O.T. Società Matriarcale originale. La migliore società in cui vivere?
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Re: O.T. Società Matriarcale originale. La migliore società in cui vivere?
Il femminismo contemporaneo è nato in un mondo patriarcale.
Il femminismo inteso come la vivono nella società matriarcale non ha niente a che vedere con questo modello femminista occidentale.
Il femminismo inteso come la vivono nella società matriarcale non ha niente a che vedere con questo modello femminista occidentale.
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Re: O.T. Società Matriarcale originale. La migliore società in cui vivere?
Se è per questo, anche questo post è stato scritto in un mondo "patriarcale"cazzaniga90 ha scritto: ↑28/06/2022, 8:48Il femminismo contemporaneo è nato in un mondo patriarcale.
Il femminismo inteso come la vivono nella società matriarcale non ha niente a che vedere con questo modello femminista occidentale.
![Mr Green :DDD](./images/smilies/icon_biggrin1.gif)
Stiamo parlando di matriarcato da premesse "patriarcali", in un contesto "patriarcale", tra "patriarchi"!
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: O.T. Società Matriarcale originale. La migliore società in cui vivere?
Mi viene in mente un libro letto anni fa di Lewis Mumford, tra l'altro bellissimo, sono 3 volumi: Le città nella storia.
Descrive come socialità e città hanno nel corso dei millenni subito mutamenti paralleli.
Rispetto al topic dice:
Ieri la citta' era un mondo, oggi il mondo e' diventato una citta'.
La vita umana e' caratterizzata da movimento e da stanziamento: l'istinto di accumulare provviste e stanziarsi puo' essere uno dei tratti umani originari, la tendenza alla vita sociale e' alla base del passaggio dalle grotte, rifugi, cave di pietra ai gruppi di case, santuari, villaggi fino alle citta'. La citta' ha una natura storica: all'alba della storia a noi documentata, la citta' e' gia' una forma matura; la citta' primitiva era isolata a scopi difensivi ed aveva come scopi principali la procreazione e l'alimentazione: vi sono antecedenti in questo senso nell'evoluzione animale (uccelli, colonie di castori, alveari, termitai, formicai) Ogni traccia umana e' pero' testimonianza di interessi ed angosce che non hanno riscontro fra gli animali, come il rispetto per i morti: la citta' dei morti precede quella dei vivi, il primo germe della citta' e' il luogo di riunione cerimoniale e di pellegrinaggio.
Forse fu la grotta a suggerire la prima concezione di spazio architettonico e di cinte murarie: piramide, ziggurat, mitrei, cripte cristiane hanno come prototipo la grotta di montagna.
L'agricoltura e la pastorizia portarono all'occupazione permanente di un territorio; forse il fatto piu' importante di tale evoluzione fu l'addomesticamento dell'uomo stesso, accompagnato dall'interesse crescente per la riproduzione e la sessualita'. Il villaggio e' fondamentalmente una creazione della donna, inteso come nido collettivo capace di garantire maggiormente la sopravvivenza dei piccoli. L'addomesticamento dell'uomo, degli animali, delle piante e dell'ambiente naturale andarono di pari passo.
Lo sviluppo agricolo e domestico della cultura neolitica produsse quell'eccedenza di viveri e di mano d'opera che e' alla base della nascita delle citta'. La tecnologia neolitica si caratterizza per i contenitori stabili, ed ancora oggi noi usiamo molti loro metodi, forme e materiali; la moralita' ha origine nei mores, i costumi del villaggio.
I tratti fondamentali della cultura neolitica sono conformita', ripetizione, pazienza: ogni villaggio era un mondo a parte, solo l'eta' assicurava autorita' e preminenza. Il passaggio dal villaggio neolitico alla citta' e' insensibile e sono molti i punti di somiglianza. Il primo passo verso l'accumulazione del capitale fu mettere via per l'anno successivo i semi non consumati; la citta' antica era un contenitore di contenitori: granaio, banca, arsenale, biblioteca, negozio, fosso di irrigazione, canale, serbatoio, fossato, acquedotto, tubazione di scarico, fogna. Con la comparsa della citta' torna in primo piano il contributo maschile, la naturale evoluzione del cacciatore e' il condottiero politico: nel nuovo ambiente protourbano il pastore (fratello spirituale del cacciatore) ed il cacciatore appaiono nella leggenda come personaggi eroici, mentre il contadino laborioso e la donna sono posti in secondo piano.
Nei villaggi neolitici risultano assenti oggetti che si possano definire come armi: il primitivo bellicoso si Hobbes ed il buon selvaggio di Rousseau sono entrambi storicamente non attendibili.
La citta' e' "emergente" nella comunita' paleo-neolitica: secondo Lloyd Morgan e William Morton Wheeler, l'evoluzione emergente si verifica quando l'introduzione di un fattore nuovo non aumenta solo la massa esistente, ma provoca un mutamento radicale; le potenzialita' diventano ora visibili e non avrebbero potuto essere individuale nella fase preemergente. Grazie alla complessita' di nuovi gruppi professionali (il minatore, il boscaiolo, il pescatore) la citta' arrivo' ad esprimere una unita' nuova con una espansione enorme delle possibilita' umane. Alcune trasformazioni possono essere cosi' descritte:
- le divinita' familiari e locali furono sostituite da divinita' lontane del cielo e della terra;
- il condottiero locale divenne sovrano assoluto;
- la saggezza degli anziani fu sostituita dall'abilita' professionale e dall'audacia giovanile.
Le privazioni ed il lavoro piu' duro determinarono quelle eccedenze su cui si fondava la burocrazia regale e sacerdotale.
Descrive come socialità e città hanno nel corso dei millenni subito mutamenti paralleli.
Rispetto al topic dice:
Ieri la citta' era un mondo, oggi il mondo e' diventato una citta'.
La vita umana e' caratterizzata da movimento e da stanziamento: l'istinto di accumulare provviste e stanziarsi puo' essere uno dei tratti umani originari, la tendenza alla vita sociale e' alla base del passaggio dalle grotte, rifugi, cave di pietra ai gruppi di case, santuari, villaggi fino alle citta'. La citta' ha una natura storica: all'alba della storia a noi documentata, la citta' e' gia' una forma matura; la citta' primitiva era isolata a scopi difensivi ed aveva come scopi principali la procreazione e l'alimentazione: vi sono antecedenti in questo senso nell'evoluzione animale (uccelli, colonie di castori, alveari, termitai, formicai) Ogni traccia umana e' pero' testimonianza di interessi ed angosce che non hanno riscontro fra gli animali, come il rispetto per i morti: la citta' dei morti precede quella dei vivi, il primo germe della citta' e' il luogo di riunione cerimoniale e di pellegrinaggio.
Forse fu la grotta a suggerire la prima concezione di spazio architettonico e di cinte murarie: piramide, ziggurat, mitrei, cripte cristiane hanno come prototipo la grotta di montagna.
L'agricoltura e la pastorizia portarono all'occupazione permanente di un territorio; forse il fatto piu' importante di tale evoluzione fu l'addomesticamento dell'uomo stesso, accompagnato dall'interesse crescente per la riproduzione e la sessualita'. Il villaggio e' fondamentalmente una creazione della donna, inteso come nido collettivo capace di garantire maggiormente la sopravvivenza dei piccoli. L'addomesticamento dell'uomo, degli animali, delle piante e dell'ambiente naturale andarono di pari passo.
Lo sviluppo agricolo e domestico della cultura neolitica produsse quell'eccedenza di viveri e di mano d'opera che e' alla base della nascita delle citta'. La tecnologia neolitica si caratterizza per i contenitori stabili, ed ancora oggi noi usiamo molti loro metodi, forme e materiali; la moralita' ha origine nei mores, i costumi del villaggio.
I tratti fondamentali della cultura neolitica sono conformita', ripetizione, pazienza: ogni villaggio era un mondo a parte, solo l'eta' assicurava autorita' e preminenza. Il passaggio dal villaggio neolitico alla citta' e' insensibile e sono molti i punti di somiglianza. Il primo passo verso l'accumulazione del capitale fu mettere via per l'anno successivo i semi non consumati; la citta' antica era un contenitore di contenitori: granaio, banca, arsenale, biblioteca, negozio, fosso di irrigazione, canale, serbatoio, fossato, acquedotto, tubazione di scarico, fogna. Con la comparsa della citta' torna in primo piano il contributo maschile, la naturale evoluzione del cacciatore e' il condottiero politico: nel nuovo ambiente protourbano il pastore (fratello spirituale del cacciatore) ed il cacciatore appaiono nella leggenda come personaggi eroici, mentre il contadino laborioso e la donna sono posti in secondo piano.
Nei villaggi neolitici risultano assenti oggetti che si possano definire come armi: il primitivo bellicoso si Hobbes ed il buon selvaggio di Rousseau sono entrambi storicamente non attendibili.
La citta' e' "emergente" nella comunita' paleo-neolitica: secondo Lloyd Morgan e William Morton Wheeler, l'evoluzione emergente si verifica quando l'introduzione di un fattore nuovo non aumenta solo la massa esistente, ma provoca un mutamento radicale; le potenzialita' diventano ora visibili e non avrebbero potuto essere individuale nella fase preemergente. Grazie alla complessita' di nuovi gruppi professionali (il minatore, il boscaiolo, il pescatore) la citta' arrivo' ad esprimere una unita' nuova con una espansione enorme delle possibilita' umane. Alcune trasformazioni possono essere cosi' descritte:
- le divinita' familiari e locali furono sostituite da divinita' lontane del cielo e della terra;
- il condottiero locale divenne sovrano assoluto;
- la saggezza degli anziani fu sostituita dall'abilita' professionale e dall'audacia giovanile.
Le privazioni ed il lavoro piu' duro determinarono quelle eccedenze su cui si fondava la burocrazia regale e sacerdotale.
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Re: O.T. Società Matriarcale originale. La migliore società in cui vivere?
Interessante
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Re: O.T. Società Matriarcale originale. La migliore società in cui vivere?
il libro di Mumford è davvero affascinante ,fa piacere vederlo citato , grazieMinko1981 ha scritto: ↑28/06/2022, 10:08Mi viene in mente un libro letto anni fa di Lewis Mumford, tra l'altro bellissimo, sono 3 volumi: Le città nella storia.
Descrive come socialità e città hanno nel corso dei millenni subito mutamenti paralleli.
Rispetto al topic dice:
Ieri la citta' era un mondo, oggi il mondo e' diventato una citta'.
La vita umana e' caratterizzata da movimento e da stanziamento: l'istinto di accumulare provviste e stanziarsi puo' essere uno dei tratti umani originari, la tendenza alla vita sociale e' alla base del passaggio dalle grotte, rifugi, cave di pietra ai gruppi di case, santuari, villaggi fino alle citta'. La citta' ha una natura storica: all'alba della storia a noi documentata, la citta' e' gia' una forma matura; la citta' primitiva era isolata a scopi difensivi ed aveva come scopi principali la procreazione e l'alimentazione: vi sono antecedenti in questo senso nell'evoluzione animale (uccelli, colonie di castori, alveari, termitai, formicai) Ogni traccia umana e' pero' testimonianza di interessi ed angosce che non hanno riscontro fra gli animali, come il rispetto per i morti: la citta' dei morti precede quella dei vivi, il primo germe della citta' e' il luogo di riunione cerimoniale e di pellegrinaggio.
Forse fu la grotta a suggerire la prima concezione di spazio architettonico e di cinte murarie: piramide, ziggurat, mitrei, cripte cristiane hanno come prototipo la grotta di montagna.
L'agricoltura e la pastorizia portarono all'occupazione permanente di un territorio; forse il fatto piu' importante di tale evoluzione fu l'addomesticamento dell'uomo stesso, accompagnato dall'interesse crescente per la riproduzione e la sessualita'. Il villaggio e' fondamentalmente una creazione della donna, inteso come nido collettivo capace di garantire maggiormente la sopravvivenza dei piccoli. L'addomesticamento dell'uomo, degli animali, delle piante e dell'ambiente naturale andarono di pari passo.
Lo sviluppo agricolo e domestico della cultura neolitica produsse quell'eccedenza di viveri e di mano d'opera che e' alla base della nascita delle citta'. La tecnologia neolitica si caratterizza per i contenitori stabili, ed ancora oggi noi usiamo molti loro metodi, forme e materiali; la moralita' ha origine nei mores, i costumi del villaggio.
I tratti fondamentali della cultura neolitica sono conformita', ripetizione, pazienza: ogni villaggio era un mondo a parte, solo l'eta' assicurava autorita' e preminenza. Il passaggio dal villaggio neolitico alla citta' e' insensibile e sono molti i punti di somiglianza. Il primo passo verso l'accumulazione del capitale fu mettere via per l'anno successivo i semi non consumati; la citta' antica era un contenitore di contenitori: granaio, banca, arsenale, biblioteca, negozio, fosso di irrigazione, canale, serbatoio, fossato, acquedotto, tubazione di scarico, fogna. Con la comparsa della citta' torna in primo piano il contributo maschile, la naturale evoluzione del cacciatore e' il condottiero politico: nel nuovo ambiente protourbano il pastore (fratello spirituale del cacciatore) ed il cacciatore appaiono nella leggenda come personaggi eroici, mentre il contadino laborioso e la donna sono posti in secondo piano.
Nei villaggi neolitici risultano assenti oggetti che si possano definire come armi: il primitivo bellicoso si Hobbes ed il buon selvaggio di Rousseau sono entrambi storicamente non attendibili.
La citta' e' "emergente" nella comunita' paleo-neolitica: secondo Lloyd Morgan e William Morton Wheeler, l'evoluzione emergente si verifica quando l'introduzione di un fattore nuovo non aumenta solo la massa esistente, ma provoca un mutamento radicale; le potenzialita' diventano ora visibili e non avrebbero potuto essere individuale nella fase preemergente. Grazie alla complessita' di nuovi gruppi professionali (il minatore, il boscaiolo, il pescatore) la citta' arrivo' ad esprimere una unita' nuova con una espansione enorme delle possibilita' umane. Alcune trasformazioni possono essere cosi' descritte:
- le divinita' familiari e locali furono sostituite da divinita' lontane del cielo e della terra;
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Le privazioni ed il lavoro piu' duro determinarono quelle eccedenze su cui si fondava la burocrazia regale e sacerdotale.
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Re: O.T. Società Matriarcale originale. La migliore società in cui vivere?
anche questo interessante:
https://www.laltrapagina.it/mag/quando- ... una-citta/
http://www.ilportaledelsud.org/matriarc ... arcato.htm
Mirina
Nel racconto di Diodoro Siculo fu regina delle Amazzoni di Libia (diverse da quelle asiatiche), molte generazioni prima della guerra di Troia.
Attaccò e sconfisse il popolo degli Atlanti e quello delle Gorgoni (altra società matriarcale). Si alleò con l'Egitto di Horus e si spinse a conquistare la Siria e l'Asia Minore. Conquistò l'isola di Lesbo, dove fondò Mitilene, e quella di Samotracia dove fece erigere altari alla Madre degli Dei.
Infine si scontrò con Mopso, esule dalla Tracia per volontà del re Licurgo, che la sconfisse ed uccise.
https://www.laltrapagina.it/mag/quando- ... una-citta/
http://www.ilportaledelsud.org/matriarc ... arcato.htm
Mirina
Nel racconto di Diodoro Siculo fu regina delle Amazzoni di Libia (diverse da quelle asiatiche), molte generazioni prima della guerra di Troia.
Attaccò e sconfisse il popolo degli Atlanti e quello delle Gorgoni (altra società matriarcale). Si alleò con l'Egitto di Horus e si spinse a conquistare la Siria e l'Asia Minore. Conquistò l'isola di Lesbo, dove fondò Mitilene, e quella di Samotracia dove fece erigere altari alla Madre degli Dei.
Infine si scontrò con Mopso, esule dalla Tracia per volontà del re Licurgo, che la sconfisse ed uccise.
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Re: O.T. Società Matriarcale originale. La migliore società in cui vivere?
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"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo
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Viva la figa e il matriarcato!
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