bellavista ha scritto:OSCAR VENEZIA ha scritto:Io ho una tradizione da paladino della laicità e del libero pensiero che però interpreto senza alcuna concessione al politicamente corretto e all'ottuso ideologismo.
Ma dico quelli che vengono adottati già sono dei poveri disgraziati che in genere arrivano da situazioni socio ambientali iperpenalizzanti (favelas, orfanatrofi, paesi in via di sviluppo,ecc) trovano una pseudo famiglia e finiscono nelle braccia di due checche (mamma e papà) che saranno pure due persone sensibilissime e che meritano tutti i diritti civili, ma io tendo a tutelare il poveraccio già colpito dalla sorte più che l'istinto materno del gay e lo mando da un padre con l'uccello e da una madre con la fregna. Se poi l'adottato sceglierà la via della frociaggine sarà una sua libera scelta.
Non è una questione ideologica ma di buonsenso.
Cristo ma qui siamo veramente a livelli di una riunione della lega.
Il principio di questo ragionamento parte da un dato che tu reputi fondamentale, e cioè che essere gay è male. E quindi cerchi di tutelare il bambino perchè se cresce con genitori gay ha più possibilità di esserlo.
Ora gli incapaci (dialetticamente parlando) che confutano questa tesi lo fanno in genere avvalorando il principio stesso che essere gay è male. Infatti cosa rispondono? "non è così, un bambino che cresce con genitori gay può essere etero".
Questo dimostra il livello non solo di chi esprime la tesi ma anche di chi la vuole contrastare.
La risposta da dare è: e se diventa gay è male? e l'altro può rispondere a scelta si o no. Se risponde SI ha già palesato la sua mentalità omofoba e bigotta. Se risponde NO ha auto-smontato la propria tesi, perchè a questo punto il fatto che il bimbo abbia o meno più probabilità di diventare gay con genitori gay non è più rilevante.
Comunque ti faccio una domanda diversa. Per un bambino nato nelle favelas sarebbe meglio essere adottato da una coppia etero di cassa-integrati calabresi o da Giorgio Armani e dal suo compagno?
Dammi il tuo parere su come sarebbe più fortunato il "povero sventurato"

E' esattamente così, bella, (sono giorni che mi trovo a concordare con lui, è preoccupante?

) un'influenza in senso deterministico nell'acquisizione dell'identità di genere esiste ed è provata da tutta una serie di studi che iniziano negli anni 60.
E' vero che le aspettative della coppia genitoriale influenzano in maniera significativa l'assunzione di una identità. Si pensi semplicemente a quanto diversamente si disponga una coppia che aspetta un maschietto piuttosto che una femminuccia.
Anche le grandi differenze di prevalenza dell'omosessualità in determinate epoche storiche o aree geografiche può essere spiegata partendo da questa ipotesi. Il problema rimane quindi costituito da un giudizio moralistico, secondo cui omo è male.
Non mi stancherò mai di ripetere quanto affermò l'American Psychiatric Association nel 1974, ripreso due anni dopo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e che è a tutt'oggi la definizione ufficiale:
"L'omosessualità è una variante NORMALE della sessualità umana."