SWINGER IN LONDON
Inviato: 22/06/2009, 15:41
Con riferimento ai privè a Londra copio quanto scritto sul mio blog.
In una città multirazziale (con prevalenza di popolazione nera) dove le donne girano la sera con le orecchie da conigliette, portando sotto braccio bambole gonfiabili con maschio in erezione e di norma con gonne che rasentano l'inguine....forse ne è meno sentita l'esigenza, di locali adeguati dove trasgredire intendo.
In effetti il fenomeno privè è neonato ancora a Londra, più che di locali pubblici sembra di aver a che fare con logge massoniche, tanta e tale la proceduralizzazione degli accessi: da web acquisisci i siti, ove poi devi registrarti inviando fotografia e descrizione dettagliata di aspetto fisico, età e desiderata, oltre a tutti i dati anagrafici (per gli stranieri eccetto l'indirizzo di casa); solo dopo l'accettazione - tutt'altro che scontata - puoi avere l'indirizzo del club e il numero per chiamare il gestore per farti dare il codice d'accesso con il quale si aprirebbero le "porte del paradiso".
Almeno quello che ti aspetteresti dopo tanta fatica...che non sempre si rivela tale!
Prima di partire ho avuto ben tre autorizzazioni per passare altrettante serate, una delle quali in particolare molto intrigante sul genere Eyes Wide Shut all' "Hellfire", un altra ad inviti e una infine in un privè stanziale.
Proprio il rinvio della serata in maschera (Hellfire) determina che non possa avere un quadro completo della situazione, ma un idea me la sono fatta.
La serata da "Swinger Sud" era una festa ad inviti (£ 90), un appartamento privato ove le coppie (n. 10) e le singole (n. 5) si sarebbero incontrati con altrettanti singoli selezionati da web. Mi hanno incitato molto alla partecipazione invitandomi a assoluto silenzio e discrezione, ma era troppo distante dal mio albergo e quindi ho dovuto rinunciare.
Alla fine è rimasto solo l' "Out 4 Place Fun" il club stanziale che mi ha tesserato (£ 70) dopo la sopradescritta procedura e che sono andato a trovare sabato scorso (£ 40).
Innanzitutto devi portarti dietro i beveraggi a base alcolica, in quanto loro smistano solo bevande analcoliche (ma c'è un solerte negozietto proprio dietro l'angolo che fa begli affari col club).
Entrando hai la percezione di clandestinità e il senso di colpa tipico di chi sta facendo qualcosa di vietato ma che tale non è. Nessuna insegna ma una scritta demolizioni auto e un cancello che sanciva l'inizio di un lungo e stretto corridoio di scale in salita. Dentro, poi, un totale di 4 stanze per complessivi 100 mq, in sè organizzati discretamente, con una quantità di schermi a diffondere immagini di filmetti porno.
Nulla a che vedere con le meravigliose location dei privè continentali. Neanche l'ombra di un misero buffet.
La frequentazione la definirei "familiare", circa una quindicina di coppie, una singola (vera) e una ventina di singoli invero assai maleducati e pesanti nei modi e nella sonorità delle espressioni verbali.
Le inglesi sono "grossi calibri" quindi si conclude ma....la qualità è accettabile non di più e tocca coabitare con questi anglosassoni abbastanza rudimentali nei modi; ho scoperto che un' alta percentuale di indiani frequenta i locali del genere, solo quella sera ce ne erano tre coppie e un singolo.
Ci sono molte regole (righe bianche da non sorpassare, modi da tenere etc) ma nessuno le rispetta e in particolare ci sono coppie con i lui molto attivi con le altre mentre le loro e ne stanno a bere tranquillamente al bar o a chiacchierare a bordo pista.
Complessivamente un esperienza interessante ma gli inglesi hanno ancora tanta ma tanta strada da fare!
In una città multirazziale (con prevalenza di popolazione nera) dove le donne girano la sera con le orecchie da conigliette, portando sotto braccio bambole gonfiabili con maschio in erezione e di norma con gonne che rasentano l'inguine....forse ne è meno sentita l'esigenza, di locali adeguati dove trasgredire intendo.
In effetti il fenomeno privè è neonato ancora a Londra, più che di locali pubblici sembra di aver a che fare con logge massoniche, tanta e tale la proceduralizzazione degli accessi: da web acquisisci i siti, ove poi devi registrarti inviando fotografia e descrizione dettagliata di aspetto fisico, età e desiderata, oltre a tutti i dati anagrafici (per gli stranieri eccetto l'indirizzo di casa); solo dopo l'accettazione - tutt'altro che scontata - puoi avere l'indirizzo del club e il numero per chiamare il gestore per farti dare il codice d'accesso con il quale si aprirebbero le "porte del paradiso".
Almeno quello che ti aspetteresti dopo tanta fatica...che non sempre si rivela tale!
Prima di partire ho avuto ben tre autorizzazioni per passare altrettante serate, una delle quali in particolare molto intrigante sul genere Eyes Wide Shut all' "Hellfire", un altra ad inviti e una infine in un privè stanziale.
Proprio il rinvio della serata in maschera (Hellfire) determina che non possa avere un quadro completo della situazione, ma un idea me la sono fatta.
La serata da "Swinger Sud" era una festa ad inviti (£ 90), un appartamento privato ove le coppie (n. 10) e le singole (n. 5) si sarebbero incontrati con altrettanti singoli selezionati da web. Mi hanno incitato molto alla partecipazione invitandomi a assoluto silenzio e discrezione, ma era troppo distante dal mio albergo e quindi ho dovuto rinunciare.
Alla fine è rimasto solo l' "Out 4 Place Fun" il club stanziale che mi ha tesserato (£ 70) dopo la sopradescritta procedura e che sono andato a trovare sabato scorso (£ 40).
Innanzitutto devi portarti dietro i beveraggi a base alcolica, in quanto loro smistano solo bevande analcoliche (ma c'è un solerte negozietto proprio dietro l'angolo che fa begli affari col club).
Entrando hai la percezione di clandestinità e il senso di colpa tipico di chi sta facendo qualcosa di vietato ma che tale non è. Nessuna insegna ma una scritta demolizioni auto e un cancello che sanciva l'inizio di un lungo e stretto corridoio di scale in salita. Dentro, poi, un totale di 4 stanze per complessivi 100 mq, in sè organizzati discretamente, con una quantità di schermi a diffondere immagini di filmetti porno.
Nulla a che vedere con le meravigliose location dei privè continentali. Neanche l'ombra di un misero buffet.
La frequentazione la definirei "familiare", circa una quindicina di coppie, una singola (vera) e una ventina di singoli invero assai maleducati e pesanti nei modi e nella sonorità delle espressioni verbali.
Le inglesi sono "grossi calibri" quindi si conclude ma....la qualità è accettabile non di più e tocca coabitare con questi anglosassoni abbastanza rudimentali nei modi; ho scoperto che un' alta percentuale di indiani frequenta i locali del genere, solo quella sera ce ne erano tre coppie e un singolo.
Ci sono molte regole (righe bianche da non sorpassare, modi da tenere etc) ma nessuno le rispetta e in particolare ci sono coppie con i lui molto attivi con le altre mentre le loro e ne stanno a bere tranquillamente al bar o a chiacchierare a bordo pista.
Complessivamente un esperienza interessante ma gli inglesi hanno ancora tanta ma tanta strada da fare!