[O.T.] La peggiore sinistra del mondo

[giorgiograndi]

una sola domanda, che di solito viene bellamente ignorata: perché?

Secondo me le motivazioni sono molteplici. Un incentivo per le nascite, anche sostanzioso, dovrebbe essere associato ad interventi strutturali su lavoro, edilizia, imprenditoria e tasse. Un fondo per le nuove mamme, anche se sostanzioso, si scontrerebbe con un "ambiente" (quello italiano) imprenditoriale/lavorativo non favorevole allo sviluppo di un nucleo famigliare solido e almeno relativamente stabile.

Detto questo, un passo nella direzione giusta potrebbe essere l'inizio di un cammino favorevole

[rufus t]

mussolini aveva l'idea di fondare una grande potenza mondiale, anche coloniale (l'impero, no?)
ora, vado a memoria, negli anni 20 l'Italia aveva circa 23 milioni di abitanti, meno di metà della francia e un quarto della germania: come facevi a conquistare il mondo (o una parte di esso) con quei numeri?
da qui le leggi a favore delle nascite, come pure quella per la tassa del celibato
il problema è che per quell'aumento improvviso e sconsiderato della natalità non c'erano i mezzi per il sostentamento, soprattutto al sud e nelle ampie aree del nord sottosviluppate, come il veneto, da qui l'ulteriore aumento dell'emigrazione soprattutto verso america del nord e del sud (e del resto lo stesso fenomeno migratorio c'era stato anche alla fine del secolo XIX, con una popolazione anche inferiore), cui si cercò di ovviare con le bonifiche soprattutto nella maremma toscana e laziale e nel basso lazio, e con l'espansione coloniale
ora, il discorso è troppo ampio da poterlo affrontare (seriamente, s'intende) in questa sede, ed è ovvio che c'entrino soprattutto i diversi stili di vita e l'ovvio aumento del costo della vita stessa, non paragonabili né l'uno né l'altro con quelli di cento o anche 60 anni fa, così come pure la radicale riduzione di necessità di forza lavoro per sostenere la produzione necessaria al fine del mantenimento e lo sviluppo di una nazione
Ma quello che mi sembra sia incontestabile è che parlare di un progetto scientemente adottato e sviluppato per diminuire la popolazione o addirittura per sostituirla sia non solo demenziale, come è stato giustamente definito, ma contrario a logica, fatti ed intelligenza

[rufus t]

una sola domanda, che di solito viene bellamente ignorata: perché?

Secondo me le motivazioni sono molteplici. Un incentivo per le nascite, anche sostanzioso, dovrebbe essere associato ad interventi strutturali su lavoro, edilizia, imprenditoria e tasse. Un fondo per le nuove mamme, anche se sostanzioso, si scontrerebbe con un "ambiente" (quello italiano) imprenditoriale/lavorativo non favorevole allo sviluppo di un nucleo famigliare solido e almeno relativamente stabile.

Detto questo, un passo nella direzione giusta potrebbe essere l'inizio di un cammino favorevole

non mi hai risposto (né, francamente, potresti, quanto meno in maniera sensata)
non ti ho chiesto cosa bisogna fare per aumentare la natalità, ma perché secondo te non la si voglia incentivare ed anzi si spinga per la sostituzione etnica, in luogo della tutela della variante italica della specie sapiens (per inciso, fra le più meticce del mondo da almeno tremila anni)

[giorgiograndi]

Centrata in pieno la questione. È anche il nostro tipo di società votata al profitto che disincentiva a fare figli, soprattutto per quanto riguarda le giovani donne in cerca di lavoro.
Il nostro amico Giorgio sa quante aziende in fase di colloquio chiedono, in modo illegittimo, se la candidata ha figli o abbia intenzione di farli in futuro?
Ma credo che lui stesso avrebbe remore ad assumere chi ha 4 figli in tenera età da accudire ed in attesa del quinto.

Gli asili prendono i bambini a 3 anni qui in Cechia, per cui la neo mamma prende 3 anni di maternita' (potrebbe prenderne 4). Quindi dopo 3 anni il bambino e' abbastanza grande per andare all'asilo e la mamma ha tutti gli strumenti per gestire la giornata in maniera piu' che ragionevole e torna a lavorare.

In italia la mamma deve contare su nonni, zii e parenti, per poter lavorare fino a quando il bambino non ha 4 anni. Si mette sulle spalle dei parenti il "compito" dello stato, visto che la maternita' dura pochi mesi.

Non e' l'azienda che discrimina le donne, e' lo stato che le penalizza con una visione irrealistica ed arcana della societa' (i nonni che accudiscono i nipoti)

Dal punto di vista aziendale, quello che dici tu e' un controsenso.
Non c'e' nessun motivo sensato per scartare un candidato donna in quanto potrebbe rimanere in cinta se e' il candidato ideale, in quanto un eventuale maternita' comunicata con un ragionevole preavviso, presuppone solamente che la futura mamma "formi" la propria sostituta (ed eventualmente mantenga un contatto saltuario durante la maternita' in caso di necessita').

In ufficio di donne ne ho 4
- una va in maternita' a dicembre.
- L'altra ha 3 figli
- Una non parla molto della sua vita personale e io sinceramente non ho mai chiesto.
- L'altra ha divorziato da poco
Mai chiesto se avevano intenzione di fare figli anzi.

[pan]

Variante italiana (non italica) era un modo ironico per non evocare questioni razziali (evidentemente fallito) al fine di indicare una tipologia umana che tutti abbiamo presente: quelli come Giarnese, Gerda, alternativone, Canella, Wadd, Giorgiograndi, Salieri, sottodinove, cicciuzzo, io ecc.
Quel prototipo umano cui Sordi ha consacrato la carriera, per capirci.

Io ho origini - su gradi diversi - sia nordafricane che balcaniche, quindi posso essere considerato parte dell'opera di distruzione della variante italiana?

La cosa mi sta anche bene, solo che mi inquieta essere parte attiva - seppur inconsapevole - di questo spietato genocidio.

Perfetto! Manco farlo apposta.

Duemila anni fa nordafricani (Severi) e balcanici (Diocleziano) davano imperatori a Roma. Oggi?

Questo per dire che i flussi migratori e le relative politiche si possono governare invece che essere lasciate a loro stesse con i risultati che vediamo.
Anch'io ho ascendenze straniere: toscane dal lato paterno e tedesche da quello materno. Le accomuno perché quando i miei lontani antenati furono cacciati dalla Toscana per motivi politici, questa era un altro Stato rispetto a qui dove sono. Siamo tutti sostitutori e/o sostituiti etnici, per cui non vedo drammi, solo che, come meccanismo sempre operante nella storia, può e deve essere regolato a vantaggio di tutti. Nel caso Italia accade l'opposto: va male ai sordiani che invecchiano e si rimpiccioliscono, va male ai nuovi arrivati che sono oggetto di marginalizzazione e sfruttamento.

P.S.: Ora comprendiamo le origini del difetto che ti rimprovera alternativone: dai nordafricani hai preso il nero, dai balcanici il bianco. Era inevitabile: juventinismo genetico, inguaribile.

[Johnny Wadd]

Tasso di natalità nel mondo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per ... alit%C3%A0

Curioso che ai primi posti ci siano tanti paesi africani, sarà che gli stati africani incentivano le nascite con parecchi bonus. Mica dipende da altro.
Curioso che il Giappone sia messo peggio dell'Italia, i nippo avranno messo una tassa per ogni bambino che nasce.
Il ricchissimo stato di Montecarlo penultimo, anche li metteranno delle tasse contro i neonati e non conviene farli.

Su 213 stati, primo stato europeo: al 126 posto Gibilterra.
133 Islanda 135 Albania 140 Irlanda 149 Norvegia
Stati Uniti 146
Russia 180
Italia 201 comunque meglio della Bulgaria 203, peggio della Germania 198, meglio di Spagna 204, Portogallo 205 e Grecia 207

[alternativeone]

La Repubblica Ceca?

[Johnny Wadd]

La Repubblica Ceca?

Ci precede di otto posti, numero 193 nella classifica mondiale.

[alternativeone]

Non tutte lavorano per Giorgio purtroppo

[pan]

La Repubblica Ceca?

4 punti, prima nel girone.

[Gerda]

San Marino 192°.

Con un paio di gemellari vanno diretti in top10.

[Johnny Wadd]

Striscia di Gaza al numero 36, li si che c'è un governo che incentiva le nascite.

[pan]

Sul tema di incentivare le nascite si parte sempre da un pensiero sbagliato, che non si fanno figli perchè costa troppo mantenerli. Non è quello il problema, allora non si capisce perchè nei paesi poveri il tasso di crescita demografico è alto e decresce con l'aumentare della ricchezza. Il problema è insito nelle società ricche, dove naturalmente per motivi socio-culturali si tende a fare meno figli, lo dimostra la storia. In Italia il tasso di crescita demografico dall'800 in poi è sempre diminuito con l'aumentare del benessere, prima al centro-nord e ora anche al sud. Negli anni '50 il sud Italia era molto povero rispetto al centro-nord e infatti le famiglie erano piu' numerose, guarda caso con l'aumentare del benessere anche al sud si fanno meno figli, sono ancora di piu' rispetto al nord ma la differenza tende sempre a ridursi. Quindi limitarsi a considerare il problema solo come una colpa dello stato che non incentiva con i soldi le nascite lo trovo sbagliato, il problema è socio-culturale e non ha soluzioni cosi semplici. Per paradosso: vogliamo incentivare le nascite? serve piu' povertà.

D'accordo a metà. Il benessere si collega generalmente a una riduzione della procreazione, ma non sempre la povertà sortisce l'effetto opposto. Alla base stanno i processi economici produttivi, il sud Italia faceva più figli perché questi erano economicamente utili nelle campagne e poi nelle fabbriche del nord (proletariato in senso stretto). Oggi che questa possibilità è svanita,l'unico rimedio spontaneo è quello di ridurre il numero di braccia e di bocche.
A tal proposito non vedo un livellamento economico tra sud e resto, semmai un accentuarsi della forbice.

[Johnny Wadd]

Sul tema di incentivare le nascite si parte sempre da un pensiero sbagliato, che non si fanno figli perchè costa troppo mantenerli. Non è quello il problema, allora non si capisce perchè nei paesi poveri il tasso di crescita demografico è alto e decresce con l'aumentare della ricchezza. Il problema è insito nelle società ricche, dove naturalmente per motivi socio-culturali si tende a fare meno figli, lo dimostra la storia. In Italia il tasso di crescita demografico dall'800 in poi è sempre diminuito con l'aumentare del benessere, prima al centro-nord e ora anche al sud. Negli anni '50 il sud Italia era molto povero rispetto al centro-nord e infatti le famiglie erano piu' numerose, guarda caso con l'aumentare del benessere anche al sud si fanno meno figli, sono ancora di piu' rispetto al nord ma la differenza tende sempre a ridursi. Quindi limitarsi a considerare il problema solo come una colpa dello stato che non incentiva con i soldi le nascite lo trovo sbagliato, il problema è socio-culturale e non ha soluzioni cosi semplici. Per paradosso: vogliamo incentivare le nascite? serve piu' povertà.

D'accordo a metà. Il benessere si collega generalmente a una riduzione della procreazione, ma non sempre la povertà sortisce l'effetto opposto. Alla base stanno i processi economici produttivi, il sud Italia faceva più figli perché questi erano economicamente utili nelle campagne e poi nelle fabbriche del nord (proletariato in senso stretto). Oggi che questa possibilità è svanita,l'unico rimedio spontaneo è quello di ridurre il numero di braccia e di bocche.
A tal proposito non vedo un livellamento economico tra sud e resto, semmai un accentuarsi della forbice.

Bisogna vedere tutto in proporzione, rispetto agli anni '50 e '60 il benessere al sud (al netto di chi si lamenta sempre e comunque) è cresciuto tantissimo, senza dimenticare il sommerso che nell'economia del sud Italia storicamente conta tantissimo, sommerso che non viene visto dai numeri ufficiali. Poi ovvio che partendo da parametri cosi diversi ancora ci sia molto divario di ricchezza tra nord e sud italia.
Tu dici che si fanno pochi figli perchè non si possono mantenere, io invece ci vedo una scelta consapevole delle persone, che poi per giustificarsi dicono che è lo stato che li obbliga a non fare figli perchè non gli da incentivi economici. Il fatto che tutti i paese ricchi piu' o meno hanno la stessa natalità qualcosa dovrebbe pur dirlo. La Germania non mi pare che non si prenda cura delle mamme e dei suoi nascituri e non ci sia uno stato sociale forte, eppure è appena sopra il nostro tasso di natalità.

[cicciuzzo]

basta guardarsi in casa e chiedere ai nostri figli.

chiedete loro se si vogliono sposare e quanti figli vogliano. mia figlia, per dire, è per lo zero assoluto. magari cambia idea, ma una squadra di calcetto non credo che la sforni.

sicuramente problemi economici all'orizzonte non ne ha.