[OT] Signore e signori: la guerra.

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pan
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4486 Messaggio da pan »

Salieri D'Amato ha scritto:
15/03/2022, 11:21
SoTTO di nove ha scritto:
15/03/2022, 10:33
Salieri D'Amato ha scritto:
15/03/2022, 10:25
PS: scusa Sotto, ma un "vero" giornalista cosa doveva scrivere? Farci un polpettone di 4 pagine scritte in giornalistese invece che una sintesi, scarna ma abbastanza chiara, disvelare il terzo segreto di Fatima o quello dell'ottavo nano? Ribadisco il fatto che ho l'impressione si pretenda da tutti, in virtù che siamo i primi a farlo, che ci propongano il pacchetto completo: premesse, analisi, strategie e soluzioni.
Lo trovo un articolo inutile, proprio sempliciotto. Altro che scarno. Sembra più volerci far sapere la sua opinione. Non fare una analisi di quello che sta succedendo. Per l'appunto non serviva essere giornalisti per buttar giù una opinione che è simile a mille altre.
Ne ho lette di più interessanti qui su SZ.
Quanti giornalisti conosci che riescono a proporci interessanti opinioni con angolazioni originali, seppur simile a mille altre, profonde e scritte come si deve?
Poi io son d'accordo che dovrebbero scrivere solo questi che citerai. Magari!!!
D'accordo, Donatella Di Cesare non è una giornalista, ma l'articolo di ieri su La Stampa è monumentale.
Chi non avesse voglia di leggerlo tutto, si limiti all'ultimo rigo.

https://piarulliluigi.wordpress.com/202 ... so-parere/

La stampa 14 03 2022
In questi tempi di guerra è ancora possibile pensare? Oppure dovremmo forse ammettere che nella nuova fase bellica, in cui siamo appena entrati, il pensiero non è che un impaccio? Perché questa sembra essere la tendenza.
C’è un aggressore e un aggredito – Putin ha lanciato l’esercito russo contro gli ucraini invadendone illegalmente il territorio. A partire da questo scenario tragico, foriero di ulteriori prossime sventure, ci si può limitare all’emotività manichea: l’umana pietà per le vittime e la stigmatizzazione del tiranno. I due gesti più immediati, quelli più ovvi e istantanei.
Chi tenta di andare oltre, chi osa varcare un confine di giorno in giorno più militarizzato, viene redarguito, intimidito, passa per traditore. Guai a contestualizzare gli eventi, a vederli un po’ più a distanza nella loro complessità. Si finisce in qualche lista di proscrizione. O lasci andare l’indignazione oppure vieni colpito dallo sdegno, o ti adegui all’immediatezza dell’odio oppure ne diventi bersaglio.
Tutto è ridotto allo scontro tra bene e male, all’efficace e semplicistico schema binario. Riconoscere il delitto e invocare il castigo – per citare un grande russo.
A questo si deve ridurre ogni discorso pubblico. La distanza necessaria al pensiero viene presa per equidistanza, la riflessione scambiata per cinismo. Eppure, dovremmo sapere bene che immediatezza è sinonimo di violenza. E la violenza ne chiama altra in una spirale senza fine.
Si può obiettare: ha senso l’esercizio del pensiero mentre muoiono persone innocenti sotto i bombardamenti criminali? Non è l’ora di agire e basta? Il pensiero – dice qualcuno – confonderebbe persino le acque. C’è un aggressore e un aggredito. A cosa dovremmo pensare? È sufficiente la risposta istintiva.
Così, mentre da un canto seguiamo il reportage, che con immagini frammentarie di fumo e fuoco, di corpi straziati e donne in fuga, finisce per accendere la nostra emotività, dall’altra ascoltiamo l’esperto o lo stratega che ci rassicurano con numeri e tabelle, quelle delle sanzioni, e quelle degli armamenti europei.
A che pro pensare? Fermarsi per guardare al contesto, per interrogarsi sulle cause di un conflitto complesso, vuol dire tentare di scorgere le soluzioni. Ma significa anche lasciare aperto lo spazio dell’etica e della politica.
I guerrafondai che chiamano alle armi in nome dei principi cancellano l’etica. La questione, però, riguarda direttamente la politica. Dispiace che, mentre gli ex amici di Putin per lo più tacciano, leader di partiti di sinistra e moderati, che dovrebbero offrire una visione complessiva, abbiano invece preso posizioni estremistiche avallando l’invio di armi e inneggiando a un’Europa belligerante. Slogan roboanti, parole d’ordine, gergo militaristico. Nei decenni passati la politica ha abdicato all’economia, riducendosi sempre più a mera amministrazione.
Negli ultimi due anni di pandemia ha abdicato pericolosamente alla scienza. Ma non ci saremmo mai immaginati che, anziché riprendere consapevolmente il proprio indispensabile ruolo, abdicasse alla guerra. Questo è gravissimo.
C’è politica dove c’è pensiero. Dovremmo forse accettare una politica che si autoannienta? La veemenza, la furia, il livore con cui viene attaccato chi non si allinea alla militarizzazione la dice lunga sullo scenario presente e futuro.
Siamo arrivati al punto che ci si dovrebbe vergognare di essere pacifisti. Si vuol spacciare chi ragiona così per un residuo del passato, un “neo-bastian contrario”, uno che “non ha pudore di esibire la propria stupidità”, o addirittura un “terrapiattista della politica”.
Purtroppo è esattamente il contrario: chi crede alla necessità di interrompere la violenza, alla possibilità della pace, crede nella politica. Perciò non accetta la semplificazione. Un conflitto terribile tra due stati nazionali nel contesto europeo non è una partita di calcio, non è un duello, né può essere ricondotto alla polarizzazione che rifugge la complessità.
Ad esempio – e l’ho detto anche a proposito di altri conflitti – il più debole non sta necessariamente dalla parte della ragione. Altrimenti dovremmo consegnarci ai paradigmi della più bieca e ottusa vittimologia. Al posto degli insulti aspettiamo argomenti. Nel frattempo continuiamo a esercitare il pensiero, che poi è possibilità di distinguere – parole e concetti.
Non riduciamo Putin a Hitler, non riportiamo il 2022 al 1938, non confondiamo il valore generico del verbo “resistere” con il significato politico delle Resistenza italiana. Altrimenti in tutte le innumerevoli guerre d’invasione europee ci sarebbero stati i cosiddetti resistenti. In Ucraina non c’è una guerra civile, non ci sono partigiani che combattono contro i fascisti. A meno di non voler inscrivere un miliziano ucraino nella Brigata Garibaldi. A confondere qui le acque sono i politici con l’elmetto, forse per timore di non essere seguiti dai propri elettori.
E infine, sappiamo dove si costruisce la pace e dove invece si vuole introdurre la guerra in spirito.
La piazza di Firenze, ammantata di bandiere ucraine, dove si applaude a Zelensky che invoca la no fly zone, cioè la guerra, è già una piazza interventista. —
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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cicciuzzo
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4487 Messaggio da cicciuzzo »

Magistrale
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OSCAR VENEZIA
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4488 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Io non sono pacifista, non sono no-vax,non sono amico di Putin ma capisco benissimo che c’è in questo momento in Italia un problema di democrazia e libertà di pensiero che e figlio dell’attuale regime politico ed ha un nome ben preciso: PD.
E’ venuto a galla prima con la pandemia, ora con la guerra , domani con qualche altra cosa il retroterra autoritario del PD.
In pratica se ne fottono della libertà di pensiero ed intimidiscono la gente approfittando della classe giornalistica, della militanza ottusa di chi l segue, dell’incapacità di un paese anziano di ribellarsi.

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cicciuzzo
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4489 Messaggio da cicciuzzo »

Ma quale PD è PD.... con la guerra ( oserei dire come col covid ma in realtà non è cosi, è persin peggio) da un lato abbiamo quelli che si fermano al "soggetto predicato e complemento" e dall'altro quelli che ritengono opportuno ragionare.....

(-3, -2, - 1..... sei amico di Putin, dillo che sei amico di Putin....)
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4490 Messaggio da Drogato_ di_porno »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
16/03/2022, 8:00
il retroterra autoritario del PD.
adesso è militarista, che vuoi di più
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tetsuya31
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4491 Messaggio da tetsuya31 »

Si potrebbe rigirare la frittata con un bel "3-2-1 sei contro putin allora dillo che sei per la guerra nucleare", giusto?
Io credo che siamo in un momento storico in cui lamentarsi per la dittatura del pensiero unico, quando puoi scrivere in un giornale che ti lascia imbrattare pagine intere con la tua lamentela, dove in pratica dal tuo divano in nome del libero pensiero dai dei guerrafondai a tutti quelli (i governi occidentali) che non la pensano come te, e che stanno provando ogni modo per non abbandonare l'ucraina al suo destino, lascia un po' il tempo che trova.
Anche perchè è lo stesso giornale "il tempo" che fino a ieri ha fatto crociate a favore del vaccino sputnik (l'ultimo articolo in cui definivano senza uno straccio di sperimentazione indipendente lo sputnik "un proiettile magico contro omicron" è del 21 gennaio 2022) e che in questi due anni per raccattare i click dei creduloni ha abbracciato TUTTE le teorie negazioniste/polemiche sui vaccini m-rna è l'emblema del triste fenomeno (di cui cicciuzzo è un esempio) di come i cosi detti "liberi pensatori alla Milan di radio24" hanno traslato tutta la loro triste crociata negazionista dal covid alla guerra.
Se devo entrare nel merito della giornalista poi, mi verrebbe da dire anche a lei di mettersi la pettorina press e andarci in ucraiana o a Mosca. Poi voglio vedere se blatera ancora di libero pensiero minacciato in occidente e se i carri armati si possono fermare facendo un bel respiro e aprendo la bocca con belle parole.
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cicciuzzo
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4492 Messaggio da cicciuzzo »

Il tuo limite (enorme, enormissimo) è associare il cosiddetto libero pensiero (ma faccio riferimento al da te citato su mio riporto Alesandro Milan) al putinismo. In questo preciso momento sta intervistando un italiano che vive a Cherson e che sta raccontando cosa stia succedendo ora. Non c'è nulla a favore dei russi né nelle domande né nelle risposte, si parla di quella che è, una occupazione militare.

Ma non si può non raccontare la sprovveduta scommessa che la classe dirigente ucraina ha fatto in questi anni. Non si può non raccontare che cosa sia successo in territori dove si parla decisamente più russo che ucraino, benché si sia in ucraina. Non si possono negare le ingerenze pratiche e note degli stati uniti in ucraina, dal colpo di stato che ha abbattuto yanukovich in poi (perchè è stato un colpo di stato, lo sai si?)

Basta, rientro nell'oblio che il buon Pan ha interrotto riportando un articolo veramente perfetto

Ps: tra l'altro, parlando di giornalisti che devono indossare l'elmetto, anche l'Italia ha avuto il suo morto. Solo che lo hanno ucciso le milizie ucraine
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Drogato_ di_porno
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4493 Messaggio da Drogato_ di_porno »

cicciuzzo ha scritto:
16/03/2022, 9:44
colpo di stato che ha abbattuto yanukovich in poi (perchè è stato un colpo di stato, lo sai si?)
ecco questo è interessante.

se lo fanno i non-allineati è colpo di stato, se lo fanno gli allineandi è rivoluzione colorata (colored revolution) o primavera araba.

per carità, gli storici stabiliranno se quello del 2014 sia stato colpo di stato appoggiato da "noialtri" o spontanea rivoluzione popolare (ricordiamo in precedenza la figura di Julija Tymošenko). anch'io sono convinto che gran parte dell'Ucraina si sentisse più attratta verso il cosiddetto occidente che verso Mosca. resta il fatto che Janukoviyc non fu sostituito con regolari elezioni. il dibattito è perfino citato su Wikipedia:
Dibattito sul carattere politico di Euromaidan
Le manifestazioni di Euromaidan sono state apertamente sostenute anche da numerosi gruppi di estrema destra, tra cui i neonazisti di Pravyj Sektor, responsabili di efferati crimini. Uno degli episodi più cruenti commessi da questi gruppi fu la cosiddetta "Strage di Odessa", in cui il 2 maggio 2014 vennero massacrati almeno 48 manifestanti Anti-Maidan.[25] Il quotidiano israeliano Haaretz ha riportato incidenti antisemiti che hanno coinvolto il partito Svoboda e Pravyj Sektor durante le manifestazioni, dove i loro militanti chiamavano gli oppositori politici come "Zhyd", un termine dispregiativo per indicare gli ebrei, e hanno sventolato bandiere con simboli neonazisti. Secondo il giornale, queste organizzazioni distribuivano ai manifestanti anche le edizioni tradotte del Mein Kampf e dei Protocolli dei Savi di Sion.[26] Vi fu un dibattito aperto sulla natura del movimento Euromaidan, se essa dovesse essere considerata una semplice protesta, una rivoluzione, oppure un colpo di stato: molti leader della protesta, come Oleh Tyahnybok, utilizzano spesso il termine "rivoluzione" riferendosi all'evento. In un'intervista Skype con l'analista Andrij Holovatyj, Vitalij Portnikov, membro del consiglio dell'Assemblea Nazionale "Maidan" e Presidente ed Editor del canale televisivo ucraino TVi, ha dichiarato che l'Euromaidan era una rivoluzione. I mezzi di comunicazione occidentali hanno chiamato "Eurorivoluzione" (in ucraino: Єврореволюція) l'evoluzione del movimento, mentre quelli russi lo hanno definito un colpo di stato. Il 10 dicembre 2013 il presidente Viktor Janukovyč dichiarò che la spinta a scatenare una rivoluzione rappresentava una minaccia alla sicurezza nazionale, mentre l'ex presidente georgiano, Mikheil Saak'ashvili, ha descritto il movimento come "la prima rivoluzione geopolitica del XXI secolo".[senza fonte] Secondo gli oppositori alle proteste di Euromaiden quello che è avvenuto il 21 febbraio 2014 sarebbe un vero e proprio colpo di Stato in quanto le procedure seguite sarebbero state illegali, in quanto il parlamento ucraino avrebbe esautorato il presidente senza seguire la formale procedure di impeachment e sostituito il governo senza seguire le regole dettate dalla costituzione. Il 24 febbraio 2014, il nuovo governo ha dichiarato il presidente Janukovyč ricercato per "omicidio di massa".
Confronto con la rivoluzione arancione
Le proteste pro-europeiste sono le manifestazioni più imponenti avvenute in Ucraina dopo la rivoluzione arancione del 2004, rivoluzione che ha visto Janukovyč costretto a dimettersi da primo ministro per le accuse di irregolarità nel voto. Anche confrontando gli eventi del 2013 rispetto a quelli del 2004, rimanendo l'Ucraina "un punto geopolitico chiave in Europa orientale" per la Russia e l'Unione Europea, il quotidiano, The Moscow Times, ha osservato che il governo di Janukovyč si trovava in una posizione significativamente più forte dopo la sua elezione nel 2010. Il Financial Times ha scritto che le proteste del 2013 furono "in gran parte spontanee, innescate dai social media e hanno colto impreparata l'opposizione politica ucraina" rispetto a quelle precedenti ben organizzate. L'hashtag #euromaidan (in ucraino #євромайдан, in russo #евромайдан), fu creato subito alle prime manifestazioni ed è stato molto utile come strumento di comunicazione per i manifestanti. L'hashtag di protesta è rimbalzato anche sulla rete VKontakte, un social network molto diffuso nei paesi dell'est.
se ne parlava un secolo fa: la "Rivoluzione d' Ottobre" (1917) fu bollata come "colpo di stato" e ci può stare. ma ci si guarda bene dall'applicare la stessa categoria (ad esempio) alla tanto mitizzata rivoluzione americana. A distanza di un secolo (1876), gli storici "lealisti" (fedeli alla Corona Britannica) configuravano come un colpo di stato la Dichiarazione d'Indipendenza americana, con cui una minoranza militante e prepotente aveva prodotto la frattura con la madrepatria, spezzando il fronte unitario che fino a quel momento si era limitato a rivendicare riforme. Non lo dico io, lo dicevano gli storici inglesi che in quell'anno pubblicarono (non casualmente in Canada dove si erano rifugiati i lealisti durante la guerra civile) una monumentale "storia dei lealisti". Tutti i colpi di stato sono rivoluzioni o viceversa?

Le "primavere arabe" sappiamo come sono finite.

Quanto alla Russia, che si chiami URSS o Zarato o Granducato di Moscova è sempre quella roba lì, un impero minaccioso e ingombrante. La novità è che da orso si è trasformato in orsacchiotto dei cinesi, i quali non vedono l'ora che le sanzioni facciano effetto per papparsi a prezzo scontato le materie prime dei russi. Essendo gli unici acquirenti stabiliranno loro il prezzo (al ribasso).
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4494 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Bojo è sotto attacco in Inghilterra per i suoi legami con l'oligarca russo "Lord Lebedev"

e te credo, mezzo mercato immobiliare di Londra è in mano ai russi, compresi alcuni giornali inglesi
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4495 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Segnalo la ricomparsa di Tony Blair, che accusa Putin di aver invaso l'Ukraina con un pretesto

lui che aveva avallato prove false per l'invasione irachena

https://institute.global/tony-blair/imm ... egotiation
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4496 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Per quanto riguarda le operazioni sul campo, gli ucraini accusano i Russi di aver occupato l'ospedale di Mariupol per usare i pazienti come ostaggi o scudi umani
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4497 Messaggio da Enrico Pallazzo »

Silurato il generale ucraino Pavlyuk, comandante del fronte Est, a causa della pesante sconfitta nel Donbass
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4498 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Gira questa infografica che rappresenta plasticamente il Nemico Assoluto da abbattere
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4499 Messaggio da Enrico Pallazzo »

Drogato_ di_porno ha scritto:
16/03/2022, 10:47
Gira questa infografica che rappresenta plasticamente il Nemico Assoluto da abbattere
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sarebbe bello mostrare pure i cinque eroi che hanno il compito di distruggerli per rendere il mondo migliore :-D

P.S a mio avviso ne mancano un paio
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.

#4500 Messaggio da ariva ariva »

Drogato_ di_porno ha scritto:
16/03/2022, 0:04
non necessariamente "stile di vita occidentale" è sinonimo di democrazia.

qui si confonde pancia piena, I-phone e netflix con l'urna elettorale e la libertà di stampa. la crescita economica è una cosa, lo stato diritto un altro. i liberal-liberisti vogliono farci credere che siano sinonimi ma non è così. gli esempi storici non mancano.

una vecchia signora vissuta ai tempi di Mao disse che non rimproverava ai vecchi comunisti cinesi di non averla fatta votare, bensì di averla tenuta in povertà. A lei non fregava un cazzo del pluralismo d'informazione, a lei interessava il piatto pieno e la tv,..di tutto il resto se ne poteva discutere (meglio avere pancia piena e testa vuota che il contrario). negli ultimi decenni anche in occidente è aumentato l'astensionismo elettorale.

Da Deng a Xi i leader cinesi hanno modificato il "loro" contratto sociale (rispetto a Mao), il patto è diventato "vi lasciamo arricchire in cambio ci lasciate al potere". questo non ha nulla a che vedere con quanto è successo in Europa (England) nel 1600 quando l'assolutismo monarchico (Carlo I Stuart) fu sconfitto, grazie al fatto che la ricchezza era meglio distribuita rispetto a paesi più potenti come la Spagna (dov'era più accentrata).

in paesi come le petro-monarchie del Golfo dove il tenore di vita è mediamente alto (il Qatar è ottavo per PIL pro capite, gli Emirati 26esimi appena sotto il Regno Unito che è 23°) non fanno le "rivoluzioni colorate/primavere"?
Io la democrazia non l'ho manco citata.
Ma farei molta molta molta attenzione a dire che in Russia hanno la pancia piena.
Per il resto, Maslow ti dà torto, anche se le resistenze culturali persistono e sono dure a morire, anche in Italia si fa fatica a concedere diritti ai gay (ma se ne parla) figurati in uno stato dove vige la legge della Sharia.
Lamento di coniglio:
ho avuto un solo figlio.
(Gino Patroni)

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