[O.T.] Generazione «nè-nè»: tuttologia sui giovani

Scatta il fluido erotico...

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pan
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#106 Messaggio da pan »

Intanto, manco a farlo apposta, guardate cosa ho trovato nella cassetta delle lettere. Canella, questa volta addirittura profetico, ne sarà  lieto. :lol:


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CanellaBruneri
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#107 Messaggio da CanellaBruneri »

pan ha scritto:Intanto, manco a farlo apposta, guardate cosa ho trovato nella cassetta delle lettere. Canella, questa volta addirittura profetico, ne sarà  lieto. :lol:


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Evvai!
Quando li porti? :lol:
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Mr. Viz
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#108 Messaggio da Mr. Viz »

Vabbè, credo che nessuno in questo topic abbia titolo per parlare vedo, si disserta, senza ricordarsi molto di com'è quel momento in cui si sceglie, entrare nell'ingranaggio? o restarne fuori per sempre?...un pó come da adolescenti si provano le pulsioni suicide pur di non abbandonare l'infanzia.

Credo che le dinamiche sono da spiegarsi socialmente piuttosto che economicamente. Temo sia una questione di modelli, stimoli e sole. :D

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pan
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#109 Messaggio da pan »

Mr. Viz ha scritto:Vabbè, credo che nessuno in questo topic abbia titolo per parlare vedo, si disserta, senza ricordarsi molto di com'è quel momento in cui si sceglie, entrare nell'ingranaggio? o restarne fuori per sempre?...un pó come da adolescenti si provano le pulsioni suicide pur di non abbandonare l'infanzia.

Credo che le dinamiche sono da spiegarsi socialmente piuttosto che economicamente. Temo sia una questione di modelli, stimoli e sole. :D
Visto che l'infanzia si è allungata a dismisura...
...occhio all'ultimo verso. Sta tutto lì.


Fine dell'infanzia


Rombando si ingolfava
dentro l'arcuata ripa
un mare pulsante, sbarrato da solchi,
cresputo e fioccoso di spume.

Di contro alla foce
di un torrente che straboccava
il flutto ingialliva.

Giravano al largo i grovigli dell'alighe
e tronchi d'alberi alla deriva.

Nella conca ospitale
della spiaggia
non erano che poche case
di annosi mattoni, scarlatte,
e scarse capellature
di tamerici, pallide
più d'ora in ora; stente creature
perdute in un orrore di visioni.

Non era lieve guardarle
per chi leggeva in quelle
apparenze malfide
la musica dell'anima inquieta
che non si decide.

Pure colline chiudevano d'intorno
marine e case; ulivi ne vestivano
qua e là  disseminati come greggi
o tenui come il fumo di un casale
che veleggi
la faccia cadente del cielo.

Tra macchie di vigneti di pinete,
petraie si scorgevano
calve e gibbosi dorsi
di collinette: un uomo
che là  passasse ritto s'un muletto
nell'azzurro lavato era stampato
per sempre e nel ricordo.

Poco s'andava oltre i crinali prossimi
di quei monti; varcarli pur non osa
la memoria stancata.

So che strade correvano su fossi
Incassati, tra garbugli di spini;
mettevano a radure, poi tra botri,
e ancora dilungavano
verso recessi madidi di muffe,
d'ombre coperti e di silenzi.

Uno ne penso ancora con meraviglia
dove ogni umano impulso
appare seppellito
in aura millenaria.

Rara di roccia qualche bava d'aria
sino a quell'orlo di mondo che ne strabilia.
Ma dalle vie del monte si tornava.
Riuscivano queste a un'instabile
vicenda d'ignoti aspetti
ma il ritmo che li governa ci sfuggiva.

Ogni attimo bruciava
negli istanti futuri senza tracce.
Vivere era ventura troppo nuova
ora per ora, e ne batteva il cuore.

Norma non v'era,
solco fisso, confronto,
a sceverare gioia da tristezza.

Ma riaddotti dai viottoli
alla casa sul mare,
al chiuso asilo
della nostra stupita fanciullezza,
rapido rispondeva
a ogni moto dell'anima un consenso
esterno, si vestivano di nomi
le cose, il nostro mondo aveva un centro.

Eravamo nell'età  verginale in cui le nubi non sono cifre o sigle
ma le belle sorelle che si guardano viaggiare.

D'altra semenza uscita
d'altra linfa nutrita
che non la nostra, debole, pareva la natura.
In lei l'asilo, in lei
l'estatico affisare; ella il portento
cui non sognava, o a pena, di raggiungere
l'anima nostra confusa.

Eravamo nell'età  illusa.

Volarono anni corti come giorni,
sommerse ogni certezza un mare florido
e vorace che dava ormai l'aspetto
dubbioso dei tremanti tamarischi.
Un'alba dovè sorgere che un rigo
di luce su la soglia
forbita ci annunziava come un'acqua;
e noi certo corremmo
ad aprire la porta
stridula sulla ghiaia del giardino.
L'inganno ci fu palese.
Pesanti nubi sul torbato mare
che ci bolliva in faccia, tosto apparvero.

Era in aria l'attesa di un procelloso evento.
Strania anch'essa la plaga
dell'infanzia che esplora
un segnato cortile come un mondo!
Giungeva anche per noi l'ora che indaga.

La fanciullezza era morta in un giro a tondo.

Ah il gioco dei cannibali nel canneto,
i mustacchi di palma, la raccolta
deliziosa dei bossoli sparati!
Volava la bella età  come i barchetti sul filo
del mare a vele colme.

Certo guardammo muti nell'attesa
del minuto violento;
poi nella finta calma
sopra l'acque scavate
dovè mettersi un vento.

Eugenio Montale

pelleposcide
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#110 Messaggio da pelleposcide »

E' colpa delle famiglie se i figli sono così. invece di volerli lavorati li vogliono studiati li mantengano, li coccolano li viziano. poi ci meravigliamo se spaccano le panchine sotto casa o disegnano il cazzo nell'ascensore o buttano la cartaigienica bagnata dal balcone sulle macchine di notte. Poi vengono a suonare il campanello e a chiedere se sono stato io? ma se sono stato io domandiamoci PERCHE' sono stato io.


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Mr. Viz
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#111 Messaggio da Mr. Viz »

pan ha scritto:
Mr. Viz ha scritto:Vabbè, credo che nessuno in questo topic abbia titolo per parlare vedo, si disserta, senza ricordarsi molto di com'è quel momento in cui si sceglie, entrare nell'ingranaggio? o restarne fuori per sempre?...un pó come da adolescenti si provano le pulsioni suicide pur di non abbandonare l'infanzia.

Credo che le dinamiche sono da spiegarsi socialmente piuttosto che economicamente. Temo sia una questione di modelli, stimoli e sole. :D
Visto che l'infanzia si è allungata a dismisura...
...occhio all'ultimo verso. Sta tutto lì.

sopra l'acque scavate
dovè mettersi un vento.
Sono d'accordo, ora si tratta solo di capire come mai il vento ora sia così debole e quale tipo di forza ci voglia per sradicare dalle spiaggette questo bel pó di zavorra, paura, comodità , desiderio, debolezza?

poco importa, probabilmente presto arriverà  la generazione y, poi la k, la J ecc...

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sigile
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#112 Messaggio da sigile »

pelleposcide ha scritto:E' colpa delle famiglie se i figli sono così. invece di volerli lavorati li vogliono studiati li mantengano, li coccolano li viziano. poi ci meravigliamo se spaccano le panchine sotto casa o disegnano il cazzo nell'ascensore o buttano la cartaigienica bagnata dal balcone sulle macchine di notte. Poi vengono a suonare il campanello e a chiedere se sono stato io? ma se sono stato io domandiamoci PERCHE' sono stato io.


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docu
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#113 Messaggio da docu »

dateci almeno puttane bone ...

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bastardi...

l'Italia è l'unico paese del mondo senza troie ...

:DDD :DDD
Ultima modifica di docu il 19/07/2009, 13:59, modificato 1 volta in totale.

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Blif
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#114 Messaggio da Blif »

Georges Brassens ha scritto: Le temps ne fait rien à  l'affaire

Quand ils sont tout neufs
Qu'ils sortent de l'œuf
Du cocon
Tous les jeunes blancs-becs
Prennent les vieux mecs
Pour des cons
Quand ils sont d'venus
Des tàªtes chenues
Des grisons
Tous les vieux fourneaux
Prennent les jeunots
Pour des cons
Moi, qui balance entre deux à¢ges
J'leur adresse à  tous un message

Le temps ne fait rien à  l'affaire
Quand on est con, on est con
Qu'on ait vingt ans, qu'on soit grand-père
Quand on est con, on est con
Entre vous, plus de controverses
Cons caducs ou cons dèbutants
Petits cons d'la dernière averse
Vieux cons des neiges d'antan

Vous, les cons naissants
Les cons innocents
Les jeun's cons
Qui n'le niez pas
Prenez les papas
Pour des cons
Vous, les cons à¢gès
Les cons usagès
Les vieux cons
Qui, confessez-le
Prenez les p'tits bleus
Pour des cons
Mèditez l'impartial message
D'un type qui balance entre deux à¢ges

Le temps ne fait rien à  l'affaire
Quand on est con, on est con
Qu'on ait vingt ans, qu'on soit grand-père
Quand on est con, on est con
Entre vous, plus de controverses
Cons caducs ou cons dèbutants
Petits cons d'la dernière averse
Vieux cons des neiges d'antan

http://www.youtube.com/watch?v=gznDOMKeWkA
Non date la colpa al tempo

Quando, tutti nuovi,
lasciano gli uovi
e volan via
coi piccoli becchi
tacciano i vecchi
d'idiozia,
ma quando non gli resta
più un pelo in testa
stanno là 
a dire, mezzi sbronzi,
che si è degli stronzi
a quell'età !

Ed io, nè impubere, nè vecchio
v'invito a tendermi l'orecchio:

Quella del tempo è una boiata,
chi nasce stronzo, non cambierà !
Sia imberbi che in età  avanzata,
chi nasce stronzo, non cambierà !

No, no puó rendervi rivali
qualche anno in meno, qualche anno in più,
imbecilli dei tempi attuali
e del tempo che fu.
Imbecilli dei tempi attuali
e del tempo che fu!

Voi, stronzi nati ieri,
siate sinceri,
è vero che
prendete i genitori
per scocciatori
o non lo è?

E voi, che siete giunti,
ottusi e consunti
all'anzianità ,
per voi i citrulli
sono i fanciulli
della verde età !

io che traballo fra due fasi,
io voglio che siate persuasi:

non conta che passino gli anni,
chi nasce stronzo, lo resterà !
Giovani e vecchi barbagianni
chi nasce stronzo, lo resterà !

No, non puó far la differenza
qualche anno in meno, qualche anno in più,
o babbei della senescenza
e della gioventù!
O babbei della senescenza
e della gioventù!

(Trad. Betto Balon e Salvo Lo Galbo)

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#115 Messaggio da pan »

Mr. Viz ha scritto:
pan ha scritto:
Mr. Viz ha scritto:Vabbè, credo che nessuno in questo topic abbia titolo per parlare vedo, si disserta, senza ricordarsi molto di com'è quel momento in cui si sceglie, entrare nell'ingranaggio? o restarne fuori per sempre?...un pó come da adolescenti si provano le pulsioni suicide pur di non abbandonare l'infanzia.

Credo che le dinamiche sono da spiegarsi socialmente piuttosto che economicamente. Temo sia una questione di modelli, stimoli e sole. :D
Visto che l'infanzia si è allungata a dismisura...
...occhio all'ultimo verso. Sta tutto lì.

sopra l'acque scavate
dovè mettersi un vento.
Sono d'accordo, ora si tratta solo di capire come mai il vento ora sia così debole e quale tipo di forza ci voglia per sradicare dalle spiaggette questo bel pó di zavorra, paura, comodità , desiderio, debolezza?

poco importa, probabilmente presto arriverà  la generazione y, poi la k, la J ecc...
Dovrei avere la vena profetica di Canella ieri l'altro per darti una risposta, Viz caro. Per la generazione di Montale i venti furono il fascismo, la crisi del 29 e la seconda guerra mondiale.

Vedi un po' tu... magari potrebbe bastarti la soffiata giusta. :wink:

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#116 Messaggio da Drogato_ di_porno »

puó darsi che essendo l' itaggglia il paese di mammoni per antonomasia abbia inciso il fenomeno del narcisismo fragile: rapporto stretto, soffocante, iperprotettivo della madre (o di entrambi i genitori). alla prima difficoltà  il figlio crolla.

tuttavia, nonostante abbia un lavoro, continuo ad odiarmi per tutto quello che sono e che non sono. la mia insoddisfazione e frustrazione sta raggiungendo punte preoccupanti e ho fantasie da serial killer. essere autosufficiente non mi ha cambiato un emerito cazzo.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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#117 Messaggio da Helmut »

Parakarro ha scritto:perchè gente come loro spesso ha successo... dai rendiamoci che se vai in libreria nei nuovi arrivi cìè il libro di Mastella...il libro di Cannavaro...il libro di Giordano...il libro di Costantino...
Chiunque puó scrivere un libro...vediamo poi quanti glieli comprano...la maggior parte di quei libri che hai citato va al macero dopo il primo anno... :o

...anche Veltroni, Occhetto,Fassino,Giordano (quello di Rifondazione) scrivono libri...ma vengono solitamente usati quando c'è un tavolo che balla in salotto... :DDD
Ultima modifica di Helmut il 20/07/2009, 12:00, modificato 1 volta in totale.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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#118 Messaggio da Helmut »

doppio
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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#119 Messaggio da pan »

Drogato_ di_porno ha scritto:puó darsi che essendo l' itaggglia il paese di mammoni per antonomasia abbia inciso il fenomeno del narcisismo fragile: rapporto stretto, soffocante, iperprotettivo della madre (o di entrambi i genitori). alla prima difficoltà  il figlio crolla.

tuttavia, nonostante abbia un lavoro, continuo ad odiarmi per tutto quello che sono e che non sono. la mia insoddisfazione e frustrazione sta raggiungendo punte preoccupanti e ho fantasie da serial killer. essere autosufficiente non mi ha cambiato un emerito cazzo.
Ehi, il forumista dell'anno non puó mica lasciarsi andare a simili dichiarazioni disfattiste!

- Se il n.1 è così, figuriamoci gli altri - penserebbero. :)

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#120 Messaggio da Mr. Viz »

pan ha scritto: tuttavia, nonostante abbia un lavoro, continuo ad odiarmi per tutto quello che sono e che non sono. la mia insoddisfazione e frustrazione sta raggiungendo punte preoccupanti e ho fantasie da serial killer. essere autosufficiente non mi ha cambiato un emerito cazzo.
Ehi, il forumista dell'anno non puó mica lasciarsi andare a simili dichiarazioni disfattiste!

- Se il n.1 è così, figuriamoci gli altri - penserebbero. :)[/quote]


e se fosse per questo che è così depresso??...diamine ddp la prossima volta non ti voto, giuro!

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