zio ha scritto:tiffany rayne ha scritto:Beh Zio ma cosi non mi rispondi nel merito, erano cosi pericolosi Prodi, Rutelli e Veltroni da aver bisogno di uno come Berlusconi per salvare l'Italia e la famiglia tradizionale?
tu vuoi una risposta introducendo due elementi che per me non sono affatto scontati e non sono all'ordine del giorno:
1- l'idea di pericolosità del candidato o di una coalizione;
2- l'idea che amministrare voglia dire: "salvare l'italia".
quando vado a votare a differenza di quel che mi chiedi, ci vado pensando: chi potrà meglio interpretare ciò che vedo necessario venga attuato in Italia per il bene comune?
io sono molto distante dal comunismo in senso tradizionale.
lo sono anche dal socialismo poichè si porta dentro una visione statalista che non mi appartiene.
idem lo sono per la destra storica, dalla quale mi divide l'idea liberista pura e che si porta dietro la negazione del diritto naturale per un relativismo positivista.
quindi il campo si restringe parecchio a livello delle idee.
e qui c'è una sfumatura che andrebbe approfondita: e cioè quale è oggi l'identità dei cattolici in politica? e qui devo precisare che sono molto distante dai cattolici che si rifanno alle tesi sociali di Dossetti, cioè quelli che volgarmente vengono appellati come cattocomunisti alla prodi o alla bindi. ma non in quanto tali, ma perchè perseguono la giustizia sociale in senso moralistico, con ciò che ne consegue (il denaro è in quanto tale una cosa sporca, gli affari nascondono sempre qualcosa di illecito, il privato non esiste, siamo tutti evasori fino a prova contraria).
pertanto, appurato che è meglio un laico che approva in maniera convinta i temi che mi stanno a cuore piuttosto di un cattolico confuso (meglio che io ritengo confuso), quando arrivano le elezioni scelgo.
per adesso la scelta è sempre andata a livello nazionale sulle coalizioni dove Berlusconi era capolista. non ha fatto molto nei suoi governi. poteva fare di più. molte volte è stato fermato da diversi elementi: coalizione, magistratura, scandali, etc.
quando è andato su prodi non avevo terrore. valutavo le scelte che faceva. alcune passabili (ministri dell'economia piuttosto appiattiti sulla tenuta dei conti pubblici) altre x me non condivisibili. non ho mai gridato allo scandalo o al boicottaggio. ho solo sperato che cadesse prima possibile.
non c'è in pericolo la democrazia (come amate dire da sempre quando non siete voi al governo) come non c'è in pericolo la costituzione.
c'è invece un bisogno estremo di riforme e di attualizzare lo stato in tutti i suoi componenti.
quello che vedo attuarsi in questo periodo è l'incessante (e sempre riuscito) tentativo di rimuovere le condizioni di un governo forte, sia con azioni esterne che, adesso, con azioni interne.
vedremo quando andremo alle elezioni chi sarà chiamato a governare, cosa saprà fare e soprattutto se riuscirà a riformare lo stato.
bye.