(o.t.)Il lavoro è un diritto?

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Minko1981
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#301 Messaggio da Minko1981 »

Helmut, anche se mi vuoi chiudere l'Alcoa ti giuro che apprezzo il tuo modo di argomentare :-D
Primo perche' sei comunque pacato, poi perche' comunque sai quello che dici anche se non lo condivido.

I problemi industriali dell'Italia sono ovviamente un casino e non saremo noi a risolverli, per lo meno non qui nel forum.
La cosa che trovo sbagliata pero', e non mi riferisco ai tuoi post, e' la superficialita' e l'arroganza di certi giudizi. Tutto qui.
Gente che fa i conti in tasca al vicino di casa e sta a sindacare se quello lavora o meno.. non e' retorica, a me viene logico puntare il dito su altri. Anche perche' gli ultimi, perche' di ultimi si tratta non hanno colpe.

La mia l'ho detta.. e non voglio diventare petulante.

Comunque resto sempre, dopo anni di frequentazione, sorpreso di trovare discussioni cosi interessanti in un forum di pornomani
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VolpeGrigia
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#302 Messaggio da VolpeGrigia »

Ortheus ha scritto:Caro fabrizio [...]
Posso impiegare il mio tempo per polemizzare con te, oppure farmi una sega guardando un porno, oppure leggendo Moccia.
Ma il secondo oppure è legato a tempo per o o alla sega? No perchè se ti seghi leggendo Moccia perderei la stima che ho di te :DDD
VolpeGrigia é un uomo che odora di muschio e cuoio, fuma la pipa e arrotola funi nei piccoli moli...
Insomma, é un uomo che sa vedere e guardare, guardare e capire le storie del mare...un uomo che sa capire il momento, godere la vita, giocare col vento... (Steiner)

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cicciuzzo
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#303 Messaggio da cicciuzzo »

secondo me questo topic, in cui non sto intervenendo perchè oggi ho lavorato circa 11 ore praticamente cosecutive, sta andando un pò oltre la seppur difficile logica di un topic in cui si interviene senza (per l'appunto) un filo logico.

il capo continua con questa cosa dei padroncini latinos della TNT e delle badanti moldave, dimenticando l'elementare questione che di consegne da fare nel sulcis o nell'iglesiente credo se ne facciano ben poche. però è anche vero che ci sono tantissimi lavori che gli italiani non vogliono più fare, e probabilmente sempre nel sulcis e nell'iglesiente di badanti che puliscono ai vecchi del posto, notoriamente longevi, ce ne sono.

il punto nodale è un altro, secondo me. siamo ad un livello generalizzato di povertà? fuori dalla caritas c'è una fila di italiani (che non siano barboni, of course) che reclamano un tozzo di pane? io penso di no. e questo vuol dir che esiste un'area di confort in cui, pur lamentandosi, ci sguazzano ancora in molti. e secondo me quest'area è più consistente al nord, scema un pò al centro, è sempre meno estesa al sud.

sarà contraddittorio, ma nei fatti l'Italia è da lustri in un lento ma costante declino, ma ci sono tanti e tali ammortizzatori (sociali, familiari) che riusciamo tutti a svangarla. abbiamo armadi così pieni che potremmo smettere di comprare abiti per i prossimi 5 anni e ancora non andremmo in giro nudi.

però io mi domando anche se siano "giusti" (attenti al virgolettato) i sacrifici. se sia giusto perdere il posto di lavoro o non sentirsi di intraprendere un'avventura imprenditoriale o dal lavoratore autonomo se non se ne hanno capacità e voglia.

l'alcoa o il carbone sono forse decotti, e lo si sa da anni. ma io che sono stato ad Iglesias e ho visto quel posto dico: "ma perchè devo prendermela in quel posto che stavo così bene.....".

(attenzione, non è detto che tutto ciò che ho scritto lo condivida. io ho fatto il lavoratore autonomo per necessità. ho scoperto che ero bravo, e guadagnavo nel 1993/1994 2.500.000/3.000.000 £/mese, poi ho "rischiato" andando a fare il dipendente perchè la mia aspirazione era lavorare per una grande azienda. sono scelte.... ma mica tutti sono così capaci di scegliere....)
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#304 Messaggio da Parakarro »

Ortheus ha scritto: Un minatore (e vorrei ben vedere) prende di più di un addetto alla laminazione.
Ma prende di più perchè per fare il minatore ci vuole davvero "fame".
Sei mai sceso a 400 metri sotto terra, fabrizio? Io si.
Hai mai visto da vicino un altoforno? Io si..
mi dispiace entrare nel vostro dialogo però mi chiedo.

ok, sono lavori duri, che molti non vorrebbbero fare, hanno il "contro" che le condizioni lavorative sono difficili e che quindi non bisogna dire che vogliono mantenere quel lavoro perchè facile.

ma quindi? essendo duro va garantito sempre e comunque? oppure perchè chi lo fa ha "fame" deve avere uno stipendio per sempre ? o, visto che in Sardegna è piu' difficile trovare un'alternativa, non bastano gli ammortizzatorisociali ma ci vuole uno stipendio ad ogni costo?

gli operai che protestano per poter lavorare hanno, come ho detto, tutto il mio rispetto però cosa si dovrebbe fare? dobbiamo pagare ancora noi che non abbiamo bisogno di aiuto da parte dello stato e che abbiamo scelto una strada diversa dalla loro? ancora?

mettiamo che si garantisce il lavoro e che lo stato decide di buttare vari miliardi per farli lavorare in perdita. ok.
sempre piu' assistita e pagata, la vostra isola sarà sempre piu' disperata

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#305 Messaggio da Ortheus »

Forse non riesco a spiegarmi ( lo dico senza sarcasmo).

Sul carbone: attualmente e' la fonte di energia fossile a più buon mercato e quello della carbonsulcis, pur avendo un alto tenore di zolfo, con le attuali tecnologie , e' assolutamente adatto all'uso. L'Enel preferisce comprarlo sul mercato ( specie quello cinese ) che viene prodotto in miniere dove ogni anno muoiono decine e decine di UOMINI per la quasi totale assenza di misure di sicurezza, solo perché costa qualche euro di meno a tonnellata.
Inoltre c'e' un progetto per stivare i sottoprodotti tossici della combustione , nei pozzi esauriti.

Ci sarebbe tanto da fare,insomma, con benefici per tutti, ambiente compreso.

Sull'Alcoa ho già detto molto ( e non solo, ma altri molto meglio di me).
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#306 Messaggio da cicciuzzo »

Ort, poco sopra ho scritto che conosco l'iglesiente e il sulcis. e so che non è come vivere a Bergamo o Vicenza. però gli extracomunitari ci sono anche lì, che fanno quei famosi lavori che nessun italiano vuole fare. al di là di come la penso sulla vicenda specifica, parak chiede se è giusto pagare e magari tanto uno solo perchè fa un lavoro duro, e conseguentemente continuare a produrre ciò che piaccia o no non sta più sul mercato. ma io aggiungo ancora: domani chiude l'alcoa, chiudono le miniere, chiude tutto. perdono il posto di lavoro che so in 10.000. ci sono 10.000 badanti irregolari da quelle parti. questi 10.000 lavoratori che perdono il posto all'alcoa o in miniera, andrebbero a pulire il culo ai vecchi di Iglesias e dintorni?
la mia è una mezza provocazione, ma vorrei sapere come la pensi...
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#307 Messaggio da Ortheus »

La mia Regione ha tanti problemi e altrettante opportunità .
La chimica verde ( che sta partendo col progetto Matrica ) , il " solare" abbianato alle serre per le produzioni agricole, il turismo eccetera.

La mia Regione ha avuto e in parte ha una pessima classe dirigente, e con questo termine parlo non solo dei politici, ma anche della Confindustria e dei Sindacati.

Ma ha il vantaggio di avere una basse, un popolo, che non ha nell'assitenza il proprio obbiettivo . Lo ha dimostrato in anni e anni di emigrazione.

Ora il discorso e' che la bona volontà non basta e senza un intervento strutturale , forte, deciso e senza tentennamenti, da parte dlle istituzioni, non si va da nessuna parte.

Senza sinergie tutte le grandi industrie chiuderanno, prima nelle regioni deboli,poi nelle Nazioni deboli e infine, in Europa.

E' solo una questione di tempo.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#308 Messaggio da Minko1981 »

cicciuzzo ha scritto:Ort, poco sopra ho scritto che conosco l'iglesiente e il sulcis. e so che non è come vivere a Bergamo o Vicenza. però gli extracomunitari ci sono anche lì, che fanno quei famosi lavori che nessun italiano vuole fare. al di là di come la penso sulla vicenda specifica, parak chiede se è giusto pagare e magari tanto uno solo perchè fa un lavoro duro, e conseguentemente continuare a produrre ciò che piaccia o no non sta più sul mercato. ma io aggiungo ancora: domani chiude l'alcoa, chiudono le miniere, chiude tutto. perdono il posto di lavoro che so in 10.000. ci sono 10.000 badanti irregolari da quelle parti. questi 10.000 lavoratori che perdono il posto all'alcoa o in miniera, andrebbero a pulire il culo ai vecchi di Iglesias e dintorni?
la mia è una mezza provocazione, ma vorrei sapere come la pensi...
Guardate che, anche volendo, se chiude quella fabbrica, chiude tutto l'indotto, e di soldi per pagare altri servizi supplettivi del tipo badante sardo e/o pony express, nella zona piu' pidocchiosa del paese,
NON-CE-NE-SO-NO!

Piu' probabile che si ritorni a 20, 30 anni fa.. business rapimenti.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#309 Messaggio da BARNEY »

tiffany rayne ha scritto:Direi che in una società perfetta il post di Zeta non si può non condividere. Se uno fa il minatore vuol dire che ha il "talento" per fare questo. Cosi come chi è disoccupato lo è per libera scelta.

Ma la nostra società è perfetta? neanche lontanamente si avvicina alla perfezione. Ad esempio nella nostra società il figlio di un parlamentare non farà mai il minatore, il figlio di un operaio ha altissime probabilità di continuare la professione del padre e magari fare il minatore pur avendo lo stesso "talento" del figlio del parlamentare.

Quindi parlare di libera scelta non è sempre giusto, l'ambiente in cui nasci condiziona la tua esistenza. Certo che puoi modificarla, ma devi avere un talento particolare e spiccare in qualche campo per cambiarla. Le persone normali, che poi sono la grandissima maggioranza, che non spiccano per particolare intelligenza e genio alla fine tendono a restare confinati nella propria classe. Se sei nato da famiglia operaia ci resti.

Quindi massima solidarietà ai minatori che protestano, già svolgono un lavoro particolarmente usurante e che si risparmierebbero volentieri, dire che se rimangono disoccupati in fondo se la sono cercata e non dovrebbero dire nulla non mi pare il caso. Si tratta di gente che, magari con altre prospettive lavoratrici e non avesse una famiglia da mantenere, questo lavoro non lo farebbe e potrebbe sopportare qualche mese o anno da disoccupato alla ricerca di un altro lavoro, magari migliore per la propria salute.

Lavorare in miniera mica è cosi divertente. Chi ci lavora non è tipo a cui manca la voglia di lavorare.
Post impeccabile, come sempre.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#310 Messaggio da Parakarro »

Ortheus ha scritto:La mia Regione ha tanti problemi e altrettante opportunità .
La chimica verde ( che sta partendo col progetto Matrica ) , il " solare" abbianato alle serre per le produzioni agricole, il turismo eccetera.

La mia Regione ha avuto e in parte ha una pessima classe dirigente, e con questo termine parlo non solo dei politici, ma anche della Confindustria e dei Sindacati.

Ma ha il vantaggio di avere una basse, un popolo, che non ha nell'assitenza il proprio obbiettivo . Lo ha dimostrato in anni e anni di emigrazione.

Ora il discorso e' che la bona volontà non basta e senza un intervento strutturale , forte, deciso e senza tentennamenti, da parte dlle istituzioni, non si va da nessuna parte.

Senza sinergie tutte le grandi industrie chiuderanno, prima nelle regioni deboli,poi nelle Nazioni deboli e infine, in Europa.

E' solo una questione di tempo.
capisco le tue ragioni, le tue convinzioni e la tua "rabbia"

ma, secondo me, stai dando un valore alla portesta degli operai che, in fondo, non c'è.

vogliono il posto di lavoro non altro. non chiedono riforme strutturali o almeno non è quello che vogliono realmente. vogliono lavorare, non vogliono stare con il culo per terra e hanno paura e quindi urlano e picchiano perchè credono che sia l'unico strumento.

e se una ristrutturazione dell'industria della regione passasse proprio dal licenziamento e dalla chiusura di suddette realtà produttive?

ps
credo poco che l'assistenza no nsia l'obbiettivo di alcune masse... l'immigrazione è ormai un ricordo di un paio di generazioni fa.. pure calabresi,capani, siciliani ecc.. sono andati in tutto il mondo ma ormai vivono di assistenza statale.. ed è un male che si sta propagando pure nella padanissima lombardia..è piu' una piaga generazionale che geografica

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#311 Messaggio da cicciuzzo »

però perchè non ho risposte? io non sono mica un pasdaran del marchionne/pensiero, sostengo il libero mercato ma penso che occorra aiutare per quanto possibile chi è in difficoltà...

però cazzo, vi ricordate qualche anno fa quando in Calabria c'è stata una RIVOLTA degli africani SFRUTTATI che raccoglievano arance per 3 euro all'ora e vivevano in 10 in 30 metri quadri? cioè, in una regione con il più alto tasso di disoccupazione d'Europa la raccolta delle arance era affidata in condizioni di SCHIAVITU' a lavoratori africani, che si scontrarono per ore con i locali aiutati dalla 'ndrangheta....

questa estate ero in Puglia e ho visto un paesino dell'entroterra della provincia di Foggia abitato al 30% da slavi, che facevano i badanti ai pochi abitanti rimasti in maggioranza vecchi. e ho visto la raccolta dei pomodori anche lì fatta solo da africani.....

insomma, com'è la situazione da quelle parti?

poi io lì'ho scritto sopra.... è UMANO che uno voglia stare meglio anzichè peggio.... io però che guadagno molto bene, se perdo il lavoro, e da dirigente è molto facile perderlo, non ho difficoltà ad andare all'ortomercato a raccogliere la frutta....
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#312 Messaggio da Minko1981 »

Non hai risposte perche' poni quesiti assurdi.
Secondo te questi se restano a culo a terra perche' gli chiudi la fabbrica se ne vanno a Bugerru o a Piscinas a godersi la spiaggia?
Anche loro andranno a fare quello che trovano, se vogliono campare loro stessi e i loro figli!
Come ha scritto t.r. sopra "Lavorare in miniera (o in fabbrica) mica è cosi divertente. Chi ci lavora non è tipo a cui manca la voglia di lavorare." O no??
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#313 Messaggio da Minko1981 »



Un filmone, se no l'avete mai visti, guardatelo!
Cicciuzzo il tuo discorso e' lo stesso dello strabico :DDD
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#314 Messaggio da Minko1981 »

Minko1981 ha scritto:

Un filmone, se no l'avete mai visto, guardatelo!
Cicciuzzo il tuo discorso e' lo stesso dello strabico :DDD
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#315 Messaggio da cicciuzzo »

Minko1981 ha scritto:Non hai risposte perche' poni quesiti assurdi.
Secondo te questi se restano a culo a terra perche' gli chiudi la fabbrica se ne vanno a Bugerru o a Piscinas a godersi la spiaggia?
Anche loro andranno a fare quello che trovano, se vogliono campare loro stessi e i loro figli!
Come ha scritto t.r. sopra "Lavorare in miniera (o in fabbrica) mica è cosi divertente. Chi ci lavora non è tipo a cui manca la voglia di lavorare." O no??
non è detto, il tipo che hanno freddato a Milano con la compagna dominicana l'altro ieri aveva chiuso da tempo la partita iva, sul conto corrente non aveva un euro, verosimilmente l'hanno ucciso perchè era entrato in un giro di spaccio. ho un'amica che ha chiuso un'attività (costantemente in perdita) da tempo, che non so neanche se ha la terza media, il suo uomo guadagna 1.500 euro al mese e deve passarne quasi altrettanto di alimenti per i figli, lei non fa un cazzo e dico un cazzo, ma conducono un tenore di vita più alto del mio che guadagno strabene. ad entrambi non passa neanche per l'anticamera del cervello di ingegnarsi ulteriormente. c'è chi foraggia, ovviamente. l'esempio che ti facevo della Calabria non l'ho inventato io, ma è stato sui giornali di tutta Italia, di destra come di sinistra, per settimane. in Sardegna vado tutti i mesi per lavoro, e credimi non vado a Cagliari o a Porto Cervo. lavorare in fabbrica non è come lavorare al catasto ma non tutte le fabbriche sono come l'ilva di Taranto. in Italia esiste una ricchezza privata ENORME. diretta, e soprattutto indiretta, fatta di patrimoni immobiliari e di welfare familiare. elementi che permettono, a Trento ma anche a Samassi, di potersi permettere di non fare i lavori più umili che ci siano su questa terra. ripeto, che ci sia un lento declino è scontato. che non sempre e non tutti si sia disposti a fare qualsiasi cosa per tirare avanti è altrettanto scontato. poi magari la mia amica fa bene a farsi mantenere, finchè può.... come fanno bene probabilmente i lavoratori, dell'alcoa e di qualunque altra parte d'Italia, a difendere i propri diritti ed il proprio posto di lavoro, soprattutto se si considera che quasi mai è loro la colpa di quello che sta succedendo. ma non andranno necessariamente a fare quello che trovano.
che ti devo dire, io sono estremamente pratico
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