Non mi piace pensarlo, anzi mi schifa. Mi schifa il fatto che, da giovane, fosse argomento della mia militanza a sinistra, dove era largamente condivisa (da me incluso) l'idea che i brigatisti avessero fatto cio' che era necessario fare. Io non so quanti anni hai, ma ti garantisco che in certi ambienti, fino a 30 anni fa, il brigatista era ancora il compagno eroe (insieme ad altri macellai come il Che' e via discorrendo). Non ti parlo di ambienti "illegali" ristretti, ma ti parlo di correnti di partito, centri sociali, professori e intellettuali. Che poi i vertici di partito si dissociavano, era normale. Cosa potevi aspettarti?? Che godessero in pubblico perche' avevano gambizzato montanelli?Johnny Wadd ha scritto: ↑16/09/2025, 12:20Ma lo dici tu perchè ti piace pensare nella tua mente da crociato anti-sinistra che una bella fetta della sinistra godeva quanto le brigate rosse sparavano a qualche sbirro o giornalista. Ma guarda cosa uno deve leggere, la violenza brigatista è stata sempre condannata dal PCI e dal PSI che rappresentavano in Italia la grandissima maggioranza della sinistra. Tu fai la morale alla sinistra che sparge odio e poi con quello che scrivi qualche fanatico di destra potrebbe sentirsi autorizzato a sparare a qualcuno di sinistra visto che a sinistra godono se ammazzano uno di destra. Guarda che le tue parole sono altrettanto pericolose dei fanatici dell'estrema sinistra che godono per la morte di Kirk e che dici di odiare.giorgiograndi ha scritto: ↑16/09/2025, 9:41Le brigate rosse erano un gruppo terroristico di estrema sinistra. Non rappresentavano la sinistra, ma una bella fetta della sinistra si sentiva rappresentata dalle brigate rosse, godeva quanto sparavano a qualche sbirro o a qualche giornalista.
Dall'altra parte, non credo proprio che ci fossero tante persone che godevano per le varie Stragi e che si sentivano rappresentati dai perpetuatori delle stragi
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Io non capisco come puoi ragionare cosi'. La sinistra voleva fare delle cose con consenso popolare, aborto e divorzio. Infatti, come dici tu, il referendum confermo' il volere popolare.
Sono passati 60 anni, e dimmi una cosa che vorrebbe fare la sinistra che avrebbe un consenso popolare a livello di aborto o divorzio. Nulla.
A destra tutti santi, quando invece tanti stragisti fascisti all'epoca venivano coperti e aiutati a scappare magari all'estero nell'amica Spagna fascista di Franco da qualche esponente del MSI.
Adesso continuano a dissociarsi... ma come dire "giustificano" la violenza fisica come risposta alla "violenza verbale".
Pensa se qualcuno a sx 40 anni fa avesse scritto che in fondo Montanelli se l'era cercata... come e' stato fatto nemmeno tanto velatamente negli ultimi giorni per kirk
Dal corriere della sera (dino messina 2017):
Il brigatista incarnava l'apoteosi della militanza di estrema sinistra, l'apice della dedizione alla lotta.Si dice che in alcuni salotti milanesi, quelli della «borghesia radical chic», secondo la definizione montanelliana, si brindò alla gambizzazione del grande giornalista. In quei sanguinosi ed ipocriti anni di piombo nei corridoi del «Palazzo dei giornali» di piazza Cavour si sentiva dire da certi colleghi che evitavano di prendere l’ascensore con Montanelli e, se lo incontravano, non lo salutavano. La società milanese e italiana era divisa da una cortina di odio ideologico. Per cui certe scelte, all’apparenza neutre, vennero ritenute non innocenti. Fece scandalo per esempio il titolo con cui il Corriere della sera diretto da Piero Ottone diede il giorno dopo la notizia dell’agguato di via Manin: «I giornalisti nuovo bersaglio della violenza. Le Brigate rosse rivendicano gli attentati». Il nome di Montanelli compariva soltanto alla seconda riga di un lungo sommario, dopo quello dell’altro giornalista che il giorno precedente era stato gambizzato a Genova, Vittorio, Bruno, vicedirettore del Secolo XIX. La maggior parte dei quotidiani italiani e stranieri e anche la stessa Unità avevano Montanelli nel titolo, perché non il Corriere? Al di là della scelta neutra di Ottone, è indubbio che il nome di Indro Montanelli divideva gli italiani.
Adesso, piu' che nel periodo delle BR, la SX (o quell'abominio che si fa chiamare sx) condanna sempre meno la violenza, ma la giustifica velatamente ogni volta che invece di parlare dell'assassino, parla dell'assassinato come qualcuno che non e' innocente, ma colpevole di essere in grado di far male con le parole.Il brigatista, infatti, si deve spogliare di tutti quegli insegnamenti con cui ha interiorizzato la “norma che vieta di sopprimere una vita, deve giungere ad accettare le “morti, la sofferenza delle ferite sulle carni e la lacerazione di quelle nell’animo”. Solo degradando la vittima fino a ridurla a mero “riflesso del sistema”, è possibile sradicare la compassione dall’animo dell’assassino che potrebbe ostacolare l’omicidio. La pedagogia dell’intolleranza interviene a questo punto come "strumento di trasformazione sociale” che guida il comportamento dei brigatisti. Con l’uso di un linguaggio parassitologico essa è, infatti, capace di trasformare i nemici in “parassiti”, “luridi vermi”, “culi di pietra”. Quando il nemico assume le forme di un “mostro” o un “boia di Stato”, quando la sua sofferenza non tocca più emotivamente il suo esecutore, allora la pedagogia dell’intolleranza ha terminato il suo “discorso” verso il delitto di sangue
La sinistra degli anni 70, dove ogni lotta era per il bene della comunita' (tutta), al di la delle ideologie, ma solo seguendo il buon senso (esempio: aborto e divorzio), non esiste piu'. Quello che resta e' una cozzaglia di svalvolati che considero molto peggio della parte opposta.