OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

Scatta il fluido erotico...

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1

Messaggio
Autore
Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22713
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#676 Messaggio da dostum »

criptico ha scritto:Io ho sempre sostenuto che la guerra a Gheddafi, non solo è un atto unilaterale di aggressione, ma è anche "una scusa" per levarsi dalle palle, uno scomodo e inviso a tutti i governanti del pianeta (o quasi), anche se, è bene ricordarlo, ai tempi di Yasser Arafat, anche se in maniera discontinua, aveva dato supporto e aiuto alla causa palestinese, essendo tra i paesi "non allineati", quello con un governante più "spregiudicato", forte dei suoi pozzi petroliferi e della sua recente e riuscita rivoluzione "verde".
Non credo che gli strateghi della NATO possano mai aver pensato che gli insorti (quattro pezzenti, lo ripeto), potessero lontanamente provare a governare un paese, ma evidentemente, la loro ragion di stato superava il presumibile disprezzo verso queste milizie assolutamente irregolari, nella forma e nella sostanza, se hanno deciso che valesse la pena cominciare un'azione di guerra con bombardamenti abbastanza mirati, tesi a costringere Gheddafi alla resa e ad andarsene o a trovare una soluzione negoziata per la quale il nostro Primo Ministro si propose come intermediario (faccia come il culo, direi :wink: , prima lo osanni, poi lo bombardi e dopo vuoi pure fare da paciere.... boh!).
Ma nonostante "qualche" tonnellata di bombe sganciata ogni giorno da aerei super-iper-maxi-tecnologici che decollano da immense portaerei statunitensi e dalle basi italiane espressione delle tre o quattro potenze occidentali più armate del pianeta....Gheddafi è sempre lì e anzi.... avanza. :-D
http://www.repubblica.it/esteri/2011/06 ... ef=HREC1-9
Non posso nascondere la mia soddisfazione perché di fronte a tutto questo "mondiale" trionfalismo e ostentazione di forza, decisionismo e tecnologia, il "braccato" le sta suonando di santa ragione agli insorti e alla credibilità dell'azione neo imperialista. :gomma:
IMHO la storia dell'offensiva su Misurata è panzana per spingere ancora di + intervento NATO.Pensate che dopo diecimila incursioni aeree le forze libiche possano ancora attaccare?
fa il paio con questa frottola che IMHO viene direttamente da Langley.
http://www.corriere.it/esteri/11_giugno ... 2eeb.shtml
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
criptico
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 17195
Iscritto il: 30/12/2008, 21:04
Località: Profondo sud
Contatta:

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#677 Messaggio da criptico »

dostum ha scritto:IMHO la storia dell'offensiva su Misurata è panzana per spingere ancora di + intervento NATO.Pensate che dopo diecimila incursioni aeree le forze libiche possano ancora attaccare?
Non so se la tua tesi sia del tutto condivisibile.
http://blogs.aljazeera.net/liveblog/libya
Poi, ovviamente, tutto è possibile e la "propaganda" gioca un ruolo importante anche ai tempi di internet in cui è molto difficile verificare con sicurezza le fonti.
La via in su è la via in giù. (Eraclito)

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22713
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#678 Messaggio da dostum »

criptico ha scritto:
dostum ha scritto:IMHO la storia dell'offensiva su Misurata è panzana per spingere ancora di + intervento NATO.Pensate che dopo diecimila incursioni aeree le forze libiche possano ancora attaccare?
Non so se la tua tesi sia del tutto condivisibile.
http://blogs.aljazeera.net/liveblog/libya
Poi, ovviamente, tutto è possibile e la "propaganda" gioca un ruolo importante anche ai tempi di internet in cui è molto difficile verificare con sicurezza le fonti.
Se lo dice Al Jazeera sono SICURO che è una balla.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
criptico
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 17195
Iscritto il: 30/12/2008, 21:04
Località: Profondo sud
Contatta:

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#679 Messaggio da criptico »

dostum ha scritto:Se lo dice Al Jazeera sono SICURO che è una balla.
Forse, sei troppo sicuro.... :wink:
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=153674
Che invece non vincerà mai, sono sicuro anche io. :roll:
La via in su è la via in giù. (Eraclito)

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22713
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#680 Messaggio da dostum »

criptico ha scritto:
dostum ha scritto:Se lo dice Al Jazeera sono SICURO che è una balla.
Forse, sei troppo sicuro.... :wink:
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=153674
Che invece non vincerà mai, sono sicuro anche io. :roll:
"I Ribelli affermano che....." ciò conferma quanto sopra il vero motivo è questo battere cassa:

Prosegue la guerra in Libia. Il Consiglio nazionale transitorio (l'organismo che guida i cosiddetti "ribelli" in lotta contro Gheddafi) fa sapere di aver bisogno di "almeno tre miliardi di dollari per i prossimi 4 mesi". La richiesta di aiuti è stata ribadita alla riunione del gruppo di contatto di Abu Dhabi, secondo quanto ha spiegato l’ex ministro degli Esteri e ambasciatore all’Onu, Abdel Rahman Shalgam. "

ed arrivo dei mercenari che combatteranno al posto loro:

Ci si può aspettare un salto di qualità, non una semplice proroga delle missione aeree. E’ sicuro che adesso cominceranno ad essere impiegati anche elicotteri d’attacco, quindi non più solo bombardamenti da alta quota ma diretto appoggio ai movimenti delle forze di terra ribelli. Non è confermato, ma pare abbastanza probabile, che il Consiglio di Cooperazione del Golfo metterà a disposizione – posto che non l’abbia già fatto – delle forze mercenarie per sostenere i ribelli. Questi mercenari sono attualmente in addestramento negli Emirati Arabi Uniti, al comando di un ex ufficiale statunitense già fondatore di una delle più importanti agenzie di sicurezza private.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22713
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#681 Messaggio da dostum »

Correzione non è Langley ma Edimburgo OVVIAMENTE i radicali hanno manifestato per la sua"liberazione"

Il grande inganno di Amina la blogger
"Non era in Siria"


Il suo ormai famoso diario di oppositrice lesbica veniva scritto da Edimburgo dove abita da anni
Le ultime tracce di A Gay Girl in Damascus risalgono al 6 giugno scorso quando la cugina Rania annota sull’omonimo blog d’aver parlato con gli zii preoccupatissimi per il suo arresto avvenuto il giorno precedente nella capitale siriana. Quelle di Amina Abdallah Arraf al Omari, alias A Gay Girl in Damascus, si perdono invece nelle viscere di Edimburgo, a migliaia di chilometri dalla guerra civile che minaccia il Paese governato dagli Assad. Sì, perché dopo ricerche, appelli internazionali, tamtam internettiani per la soluzione del giallo, una cosa è certa: se esiste una blogger omosessuale siriana prigioniera del Mukhabarat baathista non si tratta di Amina Abdallah Arraf al Omari, la ragazza che per mesi ha descritto telematicamente al mondo la rivolta dal punto di vista di una lesbica cresciuta in America e tornata in patria tra il 2009 e il 2010 per sposare la causa riformista.

Chi scrive è stata in contatto e-mail con Amina fino a lunedì, quando ha risposto entusiasta all’aggancio procuratole con una casa editrice italiana interessata alla sua storia. Prima di allora c’erano stati aggiornamenti dettagliati sulle manifestazioni, commenti al discorso al mondo arabo del presidente Obama, una lunga intervista del genere al Guardian e a grandi quotidiani americani: scambi regolari e sempre più intimi al limite dell’amicizia. Virtuale. «Ci scusiamo con i nostri lettori a proposito di Amina Abdallah» annuncia il sito networkedblogs.com iZhIM, il provider americano che la aiutò ad aprire e pubblicizzare l’ormai celebre blog. Secondo le informazioni raccolte la ragazza sarebbe sì una trentacinquenne probabilmente omosessuale con origini mediorientali, ma residente in Scozia. Ci scusiamo anche noi, che pur conoscendo a fondo la Siria per aver raccontato sul campo la nascita della rivolta, dipendiamo ora da informazioni digitali per l’impossibilità di tornare nel Paese.

In questi giorni, sebbene nessuno abbia più risposto alla e-mail né ai commenti sul blog, si sono fatti vivi (via posta elettronica) vari conoscenti di A Gay Girl in Damascus. Dalle loro testimonianze incrociate risulta che nel 2006 una trentenne arabo-americana di nome Amina Arraf ha collaborato a distanza, riscuotendo regolarmente gli assegni dello stipendio, con una società di giochi elettronici di Atlanta, Georgia. E’ descritta come «colta», «ossessiva sul Medioriente», «una geek fissata con la scrittura» e «intellettualmente provocatoria», caratteristica quest’ultima che, dopo due ammonizioni, le sarebbe costata l’allontanamento dal lavoro «per le idee politiche e religiose non apprezzate nell’ambiente prevalentemente ebraico». Questa Amina, che pare parlasse inglese, arabo ma anche tedesco e un po’ di ebraico, s’era specializzata in storia del tardo Impero romano e nel 2010 avrebbe dovuto trasferirsi per studio a Edimburgo, città d’origine della madre irlandeseamericana.

A quel punto, secondo alcuni, avrebbe pendolato tra la Scozia e Damasco, dove aveva vissuto tra i 5 e i 10 anni. Un suo profilo localizzato a Edimburgo era presente fino a venerdì nel motore «cerca partner» di Facebook. «Dall’autunno il suo account risultava a Edimburgo, ma lo motivò con una spiegazione tecnologica» ricorda l’ex datore di lavoro. Chi avrebbe finora sospettato il contrario? «La bufala di Amina non aiuta certo i riformisti siriani» chiosa il giornalista americano Andy Carvin, tra i primi ad avanzare sospetti su Twitter. Chiunque e dovunque sia, l’Amina conosciuta online aveva letto molto ma non il fotografo di guerra Robert Capa quando scriveva che «la miglior propaganda è la verità».
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22713
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#682 Messaggio da dostum »

FREE AMINA


https://www.facebook.com/FreeAminaArraf

Scuse ai lettori”. Così è titolato l’ultimo post di Amina Abdallah Araf, la coraggiosa blogger siriana di A Gay Girl in Damasco, che è tornata a scrivere dopo il rapimento dei giorni scorsi. Anzi, ormai dovremmo dire l’ultimo post di Tom MacMaster, che di donna e di lesbica ha davvero poco. Come ha poco di siriano e anche di coraggioso.
Ha preso in giro un po’ tutti Tom, il quarantenne americano che aggiornava l’ormai celebre blog da Edimburgo, raccontando le sorti di questa indomita trentasettenne con doppia cittadinanza statunitense e siriana che da Damasco, in un Paese dove l’omosessualità è reato, viveva con fierezza il suo essere gay e raccontava le atrocità della repressione del regime di Bashar al-Assad.

Ha preso in giro soprattutto noi giornalisti, dal New York Times al Guardian alla stampa italiana, che più volte abbiamo contattato “Amina”, intervistandola tramite e-mail (in Siria la libertà è solo una parola e l’unico mezzo per comunicare è la posta elettronica: ci siamo cascati!), dando spazio ai suoi racconti scritti in punta di penna, preoccupandoci per il fantomatico rapimento inscenato il 6 giugno. Ha preso in giro anche politici mobilitatisi per liberare la giovane e i tanti cuori buoni della Rete che si sono mossi urlando in vari gruppi “Free Amina” o si sono fatti venire un nodo in gola a leggere del suo arresto.

“Non mi sarei mai aspettato un tale livello di attenzione” scrive Tom dal SUO blog. “Mentre la voce narrante può esser stata una finzione, i fatti di questo blog sono veri e non mentono circa la situazione sul campo”.
Tom, originario della Georgia e appassionato di Medio Oriente, aggiornava A Gay Girl in Damasco con la collaborazione della moglie dalla Scozia.

Com’è stata la blogosfera e dare ad Amina empatia per le sue vicende e fama internazionale, è stata la blogosfera ad alzare i dubbi sulla reale esistenza della fantomatica blogger e a stanare Tom, costringendolo a venire allo scoperto e a porre fine alla grande bufala. Prima è stato svelato che le foto diffuse di Amina erano false e che appartenevano ad un’altra donna, Jelena Lecic.

Alcuni internauti, Andy Carvin in prima linea, avevano quindi scoperto che le e-mail di Amina venivano da un server dell’Università di Edimburgo e che le foto postate sul blog erano le stesse dell’album fotografico di Britta Froelicher, studentessa di un master in economia siriana. La donna è la moglie di MacMaster, che frequenta anche lui un master a Edimburgo.

Inoltre è emerso che su un forum su Yahoo, chiamato thecrescentland, era stato creato da qualcuno che usava il nickname “Amina” e che aveva fornito l’indirizzo di una abitazione a Stone Mountain, in Georgia, il cui proprietario è proprio Thomas MacMaster.

Domenica sera, poco prima della pubblicazione delle scuse ai lettori di A Gay Girl in Damasco, Britta ha confessato: “Siamo in vacanza in Turchia e vogliamo solo stare tranquilli e non avere a che fare con la follia del momento”. E infine ecco arrivare il post-confessione da Istanbul, in cui Tom si firma “il solo autore di tutti i post in questo blog”. E scrive anche: “Non credo di aver fatto male a nessuno - sento di aver creato una voce importante per le questioni che sento fortemente vicine”.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
Drogato_ di_porno
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 77581
Iscritto il: 20/06/2002, 2:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#683 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Oltre a fisco e "quoziente famigliare", la 3a condizione che la Lega porrà al governo il 22 giugno per non staccare la spina dall'esecutivo è il ritiro dalla Libia. Ma è possibile ritirarsi dal conflitto? Maroni ha detto "Basta spendere soldi per i bombardamenti in Libia, ma piuttosto per sviluppare la democrazia". È evidente che vogliono dare un segnale al loro elettorato per la questione dei profughi. Non vedo però come sia possibile. La Camera dei rappresentanti Usa ha respinto la richiesta di Obama di nuovi soldi per continuare l'offensiva in Libia, e i costi verranno scaricato sugli alleati europei.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22713
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#684 Messaggio da dostum »

Drogato_ di_porno ha scritto:Oltre a fisco e "quoziente famigliare", la 3a condizione che la Lega porrà al governo il 22 giugno per non staccare la spina dall'esecutivo è il ritiro dalla Libia. Ma è possibile ritirarsi dal conflitto? Maroni ha detto "Basta spendere soldi per i bombardamenti in Libia, ma piuttosto per sviluppare la democrazia". È evidente che vogliono dare un segnale al loro elettorato per la questione dei profughi. Non vedo però come sia possibile. La Camera dei rappresentanti Usa ha respinto la richiesta di Obama di nuovi soldi per continuare l'offensiva in Libia, e i costi verranno scaricato sugli alleati europei.
Si può benissimo iniziare col dimezzare i raid aerei e aprire seria trattativa (cosa diversa da diktat) SB farebbe 1 cosa decente in vita.

http://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life ... 64820.html
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
Mr. G
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 6972
Iscritto il: 14/03/2005, 16:23
Località: Napoli

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#685 Messaggio da Mr. G »


Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22713
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#686 Messaggio da dostum »

Sono passati mesi dalle rivoluzioni arabe, dalle piazze dei giovani, dalla caduta dei dittatori in Tunisia e Egitto. Com’è oggi la situazione? Ci dicevano che tutto sarebbe cambiato. Vero. Ma in peggio. In Egitto torna il fondamentalismo islamico, in Tunisia non va meglio. Ora il Maghreb è una polveriera, terreno fertile per il fanatismo religioso. Le rivoluzioni sono fallite. Nonostante twitter e facebook.

Sono passati mesi e mesi da quando le piazze traboccanti di giovani entusiasti festeggiavano la caduta dei dittatori a Tunisi ed a Il Cairo. Ci dicevano che tutto sarebbe cambiato, che il Mondo sarebbe diventato migliore. Ci spiegavano che grazie a twitter e a facebook la libertà avrebbe potuto toccare alla velocità di un click ogni angolo del Pianeta. Oggi sappiamo che le cose sono andate diversamente, che quella gioia era fittizia, temporanea, senza futuro e senza speranza.

Oggi, caduto Mubarak, l’Egitto vede nascere il partito salafita, che si affiancherà non solo ai Fratelli Musulmani (già potenti, nonostante qualcuno ci raccontasse il contrario), ma anche ad una seconda forza politica d’ispirazione islamica. I salafiti chiedono di tornare alle origini, di reinterpretare il Corano in modo letterale (qualcuno dica a quei giovani rivoluzionari che ai tempi di Maometto non c’era twitter) e di eliminare i copti (che in Egitto c’erano prima di loro, tanto per dire), colpevoli di contaminare l’essenza islamica della Nazione. Probabilmente, entreranno nel primo Parlamento “libero” e “democratico” dell’era post-Mubarak. Contenti loro, contenti tutti

E che dire della scintilla che ha innescato tutti i moti maghrebini e arabi? Che dire di quel Mohammad Bouazizi, l’ambulante che il 17 dicembre scorso si sarebbe dato fuoco perché umiliato dagli schiaffi di una donna poliziotto del regime di Ben Ali? Il suo gesto drammatico, ci dissero, aveva fatto traboccare il vaso della rabbia repressa e dell’indignazione di un intero popolo contro il satrapo, contro il tiranno. Quella poliziotta come simbolo del regime da abbattere. Già, peccato che quella poliziotta sia stata pochi giorni fa assolta con formula piena (e con tante scuse) da un libero tribunale della nuova e libera Tunisia. Nessuno schiaffo, solo l’intimazione di non vendere illegalmente in luogo pubblico la propria merce.

E le poesie rivoluzionarie del giovane Bouazizi, quelle rime in grado di scaldare i cuori e di far sgorgare le lacrime dal fiero popolo tunisino? Eh no, non le aveva scritte lui. Anche qui si trattava di una bufala. Le poesie sono state scritte da un altro individuo, che ha astutamente deciso di impossessarsi del nome del Jan Palach maghrebino.

Ennesime dimostrazioni di come le rivoluzioni, vere o presunte che siano, non si fanno su twitter. Chi pensa che un click o uno status facebook possa cambiare le sorti del Pianeta vive in un Mondo che non è il nostro. Chi pensa che l’indossare un paio di jeans o una t-shirt Nike basti e avanzi per dire che l’occidentalizzazione ha definitivamente intaccato i tabu delle società arabe, si illude.

Il Maghreb liberato rischia di diventare una polveriera, una regione in continua e perenne ebollizione, dove l’estremismo ed il fanatismo religioso potranno trovare terra fertile per i loro delirii e le loro ideologie. Nonostante twitter e facebook.


da daw blogcom
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
Mr. G
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 6972
Iscritto il: 14/03/2005, 16:23
Località: Napoli

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#687 Messaggio da Mr. G »


Avatar utente
Enrico Pallazzo
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 2300
Iscritto il: 02/06/2008, 14:31
Località: dalla mezzaluna fertile

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#688 Messaggio da Enrico Pallazzo »

sembra un film gia visto, tanti anni fa in Iran.
Girava un bel documentario a riguardo su Current settimane fa.
Tolti i despoti la gente rivendica le proprie origini. Ben Ali e Mubarak erano principalmente laici e hanno tenuto uno stato laico.
Ora la gente vuole sentirsi orgogliosa di far parte della grande famiglia musulmana.
A questo punto mi verrebbe da chiedere perchè la gente vuole saltare dalla padella alla brace, cosa porta il popolo a fare questo? Sarebbe interessante un parere di un sociologo o psichiatra.....
è sempre amore!

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22713
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#689 Messaggio da dostum »

Enrico Pallazzo ha scritto:sembra un film gia visto, tanti anni fa in Iran.
Girava un bel documentario a riguardo su Current settimane fa.
Tolti i despoti la gente rivendica le proprie origini. Ben Ali e Mubarak erano principalmente laici e hanno tenuto uno stato laico.
Ora la gente vuole sentirsi orgogliosa di far parte della grande famiglia musulmana.
A questo punto mi verrebbe da chiedere perchè la gente vuole saltare dalla padella alla brace, cosa porta il popolo a fare questo? Sarebbe interessante un parere di un sociologo o psichiatra.....
Non sottovaluterei la potenza del denaro degli arabi sauditi.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
Mr. G
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 6972
Iscritto il: 14/03/2005, 16:23
Località: Napoli

Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!

#690 Messaggio da Mr. G »

[Scopri]Spoiler
COSA C’È DAVVERO IN BALLO IN LIBIA
DI PEPE ESCOBAR
Asia Times

Sforando l’impenetrabile nebbia della guerra, la tragedia libica di questi giorni sta assumendo i contorni di una guerra di acronimi che geograficamente tratteggiano le tortuose "doglie" di un ordine mondiale possibilmente nuovo.

Da un lato c’è la NATO (la North Atlantic Treaty Organization) e la LA (la Lega Araba; dall’altro l’Unione Africana (AU) e il gruppo dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). Da un altro punto di vista, tutto questo può essere visto come l’Occidente atlantista e i suoi alleati arabi contro-rivoluzionari che si oppongono all’Africa e alle potenze economiche emergenti del pianeta.

Bugie, bugie e ancora bugie

Sono arrivati un sacco di brontolii dal Congresso riguardo la Libia, incentrati sulle questioni tecniche relative al War Powers Act. Essenzialmente, i legislatori degli Stati Uniti si stanno ancora rifiutando di autorizzare una cosa che cammina come una guerra e parla come una guerra (e, secondo la Casa Bianca, non è una guerra). Non verranno concessi altri fondi per incrementare il coinvolgimento USA in quest’avventura della NATO, ma i finanziamenti arriveranno in ogni caso.

E se le contorsioni semantiche adoperate per la tragedia libica hanno già oltrepassato il mondo tendenzioso dei media, questo significa in pratica che i droni USA si uniranno agli aerei d’assalto NATO per bombardare i civili a Tripoli.

Come invece ha fatto l’irreprensibile Vijay Prashad dal Trinity College in Connecticut, in pochi in Occidente potrebbero aver notato quello che il Premier cinese Wen Jiabao ha dovuto dire sulla questione. In un articolo op-ed del 23 giugno per il Financial Times intitolato "Cosa la Cina progetta per rafforzare il recupero globale", Wen ha affermato che la Cina è pronta per mostrare politicamente i propri muscoli nel MENA (Medio Oriente/Nord Africa) attraverso i paesi BRICS.

Pechino non è proprio felice di essere stata cacciata via a gomitate dai propri investimenti colossali in Libia, con più di 30.000 lavoratori evacuati nel giro di soli due giorni; vuole essere certa di rimanere una protagonista assoluta qualunque cosa vi accada.

Il Ministro degli Esteri russo, da parte sua, ha già evidenziato che la "distruzione fisica di [Muammar] Gheddafi e dei membri della sua famiglia paventano grosse perplessità". La figlia di Gheddafi, Aisha, ha fatto causa alla NATO a Bruxelles per l’assassinio di sua figlia, Mastoura, di suo fratello e di due altri nipoti di Gheddafi.

Donatella Rovera, un’esperta consulente per la soluzione delle crisi di Amnesty International, ha riportato dopo aver trascorso tre mesi in Libia che non c’era assolutamente alcuna prova di truppe libiche in preda al Viagra coinvolte negli stupri di massa sulle donne (questo è un fatto che riguarda anche la Corte Penale Internazionale).

Amnesty non ha neppure scoperto prove di mercenari dall’Africa Centrale e Occidentale che abbiano combattuto i "ribelli". Secondo Rovera, "le persone mostrate ai giornalisti come mercenari stranieri sono stati più tardi rilasciati. […] Per la gran parte erano migranti sub-sahariani che vivevano in Libia senza documenti."

Alcuni si ritiene che siano stati linciati e persino giustiziati. La Cirenaica nella sua storia ha sempre avuto pregiudizi contro i neri africani.

I civili sono stati bombardati sia dall’esercito libico che dalla NATO. E ancora non ci sono prove che la Forza Aerea Libica abbia bombardato le città "ribelli" su larga scala; e non ci sono prove degli omicidi di massa dei civili stile Siria o Yemen. In sintesi, il regime di Gheddafi potrebbe avere avuto un passato di repressioni brutali rivolte a ogni sorta di opposizione. Ma non ha commesso genocidio. E questo mette due metri di terra sopra le motivazioni dei falchi umanitari per la guerra.

L’ipocrisia al comando. La Corte Penale Internazionale accusa Gheddafi, suo figlio Saif al-Islam – quello che è stato un beniamino alla London School of Economics – e lo zar dell’intelligence Abdallah al-Senoussi di "crimini contro l’umanità" mentre le orribili dittature in Birmania/Myanmar e quelle degli al-Khalifa in Bahrein sono ancora indisturbate.

Se hai dei dubbi, balcanizza

Bisognerebbe avere una certa familiarità con le mura cavernose della sede NATO a Mons, vicino Bruxelles, per misurare quanto questo nugolo di burocrati militari sia impermeabile alla realtà. La NATO ancora crede di "aver vinto" la guerra contro Slobodan Milosevic per aver bombardato la Serbia per 78 giorni nel 1999. Quello che in effetti "ha vinto" quella guerra contro Milosevic è stato l’aver perso il supporto politico della Russia.

Dopo più di 100 giorni di bombardamento in Libia, con 12.000 missioni e 2.500 obbiettivi, la NATO continua a ripetere che sta "vincendo". Sì, proprio come sta "vincendo" in Afghanistan.

La tendenziosità dei media al potere, nel contesto di un’incessante disinformazione di guerra. La NATO si rifiuta di ammettere in modo chiaro che è coinvolta in una liberazione umanitaria della Libia per via di un cambio di regime che, a proposito, non è stato autorizzato dalla Risoluzione 1973 delle Nazioni Unite.

Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno tolto la TV libica dal satellite ArabSat, di cui la Libia è azionista. Al nuovo rappresentante libico all’ONU è stato rifiutato il visto per gli USA. Questo significa che solo la cricca poco raccomandabile dei "ribelli" può frequentare una discussione nei media globalisti in lingua inglese.
Persino nei tanto lodati "bombardamenti di precisione" la NATO perde almeno un missile su dieci. Questo provoca l’incidenza sempre più alta dei "danni collaterali”. Gli obbiettivi non sono solo quelli militari, sono spesso quelli economici, come la Zecca Libica, che stampa i dinari.

Non c’è alcuna rivolta contro il regime. La Tripolitania – la Libia Occidentale – si è accodata a Gheddafi; dopo tutto si ritiene che stia difendendo la nazione contro un attacco straniero neo-colonialista.

E quelli che a Benghazi credono di essere così amati dall’opportunista neo-napoleonico Nicolas Sarkozy, tanto da volerli "liberare" con i Rafale, sono considerati dei sempliciotti, se non dei traditori.

I jihadisti nordafricani di al-Qaeda da parte loro hanno avuto modo di manipolare la NATO per raggiungere il loro obbiettivo, praticare il linciaggio casuale o le amputazioni in un ambiente selettivamente "liberato".

Il mix di arroganza e incompetenza della NATO porta inevitabilmente a una balcanizzazione della Libia, uno scenario che Asia Times Online ha già previsto. Considerando che almeno due milioni di mitragliatrici sono state distribuite tra la popolazione e ritenendo che la NATO alla fine si schiererà sul terreno - l’unico modo per ottenere una "vittoria" decisiva – ci possiamo immagine le conseguenze davvero spaventose, pensando al sangue che verrà versato per le strade.

Una nuovo protettorato della NATO

La Libia è già un caso cruento di saccheggio post-moderno neo-coloniale.

La "vittoria" della NATO comporterà che la Cirenaica sarà una repubblica indipendente – anche se i "ribelli" preferirebbero ripristinare la monarchia (con il candidato che riesce a mascherare a stento la sua impazienza da Londra). E questo è proprio quello che l’Arabia Saudita e il Qatar – i maggiori sostenitori del cambio di regime - vogliono.

Questo progetto di emirato in una Libia orientale "indipendente" è già stato riconosciuto da alcune nazioni, Francia di Sarkozy inclusa. Non vi confondete: è già stato configurato come un protettorato della NATO. L’ultra-teppistico Consiglio di Transizione non può neppure rivelare i nomi dei suoi membri, disertori opportunisti, agenti della CIA, religiosi collegati alla jihad.

Intanto, miliardi di dollari di asset libici sono già stati – illegalmente – rastrellati dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. E una parte della produzione nazionale di petrolio è stata venduta al Qatar.

Questa guerra bastarda della NATO non ha assolutamente niente da fare con l’R2P (Responsibility to Protect), il nuovo vangelo dei falchi umanitari che nella loro testa si è trasformato in legge internazionale. I civili non sono stati protetti a Tripoli, ma bombardati. C’è una crisi di rifugiati, una diretta conseguenza di questa guerra civile. Malgrado i ripetuti appelli di Turchia e Unione Africana, i falchi umanitari non si sono neppure preoccupati di organizzare un corridoio umanitario attraverso la Tunisia e l’Egitto.

L’unica opzione fattibile è un cessate il fuoco, con la NATO che rimane fuori dal quadro. Il controllo del territorio cadrebbe sugli elmetti blu delle Nazioni Unite, preferibilmente composti da africani. L’Occidente non ha assolutamente alcuna credibilità per ottenere un ruolo di mediatore; gli africani sarebbero i primi a opporsi. Così rimarrebbero solo la Lega Araba e l’Unione Africana.

La Lega Araba è a fianco di Benghazi. Infatti un voto fasullo della Lega Araba (solo nove dei 22 paesi, sei di loro che fanno parte del Circolo dei Contro-rivoluzionari del Golfo, noto anche come CCG), manipolato dall’Arabia Saudita, ha consentito l’approvazione araba di quella che è diventata la Risoluzione 1973 dell’ONU; in effetti, si è trattato di uno scambio per la Casa di Saud che così ha le mani libere per reprimere le proteste a favore della democrazia in Bahrein, come Asia Times Online ha già riportato (vedi Exposed: The US/Saudi deal, Asia Times Online, 2 aprile).

L’Unione Africana è stata ripetutamente disprezzata dal consorzio per il cambio di regime anglo-franco-americano, anche dopo aver ottenuto un impegno da Gheddafi per avviare le trattative. L’UA si incontrerà di nuovo questo giovedì in Guinea Equatoriale. Il direttore della commissione sulla Libia dell’UA – il Presidente della Mauritania, Mohamed Abdel Aziz – ha già detto in pubblico che Gheddafi "non può più rimanere al governo in Libia", un notevole passo in avanti per l’UA.

Ma questo non significa che l’UA – con come la NATO e i "ribelli" – auspichi un cambio di regime immediatamente. L’abbandono del potere da parte di Gheddafi dovrà essere il risultato naturale di un processo di negoziazione. In sintesi, l’UA ha un progetto di pace per arrivare a una soluzione; la NATO ha solo le bombe. E i paesi BRICS, specialmente per via di Cina, Russia e Sud Africa, privilegiano la strategia dell’UA.

Aspettiamoci che il consorzio USA/NATO combatta fino alla morte. Per ovvie ragioni, tutte collegate alla dottrina di dominio globale incessante e irremovibile del Pentagono con una sottotraccia cruciale, la nuova concezione strategia della NATO adottata a Lisbona nel novembre del 2010 (vedi Welcome to NATOstan, Asia Times Online, 20 novembre 2010).

La definizione di "vittoria" che la NATO ha in testa implica che Benghazi diventi il nuovo Camp Bondsteel, la più grande base militare degli USA in Europa, che diventerà così un nuovo stato "indipendente" alla stregua del Kossovo. La Cirenaica sarà il nuovo Kossovo. La balcanizzazione al comando.

Questa è la sorta di scenario vagheggiato per il sistema NATO/Africom. Africom ottiene la tanto desiderata base africana (il quartier generale è al momento a Stoccarda, in Germania) dopo aver partecipato nella sua prima guerra africana. La NATO fa avanzare la sua agenda per governare il Mediterraneo come fosse un lago della NATO. Dopo il Nord Africa ci saranno solo due ostacoli nel Mediterraneo da "far fuori ": Siria e Libano. Il nome del gioco non è Libia; è Guerra Indefinita.

***********************************************

Fonte: http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/MF30Ak02.html

30.06.2011

Rispondi

Torna a “Ifix Tcen Tcen”