Antonchik ha scritto:dostum più che a Lutero mi rifaccio a Sant'Agostino al limite.
Analizzando dal punto di vista laico (non vedo perchè non si possa fare, Agostino era un filosofo) il suo pensiero, è condivisibile l'idea che la sofferenza interiore derivi dal disordine dell'anima. Dove anima significa "mente", "percezione spirituale", "essere" ecc ecc ecc...
E Agostino diceva anche che non esiste il male, ma esiste soltanto un bene minore.
Perfetto vuoi spararti la cocaina, bravo, vedrai come poi stai male quando stai a ruota, come l'anima ti si è rovinata, come uccideresti per avere un grammo di polvere bianca. E come non proverai felicità per null'altro che quei 20 minuti di temporanea eccitazione.
Stai lì nel mondo dei vip, del consumismo... Poi non lamentarti se un giorno eri il tronista e tutti ti conoscevano e salutavano e il giorno dopo sei sul bordo di un marciapiede e avrai cani che ti pisciano addosso. Non sono gli altri i bastardi, sei tu lo stronzo che hai scelto il mondo sbagliato.
Tu sportivo, dopati, e un giorno quando avrai un cuore malato e il metabolismo andato a troie come ci andavi tu un tempo, dei soldi sai cosa te ne fai? te li ficchi su per il culo, e magari sparati una sniffata di popper come ai vecchi tempi, così sale tutto più in fretta.
Sia chiaro non sono contro la droga, il sesso, il "peccato" (come viene definito) in sè.
Ritengo che il peccato non esista come "qualità ". Il peccato è "quantità ". E' squilibrio interiore.
La cocaina non permette di gestire la quantità (altre droghe si) perchè ti porta subito in dipendenza. L'equilibrio e la serenità di azione infatti, sono le due cose da tener sempre presenti per costruire un modus-vivendi che abbia come obbiettivo la serenità .
Biologicamente: gli eccessi portano a un grande godimento, pagato con dopamina dal cervello, quando c'è privazione il cervello brama nuovamente quella dose di godimento e di dopamina, e se non puó essere soddisfatto, allora si incavola e spara depressione a tutta forza, ti punisce.
Il consumismo mediatico nel quale viviamo, attira molta gente nello stagno che luccica come oro e schiavizza queste persone, dandogli la parvenza di una vita soddisfacente e serena. Castelli in aria e nulla più, valori finti, fasulli.
E quando si accorgono dell'errore è troppo tardi, e versano le lacrime, si ricordano di un'infanzia felice nella quale si voleva essere astronauti o pompieri, per aiutare la gente. Tutto è lontano e le persone care che un tempo li appoggiavano sono ormai scoparse all'orizzonte...
Sono una troia, sono un tossico, sono un fallito...
Ne valeva la pena?
OCCAVOLO il PORNOSAVONAROLA
cmq l astronauta come futura professione andava 30 anni fa adesso vogliono fare i chirurghi estetici.........................
