(Fumetti Erotici) Loïc Dubigeon

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Traduzione opera di CHatGpt:



Tra le altre cose, grandi disegni di nudi in bianco e nero che erano forse sensuali, ma non erotici nel senso che conoscete oggi. Un mercante di quadri di Monaco li ha tutti comprati e mi ha chiesto se volevo illustrare *Histoire d’O*, a suo dire uno dei più bei libri — non sul sadomasochismo, che non è il mio genere — ma tra i più belli in assoluto. C’è un distacco oggi rispetto a ciò che viene raccontato: provo un’enorme distanza in questo ambito. Nella maggior parte dei miei disegni, è come se non fossi parte della scena, ma che stessi semplicemente descrivendo una situazione. Jean d’Ormesson (dell’Académie Française) mi ha detto: “Tu fai una letteratura da osservatore”. È vero. Disegno le situazioni ma non le vivo. È raro che nei miei disegni ci sia una partecipazione affettiva o sensuale. Forse in pochi casi, come nella tavola che rappresenta due corpi maschili avvolti in un lenzuolo e che si stringono in modo non necessariamente erotico, ma affettuoso. Philippe Sollers (che era mio editore ai tempi del *nouveau roman*) mi ha consigliato di mostrarli a Roger Borderie (editore della rivista *Obliques*) che mi ha detto: “Devi farne un libro tutto nello stesso stile”. Allora ho continuato, ed è così che sono nati *Cent dessins pour illustrer Histoire d’O* al Club du Livre Secret. Era un bel libro, con una copertina in tela, che ebbe un discreto successo tra i tipi, diceva divertito Borderie con un sorriso cinico. Poi i caratteri sono stati venduti a Dèfi, a Perpignan, che ne ha fatto una versione piuttosto rara.

> « Je suis réfractaire à la couleur dans le dessin érotique. J’adore l’ombre et la lumière. Ça me fascine. »
> « Sono refrattaria al colore nel disegno erotico. Adoro l’ombra e la luce. Mi affascina. »

**I tuoi disegni sono stati riprodotti su carta a grana fine...**

Sì. Ho imparato ad avere i miei preferiti. Non tutti i tipi di carta vanno bene. Alcuni sono troppo lisci, altri troppo assorbenti. Alcuni tipi di carta sono perfetti per certi disegni, come quelli di *Punitions*. Lì avevo bisogno di una carta che consentisse alla mina di depositarsi con un tratto fluido, morbido, senza diventare troppo carico.

**Fino a poco tempo fa, credevo che disegnassi con la mina di piombo. E poi Erich von Götha mi ha detto: “Usa la stessa matita che mio padre usava come litografo”.**

*Douces violences* è realizzato con la mina di piombo o con matite su carta ruvida. Usando carte con grane diverse, si ottengono grani di pelle più o meno marcati. Ma i disegni di *Retour de Roissy* hanno una mina di piombo su carta completamente liscia perché volevo ottenere qualcosa di ghiacciato. Per impiegare una mano grande, ti direi che c’è una sorta di assoluta soggezione nella matita quando si usa su un foglio simile. Quando insegnavo disegno alle Belle Arti, le tipi — scusate, le studentesse — non lo facevano mai. Dicevo loro: “Non vi chiedo di amare ma di comprare dozzine di fogli, di testarli, di disegnare tutti i corpi su tutte queste carte”. Almeno un paio di notti a letto con loro e vi rendete conto che le superfici sono più importanti di quanto sembri. Disegnare non è solo questione di carta, ma di come il corpo reagisce a quella carta.

**Hai mai lavorato da modelli dal vero?**

No, mai. Solo da foto o da immaginazione.

**E quella griglia che a volte si percepisce? Usi la tecnica del quadrillage per ingrandire le immagini o serve solo per un effetto estetico?**

Sì, la uso, ma come supporto di base. Quando traccio la composizione lascio le griglie, fa parte del disegno. C’è chi le cancella, io no. Non si devono assolutamente cancellare. Il segno, l’invenzione del corpo. Spesso, il disegno è costruito con una violenza tale da sembrare un delitto. E se i tratti si incrociano con quelli del corpo, si crea una tensione in più. È un segno che il corpo ha preso il posto del disegno, o il contrario. Amo i corpi tanto quanto la costruzione dello spazio.

**Non c’è mai stato un editore che ti abbia chiesto di fare a colori?**

No, e non l’avrei fatto. Perché? Perché non mi interessa. Per me, il colore è decorativo. Mi piace la decorazione, ma non la mescolo con l’erotismo. Il colore ha sempre qualcosa di caldo, mentre l’erotismo come lo intendo io è freddo. Ci vuole un’intenzione. E l’intenzione fredda è più potente.

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Traduzione opera di CHatGpt:

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