Per 'sta gente no vax è l'agnostico verso i misteri della fede, mica colui che ereticamente si tampona o ateisticamente guarisce dal covid
Il crimine è ideologico, non pratico.
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Per 'sta gente no vax è l'agnostico verso i misteri della fede, mica colui che ereticamente si tampona o ateisticamente guarisce dal covid
gli studi pre-delta? sui siti delle case.balkan wolf ha scritto: ↑21/09/2021, 17:44Dove posso trovare le percentuali di copertura delle varie marche di vaccino? Fonti ufficiali e, possibilmente, multiple no er cazzaro de telegram!
Io capisco che sei un bambino che al bar fa figure di merda
gikappino, io non so se sei stupido di tuo o ti impegni oltre modo.gi.kappa. ha scritto: ↑22/09/2021, 9:05No la figura di merda la fai tu quando interpreti questioni internazionali usando l'economia aziendale da milanese di strada.
A questo giro il fatturareh non centra niente con i rincari delle "materie prime e benzina"
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https://www.internazionale.it/notizie/2 ... e-luce-gas
«Gazprom ricatta l’Europa, non alza le forniture di gas»: l’accusa di oltre 40 eurodeputati
«Siamo di fronte a un ricatto vero e proprio», dice Anna Fotyga, ex ministra degli Esteri polacca e veterana del Parlamento Ue (dove siede tra i banchi dei Conservatori e riformisti), una degli oltre 40 firmatari del documento di denuncia inviato alla Commissione Ue. Secondo gli eurodeputati, Gazprom starebbe deliberatamente portando avanti una strategia per non aumentare le forniture del gas e far salire così alle stelle i prezzi dell'energia, mettendo l'Europa con le spalle al muro e senza alternative se non quella di sbloccare già subito l'iter burocratico necessario per l'attivazione da ottobre del gasdotto Nord Stream 2, la rotta appena completata che corre sotto il mare del Baltico e bypassa Ucraina e Polonia. Nel documento inviato alla Commissione si parla chiaramente di «grave distorsione del mercato» messa in atto dal monopolista di Stato russo mentre si chiede l'adozione tempestiva di misure temporanee per frenare il rally del prezzo del gas. Lo schieramento è bipartisan ed è pure più compatto che mai nella richiesta non solo di stoppare la speculazione russa, ma pure di fermare la messa in opera del gasdotto. Nessun italiano compare tra i firmatari, ma ci sono tanti polacchi, baltici, rumeni, bulgari, e pure francesi, greci e qualche tedesco di varia estrazione politica: un dato che fa riflettere, anche in vista delle elezioni federali di domenica, visto che il completamento di Nord Stream 2 e il raddoppio delle forniture dirette in Germania sono stati fortemente voluti dal governo di Angela Merkel anche a costo di uno strappo con i partner europei e americani. La Commissione ha ricevuto la lettera e risponderà a tempo debito, precisano dall'esecutivo Ue, senza lasciar trapelare ulteriori indicazioni sull'attività di Bruxelles. Ma gli europarlamentari non demordono, accomunati dalla convinzione che Gazprom abbia volutamente declinato la richiesta fatta in estate «di incrementare i volumi di gas per rifornire le riserve europee in vista dell'inverno» (riserve che adesso si trovano al 75% della loro capacità, il livello più basso degli ultimi dieci anni); e questo «nonostante le informazioni disponibili secondo cui il colosso russo avrebbe una sufficiente capacità produttiva» per venire incontro alla domanda. Oltretutto, «ora Gazprom non starebbe sfruttando la capacità dell'attuale e già esistente gasdotto Nord Stream», che consentirebbe un aumento delle forniture senza attendere l'apertura del raddoppio, di fatto creando problemi alla ripartenza delle economie Ue. Proprio ieri i rappresentanti del colosso russo hanno fatto conoscere la loro posizione: «Forniamo gas come richiesto dai nostri clienti e nel pieno rispetto degli obblighi contrattuali, sforzandoci di soddisfare le richieste aggiuntive se possibile - ha detto un portavoce – Continuiamo a fornire gas a un livello prossimo al record storico, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020». Secondo vari analisti, con la limitazione dei flussi la Russia starebbe cercando di convincere l'Europa della centralità di Nord Stream 2 per la sicurezza energetica del continente, soprattutto ora che la stagione fredda e l'aumento dei consumi domestici sono all'orizzonte. Insomma, il ricatto è servito. Anche perché, ci spiega l'eurodeputata Fotyga, i fatti sono chiari e sono pure avvalorati da un provvedimento della giustizia civile tedesca. «Nord Stream - dice - non rispetta le regole Ue sull'energia, sicché la procedura di certificazione non può essere completata, né il gasdotto può essere autorizzato a immettere anche solo un metro cubo di gas nel mercato europeo». Il problema è sicuramente giuridico, ma è anzitutto politico. E riguarda più che mai il futuro delle relazioni già complicate con Mosca. Appena qualche giorno fa, mentre montava la polemica con Gazprom, ricorda Fotyga, il Parlamento ha approvato una risoluzione sui rapporti con la Russia: «L'Ue deve elaborare e attuare una strategia chiara sui modi per porre fine alla dipendenza dal gas e dal petrolio russi, nonché dalle altre materie prime, e rafforzare la propria autonomia energetica».
Caro bollette: lo sconto si allarga, ma ora l’incubo è la benzina
Lo schema prevede 4 miliardi abbondanti per arginare gli aumenti delle bollette di luce e gas che dal 1° ottobre costerebbero alle famiglie italiane il 40 e il 30% in più. I tecnici del Tesoro e del ministero della Transizione ecologica stanno lavorando da giorni per definire un decreto da portare al Consiglio dei ministri fissato per domani, ma che potrebbe slittare a martedì prossimo. Infatti, crescono le voci di un possibile rinvio al 28 settembre, quando sul tavolo di Palazzo Chigi molto probabilmente ci sarà da esaminare la Nota di aggiornamento al Def. Giovedì, peraltro, l'agenda del premier Mario Draghi è già particolarmente densa, visto che parteciperà all'assemblea di Confindustria. Quindi, lo slittamento del decreto sulle bollette, apparentemente non nasconde problemi di natura tecnica, anche se qualche giorno in più non può che aiutare la stesura del testo. Le misure Con le risorse individuate si punta a ridurre di un terzo l'impatto dei rincari, stimati in quasi 10 miliardi di euro. Dalle aste di Co2, ossia le quote che le aziende comprano sul mercato per poter inquinare, arriveranno 800 milioni, mentre il grosso delle coperture provengono dai soldi recuperati nelle pieghe del bilancio, grazie al tiraggio inferiore dei decreti anti crisi, soprattutto quello legato ai ristori delle imprese colpite dalle chiusure disposte con l'emergenza Covid. Il menu del provvedimento mette in campo un doppio intervento. Innanzitutto, si replica quanto fatto a luglio, quando l'esecutivo mise sul piatto 1,2 miliardi di euro per tagliare gli oneri di sistema contenuti nelle bollette di luce e gas, che pesano rispettivamente per oltre il 10 e il 4%. Gli oneri di sistema sono quei costi destinati a finanziare la ricerca, smaltire l'eredità nucleare e sostenere le rinnovabili. Stavolta la dote finanziaria è più consistente a causa dell'impennata dei prezzi, ma la ratio è la stessa. Inoltre si vanno ad aiutare i consumatori meno abbienti, ampliando il bonus sociale, perché la sforbiciata sugli oneri di sistema è orizzontale e riguarda tutti. La bozza del decreto incrementa la detrazione di cui già oggi godono 3 milioni di famiglie con l'Isee inferiore a 8.265 euro, sgravio che viene percepito fino ai 20 mila euro con 4 figli a carico. La manovra La partita sulle bollette però non finisce qui ed è destinata a riaprirsi con la legge di bilancio. L'obiettivo è cambiare la composizione delle fatture, trasferendo in via strutturale una parte degli oneri di sistema sulla fiscalità generale. Una partita da 15 miliardi di euro che il governo intende giocare con una eventuale sterilizzazione dell'Iva, sempre che sia compatibile con le regole europee. Caro benzina Anche i prezzi dei carburanti iniziano a preoccupare. Il costo di un litro di verde è salito a 1,670 euro al litro, ai massimi da sette anni con un rincaro annuo che le associazioni dei consumatori stimano in oltre 330 euro. Rialzi che rischiano, secondo la Coldiretti, di provocare un effetto valanga su gran parte della spesa, che viaggia per l'85% su strada. «Bisogna che il governo intervenga non solo su luce e gas, ma anche sul caro benzina, riducendo le accise sui carburanti», avverte l'Unione nazionale consumatori. Tra le imprese c'è chi lancia l'allarme produzione come Gas Intensive - il consorzio che raggruppa aziende dei settori ceramica, carta, fonderie, metalli, vetro, calce e gesso - che invoca interventi per evitare «danni sociali».
gi.kappa. ha scritto: ↑22/09/2021, 9:47Io ci rinuncio. Se da un articolo che ti spiega la ragione dei rincari (problema energetico dovuto principalmente a due fattori: offerta di gas insufficiente e aumento prezzi di emissione co2) vai a cercare un inciso sul lockdown cinese (che tra l'altro è un argomento sull'insufficienza dell'offerta e che in ogni caso non è stato disposto da Speranza) qui siamo davvero all'analfabetismo funzionale
Meno male che restando tutto scritto chiunque può farsi un'idea
ma dove ho scritto "lockdown speranziano"? dove ho scritto chiusure solo italiane? ma te non sei mica tanto centrato sai? ma poi figurati se mi posso offendere per considerazioni che fai tu, ma dovrei avere veramente grossi problemi di autostima cazzarola. vabbè, adesso chiudiamola sennò veramente devo essere io quello che ha problemi se ti do troppa corda.
In effetti che vuoi che siano qualche migliaio di morti in più (o milioni, dato che si parla a livello globale) a fronte di un aumento di 20 euro sulla bolletta.