[O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

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markome
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6256 Messaggio da markome »

cicciuzzo ha scritto:
30/09/2021, 16:13
ho sempre sostenuto che le cose occorre saperle dire, al di là del contenuto trasferito all'interlocutore.

GG potrebbe dire anche cose vere, ma le dice talmente male che in automatico la maggior parte delle persone troveranno giusto respingerle con sdegno.

ovviamente mi riferisco al passaggio sugli anziani, i giovani, le famiglie, i prof universitari e chi più ne ha ne metta.

ma è difficile non giudicare negativamente i passaggi di Pregliasco o Prodi, folli e totalmente sbagliati.

comunque è tra 30/60 giorni che vedremo se il terrore vaccinale avrà avuto senso o meno.

ieri però, nel mio lungo peregrinare lavorativo per il nordovest, mi sono trovato a pensare che se per caso avessimo i famosi over 200 deaths per day potrebbero benissimo esser tenuti nascosti.
Stiamo attrezzando gli scantinati 8)

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pan
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6257 Messaggio da pan »

Occultamento o soppressione di cadaveri. Artt. 411 e 412 CP
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giorgiograndi
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6258 Messaggio da giorgiograndi »

cicciuzzo ha scritto:
30/09/2021, 16:13

ovviamente mi riferisco al passaggio sugli anziani, i giovani, le famiglie, i prof universitari e chi più ne ha ne metta.
Da ragazzino ci fu' una rissa di fronte a scuola, alle superiori.
La professoressa di Italiano, 50enne, singol e senza figli, si e' messa in mezzo per placare gli animi insieme ad altri ragazzi.
Il giorno dopo, in sala professori, un'altra insegnare le fece i complimenti per il coraggio.
La professoressa di italiano minimizzo' il suo intervento e disse qualcosa del tipo "tanto se mi fosse successo qualcosa, mi avrebbero risarcito e molto, perche' io valgo"
Il professore ti tecnologia, che leggeva il giornale, alza la testa a e si rivolge al professore di meccanica che gli stava seduto a fianco: "uno spazzino con due figli vale piu' di una zitella senza figli, quella crede che la laurea in lettere abbia definito il suo valore sociale"
La professoressa di italiano sente la battuta e sbotta.
Il professore di tecnologia ribatte con una cosa del tipo " XXXX (assistente di meccanica) e' morto 2 mesi fa' lasciando una moglie disabile e un figlio down che dipendevano da lui, se muori tu e' come se non fossi mai esistita"

Scortese? Maleducato? Cinico? Insensibile?
Cio' non toglie che aveva ragione.
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L’unico comunista o marxista buono, è quello in una tomba senza nome

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Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
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"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6259 Messaggio da Vinz Clortho »

Accidenti, spero che poi Garrone sia intervenuto a calmare gli animi.
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6260 Messaggio da Rand Al'Thor »

Ma da ragazzino passavi le giornate in sala professori?

:008
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6261 Messaggio da Salieri D'Amato »

Vinz Clortho ha scritto:
30/09/2021, 16:49
Accidenti, spero che poi Garrone sia intervenuto a calmare gli animi.
No, Garrone era assente perchè aveva il covid.

Però Franti pensò che se fosse morta la professoressa, non essendo mai esistita, sarebbero scomparsi pure i suoi 4.
Bottini lesse i suoi pensieri e lo corresse, arringando anche i professori: Ciò che facciamo in vita riecheggia per l'eternità!
La via più breve tra due cuori è il pene

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alternativeone
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6262 Messaggio da alternativeone »

Cioè, io sono single e senza figli quindi è inutile che campo? E non tengo neanche la laurea in lettere
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6263 Messaggio da giorgiograndi »

Rand Al'Thor ha scritto:
30/09/2021, 16:52
Ma da ragazzino passavi le giornate in sala professori?

:008
Il prof di meccanica ce lo racconto' il giorno del diploma
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6264 Messaggio da cicciuzzo »

pan ha scritto:
30/09/2021, 16:40
Occultamento o soppressione di cadaveri. Artt. 411 e 412 CP
ma va, basta invertire un numero. da 321 a a132 ad esempio :-D

la mia ovviamente è una provocazione, ma te lo vedi il Draghi che ieri in conferenza stampa assieme al ministro Franco dichiara di aver rivisto al rialzo la crescita del pil dover gestire 250 morti al giorno? i clausuristi che invocano il coprifuoco e lui che li sfancula ? :DDD :DDD :DDD
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6265 Messaggio da cirillosomma »

giorgiograndi ha scritto:
30/09/2021, 16:46

XXXX (assistente di meccanica) e' morto 2 mesi fa' lasciando una moglie disabile e un figlio down che dipendevano da lui, se muori tu e' come se non fossi mai esistita"

Scortese? Maleducato? Cinico? Insensibile?
Cio' non toglie che aveva ragione.
per quanto riportato sopra, a livello di prioritá, la Mamma disabile e il figlio down, ora dove li mettiamo?

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6266 Messaggio da Philipp Petzschner »

Vinz Clortho ha scritto:
30/09/2021, 16:49
Accidenti, spero che poi Garrone sia intervenuto a calmare gli animi.
:lol: ma è una citazione di quella serie con Scamarcio liceale che andava sulla rai?

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pan
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6267 Messaggio da pan »

Discorso girevole all'infinito.
In Italia i vecchi (con o senza figli) valgono un mucchio di voti, più di quanti sono (siamo), perché molti giovani non ci vanno a votare, Giorgio lo ha detto.
Discorso chiuso.
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pan
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6268 Messaggio da pan »

cicciuzzo ha scritto:
30/09/2021, 17:48
pan ha scritto:
30/09/2021, 16:40
Occultamento o soppressione di cadaveri. Artt. 411 e 412 CP
ma va, basta invertire un numero. da 321 a a132 ad esempio :-D

la mia ovviamente è una provocazione, ma te lo vedi il Draghi che ieri in conferenza stampa assieme al ministro Franco dichiara di aver rivisto al rialzo la crescita del pil dover gestire 250 morti al giorno? i clausuristi che invocano il coprifuoco e lui che li sfancula ? :DDD :DDD :DDD
Devono prepararlo con cura, ché in Italia basta un Gilletti a scoprire gli intrighi. :DDD
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dostum
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6269 Messaggio da dostum »

Green pass. Compagni, bisogna scegliere: collaborare o disobbedire

di Marco Craviolatti*

green pass obbligatorioL’obbedienza non è più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto.
Lorenzo Milani

Disagio, malessere, nella testa e nello stomaco: incontro pubblico tra gi storici Alessandro Barbero e Angelo D’Orsi, ottimo candidato alle elezioni di Torino che ha unificato almeno parte dei comunisti locali. Alle porte del cinema, giovani militanti controllano zelanti i lasciapassare “verdi”, in coda decine di persone, volti noti, la mia “famiglia” ideologica e perfino antropologica, attendono pazienti con il QR pronto, senza un commento, una critica, nemmeno rassegnati, semmai pacificati. Il lasciapassare è la nuova normalità.

Stessa sensazione due giorni dopo a teatro, spettacolo dello stesso D’Orsi e della band Primule rosse sulla vita di Gramsci, lo stomaco si contorce e per un attimo immagino Gramsci lì in coda addomesticato con il lasciapassare in mano. E poi di nuovo al Festival delle migrazioni, dove “nessuno è clandestino”, dove si è solidali con i “sans papier”, ma qui sans papier sei clandestino e non entri. E poi la grigliata alla storica e accogliente Casa del popolo di Chieri, un messaggio: ”mi spiace ma non puoi partecipare. Mi spiace ma queste regole non sono solo individuali e come collettivo non possiamo assumerci le conseguenze di violarle”.

Basta compagni, basta veramente, non possiamo accettare passivamente (e spesso anche approvare) uno strumento di discriminazione ed esclusione privo di qualsiasi fondata ragione sanitaria, un esperimento di controllo sociale applicato con questa pervasività e gravità solo in Italia tra l’intero mondo, che potrebbe segnare un prima e un dopo sui libri di storia. Prima i diritti civili e sociali almeno sulla carta erano garantiti a tutti, potevano essere rivendicati da tutti e per tutti, dopo non più. Possono i “socialisti” accettarlo? Disturbano i paragoni impropri con le leggi razziali e l’apartheid, ma è forse più tollerabile che invece di razza e pelle si tratti oggi del proprio corpo, del libero arbitrio su quanto abbiamo di più prezioso? Non è di chiarezza lampante che se la piena cittadinanza è subordinata a condizionalità arbitrarie queste potranno essere indefinitamente modificate ed estese? Domani la terza dose, poi i 14 vaccini tradizionali, poi la tassa sul macinato, poi le emissioni di CO2, poi l’oro alla patria, poi la partecipazione al sabato fascista, poi, poi, poi.

Per favore, non nascondiamoci dietro al dito che basta fare il tampone, e non perdiamoci nelle estenuanti discussioni sul virus a cui ognuno di noi si è già sottoposto a sfinimento, con sensibilità diverse legate ad esperienze, condizioni di salute, paure (sempre da rispettare anche quando irrazionali). Al succo, le condizioni date sono chiare: terapie geniche innovative e complesse, certo promettenti per gli sviluppi della medicina, sono state assimilate nel linguaggio pubblico ai vaccini tradizionali e sull’onda di un’emergenza accentuata senza sosta dai media ne è stata disposta la somministrazione di massa, di fatto una sperimentazione dagli esiti tuttora incerti e non definitivi. Ci auguriamo tutti che i profeti di sventura abbiano torto e che i cantori delle magnifiche sorti e progressive abbiano ragione, anche quando legati alle case farmaceutiche, ma il rapporto rischi-benefici è ancora tutto da valutare, specialmente a lungo termine e in particolare per le fasce di età under 60; anzi, nei bambini e nei giovani sani, sostanzialmente indenni al virus, si moltiplicano già oggi gli indizi che ne sconsigliano l’utilizzo. Infine, tali terapie non bloccano la diffusione del virus (e la selezione di nuove varianti), pertanto non hanno effetto protettivo collettivo. Eppure, a fronte di tale quadro ampiamente incerto, la (già residuale) sinistra ha quasi unanimemente accettato la narrativa dominante e la scelta governativa di emarginare un’ampia fascia di popolazione divergente.

“Ah quindi la pensi come Salvini?”, “Ah complimenti, vai a manifestare con CasaPound”, mi sento ripetere da mesi, da amici che hanno soltanto letto Repubblica, guardato 20 secondi di video con gli immancabili “fascisti” per confermare i propri pregiudizi e ridurre la dissonanza cognitiva, non si sono presi la briga di metterci piede in quelle piazze, spurie, spontaneiste, contraddittorie, dove certo ci sono tentativi di infiltrazione di minoranze organizzate inquietanti, ma dove la stragrande maggioranza è composta da gente “normale”, inquieta, preoccupata, indignata. Che si annusa, si riconosce, si dà forza, si scambia i numeri di telefono e prova a rimanere in contatto al di là delle proprie differenze, a formare nuclei di quella “comunità nella società” di cui ha parlato Giorgio Agamben.

Il problema, compagni, non è che ci sia anche la destra, il problema è che non ci siamo noi! Il che poi non è del tutto vero: molti ci siamo, ma a titolo personale.

Abdico al pudore e lo confesso: oggi mi sento meglio, emotivamente meglio, in quelle piazze contraddittorie, tra persone di cui non conosco i volti, che nei ritrovi della “mia” gente, i ritrovi abituali della sinistra delle buone e tradizionali cause, tra persone conosciute e apprezzate per mille altre ragioni, che ora però sento distanti. Ho provato disagio nell’attimo in cui la massa gioiosa e giovane del Pride, a cui ho spesso partecipato, è sfilata accanto al piccolo e angosciato presidio no green pass: entrambi in fondo rivendicavano diritti e libera scelta per il proprio corpo, ma basta fare l’amore con chi ti pare se poi non puoi neppure andarci al cinema?

E confesso, ancora, che mi sono sorpreso a leggere La Verità e autori cattolici o anche di destra con molto più interesse del Manifesto e dei soliti siti e numi “progressisti”, tranne lodevoli eccezioni come Wu Ming.

E’ un problema solo mio - forse la crisi di mezza età - o interroga una comunità politica?

Come è stata possibile la “cattura” di gran parte della sinistra “radicale” da parte del capitale globale e delle sue armate mediatiche? La narrativa manichea utilizzata è tanto sfacciata quanto falsa: da una parte i responsabili, dall’altra gli egoisti, per il bene della società ti vaccini e fai vaccinare a tappeto perfino i bambini, se al contrario invochi la libertà di scelta sei un menefreghista, sei Corrado Guzzanti che piscia sul divano nei leggendari sketch sulla “casa delle libertà”. Il dubbio è stato bandito, screditato con etichette di stigma, tacciato di insensibilità (“e allora i morti?”), mai dibattuto, nemmeno nei nostri circoli e sezioni.

Non avevamo sufficienti anticorpi di pensiero critico? Dopo le sconfitte nella guerra di classe dall’alto al basso, dopo aver rinunciato al conflitto contro i capitalisti, ci siamo forse accomodati nel rassicurante petaloso politically correct e smesso di studiare, dibattere, pensare dialetticamente tesi e antitesi?

Crediamo ancora allo “Stato etico” che opera per il bene del popolo, che impone limitazioni delle libertà perché strettamente necessarie al bene collettivo? Anche se governato direttamente dal capitalismo globale? Che per proteggerci trasferisce su simulacri digitali - e quindi inibisce - le relazioni umane indispensabili a conoscersi, evolversi, organizzarsi, lottare, fatte di pelle, sguardi, odore, calore. Che determina un ulteriore colossale spostamento di ricchezza da lavoratori e piccole e medie imprese ai grandi capitali internazionali.

Eppure gli indizi di malafede, dolo, vero e proprio crimine, sono stati presto e vieppiù evidenti, tra tutti il clamoroso boicottaggio dall’alto delle cure domiciliari precoci: anche i muri ormai sanno che intervenendo nelle prime fasi della malattia e bloccando l’infiammazione con medicinali ordinari ed economici si abbattono drasticamente le ospedalizzazioni e le morti, eppure ancora oggi il protocollo ministeriale dispone “tachipirina e vigile attesa”, l’unico antipiretico da banco senza attività antinfiammatoria!

A giorni assisteremo a un ulteriore spaventoso salto di qualità, già sperimentato da personale sanitario e scolastico, il lasciapassare come condizione di sopravvivenza economica di tutto il mondo del lavoro.

Più ci avviciniamo al 15 ottobre, più il mio malessere aumenta, e aumenta, e aumenta. Non è una preoccupazione pratica, a differenza di molti posso resistere senza stipendio per un periodo ragionevolmente lungo. E’ che, ancor più che per la politica, non mi sento più a casa. La CGIL è sempre stata la mia casa, sono iscritto dal primo giorno di lavoro, nonostante il fegato spesso amaro e tutte le critiche feroci che dall’interno non ho mai risparmiato. E’ l’ultima grande organizzazione di massa rimasta in Italia e fra pochi giorni milioni di lavoratori dovranno cedere al ricatto di una terapia “facoltativa” o rimanere senza stipendio. E? E? Nessuno sciopero generale? Nessuna manifestazione oceanica al Circo Massimo? Nessuna forma di resistenza? Almeno di mutualismo? “Sarebbe meglio l’obbligo” (opinabile), “Ci vorrebbero i tamponi gratis” (irrilevante)… fine così, amen, discutiamo pure pacatamente con il governo di altro più importante, entriamo pure in una nuova pericolosa fase della storia contemporanea senza muovere dito. Qualcuno ha già reagito con sconcerto e rabbia, dando disdetta e cercando qualche sindacatino più combattivo, si salva la coscienza e risparmia un po’ di bile, non è poco in effetti.

Ma qui veniamo alle buone notizie: il dubbio, il dissenso, la critica sono molto più diffusi di quanto si è sinora manifestato. In quelle piazze ho incontrato anche molta della “nostra” gente. Sulle chat del sindacato molti iscritti sono allarmati e arrabbiati, spesso gli attivisti più vivaci e curiosi, a fronte dei soliti conformisti sempre allineati. Militanti dei partitini di sinistra cominciano a esprimere insoddisfazione e dissenso per la linea di fatto “governista” delle loro segreterie. Molti oppositori peraltro sono vaccinati.

C’è un potenziale elevato di resistenza, ancora sotto traccia, timido, spesso timoroso di essere bollato come egoista, o magari fascista.

Perché da potenza si trasformi in atto serve una cosa sola: esplicitare la possibilità, anzi la necessità di opporsi. Nominare e promuovere la lotta sociale, politica e sindacale contro il lasciapassare. Diffondere le parole d’ordine di quella lotta: boicottaggio, disobbedienza, obiezione di coscienza.

E’ semplice, basta rifiutare di richiedere e di mostrare il lasciapassare.

Nella vita sociale è sufficiente evitare i luoghi e le attività in cui è richiesto e moltiplicare le occasioni di convivialità, cultura, sport che ne sono libere. Non più di nascosto, dall’ingresso sul retro, o con il pass di un amico, ma alla luce del sole. Il rischio a cui ci si espone è limitato, sanzioni pecuniarie, peraltro impugnabili, niente di paragonabile alle gravi conseguenze penali di molte lotte del passato. Ma certo i gestori di attività e i promotori di iniziative pubbliche devono prendersi la responsabilità di decidere, mentre applicare diligenti la norma è più facile e apparentemente esime dal scegliere.

Nei luoghi di lavoro si gioca la partita fondamentale e gli esiti si determineranno in pochi giorni a partire dal 15 ottobre. Se milioni di persone si presenteranno al lavoro senza lasciapassare e saranno rispedite a casa molte attività private e servizi pubblici saranno gravemente compromessi, i disagi enormi, Confindustria allarmata, il governo sollecitato a mettere pezze. In quei giorni potrebbe astenersi anche il personale scolastico, che al momento ha continuato in gran parte a lavorare per senso di responsabilità verso gli allievi. Si tratterebbe di una sorta di sciopero generale a oltranza, con la possibilità supplementare per ogni singolo lavoratore di presentarsi di tanto in tanto con il lasciapassare, a macchia di leopardo, lavorare due giorni e stare nuovamente a casa, aumentando il caos per l’impossibilità di programmare le attività produttive. Sarà preziosa anche l’astensione totale o parziale da parte dei lavoratori in possesso di lasciapassare a lunga scadenza (vaccinati e guariti) che tuttavia sceglieranno di aderire alla protesta, presentandosi ai cancelli senza pass, consapevoli del pericolo di subordinare il diritto al lavoro a requisiti aleatori, che domani potrebbero minacciare anche loro.

Mancano pochi giorni. La comunità socialista, comunista, libertaria, largamente intesa, non può fare finta di niente. Le possibilità di fermare in tempo questa deriva anti-democratica sono elevate, ma non basteranno le chat Telegram di singoli volenterosi, devono esporsi le organizzazioni sociali, politiche, sindacali, o almeno loro forti componenti interne. Non scegliere significa, di fatto, concretamente, collaborare, fare proprie le scelte del governo, accettare la china presa anche per il futuro. E’ tempo di scegliere da che parte stare e agire di conseguenza, collettivamente.


* Attivista sindacale
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#6270 Messaggio da cicciuzzo »

pan ha scritto:
30/09/2021, 22:34
cicciuzzo ha scritto:
30/09/2021, 17:48
pan ha scritto:
30/09/2021, 16:40
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Devono prepararlo con cura, ché in Italia basta un Gilletti a scoprire gli intrighi. :DDD
Dai che siamo ad ottobre

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