Floppy Disk ha scritto: ↑01/03/2022, 9:47
Gargarozzo ha scritto: ↑28/02/2022, 20:19
Uno degli aspetti più disgustosi è l'uso politico dello sport e della cultura. Già il sindaco di Milano si era distinto in questa ributtante disciplina, sostenendo che il direttore d'orchestra della Scala non avrebbe potuto dirigere senza scomunica ufficiale nei confronti di Putin.
Poi, escludere atleti, squadre, nazionali russe dalle competizioni - da ultimo dagli spareggi per il Mondiale -, il quale è un atto non solo inutile, ma anche svilente ed umiliante per tifosi e atleti, oltre che un'invasione di campo che nega la valenza simbolica dello sport, conosciuta già dall'antichità.
Jesse Owens andò a Berlino, Maradona sconfisse gli inglesi, cosa sarebbe il nostro immaginario collettivo senza queste immagini?
Il popolo russo si sentirà più vicino o più lontano da un mondo che lo esclude?
Spostano la finale di Champions da San Pietroburgo a Parigi ma poi mantengono la Gazprom come sponsor ufficiale della competizione, cosa sono, ipocriti o super ipocriti? Perché velare di moralismo quelle che sono a tutti gli effetti sanzioni economiche?
Premono per fare inginocchiare per il Black Lives Matters e per l'inclusività ma escludono giocatori che non c'entrano nulla. Organizzano mondiali in Qatar con migliaia di lavoratori morti ma danno lezioni a professionisti che non hanno alcuna colpa.
Sepolcri imbiancati.
A naso mi sembra che l'autore di questo post sia lo stesso del precedente in cui avevo trovato degli spunti non dico condivisibili ma interessanti, ma questa volta non sono granché d'accordo, senza considerare che su Gazprom ha cannato previsione clamorosamente. Lo sport è sempre stato contaminato dalla politica, fin dai tempi delle guerre tra Atene e Sparta, e le organizzazioni sportive non sono bolle isolate dal resto del mondo. È normale che in situazioni così gravi UEFA e FIFA facciano sentire la loro voce e diano un messaggio forte di fronte a quella che ormai mi è chiara essere un'aggressione senza giustificazioni, e fra l'altro mi dispiace se nei giorni scorsi ho dato l'impressione a qualche forumista che stimo di essere una persona che fa distinguo e dietrologie: semplicemente sono uno che ammette la sua ignoranza e non dà giudizi definitivi nelle materie che non conosce, ma non significa che io non possa adeguare le mie idee all'arrivo di nuove informazioni.
Il paragone con BLM non lo capisco, non che l'organizzazione BLM mi sia simpatica visti i modi violenti con cui hanno manifestato nelll'estate 2020 ma è un paragone che secondo me la dice lunga sulle idee politiche dell'autore e serve solo a fare qualunquismo e benaltrismo nonché a stuzzicare la fan base dell'autore stesso.
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No, è un altro. (Se serve linko in privato, non linko in pubblica profili di personaggi non pubblici).
Le critiche ci stanno, quel che salvo dell'opinione è che a mio avviso non vanno mischiate lotta armata e lotta culturale, ieri durante il tg1 è stato detto che "il marchio culturale della Russia è il kalashnikov", un po' forte come affermazione, non mi piace la demonizzazione di un intero popolo (al netto della disquisizione sull'aggressione).
Secondariamente non vedo perché tu ti debba scusare verso chi vede nelle tue opinioni qualcosa che non esiste.
Infine, non credo che l'autore (che non è la persona che credi tu, e ad ogni modo, se vogliamo collocarlo politicamente, al limite è di sinistra estrema) volesse paragonare gli eventi ma i principi e le reazioni incoerenti. Giusto o sbagliato che sia...