[O.T.] La peggiore sinistra del mondo

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tiffany rayne
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#766 Messaggio da tiffany rayne »

Helmut ha scritto:
tiffany rayne ha scritto:Vedi tu continui a vedere nel PCI solo un satellite dell'URSS, un blocco monolitico che prendeva ordini solo da Mosca. C'era una parte del PCI che magari era come dici tu ma esisteva anche una parte del PCI che non amava affatto l'imperialismo sovietico e criticava l'involuzione della società socialista in URSS
Continui a girare intorno al nocciolo della questione. Allora ti faccio domande dirette, strettamente inerenti al topic.

Questo atteggiamento del PCI che citi, cui sono d'accordo, ha contribuito o no al gravissimo ritardo storico della "socialdemocratizzazione" della sinistra italiana?

Il legame, parziale o totale, con Mosca, ha influito sul processo di "socialdemocratizzazione" della sinistra italiana, o no?

Il perdurare di atteggiamenti massimalistici, frazionisti, ideologici all'interno della sinistra italiana, anche se minoritari, che ne impediscono l'unita' e la "socialdemocratizzazione", sono o non sono figli del legame PCI con Mosca?

Spero di essere stato chiaro. :o
Il gravissimo ritardo storico è secondo me principalmente dovuto al ventennio fascista, dopo la seconda guerra mondiale la sinistra italiana che aveva combattuto per liberare l'Italia dai nazi-fascisti è stata egemonizzata dal PCI. I legami con Mosca erano piu' che normali visto che gran parte della dirigenza comunista si è formata in esilio nell'URSS visto che in Italia per legge esisteva solo il PNF.

Senza il ventennio fascista i socialisti avrebbero limitato di molto l'egemonia del PCI che ricordiamolo è nato da una scissione del PSI. In uno stato ancora democratico con un libero dibattito politico una socialdemocrazia italiana di stampo occidentale avrebbe potuto nascere e svilupparsi limitando molto l'influenza di un PCI ancorato strettamente all'Italia e che non avrebbe avuto bisogno di andare in esilio a Mosca.

Invece il ventennio fascista, la seconda guerra mondiale e quello che ne segui portò in Italia all'affermazione di un forte Partito Comunista che aveva solidi e inevitabili legami con Mosca.

Chiaro che il PCI ha le sue responsabilità storiche ma vista la sua genesi ha fatto molto meno danni di quelli che avrebbe potuto fare. Tu continui a dimenticare il contesto storico e non gli riconosci nulla di positivo nella storia italiana. Io invece penso che qualcosa di buono il PCI ha fatto per l'Italia.

Comunque lascio la parola a Pietro Nenni, trascrivo alcuni passi salienti di una sua intervista del febbraio del 1976. Si capisce come il PCI abbia certo creato problemi al socialismo italiano, ma si dovrebbe anche capire che per le condizioni storiche in cui si viveva ciò era inevitabile.

"Confesso con tutta franchezza che noi socialisti non siamo riusciti a fornire un modello di partito alternativo tra quello di tipo borghese e clientelare e quello di tipo leninista. Non ci siamo riusciti e la responsabilità di questo fallimento è in buona parte mia, che nell'ultimo secolo ho guidato il partito socialista per quarant'anni. Però so che questo è il problema. Se non si risolve, tutto il resto è vano...

la speranza di poter riassorbire le ragioni che motivarono la scissione del '21 e ricondurre socialisti e comunisti nella medesima casa, in un grande e unitario partito dei lavoratori, io ce l'ho ancora. Ma è un processo assai lungo e non è detto che ci si arrivi. Il punto è quello che ho detto prima: una diversa concezione del partito, sia loro che nostra. Ma può un fiume separarsi dalla sorgente? Temo di no. Comunque una cosa è certa. noi socialisti possiamo a volte essere avversari o amici dei comunisti, ma indifferenti mai. Oggi i nostri rapporti attraversano una fase migliore di qualche anno fa e questa è senza dubbio un fatto positivo per il paese e per la classe lavoratrice.

Noi, da quando ci fu la scissione di Livorno e nacque il partito comunista, abbiamo sempre avuto il problema di conquistare giorno per giorno il nostro spazio, difenderlo, allargarlo. Sempre. Chi non capisce che questo è da 45 anni il problema storico del socialismo italiano non capisce niente e da su di noi giudizi temerari...

Noi non possiamo operare e comportarci come una socialdemocrazia scandinava o tedesca che non ha al proprio fianco un partito comunista e che soprattutto opera in paesi le cui condizioni economiche sono totalmente diverse dal nostro. La principale diversità consiste nei ceti medi. I ceti medi nei paesi scandinavi sono quali li ha formati la socialdemocrazia. I nostri ceti medi sono quali li ha formati la Chiesa e il capitalismo. Basterebbe questo fatto, d'importanza capitale, per capire quanto sia difficile per i socialisti italiani fare politica concreta, dovendo tenere conto appunto della presenza del PCI, d'una tradizione classista che ha alle spalle una realtà e una cultura e al tempo stesso dell'instabilità psicologica, politica ed economica dei ceti medi. E del loro sostanziale parassitismo..."

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Barabino
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#767 Messaggio da Barabino »

Antonchik ha scritto:
Imho la disoccupazione di cui parli nasce per il fatto che la preparazione universitaria serve ad una minchia, e questo è assodato, tuttavia mentre 1 su 1000 di quelli che non hanno appoggi riescono in un campo saturo, tutti quelli che invece hanno le spalle coperte ci riescono di sicuro.
Ma veramente i problemi di nepotismo che dici

nel mondo sovietico erano ancora maggiori, ed erano perfino codificati nelle leggi!

tu credi che uno che era discendente di una famiglia borghese, potesse fare il poliziotto? :lol:

soprattutto prima degli anni '60, era piu' facile che diventasse poliziotto un delinquente, che il figlio di un borghese!

Purtroppo tu stai confrontando non la realta' "consumista" con la realta' comunista, ma con un comunismo idealizzato...

quando hai occasione di conoscere qualcuno che ha vissuto in Polonia, in Romania ecc.

fatti raccontare la loro vita, le cose che li facevano arrabbiare, i soprusi che dovevano subire continuamente... e ascoltali senza preconcetti...

e capirai perche' negli anni '90 si sono ribellati, e perche' anche i dirigenti comunisti quasi sempre cedettero il potere senza spargimento di sangue! Essi stessi non credevano piu' al loro sistema...
Antonchik ha scritto: Intanto quelli che, per esempio, non hanno la manualità per fare il fisioterapista, l'infermiere, l'operaio specializzato, che fanno?
In cuor mio penso questo:

Ti sottovaluti: se tu avessi iniziato presto (se ti avessero dato l'opportunita' di cominciare presto; se fossi vissuto in una societa' in cui e' socialmente accettabile, e non "da povero", imparare un lavoro presto, ecc.), avresti sicuramente avuto la manualita' necessaria!

pero' mi rendo conto che nella tua situazione di adesso, queste parole non ti servono a niente. E tu hai mostrato di avere sicuramente piu' iniziativa di me, creandoti il lavoro di fare le ripetizioni...
Ultima modifica di Barabino il 23/06/2011, 23:00, modificato 1 volta in totale.

tiffany rayne
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#768 Messaggio da tiffany rayne »

Barabino ha scritto:Ma veramente i problemi di nepotismo che dici

nel mondo sovietico erano ancora maggiori, ed erano perfino codificati nelle leggi!

tu credi che uno che era discendente di una famiglia borghese, potesse fare il poliziotto? :lol:

soprattutto prima degli anni '60, era piu' facile che diventasse poliziotto un delinquente, che il figlio di un borghese!

Purtroppo tu stai confrontando non la realta' "consumista" con la realta' comunista, ma con un comunismo idealizzato...

quando hai occasione di conoscere qualcuno che ha vissuto in Polonia, in Romania ecc.

fatti raccontare la loro vita, le cose che li facevano arrabbiare, i soprusi che dovevano subire continuamente... e ascoltali senza preconcetti...

e capirai perche' negli anni '90 si sono ribellati, e perche' anche i dirigenti comunisti quasi sempre cedettero il potere senza spargimento di sangue! Essi stessi non credevano piu' al loro sistema...
Qui si discute della sinistra italiana, della sua storia, dei suoi difetti e dei suoi problemi. Voi anti portate sempre ad esempio la vita che si faceva nell'est Europa per denigrarla. Mi spieghi che ci azzeccava il PCI? che nell'ultima fase della sua vita (a cominciare dalla fine degli anni sessanta) aveva chiaramente denunciato il fallimento del socialismo reale e preso le distanze dall'URSS?

In Italia il PCI non ha portato morte, miseria e mancanza di libertà. Su questo spero sarai d'accordo. Anzi ha contribuito a portarla la libertà grazie alla sua partecipazione nella lotta per liberare l'Italia dai nazi-fascisti e accettando poi le regole della democrazia.

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Barabino
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#769 Messaggio da Barabino »

Insomma in due parole secondo te il PCI e' innocente

perche' voleva sparare, ma la pistola era scarica :lol:
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#770 Messaggio da tiffany rayne »

Barabino ha scritto:Insomma in due parole secondo te il PCI e' innocente

perche' voleva sparare, ma la pistola era scarica :lol:
Si me lo immagino il terribile Berlinguer nel ruolo di dittatore. :lol:

Non ho detto che non ha colpe, tutti i movimenti politici hanno le loro colpe. La DC mica è innocente e ha combinato le sue cazzate, ma gli riconosco il fatto che nel contesto storico in cui si muoveva la sua presenza era necessaria per evitare all'Italia non solo l'esperienza comunista di stampo sovietico (come dicono in tanti) ma anche un ritorno al fascismo e a un regime di destra estrema.

Non dimentichiamo che questa destra in Italia si chiamava MSI.

Invece a leggere tanti anticomunisti sembra che il PCI abbia combinato chissà che cosa in Italia, ancora adesso la minaccia comunista viene usata da Berlusconi per raccattare voti.

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#771 Messaggio da tiffany rayne »

Comunque non prendetemi per ingenuo, tante risposte già le conosco e me le aspettavo. Solo che ogni tanto provo a vedere se riesco a trovare un anticomunista che vada oltre i luoghi comuni. :lol:

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dostum
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#772 Messaggio da dostum »

Helmut ha scritto:Cari pan e dostum, vi difetta la memoria.
Chi violo' per prima i trattati SALT I e SALT II fu l'URSS con l'installazione dei missili a lunga gittata SS20.
E nel 1979 invase l'Afghanistan, minacciando l'equilibrio nella zona.

L'impero russo era debole, debolissimo economicamente e cercava una risposta militare per sostenere il suo imperialismo in crisi.
Fu l'inizio della sua fine. :o
Helmuttone l'intervento in Afghanistan era inevitabile gli Usa ed i Sauditi lo stavano trasformando in un germinaio di terroristi per destabilizzare le repubbliche sovietiche asiatiche.In quanto alla crisi economica potrebbe essere vero ma vedi Obama che progetta guerre e colpi di stato nei paesi arabi pur essendo in default? La volonta di arraffare il petrolio
prevale su considerazioni razionali.In realta agli USA come dimostra il + FOLLE dei progetti reaganiani le c.d. "guerre stellari"l'equilibrio delle forze andava stretto.
Immagine
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

tiffany rayne
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#773 Messaggio da tiffany rayne »

Ora faccio commuovere Dostum.



Helmut perdonami. :lol:

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pan
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#774 Messaggio da pan »

Barabino ha scritto:
Antonchik ha scritto:
Imho la disoccupazione di cui parli nasce per il fatto che la preparazione universitaria serve ad una minchia, e questo è assodato, tuttavia mentre 1 su 1000 di quelli che non hanno appoggi riescono in un campo saturo, tutti quelli che invece hanno le spalle coperte ci riescono di sicuro.
Ma veramente i problemi di nepotismo che dici

nel mondo sovietico erano ancora maggiori, ed erano perfino codificati nelle leggi!

tu credi che uno che era discendente di una famiglia borghese, potesse fare il poliziotto? :lol:

soprattutto prima degli anni '60, era piu' facile che diventasse poliziotto un delinquente, che il figlio di un borghese!

Purtroppo tu stai confrontando non la realta' "consumista" con la realta' comunista, ma con un comunismo idealizzato...

quando hai occasione di conoscere qualcuno che ha vissuto in Polonia, in Romania ecc.

fatti raccontare la loro vita, le cose che li facevano arrabbiare, i soprusi che dovevano subire continuamente... e ascoltali senza preconcetti...

e capirai perche' negli anni '90 si sono ribellati, e perche' anche i dirigenti comunisti quasi sempre cedettero il potere senza spargimento di sangue! Essi stessi non credevano piu' al loro sistema...
..


Bara, prova a chiedere a una badante ukraina cinquantenne se oggi sta meglio. O a un manovale romeno che lavora in nero. Fatti raccontare da loro come la sospirata democrazia borghese li ha licenziati e sbattuti letteralmente in strada quando i palazzoni stalinisti sono diventati di proprietà privata.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#775 Messaggio da repeat »

tiffany rayne ha scritto:
Barabino ha scritto:Insomma in due parole secondo te il PCI e' innocente

perche' voleva sparare, ma la pistola era scarica :lol:
Si me lo immagino il terribile Berlinguer nel ruolo di dittatore. :lol:

Non ho detto che non ha colpe, tutti i movimenti politici hanno le loro colpe. La DC mica è innocente e ha combinato le sue cazzate, ma gli riconosco il fatto che nel contesto storico in cui si muoveva la sua presenza era necessaria per evitare all'Italia non solo l'esperienza comunista di stampo sovietico (come dicono in tanti) ma anche un ritorno al fascismo e a un regime di destra estrema.

Non dimentichiamo che questa destra in Italia si chiamava MSI.

Invece a leggere tanti anticomunisti sembra che il PCI abbia combinato chissà che cosa in Italia, ancora adesso la minaccia comunista viene usata da Berlusconi per raccattare voti.
... e non solo per quello. La scusa del comunismo è utilissima per cambiare argomento e non affrontare le proprie responsabilità.
L'immenso Corrado Guzzanti ci rideva su già una decina d'anni fa...
... e siamo fermi ancora lì.
:wink:

La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#776 Messaggio da Barabino »

pan ha scritto:
Bara, prova a chiedere a una badante ukraina cinquantenne se oggi sta meglio. O a un manovale romeno che lavora in nero. Fatti raccontare da loro come la sospirata democrazia borghese li ha licenziati e sbattuti letteralmente in strada quando i palazzoni stalinisti sono diventati di proprietà privata.
Ma veramente parli per partito preso e non li hai mai ascoltati davvero: si lamentano sempre che sparirono i posti di lavoro, della casa non ne parlano quasi mai... in tanti continuano ad avere la stessa di un tempo...

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#777 Messaggio da zio »

tiffany rayne ha scritto:Comunque non prendetemi per ingenuo, tante risposte già le conosco e me le aspettavo. Solo che ogni tanto provo a vedere se riesco a trovare un anticomunista che vada oltre i luoghi comuni. :lol:
ho sempre pensato che la costituzione, se è stato possibile scriverla, è stato possibile perchè il PCI ha detto si e vi ha contribuito. è stato un grande partito popolare al cui interno diverse minoranze sognavano ruoli diversi e soprattutto la presa del potere per la rivoluzione. Togliatti ha saputo tenere il partito e la maggioranza dei suoi elettori dentro l'italia repubblicana democratica e rappresentativa, contribuendo non poco ad avanzare sia esternamente con i diritti dei lavoratori e lo stato sociale, internamente portando il dibattito sul riconoscimento dei diritti e non sull'opportunità della rivoluzione proletaria.

non ho mai avuto paura dei comunisti, primo perchè ho sempre pensato che la loro proposta culturale fosse profondamente parziale sulla visione generale, secondo perchè l'italia che conosco aveva sviluppato profondamente gli anticorpi sia al fascismo sia alla deriva populista e rivoluzionaria del socialismo.

detto questo, occorre anche saper ammettere che esiste una sorta di "guerra fredda" quando si affrontano le questioni relative a quella massa minoritaria del comunismo italiano che tanti danni ha fatto agli italiani.
e per Zona fredda (che alla fine equivale a zona franca) intendo tutto il lavoro, ormai diventato quasi un'ossessione, della ricostruzione degli eventi post liberazione o su questo cristallizzarsi del valore della Resistenza, per cui niente e nessuno può parlarne mettendone in evidenza i nei, o ancora riguardo l'ostracismo verso gli italiani che avevano scelto sbagliando profondamente l'altra parte a salò, o dimenticando gli italiani d'istria trucidati dalle brigate di Tito, anzi spesso giustificandoli come reazione all'imperialismo italiano. ma ancora, il timore verso gli anni del terrorismo, verso una amnistia generale, non per dimenticare, ma per rafforzare l'italia che non ha ceduto. o la questione delle carceri ormai diventata insopportabile, dove la pena a cui giustamente uno è condannato è triplicata dalle condizioni in cui deve svolgersi (solo pannella è rimasto a parlarne...) oppure la questione attuale riguardo l'amore odio per la magistratura italiana degli eredi postcomunisti, amore odio che nasconde in realtà (a mio parere) una deriva giustizialista dove i processi si fanno sui giornali e in tv e dove l'atteggiamento moralistico prevale sull'esame reale dei fatti.

su questi appunti che ti lascio si sofferma la mia critica al comunismo, ma soprattutto al post comunismo e all'italia in generale.
ovvio che analoghi temi sussistono sull'altra parte. e perfino sulla parte cattolica, sull'attuale inespressività politica che si manifesta in una subalternità al progetto berlusconiano o in un moralismo politico insopportabile e stretto.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#778 Messaggio da Antonchik »

Barabino ha scritto:
pan ha scritto:
Bara, prova a chiedere a una badante ukraina cinquantenne se oggi sta meglio. O a un manovale romeno che lavora in nero. Fatti raccontare da loro come la sospirata democrazia borghese li ha licenziati e sbattuti letteralmente in strada quando i palazzoni stalinisti sono diventati di proprietà privata.
Ma veramente parli per partito preso e non li hai mai ascoltati davvero: si lamentano sempre che sparirono i posti di lavoro, della casa non ne parlano quasi mai... in tanti continuano ad avere la stessa di un tempo...
Non sono mai pareri oggettivi, si dividono semplicemente in due categorie: filorussi e anti-russi.

I filorussi godono per come sono andate a puttane le varie "rivoluzioni arancioni", e inneggiano a questo motto "libertà, a che prezzo?", gli anti-russi espongono le tue teorie.

Alla fin dei conti il discorso è semplicemente un altro, il socialismo reale ha portato nelle loro vite qualcosa in più (e sottolineo qualcosa) del feudalesimo.

In questo qualcosa c'era la promessa di un futuro, che non è affatto poco.

cito Galimberti: "I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri."

Invidio un giovane della CCCP che, terminati i pesanti studi (un giovane russo, anche oggi, a 16 anni è abituato ad una mole di studio superiore a quella di un 18-19enne europeo, lo dico perchè ho parlato con i giovani russi) si interroga su dove andrà: l'assolata e a tratti selvaggia Krimea, le distese del Kazakhstan o la cosmopolita (cosmista? :roll: :lol: ) Moskvà. Ma lui sa che andrà da qualche parte. :blankstare:

Tra poco devo andare a fare un colloquio per un lavoro impiegatizio, a patto che mi prendano, sarò fortunato se mi convincerò che è giusto sperare di mantenermi un lavoro del genere, senza alcuno sbocco, per quanto più tempo il possibile.

Ma in effetti è un problema relativo.

E' importante affrontare questo punto: Erodoto ci disse che i Lidi superarono una crisi di 18 anni di carestia inventando una vasta serie di giochi. Giochi da fare in singolo, in gruppo, giochi di abilità, giochi di fisicità. Un giorno giocavano e un giorno cercavano cibo, ed in questo modo riuscirono a sopravvivere alla grande.

Per cui forse invece di struggermi su quanto stia sprecando la mia vita, con i suoi anni più belli ormai già andati, dovrei semplicemente piazzarmi con una consolle portatile in mano e cazzeggiare sperando che tutto finisca. Dovremmo farlo tutti, giusto per impiegare, senza ossessionarci, quel tempo che è stato tolto alle nostre vite in quanto la libertà sembra acquistabile soltanto attraverso i soldi, e questi non sono dominio di tutti.

Mi sarebbe piaciuto invece fare qualcosa tipo filosofia o lettere, e poi diventare un insegnante, con il mio stipendio, basso, ma le mie ore libere, il mio obiettivo di prendermi cura dei miei studenti, dare qualcosa, aiutarli per quel che potevo.

Meanwhile, in the Western Block...
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#779 Messaggio da repeat »

zio ha scritto:
tiffany rayne ha scritto:Comunque non prendetemi per ingenuo, tante risposte già le conosco e me le aspettavo. Solo che ogni tanto provo a vedere se riesco a trovare un anticomunista che vada oltre i luoghi comuni. :lol:
ho sempre pensato che la costituzione, se è stato possibile scriverla, è stato possibile perchè il PCI ha detto si e vi ha contribuito. è stato un grande partito popolare al cui interno diverse minoranze sognavano ruoli diversi e soprattutto la presa del potere per la rivoluzione. Togliatti ha saputo tenere il partito e la maggioranza dei suoi elettori dentro l'italia repubblicana democratica e rappresentativa, contribuendo non poco ad avanzare sia esternamente con i diritti dei lavoratori e lo stato sociale, internamente portando il dibattito sul riconoscimento dei diritti e non sull'opportunità della rivoluzione proletaria.

non ho mai avuto paura dei comunisti, primo perchè ho sempre pensato che la loro proposta culturale fosse profondamente parziale sulla visione generale, secondo perchè l'italia che conosco aveva sviluppato profondamente gli anticorpi sia al fascismo sia alla deriva populista e rivoluzionaria del socialismo.

detto questo, occorre anche saper ammettere che esiste una sorta di "guerra fredda" quando si affrontano le questioni relative a quella massa minoritaria del comunismo italiano che tanti danni ha fatto agli italiani.
e per Zona fredda (che alla fine equivale a zona franca) intendo tutto il lavoro, ormai diventato quasi un'ossessione, della ricostruzione degli eventi post liberazione o su questo cristallizzarsi del valore della Resistenza, per cui niente e nessuno può parlarne mettendone in evidenza i nei, o ancora riguardo l'ostracismo verso gli italiani che avevano scelto sbagliando profondamente l'altra parte a salò, o dimenticando gli italiani d'istria trucidati dalle brigate di Tito, anzi spesso giustificandoli come reazione all'imperialismo italiano. ma ancora, il timore verso gli anni del terrorismo, verso una amnistia generale, non per dimenticare, ma per rafforzare l'italia che non ha ceduto. o la questione delle carceri ormai diventata insopportabile, dove la pena a cui giustamente uno è condannato è triplicata dalle condizioni in cui deve svolgersi (solo pannella è rimasto a parlarne...) oppure la questione attuale riguardo l'amore odio per la magistratura italiana degli eredi postcomunisti, amore odio che nasconde in realtà (a mio parere) una deriva giustizialista dove i processi si fanno sui giornali e in tv e dove l'atteggiamento moralistico prevale sull'esame reale dei fatti.

su questi appunti che ti lascio si sofferma la mia critica al comunismo, ma soprattutto al post comunismo e all'italia in generale.
ovvio che analoghi temi sussistono sull'altra parte. e perfino sulla parte cattolica, sull'attuale inespressività politica che si manifesta in una subalternità al progetto berlusconiano o in un moralismo politico insopportabile e stretto.
Bell'intervento, zio.
Lo condivido quasi interamente.

Aggiungerei una riflessione, se posso.

Quasi nessuno di noi "sinistri" si proclama comunista o lo è mai stato in passato. Eppure, quasi tutti, sentiamo la necessità di difendere in qualche modo quell'esperienza politica... facendo, quanto meno, lo sforzo di contestualizzarla e di storicizzarla o facendo notare anche gli aspetti positivi e di progresso sociale ed economico che ha indubbiamente regalato all'Italia.

Oggettivamente, però... che cazzo me e ce ne fotte del comunismo e dei comunisti?

Nulla... non ne parleremmo nemmeno, se non fosse che, ad ogni polemica e in ogni questione, i "destrorsi" tirano fuori... spesso alla maniera di Guzzanti... il passato "comunista" della sinistra italiana. Mettendo tutti nello stesso calderone.
Sinistra = Comunisti.
E quindi, scatenandosi questa polemica surreale, anche chi in vita sua non è mai stato comunista, si trova inevitabilmente a dovere giustificare la propria parte o le proprie idee da colpe o da pensieri che non ha e non ha mai avuto.
Dal punto di vista intellettuale, è una vera e propria barbarie.
Sul piano storico-politico, una menzogna degna di Goebbels.

Un po' come se noi, nella polemica politica quotidiana, facessimo scontare il ventennio fascista o il craxismo a voi... o ai vostri leader politici di oggi (che pure qualche parentela, più o meno lontana, ce l'hanno con il Fascio o con Craxi).

Sono certo che, se aggrediti in questo modo, anche voi finireste per difendere il Fascismo e il Craxismo... pur non essendo mai stati nè fascisti nè craxiani.

Esiste una "zona franca", tu dici... può darsi.
Ma ne esistono anche a destra, se permetti. E spesso sulle stesse questioni (vedi il rapporto con la magistratura... che va bene se assolve ed è invece certamente compromessa con l'avversario politico se condanna).

Questa borghesia di destra, questa brava gente, tutta casa, chiesa, nazione e affari ci ha regalato venti anni di dittatura fascista. E ne siam usciti fuori solo perdendo in malo modo una guerra.
Il comunismo, in Italia, non ha creato danni irreparabili. Avrebbe forse potuto, ma la Storia... e fors'anche gli uomini che lo impersonavano... gli hanno negato questa opportunità.

Il PD (da qui è partita questa bellissima discussione) è un'altra cosa. E' una ben piccola esperienza e di modesta portata, rispetto ai velleitari e rivoluzionari progetti del PCI. Nessuno progetta più rivoluzioni, collettivizzazioni, abolizioni della proprietà privata, sindacalismo di stato, partito unico, dirigismo economico, statalismo...
... vien quasi da dire che degli operai e dei più deboli non fotte niente più a nessuno!
Non hanno quasi più rappresentanza politica.

Non ricordo chi lo ha detto, ma mi piace chiuderei questo post citando questa perla di saggezza: oramai, gli unici ad avere ancora la coscienza di classe sono i padroni.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#780 Messaggio da zio »

cosa ne pensate del discorso di Dipietro alla camera sulla fiducia al governo?
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