[OT] Texas, esplode lo Shuttle
Inviato: 01/02/2003, 18:57
La tragedia in fase di atterraggio, quando la navicella
Columbia stava rientrando nell'atmosfera
Sette astronauti a bordo
Dell'equipaggio faceva parte il primo astronauta isrealiano
La Nasa tende a escludere l'attentato: "Erano troppo in alto"
WASHINGTON - La navetta spaziale Columbia si è disintegrata nel cielo. Manca ancora la conferma ufficiale, ma con il passare dei minuti l'unica spiegazione possibile resta quella dell'esplosione nella fase del rientro. "Forse abbiamo perso navetta ed equipaggio" dice la Nasa. E le immagini mostrano il passaggio della Columbia su Dallas, Texas: una serie di scie luminose nel cielo che testimoniano il disastro. E la stessa Nasa conferma indirettamente con le bandiere a mezz'asta e l'avviso alla popolazione texana di stare attenti ai rottami che potrebbero essere tossici. A questo punto si attende solo la conferma ufficiale ma la conferenza stampa della Nasa è stata prima annunciata e poi annullata. E il presidente Bush che doveva parlare in televisione è, per adesso, restato in silenzio.
Lo Shuttle, con a bordo sette astronauti - fra cui il primo israeliano in orbita, Ilan Ramon e due donne- al comando del responsabile della missione, Rick Husband, doveva tornare sulla Terra alle 09.16 locali (le 15.16 in Italia). I contatti sono stati persi alle 15.00 italiane. In quel momento la navetta spaziale viaggiava alla velocità di 20.113 chilometri orari ad un altitudine di 60.210 metri. Il rientro avviene con il pilotaggio manuale: ai comandi c'era il pilota William McCool. La Nasa ha proclamato lo stato d'emergenza e ha inviato delle squadre a cercare la navetta. Qualche giorno fa, a bordo, l'equipaggio aveva ricordato con un minuto di raccoglimento le sette vittime del "Challenger" disintegratosi alla partenza nel cielo della Florida, il 28 gennaio del 1986.
Un testimone, Bob Mulner della cittadina di Palestine, ha raccontato di avere udito un boato mentre lo Shuttle, durante la manovra di rientro, stava sorvolando il Texas. Kykle Herring, portavoce della Nasa, ha assicurato che prima della scomparsa dei contatti radio non erano stati segnalati problemi. Anzi, le ultime parole dell'astronauta David Brown, uno dei sette a bordo della Columbia erano state rassicuranti: "Dobbiamo proprio tornare?".
La "Cnn" e altre emittenti americane continuano a mandare in onda, anche con fermo immagine, il momento in cui la scia bianca dello Shuttle si divide in diversi tronconi. Ma c'è di più. Alla velocità a cui viaggiava la navetta (mach 6, cioè sei volte la velocità del suono) gli astronauti non avevano alcuna possibilità di abbandonare lo Shuttle, secondo quanto hanno detto vari esperti alla Cnn. Si è saputo, inoltre, che subito dopo il decollo del Columbia nella sua 28esima missione, il 16 gennaio, vi fu un piccolo incidente: una parte della schiuma isolante del serbatoio esterno si staccó e si ritiene abbia colpito l'ala sinistra della navicella. Andarono pedute anche alcune piastrelle dello scudo termico, ma questo è un fatto non insolito.
Nel frattempo, dopo la notizia del ritrovamento in Texas di alcuni rottami, la Casa Bianca ha preannunciato una riunione d'emergenza, con i rappresentanti delle agenzie di sicurezza. E Bush ha deciso di rientrare da Camp David a Washington. Per il momento la Casa Bianca esclude l'ipotesi di atti terroristici: un funzionario ha definito "altamente improbabile" dice il portavoce del dipartimento di Stato americano: "Non c'è niente che lo indichi al momento" ha assicurato Anne Marks. Che le autorità Usa propendano per la tesi dell'incidente lo dimostra anche il fatto che l'Fbi non è stata chiamata a partecipare alle indagini sulla sciagura.
l'ipotesi di un attentato in quanto la navetta volava a grande altitudine. Mentre dalla Nasa arriva un avvertimento: "Se sono i rottami della Columbia potrebbero essere tossici".
L'agenzia spaziale americana ha portato moglie, mariti e figli degli astronauti della Columbia in un locale riparato a Cape Canaveral, in Florida, dove aspettano notizie. Intanto Israele sta seguendo col fiato sospeso il dramma della Columbia. Le fasi finali dell'atterraggio erano trasmessa in diretta da due reti televisive nazionali, quando è si è appreso che i contatti radio si erano bruscamente interrotti. Il governo israeliano ha
trasferito in una località segreta i familiari di Ilan Ramon, l'astronauta israeliano a bordo dello Shuttle per tenerli lontani dei giornalisti. Ramon è un colonnello dell'aviazione israeliana ed è il primo astronauta israeliano partito nello spazio.
La Columbia effettuó la sua prima missione nel 1981. E' il primo serio incidente che coinvolge uno Shuttle dal 28 gennaio 1986 quando il Challenger esplose al decollo da Cape Canaveral e i sette astronauti a bordo persero la vita.
(1 febbraio 2003)
da www.repubblica.it
Columbia stava rientrando nell'atmosfera
Sette astronauti a bordo
Dell'equipaggio faceva parte il primo astronauta isrealiano
La Nasa tende a escludere l'attentato: "Erano troppo in alto"
WASHINGTON - La navetta spaziale Columbia si è disintegrata nel cielo. Manca ancora la conferma ufficiale, ma con il passare dei minuti l'unica spiegazione possibile resta quella dell'esplosione nella fase del rientro. "Forse abbiamo perso navetta ed equipaggio" dice la Nasa. E le immagini mostrano il passaggio della Columbia su Dallas, Texas: una serie di scie luminose nel cielo che testimoniano il disastro. E la stessa Nasa conferma indirettamente con le bandiere a mezz'asta e l'avviso alla popolazione texana di stare attenti ai rottami che potrebbero essere tossici. A questo punto si attende solo la conferma ufficiale ma la conferenza stampa della Nasa è stata prima annunciata e poi annullata. E il presidente Bush che doveva parlare in televisione è, per adesso, restato in silenzio.
Lo Shuttle, con a bordo sette astronauti - fra cui il primo israeliano in orbita, Ilan Ramon e due donne- al comando del responsabile della missione, Rick Husband, doveva tornare sulla Terra alle 09.16 locali (le 15.16 in Italia). I contatti sono stati persi alle 15.00 italiane. In quel momento la navetta spaziale viaggiava alla velocità di 20.113 chilometri orari ad un altitudine di 60.210 metri. Il rientro avviene con il pilotaggio manuale: ai comandi c'era il pilota William McCool. La Nasa ha proclamato lo stato d'emergenza e ha inviato delle squadre a cercare la navetta. Qualche giorno fa, a bordo, l'equipaggio aveva ricordato con un minuto di raccoglimento le sette vittime del "Challenger" disintegratosi alla partenza nel cielo della Florida, il 28 gennaio del 1986.
Un testimone, Bob Mulner della cittadina di Palestine, ha raccontato di avere udito un boato mentre lo Shuttle, durante la manovra di rientro, stava sorvolando il Texas. Kykle Herring, portavoce della Nasa, ha assicurato che prima della scomparsa dei contatti radio non erano stati segnalati problemi. Anzi, le ultime parole dell'astronauta David Brown, uno dei sette a bordo della Columbia erano state rassicuranti: "Dobbiamo proprio tornare?".
La "Cnn" e altre emittenti americane continuano a mandare in onda, anche con fermo immagine, il momento in cui la scia bianca dello Shuttle si divide in diversi tronconi. Ma c'è di più. Alla velocità a cui viaggiava la navetta (mach 6, cioè sei volte la velocità del suono) gli astronauti non avevano alcuna possibilità di abbandonare lo Shuttle, secondo quanto hanno detto vari esperti alla Cnn. Si è saputo, inoltre, che subito dopo il decollo del Columbia nella sua 28esima missione, il 16 gennaio, vi fu un piccolo incidente: una parte della schiuma isolante del serbatoio esterno si staccó e si ritiene abbia colpito l'ala sinistra della navicella. Andarono pedute anche alcune piastrelle dello scudo termico, ma questo è un fatto non insolito.
Nel frattempo, dopo la notizia del ritrovamento in Texas di alcuni rottami, la Casa Bianca ha preannunciato una riunione d'emergenza, con i rappresentanti delle agenzie di sicurezza. E Bush ha deciso di rientrare da Camp David a Washington. Per il momento la Casa Bianca esclude l'ipotesi di atti terroristici: un funzionario ha definito "altamente improbabile" dice il portavoce del dipartimento di Stato americano: "Non c'è niente che lo indichi al momento" ha assicurato Anne Marks. Che le autorità Usa propendano per la tesi dell'incidente lo dimostra anche il fatto che l'Fbi non è stata chiamata a partecipare alle indagini sulla sciagura.
l'ipotesi di un attentato in quanto la navetta volava a grande altitudine. Mentre dalla Nasa arriva un avvertimento: "Se sono i rottami della Columbia potrebbero essere tossici".
L'agenzia spaziale americana ha portato moglie, mariti e figli degli astronauti della Columbia in un locale riparato a Cape Canaveral, in Florida, dove aspettano notizie. Intanto Israele sta seguendo col fiato sospeso il dramma della Columbia. Le fasi finali dell'atterraggio erano trasmessa in diretta da due reti televisive nazionali, quando è si è appreso che i contatti radio si erano bruscamente interrotti. Il governo israeliano ha
trasferito in una località segreta i familiari di Ilan Ramon, l'astronauta israeliano a bordo dello Shuttle per tenerli lontani dei giornalisti. Ramon è un colonnello dell'aviazione israeliana ed è il primo astronauta israeliano partito nello spazio.
La Columbia effettuó la sua prima missione nel 1981. E' il primo serio incidente che coinvolge uno Shuttle dal 28 gennaio 1986 quando il Challenger esplose al decollo da Cape Canaveral e i sette astronauti a bordo persero la vita.
(1 febbraio 2003)
da www.repubblica.it