio.
"
Il carcere militare è duro," ha detto
dada,"
Ma in confronto a qui, potrebbe anche essere una specie di vacanza"
Cash ha fatto di sì con la testa, sforzandosi di sorridere. Non sembrava più tanto convinto. "
Ce l'hai mica, 'naltra sigaretta?"
"
Certo," ha risposto
dada allungandogli il pacchetto,"
Ma tu rispondi a una domanda?"
"
Sicuro..."
"
Sei qui da meno di una settimana..."
"
Sì..."
"
C'era davvero bisogno di sodomizzarlo, quel poveraccio del nostro cuoco?"
CAPITOLO SECONDO (QUALCOSA DA LEGGERE CHE NON SIA UN ANNUNCIO FUNEBRE)
Gli elicotteri ronzano sopra di noi.
Sciamano in gruppi, sollevando polvere e piegando l'erba alta come il caldo getto di un phon.
Api. Calabroni. Locuste.
Possono somigliare a ciascuno di questi insetti, e rivelarsi letali quando le mitragliatrici montate a bordo cominciano a suonare la loro musica...
Oggi due di questi elicotteri hanno provveduto a rifornirci di vettovaglie e munizioni. E' arrivata anche la posta, chiusa dentro pesanti sacchi di iuta.
Il sergente
bellavista si è messo a distribuirla nell'entusiasmo generale.
Lettere di mogli, madri, fidanzate...Anche le nostre infermiere hanno ricevuto le loro.
Quattro lettere per
Lilith. Due a testa per
Silente e
XClaraX
.
"
Qualcuno dovrà portargliele in infermeria" ha detto il sergente, prima di distribuire la posta alla truppa.
"
Speriamo bene..." ha sospirato
teostrato, prendendo la sua lettera.
"
Non sei contento di ricevere notizie da casa?" ha detto
anxxur,
"
Due righe da parte di una donna funzionano meglio di una dose di morfina..."
teostrato ha sorriso. "
Sì, su questo non ci piove. Il fatto è che a volte non ho ricevuto le notizie che speravo..."
viewtopic.php?p=652049&highlight=#652049
C'era una lettera anche per me, nella posta di questa settimana.
"
Questa è per il dottore," ha detto il sergente, "
Mongo, tutta la posta per l'infermeria la puoi portare tu?"
Ho afferrato quel plico di lettere e mi sono diretto verso i cosiddetti '
Quartieri Residenziali' dall'altra parte del campo, come chiamiamo il
settore dove si trovano il Comando, gli alloggi degli ufficiali, la loro mensa, il centro logistico, la fureria, l'ufficio giornalistico e - poco più avanti - l'infermeria.
"
Posta per i salvatori della carne umana!" ho annunciato sventolando le buste.
XClaraX era fuori servizio. Si stava riposando. Le ho consegnato le lettere per lei e per le sue colleghe.
Il dottor
CanellaBruneri era di fuori, nello spiazzo, a vaccinare uno dei viet che usiamo come interpreti.
"
Come ti vanno le cose, Mongo?"
"
Chiedimelo quando la guerra sarà finita. Ho qui una lettera per te".
"
Lasciala pure dentro," ha detto
Canella,"
E serviti qualcosa da bere, se ne hai voglia".
Sono entrato in infermeria.
Ho sentito ridere. Una cosa non troppo frequente, in questo piccolo edificio.
Le risate provenivano dalla stanzetta ad uso delle infermiere.
La porta era aperta.
Lilith - nella sua bianca uniforme vagamente scollata - rideva di gusto per qualcosa che
Danny doveva averle appena detto.
"
E' la verità , piccola. La pura e semplice verità ".
"
Beh," ha detto lei, "
Farlo nella giungla non mi era ancora venuto in mente..."
"
Non penso sia troppo difficile, purchè la cosa non vada troppo per le lunghe..."
"
Ma se la cosa non è abbastanza lunga finisce che non mi diverto più..."
Sono scoppiati a ridere.
Si sono accesi una sigaretta ciascuno.
"
Puó essere un posto come un altro," ha ammesso
Danny, "
Io l'ho fatto un po' dappertutto, mi credi?"
viewtopic.php?t=4619&postdays=0&postord ... &start=195
Nell'ufficio del nostro buon dottore mi sono versato due dita di whiskey da una bottiglia con l'etichetta sbiadita.
Mi sono accomodato sulla sua poltrona di pelle ormai logora.
Ho acceso la radio:
http://it.youtube.com/watch?v=30W3iRL48gQ
Mi sono impizzato anch'io una sigaretta e per un poco è stato come se la guerra fosse solo una leggenda straniera.
Con la porta chiusa, senza rumori dall'esterno, tutto ha assunto una dimensione più umana. Quella che ogni cosa dovrebbe possedere.
Dovresti farti un giro in reparto, amico.
Se mai ti capiterà di farlo, non metterti a contare.
Nessun conto, torna.
Il numero di braccia e gambe, non torna.
E nemmeno il prezzo che sono costate.
Coloro che vivono a casa, a migliaia di miglia da qui, non pensano a queste cose.
E noi che siamo qui facciamo di tutto per non pensarci.
Viviamo in mondi inconciliabili.
Nel silenzio più assordante ho finito la mia sigaretta. Ho buttato giù un sorso. Ho aperto la mia lettera...
"
Amore mio..." iniziava.
Mi è venuto da sorridere.
Poteva bastare.
Ho pensato a questo, mentre bruciavo quei fogli a righe col fuoco del mio zippo.
Senza proseguire oltre.
CAPITOLO TERZO (LA POLITICA DEL BRAVO SOLDATO)
Quello odierno è stato uno degli scontri a fuoco peggiori, da quando siamo qui.
Stavamo avanzando nella giungla con due reparti, ma l'offensiva di Charlie ci ha costretti a riparare in fretta separandoci. Gli elicotteri ci hanno fatto da scudo scendendo molto bassi, ma non hanno potuto evitare che ci sparpagliassimo ovunque nel folto della vegetazione...
La giungla brulicava di uomini.
Dopo un po' è cominciato a piovere.
Indossavamo tele cerate, ma l'acqua era più invadente di un Testimone di Geova il sabato mattina.
Il capitano
Donegal ha cercato di contattare il secondo reparto, sotto il comando del tenente
Balkan Wolf.
La comunicazione era disturbata. Noi, dal canto nostro, tesi come l'uccello di
giorgiograndi. Avevamo già perso più uomini del previsto...
Il sergente
Trez ha tirato fuori una fiaschetta, ha svitato il tappo e ha buttato giù un bel sorso. "
Potremmo mandare qualcuno in avanscoperta, a controllare chi o cosa si stia muovendo qui intorno...Magari superflowerpunkdiscopop..."
"
E perchè proprio io, cazzo?!"
"
Quando ti catturano sei tenuto a dire solo nome, grado e numero di matricola, giusto?"
superflowerpunkdiscopop non ha replicato. Si è impossessato della fiaschetta ingollando la sua razione.
"
Così pensavo:" ha continuato
Trez, "
Se beccano te, col nick che hai ora che glielo scandisci la guerra è bella che finita..."
"
Magari glielo potresti sillabare," è intervenuto
UmpaLumpa, "
Così, oltre alla fine della guerra è facile che entriamo addirittura nel nuovo secolo..."
superflowerpunkdiscopop ha fatto una smorfia, restituendo la fiaschetta. "
Quando mi promuoveranno caporale," ha detto, "
Dovró ricordarmi un po' dei vostri nomi...Così, giusto per festeggiare con voi..."
"
Qui, per essere promossi, come minimo devi beccarti una scheggia di granata mentre ti lanci all'assalto armato solo del tuo spazzolino da denti..." ha detto
colpo, "
Delle sane e democratiche elezioni, ecco cosa ci vorrebbe..."
"
Le elezioni mi piacciono," è intervenuto
Drogato_di_porno, "
Vi ho mai raccontato cosa mi è successo l'ultima volta che sono andato a votare?"
viewtopic.php?p=653193&highlight=chapeau
Il capitano
Donegal si è avvicinato al gruppetto di noi che cercava riparo dalla pioggia sotto un enorme albero dalle foglie larghe quanto ombrelloni da mare. "
Se avete finito di cazzeggiare, è ora di muoversi. Direzione sud/sud-est. Tra circa quattro chilometri dovremmo riunirci all'altro reparto. Avete intenzione di muovere il culo o lo volete mettere ai voti?"
Abbiamo rimesso piede alla Base solo in tarda serata.
Stanchi e affamati.
Zuppi di pioggia.
Con le vesciche ai piedi. Vesciche così grosse che quando le tagli esce abbastanza liquido da poterci riempire 1/3 della borraccia.
Il capitano mi ha consegnato le piastrine dei caduti in battaglia.
Tenendole strette in una mano, sono entrato in fureria dove
bigtitslover e
anxxur se ne stavano seduti al caldo sorseggiando una tazza di surrogato di caffè.
L'oscurità della notte riempiva interamente il riquadro della finestra. Solo la luce di una lampada da tavolo rischiarava l'ambiente, dando ai nostri volti un aspetto spettrale...
"
Cristo!" ha esclamato
anxxur vedendomi in quello stato.
"
No, è solo Mongo" lo ha corretto
bigtitslover, "
Cristo avrebbe paura, di capitare da queste parti".
"
Se Cristo capitasse da queste parti avrebbe come minimo il grado di colonnello," ha replicato
anxxur, "
Il solo rischio che correrebbe sarebbe quello di beccarsi la sifilide o la diarrea..."
Bigtitslover ha scosso la testa. "
Cristo non sarebbe mai un ufficiale! Che cazzo, con quello che ci hanno insegnato a catechismo dovresti sapere che la sua umiltà gl'impedirebbe di essere più di un soldato semplice!"
"
Puó anche essere," ha detto
anxxur, "
Ma nel giro di un mese sarebbe promosso caporale o magari anche sergente, e questo che gli piaccia o no. Non ci arrivi? Cristo farebbe miracoli...E la sua carriera militare decollerebbe più in fretta degli elicotteri là fuori..."
"
E chi ti assicura che farebbe miracoli?" ha chiesto
bigtitslover soffiando sul suo caffè con espressione per nulla convinta.
"
Li farebbe, li farebbe...E' più forte di lui. E poi vorrebbe pur salvarsi il culo, o no? Tu non faresti altrettanto?"
"
Io già li faccio, i miracoli" ha risposto
bigtitslover, "
Ti sopporto, no?"
Anxxur ha sorriso. "
Questa è l'ultima volta che passo a trovarti e a bere il tuo merdoso caffè..."
"
Va aka ga" ha detto
bigtitslover ridendo.
"
M'aka kazzo dici?"
"
E' giapponese"
"
Dialetto della zona del Fujiama, peró..."
viewtopic.php?t=6272&postdays=0&postord ... start=2475
Ho appoggiato le piastrine sul tavolo.
I miei due compagni hanno smesso all'istante di ridere.
Comprensibile, quando la morte ti lascia il suo biglietto da visita.
"
Su col morale," ho detto, "
Non ci sono i vostri nomi, là sopra. E per inciso non ci troverete nemmeno quello di Cristo. Gli obiettori di coscienza sono rimasti a casa a protestare contro questa cazzo di guerra, ve lo siete dimenticato?"