non sono uno studioso ne tantomeno un critico, ma penso come l'approccio alla letteratura come all'arte del resto si possa sostanziare su diverse tipologie di livelli............pan ha scritto:Una cosa scandalosa c'è, purtroppo, ed è l'esercizio della critica letteraria senza possederne le basi.
Il primo settembre ho acquistato "Io respirai-SM" ma non l'ho ancora aperto per un motivo che Silente conosce e che non è il caso di riferire. Ma quanto rilevato da LordPinceton mi costringe ad insorgere in difesa del libro su una questione metodo-logica, ancor prima di averlo letto. LP "attacca" il testo su un piano formale, confrontandolo (arbitrariamente,nel migliore dei casi) con le più grandi opere del genere in questione di sua conoscenza e minimizza, se non alla fine, sul fatto che si tratta di un'opera prima di una trentenne.
Già sentenziare sul mero piano formale in base a dei corsi più o meno lampo seguiti presso illustri firme appare alquanto parziale, ma è quando entra nel merito con esemplificazioni che si rivela il suo sapere.
["Avevo in testa un'incoerente insalata di parole" (Sic)]
Scrive il nostro LP, dimostrando di non aver mai sentito parlare di un certo Bleuler, che invece tu, Canella/Bruneri, conosci benissimo come rappresentante della psichiatria "imperiale" tedesca, nonchè coniatore di quell'espressione per indicare la fenomenologia clinica della disorganizzazione psicotica del pensiero. Il critico elegante e raffinato avrebbe semmai sottolineato la ridondanza di quell "incoerente" sull'insalata di parole, non già la frase in toto.
LordPincenton in effetti ha un requisito per diventare un critico:il desiderio di creare senza essere (ancora) riuscito a farlo. Molti grandissimi critici d'arte hanno un background siffatto, ma per compenso hanno studiato come forsennati per colmare quello che vivevano come un loro grande vuoto. Se ne potrebbero citare a iosa. E poi ama la lettura e, con una sua specifica ambivalenza, anche gli scrittori, ma anche in questo settore deve compiere un passo avanti verso la benevolenza e l'incoraggiamento di un'esordiente. Invece che fa?
"Scusatemi ma al liceo periodi come questi venivano segnati a matita blu...ok forse ho studiato prima della riforma Moratti...ok..."
facendomi venire l'insopprimibie voglia di usarla a mia volta per il suo
"Ho completato il libro: prima peró di fornire il mio pensiero dedico ai miei delatori Donegal e lupus queste chicche di Sil e chiedo a Tao che spieghi loro cosa non va:" -
dove evidentemente la parola propria non è "delatori" bensì "detrattori".
In sintesi, e qui mi rivolgo fraternamente a LordPinceton: esordisci molto opportunamente con l'episodio del Sacre di Strawinsky e ti comporti esattamente come coloro che lo stroncarono nel 1913! Non ti pare che debba rivedere qualcosa?
E non venirmi a dire che Sil non è Strawinsky perchè non l'ho ancora letta...
la critica puó offrire ad esempio una chiave d'interpretazione psicanalitica nella presa in esame del testo, oppure puó rimandare o fare riferimento al contesto temporale nella quale l'opera viene espressa, oppure ancora puo porla in relazione alle vicissitudini biografiche dell'autore........
è un'ambito talmente fluido che stabilire dei dogmi aprioristicamente con tanto di riferimenti a specialisti di psichiatria tedeschi mi sembra a mio avviso riduttivo...........
la ricezione di un testo è essenzialmente impressione, l'impressione determina emozioni, per ció che concerne un maggiore o minore gradimento siamo in questo genere di ambito.....
tutti a nostro modo ne siamo capaci..........